Polonia, cresce ancora il numero di cattolici praticanti

numero cattolici poloniaI cattolici in Polonia hanno frequentato di più la Messa domenicale e si sono accostati di più all’Eucarestia. Lo stabilisce l’ultimo rapporto dell’Istituto statistico, risalente al 2017. Il 93% della popolazione si dichiara cattolica.

 

Secondo l’ultimo studio dell’Istituto statistico della Chiesa cattolica in Polonia, pubblicato martedì 8 gennaio, il numero di polacchi che hanno partecipato alla Messa domenicale nel 2017 è aumentato dell’1,6% rispetto all’anno precedente. Secondo lo stesso istituto, è aumentato anche dell’1% il numero di fedeli che, presenti a Messa, si sono alzati per ricevere l’Eucarestia. Una decisione, purtroppo, tutt’altro che scontata.

Nel 2017, l’ultimo anno di cui si hanno dati certificati, il 38,3% dei cattolici è stato coerente con la sua fede partecipando all’Eucarestia ed il 17% si è regolarmente accostato alla comunione. Nel 2016, queste cifre erano 36,7% e 16%. E’ sicuramente un calo globale in quanto nel 1989, era il 46,7% dei cattolici polacchi a partecipava alle funzioni religiose ma, tuttavia, dopo vent’anni i dati indicano comunque una stabilità istituzionale della Chiesa cattolica in Polonia, come anche sottolineato dal direttore del Catholic Church Statistics Institute, mons. Wojciech Sadlon. E la crescita di praticanti, seppur lieve, è costante.

 

Nella diocesi di Tarnów, il 72% partecipa all’Eucarestia.

La diocesi con il più alto numero di praticanti è quella di Tarnów, dove il 71,7% dei cattolici frequenta abitualmente la celebrazione eucaristica. Nel 2015, Papa Francesco nominò proprio in quella diocesi, il vescovo ausiliare Leszek Leszkiewicz e, coincidenza vuole, che durante il suo viaggio in Polonia del 2016, proprio a lui diede un piccolo suggerimento su come costruire la comunità parrocchiale: «Se non vai a cercarli, se non ti avvicini a loro, non vengono. Questo è ciò che significa essere un discepolo missionario, una parrocchia che va avanti».

 

Nel 2018, il 93% dei polacchi si è dichiarato cattolico.

Sempre secondo il recente rapporto, anche il numero di battesimi è aumentato mentre si è ridotto quello delle cresime e dei matrimoni. Alla fine del 2017 la Polonia aveva un totale di 24.917 sacerdoti incardinati nelle diocesi, che servono 10.392 parrocchie. Nel 2018, il 93% della popolazione polacca si è dichiarata cattolica.

 

Israele, leggera crescita di cristiani, buona preparazione accademica.

Un piccolo aggiornamento anche per quanto riguarda Israele, dove anche lì si è verificata una leggera crescita dei cristiani nel 2017, i quali hanno raggiunto il 2,2% rispetto all’1,4% del 2016. Secondo il Dipartimento centrale di statistica di Israele, la comunità cristiana vanta un’ottima preparazione accademica: il 73% dei cristiani completa l’istruzione superiore, il 22% arriva al college e il 3,3% ottiene il dottorato. Dati piuttosto inediti per una piccola minoranza.

 

Spagna, aumenta chi destina “l’8×1000” alla Chiesa.

Notizie fresche anche dalla Spagnaa. Secondo i dati appena pubblicati dalla Conferenza Episcopale Spagnola, nel 2018 l’importo assegnato dai contribuenti (tramite un meccanismo simile all’8×1000 italiano) è aumentato di 11.626.046 euro e ha raggiunto 267.834.192 milioni di euro, con un incremento del 4,4% rispetto all’anno precedente. Ha influito sia il miglioramento generale dell’economia, sia l’aggiunta di 51.658 dichiarazioni a favore della Chiesa, rispetto all’anno precedente. In totale, 8,5 milioni di spagnoli hanno destinato lo 0,7% delle loro tasse.

La redazione

4 commenti a Polonia, cresce ancora il numero di cattolici praticanti

  • Umpalumpa ha detto:

    «Se non vai a cercarli, se non ti avvicini a loro, non vengono. Questo è ciò che significa essere un discepolo missionario, una parrocchia che va avanti»

    mah..io, piccolo pecorone capoccione del gregge del Signore non ho mai visto il parroco della mia parrocchia. Quando ero in un’altra parrocchia, avevo chiesto al parroco perchè non andava in giro per le case (x es. per benedire) o perchè non organizzasse periodiche processioni per le strade. La risposta è stata “non possiamo disturbare”. Ho notato che questa motivazione è molto diffusa.
    Poi però lo stesso parroco era abbondantemente occupato ad organizzare eventi sociali, manifestazioni e marce per la pace. Di marce per la vita o partecipazioni a Family day, invece, non mi pare ci siano stati accenni.
    Dato l’indirizzo dell’impegno, la chiesa alla domenica era vuota; i partecipanti alle manifestazioni organizzate si dichiarano atei/agnostici e, negli anni, gli stessi si sono sposati in comune o convivono.
    Però, mi raccomando, continuiamo a “non disturbare”.

    PS: la Polonia è quel paese che alcuni, compresi tanti “cattolici” nostrani, ritengono arretrato e bigotto anche perchè la sua popolazione, pochi anni fa si è riversata in massa a recitare un rosario pubblico «per implorare l’intercessione della Madre di Dio per salvare la Polonia e il mondo».

    Meglio che noi “progrediti” cominciamo a riflettere dove sta la Verità. Io per primo.

    • Patrizia ha detto:

      Erano i media a dare una cattiva immagine dei polacchi durante quella processione, chiamandoli fondamentalisti cattolici, bigotti, populisti, di estrema destra. Tutti insulti immotivati, pure cazzate.
      I polacchi sono invece molto fortunati, perchè sono un popolo molto unito culturalmente e molto fiero di se stesso.
      Cosa che gli italiani non sono, visto che sparlano male di loro stessi, della loro cultura e della loro religione SEMPRE.
      L’Unione Europea stessa ha ai vertici, degli atei/agnostici che hanno in odio il cristianesimo.
      I media danno sempre una cattiva imamgine dei cristiani, e buona delle altre religioni.
      Non dobbiamo porci troppo il perchè qui la situazione è diversa.
      E’ solo un lavaggio del cervello, unito ad una ribellione giovanile contro le generazioni precedenti.

      • federico74 ha detto:

        “Erano i media a dare una cattiva immagine dei polacchi”
        Assolutamente sì. La mafia mediatica laicista-omosessualista (di stampo anglosassone) non può sopportare che un intero popolo non si sottometta ai loro deliri materialistici.

    • Simone ha detto:

      Ma in un Paese dove non esiste nessuna formazione religiosa, dove il cristianesimo è l’unica religione ammessa, dove i bambini vengono indottrinati fin dall’infanzia, dove vige un regime politico dichiaratmente di destra e cattolico, dove la chiesa ha il totale monopolio.. ma cosa vi aspettavate che diventavano buddhisti?