L’errore di chi tira in ballo le mura vaticane contro i migranti

mura leonine Il Vaticano ha mura alte però critica il muro di Trump. Un paragone fuori luogo da parte del presidente americano, ecco la storia delle Mura leonine ed ecco perché il ricatto morale è un errore.

 

Negli ultimi mesi si è presa la moda di opporsi ad ogni appello di Papa Francesco all’accoglienza chiamando in causa le mura del Vaticano. Un ricatto morale, come se l’esistenza delle Mura leonine smentisse il richiamo all’inopportunità morale di costruire muri ai confini degli Stati per respingere chi chiede di essere accolto.

 

Anche Papa Wojtyla e Benedetto XVI contro la chiusura delle frontiere.

Le Mura che cingono il Vaticano esistevano già al tempo di Benedetto XVI, quando anch’egli si espresse contro una politica che si riduce «alla chiusura ermetica delle frontiere» (2012) ed invitò ad «aprire le frontiere dei popoli e infrangere le barriere fra le classi e le razze» (2005).

Le Mura circondavano il Vaticano anche quando sul soglio pontificio c’era Giovanni Paolo II il quale, come oggi Francesco, invitava i Paesi ricchi a «non disinteressarsi del problema migratorio e ancor meno chiudere le frontiere o inasprire le leggi». Perché «il diritto ad emigrare» è «al di sopra di ogni egoismo nazionalista» (2001). Eppure nessuno ricattò moralmente i predecessori di Francesco tirando in ballo le Mura leonine.

 

Il presidente Trump si giustifica con le Mura del Vaticano.

Tuttavia, qualche giorno, delle Mura vaticane ne ha parlato addirittura il presidente americano, Donald Trump. Mentre difendeva il progetto del muro al confine tra Usa e Messico per impedire l’entrata alla carovana di famiglie disperate partite dall’Honduras, ha smentito che si potesse ritenere “immorale” perché anche il Vaticano ha delle mura difensive alte 40 piedi (circa 12 metri). «E’ uno dei muri più alti esistenti!».

Ma il parallelismo di Trump è quantomeno sballato, basterebbe conoscere la storia delle Mura leonine. Apprezzabile da questo punto di vista il commento di Damiano Serpi su Il Sismografo: «È vero, il Vaticano è circondato da un poderoso muro, anzi da più di uno», ha spiegato. «Tuttavia, non si possono scambiare le pere con le mele senza fare i conti con la storia e il mutare dei secoli. Ciò di cui parla Trump sono, in realtà, le così dette “mura leonine”, ovvero quella cinta muraria di circa 3 km di lunghezza, alta 14 metri e composta da ben 44 torri che fece erigere tra l’848 e l’852 l’allora pontefice Leone IV».

 

Le Mura Leonine non servivano ad impedire il passaggio di famiglie disperate.

Le mura vaticane risalgono all’Alto Medioevo e non ha alcun senso comparare un’opera muraria di 1170 anni fa a qualcosa che si vuole costruire oggi, nel 2019. L’esigenza di realizzare questa cinta muraria, ha proseguito Damiano Serpi, «non derivò dalla necessità o dall’obiettivo di impedire a dei “poveri cristi” disperati di varcare il confine di uno stato perché in cerca di cibo, lavoro e di un futuro migliore. Quel sistema articolato di mura e torri non aveva come obiettivo quello di cancellare la speranza di altri uomini e le loro famiglie per un futuro migliore (e più equo). Leone IV, così come i suoi precursori, aveva ben altri impellenti problemi da affrontare, ovvero proteggere il Colle Vaticano e la prima Basilica di San Pietro dai Saraceni che, nell’estate dell’846, l’avevano già violata e saccheggiata in armi».

Come ha spiegato il card. Joseph Tobin, arcivescovo di Newark, la costruzione di muri può essere giustificata moralmente o moralmente sbagliata, considerando anche che quando si innalzarono muri per respingere i migranti a metà degli anni ’90, queste persone si spinsero verso passaggi di confine molto pericolosi e ne morirono circa 8mila (in Arizona e in Texas). Questo perché «le forze che li spingono a fuggire – violenza, persecuzione e povertà estrema – sono più pericolose di un pericoloso passaggio di confine».

 

La Città del Vaticano ospita due famiglie di migranti: 10 persone.

Oggi le mura vaticane hanno esaurito il loro compito e sono lì a rappresentare un’epoca passata, «l’ingegno e la caparbietà dei nostri avi nel difendere l’integrità del cristianesimo». Usare la loro esistenza per giustificare la muratura delle frontiere significa prendere per i fondelli, potrà farlo qualche giornalista di Libero in crisi esistenziale ma non il presidente degli Stati Uniti. «Confondere l’archeologia vaticana con l’architettura attuale della dottrina sociale della Chiesa è un meschino tentativo di mistificare la realtà».

E fa parte della realtà anche il fatto che il Vaticano ospita da anni due famiglie di migranti, dieci persone in tutto. Sono 605 gli abitanti totali della Città del Vaticano.

Ovviamente, ogni Stato ha il sacrosanto diritto a regolare i flussi migratori e, se non c’è possibilità di integrare, è anche lecito «non accogliere», come ha spiegato Papa Bergoglio. Ma non si mistifichi la realtà.

La redazione

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80 commenti a L’errore di chi tira in ballo le mura vaticane contro i migranti

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  1. Pippo ha detto

    “ogni Stato ha il sacrosanto diritto a regolare i flussi migratori e, se non c’è possibilità di integrare, è anche lecito non accogliere” appunto, al di là delle polemiche sui muri è questo il problema. Del resto basta leggere il punto 2241 del Catechismo. Pertanto, quando non c’è questa possibilità diventano leggittimi i muri e le chiusure dei porti per arginare il fenomeno che, se non controllato, potrebbe portare, in presenza oltretutto di situazioni economiche negative, a scontri sociali se non peggio.

    • Katy ha detto in risposta a Pippo

      E chi l’ha detto che non c’è questa possibilità? Costruire un muro per impedire l’accesso di disperati significa disinteressarsi del problema, che va risolto con politiche immigratorie non barricandosi.

      Si rileggano le citazioni di Giovanni Paolo II nell’articolo e ognuno mediti in cuor suo se Wojtyla sarebbe stato d’accordo con Trump (lo dico per coloro che odiano Francesco).

      • Pippo ha detto in risposta a Katy

        forse ti sfugge un piccolo particolare, ti pare che 15-20 anni fa ci fosse il problema che c’è oggi? Appunto, ti rispondi da solo, quando un fenomeno diventa incontrollabile come l’attuale immigrazione dall’Africa o dal Messico non esistono ireniche “politiche immigratorie” perché se uno Stato non può permettersi l’immigrazione la deve arginare. Non solo, questa immigrazione è irregolare, sono tutti clandestini è una sorta di invasione incontrollata, quindi pericolosa dal punto di vista sociale.

        • Katy ha detto in risposta a Pippo

          Benedetto XVI parlava nel 2012 e credo che 7 anni fa vi fosse lo stesso problema di oggi (anzi no, oggi c’è il capitano Salvini quindi si stava certamente peggio ieri).

          Il concetto che ti sfugge è che tra l’essere a favore di una immigrazione controllata e non clandestina e chiudere le frontiere (o i porti) tramite muraglie militarizzate passa una enorme distanza, è una politica prudente contro una politica dell’odio e della divisione. D’altra parte il revival di un clima violento e razzista è all’ordine del giorno.

          • Pippo ha detto in risposta a Katy

            per nulla, 7 anni fa il problema non c’era proprio, a te sfugge la differenza fra il piano individuale e quello sociale cioè fra immigrato ed immigrazione. L’immigrato non è il nemico, è un poveraccio che cerca qualcosa di meglio, l’immigrazione caotica ed incontrollata può essere il vero nemico perché crea un problema sociale. In Italia ci sono 1,5 milioni di bambini sotto la soglia di povertà ma le anime belle si occupano solo degli immigrati, capisco che sia chic e trendy, ma poi non ci si lamenti se il Capitano arriva al 50% dei voti, la gente è esasperata ed ha ragione.

            • Katy ha detto in risposta a Pippo

              Quindi 7 anni fa non esisteva il problema immigrazione 😀

              L’immigrazione è la somma di “poveracci”, come li chiami tu in modo dispregiativo (e da poveraccio, permettimi).
              Non ho mai sentito da nessuna parte che prima si aiutano i concittadini e poi gli stranieri, è una legge estranea al cristianesimo. Si aiuta chi ha più bisogno, italiano o no.

              Il “prima gli italiani” è una bufala smentita in tutte le salse: https://www.lettera43.it/it/articoli/economia/2018/02/12/migranti-prima-italiani-slogan-bufale/217842/

              Il capitano potrà anche prendere il 100% dei voti, così come i siti porno sono i siti web più visitati in assoluto. Solo gli analfabeti collegano popolarità a verità. La gente è esasperata perché non c’è una politica immigratoria seria che si occupa dell’aiutarli a casa loro, di aiutarli a non partire, non c’è collaborazione tra leader europei.

              Salvini non ha risolto nulla. Secondo gli ultimi dati con Salvini sono calati gli immigrati ma aumentati i morti in mare, viva il Capitano (e forse è il vero obiettivo: meno negri tra le palle direbbe Vittorio Feltri)
              https://www.missioitalia.it/ispi-su-sbarchi-migranti-fallimento-salvini-piu-costi-e-piu-morti-in-mare/

              • Carla ha detto in risposta a Katy

                Si aiuta chi ha più bisogno? No Katy, si aiuta il PROSSIMO.

                Prossimo che significa? Perché Gesù dice prossimo? Siamo di fronte ad un flusso continuo e inarrestabile, gente che fa ‘rumore’ con la loro presenza massiccia in termine di numeri. Altroché 10 migranti in Vaticano. Domani altri 10 che hanno bisogno e dopodomani ancora altri 10. Eh ma hanno bisogno. Avanti tutti. I nostri poveri non fanno rumore. Sarebbe ora si unissero in massa i poveri d’Italia, giusto per fare un po’ di rumore: ‘Abbiamo bisogno anche noi!’ No, tu stai buono lì, stanno arrivando 100 africani che hanno bisogno più di te. Ma con che diritto? Loro hanno il diritto ad emigrare e il dovere di rispettare le leggi del paese che li ospita. Io invece ho il diritto di difendermi. I muri sono una toppa, non la soluzione, ma intanto li metto, se ad un certo punto non è più immigrazione, ma invasione. Perché questa è un’invasione in piena regola, un continuo ricatto morale. Mi salvi dalle acque sennò mi avrai sulla coscienza. Ti salvo sì,ma quelle navi non partono più perché le affondo, vuote. E faccio capire a chi parte che qui non si sta in albergo e poi davanti al supermercato a chiedere la carità. È aiutare questo? È dare una vita dignitosa? Ma a casa tua per caso c’è una porta? C’è un cancello? Ma se continuano a suonarti il campanello perché hanno bisogno, che fai? Dai a tutti e resti in brache di tela o fai quello che puoi e ti poni un limite? Ma possibile si sia arrivati a simili follie? Una politica veramente interessata a portare benessere là non si impianta dall’oggi al domani. Loro invece partono anche domani. Niente muri, ma ponti,avanti. Perchè un africano che viene qua irregolare dovrebbe avere diritto più di un suo connazionale che in questo paese è arrivato regolarmente, ha lavorato per un po’, e magari si è trovato senza lavoro? O di un povero italiano che per anni ha lavorato, pagato le tasse e adesso per età ‘avanzata’ non trova lavoro ma la pensione è lontana. Ma perché proprio noi dobbiamo aumentare problemi di soldi e welfare che già sono immani, sobbarcandoci gente che sappiamo benissimo non sapremo integrare con un lavoro decente? Quando le nostre menti migliori che formiamo a nostre spese emigrano all’estero regolarmente. Ma perché Katy è così vergognoso e poco cristiano difendere la propria Patria, la propria casa? Salvini non ha risolto nulla, ma chi c’era prima cosa ha fatto? Ma chi devo votare per essere una perfetta Cristiana? Finiamola una buona volta di associare la religione alla politica, da una parte o dall’altra. La religione è una cosa, lo stato e i suoi problemi pratici è un’altra, altrimenti risolviamo tutto convertendoci all’islam.

              • Marco ha detto in risposta a Katy

                Non ho mai sentito da nessuna parte che prima si aiutano i concittadini e poi gli stranieri, è una legge estranea al cristianesimo. Si aiuta chi ha più bisogno, italiano o no.

                In pratica se mio figlio ha bisogno di soldi per studiare devo mandarlo a raccogliere i pomodori perché con quei soldi posso aiutare qualche immigrato ad andare in qualche ristorante di suoi gradimento, visto che il cibo dei centri d’accoglienza non gli piace? https://m.youtube.com/watch?v=r5a50AZJskY

                Oppure dobbiamo strafregarcene dei cinque milioni di italiani in stato di povertà perché, dopotutto, la loro povertà non è così povera comparata ai quelli dei poveri, poveri africani?

                Dice bene Carla, il prossimo viene prima.

                I miei figli verranno sempre prima di chiunque, i miei famigliari verranno sempre prima di qualunque estraneo, i miei connazionali sempre prima di qualunque straniero. E ci mancherebbe pure che così non fosse.

                Inoltre quello che tu hai scritto non può essere applicato da uno Stato, persino qualora fosse la vera politica della Chiesa (e non la è), questo perché uno Stato deve fare gli interessi prima di tutto e innzantutto dei propri cittadini. Uno Stato che aiuta degli stranieri prima dei propri cittadini, uno Stato che permette che i propri confini siano invasi e che degli stranieri modifichino il proprio paese fino a renderlo irriconoscibile (cosa che sarebbe avvenuta continuando ad “accogliere” più di 100.000 persone all’anno, ricordo che molte città italiane non raggiungono i 100.000 abitanti), è uno Stato solo di nome, perché di fatto non adempie ai suoi doveri.

              • Marco ha detto in risposta a Katy

                E il dovere primario di uno Stato, la sua ragion d’essere oserei dire, è assicurare il benessere e la sicurezza prima di tutto dei propri cittadini. Che un nazionalismo sfrenato possa portare ad eccessi dove i diritti di altri popoli vengono schiacciati, è fuori discussione. Che oggi ci sia la tendenza a non volere nemmeno più che uno Stato nazionale agisca come tale, lo è altrettanto. Di fatto i turboimmigrazionisti applicano i concetti marxisti all’immigrazione, vedendo l’invasione della terra altrui con relativa appropriazione delle sue risorse come un diritto. E infatti il turboimmigrazionismo tipo global compact e simili non è compatibile con la sopravvivenza degli Stati nazionali come li conosciamo.

              • Pippo ha detto in risposta a Katy

                Non ho mai sentito da nessuna parte che prima si aiutano i concittadini e poi gli stranieri, è una legge estranea al cristianesimo.

                Evidentemente a te mancano anche le basi minime per sapere cosa sia uno Stato, perché non apri un libro di diritto e studi un pochino? Uno Stato deve provvedere ai propri cittadini, cioè a coloro i quali hanno il diritto di risiedere in quello Stato. In Italia oggi ci troviamo di fronte al caso di 600mila irregolari fatti entrare da governi di un certo colore che hanno attivato un business vergognoso che costa 5 miliardi l’anno ai cittadini dello Stato, cioè a coloro i quali pagano le tasse. Un noto esponente di un certo mondo disse che l’immigrazione rende più della droga. C’è gente che si è arricchita sul business immigrazione. Poi gli immigrati irregolari che fine fanno? Lavorano a 2€ l’ora in condizione schiavile nei campi del Sud, sfruttati dalle mafie che hanno provveduto a farli arrivare. Sono queste le situazioni che vanno denunciate e non ripetere sempre la solita litania buonista degli immigrati che fanno i lavori che noi non vogliamo fare e ci pagano le pensioni. Tutto ciò mentre 200mila giovani l’anno abbandonano il Paese perché non esistono possibilità di lavoro. Questa immigrazione senza regole serve a scopi economici ben precisi, abbassare il livello dei salari anche per gli italiani, è una concorrenza al ribasso, infatti poi vediamo le conseguenza sociali e politiche.

              • Pippo ha detto in risposta a Katy

                Salvini non ha risolto nulla. Secondo gli ultimi dati con Salvini sono calati gli immigrati ma aumentati i morti in mare,

                panzana clamorosa, a gennaio sono arrivati 155 migranti contro i quasi 3000 dello stesso periodo dello scorso anno. I morti in mare sono evidentemente diminuiti quando pensiamo che nel glorioso perido dei governi piddini immigrazionisti i morti furono stimati in 20mila

  2. Umpalumpa ha detto

    Se scrivete “Città del Vaticano” su google maps e con l’ometto la costeggiate completamente, potrete notare che il vaticano è completamente blindato. Quasi totalmente circondato da mura. Dove non c’è un muro, c’è un posto di blocco.
    Le mura che lo circondano, non sono solo le mura leonine, ma anche mura più recenti (parrebbero) come quelle in via di Porta Angelica dove c’è un muro in cemento con inferiate sulla sommità.
    Ora, io non sono un esperto dell’età dei muri. Magari sono tutti antichi, però il nocciolo della questione non cambia: il vaticano è molto ben presidiato (fortunatamente)
    Tanto per essere chiari credo che sia sacrosanto che il Vaticano sia protetto e valuti bene chi entra e chi esce.

    Dopo aver fatto questo tour virtuale di Roma, mi sono domandato: è lecito che uno stato crei dei muri per verificare chi entra e chi esce?

    E’ indubbio che storicamente tutte le comunità umane abbiano sempre creato delle strutture per garantire la loro difesa e valutare chi entra e chi esce. Queste strutture sono state diverse: muri, ponti, portoni, palizzate ecc
    Queste costruzioni avevano un unico fine: tutelare i residenti (cittadini o meno) dai pericoli esterni.
    Molto raramente è successo che venissero costruiti muri e recinti per scopi opposti, come ad esempio il muro di Berlino (che tanto piaceva ad alcuni di quelli che oggi si scagliano contro i muri).

    Secondo me bisogna riflettere non tanto se è giusto costruire un muro, ma piuttosto il motivo per cui si costruisce il muro.
    Se il muro viene costruito per impedire ad aventi diritto di entrare in un paese sicuramente quel muro non è giusto costruirlo. Se il muro viene costruito per imprigionare tutti i cittadini all’interno di uno stato trasformandoli, quindi, in una specie di carcerati è altrettanto ingiusto.

    Visto che, come dice l’articolo, gli stati hanno il sacrosanto diritto di regolare i flussi migratori, cosa sulla quale concordo, non capisco perchè il muro vaticano è giusto, mentre il muro USA (o di qualsiasi altro paese) non lo è.

    Se riflettiamo ancora un po’ il muro con il messico potrebbe impedire ad esempio ai narcotrafficanti di svolgere i loro crimini. Almeno li danneggerebbe. Se la carovana di cui si parla nell’articolo dovesse avere il diritto di entrare, non farebbe altro che attraversare uno dei tanti accessi presenti nel muro (che deve essere ancora costruito mi pare) e, una volta entrata in USA, sarebbe al sicuro, per esempio, dai narcotrafficanti di cui sopra, che non riuscirebbero ad entrare proprio grazie al muro tanto odiato.

    Per farla breve dobbiamo domandarci: è giusto che gli stati regolino i flussi migratori che li coinvolgono? se l risposta è si, allora è altrettanto giusto che, oltre all’accoglienza degli aventi diritto, procedano all’espulsione e respingimento di chi quel diritto non ce l’ha. Per fare concretamente questo è necessario anche erigere dei muri.

    Secondo me bisognerebbe rispondere a questa domanda in maniera argomentata. Altrimenti, ripetendo slogan “anti-muro” ci si limita ad offrire una visione un po’ strumentale della questione, dando l’impressione di aver pochi argomenti per sostenere le proprie tesi.

    • Giuseppe ha detto in risposta a Umpalumpa

      trovo l’argomentare ineccepibile, ma storicamente mi viene riportato, che costruire muri non è mai servito, dalla muraglia cinese, al vallo di adriano, alle linee sigfrido e maginot, alle difese in bretannia etc. etc, è sempre stato uno spreco di energie che spesso ha prodotto l’effetto contrario, demagogia che non ha mai risolto i problemi. Il problema è vasto difficilmente risolvibile, le risposte dilettantesche da una parte e dall’altra (accoglienza poco vagliata) non intaccano minimamente la risoluzione dello stesso. Purtroppo non vedo in giro attenzione seria e professionale per affrontare (risolverlo è impossibile) il problema delle migrazioni. Avrei, da dilettante alcune cose da dire, ma sarebbero troppo lunghe da esporre, chiederei all’una e altra parte perlomeno meno demagogia. grazie

      • Umpalumpa ha detto in risposta a Giuseppe

        Ciao Giuseppe. Sicuramente i muri, come tutte le opere umane (migrazioni comprese), hanno un inizio e una fine. Ritenere però che una barriera non è utile in quanto destinata in un futuro indefinito a cadere sarebbe come ritenere un ponte inutile perché anche lui destinato a crollare.
        Le cose si fanno perché in quel momento sono la cosa migliore da fare. Non l’ottimo o la perfezione, ma il meglio a disposizione. Poi se sarà inutile, vedremo. Siamo tutti nelle mani del Signore.

        Poi che non si possa risolvere tutto con un muro o con un ponte, concordo con te

        • Katy ha detto in risposta a Umpalumpa

          Umpalumpa: “i muri sono la cosa migliore da fare. Siamo tutti nelle mani del Signore.”

          Giovanni Paolo II, Francesco, Benedetto XVI: “no al chiudere le frontiere o inasprire le leggi, il diritto ad emigrare è al di sopra di ogni egoismo nazionalista”.

          Cattolici adulti e sovranisti all’arrembaggio.

          • Umpalumpa ha detto in risposta a Katy

            Tanto x evitare tagliacuci “interessati”

            http://w2.vatican.va/content/john-paul-ii/it/messages/migration/documents/hf_jp-ii_mes_20010213_world-migration-day-2001.html

            la Chiesa “perciò non si stanca di affermare e difendere la dignità della persona, ponendo in luce i diritti irrinunciabili che da essa scaturiscono. Essi sono, in particolare, il diritto ad avere una propria patria, a dimorare liberamente nel proprio Paese, a convivere con la propria famiglia, a disporre dei beni necessari per una vita dignitosa, a conservare e sviluppare il proprio patrimonio etnico, culturale, linguistico, a professare pubblicamente la propria religione, ad essere riconosciuto e trattato in ogni circostanza in conformità alla propria dignità di essere umano.

            Questi diritti trovano concreta applicazione nel concetto di bene comune universale. Esso abbraccia l’intera famiglia dei popoli, al di sopra di ogni egoismo nazionalista. E’ in questo contesto che va considerato il diritto ad emigrare. La Chiesa lo riconosce ad ogni uomo nel duplice aspetto di possibilità di uscire dal proprio Paese e possibilità di entrare in un altro alla ricerca di migliori condizioni di vita. Certo, l’esercizio di tale diritto va regolamentato, perché una sua applicazione indiscriminata arrecherebbe danno e pregiudizio al bene comune delle comunità che accolgono il migrante. Di fronte all’intrecciarsi di molti interessi accanto alle leggi dei singoli Paesi, occorrono norme internazionali capaci di regolare i diritti di ciascuno, sì da impedire decisioni unilaterali a danno dei più deboli.

            Al riguardo, nel Messaggio della Giornata del Migrante del 1993, ho ricordato che, se è pur vero che i Paesi altamente sviluppati non sempre sono in grado di assorbire tutti coloro che emigrano, va tuttavia riconosciuto che il criterio per determinare la soglia della sopportabilità non può essere la semplice difesa del proprio benessere, tralasciando i bisogni reali di chi è drammaticamente costretto a chiedere ospitalità.”

            Sottoscrivo

            • Katy ha detto in risposta a Umpalumpa

              al di sopra di ogni egoismo nazionalista

              Sottoscrivi? Giovanni Paolo II ti dà dell’egoista e tu sottoscrivi? Poco prima ti sei dichiarato disponibile per costruire gratuitamente il muro per respingere le famiglie dell’Honduras…”è la cosa migliore da fare”, scrivevi. Ora invece non bisogna più essere nazionalistici.

              Molto bella questa frase, che non conoscevo:

              va tuttavia riconosciuto che il criterio per determinare la soglia della sopportabilità non può essere la semplice difesa del proprio benessere, tralasciando i bisogni reali di chi è drammaticamente costretto a chiedere ospitalità.”

              La quale smentisce tutti i discorsi di Pippo e di Salvini sul “prima il benessere degli italiani”. Grazie Umpalumpa, utilissimo!

              • Umpalumpa ha detto in risposta a Katy

                Katy credo sia il caso che tu approfondisca cos’è la patria e l’amor di patria e cos’è il nazionalismo.
                Se i 2 concetti fossero uguali, come tu implicitamente sostieni, GPII (e i suoi successori) sarebbe dovuto essere bipolare per poter dire nello stesso discorso dove criticava l’egoismo nazionalista (non nazionale, NAZIONALISTA) che uno dei diritti irrinunciabili di ciascuna persona è quello di avere una patria.

                Te lo riscrivo: “i diritti irrinunciabili che da essa scaturiscono. Essi sono, in particolare, il diritto ad avere una propria patria, a dimorare liberamente nel proprio Paese, a convivere con la propria famiglia, a disporre dei beni necessari per una vita dignitosa, a conservare e sviluppare il proprio patrimonio etnico, culturale, linguistico, a professare pubblicamente la propria religione, ad essere riconosciuto e trattato in ogni circostanza in conformità alla propria dignità di essere umano.”

                Questo diritto ce l’ha tanto chi emigra, tanto chi accoglie. Chi emigra non ha diritto di rubare la patria altrui, ma preservare quella che ha a casa sua.
                Bisogna bilanciare i due diritti, garantendo da una parte che chi è in difficoltà sia aiutato e dall’altro che chi aiuta non sia danneggiato.
                Chi aiuta può però magari rinunciare ad un po’ del suo benessere. Ciò non significa che deve piombare nella povertà (vedi periferie delle città dove i residenti se la combattono con i poveracci stranieri che i “misericordiosi” hanno ben pensato di ammassare li così non erano disturbati)

                Il concetto è abbastanza semplice. A meno che non si voglia sempre buttarla in politica/ideologia.

                E’ strano che prima citi un discorso di GPII, ammonendomi di leggerlo e imparare. E poi ti stupisci da quello che c’è scritto.

          • Umpalumpa ha detto in risposta a Katy

            ” La presenza di immigrati non cristiani in Paesi di antica cristianità rappresenta una sfida per le Comunità ecclesiali. E’ un fenomeno che continua ad attivare nella Chiesa la carità per quanto riguarda l’accoglienza e l’aiuto nei confronti di questi fratelli e sorelle nella ricerca del lavoro o dell’alloggio. E’, in un certo modo, un’azione abbastanza simile a quella che molti missionari compiono in terra di missione, occupandosi degli ammalati, dei poveri, degli analfabeti. E’ questo lo stile del discepolo: egli viene incontro alle attese e alle necessità del prossimo bisognoso. Scopo fondamentale della sua missione è però l’annuncio di Cristo e del suo Vangelo. Egli sa che l’annuncio di Gesù è il primo atto di carità verso l’uomo, al di là di qualsiasi gesto di pur generosa solidarietà. Non c’è vera evangelizzazione, infatti, “se il nome, l’insegnamento, la vita, le promesse, il regno, il mistero di Gesù di Nazareth, figlio di Dio, non siano proclamati” (Esort. ap. Evangelii nuntiandi, 22).”

            Sottoscrivo

            • Katy ha detto in risposta a Umpalumpa

              E’ un fenomeno che continua ad attivare nella Chiesa la carità per quanto riguarda l’accoglienza e l’aiuto nei confronti di questi fratelli e sorelle nella ricerca del lavoro o dell’alloggio.

              Sottoscrivi? Giovanni Paolo II ti sta dicendo di accogliere i migranti e cercare loro un lavoro e un alloggio ed educarli al cristianesimo e tu sottoscrivi? Ma non eri quello che voleva costruire il muro di Trump per cacciare lontano le famiglie migranti dell’Honduras? Non sei quello che lascia i migranti in mare aperto perché i porti italiani devono restare chiusi perché “prima gli italiani”?

              • Umpalumpa ha detto in risposta a Katy

                Anche qui Katy, non so se volutamente, stravolgi i concetti a tuo uso e consumo.

                Il concetto del passaggio che ho linkato è : “Scopo fondamentale della sua missione è però l’annuncio di Cristo e del suo Vangelo. Egli sa che l’annuncio di Gesù è il primo atto di carità verso l’uomo, al di là di qualsiasi gesto di pur generosa solidarietà.”

                Quand’è che volevo costruire un muro per cacciare lontano famiglie varie aventi diritto ad entrare? Quand’è che voglio lasciare “in mare aperto” qualcuno?
                la cosa triste è che pur di aver ragione mettete in bocca alla gente cose che non hanno, non solo mai detto, ma pure mai pensato

          • Umpalumpa ha detto in risposta a Katy

            “Talora, a motivo di un ambiente dominato da un sempre più diffuso indifferentismo e relativismo religioso, la dimensione spirituale dell’impegno caritativo stenta ad emergere. Subentra altresì in alcuni il timore che l’esercizio della carità in prospettiva di evangelizzazione possa esporre all’accusa di proselitismo. Annunciare e testimoniare il vangelo della carità costituisce il tessuto connettivo della missione rivolta ai migranti”

            Sottoscrivo

            • Katy ha detto in risposta a Umpalumpa

              l’esercizio della carità

              Difficile conciliare la carità con chi (come te, lo hai detto tu) vuole costruire i muri alle frontiere per respingere le famiglie migranti e lasciare i migranti al largo, ben sapendo che moriranno.

              Ora sei passato a sostenere che vanno accolti ma evangelizzati, e sono d’accordissimo. Il problema è che tu forse vuoi evangelizzarli mentre muoiono in mezzo al mar Mediterraneo…

      • lorenzo ha detto in risposta a Giuseppe

        Visto che non sembri ideologicamente prevenuto, premesso che se una persona arriva dall’estero in un aeroporto italiano con i documenti non in regola viene reimbarcato sul primo aereo utile per farlo ritornare al paese da cui è venuto, fatti inoltre salvi i casi dei richiedenti asilo, non credi che anche coloro che si imbarcano per arrivare irregolarmente in Italia debbano essere reimbarcati e riportati al porto di partenza?

        • Katy ha detto in risposta a lorenzo

          Purtroppo sei ideologicamente prevenuto e un po’ sfasato. Chi ha documenti non in regola nemmeno sale sugli aerei di linea…ma si può ragionare con questi argomenti così sciocchi?

          E anche fosse, chi arriva con un biglietto aereo difficilmente scappa da guerre, povertà, fame, carestie, disperazione e carceri libiche. Pur di non tornare in Libia i migranti sono disposti a lasciarsi affogare (per la gioia di qualcuno). Stiamo parlando di questi migranti non dei visitatori turistici.

    • Katy ha detto in risposta a Umpalumpa

      Un conto è regolare i flussi migratori, un conto è una politica incentrata sulla chiusura delle frontiere e dei porti. L’esistenza di confini è normale, anche le nostre case hanno delle mura, non c’è bisogno di ricordarlo.

      Tu scrivi: “Se il muro viene costruito per impedire ad aventi diritto di entrare in un paese sicuramente quel muro non è giusto costruirlo”. E proprio questo è il motivo, l’emigrazione è un diritto dei popoli che va certamente regolata ma attraverso la politica, controlli alle frontiere ma non con l’erezione di muri fin dentro al mare (https://www.twincities.com/2018/12/21/letters-biblical-questions-for-president-trump/).

      Non c’è nessun bisogno di erigere muri per regolare l’immigrazione, ripetendo gli slogan “si-muro” si ritorna alla divisione della Germania est da quella dell’Ovest perché se oggi sono i migranti dell’honduras il nemico numero uno, domani saranno tutti gli islamici, e poi i cinesi, e poi gli omosessuali, e poi i terroni, e poi quelli senza istruzione e così via.

      Rileggiti le parole di Giovanni Paolo II e medita su quanto dicono i nostri pastori, i tuoi insegnamenti portano solo divisioni e odio tra i popoli.

      • Pippo ha detto in risposta a Katy

        domanda: e come regoli i flussi migratori quando si trasformano in una vera e propria invasione? Ricordo che nel 2017 da noi sono arrivati in un week end 12mila immigrati trasportati da una ventina di navi Ong. La situazione si deteriorò al punto tale che l’allora ministro dell’Interno dovette intervenire accordandosi con le milizie libiche che certo non hanno metodi delicati. Primum vivere deinde philosofari, diceva Aristotele. A me pare invece che ci sia un sacco di gente che folosofeggia estraniata dalla realtà

        • Mandi ha detto in risposta a Pippo

          Se al posto di insultare Macron si fosse stabilita un’alleanza sul tema immigratorio, se ogni Paese europeo si impegnasse ad accogliere una quota di queste persone e contribuire ad eliminare le cause che portano queste persone a lasciare le loro terre, allora si risolverebbe facilmente quella che chiami “invasione”.

          Che poi è una bufala visto che sono gli stessi numeri di 5 anni fa: https://europa.today.it/attualita/migranti-bufala-invasione-italia.html

          • Pippo ha detto in risposta a Mandi

            il massone Macron, santino dei buonisti di casa nostra è quello che 1) ha blindato confini e porti 2) espellei n malo modo i migranti usando metodi violenti anche con le donne incinte 3) sfrutta le ex colonie francesi (di fatto ancora colonie per via dei vincoli economico-monetari) 4) ci ha allietati con l’appellativo di vomitevoli. Ma tu dove vivi? Ti ricordo che nel mese di gennaio sono entrate 150 persone, l’anno corso circa 3000.

            • Zebra ha detto in risposta a Pippo

              Scusa Pippo ma al posto di rispondere a Mandi ti rifugi sul Macron massone. Ma cosa c’entra???
              E’ primo ministro francese e se si vuol risolvere assieme (ripeto ASSIEME) il problema immigratorio ma chi se ne frega se Macron è massone, gay o dice che gli italiani puzzano. E’ proprio per la politica dell’odio e dell’antagonismo che non esiste una solidarietà europea, quella che risolverebbe gran parte dei problemi. Come dice Mandi si potrebbero risolvere assieme i problemi nelle terre di partenza ed invece ognuno pensa alla sua guerra politica, al suo partitino politico.

              • Pippo ha detto in risposta a Zebra

                ma tu parli seriamente o sei in vena di scherzi? Ma credi veramente possibile mettersi d’accordo con personaggi come Macron? Perché invece di dire banalità non ti informi da dove arriva Macron, chi lo ha mandato alla Presidenza facendo fuori Fillon con un giochino vergognoso perché non in linea con il pensiero della massoneria finanziaria? Vedi un attimino di svegliarti.

        • Carla ha detto in risposta a Pippo

          Ecco, qui sta la questione. Il limite di ognuno di noi. Io non parlo più di immigrazione, ma di invasione. Per qualcuno è ancora immigrazione, per me immigrazione ha un significato di regolarità intrinseco. Ma forse perché mi vengono in mente i nostri connazionali in America quando arrivavano in un flusso continuo perché qui c’era miseria, ma questo flusso era regolamentato e in un paese che aveva molto da offrire.

      • Mandi ha detto in risposta a Katy

        Completamente d’accordo Katy, mi fa piacere che esistano ancora cattolici non sovranisti dotati di compassione e giudizi evangelici.

        Ho citato più sotto le soluzioni politiche di Benedetto XVI al problema immigratorio senza che sia necessario innalzare muri.

      • Umpalumpa ha detto in risposta a Katy

        Migrare non è affatto un diritto in assoluto. Tant’è che deve essere mediato tenendo conto di altri fattori. Se così non fosse non avrebbe senso parlare di diritto a migrare e poi sostenere che se non si integra è meglio non accogliere.

        Per poter regolare una cosa, qualunque essa sia, è necessario porre dei paletti.

        Se intendi regolare le migrazioni senza mettere barriere, non fai altro che portare odio tra i popoli, proprio perché non regolamenti di fatto nulla e scarichi sulla parte della popolazione più debole i problemi della migrazione stessa.

        Come giustamente dici tu, anche le nostre case hanno muri, proprio per proteggere i membri della famiglia.
        Se invece, all’interno della casa potessero entrare tutti, perché tutti hanno il diritto di farlo a prescindere, i primi a rimetterci sarebbero i più deboli della casa stessa.

        Inoltre, parafrasando l’esempio della casa, i governanti devono, non possono ma devono, hanno la precisa responsabilità di comportarsi come il buon padre di famiglia.
        I genitori infatti devono occuparsi, innanzitutto, dei propri figli. Se invece abbandonano i figli, anche per scopi nobili non stanno facendo del bene ma, seguendo un utopia, stanno compiendo un’enorme ingiustizia.
        PS: io non ho l’arroganza di pensare di dare insegnamenti. Semplicemente dico cosa mi pare sia più ovvio.

        • Katy ha detto in risposta a Umpalumpa

          Io ho parlato di diritto non di diritto assoluto, non capisco perché vuoi farmi passare per favorevole all’immigrazione incontrollata.

          I paletti ci sono già, qui si vuole costruire muri tutto attorno agli Stati per impedire l’accesso a chi è in difficoltà. Riesci ad entrare nel contesto? La regolamentazione dei flussi esiste già, qui si vuole costruire barriere e muri tra i popoli, chiudere i porti e le frontiere.

          Ti ripeto che la tua retorica dell’ovvio a favore di muri, armi, barriere e caccia allo straniero crea odio e divisione nella famiglia umana, che è ben diversa dalla famiglia italiana. Quando smetterai di abbeverarti al latte sovranista guarderai il mondo e l’umanità con occhi più aperti, così come la guardava Benedetto XVI quando ricordava “la vocazione dell’umanità a formare una sola famiglia”
          https://www.uccronline.it/2018/12/29/papa-bergoglio-migranti-ed-immigrazione-i-discorsi-censurati/#BXVI

          • Umpalumpa ha detto in risposta a Katy

            Visto che, come dici tu (dall’alto della tua conoscenza della mia vita) sono talmente obnubilato dalla “caccia allo straniero” che mi sono sposato una donna di colore (tra l’altro c’ho fatto pure dei figli), consapevole che potrei restare ore a scrivere con te ma non riuscirei a scalfire minimamente i tuoi ferrei preconcetti, mi limito a riportare alcuni passaggi del messaggio di BXVI che tu citi, invitando tutti alla lettura e alla riflessione.
            http://w2.vatican.va/content/benedict-xvi/it/messages/migration/documents/hf_ben-xvi_mes_20100927_world-migrants-day.html

            “Il Venerabile Giovanni Paolo II, in occasione di questa stessa Giornata celebrata nel 2001, sottolineò che “[il bene comune universale] abbraccia l’intera famiglia dei popoli, al di sopra di ogni egoismo nazionalista. È in questo contesto che va considerato il diritto ad emigrare. La Chiesa lo riconosce ad ogni uomo, nel duplice aspetto di possibilità di uscire dal proprio Paese e possibilità di entrare in un altro alla ricerca di migliori condizioni di vita. Al tempo stesso, gli Stati hanno il diritto di regolare i flussi migratori e di difendere le proprie frontiere, sempre assicurando il rispetto dovuto alla dignità di ciascuna persona umana. Gli immigrati, inoltre, hanno il dovere di integrarsi nel Paese di accoglienza, rispettandone le leggi e l’identità nazionale. “Si tratterà allora di coniugare l’accoglienza che si deve a tutti gli esseri umani, specie se indigenti, con la valutazione delle condizioni indispensabili per una vita dignitosa e pacifica per gli abitanti originari e per quelli sopraggiunti”

          • Umpalumpa ha detto in risposta a Katy

            La Chiesa, infatti, è “in Cristo sacramento, ossia segno e strumento dell’intima unione con Dio e dell’unità di tutto il genere umano” (Conc. Ecum. Vat. II, Cost. dogm. Lumen gentium, 1); e, grazie all’azione in essa dello Spirito Santo, “gli sforzi intesi a realizzare la fraternità universale non sono vani” (Idem, Cost. past. Gaudium et spes, 38). E’ in modo particolare la santa Eucaristia a costituire, nel cuore della Chiesa, una sorgente inesauribile di comunione per l’intera umanità. Grazie ad essa, il Popolo di Dio abbraccia “ogni nazione, tribù, popolo e lingua” (Ap 7,9) non con una sorta di potere sacro, ma con il superiore servizio della carità. In effetti, l’esercizio della carità, specialmente verso i più poveri e deboli, è criterio che prova l’autenticità delle celebrazioni eucaristiche (cfr Giovanni Paolo II, Lett. ap. Mane nobiscum Domine, 28).

            Alla luce del tema “Una sola famiglia umana”, va considerata specificamente la situazione dei rifugiati e degli altri migranti forzati, che sono una parte rilevante del fenomeno migratorio. Nei confronti di queste persone, che fuggono da violenze e persecuzioni, la Comunità internazionale ha assunto impegni precisi. Il rispetto dei loro diritti, come pure delle giuste preoccupazioni per la sicurezza e la coesione sociale, favoriscono una convivenza stabile ed armoniosa.

            Anche nel caso dei migranti forzati la solidarietà si alimenta alla “riserva” di amore che nasce dal considerarci una sola famiglia umana e, per i fedeli cattolici, membri del Corpo Mistico di Cristo: ci troviamo infatti a dipendere gli uni dagli altri, tutti responsabili dei fratelli e delle sorelle in umanità e, per chi crede, nella fede. Come già ebbi occasione di dire, “accogliere i rifugiati e dare loro ospitalità è per tutti un doveroso gesto di umana solidarietà, affinché essi non si sentano isolati a causa dell’intolleranza e del disinteresse” (Udienza Generale del 20 giugno 2007: Insegnamenti II,1 (2007), 1158). Ciò significa che quanti sono forzati a lasciare le loro case o la loro terra saranno aiutati a trovare un luogo dove vivere in pace e sicurezza, dove lavorare e assumere i diritti e doveri esistenti nel Paese che li accoglie, contribuendo al bene comune, senza dimenticare la dimensione religiosa della vita.

          • Umpalumpa ha detto in risposta a Katy

            Un particolare pensiero, sempre accompagnato dalla preghiera, vorrei rivolgere infine agli studenti esteri e internazionali, che pure sono una realtà in crescita all’interno del grande fenomeno migratorio. Si tratta di una categoria anche socialmente rilevante in prospettiva del loro rientro, come futuri dirigenti, nei Paesi di origine. Essi costituiscono dei “ponti” culturali ed economici tra questi Paesi e quelli di accoglienza, e tutto ciò va proprio nella direzione di formare “una sola famiglia umana”.

          • Carla ha detto in risposta a Katy

            No non ci sono paletti, non mi sembra ci siano stati rimpatri per chi non ha diritto,i tempi per accertare chi hai di fronte sono biblici. C’è gente che commette crimini e che ha il permesso di soggiorno scaduto o era già espulso, ma guarda caso era ancora qui. Ma che paletti sono questi? Uno stato come il nostro che già non è in grado di fare rispettare le sue leggi come vuoi che gestisca questo fenomeno?

      • Marco ha detto in risposta a Katy

        L’esistenza di confini è normale, anche le nostre case hanno delle mura, non c’è bisogno di ricordarlo.

        Mira che avrebbero l’utilità di una penna senza inchiostro qualora chiunque potesse entrare in casa mia e io fossi obbligato a lasciargli fare i suoi comodi.

    • Mandi ha detto in risposta a Umpalumpa

      @Umpalumpa
      Ti rispondo con le parole di Benedetto XVI del 2012 (grazie a UCCR per avermele fatte conoscere):

      “Non possiamo dimenticare la questione dell’immigrazione irregolare, tema tanto più scottante nei casi in cui essa si configura come traffico e sfruttamento di persone, con maggior rischio per donne e bambini. Tali misfatti vanno decisamente condannati e puniti, mentre una gestione regolata dei flussi migratori, che non si riduca alla chiusura ermetica delle frontiere, all’inasprimento delle sanzioni contro gli irregolari e all’adozione di misure che dovrebbero scoraggiare nuovi ingressi, potrebbe almeno limitare per molti migranti i pericoli di cadere vittime dei citati traffici. Sono, infatti, quanto mai opportuni interventi organici e multilaterali per lo sviluppo dei Paesi di partenza, contromisure efficaci per debellare il traffico di persone, programmi organici dei flussi di ingresso legale, maggiore disponibilità a considerare i singoli casi che richiedono interventi di protezione umanitaria oltre che di asilo politico. Alle adeguate normative deve essere associata una paziente e costante opera di formazione della mentalità e delle coscienze”.

      Ecco alcune soluzioni politiche cristiane da adottare per regolamentare l’immigrazione senza la necessità di innalzare muri e barricare le frontiere.

      • Pippo ha detto in risposta a Mandi

        e quando nulla di tutto questo funziona che facciamo? Stiamo a guardare il caos sociale? Vedi discende un attimino dalla nuvoletta, lo sanno tutti quale sarebbe il mondo ideale ma occorre fare i conti con la realtà.

        • Katy ha detto in risposta a Pippo

          Grazie Mandi!

          @Pippo: peccato che nessuno ci abbia mai provato a farlo. Men che meno quell’attabrighe di Salvini che sta aumentando il problema immigratorio perché si è creato ovunque nemici in Europa (a parte Orban), e i leader europei saranno ancor meno disponibili a collaborare con l’Italia per trovare soluzioni che non siano i morti in mare.

          • Pippo ha detto in risposta a Katy

            Salvini avrebbe aumentato il problema immigratorio? Questa è la battuta dell’anno. Chi ha fatto entrare 600mila clandestini è stato Salvini? Ah già, secondo te il problema non sono gli ingressi, noi dobbiamo farne entrare a milioni e poi “redistribuirli” e quindi la colpa è di Orban che non li prende. Ricordo che durante il periodo glorioso della coppia Renzi-Alfano, di Mare Nostrum e Triton i morti in mare sono stati 20mila, ma nessuno ne parlava. Anche uno diversamente intelligente dovrebbe capire che più ne partono più ne muoiono

      • Umpalumpa ha detto in risposta a Mandi

        Ma sappiamo cos’è una chiusura ermetica? Significa che non passa nessuno a prescindere. Da che mi risulta, a parte l’immigrazione irregolare (che già quella fa venire meno il concetto di ermeticità), nei paesi occidentali si può entrare per vari motivi: studio, turismo, lavoro ecc. Certo, non si può entrare senza autorizzazione. MA allora torniamo alla domanda: migrare è un diritto assoluto, oppure ha dei limiti? se si, quali?

        Non siamo affatto, ne viene proposto da nessuno, alla chiusura ermetica dei paesi. Forse in corea del nord. Ma non stiamo parlando di questo.

        “Sono, infatti, quanto mai opportuni interventi organici e multilaterali per lo sviluppo dei Paesi di partenza, contromisure efficaci per debellare il traffico di persone, programmi organici dei flussi di ingresso legale, maggiore disponibilità a considerare i singoli casi che richiedono interventi di protezione umanitaria oltre che di asilo politico. Alle adeguate normative deve essere associata una paziente e costante opera di formazione della mentalità e delle coscienze”

        Concordo in pieno. Salvini, essendo leggermente più “ruspante” di BXVI si limita a dire “aiutiamoli a casa loro”. Però i due concetti sono sicuramente simili (sulla carta. Io la mano sul fuoco non la metto per nessuno, tantomeno per salvini).

        sicuramente sono tesi opposte rispetto a quelle sostenute da alcune organizzazioni internazionali che subordinano gli aiuti alle nazioni povere all’accettazione di politiche “progressiste” (aborto, lgbt ecc)

        • Katy ha detto in risposta a Umpalumpa

          Ma sappiamo cos’è una chiusura ermetica? Significa che non passa nessuno a prescindere

          I muri servono proprio a questo a impedire l’accesso a prescindere, finalmente ci sei arrivato (e da solo oltretutto).

          Salvini non sta per nulla intervenendo in modo multilateale per lo sviluppo dei Paesi di partenza, se lo facesse avrebbe il mio sostegno. Sta solo crogiolandosi sulla popolarità incitando a “marcire in galere” e “finita la pacchia”, chiudendo i porti e creando un clima di razzismo generalizzato. Per creare aiuti “a casa loro” serve collaborare con i paesi dell’Unione Europea, trovare accordi tra tutte le nazioni e Salvini è solo un povero esaltato con il 35% di voti di un piccolo e quasi ininfluente paesino europeo. Se pensiamo davvero che chiudendo i porti italiani si risolva il problema immigratorio allora siamo davvero stupidi.

  3. Nadia ha detto

    Cari amici di Uccr! Vi ringrazio per il vostro lavoro, per quanto impopolare sia oggi! Vi segnalo il bellissimo articolo di Marina Corradi di quest’oggi: https://www.avvenire.it/opinioni/pagine/s-la-paura-ci-rende-pazzi

  4. Maria ha detto

    Perfetto. È ora che le mura vengano abbatte ed ospitino i migranti. Prima di predicare, bisogna fare, dando l’esempio. Opuure, molto più opportunamente e intelligentemente, tacere. Il silenzio, spesso, è davvero d oro

    • Pippo ha detto in risposta a Maria

      il problema fra Papa Franceaco e Trump risale agli inizi della campagna elettorale americana quando Trump diceva che voleva costruire un muro con il Messico, Trump in quel momento veniva definito un fenomeno da baraccone con possibilità zero di essere eletto. Papa Francesco, incautamente (forse perché convinto che mai sarebbe arrivato alla Presidenza) attaccò Trump in modo pesante. Mal gliene incolse, è evidente che Trump non ha dimenticato quel pesante attacco.

      • Mandi ha detto in risposta a Pippo

        Credo che al Santo Padre giustamente importi una beata cippa della popolarità di Trump, Clinto, Salvini o Renzi, oggi ci sono domani saranno gli idioti del passato. Lui parla come guida morale per chi vuole ascoltare ed è dalla parte giusta della storia.

        • Pippo ha detto in risposta a Mandi

          anche Papa Francesco, come tutti noi, è di passaggio, che sia dalla parte giusta della storia ho qualche dubbio, a me pare confonda l’universalismo cattolico con il mondialismo globalista

          • Mandi ha detto in risposta a Pippo

            Peccato che Papa Francesco sia stato voluto dallo Spirito Santo (sempre se sei cattolico) e prima di lui e dopo di lui arriveranno altri che insegneranno lo stesso, infatti non riesci a trovare un solo discorso sul tema immigratorio (o su altri) in contraddizione tra Francesco e i predecessori. L’unica cosa che riesci a fare è cercare di dire che Benedetto XVI parlava “20 anni fa”, quando invece i suoi discorsi a favore dell’immigrazione dei popoli risalgono al 2012.

            Vorrei che tu leggessi questo insegnamenti di BXVI del 2012, con serietà e ti soffermassi tutte le volte che hai mal di pancia. http://w2.vatican.va/content/benedict-xvi/it/messages/migration/documents/hf_ben-xvi_mes_20121012_world-migrants-day.html

            In particolare quando il Papa emerito ha cercato di insegnarti di “evidenziare gli aspetti positivi delle migrazioni”, e che “coloro che migrano nutrono la fiducia di trovare accoglienza, di ottenere un aiuto solidale e di trovarsi a contatto con persone che, comprendendo il disagio e la tragedia dei propri simili, e anche riconoscendo i valori e le risorse di cui sono portatori, siano disposte a condividere umanità e risorse materiali con chi è bisognoso e svantaggiato”. Perché “la solidarietà universale, che è un fatto e per noi un beneficio, è altresì un dovere

            • Pippo ha detto in risposta a Mandi

              discorsi fuori dalla realtà, il Catechismo al punto 2241 è molto chiaro, nessuno osteggia l’immigrato ma non si può accogliere oltre i “limiti del possibile”. Ne va di mezzo l’equilibrio sociale. Pare che oggi molti si preoccupino SOLO dei migranti quando abbiamo da noi milioni di persone bisognose. PS: lo Spirito Santo a volte punisce il suo popolo

              • Katy ha detto in risposta a Pippo

                Aridaje. Ma chi mai ha scritto che bisogna accogliere “oltre i limiti del possibile”. Ma secondo voi opporsi ai muri di Trump significa automaticamente aprire all’immigrazione selvaggia. Non c’è scritto da nessuna parte che si aiutano prima i poveri “da noi” e poi dopo gli altri, è una tesi estranea al cristianesimo. Si aiuta chi ha più bisogno, punto. Oltretutto qualunque istituto serio di demografia ci dice che gli immigrati aumentano il PIL nazionale (del 9% gli ultimi dati), quindi contribuiscono a migliorare la sorte anche degli italiani poveri.
                https://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2017-10-18/gli-immigrati-italia-producono-piu-ungheria-slovacchia-e-croazia–121657.shtml?uuid=AEAYrxqC

                lo Spirito Santo a volte punisce il suo popolo

                Eh già, si confida spesso con te, vero? Teologia casereccia 😀

                • Pippo ha detto in risposta a Katy

                  Eh già, si confida spesso con te, vero? Teologia casereccia

                  affatto, si legge nella Bibbia che quando Dio voleva punire il suo popolo toglieva i profeti e dava governi molli, è l’immagine della Chiesa di oggi, purtroppo, seminari vuoti, scandali a ripetizione e governo del tutto inadeguato ai tempi ed agli evvenimenti

              • Katy ha detto in risposta a Pippo

                Pare che oggi molti si preoccupino SOLO dei migranti quando abbiamo da noi milioni di persone bisognose.

                L’amico Umpalumpa ha appena tirato fuori una citazione di Giovanni Paolo II che risponde in modo perfetto al “prima gli italiani”:

                “va tuttavia riconosciuto che il criterio per determinare la soglia della sopportabilità non può essere la semplice difesa del proprio benessere, tralasciando i bisogni reali di chi è drammaticamente costretto a chiedere ospitalità”.

                Capisci? I bisogni di chi chiede ospitalità vanno di pari passo all’interesse per il benessere degli italiani, non prima il secondo e poi il primo come chiede il Capitano.

                • Marco ha detto in risposta a Katy

                  “va tuttavia riconosciuto che il criterio per determinare la soglia della sopportabilità non può essere la semplice difesa del proprio benessere, tralasciando i bisogni reali di chi è drammaticamente costretto a chiedere ospitalità”.

                  Capisci? I bisogni di chi chiede ospitalità vanno di pari passo all’interesse per il benessere degli italiani, non prima il secondo e poi il primo come chiede il Capitano.

                  Uno Stato non potrà mai ragionare così. Punto. Qui non viene fatta distinzione tra ció che pensa un cattolico in quanto cattolico e cio che deve fare uno Stato per essere tale. Per un cattolico tutti gli esseri umani sono uguali, per uno Stato nazionale i propri cittadini non possono che venire prima; pena l’inutlità e vacuità stessa del concetto di Stato.

            • Pippo ha detto in risposta a Mandi

              anche Innocenzo VIII un Papa scadentissimo che invece di occuparsi della Chiesa si occupava dei suoi due figli

    • Mandi ha detto in risposta a Maria

      Ecco, mancava quello del “il Vaticano ospiti i migranti e poi potrà parlare”.

      Peccato che già li ospita, basta leggere l’articolo 😉
      Però ora potrai dire che sono troppo pochi, che sono quelli che mangiano meno di tutti gli altri migranti, che si sono scelti solo quelli che non portano le malattie, che sono in realtà italiani mascherati da migranti e tante altre cose di questo genere.

  5. Fabio Moraldi ha detto

    Siamo un popolo vecchio, senza figli e secolarizzato. Abbiamo una morte certa entro meno di un secolo.
    O accogliamo i giovani immigrati, in gran parte cristiani, gli integriamo ai nostri valori e ci integriamo con loro oppure il cristianesimo morirà e poi si estinguerà l’Europa e comunque i popoli più fertili arriveranno comunque imponendo le loro culture e le loro religioni. I cristianisti che si oppongono ai migranti per orgoglio nazionalistico stanno contribuendo alla morte della cristianità.

  6. Emanuele ha detto

    Qualcuno ha chiesto se nel Vangelo ci sia per caso scritto di aiutare prima i propri figli o connazionali, rispetto allo straniero. Vediamo un passo interessante:

    egli [Gesù] rispose: «Non sono stato inviato che alle pecore perdute della casa di Israele». Ma quella venne e si prostrò dinanzi a lui dicendo: «Signore, aiutami!». Ed egli rispose: «Non è bene prendere il pane dei figli per gettarlo ai cagnolini».” (Mt 15, 24-26)

    Ovviamente il passo si inserisce in un contesto più ampio ed alla fine Gesù compie il miracolo per la straniera che si accontenterà di “briciole”.

    Resta il fatto che il motto “prima i nostri figli” non è di per sé contrario al vangelo.

  7. Emanuele ha detto

    Katy,

    Concordo con te in larga misura ma permettimi un osservazione.

    Accogliere lo straniero o il migrante in difficoltà è un dovere sacrosanto per un essere umano, ancor prima dell’essere cristiani.

    Purtroppo però questa accoglienza non può finire con lo sbarco da una nave. Se ricordi la parabola del buon samaritano, il samaritano non solo porta il moribondo alla locanda ma se ne prende cura e addirittura paga anche i successivi giorni al locandiere, promettendo di tornare a saldare il conto.

    Invece in Italia, purtroppo, dopo il clamore dello sbarco, i migranti finiscono nuovamente in mano ai briganti: caporalato, lavoro nero, prostituzione, malavita, emarginazione. Per uno che ce la fa, mille finiscono molto male.

    Tutto questo senza contare che nessuno si cura come i migranti sono finiti su quel barcone: una vera tratta di esseri umani.

    Questo non è un modello di accoglienza che può funzionare, anzi non è proprio accoglienza ma sfruttamento della peggior specie.

    Quindi attenzione perché dietro l’accoglienza propagandata da molti politici ed intellettuali si nascondono interessi illegali ed indicibili. Fanno leva sul pietismo del momento, volti distrutti dalla fatica, mamme e bimbi moribondi, gente disperata, ma dietro si nasconde corruzione, malaffare, schiavitù. Sono i famosi “sepolcri imbiancati” di cui parla Gesù.

    Permettimi, molti cattolici (fessi) sono caduti in questo gioco sulla pelle dei migranti, cessando di esercitare la grande virtù del discernimento.

  8. Roberto ha detto

    Mha, sulla questione del salvataggio in mare degli africani non si deve mai transigere, la vita umana si salva a prescindere da tutto e questo deve valere in assoluto. La soluzione di chiudere i porti, come dice Katy, è fasulla perché è una soluzione dei soli italiani che non si preoccupano della sorte di alcuni africani, ma se questo è Cristo, allora dovremmo rileggerlo un po’ meglio. L’ Italia che amo è l’ Italia della Santità, della Bellezza e dell’ Arte, non l’ Italia dell’ utilitarismo e dell’ egoismo. Detto questo, l’ Italia non è fisicamente predisposta a reggere questo flusso migratorio continuo, che non si arresta e che destabilizza un paese già abbastanza destabilizzato di suo sia economicamente, sia antropologicamente e spiritualmente parlando. Quindi sì, l’ uomo in mare va sempre salvato e va aiutato, ma non si può accettare di fare soltanto questo perché nemmeno il salvataggio è sufficiente per risolvere il problema. Infatti l’ Italia, non solo non può reggere un tot numeri di immigrati, ma è anche un paese molto vecchio, che non ha posti di lavoro sufficienti da offrire, che sentimentalmente è suggestionato da una subcultura libertina e che tiene la stragrande maggioranza degli africani a fare l’ elemosina o a camperare per strada. In Africa gli dicono che l’ Italia è il Paradiso, poi vengono qua e in verità scoprono che per il 90% degli italiani è un Purgatorio, per il 9% un Inferno e per l’ 1% un Paradiso. E gli africani,sempre su queste cifre, si dovranno adeguare. Detto questo, la vera soluzione, quella che è il vero bene dell’ Africa e non una soluzione all’ acqua di rose, è di rendere l’ Africa un continente prospero, e per farlo si dovrebbe cominciare a condannare proprio la Francia di Macron, visti gli ultimi sviluppi..

    • Emanuele ha detto in risposta a Roberto

      Giusto, e iniziamo a domandare ai nostri politici e vescovi come mai questi uomini e donne sono finiti in mezzo al mare.

      Non sono pescatori naufraghi o vittime di incidenti, sono persone buttate lì da gente senza scrupoli alcuno. Sono merce, consegnata come fa Amazon quando ti verrà il pacco in giardino… Se si rovina, affari tuoi.

      Queste sono verità scomode, ma non devono essere taciute.

      • Roberto ha detto in risposta a Emanuele

        È come dire che un ladro (la Francia dei colonialisti), andando a rubare nelle case di migliaia di persone, poi vada da un suo amico, e senza dirgli che è stato proprio lui a rubare, gli dice che deve alimentare e dare alloggio a quelle migliaia di persone. Tu però a casa tua hai un solo frigorifero e con i soldi di cui disponi puoi al massimo mantenerne 10 di queste 1000 persone derubate. Ora la stragrande maggioranza Delle persone, che ignora la realtà geopolitica e finanziaria, discute su quanto sia “giusto” o “sbagliato” mantenerne solo 10 in una sola casa, ma sono discorsi fuorvianti, parzialmente veri che non affrontano la questione di petto né arrivano a comprenderne le cause totali. Così per chi ignora il tutto è sbagliato mantenere “solo 10 persone” in una casa, eh ok, sono d’accordo che non è il massimo dell’ idealità, ma non sono stato mica a pretendere di poterne mantenere 1000 con le potenzialità che ho, l’ ha preteso il ladro di queste 1000, uno dei veri responsabili della miseria di queste stesse, che tra l’ altro mi ha pure detto che sono razzista perché ne ho alimentate solo 10 su 1000. Ma se è tutto quello che posso fare ??!?

  9. Emanuele ha detto

    Mi si permetta un appunto all’articolo.

    Il discorso di Tramp è fortemente metaforico: uno degli stati più blindati al mondo per motivi di sicurezza fa la ramanzina ad uno stato che vuole dotarsi delle stesse misure.

    Detto fuori dai denti, se proprio si vuol dare il buon esempio, due famiglie in uno tra gli stati più ricchi del mondo, non è gran che… Faccia il Papa cedere ai signori cardinali i loro appartamenti a favore di famiglie povere, usi la residenza di Castel Gandolfo ed altre strutture di proprietà della Santa Sede. Quando avrà riempito fino all’ultima stanza, certamente risulterà meno criticabile.

  10. Sebastiano ha detto

    Sempre nell’ambito religioso per esempio, il dato va letto nel dettaglio, poiché di questo 57% di cristiani, la maggioranza è composta da ortodossi (1,6 milioni, dei quali quasi 1 milione rumeni)

    la maggior parte dei musulmani residenti in Italia provenga dal Marocco (424mila), seguito dall’Albania (214mila), dal Bangladesh (100mila), dal Pakistan (94mila), dalla Tunisia, (94mila) e dall’Egitto (93mila).

    Giusto per approfondire la bufalotta (ho fatto un copia-incolla dagli stessi link, uno spasso…)
    A meno che Katy & Co. non credano davvero che dai barconi arrivino gli ortodossi rumeni (che invece arrivano regolarissimamente, visto che hanno libera circolazione in europa, e spessissimo con tanto di contratto di lavoro).
    Quando parlavo di barzellette davo per scontato il possesso del senso del ridicolo.

  11. pecoranera ha detto

    Dai numerosi commenti pubblicati risulta evidente che il problema “accoglienza” dà origine ad accese polemiche.
    Io non aggiungo nulla a quanto già espresso da coloro che si dicono contrari all’accoglienza: non direi nulla di
    nuovo e di diverso. Mi permetto solo una domanda: quanti di coloro che predicano l’accoglienza sarebbero disposti
    ad ospitare in casa propria – anche soltanto per qualche settimana – emigranti per ragioni esclusivamente economiche? L’inchiesta pubblicata tempo fa da un quotidiano (“Il Tempo” se ricordo bene)sulla disponibilità dei più accesi sostenitori della accoglienza ad ospitare in casa propria degli emigranti fu quanto mai eloquente. Io in certi ambienti sento molta puzza di ipocrizia e di falso buonismo.
    Comunque, questa Chiesa governata da papa Bergoglio non mi piace affatto (un papa politico più che un pastore degno
    di guidare la Chiesa di Cristo).In futuro non verserò più l’otto per mille a favore della Chiesa,e neppure darò un centesimo ai siti bacia-pantofole. Anzi, per farla breve, non voglio più neanche essere considerato un cattolico.

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