“Il card. Burke gay”, La Verità sponsor del libro diffamante
- Ultimissime
- 15 Feb 2019
Il quotidiano di Maurizio Belpietro, “La Verità”, sponsorizza con due articoli in prima pagina l’inchiesta che smentisce l’ex nunzio Viganò e diffama cardinali tradizionalisti, accusandoli di omosessualità latente (tra essi il card. Burke). Il libro si chiama “Sodoma”, scritto da Frédéric Martel, e pone Papa Francesco contro la lobby gay vaticana.
Si chiama “Sodoma“ (che fantasia!) l’ultimo attacco alla Chiesa cattolica.
Scritto dall’attivista gay francese Frédéric Martel, diffuso in 20 Paesi e tradotto in 7 lingue diverse. L’accusa è la solita, il Vaticano è pieno di omosessuali (l’80% di chi ci vive) e l’autore l’avrebbe scoperto intervistando i presunti amanti dei cardinali.
Robaccia alla Augias & Fittipaldi, scandalismo di bassa lega se non fosse per l’enorme campagna pubblicitaria.
Mentre gli altri quotidiani ne hanno dato semplicemente notizia, alcuni sottolineando la «mancanza di prove e di solidi indizi statistici», il quotidiano La Verità si è affrettato a sponsorizzare a tal punto l’inchiesta piazzandola in prima pagina.
E anche questa mattina, ancora una volta in prima pagina, si avvalorano le conclusioni dell’inchiesta, concentrandosi sulle dimissioni di Benedetto XVI.
Una scelta contraddittoria in quanto, come vedremo, l’inchiesta di Martel smentisce il memoriale dell’ex nunzio Carlo Maria Viganò, diffuso tra i primi proprio da La Verità, avendone intuito l’operazione politica (fallita) per tentare l’impeachment a Papa Francesco.
Anche grazie all’attivismo del vaticanista Lorenzo Bertocchi (fedelissimo di Riccardo Cascioli, direttore de La Nuova Bussola Quotidiana), ogni settimana Belpietro ripubblica le peggiori notizie anticlericali raccolte in rete.
A partire da questo nuovo libro.
L’attacco a Giovanni Paolo II e gli agenti segreti gay
Ma di cosa parla il libro Sodoma?
Secondo il libro di Martel, si legge nell’articolo de La Verità, l’esistenza della lobby gay vaticana giustificherebbe «il rifiuto del preservativo e l’obbligo del celibato sacerdotale».
Mentre l’arcivescovo Viganò evità di trascinare nelle sue accuse Giovanni Paolo II, mentendo sul fatto che quando creò cardinale Theodore McCarrick «era già molto malato», la nuova inchiesta non ha pietà per il Papa polacco e va a colpire «diversi sacerdoti e monsignori molto vicini a Giovanni Paolo II».
Altri nomi di attivisti omosessuali sarebbero Pio Laghi e soprattutto Angelo Sodano, il nemico numero uno dell’ex nunzio Viganò, che il saggio di Martel accusa di avere avuto «un intensissimo rapporto con il dittatore Augusto Pinochet», tanto che permise l’introduzione in Vaticano di agenti segreti cileni omosessuali che ricevettero grande accoglienza.
La fantasia è sfrenata e arriva alle dimissioni di Benedetto XVI, chiaramente anch’esse motivate da questa lobby gay.
Accuse, quelle del “Vaticano omosessuale”, smentite tuttavia proprio da un ex sacerdote effettivamente gay che lavorò in Segreteria di Stato, tra i protagonisti dell’inchiesta.
Si chiama Francesco Lepore e oggi, da giornalista, ricorda di essere entrato in seminario già omosessuale e, dopo una carriera locale, di essere giunto in Vaticano nel 2003.
Tuttavia, ecco come racconta la sua esperienza in Vaticano:
«Le voci sulla mia omosessualità furono così ingigantite che i superiori della Segreteria di Stato obbligarono il mio vescovo a richiamarmi in diocesi per affidarmi un incarico di rilievo. Intervenne Mario Agnes, l’allora direttore de L’Osservatore Romano, presso Stanisław Dziwisz, segretario di Giovanni Paolo II, e si giunse a una soluzione di compromesso: non era possibile per me restare più in Segreteria di Stato ma era disposto il trasferimento alla contigua Biblioteca Apostolica Vaticana».
Dal racconto di Lepore è evidente come vi sia stato un immediato intervento per allontanarlo dal Vaticano appena si seppe della sua omosessualità, senza alcuna complicità. E la lobby gay dove sarebbe?
La Verità (Belpietro) sul card. Burke gay
Frédéric Martel si accanisce quindi sul compianto card. Carlo Caffarra, il quale avrebbe vissuto «in un ardore omofobo» dopo aver percepito il pericolo che emergesse la sua presunta «doppia vita».
Ma le accuse più velenose sono rivolte al card. Raymond Leo Burke, prelato noto per il suo orientamento conservatore, mantenutosi obbediente verso il Papa pur manifestando qualche legittima perplessità.
Il card. Burke vivrebbe «in una casa lussuosa con il bagno che pare ritagliato da qualche spa da mille e una notte», scrive Gianluigi Nuzzi su La Verità, e sarebbe soprannominato “la strega cattiva del Midwest”.
Il card. Burke un altro omosessuale? Per La Verità è tutto vero, ecco cosa si legge:
«Il linguaggio al femminile ogni tanto preferito dal porporato, il nomignolo che ricorda altri della piccola comunità vaticana (Jessica, la Vipera, la Beddazza e ancora e ancora), la descrizione di una casa che pare un’alcova, impone una riflessione più ampia. Il libro di Martel spalanca una finestra che si è tenuta a lungo murata. Dopo questo saggio, le ipocrisie issate come stendardo dovranno cadere».
Il libro di Martel mette Bergoglio contro la lobby gay.
Il saggio scandalistico di Frédéric Martel descrive infine Papa Francesco come oppositore di questa corrente omosessuale in Vaticano.
Tanto che, si legge sempre su La Verità, il Pontefice «non avrebbe ostacolato» l’uscita dell’inchiesta perché potrebbe «contribuire ad accelerare quel cambiamento» di pulizia «troppe volte annunciato, ma mai vissuto».
E’ un cortocircuito completo, a questo punto.
Sintetizziamo il paradosso:
a) Il quotidiano La Verità e lo stesso direttore Maurizio Belpietro sono stati coloro che in Italia hanno dato più voce e credibilità alle accuse dell’ex nunzio Vigano verso Papa Francesco;
b) Oggi lo stesso quotidiano sponsorizza il libro che diffama gli “alleati” (o presunti tali) di Viganò, cioè innumerevoli vescovi e cardinali “conservatori” e “tradizionalisti” alla cui “omofobia” viene collegata un’omosessualità latente o praticata;
c) Allo stesso tempo smentisce platealmente l’ex nunzio Carlo Maria Viganò, sia perché individua l’omosessualità nei prelati tradizionalisti contrari a Francesco, sia perché pone Papa Bergoglio come nemico della lobby gay vaticana, svelando che il suo continuo rimproveri ai prelati “ipocriti” e dalla “doppia vita” sarebbero rivolti proprio a questi monsignori gay.
Ma il cortocircuito non viene percepito da La Verità, che nel titolo della sua prima pagina ha il coraggio di scrivere che invece l’inchiesta «conferma le accuse di Viganò».
Certo, sostiene una presunta lobby gay in Vaticano ma incolpa i tradizionalisti e pone Francesco come nemico della lobby stessa!
E’ evidente che questi organi di stampa e giornalisti “conservatori” (rigorosamente non praticanti) non vogliono difendere alcuna dottrina, ma portano avanti la loro agenda da una parte sfruttando le pedine al momento più comode -i Viganò, i vaticanisti e i blogger dissidenti (raccogliendo consensi negli ingenui tradizionalisti)-, e dall’altra sponsorizzando inchieste che li smentiscono.
Tutto fa brodo per far notizia e scandalo.
6 commenti a “Il card. Burke gay”, La Verità sponsor del libro diffamante
Possibile.
In ogni caso, vero o falso che sia, la cosa in sé, mi pare del tutto ininfluente.
Caso mai, qualora fosse comprovato e sottolineo che di caso ipotetico si tratta, l’ unico rilievo da porre sarebbe sulla stranezza del collegamento con l’ accesa ortodossia di Burke.
Belpietro, fraterno amico di Antonio Socci e Riccardo Cascioli, fa il suo lavoro. Il problema sono tutti quei cattolici ingenui che per trovare un po’ di spazio nella stampa finiscono a scrivere per La Verità, e non capiscono che vengono usati contro la loro stessa Chiesa. Ammettiamolo, il popolo cattolico ha perso maturità e intelligenza.
…… il popolo cattolico ha perso maturità e intelligenza….
No,…no!,diciamolo papale papale,Belpietro, fraterno amico di Antonio Socci e Riccardo Cascioli & co,hanno proprio perso, la Grazia di Dio!!!!! (quando per amore a Cristo,si arriva a sputare pubblicamente in faccia al Suo Vicario sulla terra…).Dossieraggio progressista vs dossieraggio tradizionalista,se i cattolici non vedono quello che sta facendo Satana,cioè mettere gli uni contro gli altri(il gender,gli omosessuali,la pedofilia ecc.),e cioè,quella inserire un chicco di verità, in mezzo a una cloaca di falsità,sarà troppo tardi per tutti!
PS:Ricordate!,un chicco di verità in mezzo a una cloaca di falsità!(Satana è un maestro in questo lavoro)
Sebbene non mi sia particolarmente simpatico e non condivida la maggior parte delle sue posizioni (specialmente nei confronti del santo padre) , mi riesce difficile immaginare il card. Burke con una doppia vita.
Credo che sia veramente innamorato di Gesù Cristo e sinceramente attento ( a modo suo e da me per nulla condiviso) al bene della Chiesa.
P.S. Il titolo dell’articolo mi è sembrato alquanto infelice.
Vi seguo da molti anni e apprezzo molto il vostro lavoro, però questo articolo (in parte) mi è sembrato affine, per stile e focus proposto, a quelli di certa stampa che siete impegnati a combattere.
Dossieraggio progressista vs dossieraggio tradizionalista. Stessa logica imbecille e suicida, che non aiuterà nessuno.
Apertura che mi lascia molto perplesso. Sembrerebbe che il risultato principale dell'”inchiesta” sia smentire Mons. Vig.anò.
Poi sotto.
In sostanza carta straccia che quindi né prova né smentisce alcun che. Segue anche testimonianza del sacerdote gay “cacciato”.
Ma poco sotto:
Nuovamente sembra che l’inchiesta abbia fondamento e il suo principale fine sia proprio quello di smentire Mons. Vig.anò.
Qualche condizionale in qua e là ci sarebbe stato bene.
…mah