Tornano le panzane di Augias: lo “scienziato“ Giordano Bruno e i “civili“ giacobini

Le storie di Corrado Augias. Il giornalista di “Repubblica” torna a cimentarsi con lo stesso pressapochismo in cose di cui non sa nulla, dalla “civilissima” rivoluzione francese al “celebre scienziato” di nome Giordano Bruno.

 

L’ultima volta che ci eravamo occupati delle panzane di Corrado Augias era il 2016, quando l’anziano tuttologo di Repubblica era stato sommerso da critiche per aver accusato la piccola Fortuna Loffredo (6 anni) di aver provocato sessualmente il suo assassino, che la uccise dopo averla violentata.

Da quel giorno Augias ha enormemente ridotto le sue uscite, limitandosi a qualche sparata contro Trump costatagli una contro-biografia di Giancarlo Perna, in cui si sottolinea il piazzamento di figlio, moglie e genero nel mondo mediatico, le controversie di plagio che lo hanno condannato e la collaborazione nel 1963 con i servizi segreti comunisti come spia dell’Italia.

E’ riapparso in questi giorni come addetto alla posta del cuore di Repubblica, rispondendo ad una domanda sull’Occidente e i suoi valori. Qualunque storico, pur laicissimo, avrebbe anche solamente citato il contributo della cultura giudaico-cristiana, mentre Augias l’ha indicata come portatrice del disvalore della «mancata distinzione dei reati e peccati. I processi per eresia, il più illustre dei quali quello contro Giordano Bruno, ne sono efficace testimonianza. Il filosofo venne arso vivo perché enunciava principi scientifici difformi da quelli della dottrina. Aveva ragione lui ma era blasfemia e venne condannato a morte».

Non è il caso qui di riaprire il discorso sul processo a Bruno, ampiamente trattato e ridimensionato dallo storico laico Luigi Firpo, che ha distrutto «il mito del Bruno “eroe del pensiero”». Messo a processo non per le “idee scientifiche” ma per voler pericolosamente sovvertire la società all’arte magica e rifondare il cristianesimo ponendosi come nuovo profeta. Un mago prestigiatore che professava «fervidamente l’arte divinatoria e magica, accostandosi con invincibile curiosità alla un tempo disprezzata astrologia, egli crede di procacciarsi gli strumenti del dominio» (Il processo di Giordano Bruno, Edizioni Scientifiche Italiane, 1949). Se la Treccani definisce le idee di Bruno «stravaganze, curiosità, superstizioni prive di valore e di effettiva sostanza filosofica», il celebre studioso delle religioni Mircea Eliade ricorda che l’ossessione di Bruno era «il ritorno imminente della religione magica degli antichi Egizi» (Storia delle credenze e delle idee religiose, Bur, vol.III, p. 279). Bruno fu talmente “scienziato” che venne preso per il naso dal celebre astronomo inglese Tycho Brahe: «Nullano nullo e nulla. Spesso i nomi ben si adattano a chi li porta».

Non contento dell’aver definito l’arte magica di Bruno dei “principi scientifici”, Augias ha proseguito celebrando la rivoluzione francese. E’ il perfetto stile illuminista: denigrare i secoli cristiani come oscuri, celebrare i dissidenti come martiri e colti scienziati contro la barbarie e far risplendere la luce introdotta dai giacobini. «Nei Paesi islamici», ha concluso Augias, «è mancata la rivoluzione francese». Curiosità vuole che Peter McPhee, storico dell’Università di Melbourne e tra i maggiori specialisti della storia rivoluzionaria francese, ha parlato di «deragliamento terroristico dei processi rivoluzionari». Ovvero, i terroristi islamici, al contrario di quanto afferma il critico letterario Augias, non sono poi così distanti dai rivoluzionari francesi che fecero della ghigliottina per i dissidenti una pratica quotidiana. Per non parlare della discriminazione delle donne, basti ricordare la fine della drammaturga Olympe De Gouges, decapitata per «per aver dimenticato le virtù che convenivano al suo sesso». Nell’epoca del Terrore giacobino, i veri scienziati trovarono la morte (come Antoine-Laurent Lavoisier), alla stregua dei religiosi messi al rogo dall’inquisizione illuminista (come Salomone Leclercq), rifiutatosi di giurare fedeltà al nuovo governo. Pierre Chaunu, professore di Storia Moderna alla Sorbonne e non un “Augias qualsiasi” ha denunciato i «massacri compiuti sotto la Rivoluzione».

«Un sicuro difetto di Augias è quello di parlare moltissimo di cose che non sa», ha scritto Giancarlo Perna. «Il vizio, diffuso tra i giornalisti, in lui è malattia». Ci auguravamo che fosse guarito, purtroppo non è così.

La redazione

69 commenti a Tornano le panzane di Augias: lo “scienziato“ Giordano Bruno e i “civili“ giacobini

  • Asco ha detto:

    Quanto alle considerazioni di Augias sugli atteggiamenti di eccessiva precocità di molti bambini,ispirati probabilmente dalla tv in questo, trova perfettamente d’accordo me e molti altri.

  • Andrea2 ha detto:

    I saputelli non mi sono mai piaciuti, meno ancora mi sono sono piaciuti quelli che dicono un mucchio di panzane rivestendole di sapere scientifico pensando che tutti i loro lettori siano dei fessi e ancora più fastidio mi danno quelli che, oltre a fare ciò, saltano fuori sempre dappertutto: in Tv, sui giornali, sulle riviste e negli scaffali delle novità librarie.
    Quello però che mi dà più fastidio di costui è che, in biblioteca, mi trovo i suoi libri in bella mostra nello scaffale dei libri di religione. Mi è bastato sfogliarne uno per evitarli ma qualcuno meno scafato di me potrebbe leggerli e prendere per buone le affermazioni che fa e che erano vecchie e superate già alla fine dell’ottocento.
    Se Asco vuol vedere un po’ di diffamazione sistematica su Augias non si fermi a questo articolo ma vada sul blog del Cinque Stelle nelle pagine relative al febbraio 2014 quando Augias si distinse nel parlare male degli aderenti e dei votanti di questa formazione politica.
    Comunque siccome un cristiano deve sforzarsi di vedere il bene nel suo prossimo dirò che gli scritti di gran lunga migliori di Augias sono i suoi libri gialli (anche se non ne ho mai letto uno).

  • Max De Pasquale ha detto:

    Giordano Bruno uno scienzato (o proto scienziato)? Ancora ‘sta balla? Ma se era contrario a quello che oggi chiameremmo ricerca scientifica… questo ovviamente non giustifica la sua condanna ed esecuzione, ma non era un martire per la scienza.

    • Gianluca C. ha detto:

      Martire della scienza no, martire della libertà di pensiero sì

      • Max De Pasquale ha detto:

        No, non e’ da considerare nemmeno un martire per il libero pensiero.

        Cosi’ ne parlava anche Indro Montanelli, che di Storia capiva qualcosa e non e’ stato un filo clericale:

        …. se del personaggio e dello scrittore Bruno – di cui qualcosa posso dirle anch’io – lei vuole conservare l’alta opinione che mostra di averne, le consiglio di non leggerne nulla.
        Dopo essermi più volte provato a farlo, io non sono mai riuscito ad andare oltre le prime due o tre pagine della sua prosa disordinata, enfatica e lutulenta. I suoi esegeti sono concordi nel dire che, anche se Bruno era un uomo di cultura, non l’aveva digerita, e che nel suo pensiero c’era un po’ di tutto, alla rinfusa, ma di suo ben poco. Quanto al personaggio, ecco la scheda autobiografica che compilò lui stesso per i suoi ascoltatori londinesi: «Amante di Dio, dottore della più alta Teologia, professore di cultura purissima, noto filosofo, accolto e ricevuto presso le prime Accademie, vincitore dell’ignoranza presuntuosa e persistente…», e via di questo passo.

        Non ho mai capito perché si fece frate e scelse l’ordine più severo, quello dei Domenicani. Il suo carattere era quello di un ribelle a tutte le regole, di uno “sciupafemmine” come dicono dalle sue parti (era di Nola) sempre in caccia di gonnelle. Infatti poco dopo gettò la tonaca alle ortiche, e cominciò a girovagare in tutta Europa in cerca di cattedre e di pergami da cui predicare. La sua oratoria era simile alla sua prosa: gonfia di aggettivi e d’immagini, aggressiva e violenta specie contro la Chiesa: tanto che i calvinisti di Ginevra, credendo che fosse dei loro, lo invitarono a tenere un corso. Ne approfittò per denunciare gli errori e gli strafalcioni teologici in cui essi cadevano, e ne fu contraccambiato
        con l’espulsione dalla città.

        Gli amici (qualcuno ne aveva) lo persuasero a rivestire il saio, e stranamente la Chiesa glielo concesse. Lui la ripagò facendosi propagandista del pensiero copernicano – rielaborato a modo suo – che la Chiesa condannava come eretico.

        Stavolta il Sant’Uffizio perse la pazienza, se lo fece consegnare dai gendarmi di Venezia, dove si era ultimamente rifugiato, e lo sottopose a processo. Nell’interrogatorio del Grande Inquisitore Bellarmino, Bruno non difese le sue posizioni, anzi le rinnegò come false, confessò tutti i suoi peccati, e chiese di essere riaccolto in grembo alla Chiesa.

        Fu quando si trovò issato sul patibolo di Campo de’ Fiori, cioè quando ormai non aveva più nulla da perdere, che Bruno si pentì di essersi pentito e pronunciò contro la Chiesa la sua ennesima requisitoria condita di orrende bestemmie.

        No, Bruno non fu un eroe del Libero Pensiero (…). Era soltanto un ribelle che si ribellava a tutto per il suo carattere egocentrico e protervo. Con questo – intendiamoci – non intendo affatto giustificare il supplizio a cui fu condannato e su cui era tempo che la Chiesa facesse atto di contrizione.

        […]

        Se questo e’ un eroe del libero pensiero, allora io ho il Nobel per la Fisica.

        • Gianluca C. ha detto:

          Più che essere ucciso per le proprie idee, giuste o sbagliate che siano, non so cos’altro occorra per essere definito martire della libertà di pensiero.
          Oltretutto, infangare Bruno dopo averlo ucciso, definendolo un prestigiatore sovversivo, non è che vi faccia onore, anzi a dire il vero fa piuttosto schifo.

          • Max De Pasquale ha detto:

            Allora te lo ricordo io: occorre essere costanti nelle proprie idee, anche se queste ti possono costare la pelle. Invece, Bruno cambiava idee quando voleva attirarsi le simpatie ed il perdono dei suoi avversari, o salvarsi la pelle. Salvo poi tornare a criticarli non appena lo liberavano.

            Per il resto la Chiesa Cattolica di allora non era ne’ meglio, ne’ peggio di tutte le altre Istituzioni dell’epoca. Se avresti provato a dirti repubblicano e sostenitore della democrazia nell’Inghilterra Elisabettiana, non ti sarebbe toccata sorte migliore di quella che tocco’ a Bruno.

            Che Bruno facesse il mago o fosse presuntuoso non e’ di per se’ strano, lo facevano in tanti all’epoca (e lo fanno ancora). Ma tutta questa statura di intellettuale che molti ci vedono, probabilmente non c’era. Oggi lo denunceremmo per abuso della credulita’ popolare.

            Tutto questo, torno a ripetere, non arriva a giustificare tutto cio’ che gli fecero.

            • Gianluca C. ha detto:

              Oggi lo denunceremmo per abuso della credulita’ popolare.

              Aggiorniamo subito l’elenco di ciò che era Giordano Bruno secondo voi:
              – prestigiatore (UCCR)
              – sovversivo (UCCR)
              – falso profeta (UCCR)
              – spia (Lorenzo)
              – doppogiochista (Lorenzo)
              – calunniatore (Andrea2)
              – ciarlatano (Max De Pasquale) (new entry)

              • lorenzo ha detto:

                Sai chi ha scritto l’articolo di Repubblica che ho postato, e che tu a quanto pare non hai nemmeno letto? Quel simpaticone di Corrado Augias!!!
                E’ stato proprio quel suo affannoso arrampicarsi sugli specchi nel tentativo di stroncare il libro “Giordano Bruno and the Embassy Affair”, scritto da John Bossy, professore di storia all’università di York, che mi ha convinto che il fatto che Giordano Bruno fosse una spia doppiogiochista, era una cosa pressoché certa.

                • Gianluca C. ha detto:

                  Non avevo dubbi che, tra centinaia di biografi di Bruno, tu credessi alle cazzate dell’unico di loro che s’inventa a gratis che fosse una “spia”.
                  Tu che sicuramente ne sai più di me, quali prove inconfutabili sarebbero alla base di tale affermazione?
                  Quali prove smonterebbero la sentenza dell’Inquisizione che LO CONDANNA ESPLICITAMENTE PER ERESIA?
                  Ma vergognatevi. Dimostrate solo disprezzo verso chi avete ucciso.

                  • lorenzo ha detto:

                    Sorvolando sulla tua affermazione che un professore di storia all’università di York, basandosi sullo studio di documenti dell’epoca, dica cazzate,
                    vorrei ricordarti ancora una volta che la condanna per eresia significava semplicemente prendere atto che le credenze di Giordano Bruno non erano quelle della Chiesa: è come se io attestassi, nero su bianco, che io e te le pensiamo diversamente e quindi io non concordo con quanto tu affermi in non sosteniamo tesi diverse.
                    Nel caso poi ti fosse per caso sfuggito, la sentenza con cui si afferma che quanto insegna la Chiesa non è quanto insegna il Bruno, ragion per cui lo stesso non può ovviamente continuare a far parte della Chiesa, si conclude con le parole: “… ti scacciamo, dal foro nostro ecclesiastico et dalla nostra santa et immaculata Chiesa, della cui misericordia ti sei reso indegno; et dover esser rilasciato alla Corte secolare, si come ti rilasciamo alla Corte di voi monsignor Governatore di Roma qui presente. per punirti delle debite pene, pregandolo però efficacemente che voglia mitigare il rigore delle leggi circa la pena della tua persona, che sia SENZA PERICOLO DI MORTE O MUTILATIONE di membro.”
                    Se dopo tutto questo tu vuoi continuare a sostenere, in contrasto con quanto scritto nella sentenza, che la Chiesa, e non il potere secolare, ha condannato al rogo Giordano Bruno, sei liberissimo di farlo.

              • Max De Pasquale ha detto:

                Piu’ che ciarlatano, io lo definirei in Inglese un “kook”, che se lo merita. Se la cosa non piace, non e’ colpa mia.

                Torno a ripetere per l’ennesima volta, il fatto che Bruno fosse un kook non e’ una giustificazione per la sua prigionia e condanna.

                • Gianluca C. ha detto:

                  A parte che non ci credo nemmeno un po’ che tu sia un esperto del pensiero di Bruno al punto di poter darne un fondato giudizio critico;

                  torno a ripetere per l’ennesima volta, un martire del libero pensiero è colui che muore per le proprie idee, giuste o sbagliate che siano, e che in ogni caso chi lo ha messo a morte è L’ULTIMO a poter giudicare della giustezza delle sue idee.

                  Non replicherò più. Vi invito solo a considerare che in questo forum oltre a chi scrive c’è anche chi legge, e sono molti di più, e a chiedervi qual è l’immagine che date loro di voi stessi a definire la vostra vittima una spia prestigiatore.

                  • Alberto79 ha detto:

                    Gianluca, tu quindi saresti l’esperto di Bruno?
                    Anche io sono tra quelli che legge sempre e non commenta mai, anche perché non sempre sono a favore delle tesi dei credenti: ma da diverso tempo a questa parte vedo che i tuoi interventi si sono impoveriti e sono diventati “di reazione”, sopratutto poco attenti agli articoli, fissandosi su un particolare per creare polemiche sterili. Attento anche tu all’immagine che dai dei contestatori, almeno quelli che intervengono.

              • Panthom ha detto:

                Guarda caso corrisponde alla tua biografia, Gianluca. Non è che eri parente del ciarlatano sovversivo Bruno? Nullo o nullano?

  • positrone76 ha detto:

    Chi fa certi commenti da zombie è il vero zombie ed è inutile spiegare alcunché perché si sa gli zombie non pensano, sanno solo camminare, mordere, picchiare e graffiare per rendere le vittime simile a se stesso.

  • Sanà ha detto:

    La redazione.

    Cosi è firmato quest’articolo. Una redazione di cristiani integralisti che si rivolge a cristiani altrettanto islamici.

    La redazione, con i suoi scrittori preferiti sempre accuratamente selezionati, rigurgida l’ignoranza e la violenza di un’immoralità esaltata, un’immoralità che diventa vanto nel distruggere omosessuali, denigrare le donne.. praticare negazionismo storico, fomentare superstizioni e menzogne.

    Un’ignoranza che non conosce limiti e arriva a toccare l’apice proprio di fronte agli orrori che la loro ideologia ha prodotto nel passato: coloro che sono stati uccisi dalla chiesa e dalla furia distruttiva di una fede contro natura e senza ragione si manifesta nel disprezzo umano, da veri nazisti, contro le loro vittime.

    Ma vi dice molto male, perchè le vicende umane di Giordano Bruno, di Galileo e di tanti altri hanno vinto di gran lunga sulle vostre supersitizioni, il tempo ha decretato il vostro fallimento, il torto perenne delle vostre menzogne e del vostro profeta.

    Anche di questo verrà tenuto conto, siete su un binario morto.

    • Brunello ha detto:

      Stupendi i cristiani…islamici. Leggo che ripeti sempre le stesse cose, contento tu…

    • gladio ha detto:

      Praponzipozipò

    • Roberto Di Marco ha detto:

      Gli atei che strumentalizzano Galileo per dire “evviva l ateismo”, un classico della vulgata, dell’ ignoranza storica, filosofica e biografica su Galileo, ma tant’è, a Shiva101 non basta mai fare figure pessime per dimostrare la sua ignoranza. Questo quello che si legge nella sua opera principale: ” però, per meglio dichiararmi dico che quanto alla verità di che ci danno cognizioni le dimostrazioni matematiche, ella è l istessa che conosce la sapienza divina; ma vi concederò bene che il modo col quale Iddio conosce le infinite proposizioni Delle quali noi conosciamo alcune poche, è sommamente più eccellente del nostro, il quale procede con discorso e con passaggi di conclusione in conclusione, dove il Suo è di un semplice intuito”. Ringraziamo Galileo per questi sommi pensieri, Spirito Magno sfruttato da deficienti.

    • Reilain ha detto:

      il “dio tempo” che ha in sé l’ onniscienza, la giustizia e l’ ordine. Ma non eri figlio del caso?

  • Aristocle ha detto:

    Chissà se Augias ha mai letto i libri di Francis Yates su Bruno (ma chissà se legge veramente: quando commenta libri in TV pare che si limiti a sfogliarli…), gli studi della Yates sono al momento i più documentati e precisi. Che Bruno avesse una dignità filosofica non si può negare, ma era debitore in massima parte del Neoplatonismo antico, di Ficino e di Cusano, non era certo uno “scienziato”, ma un mago riformatore del suo tempo.
    All’autore del commento sguaiato che precede suggerirei di cominciare a leggere qualcosa a proposito di Galilei: si potebbe comnciare con Geymonat, Kuhn, ma anche Feierabend…e tanti altri

    • Gianluca C. ha detto:

      un mago riformatore del suo tempo

      Se da un paio di secoli nelle università di filosofia di tutto il mondo s’insegna Bruno e non Nostradamus un motivo ci sarà, no?
      A prescindere che gli integralisti cattolici, rogo o non rogo, sono gli ultimi a poter usare termini dispregiativi come “mago” e “prestigiatore” che potrebbero benissimo attagliarsi anche a colui che moltiplicava pani e pesci e camminava sulle acque

      • Roberto Di Marco ha detto:

        Nella mia università di filosofia Bruno è considerato marginale e inoltre fin troppo sopravvalutato chiaramente a scopi politici di laicizzazione nei libri di testo liceali, che sono il massimo della cultura che va per la maggiore.

        • alessandro pendesini ha detto:

          Nella mia università di filosofia Bruno è considerato marginale e inoltre fin troppo sopravvalutato chiaramente a scopi politici di laicizzazione nei libri di testo liceali, che sono il massimo della cultura che va per la maggiore.
          Roberto Di Marco
          Se teniamo conto della classifica delle Università mondiali, la migliore italiana si situa aldilà del 160posto. Dico bene la MIGLIORE !……..
          Quindi sarei molto cauto nel citare una qualsiasi università italiana come integrità e onestà intellettuale in varie branche, la storica in primis !
          Aggiungo inoltre che, da quello che scrivono su questo sito certi italiani cattolici, anche se in italiano « accademico », conferma ampiamente la qualità dell’insegnamento (non solo universitario) tipico del Bel Paese……

          Ciliegina sulla torta : dalla qualità delle emissioni radio/TV su canali ufficiali italiani, la RAI in particolare, posso capire quanto siano rimbecilliti la maggioranza della gente in certe branche da cio’ che diffondono tempestivamente i mass media made in Italy, sia storiche che scientifiche, particolarmente le neurologiche !……
          E dire che pago l’abbonamento per seguire in Belgio i canali RAI 1/2/3 (per citare solo questi),che fanno sovente -dal punto di vista prettamente culturale/scientifico- letteralmente pietà !!!

          • Roberto Di Marco ha detto:

            Ma chi è che stila le classifiche delle università? Con quali criteri? Con quale esperienza diretta e indiretta con le università? E a che fine? E le fonti dove sono?

            • alessandro pendesini ha detto:

              Ma chi è che stila le classifiche delle università? Con quali criteri? Con quale esperienza diretta e indiretta con le università? E a che fine? E le fonti dove sono?
              Roberto Di Marco :
              Il metodo è quello noto nel mondo intero dell’ Academic Ranking of World Universities (La metodologia è descritta sul sito di ARWU…..see wikipedia e C°)
              La metodologia usata dalla classica ARWU è di tipo accademico, orientato alla ricerca. La classifica compara 1200 istituzioni accademiche sulla base di alcuni criteri ai quali attribuisce un valore percentuale:
              –Il numero di premi Nobel e medaglie Fields ottenuti dagli alunni (10 percento)
              –Il numero di premi Nobel, medaglie Fields presenti nel corpo accademico (20 percento)
              –Numero di Highly Cited Researcher presenti nel corpo accademico (20 percento) (determinati da Clarivate Analytics, precedentemente Thomson Reuters)
              –Il numero di articoli pubblicati in pubblicazioni accademiche, Nature e Science (20 percento)
              –Il cosiddetto Science Citation Index (un indice usato in scientometria riguardante le citazioni contenute in circa 600 delle riviste più influenti del settore scientifico) e il Social Sciences Citation Index (20 percento)
              –Il rendimento procapite dell’istituzione comparato sulla base degli indicatori precedenti (10 percento).

              Posso anche capire che questo metodo dia fastidio sia a lei che certe università italiane !
              A questo punto la pregherei di rivolgersi agli autori di questo metodo, eventualmente criticandoli….

              NB Ritengo che docenti e studenti universitari italiani abbiano un’astrazione mentale NON di certo al disotto della media umana. Il punto nevralgico va visto tramite l’assistenza finanziaria, particolarmente nella ricerca fondamentale ed applicata, che è meno dell’1% del PIL dell’italia, quando, ad esempio in USA è circa il 3% quindi TRE volte superiore ! NO COMMENT….
              Da notare che -malgrado il debito italiano di oltre 2500 di €-, si trovano miliardi di € destinati annualmente al Vaticano , cioé alla più grande Multinazionale Immobiliare del mondo, (capitale immobiliare ecc.. stimato ad oltre 2500 miliardi di €)….Se questi soldi (vdi 8×1000, ma non solo)-pagati dai contribuenti italiani-fossero destinati alla ricerca e/o innovazione delle scuole universitarie, e stipendi “NON da mutua”, che ridiano vigore e dignità agli insegnanti/docenti, le cose andrebbero senzaltro non peggio…….. C’est ici que le bât blesse…….

              • alessandro pendesini ha detto:

                errata corrige
                il debito italiano di oltre 2500 MILIARDI ovviamente di € !!! Sorry

                • Roberto Di Marco ha detto:

                  Come sempre voi “diffidenti” del sito volete sempre trovare qualcosa di “negativo”. Scrivi che questo metodo può darmi fastidio, ma al contrario, ti ho suggerito solo di essere meno approssimativo. Ora mi hai dato del materiale per valutare, com’ è giusto che sia.
                  Permettimi di farti notare un po’ di cose: la metodologia usata è di tipo statistico, cioè si calcolano i “numeri” dei premi Nobel e delle pubblicazioni, ma non c’ è un calcolo specifico per esempio delle cause di questi “numeri” e di queste pubblicazioni.
                  Io posso farti notare che un fattore inficiante il livello delle università può essere lo stato economico e politico attuale dello Stato di appartenenza, ma anche i fondi destinati alla ricerca, ma anche i sistemi e i fondi destinati all’ avvio al mondo del lavoro, ma anche i fondi destinati alla divulgazione, ma anche fattori puramente accidentali come la presenza di una classe politica adeguata che vivacizzi la ricerca.
                  Oltre a questo c’ è anche da tenere conto che ci sono università che danno un’ impostazione culturale più empirista, altre che ne danno una più umanista, altre che trascurano aspetti legati alla mente per svilupparne altri. In definitiva, come fai a dire che una è migliore dell’ altra solo perché escono più Nobel e Fields o solo perché pubblicano di più o per il rendimento procapite?
                  Nessuno mette in discussione che siano criteri valutati adeguati, ma non possono essere sufficienti.
                  Poi io non volevo nemmeno polemizzare con te, solo suggerirti di essere meno approssimativo e meno “limitativo” su quello che leggi all’ estero.
                  Mi sembra che tu veda per esempio gli americani come dei genii, degli alieni mentalmente evoluti e gli italiani come dei minorati mentali.
                  Come fai a stabilire che Harvard University per esempio potenzi le facoltà intuitive della mente più di una università italiana? Come fai a stabilire che l’ impostazione empirista tipica delle università americane sia “migliore” di quella umanista della Cattolica del Sacro Cuore?
                  E ancora, filosoficamente tu hai conoscenze epistemologiche per definire con chiarezza che l’ empirismo sia la filosofia definitiva?
                  A livello logico, epistemologico, Harvard University offre un maggiore tipo di cultura della Cattolica? E se sì, come fai a dirlo?

                  Per quanto riguarda il Vaticano, il debito italiano, puoi dare ulteriori fonti? Scusa ma se diffondi numeri, devi mostrare le fonti sempre per poter verificare e discutere.

                • Roberto Di Marco ha detto:

                  Sto aspettando che lo staff di UCCR mandi la mia risposta..

                • Roberto Di Marco ha detto:

                  Poi citi il debito italiano e i fondi del Vaticano, anche qua dovresti mettere le fonti, non è corretto spiaccicare numeri senza poterli analizzare.

              • Roberto Di Marco ha detto:

                Vabbè, la riscrivo cercando di essere più sintetico:
                Non mi dà fastidio il metodo, volevo solo suggerirti di essere meno approssimativo. Ora che mi hai dato del materiale, posso discuterne.
                La metodologia usata è basata soprattutto sulla statistica, cioè sui dati esperibili, come “numeri di premi Nobel” o “numeri di pubblicazioni” o rendimento procapite.
                Per carità, sono criteri di giudizio corretti, ma mica sufficienti e totali per stabilire se un’ università sia “migliore” di un’ altra.
                Per la precisione ci sarebbero tanti altri fattori da tenere in considerazione e che non vengono calcolati, per esempio la condizione economica e politica dello Stato a cui l’ università appartiene, ma anche i fondi destinati alla ricerca, alla divulgazione, ma anche ai ricercatori, ma anche fattori ancora più accidentali come la presenza di una classe politica che vivacizzi la cultura. Poi è ovvio che se trascuriamo questi fattori allora l’ America e la Cina vincono mentre l’ Italia sta sotto.
                Poi ci sono altri fattori da tenere in considerazione: cioè l’ impostazione culturale di quella università, come si fa per esempio a stabilire che un’ impostazione tecnico-empirista sia “migliore” di un’ impostazione umanista?
                Come si fa a stabilire che un tipo di pensiero sia più “culturale” di un altro?
                Le università di filosofia statunitensi possono anche avere più pubblicazioni di quelle filosofiche italiane, ma soprattutto per questioni economiche, non per aver raggiunto chissà che livello culturale e di consapevolezza oggi sconosciuto in Italia.
                Da come la metti tu, sembra che tu consideri gli accademici statunitensi come dei geni, degli evoluti e gli italiani invece come dei sottosviluppati mentali.
                Per quanto riguarda il potenziamento di facoltà mentali legate all’ intuizione, alla consapevolezza, all’ astrazione, come fai a stabilire che un’ università statunitense riesca a garantire maggiore potenziale rispetto ad un’ università italiana? In base alle pubblicazioni o ai Nobel? Nobel che tra l’ altro molto di rado vengono dati ai filosofi?
                Insomma, la metodologia usata è corretta, ma mica può essere considerata come totalizzante di una realtà culturale, e nemmeno di una coscienza collettiva.

                • alessandro pendesini ha detto:

                  Da come la metti tu, sembra che tu consideri gli accademici statunitensi come dei geni, degli evoluti e gli italiani invece come dei sottosviluppati mentali…….
                  Caro Roberto
                  Temo che hai letto i miei commenti troppo velocemente !

                  Secondo te cosa intendo dire quando affermo –ripeto- « Ritengo che docenti e studenti universitari italiani ABBIANO UN’ASTRAZIONE MENTALE ( intesa come intelligenza olistica, immaginazione o visione !) NON DI CERTO AL DISOTTO DELLA MEDIA (intesa ovviamente come media della specie umana !), sempre considerando che l’uomo acquisisce il carattere del luogo in cui evolve conformandosi !

                  NB Da notare che in Italia NON esiste una vera volontà politica per migliorare le università ! L’italia risulta (se non vado errato) al penultimo posto per finanziamenti relativi alla ricerca (meno dell’1%) dell’Unione europea !
                  Quindi –tanto per ripetermi- i cervelli ben funzionanti esistono nel Bel Paese, su questo non ci sono dubbi, ma senza sussidi quindi mancanza di fondi € adeguati, miracoli NON se ne fanno specialmente nella ricerca scientifica fondamentale ed applicata !… I miracoli avvengono a Lourdes, osanna in Vaticano….

                  Il pilastro PRINCIPALE di uno Stato qualsiasi, Italia inclusa, dipende dalla qualità della sua cultura non solamente filosofica, letteraria ecc… bensi del livello scientifico/tecnologico che dispone, necessario per l’economia –quindi benessere materiale- del paese !… Vedi la Cina (circa il 7% del PIL) e l’USA (circa il 3% del PIL), per citare solo quelli … l’italia si trova al penultimo posto dei paesi più industrializzati del mondo……Continuate pure a versare annualmente miliardi di € al Vaticano, ma NON lamentatevi se le migliori università italiane si trovano –per mancanza di fondi €- allegramente aldilà del 100simo posto nella graduatoria mondiale…..

                  • Roberto Di Marco ha detto:

                    Boh, continui a spiaccicare numeri, a mettere tanta carne al fuoco. Mi parli di industrializzazione, dando per scontato che sia intrinsecamente un sommo bene “arrivare in alto” nell’ industrializzazione, poi proponi d’ indebolire la cultura filosofica e letteraria per favorire quella scientifica/tecnologica, poi parli di fondi del Vaticano senza mettere le fonti, poi contrapponi i versamenti al Vaticano alla “qualità” delle università, presupponi che la crisi economica sia perché c’ è l’ 8×1000. Non capisco nemmeno da dove si debba partire, veramente, a questo punto buttiamoci anche il cinema italiano e diciamo che non è bello come quello statunitense perché c’ è l’ 8×1000, dai.

              • Roberto Di Marco ha detto:

                C’ è infine da tenere in considerazione che nell’ attuale periodo storico, per questioni puramente politiche ed economiche, i capitalisti godono di maggiori privilegi dei comunisti, ma ancora di più i capitalisti che si rifanno ad Hayeck a discapito di quelli che si rifanno a Keynes. Quindi la diffusione, il successo, la credibilità di un pensiero oggi riscuote in generale più risonanza anche in relazione al periodo storico vigente e viene considerato “migliore” sempre in funzione di questo.

          • Roberto Di Marco ha detto:

            Comunque Giordano Bruno nelle università straniere è pressoché sconosciuto

            • alessandro pendesini ha detto:

              Comunque Giordano Bruno nelle università straniere è pressoché sconosciuto
              Roberto Di Marco
              Le università straniere occidentali -belghe incluse- conoscono benissimo la storia (la vera!) di Giordano Bruno ! Cosi come la statua eretta a suo nome in Piazza dei Fiori a Roma….

              • Roberto Di Marco ha detto:

                Sarà la storia, ma un po’ meno il pensiero visto che va di moda sbandierarlo come se fosse un vessillo dell’ ateismo quando invece fu deista come pochi.

                • Klaud ha detto:

                  Veramente non ho mai sentito atei che vantassero l’ateismo di Bruno.
                  Ho sempre sentito atei che biasimano e accusano la chiesa per l’infame sopruso sulle opinioni di un uomo libero.
                  Ma per voi la chiesa è innocente… è il boia che l’ha ucciso, no?

                  • Roberto Di Marco ha detto:

                    Mai detto che è stata innocente, solo che parlate di crociate, d’ inquisizione, di Galileo e di Giordano Bruno come se in 1500 anni sia successo solo quello 🙂

                    • lorenzo ha detto:

                      Il tribunale dell’inquisizione non ha condannato a morte Giordano Bruno: ha invece pregato il tribunale secolare di non condannare a morte Giordano Bruno.

              • Roberto Di Marco ha detto:

                E il carattere

      • Aristocle ha detto:

        Prego tener conto che “mago” nel rinascimento non è ciò che oggi si intende (ciarlatano o, alla meglio, “prestigiatore”) e soprattutto non ha significato denigratorio:legga qualcosa sulla magia rinascimentale e scoprirà che era praticata da tanti tra i più grandi intellettuali dell’epoca,
        cordialità

        • Aristocle ha detto:

          …chiedo scusa, il mio commento è una risposta al commento di Gianluca C.

        • Gianluca C. ha detto:

          Prego tener conto che “mago” nel rinascimento non è ciò che oggi si intende (ciarlatano o, alla meglio, “prestigiatore”)

          UCCR definisce Bruno come mago prestigiatore. Vedi tu se non ha intenzioni denigratorie

  • Gianluca C. ha detto:

    Nella mia università di filosofia Bruno è considerato marginale

    Non ne avevo dubbi. E magari Marx un agitatore comunista, eh?

    • Roberto Di Marco ha detto:

      Al contrario, è fondamentale in più discipline e c’ è pure un movimento filocomunista in università xD

      • Sanà ha detto:

        Roberto Di Marco

        Gli atei che strumentalizzano Galileo per dire “evviva l ateismo”,

        questa è quello che dici mentre deliri.. la vicenda di Galileo rappresenta il pericolo profondo della teocrazia e del suo pericolo e lo sfregio per la dignita umanità.

        un classico della vulgata, dell’ ignoranza storica, filosofica e biografica su Galileo, ma tant’è, a Shiva101 non basta mai fare figure pessime per dimostrare la sua ignoranza. Questo quello che si legge nella sua opera principale: ” però, per meglio dichiararmi dico che quanto alla verità di che ci danno cognizioni le dimostrazioni matematiche[…]dove il Suo è di un semplice intuito”

        La chiesa:
        Che il Sole sia centro del mondo e imobile di moto locale, è proposizione assurda e falsa in filosofia, e formalmente eretica, per essere espressamente contraria alla Sacra Scrittura;

        è errore gravissimo, non potendo in niun modo esser probabile un’opinione dichiarata e difinita per contraria alla Scrittura divina

        Il tempo ha decretato: la chiesa di cristo, il papa e le sacre scritture hanno avuto torto, la Scienza ha avuto ragione e ha vinto.

        Galilei: “noi siamo in grado di raggiungere
        mediante la Scienza, delle conoscenze altrettanto valide quanto le conoscenze
        possedute da Dio”

        La battaglia culturale di Galileo terminò dunque con una sconfitta sul piano umano, ma la sua guerra in favore della libera ricerca l’ha vinta.

        la Scienza, in opposizione alla magia e alla religione, nasce come sapere pubblico, controllabile e verificabile da tutti, universale e fondato sul principio dell’uguaglianza delle intelligenze.

        «Aggiungo poi» scriveva Galileo «che non è il mio solo occhiale, o gli altri fabbricati da me, che faccino vedere li quattro Pianeti Gioviali, ma tutti gli altri, fatti in qualsivoglia luogo e da qualunque artefice».

        Quello che scatenò la denuncia della Chiesa, è l’argomento basato sul riconoscimento che esistono due linguaggi fra loro nettamente distinti:

        quello ordinario vago e impreciso, e quello scientifico rigoroso ed esattissimo. “L’intelligenza divina -dirà Galileo- pur conoscendoli entrambi, fece ricorso al primo quando dettò le Sacre Scritture, perchè mirava a farsi intendere dall’uomo comune; ma fece ricorso al secondo quando scrisse il Libro della Natura. Perciò nella Bibbia troviamo scritto che è il sole a girare intorno alla Terra, mentre in realtà è questa che gli
        gira intorno
        “.

        Ringraziamo Galileo per questi sommi pensieri..

        Spirito Magno minacciato e insultato da deficienti.

        Reilain

        il “dio tempo” che ha in sé l’ onniscienza, la giustizia e l’ ordine. Ma non eri figlio del caso?

        Se vuoi vederlo come un dio è copa della tua ossessione religiosa. La giustizia non è mai frutto del caso..

        Roberto Di Marco

        Nella mia università di filosofia Bruno è considerato marginale

        EsticaXXi…

        Sarà la storia, ma un po’ meno il pensiero visto che va di moda sbandierarlo come se fosse un vessillo dell’ ateismo quando invece fu deista come pochi.

        VERO, deista… E LAICO! La sua mente capace di verità futuribili e futuriste, un’anima meravigliosa che la vostra violenza e barbarie non è riuscita minimamente a scalfire, nè nel corpo, nè nello spirito nè nella memoria.

        Un altro fallimento di cristo e della chiesa.

        • Andrea2 ha detto:

          Come al solito la bagarre ha impedito di parlare dell’articolo comunque alla domanda se sia una panzana dire che Giordano Bruno era uno scienziato è stato risposto di sì, mentre di quella relativa ai rivoluzionari francesi nessuno ha parlato.
          Galileo non c’entra nulla e ne abbiamo già discusso ampiamente poco tempo fa, vai a rileggerti la discussione.
          Per quanto riguarda il resto SEI SU DI UN BINARIO MORTO!
          P.S. Cristo e Chiesa vanno scritti maiuscole, scriverle minuscole indica infantilismo invece scrivere maiusolo scienza significa che la si deifica ed indica l’essere poco scientifici.

        • Roberto Di Marco ha detto:

          Ah, sei il bamboccio Shemo101:

          1) La teocrazia non c’ è più e nessuno vuole rimetterla al posto del laicismo, ‘sto pericolo semplicemente non esiste quindi non si capisce cosa tu stia combattendo

          2) Il tempo non ha decretato niente, sono le persone che decretano cose, non il tempo. La Chiesa avrà sbagliato perché è fatta di uomini ma fa anche tantissime cose giuste, molte più cose giuste che sbagliate, su cui la scienza può dire pochissimo per ovvi limiti epistemologici.

          3) Non esiste la Scienza con la S maiuscola, esiste la scienza ed è una cosa molto più rigorosa di un idolo per ragazzi senza cultura come te da sbandierare per fare i bambocci militanti.

          4) Contrapponi la scienza alla religione. Stanno su due piani diversi. Per esempio la tua credenza esistenziale è una religione, ma la chiami “Scienza”, un idolo, insomma, come tanti.

          5) Distingui la scienza dalla religione solo in base a come viene percepito “ordinario, vago e impreciso” oppure “rigoroso ed esattissimo”. Qua dimostri di non avere chiara nemmeno la definizione di “scienza”, né su cosa si basa il metodo scientifico e come viene applicato.

          6) Parli più volte dell’ eliocentrismo, ok, ma quindi? Galileo era credente e ha scritto pagine di straordinaria bellezza di lode a Dio. Magari era più scemo di te per averlo fatto, peccato che non sia arrivato al tuo livello di consapevolezza e di capacità critica.

          7) Hai scritto “la giustizia non è mai frutto del caso”. E allora di chi è frutto? Di Dio, grazie per averci detto che credi in un Dio giusto che chiami “tempo” e che fa emergere la verità. Lo pensavamo già che esistesse 🙂

          8) Scrivi “esticazzi”, ma se non conosci il pensiero filosofico di Bruno, a che fare scrivi queste paroline edulcorate?

          9) Cristo non c’ entra niente con quello che la Chiesa ha fatto a Bruno, è morto più di 1500 anni prima e non ha mai predicato di mettere al rogo nessuno. Se incolpi Cristo vuol dire che non conosci nemmeno quello che ha detto, poi lo chiami “cristo” in minuscolo, ma vabbé, sei Shemo101, non si può pretendere troppo da te.
          Piuttosto pensa ai tuoi di fallimenti, che mi sembri messo male…

        • lorenzo ha detto:

          Quello che non riesco a capire è perché i laici come te prima bruciano Giordano Bruno e poi danno la colpa ai chierici.

  • lorenzo ha detto:

    Se qualcuno è convinto che Giordano Bruno sia uno scienziato, perché volete rovinargli il giocattolino? Perché siete così cattivi?

  • Max De Pasquale ha detto:

    Invito alla lettura (lunga, ma vale la pena) di questo articolo di Tim O’Neill:

    https://historyforatheists.com/2017/03/the-great-myths-3-giordano-bruno-was-a-martyr-for-science/

    Qualche estratto:

    “Bruno was a brilliant and eclectic thinker who ranged over a number of the disciplines of his day, and so is difficult to put into any one category. He was a metaphysicist, a magus, an expert in mnemonics, a neo-Pythagorean, a neo-Platonist and an astrologer. He advocated a kind of philosophical reasoning, but it was one focused on images and symbols and the use of visualisations and metaphors. He had a cosmology that included the physical universe, but he rejected the use of mathematics to explore it, considering that too limiting and preferring what he believed was his own intuitive sense for symbols, sacred geometries and what simply felt right. His eccentric melange of ideas included things like Copernicus’ heliocentrism and Nicholas of Cusa’s centreless infinite universe, but it also included magic, stars and planets with animating souls, ancient Egyptian religion and Pythagorean symbolism.

    On the contrary, Bruno scorned empiricism and rejected mathematics as a way of understanding the world. As Hilary Gatti puts it, he had “a well-known and clearly expressed distaste for the new mathematics, which he saw as a schematic abstraction attempting to imprison the vital vicissitudes of matter into static formulae of universal validity.” (Hilary Gatti, Giordano Bruno and Renaissance Science, Cornell, 2002, p. 3) Far from joining his contemporaries in adopting what was to become the classic scientific method, Bruno used mystical intuition, coming to findings “reached through a process of logical-philosophical reasoning with a marked bias toward vizualization through images and symbols rather than through experiment or observation.” (Gatti, p. 3)

    This meant not only did he not join what we can call the Scientific Revolution of his period, he actively rejected its methods, even though he accepted a few of its findings. This acceptance was not based on any deep understanding of science – his treatment of Copernicanism in his Ash Wednesday Supper dialogue (1584)shows that his grasp of the actual details ranged from shaky to dead wrong – but on the fact some of them fitted his mystical cosmology. He accepted science only when it suited his non-scientific ideas.

    But when science didn’t fit his views, he rejected it wholesale. In his De immenso he came up against the problem that the planets did not actually move the way his mystical vision said they should. But he just brushed this aside with a blithe assurance to his readers that “the geometers” would eventually realise that he was right.

    In her seminal work on Bruno as a Hermetical magician, Frances Yates wrote “the legend that Bruno was prosecuted as a philosophical thinker, was burned for his daring views on innumerable worlds or on the movement of the Earth, can no longer stand.” (Giordano Bruno and the Hermetic Tradition, p. 355). Likewise, Steven J. Dick writes: “It is true that he [Bruno] was burned at the stake in Rome in 1600, but the church authorities were almost certainly more distressed at his denial of Christ’s divinity and alleged diabolism than his cosmological doctrines.” (Plurality of Words: The Extraterrestrial Life Debate from Democritus to Kant, Cambridge University Press, 1982, p. 10 – though Dick seems to have modified his view since). And Michael J. Crowe comes to the same conclusion that it is a myth “that Giordano Bruno was martyred for his pluralistic convictions’ about many worlds.” (The Extraterrestrial Life Debate 1750-1900: The Idea of a Plurality of Worlds from Kant to Lowell, Cambridge University Press, 2011, p. 8).

    • Gianluca C. ha detto:

      Ma, in sostanza, non vedo cosa cambi se Bruno sia stato ucciso per

      his cosmological doctrines

      o per

      his denial of Christ’s divinity

      Forse nel secondo caso non sarebbe comunque eroe e martire del libero pensiero?

      • lorenzo ha detto:

        Forse non hai ancora ben capito come funzionava l’inquisizione: l’inquisizione stabiliva solamente se si era eretici o no.
        Nel caso di Giordano Bruno, accertata l’eresia ed il suo rifiuto di ritornare al cattolicesimo, fu scomunicato: essendo scomunicato non poteva più godere dei privilegi che gli derivavano dall’essere un frate domenicano ed ha dovuto sottostare alla giustizia civile che lo ha condannato alla pena prevista all’epoca per le colpe civili di cui era stato ritenuto colpevole.
        Se qualcuno è colpevole del rogo di Giordano Bruno, quella e la giustizia laica e non certo quella ecclesiastica.

        • Klaud ha detto:

          Forse i tuoi emisferi non sono collegati: nello stato della chiesa, chi condannava e chi eseguiva, coincidevano!
          Se vuoi dire che il boia non era un prete, sapevamolo!
          Strano che uno che sa tutto sugli eccimeri, che accetta come cosa normalissima l’ascesa al cielo o la transustanziazione,
          poi prenda ripetutamente delle topiche su un argomento di elementare comprensione.

      • Max De Pasquale ha detto:

        Parti sempre dalla considerazione he il libero pensiero non esisteva all’epoca. Non era nemmeno stato concepito, quindi non poteva nemmeno essere rifiutato. E’ cosa profondamente diversa per esempio dai Talebani di oggi, che conoscono le idee liberali ma le rigettano e ti uccidono se le professi.

        Comunque, ripeto, qui il punto e’ correggere l’idea diffusa ma erronea secondo cui Bruno fosse uno scienziato. Era il contrario di uno scienziato, in quanto abborriva lo studio scientifico. Lo scriveva lui stesso, non ci siamo inventati nulla.

        Corrado Augias dovrebbe prestare piu’ attenzione a cio’ che afferma.

  • Andrea2 ha detto:

    Si continua ad andare fuori tema! Il tema sono le panzane di Augias e non Giordano Bruno per cui, una volta appurato che pressoché tutti sono d’accordo che dire che Giordano Bruno non è stato un martire della scienza si dovrebbe passare alla seconda panzana di cui nessuno parla: si vede che sono tutti d’accordo con me che concordo nel dire che si tratti di una panzana.
    Se volete parlare di “martiri della libertà di parola” dovreste prima definire cosa s’intenda per “liberta di parola”: se significa dire falsità e calunnie su qualunque cosa e contro chiunque allora può essere sostenibile dire che anche Giordano Bruno è stato un martire della libertà di parola.
    In tal caso però, invece che preoccuparvi di Giordano Bruno, dovreste scagliarvi contro le leggi italiane che puniscono molto severemente chi fa ciò. In Italia sono persone che giacciono da anni in fondo a una cella perché riconosciute colpevoli del reato di calunnia mentre altre hanno dovuto pagare cifre spropositate a chi avevano calunniato.
    Proprio oggi, in Inghilterra, due genitori sono stati condannati per aver chiamato il loro figlio “Adolf Hitler” sono anche loro due “martiri della libertà di pensiero”?

  • Gianluca C. ha detto:

    Se volete parlare di “martiri della libertà di parola” dovreste prima definire cosa s’intenda per “liberta di parola”: se significa dire falsità e calunnie su qualunque cosa e contro chiunque allora può essere sostenibile dire che anche Giordano Bruno è stato un martire della libertà di parola.

    Calunnie e falsità ad personam non sono idee e a me risulta che Bruno sia stato ucciso per le sue idee cosmologiche e/o teologiche (indifferentemente).
    Ogni tanto è il caso di chiedere scusa senza se e senza ma. Vi farebbe molto più onore.

    • lorenzo ha detto:

      Giordano Bruno non è stato messo a morte per le sue idee ma per la sua attività di spia doppiogiochista.

      • Klaud ha detto:

        Sì, a favore dell’ateismo sovietico.
        Ma fammi il piacere, certe stupidaggini raccontale ai bimbi dell’oratorio.

        • lorenzo ha detto:

          Visto e accertato che il tribunale ecclesiastico dell’inquisizione NON AVEVA CONDANNATO A MORTE Giordano Bruno, mi citeresti un’altra ipotesi plausibile della condanna al rogo da parte tribunale secolare?

    • Max De Pasquale ha detto:

      Correzione: che le sue idee cosmologiche avessero avuto rilevanza, e’ cosa dubbia. L’archivo del processo fu distrutto quando Napoleone invase Roma. Da quello che si e’ ricostruito – non su quello che c’e’ scritto sulla Wiki – non pare che la questione eliocentrica avesse avuto molto peso. Non era eretico essere eliocentrici nel 1600 (il caso Galilei era ancora da venire). Inoltre Bruno spesso citava la buonanima di Nicolo’ Cusano come sostenitore della pluralita’ di mondi. Lo stesso Cusano che fu fatto cardinale. Anche questo suggerisce che le sue idee sull’universo non fossero state cosi’ importanti durante il processo.

      Vediamo se possiamo ragionare.