I card. Müller e Brandmüller: «Lutero? Volle rinnovare, non dividere»

muller luteroLutero riabilitato da Bergoglio? Le parole di Francesco sono condivise anche dai suoi predecessori, ed anche da cardinali ritenuti “difensori della dottrina” dai critici del Papa. Non si tratta di glorificare Lutero, ma trovare punti in comune con le confessioni protestanti, secondo la richiesta di Benedetto XVI.

 

Torniamo su un tema toccato qualche tempo fa, quando mostrammo la continuità nelle parole degli ultimi tre pontefici sulla Riforma protestante e su Martin Lutero. I predecessori di Francesco, molto più di lui, impegnati nel cammino d’unità con i fratelli protestanti, hanno valorizzato il tentativo del monaco agostiniano di denunciare la sporcizia spirituale della Chiesa rinascimentale. Rinnovare ma senza dividere, anche se poi le conseguenze furono chiaramente disastrose, al di là delle intenzioni.

 

Il giudizio di Papa Wojtyla e Benedetto XVI su Martin Lutero.

Della posizione dei predecessori di Francesco sul padre della Riforma protestante ne abbiamo già parlato in un precedente articolo. Basti solo ricordare in questo contesto che Papa Wojtyla chiese di «riconoscere l’alta importanza della richiesta di Lutero di una teologia vicina alle Sacre Scritture e della sua volontà di un rinnovamento spirituale della Chiesa», mentre Papa Ratzinger, incontrando i rappresentanti della Chiesa evangelica tedesca, sottolineò che «l’intera sua spiritualità era del tutto cristocentrica».

Papa Francesco, invece, si è limitato a ricordare che «l’intento di Martin Lutero, cinquecento anni fa, era quello di rinnovare la Chiesa, non di dividerla», dato che «la Chiesa non era proprio un modello da imitare: c’era corruzione, c’era mondanità, c’era attaccamento ai soldi e al potere». Solo le sue parole, tuttavia, hanno scatenato infuocate polemiche e accuse di voler glorificare Lutero.

 

Il card. Müller: “Lutero voleva rinnovare la Chiesa, non creare lo scisma”.

A inserirsi nel dibattito è stato il card. Gherard Ludwig Müller, ex prefetto della congregazione per la Dottrina della fede, che domani pubblicherà un “Manifesto per la fede” in sette lingue diverse per correggere la “confusione nell’insegnamento della fede”, già da molti letto come un atto politico per mettersi a capo di una nuova cordata contro l’attuale Pontefice, dopo il fallimento dell'”operazione Viganò”. In un testo in lingua tedesca, datato novembre 2016, il card. Müller ha scritto:

«L’obiettivo di Lutero era la riforma e il rinnovamento della Chiesa, pulirla dagli errori dogmatici che avevano prodotto una pratica pericolosa, non voleva colpire l’unità della Chiesa». Ed ancora: «I Riformatori volevano il rinnovamento della Chiesa secondo il Vangelo, ma andarono in opposizione alla visione cattolica del Vangelo e della Chiesa, senza però formare una coalizione con la cultura secolarizzata del Rinascimento, come invece ritiene l’interpretazione protestantizzata dell’evento storico». Lutero, Zwingli e Calvino, «sono indicati come “riformatori” ma non hanno voluto colpire l’unità della Chiesa in favore di una varietà di denominazioni. Non è stato il tentativo di migliorare la vita morale e spirituale a generare lo scisma, ma il fatto che i seguaci di Lutero, Zwingli e Calvino affermarono che la Chiesa aveva gravemente sbagliato nella fede e proposto un falso concetto dei sacramenti».

Così, anche l’ex prefetto Müller incolpa dello scisma i seguaci di Lutero, salvando invece le intenzioni del monaco agostiniano. Al di là degli errori dei protestanti, ha proseguito il prefetto Müller, «la Riforma storica del 1517 può contribuire come sfida per tutti i cristiani attraverso il rinnovamento in Cristo e della credibilità dei nostri pensieri e delle nostre azioni». Ed infine, il pensiero di Lutero «non deve essere respinto in toto, ma può essere valutato come forma di correzione […]. Possiamo con il Concilio Vaticano II raccogliere le preoccupazioni di Lutero e liberare la fede cattolica da una controversa escalation teologica». Simili parole sono state ripetute dall’ex prefetto durante convegno presso la Pontificia Università Gregoriana e in un’intervista a Il Timone, quando disse: «è necessario sbarazzarsi della “mondanizzazione” della Chiesa: tutto questo possiamo accettarlo dalle istanze della riforma protestante».

 

Lo studio sulla Riforma delle commissioni vaticane (1983, 1999 e 2013)

La posizione qui espressa del card. Müller, in linea con quanto proferito da Francesco, Benedetto XVI e Giovanni Paolo II, è ritrovabile nel lavoro del 1983 della Commissione Congiunta Cattolica Romana-Evangelica Luterana, voluta da Papa Wojtyla, che parlò di Lutero come un «testimone di Gesù Cristo» e dichiarò che «i cristiani, siano essi protestanti o cattolici, non possono ignorare la persona e il messaggio di quest’uomo». Nella Dichiarazione congiunta sulla dottrina della giustificazione, datata 1999, si legge inoltre: «I cattolici possono condividere l’orientamento dei riformatori che consiste nel fondare la fede sulla realtà oggettiva della promessa di Cristo, a prescindere dalla personale esperienza, e nel confidare unicamente nella promessa di Cristo».

Nel documento pubblicato nel 2013 dalla Commissione luterano-cattolica per l’unità, di cui l’allora vescovo Müller (è stato creato cardinale da Francesco nel 2014) era co-presidente, si legge infine: «Alla luce dell’indubbio rinnovamento della teologia cattolica che il Concilio Vaticano II ha operato, oggi i cattolici sono in grado di comprendere le preoccupazioni riformatrici di Martin Lutero e di considerarle con un’apertura mentale maggiore di quanto sembrasse possibile in precedenza. L’implicita condivisione delle preoccupazioni di Lutero ha portato a una valutazione nuova della sua cattolicità, che si è concretizzata nel contesto del riconoscimento che la sua intenzione era quella di riformare, e non di dividere, la Chiesa». In quest’ultimo documento i teologi luterani si sono scusati per le colpe dei riformatori verso la Chiesa cattolica, per l’antisemitismo di Lutero e per i suoi durissimi insulti al papato, identificato con addirittura l’Anticristo.

 

Il card. Brandmüller: “Lutero non voleva lo scisma, ma salvare la missione di Cristo”.

E’ stato scritto molto contro Papa Francesco, accusato di “riabilitare Lutero”, in realtà molto più in là di Bergoglio si è spinto anche il  card. Walter Brandmüller, uno dei firmatari dei Dubia rispetto all’Amoris Laetitia. Nel 2017 il cardinale tedesco si è a sua volta soffermato sugli errori teologici del padre della Riforma, asserendo però che Lutero voleva «salvare la missione di Cristo» e «c’era bisogno di un ritorno liberatorio alla pura origine che era il Vangelo incontaminato» rispetto alla Chiesa diventata «meretrice babilonese». Lo storico della Chiesa, Emidio Campi, ha spiegato che «ad indurre Lutero a portare in pubblico le sue nuove concezioni è stata proprio la questione delle indulgenze», che finirono per confondere «la pena temporale con la colpa, si prometteva che bastava acquistare la bolla indulgenziale per ottenere il perdono dei peccati o addirittura che l’anima volasse dal purgatorio in cielo» (E. Campi, in Storia del cristianesimo. L’età moderna, Laterza 1997, p. 13). Sulla rivista InStoria la ricostruzione della situazione della chiesa rinascimentale: «Il potere monarchico del papa, la sua intromissione nella sfera politica, insieme allo scandaloso nepotismo, alla corruzione e alla mondanità che ne conseguirono, generarono un consenso popolare contro la Chiesa di Roma». Con le indulgenze si raggiunse «un livello di avarizia e immoralità tali che non s’erano mai visti prima». Così, «indignato, Lutero» scrisse le 95 tesi «nelle quali smascherava alcuni insegnamenti errati della chiesa». Il 16 giugno 1520, papa Leone X emanò una bolla di condanna e da lì la situazione degenerò.

Il card. Brandmüller ha spiegato che ciò che emerse dalla Riforma fu una rivoluzione completa e non cattolica della fede cristiana, tuttavia «certamente Lutero non ha voluto lo scisma della Chiesa. Non è riuscito a spaccarla, o non l’ha nemmeno voluto». Il suo errore fu volere «che tutta la Chiesa accettasse “il suo Vangelo” della “sola scriptura, sola fides, sola gratia”. Se ciò fosse avvenuto avrebbe baciato i piedi del Papa, ha scritto Lutero». Ha così concluso: «Rimaneva convinto della verità esclusiva delle sue idee che gli erano venute dalla profondità esistenziale» e, ha aggiunto, per Lutero «non si può mai dare una ragione per separarsi dalla Chiesa romana. Chiama lo scisma dei Boemi empio e contrario a tutte le leggi di Cristo».

 

Quando il card. Bergoglio definì “eretico” Lutero.

Il tentativo della Chiesa è trovare un punto d’unione con i fratelli di altre confessioni cristiane: è necessario, disse infatti Benedetto XVI, «che, sotto la pressione della secolarizzazione, non perdiamo quasi inavvertitamente le grandi cose che abbiamo in comune, che di per sé ci rendono cristiani e che ci sono restate come dono e compito». Quando il card. Bergoglio era arcivescovo di Buenos Aires, più svincolato dal ruolo di Pontefice, poteva “permettersi” discorsi più accusatori nei confronti della Riforma. Lo ha fatto notare il teologo valdese Paolo Ricca: durante una conferenza -il cui testo è riportato nel libro “Chi sono i gesuiti”  (J.M. Bergoglio e A. Spadaro, EMI 2014)- il card. Bergoglio definì “eretico” Martin Lutero, aggiungendo che la posizione luterana genera la dissoluzione dell’uomo o il superuomo nicciano. In entrambi i casi si tratta «della morte di Dio, un paganesimo che, nei casi del nazismo e del marxismo, acquisterà forme organizzate» (p. 34).

La redazione

34 commenti a I card. Müller e Brandmüller: «Lutero? Volle rinnovare, non dividere»

  • Riccardo ha detto:

    Qual’è il rapporto della Chiesa con il Paganesimo? Perchè viene accostato addirittura al movimento nazista?

    Sopratutto cosa s’intende di preciso con questo termine?

    • Mastro Titta ha detto:

      Essendo il paganesimo il sistema di credenze anteriore all’evangelizzazione, Cristianesimo e paganesimo non hanno niente in comune.
      Il nazismo fu dichiaratamente neopagano: adorava la razza, si rifaceva nella sua mitologia al paganesimo germanico, combatteva attivamente la Chiesa cattolica tentando di ridurla al silenzio e mettendo dovunque molti sacerdoti nei lager, diversi martirizzati. La Chiesa luterana fu asservita tramite il Reichsbischoff, ma con lo scopo di eliminare ogni elemento distintivo cristiano: per esempio scorporava lo Spirito Santo dalla Trinità, identificandolo con il geist hegeliano, e rinnegava l’Antico Testamento, ignorava il messaggio di pace e amore verso ogni creatura di Gesù.

      • federico74 ha detto:

        Di fatto il vescovo Von Galen (“il leone di Munster”) fu l’unico vero oppositore dei demoni nazisti, «l’oppositore più ostinato del programma nazionalsocialista anticristiano».

        • federico74 ha detto:

          “Commenta un testimone: «Solo chi ha sperimentato il tempo della dittatura nazista può misurare il significato delle seguenti parole che un vescovo ha osato pronunciare: “Vengono adesso uccisi, barbaramente uccisi degli innocenti indifesi; anche persone di altra razza, di diversa provenienza vengono soppresse… Siamo di fronte a una follia omicida senza eguali… Con gente come questa, con questi assassini che calpestano orgogliosi le nostre vite, non posso più avere comunanza di popolo!”. E applicava alle autorità del nazismo le parole dell’apostolo Paolo: “Il Dio dei quali è il ventre”»”.
          http://www.30giorni.it/articoli_id_4169_l1.htm

        • Mastro Titta ha detto:

          Aggiungici anche Faulhaber di Monaco, Von Preysing di Berlino, il grande Von Stauffenberg, da parte protestante un gigante come Bonhoeffer. Ma forse vale la pena ricodare anche una celebre frase di Benedetto XVI (che nei lager perse un cugino disabile): l’atto di più profonda resistenza al nazismo fu compiuto dall’abbazia di Beuron, che in quei difficilissimi frangenti non smise neanche per un attimo di recitare l’Ufficio divino.

  • lorenzo ha detto:

    Vatican insider scrive oggi: “Il Manifesto della Fede”, l’attacco di Müller alla dottrina del Papa.
    https://www.lastampa.it/2019/02/09/vaticaninsider/il-manifesto-della-fede-lattacco-di-mller-alla-dottrina-del-papa-0420IpIptcRSI1iLdUHSBI/pagina.html
    Io, come cattolico, condivido in pieno quanto afferma il card. Müller: qualcuno è in grado di trovare qualche errore nel suo scritto?

    • Giuseppe ha detto:

      Bisognerà leggere tutto l’articolo. Per quel che leggo su vaticaninsider, mi sembra la solita bolla di sapone. A parte la parte sui divorziati riposati, su cui Muller prende una posizione rigida, non in sintonia con la pratica pastorale già in atto con i precedenti Papi, mi sembra che l’altro siano cose ribadite spesso da Papa Francesco.

      • Sebastiano ha detto:

        Non ho capito quale sarebbe la “pratica pastorale”: quella di far finta che la dottrina sia opzionabile? E, a dirla tutta, non mi pare neppure che i precedenti Papi l’abbiano avallata.

    • Katy ha detto:

      Si, il fatto che sia scritto per un intento politico e infatti viene già usato dai nemici della Chiesa. Dopo il fallimento di Viganò ci riprovano con Muller, poi tra sei mesi troveranno qualcun altro.

      • lorenzo ha detto:

        Ribadire l’ortodossia del credo cattolico è, secondo te, un intento politico?
        Scrive il card Muller che “Oggi molti cristiani non conoscono più nemmeno i fondamenti della fede, con un pericolo crescente di non trovare più il cammino che porta alla vita eterna.”
        Sei proprio sicura di conoscere i fondamenti della fede e di poter intendere le parole del Santo Padre alla luce del Magistero senza cadere nel cristianesimo “fai da te”?

        • Katy ha detto:

          E’ una chiara provocazione politica, lo dimostra che ha diffuso questo compendio di ortodossia sul sito web promotore del fallito attacco di Viganò al Papa, quando ne chiese le dimissioni. Apri gli occhi, lorenzo.

    • Katy ha detto:

      Mi fa ridere poi che ha scelto di affidare il suo “Manifesto” a un sito di pro-life canadesi che l’odio antipapista di Antonio Socci è nulla in confronto. Hanno 4 argomenti su cui scrivono venti articoli al giorno: aborto, eutanasia, gay e Bergoglio.

      • lorenzo ha detto:

        Per quello che ne so io, il documento del card. Muller, pur essendo stato inviato per conoscenza ad oltre una decina di siti, doveva essere reso pubblico l’11 febbraio, anniversario della rinuncia di papa Benedetto XVI; il giorno 8 febbraio, invece, un sito polacco ha pubblicati in anticipo la lettera.

        • Katy ha detto:

          Oggi il Manifesto della fede lo si diffonde “per conoscenza” a una decina di siti, guarda caso accuratamente selezionati con il criterio dell’odio a Papa Francesco. Come mai non ha inviato il Manifesto ai quotidiani cattolici? Al Tablet, a Crux, all’Agenzia SIR, al Catholic News Agency, ad Avvenire, a TV2000? No, invece ha scelto un blog di schizzati pro-life il cui unico argomento tutto l’anno, tutti i giorni è l’aborto. E poi ci stupiamo della chiese vuote. Un sito che poi ha ricevuto il “Manifesto” e ha tradito Muller violando l’embargo per poter essere i primi a parlarne, già questo la dice lunga sulla violenza morale di chi combatte questo Pontificato.

      • Emanuele ha detto:

        … evidentemente milioni di innocenti uccisi tutti gli anni non è un argomento cui vale la pena parlare…

        • Katy ha detto:

          Detto da uno che poi lascia i migranti a morire in mezzo al mare perché “portano le malattie”.

  • Max De Pasquale ha detto:

    Non voleva dividire, ma l’ha fatto.

  • Emanuele ha detto:

    Vero che il primo Lutero rimase in comunione con Roma, ma ben presto le sue posizioni divennero radicali, tanto da definire il Papa anticristo.

    Le sue tesi su giustificazione, sacramenti, tradizione, scritture, sacerdozio, etc. sono tutte eretiche. Non se ne salva una.

    Non fu un riformatore, ma un distributore. Riformatore fu San Francesco, non Lutero che abolì sacramenti, sacerdozio, primato papale, etc.

    L’unica cosa giusta fu la denuncia contro la compravendita delle indulgenze anche se la corruzione non fu il vero movente, come ebbe ad ammettere lo stesso Lutero:
    Mi sono scagliato contro le dottrine empie, e ho severamente criticato i miei avversari, non a causa dei loro cattivi costumi, ma a causa della loro empietà.

    Se poi mettiamo pure che fu irascibile, violento ed antisemita…

    Cosa ci sarebbe da riabilitare? Cosa da lodare in questa persona che ha allontanato dalla fede milioni di persone? Forse non abbiamo sufficienti Santi riformatori nella Chiesa?

  • Emanuele ha detto:

    Vero peraltro che si stanno facendo grandi passi verso l’ecumenismo:

    Messa che da secrificio di Cristo è diventata una cena commemorativa, uso del volgare in ogni circostanza, relativismo dogmatico, confessione sacramentale facoltativa (meglio il fai-da-te), discredito del ruolo sacerdotale “in persona Christi”, eucarestia sempre più simile alla consustanziazione, etc.

    • Katy ha detto:

      Viene giù tutto insomma. Hai già una data per la totale implosione?

      • Emanuele ha detto:

        «Quando il Figlio dell’uomo ritornerà, troverà ancora la fede sulla terra?» (Lc 18, 8)

        Quindi sì, il rischio che venga giù tutto è molto concreto.

        • Mastro Titta ha detto:

          Ma basta con questa apocalittica “pro domo”! Basta prendere i casi estremi come se fossero la norma!

          La maggior parte delle parrocchie reali ha preti normali, senza molti grilli per la testa, che celebrano dignitosamente e si fanno in 4 per la loro (o le loro) comunità.

          Il card. Muller ha solo fatto un elenco di errori comuni nel mondo dei teologi e sulla stampa cattolica dossettizzata, che sono elitari esattamente come coloro che inseguono ogni flatum vocis tradizionalista.

          • Emanuele ha detto:

            Il problema non è farsi in quattro per la propria comunità, nessuno lo nega.

            Celebrare dignitosamente non basta!

            La Chiesa non è una Onlus.

            Quanti fedeli si rendono che conto che sull’altare c’è Cristo in carne e sangue? Quanti sacerdoti lo fanno capire?

            Se davvero Cristo si manifestasse in forma corporea in chiesa a celebrare (lui unico sacerdote eterno), credi che tutti starebbero lì seduti? Canticchierebbero “la stella polare”? Risponderebbero orgogliosi “e con il tuo spirito”?

            Forse sì, qualcuno avrebbe pure l’arroganza di andare pure a stringergli mano al momento della pace. Anzi molti evidentemente si sentono più degni di Mosè, Isaia ed Elia che quasi morirono solo all’idea di essere al cospetto di Dio.

            Quindi, dove è la fede se ci si comporta come se sull’altare non c’è fosse Cristo ma solo un pezzo di pane?

            E tutti trascurano le Scritture (salvo lodare Lutero perché voleva rimettere al centro nle Scritture!). Tutti trascurano che quando Cristo tornerà, non tornerà da amicone, ma da giudice.

            Evidentemente, tutti si sentono molto a posto con le loro coscienze (a giudicare dalle file interminabili per la comunione, mentre i confessionali sono sempre semivuoti)… Mi piacerebbe pensare che siano tutti Santi, ma temo siano solo molto imprudenti. Confidano che la misericordia prevalga sulla giustizia: una scommessa pericolosa, è in ballo la vita eterna… Per chi se ne preoccupa ancora.

            • Katy ha detto:

              E’ stomachevole leggere la depressione cosmica che esce dai tuoi commenti, Emanuele. Ti immagino come quei vecchietti che escono di casa con la smorfia disgustata appena aprono il portone e guardano cosa li circonda, passi loro di fianco e ti guardano schifati e ripetono: “Non c’è più educazione”, “dove andremo a finire?”, “viene giù tutto”, “ormai oggi va così”, “un tempo però”, “ma dove siamo finiti?”.

              Se i confessionali sono vuoti è colpa tua e di questo cattolicesimo che puzza di naftalina, bigotto e complottista, incapace di comunicare qualcosa di positivo, di trovare il fiore che spunta nel fango, di valorizzare il bello che ancora c’è perché la realtà è positiva in quanto costante dono di Dio, sempre. Ma perché non ve ne andate al posto di marcire nella lamentela?

  • lorenzo ha detto:

    “L’obiettivo di Lutero era la riforma e il rinnovamento della Chiesa”, ha rotto la comunione con Roma ed ha creato lo scisma.
    L’obiettivo di San Francesco era la riforma e il rinnovamento della Chiesa, non ha rotto la comunione con Roma ed ha rinnovato la Chiesa.
    La strada dell’inferno è lastricata di buone intenzioni.

    • Emanuele ha detto:

      Bravo!

      Purtroppo San Francesco si elogia solo a parole

      • lorenzo ha detto:

        San Francesco infatti, al seguito della quarta crociata, viene catturato dai saraceni e portato alla presenza del sultano d’Egitto Malik al-Kamil, al quale si rivolge con queste parole: “Non da uomo, ma da Dio siamo stati mandati, per mostrare a te e al tuo popolo la via della salute e annunziarvi il Vangelo… Per questo i cristiani giustamente attaccano voi e la terra che avete occupato, perché bestemmiate il nome di Cristo e allontanate dal suo culto quelli che potete. Se però voleste conoscere il creatore e redentore, confessarlo e adorarlo, vi amerebbero come loro stessi”.

        • lorenzo ha detto:

          *quinta crociata, non quarta.

        • Emanuele ha detto:

          oggi invece tutte le religioni sono buone perché volute da Dio…

          • alessandro pendesini ha detto:

            oggi invece tutte le religioni sono buone perché volute da Dio…
            Emanuele
            Come possiamo spiegare e giustificare che i miti cristiani o giudeo-cristiani… sono più “VERI” che i miti degli Incas o quelli del Buddismo o di una qualsiasi altra religione ? Poiché sono tutti ugualmente validi, dato che per principio sono tutti inverificabili ?

            • Emanuele ha detto:

              Ti sono già state spiegate diverse cose, perché insisti, perché non ribatti quelle, invece di ripartire sempre dalle solite banalità? Te ne cito un paio.

              1. Il cristianesimo si basa su Gesù, persona realmente esistita. Noi siamo Cristiani non in virtù di libri scritti da non si sa bene chi o di miti tramandati dalla notte dei tempi, ma in virtù di testimoni che lo hanno conosciuto ed hanno dato la vita per testimoniare le sue opere e parole.

              Queste persone hanno visto miracoli e una persona risorta. Erano talmente convinti da preferire la morte a rinnegare ciò che avevano visto ed udito.

              E non ribadiamo nuovamente che i miracoli non esistono: con una conoscenza così limitata dell’universo e delle sue leggi, come puoi dirlo? É un atto di fede. Solo perché i tuoi rudimentali strumenti non lo vedono o non lo misurano? Allora, misura l’amore o l’amicizia, cose palesi e ordinarie e poi, quando nei sarai capace, potremo pensare a quelle straordinarie.

              2. Il cristianesimo deve la sua fortuna anche all’incontro con l’ellenismo e la filosofia greca.

              La teologia Cristiana segue le ferree regole della logica, regole matematiche. Qui non ci sono degli dei capricciosi come nelle altre religioni, ma il Logos. La ricerca della verità è cardine della cristianità.

              Non esistono misteri insondabili, riti iniziatici, segreti, etc. esiste un Dio fatto Uomo che si vuole fare conoscere in tutto e per tutto, disposto a morire per questo, disposto a diventare cibo per farsi conoscere da ogni cellula del nostro corpo e non solo dalla mente.

              • alessandro pendesini ha detto:

                –Queste persone hanno visto miracoli e una persona risorta. Erano talmente convinti da preferire la morte a rinnegare ciò che avevano visto ed udito…..
                –Allora, misura l’amore o l’amicizia, cose palesi e ordinarie e poi, quando nei sarai capace, potremo pensare a quelle straordinarie…….

                –La teologia Cristiana segue le ferree regole della logica, regole matematiche….
                esiste un Dio fatto Uomo che si vuole fare conoscere in tutto e per tutto, disposto a morire per questo…..

                Emanuele
                1°-Nessuna persona ha potuto dimostrare che miracoli, dovuti ad una entità fantasmatica, siano o possano esistere ! Non dobbiamo confondere scritti o leggende mitiche con la realtà sia pure al nostro livello ! «ciò che può essere asserito senza prove concrete può essere anche rifiutato senza prove concrete»…..
                -Uno dei principali ostacoli per l’esercizio di una vera e propria funzione educativa dalle religioni è l’affermazione, o pretesa, che certe di loro hanno di essere, quasi per definizione, i depositari della Verità suprema o assoluta, non negoziabile. Non lasciano spazio a compromessi o ad un discorso razionale. Ammettendo che il vostro interlocutore abbia ragione sarebbe riconoscere, ipso facto, di avere torto !
                2°-Prima di parlare di « Amore » e/o « Amicizia » si dovrebbe definire il significato di questi termini, messi a tutte le salse, ma che nessuno ha potuto dare una definizione chiara, indiscutibile o razionale !
                3°- Da un punto di vista LOGICO, si è anche sostenuto che tutte le asserzioni su Dio sono letteralmente prive di significato, in quanto nulla può valere come verifica della loro verità o falsità. Non si prova l’esistenza di qualcuno, ma la si constata….

                NB : -La debolezza principale che accomuna gran parte delle religioni, (ma che, paradossalmente, è anche la loro forza e sostegno), consiste nel prendere appoggio sulla “credenza”, vale a dire la fede incondizionata nelle dichiarazioni da un’autorità che non ha alcuna legittimità oltre alla pretesa di possedere la “verità”, difesa e sostenuta da un potente potere persuasivo : la FEDE, soprattutto nell’autorità, ma anche nell’infallibilità, di una gerarchia –la Chiesa- che si è auto-investita il diritto di decidere ciò che deve essere unilateralmente considerato vero

    • Max De Pasquale ha detto:

      “La strada dell’inferno è lastricata di buone intenzioni.”

      Vero, ahime’.

      Non basta avere buone intenzioni per fare il giusto.