Michelle Obama e la sua autobiografia: ammette che i non nati sono bambini
- Ultimissime
- 05 Dic 2018
L’autobiografia di Michelle Obama: “Becoming. La mia storia”. L’ex first lady racconta della sua gravidanza e riconosce la personalità della bambina non ancora nata, minando la concezione della vita rappresentata e promossa dalla politica abortista del marito Barack. Il quale, rivela Michelle, «mi ha lasciato sola a manipolare il mio sistema riproduttivo».
Dallo scorso mese chiunque sia entrato in una libreria non ha potuto non notare, sponsorizzato più di altri, il libro di Michelle Obama, intitolato Becoming. La mia storia (Garzanti 2018).
Un bestseller negli Stati Uniti che nelle prime settimane ha venduto oltre un milione di copie. Seppur l’ex first lady racconti del suo periodo alla Casa Bianca, seppur lei lo abbia negato, per molti opinionisti altro non sarebbe che l’iniziale discesa in campo politico di una donna che ha raccolto molti consensi (più del marito), futura avversaria del travolgente Donald Trump.
Uno dei paragrafi più interessanti di questa autobiografia, caratterizzata da intensi toni femministi e progressisti, è l’esperienza della seconda gravidanza della signora Obama, descritta come «il mio più grande privilegio, il dono di essere una donna».
Sorprendentemente, Michelle Obama descrive la bambina non ancora nata in questo modo:
«Avevamo le nostre vite esteriori, ma ora qualcosa stava accadendo all’interno, una bambina cresceva, una bebè […] questa piccola vita nascente che ora mi dava una gomitata e ora premeva la mia vescica con il suo tallone. Non ero mai sola né mi sentivo sola. Lei era lì, sempre, mentre io andavo al lavoro in macchina o tagliavo le verdure per fare un’insalata, o stavo sdraiata di notte a letto, leggendo, per l’ennesima volta, il libro “What to Expect When You’re Expecting”».
C’è dunque un chiaro riconoscimento che i bambini non (ancora) nati sono proprio quello che gli attivisti pro-aborto, ampiamente sostenuti dall’ex first lady, non vogliono riconoscere: dei bambini! Quell’essere umano che Michelle Obama racconta è una “lei”, seppur sia ancora all’interno del periodo in cui la legge statunitense permette l’interruzione di gravidanza. E’ impossibile non percepire il contrasto tra le affermazioni della signora Obama e la politica, sua e di suo marito, a favore del “diritto” a porre fine alla vita nascente.
Barack Obama è forse stato il presidente più favorevole all’aborto nella storia degli Stati Uniti, ha allegramente ricompensato le lobby Lgbt e pro-choice che hanno finanziato la sua campagna elettorale (come NARAL Pro-Choice America, Planned Parenthood ecc.). La stessa Michelle Obama, nelle sue apparizioni pubbliche, si è sempre mostrata favorevole all’aborto libero, alla “libertà di scelta delle donne” giustificandosi con il fatto che il governo non «dovrebbe interferire sul fatto che una donna accetti o meno la sacra responsabilità della maternità». Un’enorme bugia perché l’attuale legge statunitense (come tutte le leggi a favore dell’interruzione di gravidanza) non ammette l’aborto libero ma prevede un limite massimo in cui concedere l’interruzione di gravidanza, oltre il quale lo Stato già interferisce, obbligando di fatto la donna a partorire.
Così, leggendo l’autobiografia della signora Obama, si rileva che l’unico modo per rifiutare questa “sacra responsabilità della maternità” sarebbe eliminare il bambino che vive nel grembo materno, lo stesso di cui Michelle racconta e descrive come una persona, una figlia, un “privilegio dell’esser donna”. Così, se ne deduce, se la madre accetta il bambino esso si “trasforma” in un figlio, in caso contrario si tratta solamente di un grumo di cellule di cui liberarsi.
C’è un’altra rivelazione dell’ex first lady che mette molta tristezza. E’ quando Michelle racconta che dopo l’aborto naturale, le due figlie sono state concepite mediante fecondazione in vitro, una tecnica che di solito comporta la rimozione di una moltitudine di embrioni in soprannumero. Il suo «dolce, attento marito», si legge nell’autobiografia, era impegnato in politica ma ciò è stato un bene perché «mi ha lasciato in gran parte da sola a manipolare il mio sistema riproduttivo». Agli occhi di persone normali si tratta, da parte di Barack, di un disinteresse verso sua moglie, abbandonata a se stessa, mentre Michelle usa parole di gratitudine per questo, imbevuta del motto femminista “l’utero è mio e decido io”, dove l’inutile maschio è relegato a collaboratore iniziale o, come nel caso della fecondazione artificiale, ad un inutile e superflua presenza.
Mentre il racconto della gravidanza mina sostanzialmente gli argomenti “pro-choice” sulla “non personalità dell’embrione”, queste ultime fredde e disumane parole di Michelle Obama rappresentano perfettamente la concezione della vita e della famiglia che gli Obama -e i Clinton, prima di loro- hanno tentato (riuscendoci) di diffondere negli Stati Uniti e, quindi, nel mondo. Se la si legge con questo sguardo, l’autobiografia della signora Obama può risultare effettivamente interessante e formativa.
La redazione
60 commenti a Michelle Obama e la sua autobiografia: ammette che i non nati sono bambini
Non c’è da stupirsi se da una parte la signora Obama ammette che sono bambini e dall’altra è favorevole al procurato aborto. La realtà è che per abortisti come gli Obama tutto ciò che c’è prima di nascere è esclusiva proprietà della donna, non può essere considerato portatore di diritti (come quello di nascere) e il proprietario può fare della sua proprietà quel che vuole (nei limiti di leggi immancabilmente sempre molto, ma molto, nebulose e/o generiche). In Italia P.S.O. libera e gratuita (pagata indistintamente da tutti i contribuenti).
Giuliano
Aspetto con ansia l’opinione del caro Gianluca C.
Ma perché, Gianluca ha un’ opinione?
Roberto
Si, anche se rare volte riesce a esporla senza andare in escandescenza.
Non prendiamolo in giro, è una persona con cui non sono mai d’accordo però argomenta la sua contrarierà e non prende in giro i credenti. Una rarità, teniamocelo stretto.
Ok, non prendiamolo in giro ma non è vero che non prende in giro i credenti, ce ne dice di ogni..
esatto,anche da te. per cui ne deduco che accetti e collabori con la societa’ democratica che ha voluto questo. saluti. PS saresti favorevole a usare la forza se tua moglie volesse abortire ? lo troveresti eventualmente giustificabile ? Parlate,parlate…
A dir la verità io sarei per non pagare. Ma sa com’è… la società “civile” e “avanzata” in cui viviamo non ammette questa possibilità (siamo in democrazia giusto?). Vorrei anch’io farle una domanda: cosa pensa penserebbero i suoi figli se per caso scoprissero di aver perso per strada possibili fratelli (oltre che ad essere al mondo probabilmente per una botta di culo…) perchè mammina e paparino hanno pensato bene di stopparne la crescita? Probabilmente non ha figli e la domanda dal suo punto di vista non ha senso… ma sarei curioso di sapere cosa ne pensa.
Si, esattamente come troverei giustificabile l’uso della forza se vedessi che sta prendendo una forbice cercando di sforbiciare sua madre negli occhi.
E’ vero, quello che di te si dice, che spesso usi la forza nei tuoi rapporti intimi?
Come lo giustifichi?
Parla, parla…
qualcuno e’ favorevole o ritiene giustificabile l’uso della forza per fermare l’aborto di un bambino?
art.4 194
Per l’interruzione volontaria della gravidanza entro i primi novanta giorni, la donna che accusi circostanze per le quali la prosecuzione della gravidanza, il parto o la maternità comporterebbero un serio pericolo per la sua salute fisica o psichica, in relazione o al suo stato di salute, o alle sue condizioni economiche, o sociali o familiari, o alle circostanze in cui è avvenuto il concepimento, o a previsioni di anomalie o malformazioni del concepito, si rivolge ad un consultorio pubblico istituito ai sensi dell’articolo 2, lettera a), della legge 29 luglio 1975 numero 405 (2), o a una struttura socio-sanitaria a ciò abilitata dalla regione, o a un medico di sua fiducia (2/cost)
Questi sono i motivi per richiedere l’IVG. E’ una legge dello Stato approvato in Parlamento. Si chieda se è possibile trovare oggettivamente un motivo per cui alla donna si può negare l’accesso al procurato aborto libero, insindacabile, incondizionato e gratuito. Un tempo (prima della 194) l’accesso al procurato aborto in struttura sanitaria era condizionato da fatto violento (es. stupro) o rischio pericolo per la salute della donna (nessuno infatti può imporre ad una vita di immolarsi per un’altra vita). Prima della 194 il procurato aborto veniva inoltre punito (teoricamente) con reclusione da 1 a 4 anni (non so se qualche donna sia mai andata in galera …). E non so se sia mai stata usata la forza per “bloccare” un aborto clandestino ne possa del resto aver senso (anche ora) affrontare la questione in tal modo. Di sicuro ora una vita in crescita è considerata esclusiva ed insindacabile proprietà, senza alcun diritto semplicemente perchè non esiste giuridicamente ovvero è considerata forma di vita priva di protezione. Al giorno d’oggi persino le cimici son più protette. Ma il vero problema pare sia proprio quello di dare risposte a domande come le sue…
La domanda di Franco non mi pare così surreale: virtualmente viene invocata la forza per impedire un aborto ove si chiede di proibirlo.
Non è vero che in certi paesi era o è proibito abortire, nemmeno in caso di stupro?
La forza non è solo manganellate e manette, è anche il muro di gomma di certi farmacisti che negano i farmaci per quello scopo. Non so se Franco intende questo.
Il vero problema, come già dissi, è che tra atei e credenti non c’è possibilità di dialogo.
Se non ricordo male Norberto Bobbio, ripreso dal cardinal Martini, disse che non esiste il contrasto tra credenti e non credenti, ma tra pensanti e non pensanti. Ora tra pensanti il dialogo é sempre possibile
Forse Bobbio quel giorno lì era nella fase ‘volemose bene’; tra pensanti il dialogo è sempre possibile?
ma se sono su posizioni diametralmente opposte, su cosa dialogano? Litigheranno su chi è pensante, senza entrare in nessun argomento.
Manca l’oggetto, metafisica pura. Però con i credenti l’oggetto è immaginario e invisibile…
Per Klaud: La domanda di Franco non mi pare così surreale: virtualmente viene invocata la forza per impedire un aborto ove si chiede di proibirlo.
La domanda non è surreale, ma fuorviante. Dove l’aborto era proibito qualora la donna NON fosse gravida per stupro o qualora fosse in pericolo la sua vita (come in Italia prima della 194) il procurato aborto era punito come scritto in precedenza; non ho mai sentito che qualcuno o chicchessia avesse messo le manette ad una donna o l’abbia privata della sua libertà con la forza durante la gravidanza. Semplicemente un tempo la donna era molto, ma molto più sola, poco o per nulla aiutata, da qui c’era (e probabilmente c’è ancora adesso in particolari situazioni…) il cosiddetto aborto clandestino dove oltre a perdere la vita il feto rischiava la stessa donna. Al giorno d’oggi prima, durante e dopo è assistita gratuitamente (in ogni caso), se decide di non riconoscere il bambino sa che il bambino potrà comunque avere una occasione nella vita (in ogni caso), ci sono associazioni che danno assistenza prima e dopo (dovunque), la cultura sul comportamento sessuale è (o dovrebbe essere) più acquisita, ecc…
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Per Klaud: “Non è vero che in certi paesi era o è proibito abortire, nemmeno in caso di stupro?”
Ci fornisca un esempio.
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Per Klaud: La forza non è solo manganellate e manette, è anche il muro di gomma di certi farmacisti che negano i farmaci per quello scopo. Non so se Franco intende questo.
Nel 2017 sono state vendute circa 500.000 (cinquecentomila…) confezioni di pillole del giorno dopo (o dei 5 giorni dopo). Checche se ne dica la pillola del giorno dopo di fatto è un procurato aborto (fatto in solitudine, all’inizio della gravidanza, in piena privacy, ecc… ma di fatto un procurato aborto). La vendita è vietata per corriere ma in internet è possibile ordinarla e averla a casa (pure in tempo)… “Muro di gomma”… ma di cosa parla? Come al solito fa notizia 1 (un) farmacista (fra diecimila) che manda la donna alla farmacia successiva ma non si parla del procurato aborto aumentato esponenzialmente. Ho sentito che il prossimo presidente ISTAT vorrebbe fare statistica sull’andamento del procurato aborto in rapporto diretto al numero delle gravidanze e non in rapporto diretto ai bambini nati vivi; sarebbe ora. Ma già le varie “pasionarie” abortiste e gruppi abortisti stanno cominciando a scalpitare… figuriamoci se succede (il motivo è ovvio… è una balla che la 194 abbia ridotto il numero delle IVG). Quando la finestra è aperta non ci si fa ritegno a transitare per la stessa (invece che per la porta, notoriamente passaggio più difficile).
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Klaud dice: Il vero problema, come già dissi, è che tra atei e credenti non c’è possibilità di dialogo.
Qui si parla di dialogo fra abortisti e non abortisti (casomai). E le posso assicurare che si può essere tranquillamente pro-life senza essere credenti. Lo so, vi fa comodo pensare il contrario… ma non è così.
*… si può essere tranquillamente pro-life senza essere credenti… *
E un credente può essere pro-aborto? No di certo, ve lo proibisce il ‘pacchetto chiavi in mano’ della vostra religione.
Capisce ora cosa intendo con ”…tra atei e credenti non c’è possibilità di dialogo…”? E vale anche parlando di aborto.
Un cattolico non può essere abortista, certamente (anche se molti con varie “pippe mentali” cercano di “aggirare” la Dottrina giustificando ciò che in definitiva è solo speculazione ipocrita). Se le fa specie e le risulta utile ritenere che il suo vicino cattolico rischi di inserirsi in logiche e speculazioni unilaterali e senza ritorno (si è capita oramai la sua posizione ricorrente e bastian contraria) si renda anche conto che il pensiero del cattolico deve essere rispettato come il pensiero di altri (compreso il suo). Se ne faccia una ragione.
Quanto al procurato aborto ci sono sufficienti valori di natura esperienziale e di riproducibile sensibilità per decidere ad essere contrari allo stesso, indipendentemente dalla religione. Dal mio punto di vista un motivo per essere contrari, aad esempio, è la più o meno nascosta ipocrisia sempre presente nelle scelte di IVG (quando non oggettivamente giustificata ovviamente) che sottintendono sempre egoismo, ignavia e vigliaccheria. Se non vogliamo considerarci animali dobbiamo prima di tutto difendere i più deboli, ciò prevale su qualsiasi altro discorso.
giuliano
** un motivo per essere contrari, ad esempio, è la più o meno nascosta ipocrisia sempre presente nelle scelte di IVG (quando non oggettivamente giustificata ovviamente) che sottintendono sempre egoismo, ignavia e vigliaccheria.**
Infatti non è che io sia a favore a prescindere… aggiungerei all’elenco ”molta stupidità”
Andrea2,
se alludi a ‘pro-life’ guarda che è copia dal testo a cui rispondevo.
Come ho detto qui sopra non sono totalmente a favore, ma non voglio dilungarmi sui miei distinguo.
(Guarda che scherzavo: non esiste l’inferno per chi abusa della ‘d’ eufonica, ma resta sempre un errore se fuori dalla regola. 😆 ).
giuliano,
l’accoppiata (“usare la forza” e “proibire l’aborto”)
l’ho usata in senso figurato, infatti facevo riferimento a invocare la proibizione come atto di forza contro chi non l’accetta.
Non capisco il tuo ragionamento.
Certamente un cristiano non può essere a favore dell’aborto (visto che sei così preciso con la ‘d’ eufonica non dovresti usare parole inglesi quando se ne può fare a meno) e deve quindi essere necessariamente contro, ma non vedo perché un ateo non possa essere contro anche lui.
Forse che gli atei debbono per forza essere abortisti? E, se sì, perché?
Il giuramente d’Ippocrate che risale ad una remota antichità e tutti i medici pronunciano, fino a poche decine di anni fa comprendeva la dichiarazione che non si sarebbero, in nessun caso, praticati aborti (e nemmeno l’eutanasia). Forse è solo da qualche anno che esistono medici atei?
“Non è vero che in certi paesi era o è proibito abortire, nemmeno in caso di stupro?”
Ci fornisca un esempio.
L’esempio si trova facilmente su WP che fornisce una mappa mondiale di facile comprensione.
(Questo è un altro esempio di difficoltà di dialogo: l’insistente richiesta di fonti che hanno il solo fine
di introdurre surrettiziamente il dubbio sulla credibilità della controparte).
“Introdurre surrettizialmente il dubbio”. Buona questa.
La richiesta è da collegare alla frase “usare la forza per impedire l’aborto anche in caso di stupro” (da qui è partita la questione). Per sapere l’esistenza di Paesi in cui è proibito l’aborto anche in caso di stupro ci si può arrivare anche senza rischiare di “introdurre surrettizialmente il dubbio” (da ora in poi avrò accortezza a non domandare a lei più niente adesso che percepisco un simile rischio… 🙂 ).
Ma poichè lei tira in ballo una accoppiata (“usare la forza” e “proibire l’aborto”) che non ha senso perchè difficilmente realizzabile ero curioso di avere un esempio reale dove, appunto, “si invoca la forza per impedire un aborto”. Tutto qui.
Esatto, e la grande barbarie è proprio questa, più ancora che il fatto già abominevole dell’aborto in se. Non è diverso dall’olocausto, dove alcune vite umane, pur venendo considerate tali, erano di fatto ritenute prive di qualsivoglia diritto. L’aborto, ma anche l’ideologia di chi, magari, non abortirebbe mai ma non trova motivi per impedire o cercare di impedire che altri lo facciano, è nazismo a tutti gli effetti.
Se infatti io proponessi una legge che permetta, a chi vuole, di uccidere il proprio dipendente di colore o il proprio padre anziano, le stesse persone che dicono “io non abortirei ma non trovò giusto impedire a chi vuole farlo di farlo” sarebbero contrarissime. Perché? Perchè sia il dipendente di colore che il padre anziano sono considerati esseri umani di pari dignità alla nostra, e quindi con gli stessi diritti.
Invece non sono contrari di principio all’aborto semplicemente perché, anche laddove ammettono che si tratta di esseri umani, di bambini a tutti gli effetti, li considerano facenti parte di una categoria a parte, una categoria di “expendable”, di umani-subumani la cui sopravvivenza è legata, meglio deve essere legata, ai desideri del più forte. Esattamente con gli ebrei durante l’olocausto.
L’aborto e l’ideologia di chi lo favorisce ma anche di chi non vi si oppone, è l’inferno sulla terra. Letteralmente, Satana durante un esorcismo disse che durante ogni aborto l’intero inferno è presente.
E’ lecito l’uso della forza per non far sapere alla donna che intende abortire che quello che sta per sopprimere è un essere umano vivente e non un grumo di cellule col suo stesso DNA, e che ci sono alternative all’uccisione di un uomo nel suo stato fetale?
@Franco
Io semplicemente punirei chi abortisce (fatte salve le attenuanti che andranno valutate dal giudice) e chi favorisce l’aborto nello stesso modo con cui puniamo chi si macchia di omicidio volontario, nè piu nè meno.
@Franco
In tal modo, chi vuole abortire o favorire l’aborto, lo farà assumendosene le piene responsabilità. Un po’ troppo comodo farlo godendo dell’appoggio statale e dei soldi degli antiabortisti. Decisamente troppo, tanto, disgustosamente comodo.
Caro Franco non sei franco. Ogni volta che si parla di aborto salta fuori qualcuno, sempre con nickname diversi, che ripete, in maniera ossessiva, la tua domanda arrivando anche a sollecitare l’uso della violenza per fermare un aborto. Cosa che tu, per ora, non hai fatto e che è un reato penale (incitamento a compiere un reato).
Non è difficile capire che il tuo scopo è cercare qualcuno che ti dia ragione per poi accusare gli antiabortisti di essere dei violenti e dei pazzi.
Il Vangelo dice di fare il bene e non ammette di combattere il male facendo del male.
Sia lodato Gesù Cristo.
Tecnicamente l’uso della violenza per fermare un omicidio non è male, la legittima difesa e la difesa dell’innocente anche a costo di usare forza letale sono ammesse dal Catechismo.
Il problema è che Franco e i trolls del suo stampo sanno bene che una cosa simile non è praticamente applicabile (per svariati motivi) a questa fattispecie, è per questo che fanno queste domande sceme.
Poi se la prendono se li tratti male. è lecito trattarli bene se loro provocano di continuo?
P.s
Quando scrivo che una cosa simile non è applicabile a questa fattispecie non intendo nel caso singolo, intendo che, nella società occidentale, è difficile pensare di creare leggi che permettano una cosa del genere.
Molto più fattibile sarebbe punire chi abortisce come puniamo gli assassini volontari, visto che l’aborto è a tutti gli effetti un assassinio. Poi ovviamente le attenuanti anche pesanti nei casi singoli possono esserci, ma chi abortisce perché semplicemente un figlio sarebbe di intralcio ai suoi piani per me dovrebbe essere trattato, legalmente, nè più nè meno che come un Pietro Maso.
Richiedere l’ergastolo per la donna che abortisce è l’unica posizione coerente con l’equazione embrione = essere umano, checché ne pensino gli antiabortisti di facciata.
Ergastolo, sia chiaro, perché è la pena prevista per l’omicidio pluriaggravato, e nell’aborto di aggravanti ce ne somo almeno tre:
– premeditazione
– omicidio di un minore
– omicidio del figlio
Ergastolo anche a chi prende la pillola del giorno dopo, cui si aggiunge anzi una quarta aggravante:
– uso di mezzi venefici
Che ti devo dire? Che hai dimostrato se non altro di avere le palle, come il protagonista di Breaking Bad
Sì certo, anche arrestare un pro-life per aver manifestato contro la società pro-death è coerente per chi sostiene fino in fondo la società pro-death. Dovrebbe arrestarlo per “apologia di reato” guarda xD Si vede che sei ancora un pro-death senza palle (e senza equilibrio).
???Che c’entra??? Ho detto che ammiro W.W. per il coraggio delle sue idee e per la coerenza. Non siete voi i primi a scagliarvi contro il politically correct?
Dice una cosa sacrosanta: se l’embrione è un bambino, uccidere un embrione è come uccidere un bambino, e l’omicida dev’essere punito/a allo stesso modo (ergastolo nel caso di specie).
Gli ipocriti siete voi nel dire “l’aborto è un assassinio ma la donna non è un’assassina” e nel tirare fuori ogni sorta di paralogismo per giustificare una contraddizione in termini
Ma io non posso considerare l’ embrione come una vita da proteggere e lodare senza fare il martire contro lo Stato? Ti faccio schifo se non vado a schiantarmi contro il muro dello Stato??? Preferisco affrontare il problema preservandomi, se permetti! Voglio vedere fino a che punto tu voglia fare il martire per la tua causa. Bada che io non rispetto solo i martiri, ma anche le persone comuni che si battono per nobili cause preservandosi! Tu invece imponi il martirio perché ci vuoi vedere tutti morti -.-“
Quindi per te l’ embrione o è una vita da tutelare e amare, oppure è un oggetto a cui è lecito fare tutto ciò che si vuole.
Non sai immaginarti una via di mezzo vero?
La “via di mezzo” è quella della legge 194. Semplice, no?
No secondo me non è una buona via di mezzo perché l’ embrione non viene tutelato e amato dallo Stato
È Gus Fring che mi ha reso quello che sono, in realtà https://youtu.be/PGfnMdF_m70
…va da sé che, come il tentato omicidio, sarebbe reato anche il tentato aborto, sicché il problema di fermare con la forza la donna che tenta di abortire nemmeno si pone, visto che va dritta dritta al gabbio
https://it.aleteia.org/2018/10/03/frate-francescano-arrestato-in-clinica-abortiva-mentre-consigliava-alle-donne-di-tenere-il-bambino/
Si su questo non sono d’accordo nemmeno io.Contrasta con la libertà di esprimere le proprie convinzioni.
Quel prete si è introdotto in una clinica privata senza il consenso dei proprietari, al che hanno chiamato la polizia per mandarlo via. E’ violazione di domicilio, mica repressione ideologica.
Quindi tu permetteresti a un serial killer di entrare in una clinica privata e fare quello che vuole pur di non entrarci tu ed essere arrestato per violazione di domicilio?
Francamente, Reilain, non capisco proprio il senso di quello che scrivi.
Se entro in una sede del Movimento per la Vita e mi metto a fare propaganda pro-choice il minimo che mi posso aspettare è che mi caccino via, giustamente, visto che è casa loro. Non mi atteggio certo a martire della libertà di pensiero.
Allora fai schifo perché permetteresti ad un serial killer di entrare in una clinica privata e uccidere chi gli pare pur di non entrarci tu ed essere arrestato per violazione di domicilio. Sai che ti dico? Che prima di pretendere la massima coerenza agli altri, dovresti vedere fino a che punto tu sappia valorizzare la TUA di coerenza. Ipocrita che dà agli altri degli ipocriti.
@Reilain
Forse quello che è successo in Irlanda non vi ha detto niente.Permettimi di dirti che c’è modo e modo di esprimere il proprio pensiero.
E’ esattamente quello che stai facendo in questo sito. Per cui se la redazione giustamente ti caccia via, non atteggiarti poi a martire della liberà di pensiero.
P.S. Attaccandoti alle follie del sedicente Franco non ci fai una bella figura.
@andrea2
Sbagli persona. Ho già espressamente scritto che la redazione ha tutto il diritto di bannarmi se vuole. Se l’interesse è quello di far diventare il forum un peana di voci assonanti e indistinguibili. Ma di certo non mi metto a fare il martire, me ne vado e basta.
Il dilemma etico di Franco lo faccio anche mio, non è una follia, non sollecita alcunché, e non ci si tira indietro da esso dicendo “la legge lo proibisce” oppure “è praticamente inattuabile”. Se la domanda è “arriveresti al sequestro di persona per salvare la vita dell’embrione?” la risposta non può essere “non sarei capace di organizzarlo” o “il sequestro di persona è reato”, questo non è rispondere, è eludere la domanda
Non ti è stato detto questo. Ti è stato detto che è inutile, dannoso, controproducente farlo. Non giustifichiamo la legge di oggi su questo tema, ma tu non ci hai detto “vi pongo questo problema etico”, ma ci hai scritto cose del tipo: “siete degli incoerenti schifosi perché non andate a martirizzarvi per la vostra causa!” in soldoni. Ti sei espresso con una forma ostile e offensiva. Giustamente la gente s’ innervosisce e ti risponde a tono perché percepisce che la tua non è una proposta pacifica di ragionarci su ma una condanna netta senza sé e senza ma, inoltre ti prende pure per “scemo”, magari sbagliando perche non ti rendi conto nemmeno che il farlo sarebbe ovviamente deleterio alla causa pro-life, quindi sembra quasi che tu dica: “schiantantevi contro un muro se siete coerenti. Quindi cavoli vostri se ci restare secchi”.
Potevano evitare l’arresto,bastava che l’intimassero di farlo appena fuori dalla clinica a mio avviso.E il proprietario a mio avviso poteva dimostrare più tolleranza,salvo non importunasse con la forza le pazienti. Certo se poi una volta intimato continua allora non rimane che l’uso della forza,se poi espone in maniera maleducata quello che né pensa avrebbe avuto ragione anche il proprietario della clinica.
Dall’articolo citato sembra che il prete arrestato (per qualche ora) non era nuovo a queste “intrusioni” ed era già stato diffidato.
Non so se fosse stato diffidato,ma nel caso in cui lo fosse:allora non rimane che l’uso della forza e sono pure d’accordo con te.Certo se fosse stato più furbo lo avrebbe fatto sul suolo pubblico,appena fuori dalle proprietà della clinica.
Io comunque se fossi stato il proprietario,li avrei lasciati fare,per incoraggiare l’uso della tolleranza verso pensieri divergenti.
Sì perché a te non importa la verità, ma il calcolo strategico e utile al tuo pensiero. Ecco perché ti disturba Gesù..
Ti piacerebbe avere un corteo di pro choice dentro una chiesa con tanto di striscioni durante una messa?
Beh no, ma un pro-choice che sta salvando uno dentro una Messa da un serial killer sì. Sebbene Gianluca faccia notare la coerenza del pensiero, sbaglia nel modo e infine nella coerenza con la quale ci giudica. dal suo punto di vista è degno di rispetto solo chi si martirizza per la propria causa, salvo poi ritirare la manina quando c’ è un cristiano che lo fa, nascondendosi dietro la scusa del “eh no! era pur sempre violazione di d0m1c1l1io!1 c4tt1v0 lui!1!”.
Poi dice di disprezzare chi non si martirizza, cioè 9999 persone su 10000, usando proprio termini come “mi fate schifo, non avete le palle, ridicoli e mentecatti!” quando poi lui è il primo a rifiutarsi di farlo.
Almeno dia l’ esempio, no manco quello. Viene qua solo per provocare, mica per proporre qualcosa di sano e costruttivo -.-
Senza nemmeno considerare che il martirio non cambierebbe proprio nulla e pertanto sarebbe inutile alla causa! Ma tanto gli basta per dirci tutti quei paroloni. Mha
Sei visibilmente in preda ad un ascesso nervoso e ciò giustifica le tue farneticazioni. Contieniti e forse capirai che la domanda
non è un invito al martirio ma un dilemma etico, cui non ci si nasconde dietro ad eventuali difficoltà pratico-attuative o allo status quo legislativo
Nono, lascia perdere. Tu ci hai offesi in diversi post in malo modo semplicemente perché ti dicevamo che era inutile, insufficiente e fuorviante considerare solo l’ aspetto della coerenza e non anche le questioni logistiche, culturali e legislative attuali. Quello che hai scritto si può tranquillamente leggere. Almeno mi aspetto che per coerenza tu chieda scusa per il tuo tono troppo eccessivo e accusatorio. Qua la gente ti mal sopporta non perché è matta.
Credo che tu debba avere un prete eroe Gianluca 🙂
è un rimprovero alla severità con la quale Gianluca critica noi, dillo a lui “c è modo e modo di esprimersi”