Centinaia di abusi nella Chiesa battista: crolla il legame celibato-pedofilia
- Ultimissime
- 13 Feb 2019
Quasi 400 pastori sposati della Southern Baptist Convention, la chiesa battista più grande degli USA, accusati di abusi sessuali. Il celibato non può dunque essere il colpevole della pedofilia di alcuni preti cattolici.
Il voto di castità sarebbe «insostenibile» considerando i numerosi abusi commessi da preti cattolici. Questa un’idea diffusa e razionalizzata dalla voce del teologo di Repubblica, Vito Mancuso. I peccati del celibato, titolava qualche mese fa il New York Post.
Quasi 400 pastori battisti sposati accusati di pedofilia.
Se non bastassero tutte le ricerche sociologiche sull’argomento, di cui abbiamo già parlato, a confutare -si spera definitivamente- il nesso pedofilia/celibato è una tragica notizia: quasi 400 pastori protestanti della Southern Baptist Convention, la più grande denominazione protestante in Texas (e degli Stati Uniti), sono stati accusati di una quantità indefinita di abusi sessuali. Si parla di oltre 700 vittime in 20 anni.
Sono numeri davvero imponenti per un fenomeno, quello della pedofilia, che sembra ormai essere diventato una piaga internazionale dalla fine degli anni ’60. E’ noto a tutti che i pastori protestanti, compresi i ministri della Chiesa battista, non solo sono sposati e con figli ma ritengono anche che «se rimangono single, devono capire che ci sarà un limite significativo alla loro capacità di servizio come pastore».
Sei miti sulla pedofilia nel clero cattolico.
L’eminente Thomas G. Plante, docente di Psicologia all’Università di Santa Clara, di Psichiatria del comportamento alla Stanford University School of Medicine e autorità sul tema degli abusi sessuali, ha analizzato sei miti persistenti sulla pedofilia all’interno della Chiesa cattolica.
1) Nella Chiesa cattolica meno abusi che nella società. Innanzitutto ha smentito che il clero cattolico ha più probabilità di praticare abusi su minori rispetto a pastori di altre confessioni o uomini in generale: «Secondo i migliori dati disponibili il 4% dei preti cattolici negli Stati Uniti ha vittimizzato sessualmente dei minorenni durante gli ultimi 50 anni, percentuale inferiore a quella degli insegnanti nello stesso arco temporale e, certamente, inferiore a quella degli uomini nella popolazione generale.
2) Il celibato non è il colpevole. «Non avere rapporti sessuali non rende i bambini oggetto del proprio desiderio», ha spiegato lo psichiatra americano. Inoltre, la maggior parte degli autori di reati sessuali non pratica il celibato, ma è sposato o vive in coppia.
3) La causa non è nell’omosessualità. Secondo lo psichiatra, nemmeno l’omosessualità è la causa principale degli abusi sessuali nel clero cattolico. Seppur ammetta che l’80% delle vittime sono di sesso maschile tuttavia, scrive, «non esistono prove che suggeriscano che l’orientamento sessuale, in sé e per sé, rende qualcuno a rischio nel commettere crimini sessuali». Il dato statistico, tuttavia, è davvero troppo alto per poter essere così sicuri da escludere una non causalità.
4) Un clero maschile non è più a rischio di commettere abusi. Thomas G. Plante precisa anche che «un clero di soli maschi non può essere incolpato perché avere donne del clero non impedisce ai trasgressori sessuali di praticare abusi».
5) Gli abusi risalgono a oltre vent’anni fa. Come già avevamo avuto modo di segnalare, «quasi tutti i casi di abuso sessuale del clero nella Chiesa cattolica di cui sentiamo parlare risalgono a decenni fa (di solito negli anni ’60 e ’70)». Non si tratta quasi mai di aggressioni sessuali accadute dopo gli anni ’80, sopratutto dopo i 2002 questi fatti sono davvero molto rari.
6) Non si tratta di pedofilia. Un altro elemento che emerge dai dati è che l’80% dei criminali nel clero cattolico abusano adolescenti e non bambini. Ciò non mitiga la gravità ma semplicemente rende improprio il termine “preti pedofili”.
La redazione
4 commenti a Centinaia di abusi nella Chiesa battista: crolla il legame celibato-pedofilia
Se i sacerdoti omosessuali, responsabili dell’80% dei casi di pedofilia, fossero ridotti allo stato laicale, l’ipotetico 4% di preti pedofili diventerebbe lo 0,8%.
Cosa crolla? Questo legame non esiste è sempre stata una teoria anticlericale del tutto sciocca.
La stragrande maggioranza degli abusi avvengono in famiglia, spesso ad opera degli stessi familiari (genitori, nonni, zii, cugini, etc.), dove non vige certo il celibato.
È appunto una sciocchezza che un uomo privato della sessualità inizi a cercare rapporti con bambini e ragazzini (per lo più maschi). I preti non sono in carcere, possono uscire “in borghese”, andare a prostitute, farsi un amante, etc., se proprio non riescono a tenere a freno i loro desideri.
Non ha senso abusare di un bambino (con tutte conseguenze penali e morali) quando ci sono centinaia di donne che si vendono per pochi spiccioli.
Casomai, piuttosto che contro il celibato andrebbe puntato il dito contro una sessualità distorta e malata nella quale ogni idea diventa desiderio e ogni desiderio deve essere soddisfatto. Non a caso queste idee nascono proprio negli anni ’60. Gli abusi sono frutto di un disordine e libertinaggio dove il freno delle proprie pulsioni e visto negativamente dalla società. Ed infatti, non mancano movimenti pro-pedofilia che vedono nella condanna un tabù di epoche remote. Non a caso Mieli, ideologo LGBT, parlava di educastrazione, ossia di un educazione repressiva contro la sessualità infantile.
Quindi è la libertà sfrenata che casomai porta alla pedofilia, non la continenza, il celibato ed il controllo dei propri istinti.
Certo che il punto 3) appare di costituzione deboluccia…
Ho trovato da dove è stato ricavato che “il 4% dei preti cattolici negli Stati Uniti ha vittimizzato sessualmente dei minorenni durante gli ultimi 50 anni”:
http://www.bishop-accountability.org/reports/2004_02_27_JohnJay/
Quel 4% mi sembra alquanto forzato: si possono prendere i 4392 chierici accusati di abusi sessuali nei confronti di 10.667 minori in 52 anni e raffrontarli col numero medio di chierici presenti in USA?
Utilizzando lo stesso metodo e sapendo che gli abusi su minori sono ogni anno circa 220 milioni, risulterebbe che, in 52 anni, nel mondo, sono stati abusati 11.440 milioni di minori, a fronte di una popolazione mondiale media di circa 6 miliardi: è logico un calcolo del genere?