Cristicchi: «Nei monasteri sono cambiato, siamo parte di un disegno»
- Ultimissime
- 09 Feb 2019
Simone Cristicchi e la fede. Tra i favoriti a Sanremo, il suo brano “Abbi cura di me” è una laude francescana che l’artista ha scritto ispirato dalla frequentazione di monasteri e conventi. Un’esperienza che lo ha cambiato, richiamandolo alle grandi domande della vita.
Certamente è musicalmente cresciuto negli anni, ma non solo.
Dopo i più noti brani leggeri come Studentessa universitaria (2003) e Vorrei cantare come Biagio (2005), il cantautore romano Simone Cristicchi ha fatto un percorso personale.
Già nel 2017 ha portato a Sanremo, vincendolo, la bella canzone Ti regalerò una rosa, scritta alla fine di un suo viaggio tra gli ospedali psichiatrici d’Italia.
“Abbi cura di me”, Cristicchi e la fede
Secondo i pronostici, Cristicchi è tra i favoriti per vincere anche il Festival di Sanremo in corso in questi giorni, stasera ci sarà la finale.
Il singolo che ha presentato si chiama Abbi cura di me, incluso nel nuovo album pubblicato il 6 febbraio scorso.
Ecco il testo più bello della canzone:
«Non cercare un senso a tutto. Perché tutto ha senso, anche in un chicco di grano si nasconde l’universo. Perché la natura è un libro di parole misteriose, dove niente è più grande delle piccole cose. La vita è l’unico miracolo a cui non puoi non credere, perché tutto è un miracolo, tutto quello che vedi».
Qualcuno l’ha già definita non a torto una “laude francescana” o un Cantico delle creature 2.0, dove la bellezza del creato diventa segno del Mistero, del miracolo, della «scintilla divina».
In un altro brano, intitolato Gli Alberi, Cristicchi è ancora più profondo:
«Per gioire di questo incanto, senza desiderare tanto, solo quello, quello che abbiamo, ci basterà. Ad accorgersi in un momento di essere parte dell’immenso, di un disegno, molto più grande, della realtà».
Lo stesso Cristicchi ha spiegato ha spiegato: «Una suora clausura mi ha dato l’interpretazione più bella. È una preghiera di Dio all’uomo, perché anche Dio ha le sue fragilità».
Cristicchi: “Nei monasteri ci sono persone felici”
Da dove nasce il cambiamento del cantautore romano?
Simone Cristicchi ha frequentato in questi anni molti monasteri e conventi, come l’eremo di Monte Giove a Fano e la Fraternità di Romena guidata da don Luigi Verdi, con cui ha registrato il nuovo programma per Tv2000, “Le poche cose che contano”.
Un percorso molto simile a quello percorso anni prima dalla cantautrice Giuni Russo.
Ha così creato un legame speciale con suore e monaci, ecco cosa ha scoperto:
«Sono le persone più gioiose e felici che ho incontrato, sono quelle appartate dal mondo, ma non per una questione di fuga o di snobismo. Nel silenzio ci si connette a qualcosa. Ed è proprio soggiornando in un eremo quest’estate che ho scritto “Lo chiederemo agli alberi”, secondo inedito dell’album. Parlo dell’allodola, che è come le monache, l’uccellino prediletto da San Francesco e rappresenta l’umiltà, perché si ciba delle piccole briciole, del poco che ha, e canta dall’alba alla notte».
Nell’intervista Simone Cristicchi dice di essersi accorto che «la spiritualità va toccata con mano, la devi toccare e farne esperienza. E l’esperienza più forte è vedere persone rapite da qualcosa di superiore, che hanno abbandonato la vita precedente per un desiderio di infinito che appartiene a tutti».
Mercoledì scorso, al termine dell’Udienza, il cantautore è riuscito ad incontrare anche Papa Francesco.
Cristicchi, la religione e la critica alla Chiesa
Un tempo Cristicchi era critico verso la Chiesa, come tanti artisti provenienti dalla “sinistra impegnata”.
Poi è accaduto qualcosa, anche in questo caso è lui stesso a raccontarlo:
«Un mio amico monaco mi ha detto che sono un cristiano inconsapevole. Credo che occorra ritornare alle priorità della vita. Siamo invasi ogni giorno da mille progetti, da mille informazioni, mille immagini, siamo continuamente collegati e connessi con la realtà virtuale. Così si perde interesse per le grandi domande dell’esistenza. Siamo noi stessi che ci dobbiamo risvegliare e capire l’importanza della vita. In realtà c’è tanta bellezza che ci circonda, la meraviglia di esserci e di partecipare».
Nel video qui sotto l’interpretazione de Gli alberi. Più in basso, il brano Abbi cura di me.
14 commenti a Cristicchi: «Nei monasteri sono cambiato, siamo parte di un disegno»
Il vincitore di Sanremo incarna sii forse la tendenza musicale del momento. Ma una critica disattenta alla poesia, alla sensibilità dei contenuti nei testi oltre alla interpretazione di un musicista come cristicchi fa capire quanto sono condizionate da i dettami delle case discografiche che ne detengono alla fine i giudizi finali . Specchio di una società superficiale , poco sensibile a certe tematiche più trascendentali dell uomo.
Ma in questo incanto sono contemplati anche i batteri della Peste Nera (Yersinia pestis) , Ebola e le mosche mangiacarne?
Santa Teresa della Croce, durante la prigionia a Auschwitz ebbe così a rimproverare e rinquorare le sue compagne di prigionia che si lamentavano di pulci e zecche che le tormentavano notte e giorno:
“Sorelle, lodiamo Dio per questi insetti che ci tormentano. Grazie ad essi, i nostri aguzzini si tengono quasi sempre ben lontani dalle baracche e noi possiamo pregare e lodare Dio indisturbate e senza rischiare la vita. Tutto concorre al bene di coloro che amano Dio, disse San Paolo”
Detto ciò si misero tutte a pregare con maggior vigore e gioia.
Premesso che il vincitore del festival è un migrante di seconda generazione, chi ci dà il diritto di criticare l’andazzo corrente senza prima averne vissuto fino in fondo le implicazioni? Anche perchè alternativa non c’è e le nostre donne soffrono se non diamo al mondo i suoi diritti! E noi non vogliamo veder soffrire le nostre donne…
Non è proprio un migrante di seconda generazione, sua madre è italiana. Suo padre egiziano.. era un pezzo di merda che non c’è mai stato nella sua vita se non per i soldi del figlio. Lo ha cresciuto solo sua madre.
Poi non ha proprio vinto lui, secondo il televoto era terzo aveva appena il 14% dei voti, è stata la giuria a dargli tutti i voti possibili per ribaltare tutto il televoto. Infatti se ne sono sentite di lamentele, addirittura da Baglioni stesso.
“Le nostre donne soffrono se non diamo al mondo i suoi diritti”
Ma quali donne, e quali diritti di che?
Si dice di seconda generazione un “migrante” nato nel paese dove è emigrato il genitore e che parla ed è cittadino italiano. La mia tirata sulle donne è stato un attimo di debolezza che neanch’io mi sono perdonato, infatti non è meglio ipocriti che veridici.
Dicesi migrante di seconda generazione il cittadino italiano che è figlio di un cittadino extracomunitario e che parla italiano. Quanto alla mia tirata sulle donne non me la sono perdonata neanch’io: meglio veritieri che ipocriti…
Credi ancora nel televoto?
Chi meglio di lui poteva vincere? Figlio di migranti, ben integrato, di successo.
L’altr’anno tutti col braccialetto arcobaleno, quest’anno va di moda il problema migratorio.
Non verrai mica che San Remo non parli alla pancia dei telespettatori?
Ho conosciuto questo sito grazie al tweet che Cristicchi ha fatto di questo articolo (https://twitter.com/scristicchi/status/1094559101042991104). I miei complimenti agli autori, avete vinto un lettore nuovo.
Simone Cristicchi
Speriamo sia veramente sulla via della conversione, ma dovrebbe rinunciare ai soldi guadagnati con le prime performance, tipo la perla seguente:
https://it.wikipedia.org/wiki/Prete_(brano_musicale)
https://www.angolotesti.it/S/testi_canzoni_simone_cristicchi_4145/testo_canzone_prete_195014.html
In ogni caso, almeno è stato chiaro, non come i messaggi subliminali e all’inverso della sedicente comica (oltre alla pronuncia, per ben tre volte, della parola Satana):
https://www.raiplay.it/video/2019/02/Sanremo-2019-Virginia-Raffaele-Claudio-Bisio-Grammofono-7c2e82ad-2169-4d68-8d81-19e4b46e5466.html
(da 3:30 in poi, in particolare)
Un non credente pensa a tutto cio’ come una sciocchezza, ma se lo fossi, sarei comunque indignato perché costretto a subirmelo con i miei soldi.
Vediamo chi protesta: nel nostro caro Bel Paese del menefreghismo e della superficialità, finirà tutto in una bolla di sapone.
Festival delle aristozecche e della massoneria.
Che senso ha rivangare il male passato? E’ convertito, è ovvio che lo ha rigettato.
Lo spero per lui che sia convertito. L’ovvietà è fatta di segni concreti perché un peccato esige non solo un pentimento, ma anche una riparazione (ovviamente, nei limiti del possibile). Solo allora parlerei di conversione ovvia, altrimenti preferisco astenermi.
Prendi, per esempio, ex “pornostar” che hanno accumulato lauti guadagni con le loro performance. A un certo punto, dicono che si sono convertite: per dimostrarlo, dovrebbero rinunciare a questi soldi. Come dice san Giacomo, la fede senza le opere è morta. Quindi, certamente fanno piacere questi segnali di ravvedimento, ma la prudenza è d’obbligo: la porta è stretta.
Non sostituirti né a Dio, né al confessore di Simone. Alla maturazione della sua anima ci pensano loro: non fare il fratello maggiore della parabola.