Tra le 100 influencer scelte dalla BBC c’è una vergine consacrata

influecer 2018Influencer 2018. La BBC ha stilato una classifica e al 40° posto ha inserito Jessica Hayes, una giovane cattolica che ha accolto la vocazione della verginità. Uno “stile di vita” stimolante per il mondo, secondo l’emittente britannica.

 

Secondo la BBC, la più autorevole editore radiotelevisivo del Regno Unito, tra le 100 donne più influenti del mondo nel 2018 c’è Jessica Hayes. Non fa politica, non è una modella, non ha battuto record sportivi, non è miliardaria e non diffonde la sua quotidianità su Youtube. E’ una vergine consacrata.

Jessica appare alla 40° posizione della lista, è una professoressa americana di 41 anni ed è una delle 4000 vergini consacrate al mondo. Si tratta di una vocazione nell’alveo cattolico che è nata nei primi secoli del cristianesimo ed è rifiorita oltre mezzo secolo fa, sotto il pontificato di Paolo VI. A differenza delle suore, le vergini consacrate rimangono nel loro abituale ambiente di vita, vivono nelle loro case, hanno il loro lavoro e si auto-mantengono come tutti. Ma hanno scelto di donarsi a Gesù Cristo, fin nella verginità.

Secondo la BBC, questo “stile di vita” rappresentato da Jessica Hayes è stimolante per il mondo. La decisione per la donna britannica è arrivata nel 2013 e due anni dopo è stata consacrata nella cattedrale di Fort Wayne, evento a cui hanno partecipato amici e parenti e tanti cattolici della diocesi che, anche non conoscendola, hanno voluto comunque essere presenti.

La vocazione è nata nel dialogo con il suo direttore spirituale, dopo una serie di rapporti sentimentali nei quali mancava sempre qualcosa: «Pensavo di essere chiamata alla vita coniugale», ha spiegato Jessica, «un desiderio molto naturale nelle persone, avevo degli appuntamenti ma mai nulla di serio. Sono uscita con persone buone ma con nessuno ho sentito che l’andare avanti era la cosa migliore da fare in quel momento». Ma nemmeno percepiva la chiamata dell’appartenenza ad un ordine religioso. «La scelta del celibato», ha detto, «è un mezzo per avvicinarsi ancora di più al Signore».

Le vergini consacrate sono in aumento nel mondo.

Lo scorso luglio, il Vaticano ha pubblicato l’istruzione Ecclesiae Imago sponsae, confermando la crescita che si sta verificando in tutto il mondo di questo tipo di vocazione. Con tale istruzione la Santa Sede ha voluto offrire indicazioni ai vescovi nel ricevere queste donne nelle loro comunità. Vi fu qualche critica in quanto nel paragrafo 88 si afferma che resta estremamente importante ma non sarà più un prerequisito essenziale «l’aver mantenuto il corpo in perfetta continenza o aver praticato la virtù della castità in modo esemplare». Errori giovanili o l’essere rimaste vittime di abusi non saranno giustamente più ritenuti motivi per non accogliere coloro che si impegnano in un cammino di dedizione totale al Signore.

La BBC ha assolutamente ragione. La vocazione scelta da Jessica Hayes è davvero uno stimolo. Una giovane donna, che vive come tutti, senza abiti particolari, fianco a fianco con gli altri uomini. Eppure è diversa. Dà la sua vita a Cristo, fino in fondo. Certo, chi non la conosce la prende per pazza, una miserabile. Ma chi la conosce, i suoi colleghi, i suoi amici, i suoi studenti non la pensano così. Probabilmente ogni volta che la incontrano viene loro in mente la sua soprendente forma vocazionale, l’interrogativo sul come si possa percepire così reale il mistero divino. Così, lei e le sue 4000 consorelle introducono naturalmente nella realtà lavorativa e quotidiana in cui vivono un Qualcosa dentro qualcosa, un segno che rimanda ad Altro.

La redazione

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25 commenti a Tra le 100 influencer scelte dalla BBC c’è una vergine consacrata

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  1. Mauro S. ha detto

    Jessica appare alla 40° posizione della lista, è una professoressa americana di 41 anni ed è una delle 4000 vergini consacrate al mondo

    Anche Mussolini era un greande influencer.. non significa che fosse o dicesse cose giuste.

    Una vergine consacrata è segno di una personalità instabile, non equilibrata e fortemente compromessa.

    Cosa le direbbe uno psichiatra?

    • orso56 ha detto in risposta a Mauro S.

      Ma il suo, di psichiatra, cosa dice di lei?

      • Max De Pasquale ha detto in risposta a orso56

        Vero. E’ incredibile come gli esseri umani critichino i comportamenti altrui senza rendersi conto che i propri di comportamenti sono anch’essi indice di seri problemi…

      • Mister R. ha detto in risposta a orso56

        orso56

        Meglio non saperlo guarda…

    • gsimy ha detto in risposta a Mauro S.

      è una personalità da psichiatria perchè è vergine, perchè è consacrata o entrambe le cose?

    • Ricki ha detto in risposta a Mauro S.

      A cosa le serve il parere dello psichiatra, quando ha già avuto il parere della persona più intelligente e colta che sia msi esistita?

    • Patrizia ha detto in risposta a Mauro S.

      “Una vergine consacrata è segno di una personalità instabile.”
      Gli asessuali e i demisessuali sono due categorie LGTB, però in questi casi se una persona decide di non aver mai rapporti voi atei siete contro la discriminazione, siete contro chi dice che siano malati, e li sostenete dicendo che è la loro natura.
      Allora come mai se l’asessualità si presenta nei religiosi sono malati, ma se si presenta negli atei è discriminazione dire che sono malati?
      La risposta è che gli unici malati sono quelli con la doppia morale che è in contrasto con le proprie idee.
      Gli unici malati sono coloro che discriminano offendendo perchè una vergine che fastidio può darti? COSA TI CAMBIA.
      LOVE IS LOVE NO? E allora pure qua è love is love se vuoi essere coerente.
      Se hai tutto quest’odio verso una donna che non ti ha mai conosciuto e non ti ha mai fatto del male, hai problemi tu!

      • Gianluca C. ha detto in risposta a Patrizia

        Il discorso è più sottile.
        Se la signora Hayes fosse un’asessuale, la sua “consacrazione della verginità” sarebbe priva di qualsivoglia valore sacrificale/donativo. Avrebbe “donato a Dio” qualcosa che non ha: il desiderio sessuale.
        Se l’intento delle signora Hayes fosse invece realmente quello di sacrificare la propria libido e la propria sessualità, vien da chiedersi se non sarebbe meglio, in generale, indirizzare la capacità di sacrificio, che non è infinita in nessuno di noi, verso obiettivi che tendano all’aiuto verso il prossimo piuttosto che alla mortificazione della propria corporeità. Poiché l’aiuto verso il prossimo, chiamalo carità, chiamalo solidarietà, non è solo l’autoassolutoria cena di Natale con i barboni, ma anche ciò che richiede sacrificio e financo sofferenza

        • Panthom ha detto in risposta a Gianluca C.

          Credo che la signora Hayes impieghi più tempo per la carità di quanto faccia tu, Gianluca. Se leggi la sua storia ne parla, mentre ho forti dubbi che il tuo tempo settimanale sia dedicato a qualche bisognoso, suppongo nemmeno dieci minuti in un mese. Il fatto che tu sacrifici il tuo tempo soltanto per te stesso è la forma di egoismo che alimenta la precarietà dei più deboli della nostra società. Così, prima di moralizzare la vita altrui (in questo caso della signora Hayes) dovresti cominciare a moralizzare la tua, poi ti ascolteremo quando vorrai dirci cosa dovrebbe fare quella donna con il suo corpo.

        • Brunello ha detto in risposta a Gianluca C.

          Purtroppo, Gianluca, alla povera madre Teresa che ha fatto la scelta da te auspicata gliene hanno dette di tutti i colori. Comunque è chiaro che per sostenere un sacrificio simile la vocazione deve essere grande

      • Alessandro C ha detto in risposta a Patrizia

        Hai colto il punto in pieno. Fino a qualche anno fa se dicevi che non ti interessava il sesso eri visto come un represso/sfigato dalla società più mondana, oppure avresti sicuramente trovato qualcuno consigliarti di “darti da fare”. A un certo punto sono nate tra le tante altre anche le categorie di asessualità e demisessualità all’interno dello spettro lgbt, ed ecco che adesso va bene, è “normale”.
        Però è instabile e non equilibrato chi vive una vita consacrata…come no.

        • Gianluca C. ha detto in risposta a Alessandro C

          Ma non è questione di “vita consacrata”. E’ che la deprivazione della sessualità, volontaria o forzata, raramente si mostra foriera di “equilibrio” e “stabilità”, sia per il consacrato che per il non consacrato

          • Alessandro C ha detto in risposta a Gianluca C.

            Gianluca ognuno può parlare solo delle proprie esperienze, anche io la pensavo come te molti anni fa ma ora posso dire che dopo aver conosciuto molte persone che vivono sinceramente una vita consacrata e in castità (non quelle che fanno finta, bada bene) mi trasmettono un profondo equilibrio che raramente ho trovato altrove.
            Incide molto la cultura e come si vive. Se consideriamo lo stile di vita medio, quello di un uomo senza Dio o di un uomo che dice di credere in Dio ma nella pratica non vive cammino spirituale alcuno, il sesso è quella valvola di sfogo che aiuta a non squilibrarsi del tutto dentro uno stile di vita già abbastanza malsano. Togliere il sesso forzatamente a queste due tipologie di persone significa che se non trovano un’altra valvola di sfogo probabilmente perderanno quel poco di equilibrio che hanno, e che credono sia grande.
            Ma in una società un poco più sana, dove la sessualità è vissuta nella sua espressione più nobile e non manipolata a fini di marketing o di sfogo nevrotico, il rapporto con il sesso sarebbe abbastanza differente da quello attuale.

    • Aleudin ha detto in risposta a Mauro S.

      Un uomo che crede di essere una donna o viceversa, tutto ok.

      Una vergine consacrata ha bisogno dello psichiatra.

      Magia della coerenza politicamente “ipocrita” corretta.

  2. Gianluca C. ha detto

    Ciò che mi chiedo è in che modo l’auto-deprivazione sessuale possa avere un influsso benefico verso l’opera di carità cristiana/solidarietà laica, quando a me sembra più realistico il contrario.
    Te la butto in maniera becera: se riuscissi a portarmi a letto Belen è probabile che dopo, tornando in macchina, al lavavetri l’euro glielo dia, anziché azionare i tergicristalli

    • Reilain ha detto in risposta a Gianluca C.

      Io non andrei mai più a letto con una femmina piena di superbia, di egocentrismo e di ostentazione come Belen, ho avuto già un’ esperienza simile a 21 anni ed è stata una delle esperienze più vuote, insensate, destabilizzanti del mio percorso identitario e umano… Poi magari conoscendola meglio non è come si mostra in televisione ecc… Ma da come mi appare mi è sicuramente dannosa per la mia interiorità.

    • Francesco ha detto in risposta a Gianluca C.

      Ciò che lei, Gianluca, non vuole (e nemmeno sarebbe capace) di comprendere è che per chi è cristiano, l’amore verso il prossimo è inseparabile dall’amore verso Dio. La verginità è donazione a Dio di tutto il proprio essere, per essere in comunione con Lui, unica e vera fonte dell’amore, ed attingere da quell’unica fonte la capacità di amare. L’uomo separato da Dio è al più capace di filantropia, di cui riporta un esempio, ma che è assolutamente incompleta rispetto all’amore inteso in senso cristiano (agàpe). Non si può comprendere un qualcosa per cui si rifiutano (per propria scelta/posizione) i presupposti.

      • Gianluca C. ha detto in risposta a Francesco

        La verginità è donazione a Dio di tutto il proprio essere, per essere in comunione con Lui, unica e vera fonte dell’amore, ed attingere da quell’unica fonte la capacità di amare.

        Io la butto sul becero, ma tu la butti sul mistico. Tu la chiami verginità, io la chiamo auto-deprivazione sessuale. Il cui valore “donativo”, sbaglierò, non si riscontra nei testi sacri, ma piuttosto nella superfetazione della dottrina

        • Francesco ha detto in risposta a Gianluca C.

          * sbaglierò, non si riscontra nei testi sacri

          E’ sicuro di conoscerli? … La inviterei a leggerli meglio e con il cuore aperto (soprattutto).
          Dottrina e tradizione della Chiesa sono radicati in essi.
          Un approccio “becero” è certamente fuori luogo in questo contesto.
          Dio non si impone a noi, e lascia a ciascuno di noi la prerogativa di cercarlo, ascoltarlo, scoprirlo…e amarlo.
          La verginità consacrata non è una scelta per tutti, e soprattutto per il mondo (e chi ragiona con i suoi paradigmi) potrà mai comprendere.

    • Alessandro C ha detto in risposta a Gianluca C.

      È una questione di stile di vita in un certo senso. Capisco dal tuo punto di vista di uomo che forse (correggimi se sbaglio) non vive seguendo un cammino spirituale, la difficoltà a comprendere come si possa vivere felicemente senza avere rapporti sessuali. Finchè si conosce solo il sesso, il sesso sembra la cosa più bella che si possa vivere e sembra incomprensibile scegliere di non farlo…non ti biasimo affatto per credere questo. Ma chi intraprende un percordo di consacrazione lo fa come esito di un percorso di vita che lo ha portato ad altre esperienze e perchè probabilmente ha visto i benefici conseguenti a quel percorso. Quindi non si tratta di una vera e propria deprivazione, perchè lo stato interiore che deriva dal vivere una vita consacrata dà una gioia e una soddisfazione molto più grandi di quelle che può dare il sesso. Agli occhi del consacrato, è chi non vive nella castità che si auto-depriva di uno stato costante e stabile di gioia che non può darti nessuna cosa del mondo.
      Inoltre il sesso non dà gioia ma piacere momentaneo, giusto il tempo di dare un euro al lavavetri e poi torni come prima (se non peggio) e devi cercarne altro, altrimenti al prossimo giro in macchina è probabile che riazioni i tergicristalli.

    • Max De Pasquale ha detto in risposta a Gianluca C.

      Credo che Gandhi avesse detto qualcosa del genere:

      “Dopo che io e mia moglie scegliemmo la castita’, avemmo molto piu’ tempo ed energie per le nostre cause e ci dedicammo ad esse con gioia”.

      Ognuno vede le cose a proprio modo. L’importante e’ non imporre niente a nessuno.

      • Gianluca C. ha detto in risposta a Max De Pasquale

        Vero è che Gandhi aveva un concetto tutto suo, alquanto morboso, di castità.
        Però, Max, resta il fatto che la castità non possa non essere vissuta come una rinuncia, un sacrificio, sia pur consapevole e volontario, da chi, consacrato o meno, conserva intatta la propria pulsione sessuale. Che si può sublimare quanto si vuole, ma non sopprimere del tutto. E che a tratti inevitabilmente riemerge.
        Vien da chiedersi – ripeto – se abbia pertanto senso convogliare il proprio spirito di rinuncia e sacrificio, che non è infinito, verso l’autocensura sessuale, anziché verso altri lidi. Togliamo i santi e gli asceti, ché sono pochi: per gli altri, è probabile che siano un po’ meno propensi ad assumersi altri sacrifici oltre a quelli che si sono autoindotti, ed è probabile anche che sarebbero un po’ più ricettivi nei confronti dell’alterità una volta sistemata la questione con il proprio “foro interno”. Insomma, se proprio vogliamo dare un valore alla castità, diamogli quello di ciliegina sulla torta, di “lode” al centodieci. Il problema è quando per la ciliegina e la lode si mette in pericolo torta e tesi di laurea

        • Max De Pasquale ha detto in risposta a Gianluca C.

          Ma forse – la butto li’ – la chiamata ad una forma di purezza e’ piu’ comune di quanto si pensi e magari queste persone si sentono bene cosi’.

          D’altra parte, e’ vero che chi compie scelte di questo tipo sia assolutamente certo di cio’ che sta facendo. Se invece di risolvere una forma di tensione, ne aggiunge un’altra, come dici tu non fa altro che pggiorare la propria vita e quella delle persone che gli stanno accanto.

  3. Reilain ha detto

    Le cavolate di Gianluca: “se credi di essere donna ma sei un uomo, va tutto bene, è giusto e normale così. Se credi di essere consacrata, ma non lo sei, allora devi andare dallo psichiatra”. Come quella volta quando disse “se non ti martirizzi per salvare un innocente fai schifo”, per poi dare del delinquente al prete che si è martirizzato per salvarlo perché è stato costretto a entrare in una proprietà privata, facendogli doppiamente schifo, salvo poi ammettere che lui non avrebbe mai salvato un innocente da un serial killer, qualora lui fosse stato costretto a entrare in una proprietà privata xD insomma, la leggendaria visione piena di senso degli atei

  4. Fur ha detto

    Quale è la differenza tra la scelta di questa donna e quella di altre che si sposano con sé stesse (sologamia)?

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