L’Arcigay cambia idea: «le peggiori violenze? Interne alla comunità Lgbt»

omofobiaAntonello Sannino (Arcigay Napoli) rivela che la violenza è insita all’interno del mondo arcobaleno, smentendo la bufala dell'”Italia omofoba”. Affermazioni che confermano quanto ha scritto l’attivista Lgbt Paolo Hutter: “Discriminazioni? Non esistono”. Perché allora alcuni la spacciano come emergenza nazionale?

 

Fino a qualche anno fa l’omofobia era la patologia più distintiva dell’Italia, per mesi i quotidiani ripresero pseudo-statistiche arcobaleno sulle violenze antigay fino all’iniziativa di Ivan Scalfarotto di un ddl apposito, fortunatamente presto archiviato senza alcun problema. Sia per l’insussistenza degli argomenti a sostegni (l’assenza di necessità ed emergenza), sia perché, come spiegato dai giuristi, avrebbe pericolosamente introdotto il reato d’opinione.

 

L’Espresso ci prova: “L’italia è omofoba”. Ma sono solo racconti delle presunte vittime.

Di “emergenza sociale” parlava la comunità Lgbt, e ci ha provato recentemente l’attivista gay Simone Alliva, cronista de L’Espresso, firmando un'”inchiesta” intitolata Caccia all’omo. L’Italia 2019 è omofoba. Come al solito, Alliva ha semplicemente raccolto auto-denunce di persone omosessuali che dicono di essere state picchiate selvaggiamente “in quanto gay”, ma non si riporta alcun dato statistico ufficiale, nessuna condanna ai presunti aggressori, nessun sondaggio. Solo racconti delle presunte vittime, chiaramente interessate a far passare la tesi dell’articolista, senza però alcun riscontro oggettivo esterno.

Il nostro apposito dossier, al contrario, ha raccolto soprattutto studi sociologici che hanno ampiamente smentito il fenomeno omofobia, al di là di singoli episodi purtroppo subiti da tutte le minoranze. In esso abbiamo ripreso anche varie dichiarazioni di noti esponenti omosessuali che per primi smentivano l’esistenza di un odio generalizzato nei loro confronti.

 

L’Arcigay: “Le peggiori violenze sono interne al mondo Lgbt”

Ad esse bisognerebbe aggiungere le dichiarazioni di qualche tempo fa addirittura del presidente di Arcigay Napoli, Antonello Sannino. Ecco cosa ha affermato:

«La storia purtroppo ci insegna che le più violente azioni contro le persone lgbt, sono nate in seno alla comunità lgbt stessa».

Così, l’Arcigay non solo conferma che l’omofobia degli italiani è una bufala mediatica, ma rivela addirittura che le violenze peggiori sarebbero interne allo stesso mondo arcobaleno. E Sannino potrebbe anche avvalersi di numerosi studi sull’ampio fenomeno della violenza domestica tra partner omosessuali, secondo le ricerche anche più elevata statisticamente rispetto a quella tra partner etero. Un esempio tra i tanti: una meta-analisi del 2014 ha rilevato che il 51% delle coppie omosessuali vive rapporti violenti tra loro. Secondo un recente sondaggio svolto in Italia, tra gli omosessuali il 34,7% si è sentito minacciare dal partner in caso di abbandono, contro il 20,2% degli etero.

 

La conferma dell’attivista Paolo Hutter: “non esistono discriminazioni”

Le sorprendenti dichiarazioni del presidente di Arcigay Napoli, trovano riscontro con quanto ha scrisse qualche tempo prima il giornalista omosessuale Paolo Hutter, storico attivista Lgbt. In un articolo ha infatti ammesso: «Credo che l’omofobia, per quanto non sia estirpata, rappresenti solo una minoranza della società, soprattutto nel tessuto urbano. E lo dimostra il fatto che non sia più sensato nascondersi, visto che non esistono praticamente più discriminazioni sul lavoro».

La redazione

41 commenti a L’Arcigay cambia idea: «le peggiori violenze? Interne alla comunità Lgbt»

  • lorenzo ha detto:

    Io credo che la maggior violenza si possa fare nei confronti di una persona con tendenze omosessuali sia quella di non ricordargli che le pratiche omosessuali sono un abominio agli occhi di Dio e spalancano alla persona che le pratica le porte dell’inferno.

    • Mister R. ha detto:

      lorenzo

      Una cosa è certa, il suddetto cristiano arriverebbe di fronte al Padre Eterno molto prima dell’omosessuale in questione, linciato da una folla composta da persone che non riescono nemmeno a tollerare che qualcuno* sia in disaccordo con la loro visione del mondo, che ricordiamo, è e DEVE essere intoccabile, altrimenti sono guai grossi.

      * https://www.uccronline.it/2018/11/25/il-pasticcere-cristiano-perseguitato-dallodio-lgbt-suo-nipote-si-converte-e-un-eroe/

      • Mister R. ha detto:

        “La storia purtroppo ci insegna che le più violente azioni contro le persone lgbt, sono nate in seno alla comunità lgbt stessa.”
        “Così, l’Arcigay non solo conferma che l’omofobia degli italiani è una bufala mediatica, ma rivela addirittura che le violenze peggiori sarebbero interne allo stesso mondo arcobaleno.”

        «Conoscerete la verità e la verità vi farà liberi» (Gv 8,32)

      • Pierfrancesco De Cataldo ha detto:

        Sì, ricordo quella storia del pasticciere cristiano.
        Era quello, se non sbaglio, che dopo aver acquisito notorietà con la vicenda della “torta gay” ha aperto una campagna on-line di donazione a favore di se stesso e si è intascato 150.000 dollari, vero?

        P.S. per la redazione: non mi sembra corretto chiudere ex abrupto i commenti quando la discussione prende una china a voi sgradita, impedendo al sottoscritto di replicare e rispondere alle domande postemi da altri utenti. Mi riferisco, ovviamente, all’articolo sull’aborto a New York.

        • federico74 ha detto:

          Eh, che vuoi, UCCR teme le tue rivelazioni, Gianfranco Pierfrancesco De Cataldo Stolti; e non lesinare sui nomi del tuo nobile casato.

        • orso56 ha detto:

          signor De Cataldo
          premesso che se Jack Phillips avesse tenuto per se anche soldi miei non avrei nulla da obiettare, visto che la sua battaglia è sacrosanta e quindi ogni indennizzo è lecito.
          Però vorrei sapere però dove ha appreso questa notizia.
          Non è che glielo ha detto Jussie Smollet?

          • gladio ha detto:

            l’avrà letta sul ” Papersera”

          • Piergrancesco De Cataldo ha detto:

            Egregio,
            la notizia è pervenuta nei lidi di Uccr mesi fa, e prendo atto che, nel frattempo, il sig. Phillips è arrivato ad intascarsi, a forza di donazioni, la somma complessiva di 166.000 dollari.
            https://www.continuetogive.com/4821919

            A questi vanno aggiunti altri 66.291 dollari pervenuti attraverso quest’altro canale:
            https://www.gofundme.com/masterpiece-cakeshop

            …oltre ai proventi pervenuti attraverso un terzo canale di donazione che non indica la somma sinora raccolta
            https://www.adflegal.org/jack-phillips/donate.

            E’, ovviamente, probabile che il sig. Phillips abbia ricevuto donazioni da altri canali ancora, vista la sua propensione ad accettare soldi di altre persone.

            Ma a stare bassi il sig. Phillips si è intascato 232.000 dollari, probabilmente esentasse.

            Veda, sig. orso56: io ho molti dubbi che possa giudicarsi etico e cristianamente giustificato il comportamento di chi diventa ricco in questo modo. La sua “sacrosanta battaglia”, come dice lei, dovrebbe essere sostenuta per fede, non dovrebbe essere il trampolino di lancio verso agio e ricchezza. Lei cosa ne pensa?

            • Orso56 ha detto:

              Abbia pazienza, ma se la gente vuol donare consapevolmente a lui invece che a de cataldo e a me, qual è il suo problema? E poi,lei evidenzia il fatto che abbia avuto molte donazioni. Dove è scritto che ci ha comprato un’auto nuova?

              • Pierfrancesco De Cataldo ha detto:

                Egregio,
                io non chiedo né accetto donazioni da sconosciuti.
                Credo nemmeno lei.

            • Michele ha detto:

              Per quel che mi riguarda penso che con tutte le spese legali che ha dovuto sostenere nei vari gradi di giudizi, i soldi che ha intascato gli sono serviti a rimborsarle. Se poi gli avanzerà qualcosa buon per lui, potrà ampliare la propria attività oppure donarli per buone cause.

              • Pierfrancesco De Cataldo ha detto:

                Egregio,
                la copertura delle spese legali è stata oggetto del terzo canale di donazione, come potrà verificare, e non è inclusa nella somma dei 230.000 dollari. Girando su internet, potrà inoltre constatare che diverse associazioni cristiane si sono offerte di accollarsi queste spese. (In ogni caso tendo ad escludere che una causa civile per una torta, seppur trascinatasi sino all’ultimo grado di giudizio, costi 230.000 dollari di avvocati.)
                Potrà, inoltre, verificare di persona che il sig. Phillips continua, a tutt’oggi, a percepire fiumi di danaro provenienti da donazioni.
                Senza lavorare. Senza muovere un dito. Sfruttando a suo vantaggio personale la notorietà acquisita.
                Sig. Michele, è proprio convinto che questo Phillips sia un esempio di virtù cristiana? A me sembra più simile a uno di quegli evangelizzatori da TV alla Benny Hinn.

                • Michele ha detto:

                  Sig. Michele, è proprio convinto che questo Phillips sia un esempio di virtù cristiana?

                  Personalmente non lo conosco e quindi mi è impossibile giudicare, ma vediamo allora quali sono gli elementi per giudicare se un comportamento è o meno immorale: i mezzi adoperati sono morali? Ha ottenuto questo denaro con la frode, nascondendo i fini sul suo utilizzo? Oppure estorcendolo? Ne ha fatto un uso immorale oppure no?

                  Se vogliamo giudicare le virtù di costui, questo dobbiamo chiederci.
                  Percepire donazioni senza muovere un dito, detta brutalmente, è quello che fa ogni Onlus o Ong, senza provocare indignazione…

                  • Pierfrancesco De Cataldo ha detto:

                    Quell’uomo ha fatto della sua “battaglia di fede” il modo per diventare ricco. (Io lo ritengo un “mezzo adoperato immorale”.) Il paragone con i telepredicatori a parer mio gli si attaglia perfettamente.
                    Il paragone con le Onlus e le Ong, qualora svolgano correttamente la loro missione, è invece assolutamente offensivo.
                    Inoltre, mi permetta, ma a parti inverse (un omosessuale che approfitta di una presunta discriminazione per diventare ricco) non credo lei sarebbe stato così accondiscendente.

                    • Michele ha detto:

                      Ma cosa ne sa lei se è divenuto ricco o come ha adoperato questo denaro? Ne ha le prove? Dato che non le ha, mi sembra “assolutamente offensivo” il suo modo di argomentare.
                      Su, non crederà mica che Gino Strada ha oggi lo stesso patrimonio di quando ha cominciato.

                    • Pierfrancesco De Cataldo ha detto:

                      Sig. Michele,
                      lei scherza, spero. Ha ottenuto in due anni almeno 230.000 dollari di donazioni e continua a viaggiare al ritmo di 5.000 dollari al mese di nuove donazioni (verifichi pure. I link li trova sopra).
                      Se questo non vuol dire per lei essere diventato ricco, vuol dire che lei ha un concetto di ricchezza molto elitario.

                      Eviti, per cortesia, il benaltrismo di dire “E allora Gino Strada?” perché – primo – è un comportamento infantile e perché – secondo – la sua è una illazione a dire il vero anche abbastanza fastidiosa.
                      Del resto, ognuno ha i suoi modelli di riferimento. Chi un pasticciere che si rifiuta di fare le torte ai gay, chi un chirurgo che va ad operare nelle zone di guerra. Se proprio dovessi scegliere chi far diventare ricco, personalmente non avrei dubbi.

                      Detto ciò, le dò la notizia che il sig. Phillips, non pago di averla avuta vinta per il rotto della cuffia solo all’ultimo grado di giudizio, non pago dei 230.000 dollari e più finora intascati, ha deciso di citare la Divisione per i diritti civili del Colorado per ulteriori 100.000 dollari di danni (sic!).
                      Dopo i soldi dei privati, vuole pure i soldi pubblici.

                      https://www.christianpost.com/news/christian-baker-jack-phillips-in-court-again-after-refusing-gender-transition-cake.html

        • Mister R. ha detto:

          Pierfrancesco De Cataldo

          Si, proprio lui, hai indovinato.
          Comunque per chi fosse interessato sto aprendo pure io una pasticceria, vi farò sapere l’indirizzo… 😉

          • Pierfrancesco De Cataldo ha detto:

            Egregio,
            più che l’indirizzo, faccia sapere agli ammiratori di Phillips direttamente le sue coordinate IBAN.
            Se riesce a fargli concorrenza e a far venire un po’ di soldi in Italia la supporterò ben volentieri 🙂

      • lorenzo ha detto:

        Vorresti forse dire cose del genere a chi non sa nemmeno cosa sia il cattolicesimo?
        Io mi accontenterei che cose del genere non vengano taciute agli omosessuali che si dichiarano cattolici.

        • Mister R. ha detto:

          lorenzo

          Io mi riferivo ai cattolici omosessuali infatti.

          • lorenzo ha detto:

            Agli omosessuali cattolici non bisogna nascondere che, fatta salva l’infinita Misericordia di Dio, le pratiche omosessuali, al pari dell’omicidio volontario, dell’oppressione dei poveri e del defraudare il giusto compenso a chi lavora, sono peccati che Dio ha in abominio.

    • Max De Pasquale ha detto:

      Lorenzo, pero’ non dimentichiamoci che ricordare il pericolo dell’inferno e’ l’ultimo dei metodi leciti per ammonire un peccatore. Non ricordo la formula perfetta, ma credo che il concetto sia questo.
      Forse e’ meglio provare ad usare il buon senso, prima.

      • lorenzo ha detto:

        Andare in paradiso è il primo o l’ultimo fine di noi cattolici?
        Non ti sembra che oggi, per molti cattolici, sembra che l’inferno non esista e che non se ne debba parlare?
        Che poi con i non credenti si debba ricorrere ad altri argomenti quali ad esempio la concordanza tra fisico e psiche, quello è un altro discorso.

        • Max De Pasquale ha detto:

          Sono d’accordo con te su tutta la linea, eccetto che non comincerei additando le persone e dicendo loro che finiranno all’inferno se fanno certe cose. Hanno fatto cosi’ in USA, e non ha funzionato. Anche Robert Barrono ha discusso questo punto.

          Invece e’ sempre necessario, a mio parere, spiegare perche’ certe cose sono profondamente errate. Altrimenti, potrebbe sembrare che i comandamenti siano imposizioni arbitrarie.
          Quanti cattolici sanno, oggigiorno, che l’amore non e’ un sentimento, secondo la filosofia del cattolicesimo?

          • Max De Pasquale ha detto:

            *Barron

          • lorenzo ha detto:

            Anch’io sono pienamente d’accordo con te: mi preoccupa solo una certa “normalizzazione” degli atti omosessuali che mi sembra di percepire, spero di sbagliarmi, sia oggi in atto nella Chiesa.

  • marcoardi ha detto:

    In questi commenti, viene fuori un discreto campionario di tipi di Troll:
    Atheist Troll
    Legal Troll
    ????? Troll…

    Come si fa a biasimare UCCR. In fondo non tutti siamo sociologi dell’Hate speech anticattolico…

  • Orso56 ha detto:

    Quindi non ci ha comprato la macchina e non ci si è arricchito. Chi aderisce a una raccolta fondi forse non sempre dà il nome. E allora?

    • federico74 ha detto:

      E già, ma mi sa che il tuo ragionamento risulta troppo difficile per Ludovico Pierfrancesco De Cataldo Storti: dover scrivere “egregio” è uno sforzo grande per lui, si trova meglio come istericashiva.

      • Pierfrancesco De Cataldo ha detto:

        Noto che i suoi post sono costantemente ed esclusivamente orientati all’insulto.
        Mi è troppo facile risponderle che il Phillips non si è comprato la macchina perchè con tutti quei soldi si è comprato l’elicottero.

        • federico74 ha detto:

          Noto che i tuoi post sono migliaia, shiva101.

          • Pierfrancesco De Cataldo ha detto:

            Non capisco a chi o cosa si riferisce, né m’interessa saperlo.

            • federico74 ha detto:

              Stai forse dicendo che non è un nick il Gianantonio Pierfrancesco De Cataldo Spocchi?

            • Mister R. ha detto:

              Pierfrancesco De Cataldo

              Lui crede che tu sia un troll dai mille nick che da tempo infesta questo sito con la sua grandissima ignoranza e il suo enorme odio per noi cristiani.

              • Pierfrancesco De Cataldo ha detto:

                La ringrazio per l’informazione.

                • Mister R. ha detto:

                  Pierfrancesco De Cataldo

                  Prego.

                • federico74 ha detto:

                  Sto ancora attendendo una tua risposta: Gianandrea Pierfrancesco De Cataldo Scoppio è un nick, o esisti davvero?
                  Il tuo silenzio assordante confermerà che sei il consueto schizzo101.

  • Orso56 ha detto:

    Emergenza falsa creata da casi alla jussie smollet. Mentre quella vera, caso Varani, viene negata