Migranti, mons. Negri unito al Papa: «accoglienza ma integrazione»

migranti mons. negriMons. Negri e Papa Bergoglio. I media li dipingono agli antipodi ed invece il loro pensiero sul tema dell’immigrazione non è affatto lontano, lo spiega l’arcivescovo emerito di Ferrara in una intervista.

 

Con le navi Sea Watch e Sea Eye al largo del Mediterraneo la questione migranti è tornata al centro del dibattito politico italiano. Il fronte dei “sindaci ribelli”, targato Partito Democratico e 5stelle, si allarga e si oppone all’attuazione delle norme del decreto Salvini. Sono già sei le Regioni pronte a fare ricorso alla Consulta.

Anche la Conferenza Episcopale Italiana è compatta e lo stesso Francesco è intervenuto chiedendo «concreta solidarietà» nei confronti delle persone in mare. E nuovamente, ha ribadito che «ci si adoperi perché le persone non siano costrette ad abbandonare la propria famiglia e nazione, o possano farvi ritorno in sicurezza e nel pieno rispetto della loro dignità e dei loro diritti umani». Accoglienza quindi, ma anche soluzioni perché l’emigrazione si possa evitare. Perché, spiegò Francesco anche nel 2017, «deve essere garantitoil diritto di non dover emigrare».

In questa linea si è inserito anche un prelato definito dai media “conservatore” o “tradizionalista”, apparso addirittura nell’elenco -stilato da Il Fatto Quotidiano– dei porporati che vorrebbero destituire il Papa. Parliamo di mons. Luigi Negri, arcivescovo emerito di Ferrara. Dopo aver espresso stima ma anche disaccordo tecnico con il card. Angelo Bagnasco rispetto al ricorso dell’obiezione di coscienza da parte dei “sindaci ribelli”, ha rilasciato un giudizio sull’immigrazione non esattamente coincidente con quello dell’area politica in cui solitamente (a suo discapito o meno) viene inserito. Lo dimostra anche il fatto che, al contrario di quanto succede abitualmente con i suoi interventi, nessun organo d’informazione “conservatore” ha ripreso le sue parole.

 

Mons. Negri: “Il Papa parla anche di prudenza nell’accoglienza”.

1) Innanzitutto mons. Negri ha giustamente ammesso che il pensiero di Papa Francesco sul tema immigratorio è diverso da quello a lui attribuito dai suoi antagonisti. «Il Pontefice non dimentica di parlare anche di prudenza nell’accoglienza», ha riconosciuto mons. Negri. «Il Papa ha maturato un suo cammino, i primi interventi non sono stati come gli ultimi, che hanno avuto maggiore assunzione realistica del problema». Un giudizio corretto, anche se è lo stesso Francesco ad aver spiegato di aver voluto precisare meglio il suo pensiero iniziale, per evitare ambiguità: «Accogliere i migranti è una cosa antica come la Bibbia», ha detto infatti nell’agosto scorso. «E’ nello spirito della rivelazione divina e anche nello spirito del cristianesimo. E’ un principio morale. Su questo ho parlato, e poi ho visto che dovevo esplicitare un po’ di più, perché non si tratta di accogliere “alla belle étoile”, no, ma un accogliere ragionevole. E questo vale in tutta l’Europa».

 

Mons. Negri: “Accoglienza più alta possibile, i migranti però si assumano responsabilità”.

2) L’arcivescovo emerito di Ferrara si è mostrato d’accordo con la linea del Papa, spiegando -anche se in modo non proprio chiarissimo, dovuto anche al contesto di un’intervista probabilmente telefonica- che in campo ci sono due aspetti: l’accoglienza e l’integrazione. «L’accoglienza deve essere la più alta possibile», mentre l’integrazione «deve valutare tutti i costi, anche economici, e chi chiede di essere integrato deve assumersi delle precise responsabilità». Sintetizzando: un’accoglienza ragionevole, misurata alle possibilità di integrazione (che non sono però solo i costi economici), nella quale devono coinvolgersi anche le persone che vengono accolte, rispettando la cultura, le leggi e la tradizione del Paese ospitante. E’ anche il pensiero più volte espresso dal Pontefice, come mostra questo elenco di interventi.

 

Il giuramento di Salvini? “Chi strumentalizza il Vangelo sbaglia”.

3) Mons. Luigi Negri, a domanda secca, si è opposto alla decisione del ministro dell’Interno, Matteo Salvini, di non aprire i porti e lasciare i migranti in mare aperto: «il rispetto della persona in qualsiasi situazione non può essere mai diminuito». E, sempre a domanda specifica sul giuramento di vicepremier sul Vangelo, ha risposto: «in generale, chi strumentalizza il Vangelo sbaglia».

 

La posizione di mons. Negri è chiara ed è la stessa già manifestata in un’intervista del gennaio 2018 (non ci si fermi al titolo), seppur in quest’ultima occasione ad alcune domande precise le risposte appaiono volontariamente un po’ vaghe, forse nel tentativo di evitare uno strappo inconciliabile con gli ambienti più esasperatamente politicizzati -come La Nuova Bussola Quotidiana– nei quali è fortemente ammirato. Con tutto il merito, tra l’altro, essendosi sempre dimostrato una persona di buon senso e di grande cultura.

La redazione

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3 commenti a Migranti, mons. Negri unito al Papa: «accoglienza ma integrazione»

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  1. Sebastiano ha detto

    Sarebbe oltremodo interessante capire cosa si intende esattamente per “integrazione” e – soprattutto – quali siano le azioni concrete da intraprendere nei confronti dei migranti che non intendono “integrarsi” o per i quali tale “integrazione” risulti manifestamente impossibile.
    Dopo magari potremo parlare anche di norme del diritto, in particolare quelle che disciplinano l’ingresso e la permanenza nel territorio nazionale di cittadini esteri e quali siano le prerogative della Chiesa su un tema dal profilo strettamente politico quale quello della tutela dei confini dello stato.
    Infine potremmo fare persino qualche disquisizione sui sindaci tanto ardentemente propugnatori dell’obiezione di coscienza per il caso dei migranti quanto altrettanto strenui difensori dell’applicazione delle leggi dello stato senza alcuna obiezione nel caso dei “matrimoni omosessuali”.

  2. Umpalumpa ha detto

    Peccato che abbiate fatto una sorta di taglia e cuci dell’intervista.

    Peccato, perchè un conto è dire, a domanda precisa, “«in generale, chi strumentalizza il Vangelo sbaglia».” altro paio di maniche è dire: “In generale, chi strumentalizza il Vangelo sbaglia e chi ostenta attacchi o avvicinamenti non porta al bene di nessuno. Mentre è assolutamente positivo un recupero dell’identità culturale, umana e religiosa: le famigerate radici cristiane d’Europa»”.
    Chiaramente sarà stato un taglio per motivi di sintesi. Però si sminuisce il concetto

    Linko l’articolo (come avete fatto voi).
    Del resto l’intervista è breve anche se densa di concetti

    https://www.lastampa.it/2019/01/07/vaticaninsider/monsignor-negri-usare-lobiezionedi-coscienza-per-farepolitica-sbagliato-eTuglqrvziVF4eNJ6P9NgP/pagina.html

    Onestamente, dalla lettura dell’intervista, non c’ho visto l’intenzione di smarcarsi da Salvini o da Renzi o fare un endorsement a questa o quella rivista. Mi pare si sia “volati” un po’ più in alto.
    Onestamente, inoltre, mi pare che ormai salvini e la NBQ stiano diventando una sorta di ossessione. I nuovi “principi non negoziabili” 😉

    Scherzi a parte, grazie per la segnalazione (questa intervista mi era sfuggita). Consiglio la lettura. Concetti piuttosto profondi e argomentati.

    • Panthom ha detto in risposta a Umpalumpa

      Mi pareva strano che non vi fosse nessuna difesa d’ufficio al pastore leghista Matteo Salvini e alla sua parrocchia leghista La Bussola Quotidiana 😉

      La risposta di mons. Negri è chiarissima ed è quella riportata su questo blog, a domanda diretta: “giuramento sul Vangelo di Salvini?”, risposta diretta: “chi strumentalizza il Vangelo sbaglia”. Prendine atto, con coraggio. E chiediti perché ti era sfuggita l’intervista: perché la NBQ (la tua fonte informativa) si è ben guardata dal parlarne, nonostante Negri abbia collaborato in passato con loro.

      Per quanto mi riguarda il mondo cattolico fa molto bene a smarcarsi continuamente da Salvini e dalla NBQ, che sono agli antipodi del cattolicesimo (e non rispondermi con la solita solfa che allora sostegno che il PD è meglio o che sono a favore dell’immigrazione irregolare).
      La lingua verde di Cascioli poi, è francamente imbarazzante.

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