L’ateismo antibiblico di Nietzsche ispirò il nazismo: l’accusa dei filosofi

Nietzche ispirò il nazismo. Così sostengono numerosi storici e filosofi, tra cui Sossio Giametta, uno dei massimi esperti del filosofo tedesco. L’anti-ebraismo e l’odio per la morale cristiana crearono il terreno fertile per la dittatura nazista, non a caso Hitler era un estimatore di Nietzsche e di Schopenhauer.

 

«Gli uomini hanno dimenticato Dio, perciò tutto questo è accaduto». Così si espresse Aleksandr Isaevič Solženicyn, il principale nemico dell’Unione Sovietica, colui che fece conoscere al mondo i gulag dove lui stesso venne rinchiuso per molti anni. Il fatto che l’ideologia sovietica fosse una religione atea è fuori di dubbio, basterebbe leggere i pensieri di Lenin e Stalin.

Ma anche nel substrato culturale del nazismo svetta l’oblio di Dio, del cristianesimo in particolare. Tutto il Settecento e l’Ottocento, d’altra parte, sono pervasi da una polemica antiebraica ma anche antibiblica e anticattolica e già agli inizi del Novecento, grandi sociologi come Pareto e Weber e, più avanti, storici eminenti quali Mayer, Nolte, Ritter, Hobsbawm, Elias, tutti concordano, sia pure a partire da orientamenti tra loro assai diversi, nel collocare Nietzsche nell’ambito della reazione antidemocratica di fine Ottocento.

Lo ha accennato pochi giorni fa il filosofo Sossio Giametta, grande studioso di Friedrich Nietzsche, del quale è considerato uno dei massimi esperti mondiali. Riflettendo sulla caduta della civiltà occidentale, «cioè la civiltà cristiano-europea fondata dal cristianesimo», Giametta ha osservato che ebbe inizio «con i giovani hegeliani di sinistra: Feuerbach, Ruge, Marx, Stirner, Bauer, poi Schopenhauer; in Danimarca Kierkegaard. La crisi raggiunse l’acme nella seconda metà dell’Ottocento e fu incarnata soprattutto da Nietzsche». E’ il celebre filosofo tedesco al centro dell’attenzione, in quanto «trasferì verso la Grecia arcaica e dionisiaca le correnti selvagge della sua epoca, sicché alla fine la Grecia risulta essere soprattutto un alibi. Nietzsche fece piazza pulita di sistemi e costumi, morali e religioni, tradizioni e istituzioni, per cui gli rimase solo la natura col suo vitalismo selvaggio. In tal modo costruì nell’empireo della filosofia quello che sarebbe diventato il cuore del fascismo-nazismo. Questo fu l’ultimo colpo di coda dell’Occidente prima di perdere il primato alla fine della Seconda guerra mondiale».

Nietzsche fece piazza pulita della morale cristiana preparando il terreno culturale al nazi-fascismo, ecco l’accusa. Opinione condivisa anche dall’eminente filosofo e storico marxista-maoista Domenico Losurdo che, nel suo volume dedicato proprio al filosofo tedesco, ha scritto: «Thomas Mann fu spinto a malincuore a riconoscere che le raccomandazioni eugenetiche del filosofo da lui amato, erano entrate a far parte della “teoria e pratica del nazionalsocialismo”, così come la condanna del cristianesimo, colpevole di bloccare, con i suoi scrupoli morali il necessario e benefico “annientamento di milioni di malriusciti”, aveva contribuito a creare un terreno ideologico favorevole per le pratiche genocide di Hitler» (D. Losurdo, Nietzsche, il ribelle aristocratico, Bollati Boringhieri 2002, p. 783).

Nietzsche incolpò l’ebraismo biblico e il cristianesimo di aver introdotto nel mondo dogmi nefasti e assurdi: la presenza di un Dio trascendente e personale, la creazione, l’esistenza della colpa e del peccato, dell’aldilà e di un giudizio finale, il decalogo mosaico. Ma soprattutto, propagandò l’odio verso l’ebreo Cristo, responsabile di aver portato nel mondo la peggiore delle nefandezze, cioè l’“ama il prossimo tuo come te stesso”. «Se si pongono gli individui come uguali», accusava il filosofo prussiano, «si mette in questione la specie, si favorisce una prassi che mette capo alla rovina della specie; il cristianesimo è il principio opposto a quello della selezione. Se il degenerato e il malato devono avere altrettanto valore del sano, allora il corso naturale dell’evoluzione è impedito. Questo amore universale per gli uomini è in pratica un trattamento preferenziale per tutti i sofferenti, falliti, degenerati: esso ha in realtà abbassato la forza, la responsabilità, l’alto dovere di sacrificare uomini. La specie ha bisogno del sacrificio dei falliti, deboli, degenerati; ma proprio a questi ultimi si rivolse il cristianesimo. Il cristianesimo ha preso le parti di tutto quanto è debole, abietto, malriuscito». (Nietzsche, L’anticristo. Maledizione del cristianesimo, Adelphi 1977, pag. 73-136).

Adolf Hitler, in molti suoi discorsi, ripeté gli stessi concetti di Nietzsche ma, sopratutto, il suo filosofo prediletto fu un altro tedesco, l’antisemita Arthur Schopenhauer. Il suo nome lo si trova citato fin nel Mein Kampf. Se il filosofo Giametta ha suggerito come Nietzsche riportò in auge la civiltà pre-cristiana, Schopenhauer oppose al cristianesimo la filosofia orientale, la «sapienza indiana», augurandosi il superamento degli «accidenti successi in Galilea». Difatti Hitler attinse anch’egli all’Oriente, usò la svastica -simbolo teosofico di tempo circolare- per sostituire la croce, credeva nella reincarnazione, era vegetariano, un indomito riduzionista biologico e professava un “eterno ritorno” universale e panteistico (anche per questo bollò il pensiero di Einstein come «fisica ebraica»).

Così, i grandi filosofi nemici del cristianesimo inspirarono le dittature del Novecento. «Sia il movimento di pensiero ispirato a Nietzsche che quello ispirato a Heidegger hanno subito una sorta di processo per i loro legami, diretti o indiretti, con il nazismo», ha scritto il filosofo francese Philippe Nemo, direttore del Centro di ricerche in Filosofia economica presso la prestigiosa ESCP Europe (La bella morte dell’ateismo moderno, Rubettino 2016, p. 18). Il messaggio nicciano è una valorizzazione dei valori dionisiaci, del rifiuto di ogni trascendenza. Il nichilismo di Nietzsche è la svalutazione di ogni senso del vivere, lo sprofondamento nel nulla. Come ha scritto il filosofo Roberto Timossi, «il “superuomo” è colui che non ha bisogno di alcun Dio perché egli stesso, nell’eterno ritorno dell’uguale, ha preso il posto degli dèi, la risurrezione dell’uomo. E’ il solito ateismo antropologico che punta a sostituire Dio con l’uomo» (pp. 158, 159).

Una filosofia che non solo ha generato mostruosità inenarrabili, quando è stata presa sul serio, ma è risultata essere intellettualmente sterile. «Occorre ormai ammettere», ha scritto ancora Nemo, «che la lunga tradizione filosofia che va da Spinoza a Hegel, a Nietzsche e a Heidegger è arrivata ad un vero e proprio “punto morto” intellettuale. Non è infatti riuscita, alla fine, a sostituire il Dio dei filosofi e degli intellettuali a quello di Abramo, di Isacco e di Giacobbe, né il Superuomo all’uomo, né l’Essere alla Croce. Né Nietzsche né Heidegger sono giunti a elaborare una visione completa, plausibile e feconda del mondo, dell’uomo e dell’esistenza. Secondo Michel Deguy, che fu uno dei principali heideggeriani francesi, oggi a Parigi non resta che un ultimo “circolo” heideggeriano, ormai ridotto a pochissimi membri e sostanzialmente sterile» (p. 18). Questo perché, una volta annientato Dio ed i valori della cultura umana, si para un enorme vuoto, un gigantesco nulla da riempire. «Ma non esiste alcun superuomo nella realtà e la filosofia nicciana riesce solo a dissolvere l’essere umano senza sostituirlo con alcunché» (R. Timossi, Nel segno del nulla, Lindau 2015, p. 160).

La redazione

101 commenti a L’ateismo antibiblico di Nietzsche ispirò il nazismo: l’accusa dei filosofi

  • Roberto Fiaschi ha detto:

    Ottimo articolo! Grazie 🙂 roberto fiaschi.

  • Sisco ha detto:

    Odioso il comparare i deboli e i malriusciti ai benriusciti, come dice lui, è una forzatura tendenziosa che fa spostare la realtà verso false ideologie. Comunque c’è da fare dei distinguo sui libri di Nietzsche come ho scritto in un mio lavoro recente; se di Shakespeare si dice che è uno zibaldone di vari autori, cosa non dimostrabile, per Nietzsche invece è proprio così e il libro dirimente per ciò è l’ecce Homo. Quanto alla questione del nazismo io porrei prima l’ideologia nazifascista e poi quella nicciana (nell’articolo si dice che il Hitler ammirava il “nostro” e non viceversa) tanto che si può dire che non si può parlare di ispirazione quanto di vera e propria ammirazione (si veda il rapporto di Hitler con la sorella del “nostro”). Fatte le debite distinzioni dunque però è meglio non lanciarsi in giudizi affrettati tipo quelli dell’articolo.

  • Gianluca ha detto:

    Tutte cazzate!!! La verità è che Nietzsche è stato un genio posseduto dal demone della conoscenza e il fango della materialità non ha tardato ad inficiare la sua divina purezza… Ma la bellezza dell’anima è senza tempo e questo titano del pensiero filosofico ne è stato una perfetta incarnazione!!!

    • simone ha detto:

      E per fortuna che c’è Gianluca! Che ce ne facciamo di Sossio Giametta, avrà anche tradotto i testi di Nietzsche, sarà anche il massimo studiosi di Nietzsche in Italia ma vuoi mettere con Gianluca?! Tutte cazzate, ha ragione lui!

  • Marco ha detto:

    Le letture nietzscheane alla base dell’articolo sono molto superficiali. Dunque: antidemocratico, antiprogressista, antiegualitario lo era senz’altro. Definirlo “ispiratore del nazismo” però è sciocco, perché così lo sarebbe con lui tre quarti del canone occidentale, a partire da Parmenide, Eraclito, Platone e Aristotele. Il nazismo ha manipolato anche il Cristianesimo, ricavandone un Cristo ariano e un ridicolo abominio definito Positives Christentum. Che dovremmo dedurne?
    Tanto per dire al volo due problemi di questa lettura sempliciotta, fondamenti di qualsiasi fascismo sono l’ideologia nazionalista e la difesa della razza: due concetti che a Nietzsche RIPUGNAVANO.
    Il fatto è che nel pensiero di Nietzsche si trovano anche tutti gli anticorpi CONTRO i fascismi. Del Nazismo, invece, non è neanche il caso di parlare: avrebbe sputato in faccia a tutti i nazisti, uno per uno, lui che fieramente si è sempre proclamato”anti-antisemita” (così in una lettera alla sorella data 7 feb 1886).

    Di seguito qualche passo significativo e inequivocabile da considerare seriamente:

    “Massima: non avere rapporti con nessuno che prenda parte alla bugiarda impostura delle razze. (Quanta menzogna e palude ci vuole per sollevare problemi di razza nella promiscua Europa attuale!)” (da un fr. post. del 1887)

    “Agli ebrei, la loro intelligenza impedisce di essere assurdi nel modo in cui lo siamo noi: per esempio, di essere nazionalisti” (fr. post. lug-ago 1888)

    “(…) siamo ben lontani dall’essere ‘tedeschi’ abbastanza, nel senso in cui oggi ricorre la parola ‘tedesco’ nell’uso comune, per metterci dalla parte del nazionalismo e dell’odio di razza” (GS 377)

    “Non esiste in Germania una cricca più spudorata e più stupida di questi antisemiti. Come ringraziamento gli ho spedito per lettera un bel calcio. E questa gentaglia ha il coraggio di mettersi in bocca il nome di Zarathustra! Schifo! Schifo! Schifo!” (fr. post. 7(67) 1887)

    “[Gli ebrei] sono la razza più forte, più tenace e più PURA che viva oggi in Europa; riescono a farsi valere persino nelle condizioni più avverse” (ABM 252)

    “Gli Ebrei sono il popolo più notevole della storia mondiale” (A 24)

    “In Europa gli Ebrei sono la razza più antica e la più pura. Perciò la bellezza della donna Ebrea è la più nobile” (fr. post. 25(234) 1884)

    “Contro l’opposizione tra ariano e semitico. Dove le razze sono mescolate, c’è la fonte di una grande cultura” (fr. post. 1(153) 1885)

    “Agli ebrei invece auguro sempre più che essi prendano il potere in Europa, per perdere quelle peculiarità (o meglio, per non averne più bisogno), grazie alle quali finora hanno potuto sopravvivere come oppressi. Del resto è mio sincero convincimento che un tedesco, il quale per il solo fatto di essere tedesco ritenga di essere qualcosa di più di un ebreo, sia un personaggio da commedia, per non dire da manicomio” (da una lettera alla sorella, giugno 1887)

    “Ogni rispetto per l’Antico Testamento! Vi trovo grandi uomini, un paesaggio eroico e qualcosa di estremamente raro sulla terra, l’incomparabile ingenuità di un sentimento vigoroso; di più ancora, vi trovo un popolo” (GDM III, 22)

    “L’intera questione ebraica esiste solo entro gli stati nazionali, in quanto qui dappertutto l’efficienza e superiore intelligenza degli Ebrei, il capitale di spirito e di volontà da essi accumulato di generazione in generazione in una lunga scuola di dolore, sono destinati e prevalere in misura tale, da risvegliare invidia e odio, sicché oggi in quasi tutte le nazioni, cioè quanto più esse tornano ad assumere un atteggiamento nazionalistico – dilaga il malcostume letterario di condurre gli Ebrei al macello come capri espiatori di tutti i possibili mali pubblici e interni. Ma non appena si tratti non più di conservare delle nazioni, bensì di produrre una razza mista europea quanto più possibile robusta, l’ebreo è come ingrediente altrettanto idoneo e desiderabile di qualsiasi residuo nazionale. Qualità spiacevoli, anzi pericolose, ha ogni nazione, ogni uomo; è crudele pretendere che l’Ebreo debba fare eccezione. Quelle qualità possono essere in lui addirittura pericolose e temibili in misura particolare; e forse il giovane finanziere ebreo è l’invenzione più rivoltante della razza umana in genere. Tuttavia vorrei sapere quanto, in un calcolo complessivo, non si debba perdonare a un popolo che, non senza colpa di noi tutti, ha avuto fra tutti i popoli la storia più dolorosa, e a cui si devono l’uomo più nobile (Cristo), il saggio più puro (Spinoza), il libro più possente e la legge morale di più vasta efficacia. Inoltre: nei tempi più oscuri del Medioevo, quando lo strato di nubi asiatico si era accampato pesantemente sull’Europa, furono liberi pensatori, dotti e medici ebrei, che tennero alto il vessillo del rischiaramento e dell’indipendenza spirituale, a costo della più dura costrizione personale, e che difesero l’Europa contro l’Asia; non è il nostro minor debito di gratitudine verso i loro sforzi, se alla fine poté ancora trionfare un’interpretazione del mondo più naturale, più conforme alla ragione e in ogni caso non mitica, e se l’anello di civiltà che oggi ci congiunge con la cultura dell’antichità greco-romana non fu spezzato. Se il cristianesimo ha fatto tutto per orientalizzare l’occidente, in compenso l’ ebraismo ha essenzialmente contribuito a occidentalizzarlo sempre di nuovo: il che in un certo senso equivale a fare del compito e della storia dell’ Europa una continuazione di quella greca” (UTU1 475)

    “Gli ebrei sono, in un’Europa insicura, la razza più forte: perché, per la durata stessa della loro evoluzione, sono superiori agli altri. La loro organizzazione presuppone un divenire più ricco, una carriera più perigliosa, un numero più alto di gradini superati, di quanto possono rivendicare gli altri popoli. Ma tutto ciò si avvicina alla formula della superiorità_ . Una razza, come ogni altra formazione organica, non può che crescere, o morire: non esiste una situazione stazionaria. Una razza che non è morta è una razza che non ha smesso di crescere. Crescere significa divenire perfetti. La durata dell’esistenza di una razza determina dunque necessariamente il livello del suo sviluppo: la più antica deve necessariamente essere la più elevata. Gli ebrei sono intelligenti nel senso più assoluto del termine: incontrare sul proprio cammino un ebreo può essere una benedizione . D’altronde, non si è intelligenti impunemente; anzi, a causa di tale qualità si hanno spesso gli altri contro di sé . Ma agli intelligenti resta comunque il vantaggio. Agli ebrei, la loro intelligenza impedisce di essere assurdi nel modo in cui lo siamo noi: per esempio, di essere nazionalisti . Si direbbe che siano stati un tempo troppo bene vaccinati – e vaccinati in un modo alquanto sanguinario – e questo presso tutte le nazioni: non sono facilmente vittime della nostra “rabies”, la rabies nationalis. Anzi, sono oggi addirittura un antidoto di quest’ultima malattia della ragione europea . Solo gli ebrei, nell’Europa moderna, hanno raggiunto la forma suprema della spiritualità: cioè, la buffoneria geniale. Con Offenbach, con Heinrich Heine, la cultura europea diviene cultura al quadrato; le altre razze non sono ancora in grado di raggiungere un tale livello di spiritualità. Qualcosa del genere lo si trova solo in Aristofane, in Petronio, in Hafiz.”
    (framm. post. lug-ago 1888).

    Perfino quando ormai era sprofondato nella follia sulla questione dell’antisemitismo rimase irremovibile, scrivendo in uno dei famosi biglietti: “Sto facendo fucilare tutti gli antisemiti”.

    In chiusura, non posso che suggerire, a chiunque abbia voglia di iniziare a parlare dell’argomento con cognizione di causa e serietà abbadonando l’infantile spirito di fazione, di leggere “Nietzsche e Sion”, dello studioso ebreo Jacob Golomb, e “Nietzsche e gli ebrei”, di Vivarelli. Tanto per cominciare a farsi una prima idea.

    • lorenzo ha detto:

      Il nazionalismo ebreo si è reso manifesto col sionismo: gli ebrei però, per la precisione, non solo distinguono nettamente tra la loro “razza” e tutti gli altri esseri umani, ma anche tra di loro fanno distinzione tra coloro che sono nati da madre ebrea e gli altri.

      Non posso che arrivare a ritenere, da quello scrivi, che anche Nietzsche fosse ben cosciente che i suoi scritti venivano usati dagli antisemiti del suo tempo per meglio veicolare la loro “filosofia” antisemita (E questa gentaglia ha il coraggio di mettersi in bocca il nome di Zarathustra!), e che, di conseguenza, anche questo abbia contribuito alla sua pazzia.

      • Marco ha detto:

        La chiusa del tuo commento la prendo come una simpatica boutade.

        Non si capisce perché gli antisemiti del suo tempo, che odiavano Nietzsche (a cominciare da Bernhard Foerster, cioè suo cognato), dovevano utilizzare i suoi scritti, al tempo non ancora manipolati e pieni di passi contro gli antisemiti e favore degli ebrei, per corroborare la causa antisemita. È un arzigogolo privo di qualsiasi logica.

        La questione del nazionalismo sionista è troppo complicata per riassumerla qui, ma basti sapere che Nietzsche è stato letto e fatto proprio sia dai sionisti sia dagli antisionisti. Ricordiamo anche che i primi migliori lettori di Nietzsche sono stati ebrei come Loewith, Buber, Strauss, Nordau, Jaspers.

        • lorenzo ha detto:

          Quindi, secondo te, la sorella, il cognato e gli amici stretti che vivevano e parlavano ogni giorno con lui erano cattivi interpreti di Nietzsche ed hanno tradito il suo pensiero, mentre coloro che non lo conoscevano né intimamente né di persona, frugando, dopo anni, fra tutti i suoi scritti, hanno trovato conferma delle loro tesi buoniste?
          Mentre i tuoi interventi di prima mi avevano fatto sorgere il dubbio che Nietzsche non fosse realmente antisemita, anticristiano ed a favore dell’uomo forte, ma che i suoi scritti fossero stati semplicemente mal interpretati, dopo questi tuoi ultimi interventi sono tornato a ritenerlo, nella sua lucidità, antisemita, anticristiano ed a favore dell’uomo forte, e rafforzando inoltre la mia convinzione che siano state proprio queste sue teorizzazioni odiose, e forse interiormente rifiutate, ad averlo portato alla pazzia.

          • Marco ha detto:

            E vabbè, credi quello ti pare, a me cosa me ne importa, dopotutto. Io porto fatti, tu pregiudizi. Nietzsche non ha bisogno della mia difesa, è un gigante che non viene minimamente scalfito dagli articoli mistificatori della UCCR, né tantomeno dai post di Lorenzo fondati su banali luoghi comuni. Pensavo che a qualcuno avrebbe potuto interessare una prospettiva d’interpretazione più aderente ai fatti e alle opere e più lontana da slogan e frasi fatte. Due o tre si sono dimostrati interessanti, ma per il resto, tu e gli altri, mossi da un rancore infantile e irragionevole, siete rimasti abbarbicati ai vostri vacui pregiudizi. Buon pro vi faccia e buona vita! Io la chiudo qui.

            • underwater ha detto:

              Ma pensi davvero di averla capita più di una interpretazione ormai universalmente acquisita e insegnata, nelle scuole (insisto) laiche?

            • lorenzo ha detto:

              Io non affermo certamente, come facevano i nazisti ed altre amene personcine, che la mia “ideologia” si ispira a Nietzsche: questi sono fatti e tutto il resto è aria fritta. Buon pro ti faccia e buona vita!

  • Gianluca ha detto:

    Ben detto Marco, questa si chiama CULTURA!!!

  • Max De Pasquale ha detto:

    L’idea di non dover aiutare i deboli, anzi di sacrificarli per il progresso della specie, e’ probabilmente una delle onte peggiori di Nietzsche, insieme con le sue idee antidemocratiche. Il legame con il nazismo e’ controverso pero’, come sopra e’ stato evidenziato. Forse dovremmo leggere quei socioloci e filosofi che lo sostengono.

    • Gianluca ha detto:

      Il genio va sempre sostenuto, pur con la sua inevitabile mancanza di modestia e solidarietà sociale; ma d’altronde la verità assoluta impone dei dolorosi sacrifici, e la storia è disseminata di questa ineludibile fatalità…

      • Gianluca ha detto:

        A tal proposito è indubbio che Nietzsche sia stato UN ARTISTA DEL PENSIERO, prim’ancora che un grande filosofo…

        • Gianluca ha detto:

          E il vero e ultimo fine dell’arte non è la rappresentazione dell’umano, ma del sovrumano…

          • Paolo Todaro ha detto:

            Ringraziamenti a coloro che riflettono e studiano per valutare pensieri e persone senza pregiudizi.
            Troppo spesso si etichettano persone senza conoscerle veramente. Grazie per le citazioni di Nietzsche che ne esprimono il vero pensiero.
            Liberiamo la nostra mente da insani pensieri e cerchiamo la Verita` con l’Amore che abbraccia l’universo.

      • Max De Pasquale ha detto:

        My point stands.

    • Marcoo ha detto:

      Anche questa interpretazione in chiave eugenetica è profondamente falsa, basta com’è su una lettura raffazzonata dell’opera nietzscheana e sul solito metodo della decontestualizzazione. Nietzsche si mostra dappertutto critico nei riguardi del darwinismo, sia biologico che sociale. D’altra parte, lo stesso nichilismo sarebbe a suo dire, in ultima istanza, il frutto della vittoria dei “deboli” sui “forti”. Questo è in evidente contraddizione con la teoria darwinista. I “deboli” e i “malriusciti” altri non sono, nel pensiero di Nietzsche, che i rappresentanti di una morale che lui ritiene degenerata, che avvelena la vita e isterilisce l’uomo. Non c’entra proprio NIENTE con i disabili, i malati, i diseredati. Inoltre non incoraggia da nessuna parte a farli fuori fisicamente, magari mettendoli a bruciare al rogo come faceva la Chiesa con gli eretici, o nei forni crematori come avrebbero fatto i nazisti con il suo amico ebreo Paul Rée.
      Basterebbe leggere le altre opere per appurarlo facilmente. Ma non lo si fa per pigrizia e poi si pretende di spiegare cosa voleva dire Nietzsche, snocciolando una stupidaggine dopo l’altra. Il brano incriminato va letto in chiave morale, non biologica o sociale. Si può essere d’accordo oppure no, ma per favore non travisiamo i fatti in modi così ingenui e banali, sennò si cade nella disonestà intellettuale.

      • Max De Pasquale ha detto:

        Converrai pero’, che usare espressioni del tipo:

        “Se si pongono gli individui come uguali, si mette in questione la specie, si favorisce una prassi che mette capo alla rovina della specie; il cristianesimo è il principio opposto a quello della selezione. Se il degenerato e il malato devono avere altrettanto valore del sano, allora il corso naturale dell’evoluzione è impedito. Questo amore universale per gli uomini è in pratica un trattamento preferenziale per tutti i sofferenti, falliti, degenerati: esso ha in realtà abbassato la forza, la responsabilità, l’alto dovere di sacrificare uomini. La specie ha bisogno del sacrificio dei falliti, deboli, degenerati; ma proprio a questi ultimi si rivolse il cristianesimo. Il cristianesimo ha preso le parti di tutto quanto è debole, abietto, malriuscito”

        lascia spazio ad interpretazioni non particolarmente elevate.

        Ma anche se fosse vero cio’ che dici, a me sembra che Nietzsche non avesse capito bene il pensiero del Cristianesimo riguardo gli ultimi.

        • Marco ha detto:

          Lo ammetto, anzi l’ho già ammesso in precedenza quando ho detto che possiamo rimproverare a Nietzsche certamente di non esser stato chiaro. La sua è una filosofia mai completata, una filosofia sperimentale perennemente in fieri, non è mai pervenuto a una definizione precisa e univoca dei suoi concetti, o almeno della maggior parte, ma li modificava e li riadattava strada facendo. Fatto sta che non è stato affatto chiaro, molti passi sono ambigui, di difficile interpretazione, e che l’intera filosofia è una foresta intricatissima. Proprio perciò richiede uno studio molto più serio e faticoso, e questi articoli abboracciati sono da considerarsi alla stregua di un vuoto chiacchiericcio.

          Riguardo l’interpretazione che Nietzsche fa del Cristianesimo potrei anche darti ragione, ma non c’entra niente con tutta la discussione, la quale concerne fondamentalmente la falsificazione del pensiero di Nietzsche. Io non sono un nietzscheano: ho riempito dozzine di quaderni di critiche, talvolta anche radicali, a questa filosofia. Ci sono cose che ritengo azzeccatissime, altre profondissime; poi ci sono quelle che ritengo sbagliatissime. Però cerco di evitare letture tendenziose e mistificazioni solo per dare ragione a me stesso.

          • Max De Pasquale ha detto:

            Ho capito. Mi fa piacere che almeno abbiamo raggiunto un accordo. Un solo appunto: sebbene Nietzsche non fosse antisemita, credo che tratti della sua filosofia, presi qui e li’ senza inserirli nel contesto piu’ generale del suo pensiero, siano stati effettivamente usati per costruire i “mostri” del XX secolo.

            Grazie per il tuo contributo comunque; e’ doveroso essere precisi ed ascoltare anche le critiche.

            • Marco ha detto:

              E’ vero, l’opera di Nietzsche, contraffatta dalla sorella, che era antisemita e sposata a un agitatore antisemita, fu utilizzata a scopo di propaganda nazista. Ma era appunto una contraffazione, non era l’autentico Nietzsche, il quale si sarebbe suicidato in piazza se avesse visto cosa ne hanno fatto delle sue parole. Questo problema derivato dalla manipolazione e cattiva ricezione del pensiero di Nietzsche nella prima metà del Novecento sto cercando di spiegarlo in tutti i modi possibili all’utente lorenzo (ottendendo con grandissima fatica qualche risultato, devo ammettere). Trovi la “discussione” più giù.

  • Luigi ha detto:

    Al di là di qualsiasi “esorcismo interpretativo” nell’opera di Nietzsche esistono degli “appigli” ai quali il Nazismo è ricorso per darsi un “padre nobile”.

    • Marco ha detto:

      “Non crediate che io sia venuto a portare pace sulla terra; non sono venuto a portare pace, ma una spada.”

      Anche in entrambi i Testamenti si trovano appigli per giustificare nefandezze, a cui spesse volte lungo i secoli si è ricorso per bruciare uomini sul rogo, sterminare popoli, combattere guerre e crociate senza fine, ovviamente senza risparmiare i bambini.

      Questo metodo capzioso di lettura e interpretazione è il medesimo utilizzato da molti atei e anticlericali nei confronti di tutte le religioni. Di seguito, per esempio, una piccola selezione di brani tratti dalla Bibbia che possono essere usati (e storicamente sono stati usati spesso) come appigli: https://tinyurl.com/yapbgyuu

      Se giustificate una lettura parziale e scorretta di Nietzsche, allora dovete giustificare anche una lettura parziale e scorretta della Bibbia, e quindi dovete dare ragione alle farneticazioni di Hitchens sulla religione come origine delle più sanguinose guerre della storia.

      • lorenzo ha detto:

        Sei proprio sicuro che di Nietzsche, per giustificarne l’antisemitismo, venga usata solo “una piccola selezione di brani” isolati dal contesto e non interi libri?

        • Marco ha detto:

          Ma li hai letti gli altri miei commenti?

          • lorenzo ha detto:

            Si, li ho letti: vorresti però forse negare che il Nietzsche cui si richiamavano i nazisti non si limitava a “una piccola selezione di brani” ma ad interi suoi libri?
            Quando tu, riportando frasi testuali di Nietzsche, metti in rilievo che lui stesso era cosciente che la sua “filosofia” era stata traviata, alludi forse al fatto che siano state fraintesi solo alcuni brani o interi libri?

            • Marco ha detto:

              Interi libri e l’intera filosofia. I libri erano stati mutilati e ricomposti dalla sorella, antisemita e ammiratrice di Hitler (gli regalò il bastone appartenuto al fratello, il quale, nella tomba, avrà gridato vendetta), e da Peter Gast (Heinrich Koeselitz), amico e seguace di Nietzsche. Fu un tradimento bell’e buono, anche se ispirato da un sentimento sincero. Loro si basavano infatti sul presupposto che i passi troppo benevoli nei confronti degli ebrei e duri contro gli antisemiti – e altri ancora sulle questioni più scottanti per dei sostenitori di quella certa politica – andassero addebitati alla malattia e quindi si potessero espungere o modificare. Dobbiamo ringraziare lo sforzo di ricostruzione filologica di Montinari e Colli (durato oltre trent’anni!) se oggi possiamo disporre dell’intera opera nietzscheana così come l’aveva pubblicata l’autore, e dell’enorme massa di frammenti, appunti, scritti giovanili e lettere risistemati e ordinati cronologicamente e puntualmente annotati.
              Cattive interpretazioni del suo pensiero ovviamente c’erano già ai suoi tempi, ovviamente. Ora ho capito cosa volevi dire nell’altro commento. Sì, gli antisemiti usavano estrapolare dei passi dalle opere di Nietzsche anche allora per rafforzare la propria posizione. Non però interi libri, non tutta la sua filosofia, anche perché non era ancora la gloria filosofica (e letteraria) che diventerà più tardi, in pochi lo conoscevano. Ma questo è un metodo che è sempre stato usato, lo si usa anche in questi articoli dell’UCCR. Gli antisemiti di allora usavano molto più proficuamente il Nuovo Testamento, per i loro scopi, enormemente più diffuso, più conosciuto, più favilmente manipolabile e sancito dalle autorità (anche quella più alta di tutte). Gli antisemiti avrebbero potuto fare a meno di Nietzsche, ma non del Nuovo Testamento.

              • lorenzo ha detto:

                1. Cosa ci sarebbe di antisemita nel Nuovo Testamento se questo narra la storia di un giudeo, seguito da alcuni giudei, denunciato da altri giudei e messo a morte da un procuratore romano?
                2. Coloro che hanno messo per iscritto il Nuovo Testamento non erano sicuramente antisemiti in quanto erano giudei essi stessi: lo erano invece certamente coloro che, successivamente, hanno iniziato ad interpretarli per adattarli alle loro opinioni.

                • Marco ha detto:

                  Al secondo punto ti sei risposto da solo alla prima domanda. Ora applica la stessa logica a Nietzsche.

                  • lorenzo ha detto:

                    Applico, come hai chiesto tu, il secondo punto utilizzando le tue affermazioni:
                    2.bis – Coloro che hanno messo mano agli scritti di Nietzsche erano la sorella e l’amico e seguace Peter Gast, persone a lui molto intime e che con lui hanno convissuto e discusso a lungo, e che quindi conoscevano bene come la pensava: taluni che invece sono venuti dopo, e che Nietzsche non l’hanno mai incontrato né ci hanno mai parlato, affermano che, tramite una “sforzo di ricostruzione filologica”, sono, solo loro, riusciti ad interpretare correttamente il suo pensiero.
                    Perché ti dai da solo la zappa sui piedi?

                    • Marco ha detto:

                      Qui bisogna proprio ripartire dall’abc: una cosa è la ricostruzione filologica dell’opera omnia di Nietzsche, un’altra cosa è la sua interpretazione filosofica. La prima si basa su documenti, su fatti concreti, sulle carte, non su speculazioni interpretative. I procedimenti tecnici sono molto complessi e molto concreti. Stai insistendo su argomenti di cui dimostri di non sapere assolutamente nulla.

                      Ma poi come fai a non capire neanche te stesso? Elizabeth Nietzsche e Peter Gast erano radicalmente antisemiti e hanno manipolato e quindi interpretato tendenziosamente la stessa opera di Nietzsche, come ampiamente dimostrato da Colli e Montinari, per favorire le loro tesi antisemite. Similmente, gli antisemiti, da sempre e ancora a tutt’oggi, mistificano con interpretazioni fallaci e tendenziose le Sacre Scritture per favorire le loro tesi antisemite. Quindi: cosa ci sarebbe di antisemita nel Nuovo Testamento? Non lo so, chiedilo a quei falsificatori. Cosa ci sarebbe di antisemita in Nietzsche? Non lo so, chiedilo a quei falsificatori. Ci arrivi adesso? Ce la fai? Meglio che ora vai a dormire, perché ti vedo un po’ stordito.

                    • lorenzo ha detto:

                      @ Marco
                      Quindi il Colli ed il Montinari, che non conoscevano Nietzsche, interpretavano in modo corretto la sua filosofia mentre la sorella e l’amico intimo, che lo conoscevano bene, la interpretavano “pro domo sua”?
                      Mi sembra di ascoltare coloro che oggi, anche nella Chiesa, sostengono che, in base ad approfonditi studi filologici, quanto scritto nei Vangeli non rispecchia il corretto pensiero di Cristo ma è semplicemente l’interpretazione che di esso ne hanno dato coloro che l’hanno messo per iscritto.
                      Ci arrivi adesso? Ti rendi conto che mettendo in forse la credibilità del lavoro di Elizabeth Nietzsche e Peter Gast metti in forse la veridicità di tutti gli scritti dello stesso Nietzsche?

                    • Marco ha detto:

                      Ma proprio non ce la fai a capire la differenza tra “ricostruzione filologica” e “interpretazione filosofica”? A questo punto la capirebbe anche il mio gatto.

                      Elizabeth Nietzsche e Peter Gast non hanno semplicemente interpretato tendenzialmente l’opera di Nietzsche, l’hanno proprio manipolata fisicamente. Sarebbe come se i cristiani antisemiti espungessero dei passi dai Vangeli e ne modificassero degli altri. La “Volontà di potenza”, per esempio – la quale, fino alla metà del Novecento è stato il testo più conosciuto e più influente – non è un testo scritto da Nietzsche, ma l’hanno approntato quei due scegliendo e mettendo insieme, secondo un ordine ricavato in parte da appunti di Nietzsche e in parte dalla loro immaginazione, una congerie di frammenti scritti nei quaderni di appunti e mai pubblicati da Nietzsche stesso. L’hanno inoppugnabilmente dimostrato Colli e Montinari. Tutti gli studiosi di Nietzsche, anche quelli più critici come per esempio Losurdo e Verrecchia, non hanno mai messo in dubbio il lavoro e le conclusioni dei due filologi. E adesso arrivi tu, dall’alto della tua insipienza, e riveli al mondo intero che no, si sono sbagliati Colli e Montinari e con loro gli studiosi nietzscheani di tutto il mondo (la Colli-Montinari è l’edizione di riferimento nel mondo intero, anche in Giappone). Compreso Giametta, peraltro, che ha tradotto diversi scritti di Nietzsche sulla base di questa edizione. La credibilità del lavoro di taglia-e-cuci di Elizabeth e Peter Gast è stata INCONTROVERTIBILMENTE demolita da un lavoro scientifico preciso e approfondito, la comprensione del quale va troppo oltre la tua preparazione culturale.

                      A proposito, invece, dell’interpretazione, sono stati necessari non meno di cinquant’anni perché si cominciasse a interpretare la filosofia di Nietzsche in modo più completo e rigoroso, sia perché l’opera su cui si lavorava era incompleta e adulterata, sia perché i tempi non erano ancora maturi. Questo in generale; per Elizabeth e Gast nello specifico l’incomprensione è ancora più palese. Si può infatti facilmente vedere, dalle molte lettere che lui e la sorella si scambiarono, che quest’ultima non capiva quasi nulla della filosofia di Nietzsche, ed era lui stesso a farglielo notare. Elizabeth non aveva gli strumenti intellettuali e culturali per capirla. Lo stesso dicasi per Peter Gast, che del resto non era più che un mediocre musicista. Ma comunque, se ti fa piacere, possiamo arzigogolare anche su questo, dato che arzigogolare è la sola cosa che sai fare e con cui ti balocchi; e allora possiamo dire che Elizabeth capiva la filosofia di Nietzsche meglio di lui stesso. Tanto, ormai, una cazzata in più una in meno che differenza fa?
                      E’ facile sgamare un’interpretazione falsa e capziosa di Nietzsche, proprio com’è facile sgamarne una parimenti falsa e capziosa dei Vangeli. Così come tu consideri Nietzsche antisemita sulla base di una lettura all’acqua di rose e di seconda mano (o più probabilmente sulla base di una non-lettura), quindi falsificandolo per sostenere i tuoi pregiudizi, similmente si comportano i cristiani antisemiti e molti atei con la Bibbia, leggendola tendenziosamente e falsificandola per promuovere la propria tesi. Utilizzi i medesimi procedimenti sofistici, fondati sul nulla, tra l’altro, perché non conosci proprio niente di Nietzsche, non hai mai letto niente e si vede lontano un miglio.

                      La verità è che l’antisemitismo di Nietzsche è una costruzione fittizia, un’invenzione degli antisemiti e di tutti coloro che vogliono far passare Nietzsche per antisemita, cosa che non è.
                      Questo dicono i fatti, il resto sono chiacchiere. Fattene una ragione.

                    • lorenzo ha detto:

                      @Marco
                      Io non contesto quello che tu affermi, ma spero tu comprenda che, se è vera la tua affermazione che “Elizabeth Nietzsche e Peter Gast non hanno semplicemente interpretato tendenzialmente l’opera di Nietzsche, l’hanno proprio manipolata fisicamente”,
                      vuol semplicemente dire che i veri autori della filosofia che oggi viene comunemente, ma tu affermi erroneamente, attribuita a Nietzsche, sono la sorella Elizabeth e Peter Gast e che quindi a loro, e solo a loro, vanno attribuiti tutti gli “oneri ed onori” di tale filosofia: possibile tu non riesca ad arrivare da solo a questa elementare conclusione?

                    • Marco ha detto:

                      Te lo ripeto per l’ultima volta, poi ti mando definitivamente a quel paese.

                      Tutta la mistificazione di un Nietzsche antisemita e nazionalsocialista va attribuita a Elizabeth Nietzsche e a Peter Gast.

                      Il Nietzsche autentico va attribuito a Colli e Montinari che l’hanno riscoperto.

                      L’interpretazione filosofica del suo pensiero deve fondarsi ESCLUSIVAMENTE sulla lettura delle opere così come presentate dall’edizione critica Colli-Montinari, non su quella di Elizabeth e Gast, perché è una falsificazione.

                      I tuoi pregiudizi sul Nietzsche antisemita derivano dall’opera mistificatrice di Elizabeth e Gast (dai suoi effetti, perché comunque tu non ne hai letto nulla), non dalla lettura diretta degli scritti nietzscheani così come concepiti originariamente e realmente da Nietzsche. Sei avvinghiato a una mistificazione. Se vuoi capirlo bene, sennò fai quello che ti pare. Ti stai arrampicando augli specchi e stai facendo una figura barbina. Contento tu… Io ti saluto e di nuovo ti auguro una buona vita! Adios!

                    • lorenzo ha detto:

                      @Marco, premesso che di sapere se Friedrich Wilhelm Nietzsche fosse o non fosse antisemita non me ne può importare di meno perché la sua filosofia e le sue opere non sono né al vertice né al centro dei miei pensieri,
                      debbo prendere atto che non sono ancora riuscito a chiarire il mio pensiero:
                      quando tu affermi che “Tutta la mistificazione di un Nietzsche antisemita e nazionalsocialista va attribuita a Elizabeth Nietzsche e a Peter Gast. Il Nietzsche autentico va attribuito a Colli e Montinari che l’hanno riscoperto.”,
                      non affermi forse che quella che è oggigiorno conosciuta come “filosofia di Nietzsche”, e che tanto ha ispirato il nazismo ed affini, non è frutto del corretto pensiero di Friedrich Wilhelm Nietzsche ma delle mistificazioni della sorella Elizabeth Nietzsche e di Peter Gast?
                      Il fatto poi che quella filosofia vada correttamente attribuita alla sorella e non al fratello, sposta forse di una virgola le critiche che a quella specifica filosofia vengono mosse?

                    • Marco ha detto:

                      Uffa.

                      No, la filosofia oggi studiata è quella autentica di Nietzsche, purificata dalle manipolazioni della sorella e di Gast e basata sui documenti e le carte INTEGRALI e ORIGINALI, consultabili da chiunque al Nietzsche-Archiv di Weimar. La sola edizione critica riconosciuta e sancita, da più di cinquant’anni, NEL MONDO INTERO, come indispensabile e ineccepibile è l’edizione Colli-Montinari, l’unica su cui NESSUNO studioso, NEL MONDO INTERO, ha mai avuto niente da ridire.
                      Il Nietzsche antisemita e nazionalista è un pregiudizio che risale alla lettura delle opere di Nietzsche falsificate, pregiudizio che sopravvive ormai soltanto nella testa di due categorie di persone: a) quelli che ignorano completamente l’opera di Nietzsche e la storia della critica nietzscheana; b) quelli che hanno interesse a mentire per difendere le proprie tesi o semplicemente perché Nietzsche gli sta antipatico. Coloro i quali sostengono, per ignoranza o per interesse, la tesi del Nietzsche antisemita o del Nietzsche nazionalista non hanno mai solidi argomenti, anzi spesso non ne hanno neppure di deboli, ma ripetono a oltranza frasi fatte e luoghi comuni. Perciò vengono sempre, fatalmente e facilmente, confutati da chi ha un minimo di dimestichezza con l’argomento in questione.

                      Ora vorrei però capirla io una cosa. Se tu stesso candidamente ammetti di non sapere nulla di Nietzsche e di non volerlo neppure studiare, perché diamine insisti a ritenerlo antisemita nonostante ti sia stato ampiamente e dettagliatamente dimostrato, con fatti concreti e cognizione di causa, che non era affatto antisemita ma semmai, come lui stesso diceva alla sorella, “anti-antisemita”? A casa mia questa si chiama cocciutaggine. Tu puoi essere in totale disaccordo con l’intera filosofia nietzscheana, dalla prima all’ultima parola, è un tuo diritti; ma non puoi dire però falsità e sperare che nessuno venga a bacchettarti. Disaccordo sì, falsità no.

                    • lorenzo ha detto:

                      @Marco lo capisci l’italiano oppure no?
                      1- Che Friedrich Wilhelm Nietzsche fosse o meno antisemita e nazionalista non mi interessa.
                      2- Che la filosofia di Nietzsche, come era conosciuta nel XX secolo, abbia supportato il nazismo è un fatto.
                      3- Che si sia dimostrato, oggi, che quella filosofia non fosse quella del fratello ma quella della sorella, non cambia l’uso perverso che di quella filosofia è stato fatto.
                      Cosa c’è di incomprensibile nella prima affermazione e di falso nella 2 e nella 3?

                    • Marco ha detto:

                      Vuoi davvero fare il sofista con me?
                      Io l’italiano lo capisco bene, ma tu hai difficoltà a capire persino te stesso.

                      Il 14 Dicembre 2018, alle 20:29, hai scritto:

                      “sono tornato a ritenerlo, nella sua lucidità, antisemita”

                      Il 15 Dicembre 2018, alle 13:49, hai scritto:

                      “di sapere se Friedrich Wilhelm Nietzsche fosse o non fosse antisemita non me ne può importare di meno”

                      Dunque: non ti frega niente di sapere se fosse o no antisemita, però lo ritieni antisemita. Dovresti fare pace con il tuo cervello, amico mio. Ciò che evidente è solo questo: hai un pregiudizio e ti piace tenertelo stretto, in barba a qualsiasi confutazione e pur essendo costretto a grottesche acrobazie. E’ uno spettacolo triste e spassoso allo stesso tempo, ma continua pure, continua pure.

                      Affinché sia ancora più chiaro, l’evoluzione del tuo funambolico chiacchiericcio è stata, nell’ordine, questa:

                      1) Nietzsche lo ritengo antisemita.
                      2) Nietzsche FORSE non è antisemita.
                      3) Nietzsche lo ritengo, nuovamente, antisemita.
                      4) Nietzsche è antisemita ed Elisabeth e Gast l’hanno rivelato per quello che realmente è, perché lo conoscevano intimamente, mentre Colli e Montinari no.
                      5) Nietzsche non lo so se è antisemita e non m’interessa, ma i nazisti si sono ispirati a lui attraverso la falsificazione di Elisabeth e Gast.

                      Be’, di confusione, nella tua testa, ce n’è tanta, ma bisogna almeno confessare che, un passettino dopo l’altro, stai arrivando a capire qualcosa. Proviamo a fare un altro passo, tirando le somme per chiudere definitivamente questa sceneggiata.

                      a) Nietzsche NON era antisemita, né nazionalista.
                      b) Elisabeth Nietzsche e Peter Gast hanno falsificato la sua opera a scopo di propaganda nazista.
                      c) Nella seconda metà del Novecento si è scoperto l’autentico Nietzsche, non antisemita e non nazionalista.
                      d) Gli studiosi l’hanno compreso, ma la scia di quella falsificazione è rimasta sottoforma di pregiudizi nelle teste di chi non conosce Nietzsche o di chi vuole screditarlo per antipatia.

                      Pertanto, in nome della verità e dell’onestà, diamo a Friedrich quel che è di Friedrich e a Elisabeth quel che è di Elisabeth: l’autentico Friedrich Nietzsche non è l’ispiratore del nazismo, ma tutt’al più lo è la sua copia contraffatta da Elisabeth Nietzsche. A questo punto tu dirai, cocciutamente: tutto ciò non “sposta di una virgola le critiche che A QUELLA SPECIFICA FILOSOFIA vengono mosse” (cit. da lorenzo, 15 Dic 2018, h. 13:49).

                      Sbagliato! Cambia tutto! Quella SPECIFICA filosofia non è antisemita, non è nazionalista! La sua contraffazione lo è!

                      Qui giungiamo al problema fondamentale per i cattolici: se si giustifica la disapprovazione della filosofia di Nietzsche sulla base della sua falsificazione, falsificandola così a propria volta (p.e. sostenendo che Nietzsche fosse antisemita), allora è lecito giustificare anche le letture scorrette della Bibbia, per esempio quelle dei crociati sanguinari, dei cristiani antisemiti o quelle di più fanatici anticlericali.
                      Oppure, per esempio, quella dei nazisti. Eh già, amico mio, perché anche loro hanno cavato dalla Bibbia quello che più gli faceva comodo. Hanno fatto con la Bibbia ciò che hanno fatto con Nietzsche, partorendo un obbrobrio definito “Cristianesimo positivo” (Positives Christentum). Perciò, sei ti andasse per una volta di essere giusto e coerente, dovresti dire quanto segue:

                      – Che la dottrina cristiana, come era proposta dai nazisti a partire dagli anni ’20, abbia supportato il nazismo è un fatto.

                      – Che si sia dimostrato poi che quella dottrina definita Cristianesimo positivo non fosse quella originale ma una contraffazione della vera dottrina cristiana, non cambia l’uso perverso che di quella dottrina è stato fatto.

                      Conclusione: se Nietzsche è antisemita e ha ispirato il nazismo, il Nuovo Testamento è antisemita e ha ispirato il nazismo.

                    • lorenzo ha detto:

                      @ Marco
                      1- Qualcuno afferma che era antisemita… per me va bene; tu affermi che non era antisemita… per me va bene; tu affermi che era la sorella che lo riteneva antisemita… per me va bene: tu affermi che la sorella si sbagliava… per me va bene; serve altro per dimostrarti che, a me, che Nietzsche fosse antisemita o meno non importa nulla?
                      2- Se vuoi negare che i nazisti avessero tra le loro muse ispiratrici quella che loro definivano la filosofia di Nietzsche, sei liberissimo di farlo ed io sono libero di sostenere che tu menta sapendo di mentire.
                      3- Se sostieni che i nazisti non seguivano la vera filosofia di Nietzsche ma seguivano quella che loro credevano fosse la filosofia di Nietzsche, per me va benissimo, ma questo non attenua per nulla le critiche che a quella filosofia collusa col nazismo vengono rivolte.
                      4- Vuoi anche tu interpretare la Bibbia come la interpretavano i nazisti? Questo non deporrebbe certamente a favore delle tue doti intellettuali ma ti parificherebbe a loro.

                    • Marco ha detto:

                      Ancora acrobazie. Ma con me non attacca.

                      1- Adesso hai cambiato versione perché ti ho dimostrato che Nietzsche non era antisemita, ma inizialmente lo ritenevi tale. Poi, leggendo il mio primissimo commento, hai ammesso che qualche dubbio ti era sorto. Successivamente sei tornato a ritenerlo antisemita. A quel punto, io ti ho reso edotto circa il lavoro di Colli e Montinari e tu hai cambiato versione per l’ennesima volta sostenendo che Nietzsche era antisemita come diceva la sorella e Gast perché loro lo avevano cononsciuto personalmente e quindi dovevano averlo interpretato meglio di chi non l’ha mai conosciuto di persona. Infine, hai cambiato ancora versione, si spera per l’ultima volta, dichiarando la tua indifferenza al problema se Nietzsche sia o non sia antisemita, ma ponendo l’accento solo sulla cattiva ricezione del pensiero nietzscheano nella prima metà del Novecento e sul fatto che i nazisti, pur mistificandolo, lo abbiano usato per i propri scopi deplorevoli. E’ buona la roba che fumi.

                      2- Mai detta questa fesseria. Ho detto e ripetuto che Nietzsche non era antisemita e non era nazionalista, e che la filosofia a cui si sono appoggiati i nazisti era una contraffazione della sorella. Inoltre, ho ridimensionato l’idea che l’apporto di Nietzsche sia stato così decisivo come si ritiene. Se Nietzsche non fosse esistito, il nazismo sarebbe esistito comunque e sarebbe stato parimenti nefasto. Mentre dall’articolo e da certi commenti sembra che se non vi fosse stato Nietzsche, non vi sarebbe stato Hitler. Chi dice cazzate così abnormi dimostra di non sapere niente di storia o di voler fare il furbo.

                      3- Le attenua eccome. Anzi, le critiche sono proprio mal dirette, perché la filosofia di Nietzsche è un’altra cosa rispetto a quella seguita dai nazisti, esattamente come la Bibbia è un’altra cosa rispetto a quella promossa dai nazisti. Se giustifichi la lettura scorretta di Nietzsche, giustifichi anche la lettura scorretta della Bibbia. Quindi, se vogliamo essere onesti, diremo che non la filosofia di Nietzsche ha corroborato le idee naziste ma la sua contraffazione, così come non la dottrina cristiana ha corroborato le idee naziste ma la sua contraffazione.

                      4- Qui devo proprio dirti che sei un cretino e un diffamatore. Ho usato parole come “obbrobrio”, “lettura scorretta” e “uso perverso” – e in un altro commento “abominio” – in riferimento alla distorsione che i nazisti fecero della dottrina cristiana, e tu vuoi farmi passare per un fautore del “Cristianesimo positivo” e addirittura per nazista? Sei un diffamatore. E non nasconderti dietro la scusa che era una domanda, è un sofisma infantile che con me non attacca. Puoi dirmi che sono un coglione, ma nazista lo vai a dire a un tuo parente.
                      Il discorso era un altro: se giustifichi la distorsione che i nazisti hanno fatto dell’opera nietzscheana, giustifichi anche la distorsione che hanno fatto della dottrina cristiana; e se ritieni che l’accusa di antisemitismo e nazionalismo alla filosofia di Nietzsche non vada attenuata perché così era stata recepita, pur se a causa delle falsificazione subite, allora TU DEVI accusare allo stesso modo la dottrina cristiana di antisemitismo e di essere stata ispiratrice del nazismo, infischiandotene del fatto che sia stata falsificata per scopi abietti.

                      E’ semplice logica e sono sicurissimo che hai capito ciò che volevo dire. Purtroppo questa volta, nel tentativo sempre infruttuoso di sostenere una posizione indifendibile, l’hai fatta fuori dal vaso, passando dalla comicità alla meschinità.

                    • lorenzo ha detto:

                      @ Marco,
                      Anche se continuo a ripeterti che di Nietzsche non mi interessa più di tanto né mi importa sapere se era antisemita o meno, visto che insisti tanto e che vuoi giocare con me, sono andato su internet ed ho notato alcune cosette che dovresti spiegarmi:
                      se la maggioranza delle opere di Friedrich Nietzsche erano già state pubblicate sotto la sua stessa supervisione e sapendo che avevano già suscitato in tutta Europa accesi dibattiti, come avrebbe potuto la sorella Elizabeth Nietzsche, pubblicando solo sei opere tratte dagli scritti che lei stessa aveva raccolto nel “Nietzsche-Archiv”, mistificarne a tal punto il pensiero?
                      Ritieni forse che le persone che leggevano le opere che Friedrich stesso aveva pubblicato, senza che la sorella vi mettesse mano, non fossero esseri con una mente superiore come la tua e non fossero in grado di capire quello che leggevano?

                    • Marco ha detto:

                      La parabola evolutiva dei tuoi commenti te l’ho già descritta, quindi passo subito a rispondere alla domanda che hai posto.

                      Nietzsche morì di fatto nel 1900, ma già dal 1889 non era più in grado di intendere e di volere. La fondazione del Nietzsche-Archiv risale al 1894 e Nietzsche, rimbambito com’era dallo stato mentale in cui versava, non l’ha mai saputo. Elisabeth morì nel 1935. Il Partito Nazionalsocialista prese il potere nel 1933. Un arco di tempo di quarantuno anni (1894-1935) copre ben due generazioni. In un tempo in cui non esisteva Internet e il mercato librario non era certo così vispo com’è oggi, quarantuno anni sono più che sufficienti per sostituire l’originale con un falso senza che nessuno se ne accorga.

                      Nonostante ciò, alcuni degli intellettuali meglio dotati riuscirono a leggere Nietzsche seriamente malgrado la contraffazione. “Nietzsche e l’eterno ritorno”, capolavoro di critica e interpretazione di Karl Loewith (toh, un ebreo!), è del 1935 (poi ampliato nell’edizione del ’55). Un altro testo fondamentale, “Nietzsche: introduzione alla comprensione del suo filosofare”, di Karl Jaspers (sposato con un’ebrea, ma guarda un po’!), è del 1936. Carl Gustav Jung tenne un celebre seminario su Nietzsche dal 1934 al 1939 a Zurigo (“Lo Zarathustra di Nietzsche”, 2 voll., Bollati Boringhieri, 2011). Potrei continuare, citando altri grandi intellettuali che, pur dovendo obbligatoriamente leggere l’opera nietzscheana contraffata dalla sorella, non vi trovavano un Nietzsche antisemita né nazionalista: Mann, Freud, Adler, Klages, Strauss, Nordau, Buber, Berdyczewski, Proust, Musil, Scheler, eccetera (notare che la maggior parte di questi erano ebrei…). Nessuno di loro vedeva in Nietzsche un antisemita, un nazionalista o un socialista, e tantomeno un nazionalsocialista. Il primo serio interprete di Nietzsche fu il danese Georg Brandes, che di certo non lo si può sospettare di simpatie antisemite o nazionaliste. Egli fu il primo a tenere conferenze sulla filosofia nietzscheana, in Danimarca, e Nietszche lo ringraziò per via epistolare.

                      Una ulteriore prova di quanto poco Nietzsche sia stato ispiratore del nazismo viene proprio dall’altra parte. Ho già citato in un altro commento la considerazione che Wilamowitz aveva del pensiero nietzscheano:

                      “Infine Nietzsche. Ci fa solo sorridere il veder mettere accanto ai propugnatori della potenza dello nostro Stato uno di quegli individualisti anarchici, che si possono permettere di negare l’ordinamento sociale solo perché vengono protetti da questa società inquadrata nell’ordine statale. Del resto, chi ricerchi i precursori di Nietzsche non troverà un tedesco, bensì i moralisti francesi e i cinici greci. La concezione del mondo di Treitschke e quella di Nietzsche sono in un rapporto di contrapposizione polare” (“Gli intellettuali tedeschi e il loro presunto magistero di violenza”, 1918).

                      Treitschke era un antisemita incallito e sostenitore del potere assoluto dello Stato. Sulla stessa onda di Treitschke era Theodor Fritsch, futuro deputato nazionalsocialista, il quale ebbe uno scambio di lettere con Nietzsche, che poi scrisse in uno dei suoi quaderni:

                      “Recentemente mi ha scritto un certo signor Theodor Fritsch di Lipsia. In Germania non c’è una cricca di persone più impudenti e stupide di questi antisemiti (…) e questa canaglia osa pronunciare il nome di Zarathustra! Schifo, schifo, schifo!” (F.P. 1885 7/67).

                      Fritsch più tardi, prendendo atto dell’inutilizzabilità di Nietzsche per la causa antisemita, lo definì “un erudito da tavolino GIUDAIZZATO”.

                      Come vedi l’influenza di Nietzsche sul nazismo è stata minima, e ad ammetterlo erano gli stessi veri precursori del nazismo, come Fritsch, che addirittura lo definisce “erudito GIUDAIZZATO”. La sua filosofia semplicemente non era compatibile con le loro idee. Manipolata ad hoc, divenne meglio fruibile a quello scopo, ma non lo fu mai abbastanza. I veri teorici del nazismo furono ben altri e i nazisti diffusero soprattutto i loro scritti, non quelli di Nietzsche, per sostenere l’ideologia: per esempio, Von Schoenerer, Fritsch, Treitschke, Gobineau, Chamberlain, Rosenberg.

                    • lorenzo ha detto:

                      @ Marco, siccome mi sembra che tu non riesca a capire cosa significa, in italiano, “non mi interessa se era semita o antisemita”, ipotizziamo pure che Nietzsche fosse il capo di tutti i rabbini tedeschi così almeno sei contento.
                      Premesso questo,
                      il fatto che la stragrande maggioranza dei suoi libri sia stata pubblicata senza che la sorella vi mettesse mano, è innegabile;
                      il fatto che la sua filosofia sia dedotta dai suoi libri, è innegabile;
                      il fatto che alla figura del superuomo abbia attinto a piene mani il nazismo, è innegabile;
                      il fatto che all’idea che la religione crea uomini malati attingano a piene mani gli atei, è innegabile;
                      … e tu te ne esci, bello bello, affermando che Nietzsche è stato frainteso perché non era antisemita: ma fammi il piacere!!!

                    • M a r c o ha detto:

                      Roba da manicomio.

                      Il 14 Dic 2018, alle 20:29, hai scritto: “sono tornato a ritenerlo, nella sua lucidità, antisemita”

                      L’hai scritto tu, questo. Solo successivamente hai cambiato più volte la tua posizione. Riassumo nuovamente le tue giravolte:

                      1) Nietzsche lo ritengo antisemita.
                      2) Nietzsche FORSE non è antisemita.
                      3) Nietzsche lo ritengo, nuovamente, antisemita.
                      4) Nietzsche è antisemita ed Elisabeth e Gast l’hanno rivelato per quello che realmente è, perché lo conoscevano intimamente, mentre Colli e Montinari no.
                      5) Nietzsche non lo so se è antisemita e non m’interessa, ma i nazisti si sono ispirati a lui attraverso la falsificazione di Elisabeth e Gast.

                      Poi:

                      – I libri non manipolati sono stati pubblicati quando Nietzsche era in vita. Successivamente furono pubblicati nella loro versione manomessa (e alcuni non furono pubblicati affatto).

                      – La sua filosofia è dedotta dai suoi libri OGGI e infatti nessuno studioso onesto parla più di un Nietzsche antisemita o nazionalista. Prima dell’edizione Colli-Montinari era dedotta da libri manipolati spacciati col nome di Nietzsche, ma NON erano i suoi libri. Nonostante questo, gli studiosi più attenti, anche quelli antisemiti e nazionalsocialisti, non vi vedevano alcunché di antisemita né di nazionalsocialista.

                      – La figura dello Uebermensch non c’entra nulla con la figura superomistica a cui si riferisce il nazismo, come non c’entra niente con quella dannunziana. Il nazismo si è appropriato anche di un Cristo ariano simbolo di vitalità solare e selvaggia. Questo argomento non regge e, tra l’altro, mette in difficoltà anche i cristiani.

                      – L’ultima osservazione, quella riguardante gli atei, può andare. Finalmente ne hai azzeccata una. Vabbè, anche un orologio rotto segna l’ora due volte al giorno. Sparando selvaggiamente nel mucchio, prima o poi qualcosa la prendi.

                      – Bello bello, io ripeto: Nietzsche NON era antisemita ed è stato subdolamente manipolato (“erudito giudaizzante” è una definizione il cui copyright è dell’antisemita Theodor Fritsch, mica mio). A conforto di questa tesi, io ho portato molti fatti, tu che cosa? Soltanto chiacchiere e luoghi comuni. Non uno stralcio di prova. Io dimostro, tu chiacchieri.

                      Senti a me, finiamola qui. Lo dico per te. Chiunque legga questa discussione cosa vede? Ecco cosa: da una parte, uno che sa di che parla e argomenta con coerenza e fatti concreti e verificabili; dall’altra parte, uno che fa giravolte ogni due per tre, esibisce un’ignoranza sconfinata del tema di cui pretende parlare e snocciola luoghi comuni da far ridere i polli. Sei stato in evidente difficolà sin dal principio, la tua baldanza iniziale si è presto smosciata, hai tentato acrobaticamente di riprendere in mano la situazione ma non ce l’hai fatta, e ora sei alla frutta. Ma chi te la fa fare? Ritirati, senti a me.

                    • lorenzo ha detto:

                      Mi sorge un atroce dubbio sulle tue facoltà intellettuali:
                      – continuo a ripeterti che se fosse antisemita o meno non me ne importa nulla… e tu continui a ripetermi che non era antisemita;
                      – per farti contento ti dico che era a capo di tutti i rabbini della Germania… e tu continui a ripetermi che non era antisemita.
                      Non è che, per caso, anche tu, come Nietzsche dopo i 45 anni, hai qualche problema mentale?

                      Sono però contento che i motivi per cui non mi piace la filosofia di Nietzsche e cioè le sue fantasticherie sul superuomo e sui danni della religione tu non li neghi.

                    • M a r c o ha detto:

                      Il 14 Dic 2018, alle 20:29, hai scritto: “SONO TORNATO A RITENERLO, NELLA SUA LUCIDITA’, UN ANTISEMITA”

                      L’hai scritto tu, questo. Solo successivamente hai cambiato più volte la tua posizione.

                      Le fantasticherie sul superuomo le ho negate, perché quelle dei nazisti non c’entrano niente con le idee di Nietzsche. Sono disponibile a farti una lezioncina anche su questo aspetto, ma dubito che ci capiresti qualcosa. Hai già dimostrato molte volte l’infimo livell delle tue capacità di comprensione e ho concluso che oltre Topolino non riesci ad andare.

                      I danni alla religione non li nego. Ma su questo punto tu sei troppo di parte. E non nego neppure i danni DELLA religione, come hai scritto tu.

                      Chiunque leggerà questa discussione avrà molto chiaro chi dei due può essere sospettabile di problemi mentali. Carta canta. O in questo caso: schermo canta. Fatti concreti da una parte, farneticanti deliri dall’altra.

                      “SONO TORNATO A RITENERLO, NELLA SUA LUCIDITA’, UN ANTISEMITA” (lorenzo, 14.12.2018, h.20:29)

                    • lorenzo ha detto:

                      Marco, hai qualche caro amico che ti spieghi cosa significa, in italiano, “che sia o non si antisemita non me ne importa di meno”?
                      Credi forse che, per me, cambi qualcosa dell’idea negativa che ho di Nietzsche se era antisemita o no?

                      Vorrei farti notare che io non ho scritto semplicemente che
                      “sono tornato a ritenerlo, nella sua lucidità, antisemita”,
                      ma ho scritto che
                      “dopo questi tuoi ultimi interventi sono tornato a ritenerlo, nella sua lucidità, antisemita, anticristiano ed a favore dell’uomo forte”,
                      come per dirti che, in base a quello che avevi appena scritto, avrei dovuto annoverarti tra gli accusatori e non tra i difensori di Nietzsche: ti ha mai detto nessuno che anche accusare la religione ebraica di creare dei malati è una forma di antisemitismo?

                    • M a r c o ha detto:

                      È verissimo che tu hai e enormi difficoltà a capire l’italiano; ma paradossalmente è pure vero che sai rigirarti la frittata come nessun altro al mondo è in grado di fare. Detieni il primato assoluto. Hai una carriera assicurata come formatore di politici, saresti richiesto da ogni parte del mondo, farebbero la fila i più potenti della terra, pur di imparare da te l’arte della manipolazione, sei straordinario.
                      Però, con me caschi male. Ti ho già sbugiardato in tutti i modi e chiunque leggerà questa discussione lo vedrà chiaramente, intelligente o scemo che sia. Ti consiglio di involarti, per non aggravare ulteriormente la tua già troppo precaria situazione. Sei un comico nato…

    • Marco ha detto:

      Aggiungo che i brani di Nietzsche da me citati li ho selezionati proprio in ragione dell’assenza di ambiguità. Sono parole semplici, dirette, non necessitano di alcun “esorcismo interpretativo”. Ve ne sono molti altri a favore degli ebrei e contro il nazionalismo, contro il socialismo (figuriamoci che avrebbe pensato poi del nazionalsocialismo!), contro l’evoluzionismo, contro l’ideologia del progresso, eccetera. Non ci crederai, ma ve ne sono perfino a favore della pace! Il più significativo, in questo senso, è l’aforisma 284 di “Umano, troppo umano”, in cui Nietzsche sembra farsi addirittura quasi gandhiano: https://tinyurl.com/ydgxwvp6
      Ora, è evidente che sarebbe folle accostare Nietzsche e Gandhi servendosi di un solo aforisma. Ma è comunque un aforisma che deve essere considerato nell’interpretazione globale del suo pensiero, perché anche escluderlo è sbagliato (peraltro, in una lettera alla sorella – non ricordo la data, ma si trova certamente in “Triangolo di lettere” pubblicato da Adelphi – Nietzsche scrive a chiare lettere: “La violenza è completamente estranea a tutto il mio sistema di pensiero”). La filosofia di Nietzsche non è ovviamente possibile definirla una filosofia della pace, ma neanche il suo opposto. Il suo è un pensiero estremamente complesso e articolato, talvolta anche un po’ arruffato, un pensiero che non nasconde le contraddizioni ma che anzi cerca di includerle come elemento vitale. Non sono pensieri gettati alla rinfusa, vi è una sorta di sistema (Loewith lo ha definito “un sistema in aforismi”), una coerenza di fondo difficile da scoprire e nemica del senso comune. Se Kant somiglia a una cattedrale, Nietzsche somiglia un po’ alle architetture disegnate da Escher. Ma a differenza di queste, l’architettura della filosofia nietzscheana non è mai stata compiuta: essa va letta, non come l’esito conclusivo di un lungo lavoro di ricerca e meditazione, ma come una ricerca in perenne divenire e senza fine, un esperimento della conoscenza (sono concetti, questi, che ritornano sovente in tutta l’opera del filosofo).
      Ho quindi ritenuto giusto tralasciare passi che si prestano a travisamenti, proprio perché richiedono una lettura contestualizzata e spiegazioni lunghe e complicate che necessitano della conoscenza dell’intera opera nietzscheana, mentre quelli che ho riportato sopra esprimono il proprio significato in maniera immediata ed essenziale, sottraendosi a qualsiasi tentativo di interpretazione capziosa (e sottraendo noi alla fatica della comprensione).

      Certamente si può rimproverare Nietzsche di non essere stato un campione di chiarezza, questo senz’altro.

      • underwater ha detto:

        Proprio per la sua ambiguità, la sua impulsività, il suo solleticare molti sentimenti deteriori può aver tranquillamente ispirato Hitler e il contemporaneo nihilismo, oltre che il generale disprezzo dei deboli che ci circonda, ergo è ora di finirla di diffonderlo nelle librerie o nelle raccolte divulgative di filosofia come se si stesse parlando di patatine.

        • Klaud ha detto:

          Quindi proponi di censurare Nietzsche?
          Consideriamo anche che senza di lui non ci sarebbe stato il Gibran (che è tanto apprezzato, da me molto meno).

        • Max De Pasquale ha detto:

          Nietzsche non andrebbe censurato. Andrebbe semplicemente letto criticamente. In calce ai suoi lavori, si scrive “noi pero’ non siamo d’accordo per questa e quest’altra ragione”…

          • Klaud ha detto:

            Io penso che chi si avvicina a certe letture non abbia bisogno di farsi pilotare, a parte il fatto che questa funzione solitamente è svolta
            da una adeguata prefazione. Come si dice della bellezza, che è negli occhi di chi guarda, anche il nazismo è nella mente di chi legge.
            Ho letto molto di Nietzsche, e non sono diventato nazista.

            (Se non ricordo male, nel passato, anche la lettura diretta della bibbia era preclusa al volgo: doveva essere filtrata dal prete… io sono contrario ai filtri)

            • Max De Pasquale ha detto:

              Non sono del tutto d’accordo. Autori sono stati capiti male, persino travisati. Ma al di la’ di questo, intendevo dire che non sono contrario alla pubblicazione anche di intere opere altamente controverse; ma almeno per noi che abbiamo idee assai diverse a quelle di Nietzsche, non e’ male spiegare alla fine (od all’inizio) perche’ non siamo d’accordo con lui.
              Poi per testi scritti 2500 anni fa, un minimo di conoscenza dei contesti, dei personaggi e del linguaggio e’ assolutamente essenziale.

        • Marco ha detto:

          Si può ritenere Nietzsche “ispiratore di Hitler” solo se si ignora completamente la storia culturale, politica e sociale dell’Europa moderna. Hitler è il prodotto di una storia secolare di cui Nietzsche è un piccolissimo tassello sostanzialmente inutile nella formazione psicologica e culturale di Hitler e dei nazisti. L’uso strumentale e scorretto del pensiero nietzscheano, mutilato e ricomposto ad hoc, è venuto dopo, per rafforzare l’opera di giustificazione teorica; ma a questo scopo è stato usato anche Cristo e il Cristianesimo. Dunque anche questi sarebbero ispiratori del nazismo? Il sentimento antisemita esisteva già da tempo, in Germania, quando nacque Nietzsche. Anzi, lui era, in quella temperie culturale e considerato il piglio eversivo e polemico della sua attività intellettuale, un caso alquanto strano proprio per la sua estraneità a quel sentimento che allora sempre più prendeva piede. Non si peritò di contrapporsi anche alla sorella, nota antisemita.
          Non vedo poi come potrebbe avere ispirato Hitler essendo, oltre che contrario all’antisemitismo e a tratti persino filosemita (augurandosi addirittura che gli ebrei si mettessero alla guida dell’Europa e favorevole a una commistione di razze per la formazione di un popolo europeo: pensieri chiaramente hitleriani, no?), era anche antinazionalista, antisocialista, e perfino scambiato, già all’epoca, per un individualista anarchico nemico di ogni forma di Stato e critico verso la nozione di potenza dello Stato, allora molto in voga in quelle lande – la potenza virile del Deutschtum che si oppone alla decadenza europea. Già Wilamowitz riassunse bene, nel 1918, l’idea che ci si era fatta di Nietzsche a quei tempi:

          “Infine Nietzsche. Ci fa solo sorridere il veder mettere accanto ai propugnatori della potenza dello nostro Stato uno di quegli individualisti anarchici, che si possono permettere di negare l’ordinamento sociale solo perché vengono protetti da questa società inquadrata nell’ordine statale. Del resto, chi ricerchi i precursori di Nietzsche non troverà un tedesco, bensì i moralisti francesi e i cinici greci. La concezione del mondo di Treitschke e quella di Nietzsche sono in un rapporto di contrapposizione polare” (“Gli intellettuali tedeschi e il loro presunto magistero di violenza”, 1918).

          Faccio notare di passaggio che Treitschke era un feroce antisemita e irriducibile cultore della potenza dello Stato, lui sì vero ispiratore del nazismo. Il mio invito, quindi, è a un’attenta riflessione sulla chiusa del brano citato: “La concezione del mondo di Treitschke e quella di Nietzsche sono in un rapporto di contrapposizione polare”. Per inciso, Losurdo, nella sua “Controstoria del liberalismo” tende a minimizzare questa patente forte inclinazione statalista e anti-individualista di Treitschke, quasi mostrandocelo come un bonario liberale che guarda con simpatia al pensiero di Tocqueville e Constant, isolando in modo subdolo il Treitschke giovanile, di ispirazione liberale, dalle sue ben più influenti opere successive; mentre nel suo “Nietzsche. Ribelle aristocratico” impegna tutta la sua vasta erudizione per ingigantire il più possibile i tratti maggiormente critici di Nietzsche, con molte evidenti forzature strumentali (anche se nel suo complesso è un’opera valida e importante). Viene il sospetto che Losurdo troppo spesso tenda a piegare i fatti a un’interpretazione eccessivamente personale allo scopo di corroborare la sua fama di intellettuale controcorrente.

          Sul nichilismo valgono le medesime considerazioni: esso è uno sbocco inevitabile di processi storici che hanno origine remota e che si pongono molto più in alto di Nietzsche e di qualsiasi altro individuo. Si tratta di un fenomeno storico del tutto sovraindividuale, che coinvolge intere civiltà e culture. Dare la colpa a un singolo individuo, per quanto geniale e influente, è ridicolo ed è sintomo di un’ignoranza storica assoluta. Che cosa aveva da spartire Nietzsche con quella forma embrionale di nichilismo moderno che Turgenev ha fotografato in “Padri e figli”? Inoltre, la filosofia di Nietzsche costituirebbe, nelle intenzioni del suo autore, un antidoto al nichilismo, essa è tutta protesa al SUPERAMENTO DEL NICHILISMO (concetto che ricorre spessissimo dalla “Gaia Scienza” in avanti: si legga il “Frammento di Lenzerheide”, giusto per dirne una). Si può discutere se la soluzione proposta da Nietzsche sia giusta o attuabile, oppure se la sua diagnosi (che il processo che ha portato al nichilismo ha inizio con Socrate e si corrobora definitivamente con il Cristianesimo) sia corretta o no, ma dire che ha ispirato il nichilismo contemporaneo è una sciocchezza fondata sui soliti pregiudizi. Il nichilismo contemporaneo sarebbe stato tal quale lo vediamo anche se Nietzsche non fosse esistito.

          • underwater ha detto:

            Il nihilismo è tutto meno che uno sbocco inevitabile che arriverebbe addirittura da Platone.

            Gira e rigira certe interpretazioni non si possono proprio scollare da Nietzsche, che nelle nostre scuole viene insegnato con molto favore dai sessantottini falliti che vogliono distruggere l’idea di morale nei loro ragazzi, per poi pervertirli definitivamente con il materialismo marxista. Gira e rigira non si può staccare dall’idea di superuomo e di “al di là del bene e del male” una ricerca velleitaria di una morale antiegualitaria nel senso più becero, a uso e consumo del dandy borghese di inizio Novecento, che poi non ha avuto molti problemi a dimostrare la sua superiorità nelle trincee e, poi nei lager.

            Di Nietzsche, di questo fallito, rancoroso e folle corruttore dell’interpretazione della stessa Grecita’, ne circola fin troppo. 

            • Marco ha detto:

              Vedo che la discussione prende una piega deplorevole, fatta di beceri insulti e vuota di argomenti. Essendo tu privo della necessaria educazione, morale e intellettuale, per sostenere una discussione seria, la chiudo qui. Puoi andare. E portati via i tuoi pregiudizi.

              • underwater ha detto:

                Io ti ho solo detto cosa è insegnato dalla laicissima scuola statale, che se Nietzsche fosse fior fiore di spiritualista lo metterebbe nel cantuccio di Pascal, e di cosa vi hanno letto i decenni successivi, oltre che la sorella di Friedrich. Come tu stesso ammetti, Nietzche ha avuto un penisero ambiguo, ma i fili conduttori, evidentemente, chi doveva capirli li ha capiti benissimo.

            • Klaud ha detto:

              *… Di Nietzsche, di questo fallito, rancoroso e folle corruttore dell’interpretazione della stessa Grecità, ne circola fin troppo… *

              Le masse saranno salvate dal pensiero bergogliano, e la grecità dalle radici giudaico-cristiane!

              • underwater ha detto:

                Quelli veri, non le caricature che voi stessi confezionate.

                • Roberto ha detto:

                  Ho letto tutto quello che ha scritto Marco e mi congratulo con lui per avermi dato queste informazioni, poi io andrò magari ad approfondirle. Ho apprezzato molto lo sforzo di Marco ma d’ altra parte una versione di Nietzsche “non colpevole” l’ avevo conosciuta anche dal mio professore di Antropologia, fatto sta però che è verissimo che nei licei viene fatto studiare Nietzsche come se fosse il filosofo del “libertinaggio” e della “de-responsabilizzazione relazionale”. Ricordo come veniva fatto filtrare dai miei professori del liceo, forse a loro insaputa, e come instillava la voglia di studiare filosofia da quei miei “compagni sigarette-pornografia-bullismo e discoteca”, quando fino a quel punto tenevano la media del 3 in filosofia. Posso capire che il messaggio del filosofo sia stato traviato e che Nietzsche non avrebbe mai voluto questi risultati, ma questo messaggio oggi come oggi circola facilmente nei licei e bisognerebbe fare qualcosa per fermare questo circolo vizioso. Il punto però è che ho come l’ impressione che questo Nietzsche malinterpretato sia usato oggi come instrumentum regni della tecnocrazia finanziaria per legittimare una condotta di vita consumatrice e incapace di relazionarsi, allo scopo di controllare la crescita demografica e lo spirito di ribellione.

                  • Marco ha detto:

                    Che nei licei venga insegnato in questo modo (certo non in tutti, dipende dall’insegnante e dal manuale scelto) non l’ho negato. Ma cosa c’entra Nietzsche con il modo in cui viene insegnato?

                    A quell’altro volevo solo far capire tre cose, anzi quattro, ma ho capito subito che non è in grado di capirle perché la confusione che gli ottenebra la mente non glielo permette.

                    1) L’influenza di Nietzsche sul nazismo è stata minima e non si trattava neppure dell’autentico Nietzsche ma di una sua contraffazione firmata Elisabeth Nietzsche e Peter Gast (leggi la discussione con lorenzo più sopra, in particolare l’ultimo mio commento).

                    2) Il nichilismo è l’esito di un processo storico sovraindividuale e, se Nietzsche non fosse esistito, sarebbe stato uguale a com’è oggi, perché le forze che lo hanno prodotto dipendono da fattori che stanno al di sopra di qualsiasi individuo per quanto geniale e influente. Queste banali semplificazioni è dovuta a una scarsissima conoscenza della storia.

                    3) Comunque sia, Nietzsche predicava il superamento del nichilismo, la sua filosofia è intesa in questo senso. Se poi qualcuno la vuole leggere nel modo che più gli conviene, tradendo il significato autentico, Nietzsche non ne ha colpa.

                    4) Questa è bella: da una parte Nietzsche sarebbe l’ispiratore del nazismo, mentre dall’altra sarebbe l’ispiratore del libertinaggio gaudente. Sono due fenomeni radicalmente antitetici! È la prova provata che di Nietzsche si fa quello che si vuole.

                    Questo volevo far capire a quell’altro, ma gli è partita la brocca in un secondo e ho lasciato perdere. Per capire questi punti è necessario conoscere un minimo di storia e di filosofia, cose di cui quel tale non ha dimestichezza. Ma io mica gli posso tenere un corso di storia e filosofia!

                    • Roberto ha detto:

                      Non ho detto che Nietzsche sia l’ ispiratore del libertinaggio gaudente, ma che una possibile mal interpretazione di Nietzsche sia strumentalizzata ora a scopo di rieducazione ideologica nelle scuole liceali. Ti sto concedendo che questo non sia il vero Nietzsche, fatto sta però che viene fatto passare come se fosse il vero Nietzsche nei licei. È un fattore da ignorare? Io non credo proprio. Riguardo il punto 1 e il punto 3, non sto dicendo niente per contraddirti, ti sto concedendo la ragione, solo che vorrei ricercare le tue informazioni, ti ho pure ringraziato… Per quanto riguarda il cosiddetto “processo storico sovraindividuale”, da filosofo vorrei dirti che non condivido il punto 2. La storia è dal mio punto di vista sempre un prodotto mentale umano, perciò parlare di “storia” come se fosse qualcosa di extramentale che abbia “costretto” poi l’ uomo a diventare nichilista, la vedo davvero difficile da sostenere fino in fondo. D’ altra parte, se la “storia” fosse una forza extramentale, allora che cos’è? Infine la “conoscenza della storia” non implica l’ esistenza di un fatalismo chiamato “storia”. Sulla parte finale ti prego almeno di non provocare e offendere gli altri.. Hai dato le tue informazioni e non c’è bisogno di passare anche alle provocazioni.

                    • M a r c o ha detto:

                      Le mie provocazioni erano rivolte ad altri, specialmente a “quell’altro” di cui ho fatto menzione, non a te. Se uno è gentile con me, io sono gentile con lui.

                    • Roberto ha detto:

                      Ok ma non cerchiamo di farci prendere dalle antipatie su. Quello che ha cercato di dire Lorenzo è che pone la possibilità che la ricostruzione di Colli e Molinari possa avere dei buchi. Certo, è molto poco, però crede che sia possibile. Poi va bene, lui non ha studiato la ricostruzione e quindi non può dire che ce li abbia al 100%, ma di primo acchito cerca di esprimerti delle perplessità. Dai, evitiamo però di offendere, da una parte e dall’ altra.

                    • Marco ha detto:

                      C’è anche gente che pensa che la terra sia piatta. E’ possibile, dopotutto, ma l’hai viste le prove che presentano? Sono ridicole. E chi sostiene che Nietzsche è antisemita è molto simile a un terrapiattista. Tutto è possibile, anche che i Vangeli siano stati scritti da quattro burloni che non avevano niente da fare, ma se uno vuole enunciare questa tesi deve avere la buona creanza di portare solide prove a sostegno; oppure quella di tacere, soprattutto dopo che uno che ha studiato l’argomento per vent’anni gli dimostra punto per punto che sta sbagliando. E’ stupido continuare a incaponirsi.

  • Franco ha detto:

    I soviet non erano atei

  • Alfredo ha detto:

    Meno male che di tali filosofi ce ne siano pochi!

    • Alfredo ha detto:

      Mi è uscito il congiuntivo probabilmente perché inconsciamente in me esiste la speranza (spero che) che di tali filosofi ce ne siano sempre meno.

  • Uno, nessuno centomila ha detto:

    Ma cosa diamine c’entra Schopenhauer che teorizzava la compassione universale?! Nietzsche ha stravolto completamente anche il suo pensiero.

  • Lorenzo Vs Nietzsche ha detto:

    Anche qui lorenzo ha dato prova della sua immensa incapacità di ragionare…mi stai a dire che un parente di un filosofo trasmette per forza i suoi ideali in modo “corretto”? Sei uno stupido. La sorella del filosofo in questione era iscritta al partito nazional-socialista e per questo motivo ha unito il pensiero del fratello al suo, ma il pensiero che si studia oggi è quello ORIGINALE e non quello della sorella. Non usare la nobile arte della retorica per far quadrare i conti in casa uccr, è un disonore per coloro che la sapevano usare davvero…ma poi scusa un attimo! Allora la colpa del fascismo la dobbiamo attribuire agli antichi romani! Il ragionamento è lo stesso caro il mio lorenzo da due soldi.

    • lorenzo ha detto:

      Con me caschi male: leggi attentamente tutti i miei interventi e vedrai che quello di cui mi accusi è solo nella tua testa.
      Riguardo poi ad uccr, né io intendo far quadrare i loro conti né ritengo che loro si aspettino questo da me: tutte le volte che sono finito in moderazione ne sono la prova.

      • Klaud ha detto:

        *… leggi attentamente tutti i miei interventi e vedrai che quello di cui mi accusi è solo nella tua testa… *

        Vedi perché ripeto che discutere con i credenti è inutile?!
        Come disse un celebre personaggio: ”Io non ragiono così, è che mi hanno programmato così…”

        • lorenzo ha detto:

          Se puoi dimostrare che ho fatto quelle affermazioni in modo perentorio e non come pura ipotesi di scuola, scrivilo chiaramente, altrimenti stai solo facendo cambiare aria al cervello.

          • Klaud ha detto:

            Veramente è da prima che si aprisse questa discussione che affermavo la falsità delle tesi del preteso nazismo di Nietzsche. Sempre confutato.
            Ora, alla luce degli approfondimenti di Marco prima e di Roberto poi, cosa bisogna dirti ancora di più per convincerti dei tuoi luoghi comuni?
            Domani è un altro giorno, al primo che nominerà Nietzsche si risponderà di nuovo con un diluvio di accuse di essere stato l’ispiratore del nazismo.

            • Brunello ha detto:

              Veramente su Uccr poco tempo fa un ateo ignorante sosteneva che il nazismo avesse origine nel cristianesimo, tesi molto più assurda di quella di Nietzsche, la cui filosofia presenta comunque aspetti discutibili come il disprezzo per i deboli

            • lorenzo ha detto:

              Hanno semplicemente affermato che non era antisemita, non che non fosse lui il teorizzatore del superuomo che tanto piaceva al nazismo.
              Spero non ti sfugga, inoltre, come Nietzsche abbia sostenuto che la religione ebraica, come del resto la derivata cattolica, creano uomini malati.
              Non mi dire che, per dimostrare che una persona non è pazza, ti basta sostenere che si comporta educatamente.

              • M a r c o ha detto:

                Aridaje con ‘sto disprezzo dei deboli! Ma siete ridicoli, ma perché non vi limitate a parlare delle cose che conoscete? Continuate a sproloquiare a vanvera di cose di cui non sapete assolutamente nulla. Più sopra trovate un mio commento in risposta a Max De Pasquale che vi spiega a cosa fa riferimento Nietzsche parlando di “deboli” e “malriusciti”. E se voi aveste ragione allora perché difende gli ebrei in quanto popolo oppresso? Davvero, voi non sapete di cosa parlate. Dovete cominciare a usare il cervello, non soltanto le viscere.

                Inoltre, non si dia retta a lorenzo. Egli mente sapendo di mentire. E’ maestro nell’arte di rigirare la frittata. L’ho confutato in ogni modo possibile e ha fatto una bella figura barbina. Leggetevi la nostra discussione per saperne di più al riguardo: da una parte i fatti, dall’altra le chiacchiere. Questo è quanto.

                • lorenzo ha detto:

                  Tu intanto fatti spiegare da qualcuno di tua fiducia cosa significa che “non mi importa nulla che Nietzsche non fosse antisemita”.

                  • M a r c o ha detto:

                    “SONO TORNATO A RITENERLO, NELLA SUA LUCIDITA’, UN ANTISEMITA” (lorenzo, 14.12.2018, h.20:29)

              • Klaud ha detto:

                Lorenzo,
                se non sono indiscreto, vorrei sapere quali libri di Nietzsche hai letto. Perché mi sorge il dubbio che, più che averlo letto, tu abbia letto libri che parlano di lui.

                • Brunello ha detto:

                  Vedi Klaud, seguendo il tuo ragionamento, del cristianesimo dovrebbero parlare solo coloro che abbiano letto almeno il nuovo Testamento…

                  • Klaud ha detto:

                    Vedi Brunello, il fatto è che Nietzsche non racconta di essere nato da una vergine per volere divino, non ha operato miracoli, non è asceso al cielo …
                    Su questo si può parlare. Soprattutto perché non avete ancora fornito delle prove; la fede non può essere messa agli atti.

                    • Brunello ha detto:

                      Proprio ieri ho visto il video di un dibattito tra Margherita Hack ed il vescovo di Verona. Messa alle strette la Hack ha dovuto dire che la scienza non può spiegare come gli atomi si siano organizzati in forme complesse e quindi credere in questo è un atto di fede come quello del credente. Poi mi pare che tu confonda, come Pendesini, scientificità con razionalità. La fede non si può dimostrare scientificamente, altrimenti non sarebbe fede, ma è razionale. Ad esempio gli apostoli dicono di avere visto Cristo risorto. Non hanno nessun motivo per mentire, anzi diventano tutti coraggiosissimi dopo che il loro leader, Pietro, aveva giurato di non conoscere Gesù… Qualcosa doveva essere successo

                    • Klaud ha detto:

                      Non credo proprio che la Hack abbia usato l’espressione ‘atto di fede‘ per definire l’ipotesi dell’aggregazione degli atomi.
                      Il credente crede nelle cose che non conosce, ma che gli insegnano a credere. Per questo si chiamano credenti, altrimenti si chiamerebbero sapienti.

                  • Brunello ha detto:

                    L’espressione precisa non me la ricordo, il senso era quello che ti ho detto. Di sicuro quando gli hanno chiesto come fosse possibile che semplici atomi si fossero generate strutture complesse era in difficoltà. Comunque anche l’ateo ha fede nella scienza…sempre di una fede si tratta visto che su tanti argomenti la scienza non ha spiegazioni

                • lorenzo ha detto:

                  Così parlò Zaratustra e l’Anticristo: qualche concetto lo condividevo, i più li ho trovati delle emerite caxxate.

                  • M a r c o ha detto:

                    Sicuramente lo Zarathustra no, oppure lo leggevi dormendo. Mentitore seriale.

                    • lorenzo ha detto:

                      Vogliamo parlare della caxxata dell’uomo che si annichilisce sottomettendosi come un cammello ad un Dio che è puro obbligo?

    • underwater ha detto:

      Tra il 1900 e il 1933 passano molti meno anni che tra il 476 e il 1922.

  • lorenzo ha detto:

    Ho sognato qualcuno sostenere che gli ebrei religiosi erano dei malati e qualcun altro, ancora più razionale di lui, affermare che tale asserzione non era antisemita: poi mi sono svegliato e mi sono accorto che… ma non era sogno?!?!?

    • M a r c o ha detto:

      Hai ragione, non era un sogno, era un delirio.

      Io ho sognato invece che un tale diceva che Nietzsche era antisemita mentre leggeva queste parole di Nietzsche:

      “Gli Ebrei sono la razza più forte, più tenace e più PURA che viva oggi in Europa” (ABM 252)

      Alzava la testa, mi guardava, ripeteva: “sì, era senza dubbio antisemita”, e quindi ricominciava a leggere:

      “Gli Ebrei sono il popolo più notevole della storia mondiale” (A 24)

      Poi mi sono svegliato e mi sono accorto che… ma non era un sogno?!?!

      • lorenzo ha detto:

        “Gli Ebrei sono la razza più forte, più tenace e più PURA che viva oggi in Europa”: io non credo che esistano la razze quindi di questa affermazione non me ne può importare di meno.

        “Gli Ebrei sono il popolo più notevole della storia mondiale”: se non il “più notevole della storia mondiale” in assoluto, certamente tra i primi, quindi su questa affermazione concordo.

        Tu invece hai bellamente evitato di chiarire perché non dovrebbe essere considerata razzista ed antisemita l’affermazione che gli ebrei religiosi sono dei malati in quanto la religione ebraica crea uomini malati.

  • Brunello ha detto:

    L’espressione precisa non me la ricordo, il senso era quello che ti ho detto. Di sicuro quando gli hanno chiesto come fosse possibile che semplici atomi si fossero generate strutture complesse era in difficoltà. Comunque anche l’ateo ha fede nella scienza…sempre di una fede si tratta visto che su tanti argomenti la scienza non ha spiegazioni

  • paolo ha detto:

    Ci sono tre scuole di pensiero sul filosofo di Röcken. Gli interventi precedenti ne sono eloquente dimostrazione.
    Gli accademici nicciani soft, dolci, che vestono la pecorella con la pelle della volpe. I suoi attacchi sarebbero da prendere non in senso letterale. Sarebbe, il suo, un ruolo di alleato, non di nemico delle istituzioni occidentali, dei suoi valori, pur da lui denunciati. Questi maestri assomigliano ai teologi che interpretano la Parola di Gesù quando dice “nemo venit ad Me nisi Pater meus traxerit eum”, come se fosse: “ma sì, tutte le religioni sono eguali”, oppure quando afferma “chi sposa una divorziata commette adulterio”, equivalente a ” fate in modo che i vostri divorzi siano creativi e credibili”. Poi ci sono i nicciani davvero orribili, che perlomeno gli riconoscono la dignità di essere preso sul serio, esemplificati da una nota che si trova in un vecchio testo cattolico di filosofia moderna, dove si dice solo che Nietzsche era esistito, era un ateo e morì pazzo, un esito che d’altronde può aspettarsi chiunque legga per troppo tempo i suoi libri.
    L’ultima corrente lo vede come una volpe, nient’affatto una pecorella, ma geniale, che presenta alla civiltà occidentale il suo cuore, versante oscuro e ne vaticina il futuro.
    Facile puntare il dito contro i capri espiatori, le pecore nere come Hitler e Nietzsche. Non c’è forse un Hitler in ciascuno, per parafrasare Max Picard? Nietzsche non ha forse aperto il sacco al gatto che c’era dentro? Non ha forse svelato il gatto demoniaco nascosto nel sacco del secolarismo, dell’umanesimo libertino e ateo, radical chic contemporaneo? Una volta ucciso Dio, lo è anche l’uomo, la morale, la democrazia, l’amore, la libertà, l’anima e, ultimo, la salute mentale.
    Nessuno è più eloquente di Nietzsche. Deve essere stato foriero di molte conversioni, suo malgrado! I temi principali del suo pensiero si possono sintetizzare dai titoli dei suoi libri principali. Ciascuno di essi, a suo modo, è un attacco alla fede. Il centro del suo pensiero è sempre lo stesso:ha centrato il suo obiettivo su Cristo, come Agostino, ma lo ha fatto in qualità di suo nemico.
    Nel suo capolavoro, “Così parlò Zarathustra”, celebra l’essere che rimpiazzerà Dio, e che farà lo stesso con l’uomo. Questo libro era per lui la nuova Bibbia e proclama ai quattro venti di gettare via tutti gli altri libri, tranne il suo, questo.
    Scritto con una retorica ammorbante, ha catturato per generazioni l’attenzione degli adolescenti. Redatto in pochi giorni, forse con scrittura automatica demoniaca, contiene un coacervo di archetipi junghiani forse insuperabile nella letteratura mondiale, come un fuoco d’artificio immaginifico sorto dai recessi dell’inconscio. Essenzialmente è una condanna dell’uomo dimidiato, fragile contemporaneo, e il vaticinio della prossima specie, l’uomo che governa la morale, e non ne è schiavo. Dio è morto, lunga vita al nuovo dio!
    Nell'”Eterno ritorno” scopre tuttavia che anche superman è morto, insieme con gli dei, appunto, come in un “panta rei” redivivo e scettico (“nihil novum sub luce solis”). Conclusione sillogistica che egli fa dalle due premesse, quella maggiore della limitatezza quantitativa del mondo fisico e dalla minore costituita dall’infinità del tempo, dato che non c’è Dio creatore, nè creazione. Qoelet non indulge alla disperazione, perchè tutto è vano ciò che è solo umano, finito, ma non il divino, e neanche Nietzsche lo fa, perchè è per lui proprio l’occasione per celebrare l’irrazionalità degli eventi e il trionfo della “vita”, della esistenza, sulla logica. la virtù suprema è quindi il coraggio del volere sull’irrazionalità, l’insensatezza della vita, oltre la ragione e per nessuna ragione. Tuttavia nel suo ultimo libro, la Volontà di potere, questa assenza di scopo gli appare come demoniaca, e rispecchia il carattere demoniaco della mente moderna. Senza Dio, il cielo, la verità, la bontà assoluta, rimane solo una volontà di potere a plasmare il senso della vita. Il potere come fine a se stesso, non come mezzo. Non è importante quello che vuoi o perchè. Basta volere.
    Ecco perchè Nietzsche è un pensatore così importante, non malgrado, ma proprio in ragione della sua pazzia. Nessun altro nella storia del pensiero ha così marcatamente e chiaramente espresso l’alternativa radicale al cristianesimo, eccetto forse De Sade.
    egli giustamente vede Cristo come il suo principale nemico. Ringraziamo la pazzia di satana per aver scoperto la sua coperta in quest’uomo. Nietzsche, come il nazismo, può fare forse ritrarre con orrore, con la saggezza della ripugnanza(come direbbe L.R.Kass) la civiltà occidentale dal cadere nell’ abisso che gli è stata preparata.