“La scienza spiegherà i miracoli”: ecco perché è una fallacia logica

La scienza e i miracoli. Molti scettici si affidano al motto “la scienza spiegherà tutto” quando non riescono a liquidare un evento prodigioso ben documentato, non accorgendosi di cadere nello stesso errore di chi usa il “dio delle lacune”.

 

L’errore di molti credenti, quando si imbattono in tematiche scientifiche, è quello di introdurre la “spiegazione di Dio” ogniqualvolta nessuna teoria sperimentale è in grado di fornire una spiegazione a qualcosa che non si conosce (o che ancora la scienza non conosce). Viene così introdotto un “dio” per mascherare l’ignoranza ed è giustamente definita la fallacia del “dio delle lacune” o “dio tappabuchi”.

Chiaramente il cristianesimo non è certo una spiegazione alternativa alla scienza e non può puramente essere inteso come “dio delle lacune”. Al contrario, si potrebbe dire, è la ragione di ogni spiegazione. Il filosofo Richard Swinburne, ad esempio, ha magistralmente spiegato: «Io sto presupponendo un Dio allo scopo di spiegare perché la scienza spiega; io non nego che la scienza spieghi, ma presuppongo Dio per spiegare perché la scienza spiega. Proprio il successo della scienza nel mostrarci quanto profondo sia l’ordine del mondo fornisce valide ragioni per credere che tale ordine abbia una causa ancora più profonda» (Esiste un Dio?, Lateran University Press 2013, p. 79).

Anche gli scettici, tuttavia, commettono frequentemente a loro volta un errore. Lo ha fatto il filosofo Larry Shapiro, dell’Università del Wisconsin, pubblicando un approfondimento sui “miracoli”, in particolare sulla risurrezione di Gesù. Nel suo The Miracle Myth (Columbia University Press 2016), dopo aver scritto che tali prodigi sono “estremamente improbabili” (p. 58), “vanno contro a tutto ciò che conosciamo” (p. 25), “non sono mai giustificati” (p. 57), “hanno origine fuori dalla natura” (p. 31) e “possono persino violare le leggi della natura” (p. 149), ha tentato di teorizzare alternative naturalistiche, prendendo ampio spunto dai testi dei due principali studiosi scettici del primo cristianesimo, Richard Carrier e Bart D. Ehrman (anche se quest’ultimo ha negato qualunque validità storica agli argomenti di Carrier: cfr. Did Jesus Exist?, Harper Collins 2012, p. 2-3, 17-19, 167).

Shapiro ha dichiarato che le contro-spiegazioni ai miracoli possono sempre essere postulate, e che c’è «sempre una causa naturale, anche quando attualmente non la comprendiamo» (p. 49). Incredibilmente, è arrivato a postulare l’esistenza di extraterrestri che avrebbero indotto le statue della Vergine a piangere sangue (p. 51). Dopo aver ammesso l’inspiegabilità di numerosi eventi ritenuti miracolosi dal cattolicesimo, il suo suggerimento è stato di attendere future spiegazioni naturalistiche, dato che su diversi prodigi attualmente non ne esistono di esplicative.

Al filosofo ha replicato Gary Habermas, storico americano ed eminente studioso di Nuovo Testamento, probabilmente il più autorevole sulle “prove storiche” della resurrezione di Cristo. Restando nel campo dei miracoli evangelici, Habermas ha fatto notare come Shapiro sia costretto ad ammettere che spesso l’ipotesi miracolosa è l’unica in grado di rendere soddisfacentemente conto dei fatti accaduti e delle loro conseguenze. La quasi totalità degli storici del primo cristianesimo, infatti, concorda sul fatto che Gesù era considerato effettivamente un guaritore miracoloso. Lo scettico Marcus Borg, ad esempio, ha scritto: «Nonostante la difficoltà che i miracoli comportano per la mente moderna, per motivi storici è virtualmente indiscutibile che Gesù fu un guaritore ed esorcista» (Jesus: A New Vision, Harper Collins 1987, p. 61). Anche Dale Allison del Seminario Teologico di Princeton, che si definisce “deista criptico”, ha scritto: «Sono sicuro che i discepoli hanno visto Gesù dopo la sua morte» (Resurrecting Jesus: The Earliest Christian Tradition and its Interpreters, T&T Clark 2005, p. 346).

Ma non è questo il punto, già in passato ci siamo soffermati sulla storicità dei miracoli di Gesù. La questione è la decisiva risposta del prof. Habermas al comportamento degli scettici quando si imbattono nel tema dei miracoli, sopratutto quando sono sufficientemente studiati (ad esempio le guarigioni inspiegabili di Lourdes). Non potendoli liquidare frettolosamente, in quanto ben documentati (a prescindere dalla loro autenticità), solitamente utilizzano la strategia del «”naturalismo delle lacune“. Questa posizione presuppone che il naturalismo debba essere automaticamente vero, perciò abbraccerebbero di cuore qualsiasi altra spiegazione piuttosto che l’opzione soprannaturale». Tale approccio, ha proseguito Habermas, «confida ciecamente e fideisticamente in non specificate future ricerche che saranno usate per respingere molte idee religiose o spiegazioni razionali indesiderate». Così, affermare che “la scienza spiegherà tutto”, pur di non prendere sul serio ipotesi scomode, seppur capaci di dare una spiegazione coerente del fatto misterioso, equivale a presupporre un “dio delle lacune”. Una fallacia logica.

Infine, ultima riflessione, la smisurata fiducia accreditata alla scienza andrebbe utilizzata non solo per una futura smentita degli argomenti a favore dei miracoli, ma anche per gli argomenti contro ai miracoli: «anch’essi si basano su determinati presupposti filosofici e scientifici che più avanti nel tempo potrebbero essere abbandonati» (J.P. Meier, Un ebreo marginale, Vol. 2, Queriniana 2003, p. 604).

La redazione

36 commenti a “La scienza spiegherà i miracoli”: ecco perché è una fallacia logica

  • Aristarco De' Strigidi ha detto:

    «Dio tappabuchi».
    Mai definizione fu più azzeccata.

    • Bonifax ha detto:

      Diciamo anche che per tante persone la Scienza “è sicuramente una futura tappatrice di buchi”, come ho sentito dire da alcuni compagni di scuola atei sia al Liceo che all’Università.

      Non crederanno in Dio, ma credono in una Scienza ritenuta a priori e senza ombra di dubbio una sorta di divinità chiarificatrice di tutti gli aspetti della natura.

  • Brunello ha detto:

    Questo articolo andrebbe letto da Alessandro Pendesini, risponde a molte delle sue considerazioni

  • Alberto ha detto:

    E’ anche la questione più ampia della ‘conoscenza del futuro’. Molti atei militanti non ammettono ciò che invece è indiscutibile quando dicono di non essere fideisti. L’incertezza della condizione in cui viviamo (dovuta anche in buona parte alla non conoscenza del futuro) obbliga chiunque a dover esercitare una fede in qualcosa.

    • Klaud ha detto:

      *…obbliga chiunque a dover esercitare una fede in qualcosa… *

      Le persone razionali cercano di pianificare il loro futuro su ipotesi, se non certe, almeno probabili.
      I credenti sperano nelle favole scintillanti, fatte di miracoli ed effetti speciali.

      • Mister R. ha detto:

        Klaud

        Vedo che come al solito si passa alla maleducazione…
        Non mi risponda che stava scherzando, in caso scherza con gli amici in piazza.

        Ma perché lei si deve abbassare a provocazioni così infantili?
        Dopo che ha fatto quest’affermazione ignorando storia e logica, ha solo dimostrato la mia ipotesi.

        • Mister R. ha detto:

          – Le religioni sono favole che servono a consolare l’uomo.

          – Hai ragione, non trovo nulla di più consolante dell’ateismo: fai quello che ti pare tanto poi chi si è visto si è visto.

          …………………………………………………………………………………………………………….

          – Non ho la fede, sono ateo.

          – Hai fede nell’ateismo

          …………………………………………………………………………………………………………..

          – Io sono ateo perché voglio risposte! Certe!

          – Io ero ateo per la paura di esplorare territori che vedevo ma in cui non mi addentravo

          Ringrazio https://preghierecorte.wordpress.com/

      • Iole piturru ha detto:

        Veramente noi credenti crediamo in un Dio che è amore, talmente vicino a noi che lo puoi trovare nelle persone che avvicini ogni giorno. Ma dove le vedi queste scintille? La bellezza dell’uomo, fatto a Sua immagine e somiglianza, è la cosa più luminosa che conosco. Peccato, tanti come te guardano e non vedono… chissà che non capiti un miracolo.

  • Emanuele ha detto:

    Per uno scettico il miracolo mina le proposte convinzioni, per questo è impossibile da accettare.

    • andrea g ha detto:

      Esatto, Emanuele.
      E le “convinzioni” dello scettico sono il frutto
      di problematiche non risolte, per cui è perfettamente
      inutile sottolinearne le intrinseche contraddizioni:
      siamo nel campo della nevrosi, in un campo cioè in cui
      la ragione non ha diritto di cittadinanza-

  • vincenzo da torino ha detto:

    Nei vangeli Gesù dice ” Se non credete in me credete alle mie opere” Che sono i miracoli e lo scacciare demoni. Chissà perchè i demoni temono l’acqua santa e patiscono la presenza del crocefisso e spesso vengono cacciati? Per i miracoli leggete “Viaggio a Lourdes” di Alexis Carrel , medico e premio nobel per la medicina che dopo aver deriso chi sosteneva la realtà dei miracoli finchè non lo vedeva con i suoi occhi , assistette in prima persona o meglio in diretta alla guarigione di una sua paziente morente.

    • Klaud ha detto:

      Personaggio edificante questo Carrel: eugenista, collaborazionista, filonazista, favorevole alla soppressione dei minorati, alla rieducazione forzata degli omosessuali ecc. Cha affermi di aver visto svanire in pochi minuti, sotto i suoi occhi, un tumore, è tutto da dimostrare.

      • Emanuele ha detto:

        A parte Carrel, che oltre ad avere i difetti da te elencati era appunto Nobel per la Medicina, c’è anche Montagnier, altro premio Nobel per la medicina, a sostenere l’autenticità dei miracoli di Lourdes.

        Ma più che i pareri, se pur illustri, dei premi Nobel, andrebbe considerato il lavoro certosino della commissione medica (dove sono presenti anche molti medici atei) che analizza le cartelle cliniche.

        Nel caso di Carrel, ad esempio, ci sono le cartelle cliniche di Marie Bailly a dimostrare che essa in poche ore guarì da una peritonite tubercolare terminale.

        Così vi sono radiografia di ossa ricresciute, tumori scomparsi, etc. Si tratta di dati medici inconfutabili. Meglio sarebbe ascoltare Montagnier:

        “Molti scienziati commettono l’errore di rifiutare quello che non capiscono”

        • Klaud ha detto:

          Ti propongo una osservazione non mia:
          Se non sbaglio i ‘miracoli’ considerati veri sono in totale meno di dieci, ebbene, molte più guarigioni inspiegabili avvengono negli ospedali, e senza clamore.
          A Lourdes vanno milioni di ammalati, quindi è più difficile guarire lì che non in un qualunque ospedale?

          Staremmo freschi se tutti gli scienziati accettassero quello che non capiscono!!!

          • Emanuele ha detto:

            I miracoli accertati dalla commissione medica sono 67 a Lourdes (in realtà la commissione parla di guarigione inspiegabile).

            Per essere tale deve avere delle caratteristiche precise: essere completata, essere molto più veloce di un processo di guarigione spontaneo o indotto, essere definitiva, non derivare da interventi umani.

            Sono quindi esclusi interventi medici, farmaci, remissioni spontanee, effetto placebo, etc. poiché sarebbero appunto spiegabili.

            Quello che succede negli ospedali è invece spiegabilissimo.

            • Klaud ha detto:

              Da quello che scrivi se ne deduce che tutti i miracolati di Lourdes, invece di curarsi, siano andati direttamente a implorare il miracolo.
              Per tua comodità ti riporto un brano del Cicap, divertiti a confutarlo.

              *… La Chiesa cattolica ha riconosciuto finora l’autenticità di soli 65 casi, in un periodo di 140 anni. Su questo dato è interessante fare le seguenti considerazioni (tratte dal libro Il mondo infestato dai demoni di Carl Sagan, Baldini & Castoldi 1997). Nel periodo considerato si stima che il numero di pellegrini recatisi a Lourdes si aggiri intorno ai cento milioni. Quindi, in base al numero di guarigioni riconosciute, la probabilità di essere guariti è inferiore a una su un milione. Ora, si è stimato che per i tumori esiste una probabilità di remissione spontanea compresa tra uno su diecimila e uno su centomila. Se si ammette che non più del 5% di tutti i pellegrini che si recano a Lourdes siamo malati di cancro, si sarebbero dovuti verificare da 50 a 500 casi di guarigioni “miracolose”. Sulle 65 guarigioni riconosciute dalla Chiesa solo tre erano rappresentate da malati di cancro. Quindi il numero di guarigioni a Lourdes è addirittura più basso di quello che ci si dovrebbe attendere in base alle statistiche…. *

              Patrizia,
              certo, nessuno proibisce a qualsivoglia divinità, di agire negli ospedali, solo che bisognerebbe provarlo.
              Purtroppo, negli ospedali, non hanno l’abitudine di registrare le guarigioni inspiegabili. Però puoi cercare su google.

              • Andrea2 ha detto:

                Incredibile! Non credi in Dio ma credi nel CICAP! Non sto a commentare oltre ma pregherò per te.

                • Klaud ha detto:

                  Meno approssimazione, prego: credo AL cicap, non NEL cicap.
                  Come vedi il testo riporta la fonte: si tratta di un libro e il cicap lo cita, non è una ricerca originale fatta da loro, per quanto più che plausibile.

                  (Se, grazie alle tue preghiere, noterò delle differenze, te lo farò sapere… 😆 )

          • Patrizia ha detto:

            Mostraci allora tutte queste guarigioni inspiegabili negli ospedali…
            e perchè Dio non potrebbe agire in ospedale, gli è vietato? Deve solo far miracoli nei posti religiosi? Non può far guarire chi cavolo pare a lui?
            Nei casi precendenti si conosce il nome del medico e del paziente… è tutto alla luce non frutto di parole e detti campati per aria come i tuoi.

            • andrea g ha detto:

              Le sue sono parole razionali, Patrizia.
              Proprio per questo mi stupirei se venissero recepite
              da chi ha come base, per negare Dio, solo motivazioni
              personali rabbiose.

  • andrea g ha detto:

    La razionalità (si fa per dire) ateistica è basata sul dogma:
    “oggi non sappiamo come si sia formato l’universo, l’uomo, la sua coscienza, ecc,
    ma un giorno lo sapremo, e sicuramente (dogma nel dogma) nessun Dio può esistere
    ed essere il Creatore di tutto ciò”.
    Come ebbe a pontificare la buon’anima di Hawking:
    “non c’è nessun bisogno di Dio, sono state le leggi della fisica formare
    l’universo”.
    Naturalmente domandarsi donde saltino fuori “le leggi della fisica” è domanda
    vuota e fuorviante (roba da bigotti). Fantastico e, soprattutto, stupefacente-

    • Mister R. ha detto:

      Andrea g

      Inoltre vorrei sottolineare come la loro fede in questo dogma sia INCROLLABILE!
      Una simile fede è invidiata perfino dai mussulmani!

      • andrea g ha detto:

        Assolutamente sì, Mister R.
        Si tratta di una fede granitica, in quanto è fondamentale
        alla sussistenza delle loro costruzioni mentali-

  • alessandro pendesini ha detto:

    Così, affermare che “la scienza spiegherà tutto”, pur di non prendere sul serio ipotesi scomode, seppur capaci di dare una spiegazione coerente del fatto misterioso, equivale a presupporre un “dio delle lacune”. Una fallacia logica……Dice arrogantemente l’articolo !

    Non è la prima volta che leggo frammenti d’articolo del genere su questo sito !
    Quindi vorrei chiedre con preghiera all’autore o responsabile dell’articolo
    CHI SAREBBERO QUESTI SCIENZIATI CHE HANNO LA PRETESA DI SPIEGARE TUTTO TRAMITE LA SCIENZA ???
    Grazie per la risposta.

    Infine, ultima riflessione, la smisurata fiducia accreditata alla scienza andrebbe utilizzata non solo per una futura smentita degli argomenti a favore dei miracoli, ma anche per gli argomenti contro ai miracoli: «anch’essi si basano su determinati presupposti filosofici e scientifici che più avanti nel tempo potrebbero essere abbandonati

    Il filosofo David Hume è uno dei primi a mettere in dubbio le testimonianze sui miracoli, contrariamente a tutte le esperienze, a causa della loro improbabilità. Il sociologo Gérald Bronner, specialista in scienze statistiche, che analizza i lavori di Brendan O’Regan e Caryle Hirshberg, non ottiene significative differenze statistiche tra i miracoli di Lourdes e le remissioni spontanee in ospedale (1 caso per 350.000) !
    Va inoltre aggiunto che dei « miracoli » succedono nel mondo intero sia a credenti che atei o agnostici…….Quindi ?

    Ripeto la mia richiesta postata qualche tempo fa su questo sito ma che –molto stranamente nussuno ha risposto-:
    chi desidera vedere una luce intensa, per non dire divina in un luogo assolutamente buio, tramite una semplice manipolazione manuale innocua ?
    Questo fenomeno naturale permetterebbe a certi credenti di ridimensionare le loro assolute convinzioni sui pretesi ma anche osannati miracoli

    • Brunello ha detto:

      Finalmente perfino Pendesini e’ costretto ad ammettere che la scienza non spiega tutto…mi chiedo solo cosa si fa con tutto quello che la scienza non spiega…o si cercano altre spiegazioni o ci si rassegna ad essere circondati dal mistero…quello che mi allibisce sono gli atei che negano l’esistenza del mistero. Per Klaud: i miracoli a Lourdes vengono riconosciuti dopo anni di analisi, per questo sono circa una sessantina. Il miracolo che converti Carrel non è tra quelli riconosciuti dalla Chiesa…

    • lorenzo ha detto:

      Pensa: io sono capace di vedere una luce intensa solo emettendo qualche vocale vicino ad un interruttore sonoro.
      Rassegnati: la luce intensa di cui parli non sarà mai un miracolo perché la scienza, come tu stesso scrivi, afferma che è frutto di manipolazione manuale.
      Un miracolo, per essere dichiarato tale dalla Chiesa, deve essere prima dichiarato inspiegabile in base alle attuali conoscenze scientifiche, immediato nel suo compiersi e duraturo nel tempo, da scienziati esperti del ramo: solo poi… forse…
      Io poi, per dirla tutta, ai miracoli preferisco un bel tramonto.

    • Andrea2 ha detto:

      Nessuno dei 70 miracoli di Lourdes riconosciuti si basa su testimonianze, sia pure di medici anche se premi Nobel, ma serve una esaurientissima documentazione medica sia pre che post l’evento.
      Ho visto le lastre del settantesimo miracolo e non c’è ospedale dove sia accaduto qualcosa di simile.

  • andrea g ha detto:

    Il pensiero (si fa per dire) scientista assume il dogma che
    l’universo, l’uomo, tutto ciò che esiste, sia qui “per caso”.
    Una volta asserito “il caso” come elemento fondativo della
    propria ideologia, non c’è più nulla da spiegare.
    Il caso come spiegazione definitiva: sbalorditivo-

  • Max De Pasquale ha detto:

    Forse, non farebbe male ricordarci quale fosse il significato originale della parola “miracolo”: qualcosa da ammirare, un segno. A mio modesto parare, si dovrebbe partire da questo, prima ancora di parlare di “eccezioni alle leggi della fisica”. Poi, ognuno puo’ trarre ovviamente le conclusioni che vuole.

  • andrea g ha detto:

    Lo scientismo -l’illusoria pretesa di poter dimostrare, tramite
    la scienza, l’inesistenza di Dio- è una barzelletta e, contemporaneamente,
    un disturbo dello spirito, un disturbo della mente dominata dal livore-

    • Giovanni ha detto:

      Sei sicuro che lo scientismo ha come pretesa dimostrare la non esistenza di Dio? Da quel che so, la sua ottica è dimostrare come l’etica e la morale possano essere dichiarati attraverso il solo uso della scienza, ma questo non va a negare un’autorità divina, un po’ come il deismo.

      • Brunello ha detto:

        Dawkins e Odifreddi pretendono di usare la scienza per negare Dio

      • andrea g ha detto:

        Per “scientismo” si intende tutto quel mondo ideologico che ritiene che la scienza sia
        in grado di dimostrare l’inesistenza di Dio.
        È su questa illusione che si basa l’ateista, quando proclama la sua fede nel Caso
        come causa dell’universo.