New York, uccide donna incinta ma con la nuova legge il bambino non esiste
- Ultimissime
- 16 Feb 2019
Un uomo ha ucciso una donna incinta e il suo bambino di 14 settimane a New York, inizialmente viene accusato anche di aborto di secondo grado ma il procuratore generale rimuove l’accusa in quanto la nuova legge ha tolto l’aborto dal codice penale.
A fine gennaio 2019 il governatore “cattolico” di New York, Andrew M. Cuomo, ha firmato una delle leggi più permissive sull’aborto nella storia degli Stati Uniti. Il Reproductive Health Act (RHA) permette infatti l’interruzione di gravidanza fino all’ultimo giorno prima della nascita, una notizia che ha fatto il giro del mondo nonostante alcuni giornalisti, come Enrico Mentana, si siano affrettati -con scarsi risultati- a definirla una “bufala”.
L’uomo uccide donna incinta, prima accusato anche di aborto poi scagionato grazie al RHA.
Una notizia inquietante dimostra che non c’è alcuna bufala e la nuova legge avrà conseguenze tragicamente imprevedibili. Il 3 febbraio scorso nel borgo Queens, a New York, Anthony Hobson ha ucciso con un coltello la sua ex fidanzata Jennifer, incinta alla 14° settimana. L’aggressione ha causato la morte sia della donna che del bambino non ancora nato, per questo l’uomo è stato inizialmente accusato anche di aborto di secondo grado.
Lo ha annunciato il procuratore distrettuale del Queens, Richard A. Brown, in un comunicato stampa. L’accusa però è stata incredibilmente rimossa dopo che alcuni giornalisti e membri della stampa hanno sottolineato che l’aborto non è più considerato un crimine a New York dopo la recente legge, il RHA, la quale consente di interrompere la nascita in qualsiasi momento, rimuovendo l’aborto dal codice penale dello Stato.
Uccidere una donna incinta significa due omicidi, ma non a New York.
In un editoriale per il New York Daily News, antecedente all’assassinio della giovane donna newyorchese, Charles Camosy aveva predetto che la rimozione dell’aborto dal codice penale avrebbe eliminato la possibilità di accusare gli uomini che attaccano le donne incinte del crimine di uccidere i bambini non ancora nati. Eppure, «le persone intellettualmente oneste sanno che quando una donna incinta viene uccisa, accade qualcosa di diverso rispetto a quando viene uccisa una donna non incinta», scrisse Camosy. «Entrambe le situazioni sono incredibilmente tragiche, ma nella prima situazione, due esseri umani vengono uccisi, non uno».
Mentre per 38 stati americani e per il governo federale uccidere un bambino non ancora nato, contro i desideri della madre, è un crimine, a New York si resta impuniti. L’utero materno è il luogo più pericoloso per i bambini newyorkesi, che possono essere uccisi da chiunque e in qualunque momento senza che nessuno si alzi in loro difesa, nemmeno la legge. E’ possibile anche sottolineare che la decisione di assolvere l’uomo dall’omicidio del bambino non ancora nato è un autogol clamoroso: dimostra che effettuare un’interruzione di gravidanza in una clinica medica non è poi così diverso dall’infilzare con un coltello l’addome di una donna, il bambino viene comunque ucciso e la nuova legge newyorchese non condannerà in nessuno dei due casi.
Il governatore Cuomo ha difeso la sua fede cattolica, ma l’aborto è un problema laico.
Il governatore di New York, Andrew Cuomo, si è difeso sul New York Times proclamando la sua identità cattolica ma spiegando che «non credo che i valori religiosi debbano guidare posizioni politiche». Peccato che finga di ignorare che il motivo per cui sempre più persone si oppongono all’aborto (il 75% degli americani, tra cui il 60% dei Democratici, secondo un recente sondaggio), non è dovuto a causa della religione ma perché è un atto che oggettivamente pone fine alla vita di una persona umana completamente distinta dalla madre.
Ed infatti esiste un’associazione chiamata Secular for life che riunisce centinaia di atei americani, i quali sognano «un mondo in cui l’aborto sia impensabile, per le persone di ogni fede e non fede». Papa Francesco ha chiaramente spiegato: «Perché la Chiesa si oppone all’aborto? E’ un problema religioso? Filosofico? No, è un problema scientifico, perché lì c’è una vita umana e non è lecito fare fuori una vita umana per risolvere un problema. Nel pensiero antico e nel pensiero moderno, la parola “uccidere” ha lo stesso significato!».
La redazione
41 commenti a New York, uccide donna incinta ma con la nuova legge il bambino non esiste
Guardate che la legge è coerente con i propri assunti.Il perché è così l’ho spiegato mesi fa,quando continuamente sottolineavo la differenza ontologica tra embrione e persona, é la stessa che ci passa tra aspettare un bambino e avere un bambino.In ogni caso saremmo tutti d’accordo a condannare il colpevole.Dunque non c’è proprio nessun “autogol”.Quanto l’equazione, o meglio la presunta equazione tra abortire e infilzare l’addome con un coltello è una falsa equazione,infatti nel secondo caso manca la libertà di autocoscienza di una scelta,si subisce una violenza non si sceglie.Che dire poi dei sondaggi campati per aria,sareste d’accordo a incarcerare donne che abortiscono?Mettetela al referendum e un’idea politicamente fallimentare.Quanto al fatto che poi ci siano 0 aborti è un’utopia.
Rimane il dramma dell’aborto,e non è scomunicando a destra e a manca le donne che abortiscono che voi cattolici risolverete il problema.
La differenza ontologica esiste solo nella testa di chi vuole auto-giustificarsi perchè, in fondo, è consapevole che la legge sull’aborto permette un abominio. Il patrimonio genetico dell’embrione è il medesimo dell’adulto. Il fatto di essere FUTURO adulto non lo menoma minimamente, altrimenti potremmo uccidere pure i bambini delle elementari. La legge, quindi, è del tutto coerente con la sua impostazione radicalmente antiumana. La sua applicazione extra-aborto non fa altro che esplicitarlo.
E quale sarebbe allora il “dramma dell’aborto”, visto che, tuo dicere, se non è ancora nato non è una persona?
Da quello che scrivi non capisco se, per te, l’embrione è persona oppure no.
Un neonato, fino ad alcuni mesi dopo la nascita, non ha autocoscienza. Depenalizziamo l’infanticidio?
“Mentre per 38 stati americani e per il governo federale uccidere un bambino non ancora nato, contro i desideri della madre, è un crimine, a New York si resta impuniti. L’utero materno è il luogo più pericoloso per i bambini newyorkesi, che possono essere uccisi da chiunque e in qualunque momento senza che nessuno si alzi in loro difesa, nemmeno la legge.”
Redazione,
prima del dare ad altri del “bufalaro” occorrerebbe sincerarsi di non essere i primi a spargere notizie false.
https://www.timesunion.com/opinion/article/Commentary-Claims-that-Reproductive-Act-go-13599557.php
https://www.nytimes.com/2019/02/10/nyregion/abortion-murder-queens.html
Ovvero: chi procuri l’aborto di una donna non consenziente, con l’entrata in vigore del RHA, verrà punito non più per unlawful abortion bensì per first degree assault, fattispecie che prevede una pena più grave rispetto a quella prevista precedentemente. Altro che “bambini newyorkesi che possono essere uccisi da chiunque”!!!
Del resto, chiunque usando un minimo di logica capirebbe da subito che nello Stato di New York del XXI secolo – non tra gli Unni di Attila – assai difficilmente si possa andare in giro a “infilzare con un coltello l’addome di una donna” e farla franca. O credete che i lettori siano tutti degli imbecilli?
Aborto è la soppressione di un essere umano vivente che, pur sviluppandosi all’interno del ventre materno, ha un DNA che non è quello materno.
Aggressione di primo grado è un danno gravissimo procurato a qualsiasi organo che ha lo stesso DNA dell’essere umano vivente cui è fatta l’aggressione.
Solo chi è in malafede può ritiene che l’aborto, uccisione di un essere umano vivente, sia meno grave di un’aggressione che non uccide un essere umano vivente.
Egregio,
che le piaccia o no, probabilmente in tutte le legislazioni del mondo, anche in quelle in cui l’aborto è vietato, le lesioni gravissime vengono colpite più duramente dell’aborto, ché l’alternativa sarebbe condannare chi abortisce all’ergastolo (o alla pena di morte, laddove prevista).
Ciò detto, le sembra corretto spargere la falsa notizia che con l’entrata in vigore del RHA chiunque potrà andare in giro a infilzare addomi con un coltello?
Non “spargono la notizia”: così dice la sentenza newyorkese. La connessione non la fa l’articolo, l’hanno fatta i giudici.
Io ti ho semplicemente chiesto se è più grave uccidere un essere umano vivente o se è più grave procurare una grave lesione ad un essere umano vivente, mica ti ho chiesto come operano le varie legislazioni.
Forse anche tu sei di quelli che ritengono lecito tutto quello la legge permette o non vieta?
Egregio,
lei non mi ha chiesto nulla, ma sta rispondendo a una domanda con un’altra domanda.
Le ripropongo il quesito postole:
le sembra corretto spargere la falsa notizia che con l’entrata in vigore del RHA chiunque potrà andare in giro a infilzare addomi con un coltello?
Dove hai letto che “chiunque potrà andare in giro a infilzare addomi con un coltello?” Io ho letto che chiunque ucciderà un bambino nella pancia della madre non sarà più incriminato per l’omicidio del bambino.
Riguardo alla domanda “se è più grave uccidere un essere umano vivente o se è più grave procurare una grave lesione ad un essere umano vivente”, hai ragione a dire che non te l’ho fatta esplicitamente: io infatti, scrivendo che “Solo chi è in malafede può ritiene che l’aborto, uccisione di un essere umano vivente, sia meno grave di un’aggressione che non uccide un essere umano vivente”, ti avevo implicitamente chiesto se anche tu eri in malafede e, visto che non avevi risposto, ho ritenuto di non essere stato abbastanza chiaro ed ho ritenuto di ripeterti la domanda in modo esplicito.
Le riporto pari pari un brano dell’articolo:
Orbene, converrà con me infine che stavolta l’estensore dell’articolo l’ha fatta fuori dal vaso?
Vedo che l’analisi logica di un testo non è il tuo forte:
I “due casi” nei quali “il bambino viene comunque ucciso” e che “la nuova legge newyorchese non condannerà” sono “un’interruzione di gravidanza in una clinica medica” ed “infilzare con un coltello l’addome di una donna” causandone l’aborto.
Non credi sia opportuno valutare il caso di rifrequentare le scuole medie?
Riguardo all’aggressione, come ha cercato di spiegarti Michele sotto, c’era prima del RHA e rimane anche dopo, solo che, dopo il RHA, è caduta l’aggravante del procurato aborto.
Sig. Lorenzo, non riesco più a seguirla.
Il redattore scrive chiaramente che la nuova legge non condannerà chiunque “infilzi con un coltello l’addome di una donna” per farla abortire.
Ciò che, ovviamente, non corrisponde a verità.
La prego inoltre di mantenere la discussione su un piano di correttezza e di evitare attacchi ad personam.
Ti ho detto di fare l’analisi logica del testo e vedrai che è chiaramente scritto che, come non viene condannato per aborto chi pratica l’aborto in una clinica, così non viene condannato per aborto chi fa abortire una donna con una coltellata nella pancia: solo una persona in malafede come te può ritenere che qualcuno possa sostenere che, mentre dare una coltellata nella pancia ad una donna è pur sempre un reato, dare una coltellata nella pancia ad una donna incinta uccidendo il nascituro smetta di essere un reato.
Vergognati!!!
Lorenzo,
lei, oltre ad essere un maleducato, dimostra di non aver capito un’acca della discussione.
Va bene hai capito tutto tu: contento?
@Pierfrancesco De Cataldo
Basta saper leggere e capire per confermare che lei non sa nemmeno di cosa parla.
L’articolo paragona giustamente l’aborto “normale” all’aborto violento tramite coltello e afferma che con la nuova legge non ci sono più differenze perché uccidere un bambino contro il volere della madre (con un coltello all’addome) non porterà ad alcun reato tanto che il criminale è stato assolto.
Non è così e leggendo l’articolo del NYT (non copia-incollando dichiarazioni di 2 deputate democratiche facendole passare per verità) lo si capisce: prima, in un caso del genere, si veniva imputati per first degree assault E unlawful abortion; adesso la seconda accusa cade.
Egregio,
prima di vedere la pagliuzza nelle due deputate democratiche vedrei la trave in Uccr e negli altri gruppi cattolici fondamentalisti che affermano che con il RHA chiunque possa andare in giro ad uccidere feti impunemente.
In effetti da ora in poi lo faranno già in ospedale…
Forse per te “uccidere feti” equivale ad “uccidere” un braccio o una gamba o un rene…?
Egregio,
la invito, ancora una volta, a riflettere sul fatto che in ogni consesso umano della contemporaneità viene attribuito maggior disvalore etico e sociale alla lesione gravissima di un nato rispetto all’aborto.
Lei ritiene di avere vita facile a perorare – qui come altrove – l’idea che una donna che abortisce compia un reato più grave o, comunque, un atto di maggior disvalore etico e sociale, rispetto a chi spara a un altro uomo riducendolo sulla sedia a rotelle per tutta la vita? Se sì, buona fortuna.
Lei tuttavia continua a sviare dalla domanda che le ho posto poco sopra.
Se è per quello anche i nazisti attribuivano un disvalore etico agli ebrei: debbo prendere atto che anche tu sei di quelli per cui il valore etico è dato dalle leggi positive…
Preferiresti essere ammazzato prima di nascere o finire su una sedia a rotelle dopo essere nato?
E’ tale consesso umano è profondamente incoerente, non basta che sia contemporaneo per poterlo accettare come fa lei in modo tanto ingenuo. Come scrive lorenzo, al tempo dei nazisti era “contemporaneo e moderno” uccidere gli ebrei, non per questo andava accettato. Uccidere un bambino non ancora nato, quando invece la scienza moderna conferma trattarsi di un soggetto umano pienamente distinto dal corpo della madre, significa omicidio. Poco importa se viene legalizzato, rimane tale.
I suoi paragoni sono impropri e folli. Sarebbe come dire che è più lecito uccidere un anziano in sedia a rotelle rispetto ad un bambino di 7 anni, insinuare questi paragoni è davvero la conferma dell’ideologia disumana e utilitarsita in cui crede.
Quale trave scusi? E’ vero o non è vero che nello stato di New York il reato di “unlawful abortion” (che, a quanto pare, copriva l’aborto di donna NON consenziente) non esiste più?
Se è così allora la trave sta tutta nel suo occhio, Sig. De Cataldo. Da quando è entrato in vigore il RHA chi aggredisce una gestante uccidendo il feto viene incriminato SOLO per aggressione di primo grado. Dunque, sì, l’omicidio del feto non è più punito nello stato di New York.
Egregio,
scusi, ma che sciocchezze sta scrivendo?
Una condanna che può arrivare sino a 25 anni di carcere non è forse una punizione per chi causa l’aborto di una donna non consenziente?
Le rammento che per la stessa fattispecie in Italia è prevista una pena sino a dodici anni.
Domine, miserere nobis…
La condanna NON è per il procurato aborto su di una donna non consenziente, ma per l’aggressione. Che la donna sia stata gravida oppure no è irrilevante. Dunque i presunti 25 anni di carcere non sono “una punizione per chi causa l’aborto di una donna non consenziente”.
Credo che lei non abbia le idee ben chiare sul previgente reato di unlawful abortion, che non puniva affatto in via esclusiva l’aborto di una donna non consenziente, bensì l’aborto effettuato contra legem (unlawful) da chiunque, anche dalla donna consenziente.
Non si trattava del reato di “omicidio del feto”, come pensa lei, ma di “aborto illegale”.
Con l’abrogazione dell’unlawful abortion, la condotta di chi causa l’aborto di una donna non consenziente non viene depenalizzata, ma viene sussunta nella fattispecie più grave del first-degree assault. Le è chiaro adesso?
Mi era chiaro che il reato di unlawful abortion punisse anche l’aborto effettuato su donna consenziente…
L’aborto cos’è se non omicidio /eliminazione /soppressione del feto? Il reato di aborto illegale prima del RHA copriva appunto i casi di eliminazione del feto non previsti dalla legge allora in vigore. Uno di questi era appunto quello di cui stiamo parlando.
Quanto all’ultimo capoverso veramente l’arte sofistica raggiunge il proprio apice: secondo lei abrogazione di un reato non corrisponde a depenalizzazione… Le sfugge che a New York l’aborto non è più reato in nessunissimo caso: non c’è nessuna sussunzione nella fattispecie del first-degree assault, che è una fattispecie del tutto differente, che non riguarda, se non in rarissimi casi, l’aggressione a donne incinta e che prevede un massimo di pena di 25 solo al verificarsi di determinate condizioni.
No, affatto: l’abrogazione di un reato può ben comportare la sussunzione della condotta in altra fattispecie penalmente rilevante, punita più o meno duramente rispetto al titolo di reato abrogato.
Le faccio due esempi:
– l’abrogazione del reato previsto dall’art. 587 c.p. (c.d. delitto d’onore) non comporta la depenalizzazione dell’omicidio della moglie sorpresa in flagrante adulterio, bensì la sussunzione della condotta nella fattispecie più grave prevista dall’art. 575 c.p.;
– l’abrogazione del reato di oltraggio – prima che tale figura venisse reintrodotta – non ha comportato la depenalizzazione dell’offesa a un pubblico ufficiale nell’esercizio delle sue funzioni, bensì la sussunzione della condotta nella fattispecie più lieve che era prevista dall’art. 594 c.p. (ingiuria).
Su quali basi lei afferma che lo Stato di New York abbia inteso depenalizzare del tutto la condotta di chi cagiona l’aborto di una donna non consenziente?
Le sembra verosimile che a New York si possa causare l’aborto di una donna e passarla liscia, sol che si eviti di aggredirla (ad es. usando mezzi venefici)???
Se il feto non è un essere umano indipendente, cos’è? Dato che esiste fisicamente va allora considerato una parte del corpo della donna per cui chi provoca un aborto ad una donna non consenziente non va condanno solo per averla aggredita ma anche per averla mutilata esattamente come se l’avesse aggredita con un ascia amputandole un arto.
Il fatto che Cuomo si dichiari cattolico e poi faccia di queste cose mi dà molto fastidio.
Per quanto riguarda le arrampicate sullo specchio di tal Pierfrancesco De Cataldo non sto a dilungarmi. Basti dire che accusa il redattore dell’articolo di spargere la falsa notizia che con l’entrata in vigore del RHA chiunque potrà andare in giro a infilzare addomi con un coltello quando tale affermazione non non vi compare affatto.
Egregio,
invito anche lei a rileggere l’articolo e a soffermarsi sulle seguenti frasi:
E’ inutile che continui ad arrampicarsi sugli specchi.
Lei ha accusato il redattore dell’articolo di spargere la falsa notizia che con l’entrata in vigore del RHA chiunque potrà andare in giro a infilzare addomi con un coltello quando tale affermazione non non vi compare affatto.
La frase che riporta nella sua replica al mio commento dice il bambino viene comunque ucciso e la nuova legge newyorchese non condannerà in nessuno dei due casi e chiunque non sia tonto o in malafede (o se preferisce molto distratto) capisce che ciò significa che l’uccisione di un bambino non nato non viene punita né se decisa dalla donna, né se conseguenza di un altro reato.
Per altro questo le è già stato spiegato da Michele poco più di un’ora fa.
In tutta onestà, sig. Andrea, ritengo che coloro che stanno seguendo questa discussione si siano fatti un’idea ben chiara su chi si stia arrampicando sugli specchi.
Basta leggere con attenzione il suo primo commento e poi scorrere velocemente i successivi per vedere chi è che si sta arrampicando sgli specchi.
Inizia dicendo: Redazione, prima del dare ad altri del “bufalaro” occorrerebbe sincerarsi di non essere i primi a spargere notizie false quando nell’articolo si dice che alcuni hanno creduto che la notizia fosse una bufala e non si dà del bufalaro a nessuno.
Prosegue con un pezzo in inglese, due link ed un pezzo in italiano dove però non traduce unlawful abortion (aborto illegale) e dice che chi procuri l’aborto di una donna non consenziente, con l’entrata in vigore del RHA, verrà punito non più per unlawful abortion bensì per first degree assault, fattispecie che prevede una pena più grave rispetto a quella prevista precedentemente e questa sì che è una bufala perché in precedenza chi procurava l’aborto di una donna non consenziente prendendola a coltellate veniva punito per first degree assault + unlawful abortion mentre ora viene punito solo per first degree assault.
Conclude poi dicendo O credete che i lettori siano tutti degli imbecilli? Mi sembra che sia lei che pensa che i lettori sieno tutti imbecilli!
Poi, in più commenti, accusa i redattori dell’articolo di spargere la falsa notizia che con l’entrata in vigore del RHA chiunque potrà andare in giro a infilzare addomi con un coltello.
Le viene fatto notare che nell’articolo tale frase non compare e allora riporta la frase che dice il bambino viene comunque ucciso e la nuova legge newyorchese non condannerà in nessuno dei due casi che significa che l’uccisione di un bambino non nato non viene punita né se decisa dalla donna, né se conseguenza di un altro reato. Inoltre aggiunge che l’estensore dell’articolo l’ha fatta fuori dal vaso.
Le viene spiegato chiaramente il significato della frase e allora riprende a dire la frase che il redattore dell’articolo non ha mai detto aggungendo anche La prego inoltre di mantenere la discussione su un piano di correttezza e di evitare attacchi ad personam.
Ciò le viene fatto notare più volte ma lei insiste ad attribuire ai redattori dell’articolo affermazioni che non hanno mai fatto.
Quando le vien fatto notare che ha citato le dichiarazioni di 2 deputate democratiche facendole passare per verità risponde dicendo prima di vedere la pagliuzza nelle due deputate democratiche vedrei la trave in Uccr e riprende quanto detto prima.
Quindi il lettore giudicherà ed ora basta perché non ho tempo da perdere con chi non vuol sentire.
Sto seguendo la discussione e mi sono fatto chiaramente l’idea che Pierfrancesco De Cataldo si stia arrampicando sugli specchi, con proverbiale abilità oltretutto.
Pierfrancesco, mi scusi due domande riguardo l’attuale legge newyorkese:
1) se nel caso di aggressione a donna incinta il feto non venisse ucciso ma la madre rimanesse invalida, quale pena potrebbe essere comminata? Cosa cambia in termini di pena se invece il feto muore?
2) viceversa, nel caso di incidente in cui muore solo il feto ma la madre riporta solo lesioni leggere, che pena potrebbe essere inflitta? Cosa cambia se a parità di lesioni della madre il feto non ha danni?
Grazie.
Riporto anche un passaggio della legge neworkese (le parti tra parentesi quadre [] sono quelle abolite).
Quindi prima l’aborto procurato dopo la 24-esima settimana era omicidio, ora no, indipendente dalle cause: aggressione, aborto, etc.
In tutti gli ordinamenti il resto più grave è l’omicidio non l’aggressione.
Illustre Pierfrancesco De Cataldo de’ sfrigidi de’ pendesino: quando si dice il sangue blu.