«Mio marito suicida in Svizzera. Ma io stimo chi resta, chi rispetta la vita e la sua famiglia»

Eutanasia in Svizzera. Parla la moglie di Simon Binner, giornalista di Sky News suicidatosi nel 2016, attraverso il libro “Io sono ancora qui”. Un tradimento, la scelta del marito, che l’ha portata ad opporsi ad una legge sulla morte assistita.

 

Una scelta egoistica, un tradimento. Così la moglie di un uomo, morto per suicidio assistito in una clinica svizzera, ha tolto la maschera alla sdolcinata retorica mediatica che sempre accompagna queste notizie.

Solitamente si sottolinea la scelta eroica e coraggiosa della persona suicida, decisione presa per togliere i familiari da un inutile peso di un’esistenza ormai priva di qualità. Eppure Deborah Binner, moglie di Simon Binner, giornalista di Sky News, ha già visto morire di cancro la loro figlia, tre anni prima: «Sapevo di non aver lasciato nulla di intentato nella battaglia per salvarla», ha detto. «E alla fine la sua morte fu dolce. Mentre stava morendo, mi sedetti con lei e la tenni tra le braccia, accarezzandole la testolina. Mi disse che era felice. Incredibilmente per quel momento, lo ero anch’io. Ho toccato l’amore al suo livello più profondo».

Eppure, non Deborah non può dire lo stesso della scelta di morte del marito, per nulla dolce: «Al contrario, la morte di Simon è irrisolta. A me è sembrato arrabbiato, rifiutato, un vero suicidio. Penso che abbia sinceramente pensato che togliersi la vita fosse coraggioso e che ci avrebbe risparmiato un sacco di angoscia. So che le sue intenzioni erano completamente pure. Ma sicuramente è altrettanto coraggioso vivere con coraggio la malattia, la disabilità, abbracciare la vulnerabilità e accettare che nessuno di noi ha davvero controllo di sé».

A malincuore la donna ha accompagnato il marito alla clinica Swiss Eternal Spirit di Basilea nel 2016, insieme ad una troupe di avvoltoi della BBC che ha realizzato un documentario, How to Die: Simon’s Choice, per spingere tanti altri alla “dolce normalità” del togliersi la vita così da creare una sufficiente pressione sociale e guadagnare una legge in patria. Ma Deborah Binner ha rovinato il progetto con queste dichiarazioni, contenute nel libro Yet Here I Am (Io sono ancora qui).

«Mentre la sofferenza di Simon era finita, in qualche modo la mia era solo all’inizio. Non volevo che Simon soffrisse, ma non volevo neppure che lui morisse. Guardarlo pianificare la propria morte, mentre io volevo ancora più tempo, è stato traumatico. Il mio cuore dice ancora no. Non dovremmo essere più gentili, più pazienti, più rispettosi della vita umana? C’è una parte di me che crede sia meglio, se una persona ha la migliore cura possibile, lasciare che la natura faccia il suo corso. Personalmente, sono assolutamente irritata che mio marito mi abbia lasciato a difendermi da sola in questo mondo. Questo non era l’accordo tra noi».

Una testimonianza scioccante che dà voce a chi resta, perché non siamo monadi isolate ma creiamo forti legami nella nostra esistenza verso i quali ci assumiamo delle responsabilità. Il suicidio, ha detto la moglie, per quanto possa essere umanamente comprensibile, è un tradimento verso se stessi, innanzitutto, verso la propria famiglia e verso la società. Ed il vero coraggio, il vero eroismo vive nelle persone che restano, che combattono la malattia a fianco dei loro cari, che pretendono cure migliori, che afferrano quel significato esistenziale che permette loro di mettere in secondo piano l’inarrivabile guarigione fisica.

Deborah Binner, moglie del sucida Simon, è contraria alla morte assistita. «Mi preoccupo profondamente di come le persone malate possono perdere il senso di dare importanza ad altre persone. Se ci fosse la possibilità di porre fine a tutto in modo relativamente semplice», come nel caso di una legge apposita, «sentiranno la pressione di optare per questo anziché diventare un “fastidio”?». Ed proprio questo uno dei più grandi rischi che stiamo correndo approvando l’eutanasia: indurre un ricatto morale nei sofferenti a scegliere di eliminarsi piuttosto che ritenersi un peso per la famiglia.

La redazione

45 commenti a «Mio marito suicida in Svizzera. Ma io stimo chi resta, chi rispetta la vita e la sua famiglia»

  • mario ha detto:

    state tranquilli, la maggior parte dell’umanità’ rispetta i morti e si guarda bene dall’additarli a “traditori” ed egoisti. siete sempre a razzolare nella merda, fate schifo

    • Roberto ha detto:

      Che argomentazione e che linguaggio! E perché tutta questa foga? Vorresti che le persone applaudissero a chi si toglie la vita o cosa di preciso? Magari facciamo anche una bella statua per onorare i suicidi, che ne dici?

      • Onorios ha detto:

        Le statue si fanno per onorare la memoria di chi è meritevole. Che siano suicidi o meno, e voi vergognatevi. Sempre pronti a puntare il ditino, merde. Fareste meglio a pensare alla vostra chieda corrotta che campa coi soldi degli altri…

        • Roberto ha detto:

          Cosa c entra il suicidarsi con l’ avere un merito? Sul resto non discuto, è tempo perso

          • Onorios ha detto:

            voi credete di essere sopra la morale degli altri ma fate semplicemente schifo. Siete i nipotini eunuchi delle bande di delinquenti che hanno distrutto la civiltà classica. Non vi sarà più permesso di fare danno, infami. E prima di giudicare quell’uomo o qualsiasi altro ,sciacquatevi la bocca con l’acido muriatico .

            • Roberto ha detto:

              Ma lo stai dicendo tu che crediamo di essere “sopra la morale degli altri”, più che altro io ho una morale mentre tu no visto come ti stai comportando: “infami”, “fate schifo”, “sciacquatevi con l’ acido muriatico”, ma vattene un po’ a fanculo deficiente.
              Fossi in tuo padre ti sequestrerei immediatamente il computer e ti manderei a scuola a studiare storia romana, pensiero classico e storia medievale come si deve.

            • Reilain ha detto:

              Ma finiscila con quest’ atteggiamento, ha ragione Roberto, suicidarsi non può essere un merito come dice Onorios, se un suicida merita una statua, non la merita per essersi suicidato, ma per qualcos’ altro che ha fatto, cioè difeso una causa, un ideale e allora si parla di martire o di eroe -.-”
              Ma non è che il singolo gesto del suicidio può essere preso come qualcosa di stimabile!
              Ma certa gente che viene qua a commentare deve avere un rapporto con la morte da PSICANALIZZARE!

      • Apocalipto ha detto:

        Sono argomenti spinosi. Welby si e’ suicidato, e’ stato ucciso, e’ suicidio di consenziente o fine accanimento terapeutico. La donazione d organi a cuore battente non e’ omicidio? Tutte le cose “ultime” o molte tali son misteriose. Fosse semplice tracciare linee nette. La morfina puo’ levare il dolore ad un oncologico o bloccarli il cuore. E nessun anamopatologo puo’ considerare tutte le varianti della morte di una persona. Oggi si tende a vedere il suicidio come una malattia, in genere

        • Roberto ha detto:

          Sì ma qua sul sito ci stanno almeno un paio di cretini che fanno confusione, sputano parolacce, pregiudizi, dicono che tu pensi cose che stanno solo nella loro testa, non contestualizzano le cose, non leggono attentamente l’ articolo, non capiscono il senso del pensiero cattolico, filtrano tutto con la loro ignoranza e il loro livore.
          Se uno viene a casa mia e pretende ospitalità da me odiandomi, io gliela do e questo continua a odiarmi pretendendo che io lo tenga in casa, la colpa non è solo sua che NON VUOLE immaginare che io sia buono nonostante la mia ostinata ospitalità, ma anche mia che continuo a tenerlo in casa anziché sbatterlo fuori a calci in culo.

  • giuliano ha detto:

    La SLA è terribile. All’inizio come verso la fine. Non mi permetto di entrare nel merito della decisione di Simon (che comunque non è ne coraggiosa ne eroica, … casomai potrà essere figlia di tante condizioni al contorno che hanno condizionato la decisione dello stesso giornalista, come tipo di società, ambiente famigliare, la tragedia della figlia, l’assenza di riferimenti religiosi, senso della comunità, la malattia stessa, la paura del decorso ineluttabile della malattia, ecc…). Ma allo stesso modo non mi sento di entrare direttamente nel merito di quello che pensa e ritiene la signora Deborah, con la differenza che la signora Deborah è ancora qui; forse sta tutta in questa banale constatazione ciò che realmente fa la differenza nelle idee che ci si può fare in tutta questa tragica catena di avvenimenti.

    • Onorios ha detto:

      Io invece mi sento di dire che insultare la memoria dei morti è cosa infame e vigliacca

      • gladio ha detto:

        Ma…qualcuno ha “insultato” la memoria dei morti? Chi? Dove? Quando? Perchè?

        • Gianluca C. ha detto:

          L’articolo parla del suicida come un traditore. Vedi tu

        • Gianluca C. ha detto:

          …e l’articolo insulta i morti e anche i vivi, visto che falsamente mette la parola tradimento (neretto non mio) in bocca alla moglie.

          • gladio ha detto:

            A me pare ( e non solo a me, credo) che, in questo contesto, la parola ” tradimento” sia usata per giudicare le azioni, non le persone, il che è diverso

            • Gianluca C. ha detto:

              Ah, capisco. Un po’ come quando dite che l’aborto è un assassinio ma le donne non sono assassine, così il suicidio è un tradimento ma il suicida non è un traditore. Chiarissimo

              • gladio ha detto:

                Non hai capito niente.

                • Roberto ha detto:

                  Lascialo perdere, non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire…

                • Gianluca C. ha detto:

                  Frega assai del mantra “si giudica il peccato e non il peccatore”.
                  Dalle parti mie accusare una persona di tradimento – come fa l’articolo – vuol dire indicarlo come traditore.
                  E manco hanno avuto il coraggio di scriverlo in prima persona. Hanno fatto sembrare falsamente che l’avesse detto la moglie.
                  Quest’articolo fa schifo, punto e basta. Fa schifo strumentalizzare la vicenda di un morto per un’ideologia. Fosse anche la migliore ideologia del mondo.

              • Brunello ha detto:

                La Chiesa può giudicare solo l’azione, il giudizio sulla persona non spetta a nessuno di noi, anzi sono convinto che ci saranno molte sorprese…

                • Gianluca C. ha detto:

                  Il redattore dell’articolo non è “la Chiesa”, Brunello. Non basta sostituire l’aggettivo qualificativo traditore con il sostantivo corrispondente, per dire che “non voleva giudicare nessuno”.

                  • Roberto ha detto:

                    Quello che dice la Chiesa è che la totalità della persona non può essere ridotta solo ad un’azione che fa, come se il suicida sia stato in generale “cattivo” perché ha fatto quel gesto. L’ azione va contestualizzata, la persona pure, le sue cause pure, il suo vissuto lo conosce solo lui, le meccaniche mentali nemmeno a parlarne. L’ articolo vuole però dire una cosa molto banale che per chi ha un briciolo di buonsenso e di apertura mentale: “noi uomini sentiamo di stimare chi lotta per la vita e chi riesce a vincere i suoi mali interiori”. Quello che dice la Chiesa non è un “mantra”, si chiama semplicemente “maturità”, “realismo”: non si giudicano le persone come buone e cattive, “spiriti da Paradiso” e “spiriti da Inferno” solo considerando la singola azione fatta, come se fosse indicativa di tutto l’ essere della persona. Ti sembra sbagliato? È come se ti giudicassi una persona “cattiva” perché vieni qua a scrivere cattiverie tanto per scriverle. Sarai anche capace di scrivere cose belle o no? Devo identificare la tua totalità solo in base ad una tua azione?

                    • Apocalipto ha detto:

                      Pesa la condanna di Giuda? Giuda era un traditore ma anche Pietro. Pietro probabilmente si sentii perdonato pur senza far niente (non e’ che disse: si, sono suo discepolo!)) Giuda invece si penti, restituì i soldi e si uccise. So che e’ un altro tema ma non e’ importante accettare il perdono di Dio più che riparare noi (Giuda si uccise ma ormai Cristo era in mano ai giudei…)

                  • Roberto ha detto:

                    Tu Gianluca hai una visione troppo semplicistica della realtà, dai all’ essere lo stesso significato del fare, non immaginando la possibilità che l’ essere contenga di più del fare, hai una visione della realtà che in gergo filosofico si direbbe “riduzionista”, cioè esistono solo i “fenomeni”, quello che fanno è l’ unica realtà. La Chiesa crede anche nel trascendente e nei limiti conoscitivi umani, per questo fa una distinzione tra l’ azione e ciò che la persona è in sé.

                    • Gianluca C. ha detto:

                      Di solito non amo l’insulto diretto, ma stavolta quoto le parole di Onorios. Prima di accusare di tradimento un suicida e d’infangare la memoria di un morto, sciacquatevi la bocca con l’acido muriatico. E finitela di giustificarvi con i giochi di parole.

                  • Roberto ha detto:

                    Sai quante volte tu infanghi le persone cattoliche con i tuoi pregiudizi e la tua saccenteria?
                    Sciacquatela tu la bocca con l’ acido muriatico, SACCENTE, MALEDUCATO E CRETINO!

                  • Roberto ha detto:

                    Non meriti un dialogo, te e Onorios, alias Shiva101.
                    Contatterò lo staff di UCCR per bannare te e Onorios dal sito una volta per tutte.
                    Se solo conoscessi tuo padre, contatterei pure lui per dirgli come passi il tuo tempo al pc, ma purtroppo ti nascondi nell’ anonimato e non mi è possibile farlo.

                    • Reilain ha detto:

                      Sono d’accordissimo! Il comportamento di questi due è intollerabile, per favore uccr li banni, non se ne può più di sopportarli…

                    • Gianluca C. ha detto:

                      Ma sì, andatelo a dire alla maestra. Tu poi hai un primato: quello di essere riuscito a stare sul cxxxo a tutti. Cattolici e non.

                  • Emanuele ha detto:

                    Insomma possiamo stilare la moralità di questo Gianluca: il suicidio è un gesto rispettabile e stimabile, prenderlo nel sedere è giusto e bello, i valori si difendono picchiando e sequestrando chi non li rispetta e la gente che difende la vita giudicando sbagliato il suicidio deve avvelenarsi con l’ acido. Fenomeno

                    • Gianluca C. ha detto:

                      La moralità la stili a tua sorella. Se non ti piaccio ignorami. Sparisci. Qualunque cosa, tranne rompermi le palle.

                    • Emanuele ha detto:

                      Guarda che il sedere non è un organo adibito a funzioni sessuali e tu sei ospitato su questo blog, a casa mia gli ospiti portano rispetto, altrimenti escono di casa… non è che puoi rompere le palle a noi e noi non possiamo a te. Per il resto sei un po’ troppo scontrosetto per essere una checca… O forse sei una di quelle checche isteriche, io spero solo che il tuo ciclo mestruale prima o poi finisca, oppure se vuoi (ma in fondo lo vuoi sicuramente) ti prendo a sculacciate così ti faccio godere un po’, magari ti calmi 🙂

          • Reilain ha detto:

            Scrivi “l articolo falsamente mette la parola tradimento in bocca alla moglie”, ma in realtà, se avessi letto l’ articolo e se avessi cliccato sui link, invece di accusare a prescindere, sapresti che quest’ articolo è stato scritto sul Dailymail, quindi o è il Dailymail a mentire, oppure l’ articolo dice il vero, UCCR ha solo mostrato un’ informazione di giornalismo inglese, quindi UCCR non ha falsato niente -.-” La moglie poi non ha offeso suo marito, ha detto che si è sentita tradita dal suo gesto.
            Ma tanto tu sei talmente fuori di testa che per te la moglie deve sentirsi fiera del suicidio di suo marito, altrimenti è offensiva nei suoi confronti -.-“

            • Reilain ha detto:

              https://www.dailymail.co.uk/femail/article-6364271/Im-angry-husband-chose-assisted-death.html Te lo metto qui il link, piccolino, ora però vai a nanna che è tardi

            • Gianluca C. ha detto:

              Il suicidio, ha detto la moglie, per quanto possa essere umanamente comprensibile, è un tradimento verso se stessi, innanzitutto, verso la propria famiglia e verso la società.

              Facciamo una cosa: se trovi nell’articolo del Daily Mail questa frase della signora Binner, sparisco per sempre. Altrimenti ti togli dalle palle tu. Ci stai?

              • Reilain ha detto:

                Ti accontento subito piccolo scemino .<

              • Reilain ha detto:

                Ti accontento subito piccolo scemino 🙂 Isn’t how supporto the dying so Central ti Who we are ad human beings? And there’s a parte of me that believes it’s better, if a persone has the best possibile care, ti let nature take it’s course. Some dismissione mi viene and out It down to a cattolica upbringing. But is’s about the value web put on Life. On love. On bidding farewell to the world and family. I worry deeply about Joe people Who are ill can lode the sensi or mattering ti other people. If there were the optional or ending It all’ relatively Simply, would they feel pressure to opt for that rather than become a “nuisance”? Than there are the after-effects on the family and Friends left behind. Personalmente i m absolutely fuming than my husband left me to fend in this world alone. That was not the deal. Secondo te questo come va inteso? Non come un tradimento? Dai, ora che hai fatto la tua ennesima figura di merda mantieni la tua promessa di sparire per sempre, per favore! >.<

                • Reilain ha detto:

                  Vabbè c è qualche errore perché non ho fatto copia e incolla, però se copi il testo trovi la parte nel link. Ora però vattene a fanculo, te lo chiedo con tutta la mia gentilezza! 🙁

                • Gianluca C. ha detto:

                  E dov’è che in quel copia-incolla la signora Binner parla del suicidio come un tradimento, e come un tradimento verso se stessi, la propria famiglia e la società, di grazia?
                  Ah aspe’, “non lo dice, ma è chiaro, è come se lo dicesse, chi non lo capirebbe…”
                  Posso ripetermi? La redazione dell’UCCR, se vuole, può replicare essa stessa ai miei attacchi. Può bannarmi, censurarmi, è nel suo diritto. Ma non ha certo bisogno di avvocati d’ufficio. Tantomeno scadenti come te.

                  • Reilain ha detto:

                    Ma come dov’è? Ma se te l’ ho messo??? Vabbè va, vuoi avere ragione per forza xD
                    Sì, infatti aspettiamo impazienti che la redazione ti cacci una volta per tutte!!

                    • Gianluca C. ha detto:

                      Ma come dov’è? Ma se te l’ ho messo???

                      Sì, sì, vabbe’. Colpa mia che mi metto a litigare con gli analfabeti. It’s like casting pearls before swine. Stammi bene ciccio

                    • Brunello ha detto:

                      Si riesce ad abbassare il tono della discussione?

  • Apocalipto ha detto:

    Sul suicidio c e da registrare un cambio della chiesa. E NON PER COLPA DI BERGOGLIO . Prima venivano sepolti in terra sconsacrata poi, quando hanno magari iniziato a uccidersi i preti: hanno ri iniziato a fargli i funerali…

    Ora io non credo troppo alla scienza…ma credo in questo caso nella chiesa. Pensiamo che tutti i suicidi siano lucidi? Dio ha elargito a ognuno dei doni. Alcuni son forti, altri magari hanno un calo di serotonina. IO PIU CHE RISPETTARE CHI VA AVANTI, LO INVIDIO.

  • Apocalipto ha detto:

    Ho letto la prima parte. Io tenevo la mano a mio padre nell’ hospice. Pure mio padre “era felice”, pure un mio collega. E straparlavano. Erano ottimisti. Solo io mi son chiesto….ma non e’ la droga? (morfina ). Se non era la droga erano diventati pazzi. Non si rendevano conto. Erano in piena megalomania. Volevano tornare a lavorare in carrozzella con lo stomaco traforato il bacino rotto ecc.