Le cliniche per aborto chiudono «ad un ritmo allarmante»: l’indagine scatena la festa

Numero aborti. L’Abortion Care Network ha pubblicato un report allarmato dal fatto che negli Stati Uniti le cliniche che offrono interruzioni di gravidanza stanno chiudendo una dopo l’altra. E’ bastato poco per far gioire gli attivisti Pro-life.

 

Le cliniche che forniscono pratiche di aborto stanno chiudendo «ad un ritmo allarmante». Lo ha rivelato un report pubblicato da un’organizzazione che guadagna sulle spalle dell’interruzione della vita dei bambini non nati.

Un tema di cui ci occupiamo costantemente in quanto lo riteniamo essere una vera ingiustizia sociale, tentando di sensibilizzare la società verso l’incoerenza dell’ossessione moderna dei “diritti” e la contemporanea soppressione di vite umane indesiderate. La crescita costante dell’opposizione all’aborto, dei medici obiettori di coscienza e di politiche a favore della vita nascente stanno premiando il lavoro di tanti attivisti.

Sopratutto negli Stati Uniti, dove il tema dell’interruzione di gravidanza scuote molto più le coscienze rispetto ad altre parti del mondo ed è puntualmente argomento centrale delle campagne elettorali. Questo spiega la gioia di moltissime persone all’aver appreso dall’Abortion Care Network che «dal 2013 sono state chiuse 148 cliniche per aborti indipendenti. 40 di queste cliniche hanno chiuso i battenti nel 2013; 23 nel 2014; 33 nel 2015; 22 nel 2016; 17 nel 2017. A novembre 2018, ben 11 cliniche indipendenti hanno smesso di offrire i servizi».

E’ bastato sapere ciò per scatenare la felicità di molti. «Il rapporto dell’ACN sembra confermare ciò che i fautori dell’aborto hanno sottolineato da molto tempo: il lavoro dei consulenti fuori dalle cliniche, gli eventi di preghiera, le indagini, gli sforzi legislativi e i centri di risorse e aiuto per la donne in gravidanza potrebbero effettivamente avere un impatto sul numero di aborti e delle strutture negli Stati Uniti», ha dichiarato Carole Novielli di Live Action News.

In Virginia, la più grande clinica abortista fino a quattro anni fa, è oggi uno studio medico gratuito riservato ai poveri e dedicato alla Beata Vergine Maria. Si chiama Mother of Mercy ed ha aperto i battenti il 6 dicembre 2017, finanziata dalla diocesi di Arlington. Un anno prima si chiamava Amethyst Health Center for Women e praticava interruzioni di gravidanza. E’ così passata dall’essere un luogo di morte a uno di vita e carità.

La redazione

19 commenti a Le cliniche per aborto chiudono «ad un ritmo allarmante»: l’indagine scatena la festa

  • Giovanni ha detto:

    I have a dream: un’America libera da aborto e pena di morte.

    • Alessandro ha detto:

      le cliniche per aborto chiudono? E il risultato, la conseguenza di queste chiusure per assistere all’aborto, in legalità e in sicurezza, quale sarà secondo voi?

      • LG ha detto:

        Quindi tu non chiuderesti le stanze del buco dove i drogati si ritrovano per drogarsi in legalità e sicurezza perché altrimenti poi tornerebbero a farlo in clandestinità? Capisci che il tuo modo di ragionare è nemico del bene comune?

      • Giovanni ha detto:

        L’aborto è un omicidio, non deve essere né legale né “sicuro”, ma solo evitato. Tranne casi ESTREMAMENTE GRAVI, quella vita ha tutto il diritto di nascere.

        • Gianluca C. ha detto:

          Quale sanzione penale ritieni congrua per l’aborto?

          • Giovanni ha detto:

            Ergastolo

            • Gianluca C. ha detto:

              Anche per la ragazzina di diciott’anni che si prende la pillola del giorno dopo? No, dai, facciamo trent’anni

              • Mister R. ha detto:

                Gianluca C.

                Dove vuoi arrivare?

                • Gianluca C. ha detto:

                  Voglio arrivare a dire che, se veramente pensate che la donna che abortisce debba essere condannata all’ergastolo, siete antiabortisti coerenti, e che però al posto vostro eviterei di dirlo in giro, se volete che qualcuno continui a invitarvi a cena

                  • Giovanni ha detto:

                    Carissimo, io non ho problemi a farmi “nemico” di donne che uccidono le proprie creature nel proprio grembo o di persone che sono d’accordo con questo massacro.

              • Giovanni ha detto:

                La pdgd è ancora più subdola, perché ti raccontano del “ritardo dell’ovulazione” ma non ti dicono che al contempo la tonaca uterina diventa inadatta all’impianto, quindi se l’ovulo è stato rilasciato è fecondato, si ha un aborto per la non nidazione dell’embrione. Solo che la cosa risulta talmente leggera che quella persona in potenza viene scartata come fosse un normale rifiuto biologico. Uno schifo totale e impunito.

                • Gianluca C. ha detto:

                  Ne desumo quindi che daresti l’ergastolo anche a chi prende la pillola del giorno dopo.

                  • Giovanni ha detto:

                    Desumi male: ho detto che la pdgd è subdola, perchè non si potrà mai sapere se c’è stato concepimento o meno. Dovevi invece desumere che bisogna mettere fuori legge tutti questi intrugli chimici e fare una sana educazione affettiva.

          • Mister R. ha detto:

            Gianluca C.

            “L’aborto è un omicidio” dice Giovanni, quanti anni ti becchi per omicidio qui in Italia?

  • minimus ha detto:

    Meno esseri umani eliminati “legalmente”.

  • giuliano ha detto:

    Il calo delle cliniche probabilmente è direttamente proporzionale all’aumento dell’uso delle pillole del giorno dopo nelle interruzioni di gravidanza indesiderata(che di fatto comunque procurati aborti rimangono). La cultura della morte altrui per scelta unilaterale e non suffragata da serie motivazioni non pensa sia venuta meno.