Caso Galileo: così il filosofo Feyerabend difese la Chiesa
- Ultimissime
- 25 Set 2018
Il giudizio del filosofo della scienza Paul Feyerabend su Galileo e il processo subito dall’Inquisizione romana. Feyerabend osserva che su Galileo la Chiesa agì con la stessa prudenza con cui si muovo oggi le associazioni scientifiche e, pur avendo torto, ebbe un approccio più corretto e razionale.
Pochi giorni fa è stata ritrovata a Londra la più antica versione della «Lettera a Benedetto Castelli», scritta da Galileo Galilei nel 1613.
E d’improvviso, giustamente, il caso Galileo è tornato a far notizia.
Ne approfittiamo per pubblicare una riflessione dell’eminente filosofo della scienza Paul Feyerabend sul caso Galileo, docente nelle principali università europee e dell’Università di Berkeley (California), la cui citazione costò a Benedetto XVI nel 2008 la censura ideologica da parte di alcuni professori dell’Università La Sapienza.
Su Galileo, Feyerabend osservò infatti che la posizione delle autorità ecclesiastiche furono più ragionevoli (e scientifiche) di quelle di Galileo, anche se quest’ultimo ovviamente diceva il vero.
Riportiamo integralmente qui sotto il brano di Feyerabend su Galileo.
di Paul Feyerabend*
*filosofo della scienza
da Contro il metodo. Abbozzo di una teoria anarchica della conoscenza (Feltrinelli 2013)
La Chiesa all’epoca di Galileo si attenne alla ragione più che lo stesso Galileo, e prese in considerazione anche le conseguenze etiche e sociali della dottrina galileiana.
La sua sentenza contro Galileo fu razionale e giusta, e solo per motivi di opportunità politica se ne può legittimare la revisione. […].
Il processo a Galileo fu uno dei tanti. Non ebbe alcuna caratteristica speciale, se non forse il fatto che Galileo fu trattato con una certa moderazione, nonostante le sue bugie e i suoi sotterfugi.
Ma una piccola conventicola di intellettuali, con l’aiuto di scrittori sempre alla ricerca dello scandalo, sono riusciti a montarlo enormemente, così quel che in fondo era solo un contrasto tra un esperto e un’istituzione che difendeva una visione più ampia delle cose ora sembra quasi una battaglia tra paradiso e inferno.
I due processi a Galileo
Il cosiddetto processo di Galileo consistette di due procedimenti, o processi, separati.
Il primo si tenne nel 1616. Fu esaminata e criticata la dottrina copernicana. Galileo ricevette un’ingiunzione, ma non fu punito.
Il secondo processo si tenne nel 1632-33. Questa volta il punto principale non era più la dottrina copernicana. Fu invece esaminata la questione se Galileo avesse obbedito all’ordine che gli era stato impartito nel primo processo e se avesse ingannato gli inquisitori facendo loro credere che l’ordine non fosse mai stato promulgato.
Gli atti di entrambi i processi sono stati pubblicati da Antonio Favaro nel vol. 19 dell’Edizione Nazionale delle opere di Galileo. L’idea, piuttosto diffusa nel XIX secolo, che gli atti contenessero documenti falsificati e che quindi il secondo processo fosse una farsa, non sembra più accettabile.
Il primo processo fu preceduto da voci e denunce in cui ebbero una parte avidità e invidia, come in molti altri processi. Si ordinò ad alcuni esperti di dare un parere su due enunciazioni che contenevano una descrizione più o meno corretta della dottrina copernicana.
Filosofi e scienziati dell’epoca bocciarono Galileo
La loro conclusione toccava due punti: quel che oggi chiameremmo il contenuto scientifico della dottrina, e le sue implicazioni etiche (sociali). Riguardo al primo punto, gli esperti definirono la dottrina «insensata e assurda in filosofia» o, usando termini moderni, la dichiararono non scientifica. Questo giudizio fu dato senza far riferimento alla fede o alla dottrina della Chiesa, ma fu basato esclusivamente sulla situazione scientifica del tempo.
Fu un giudizio condiviso da molti scienziati illustri, ed era corretto fondandosi sui fatti, le teorie e gli standard del tempo. Messa a confronto con quei fatti e teorie standard, l’idea del movimento della Terra era assurda.
Solo pochi ammiratori di Galileo si rendono conto di questa situazione. La quale diviene ancor più complessa quando si considera che i copernicani hanno cambiato non solo le idee, ma anche gli standard per giudicarle.
Gli aristotelici, non diversi in questo dai moderni studiosi che insistono sulla necessità di esaminare vasti campioni statistici o di effettuare “precisi passi sperimentali”, chiedevano una chiara conferma empirica, mentre i galileiani si accontentavano di teorie di vasta portata, non dimostrate e parzialmente confutate. Non li critico per questo, al contrario, condivido l’atteggiamento di Niels Bohr, «questo non è abbastanza folle».
Voglio solo mostrare la contraddizione di coloro che approvano Galileo e condannano la Chiesa, ma poi verso il lavoro dei loro contemporanei sono rigorosi come lo era la Chiesa ai tempi di Galileo.
Feyerabend su Galileo: la Chiesa e la giusta prudenza
Riguardo al secondo punto, le implicazioni sociali (etiche), gli esperti affermarono che la dottrina copernicana era “formalmente eretica”.
Questo significa che contraddiceva le Sacre Scritture così come erano interpretate dalla Chiesa, e lo faceva con piena consapevolezza della situazione, non involontariamente. Questo punto si fonda su una serie di assunti, tra cui quello che le Scritture siano un’importante condizione limite dell’esistenza umana e, quindi, della ricerca.
Questa tesi era condivisa da tutti i grandi scienziati, tra cui Copernico, Keplero e Newton. Secondo Newton, la conoscenza scaturisce da due fonti: la parola di Dio, la Bibbia, e le opere di Dio, la Natura, ed egli postulò l’intervento divino nel sistema planetario.
La Chiesa romana sosteneva inoltre di possedere un diritto esclusivo sullo studio, l’interpretazione e la messa in atto delle Sacre Scritture. I laici, secondo la Chiesa, non avevano né le conoscenze né l’autorità per occuparsi delle Scritture ed era loro proibito farlo.
Questa norma non dovrebbe sorprendere chi conosce i comportamenti delle istituzioni che esercitano un potere. L’atteggiamento dell’American Medical Association verso i professionisti che non ne fanno parte è rigido come quello della Chiesa verso gli esegeti laici e ha la benedizione della legge.
Esperti, o ignoranti che hanno acquisito il riconoscimento formale di una competenza, hanno sempre cercato, spesso con successo, di assicurarsi diritti esclusivi in ambiti particolari. Qualsiasi critica al rigore della Chiesa romana è valida anche nei confronti dei suoi moderni successori che hanno a che fare con la scienza.
L’eresia, intesa in senso lato, denotava una deviazione da comportamenti, atteggiamenti e idee che garantivano una vita equilibrata e santificata. Questa deviazione poteva essere incoraggiata dalla ricerca scientifica, e a volte lo era. Di conseguenza, era necessario esaminare le implicazioni eretiche degli sviluppi della scienza.
In questo atteggiamento sono presenti due idee.
Anzitutto, si dà per scontato che la qualità della vita possa essere definita indipendentemente dalla scienza, che essa possa trovarsi in conflitto con esigenze che gli scienziati considerano naturali componenti della loro attività, e che conseguentemente sia la scienza a dover essere modificata. In secondo luogo, si dà per scontato che le Sacre Scritture, così come interpretate dalla Chiesa, indichino una forma corretta di vita piena e santificata.
Il secondo assunto può essere rifiutato senza negare che la Bibbia sia assai più ricca di lezioni per l’umanità di qualsiasi cosa la scienza possa produrre. I risultati scientifici e l’ethos scientifico (se esiste) sono fondamenta troppo esili per dare un senso alla vita. Molti scienziati condividono questa opinione.
Ai tempi di Galileo vi era un’istituzione — la Chiesa romana — che soprintendeva a questa qualità nei modi che le erano propri. Dobbiamo concludere che il secondo punto — vale a dire che Copernico fosse “formalmente eretico” — aveva a che fare con idee di cui c’è molto bisogno oggi.
La Chiesa era sulla strada giusta. Ma si sbagliava, forse, rifiutando opinioni scientifiche in contrasto con la sua idea di Buona Vita?
Ho sostenuto che la conoscenza ha bisogno di una pluralità di idee, che anche le teorie più radicate non sono mai così forti da determinare la scomparsa di metodi alternativi, e che la difesa di queste alternative (quasi l’unico modo di scoprire gli errori presenti in posizioni molto rispettate) è necessaria anche da parte di una filosofia limitata come l’empirismo. Se essa risultasse necessaria anche per ragioni etiche, allora avremmo una ragione in più, anziché un conflitto con la “scienza”.
Inoltre la Chiesa era assai più moderata. Non diceva: quel che è in contraddizione con la Bibbia interpretata da noi deve scomparire, per quanto siano forti le ragioni scientifiche in suo favore.
Una verità sostenuta da un ragionamento scientifico non era respinta. Era usata per rivedere l’interpretazione di passi della Bibbia apparentemente incoerenti con essa. Molti passi biblici sembrano suggerire che la Terra sia piatta. Tuttavia la Chiesa ha accettato senza problemi che la Terra fosse sferica.
Feyerabend: “Galileo? La Chiesa fu più razionale di lui”
Dall’altro lato, la Chiesa non era pronta a cambiare solo perché qualcuno aveva fornito delle vaghe ipotesi. Voleva prove scientifiche.
In questo agì in modo non dissimile dalle istituzioni scientifiche moderne, che di solito aspettano a lungo prima di incorporare nuove idee nei loro programmi. Ma allora non c’era ancora una dimostrazione convincente della dottrina copernicana. Per questo fu consigliato a Galileo di insegnare Copernico come ipotesi; gli fu proibito di insegnarlo come verità.
Questa distinzione è sopravvissuta fino a oggi. Ma mentre la Chiesa era preparata ad ammettere che certe teorie potessero essere vere e anche che Copernico potesse avere ragione, se sostenuto da prove adeguate, ci sono ora molti scienziati che considerano tutte le teorie strumenti predittivi e rifiutano le discussioni sulla verità degli assunti.
La loro motivazione è che gli strumenti che usano sono così palesemente progettati a fini di calcolo e che i metodi teoretici dipendono in modo così evidente da considerazioni sull’eleganza e sulla facile applicabilità, che una tale generalizzazione sembra ragionevole. Inoltre, le proprietà formali delle “approssimazioni” differiscono spesso da quelle dei principi di base, molte teorie sono primi passi verso un nuovo punto di vista che in un qualche tempo futuro potrebbe renderle approssimazioni, e un’inferenza diretta dalla teoria alla realtà è, pertanto, piuttosto ingenua.
Tutto questo era noto agli scienziati del XVI e XVII secolo.
Il punto di vista copernicano era interpretato dai più come un modello interessante, nuovo e piuttosto efficiente. La Chiesa chiedeva che Galileo accettasse questa interpretazione. Considerate le difficoltà che quel modello aveva ad essere considerato una descrizione della realtà, dobbiamo ammettere che «la logica era dalla parte di Bellarmino e non dalla parte di Galileo», come scriveva lo storico della scienza e fisico Pierre Duhem.
Riassumendo: il giudizio degli esperti della Chiesa era scientificamente corretto e aveva la giusta intenzione sociale, vale a dire proteggere la gente dalle macchinazioni degli specialisti.
Voleva proteggere la gente dall’essere corrotta da un’ideologia ristretta che potesse funzionare in ambiti ristretti, ma che fosse incapace di contribuire a una vita armoniosa. Una revisione di quel giudizio potrebbe procurare alla Chiesa qualche amico tra gli scienziati, ma indebolirebbe gravemente la sua funzione di custode di importanti valori umani e superumani.
65 commenti a Caso Galileo: così il filosofo Feyerabend difese la Chiesa
Ripropongo qui: Redazione, proprio sicuri che l’Università della California sia un ateneo europeo?
Dove è scritto così?
Nell’introduzione, suppongo redazionale. Copio:
Paul Feyerabend fu docente nelle principali università europee, ad eccezione dell’Università della California.
Ehm…Matteo Unich, proprio sicuro di aver capito quello che c’è scritto? “Paul Feyerabend fu docente nelle principali università europee”, però insegnò anche all’Università della California. Questo costituisce l’eccezione all’affermazione proposta con tanta perentorietà. Quindi, durante la sua carriera accademica Paul Feyerabend ha insegnato nelle principali università europee con l’eccezione di un solo insegnamento in California. Così capisco io. La forma poteva certo essere migliore, concordo.
Con simpatia.
Ricambio la simpatia, ma “doveva” essere espresso meglio. Forse lei capisce così (cit.) perché sapeva. Io non sapevo, e ho seguito il senso letterale della frase. Comunque grazie per la delucidazione.
Bello! Aggiungo per chi vuole studiare altri documenti http://www.gliscritti.it/blog/entry/4236
Grazie del link… e di tutti gli altri articoli cui si può accedere.
Anche questa
https://www.quora.com/History/What-is-the-most-misunderstood-historical-event?__pmsg__=+MzRnWHZCYm9aRnB3U1Z1SmxFbnM6YS5hcHAudmlldy5wbXNnLmFsbC5Mb2dnZWRJbkZyb21MaW5rOltbMjM2NDY2MzZdLCB7fV0*
Da notare che sia Feyerabend e Tim O’Neill non sono cattolici, O’Neill e’ ateo da 30 anni. Ma la loro natura di essere razionali si riflette nel badare ai FATTI, senza pregiudizi o favoritismi in alcuna direzione.
Da alcune letture fatte in rete sembrerebbe che il “processo a Galilei” potrebbe essere andato come è andato anche per motivazioni molto ma molto più prosaiche. Il futuro papa Urbano VIII, quando era cardinale, prese le difese Galilei e nel 1624 lo incoraggiò pure a riprendere gli studi purché le speculazioni conseguenti rimanessero confinate in ambito puramente matematico. Durante il suo regno Urbano VIII era mal sopportato da parte dei cardinali. Per questo l’amicizia con Galileo poteva essere una “buona occasione” per mettere indirettamente sotto processo il papa stesso per eresia (solo su questo aspetto potevano incidere i cardinali oppositori). Così Urbano VIII, che rischiava direttamente di essere “colpito”, pur se indirettamente, su questioni di eresia probabilmente sfruttò la condanna di Galileo (agevolandone la conclusione) per preservare la sua posizione e il proprio potere.
Invito tutti a elaborare, con gli strumenti dell’epoca, un esperimento per determinare i moti di rotazione e rivoluzione della Terra. Vedrete che non è così facile, neppure per un laureato…
P.S. guardare su Google non vale…
Invito tutti a elaborare, con gli strumenti dell’epoca, un esperimento per determinare i moti di rotazione e rivoluzione della Terra. Vedrete che non è così facile, neppure per un laureato…
Emanuele
La trigonometria era conosciuta all’epoca di Galileo o no ?
Inoltre NON fu Copernico a scoprire l’eliocentrismo bensi Arisrtarco di Samo circa 2300 anni orsono ! E questo la Chiesa doveva molto probabilmente saperlo……
E cosa vorresti triangolare per dimostrare la rivoluzione terrestre? Soprattutto come pensi di usare la trigonometria per dimostrare la rotazione sul suo asse?
P.S.
Il sistema geocentrismo prendeva il nome da Tolomeo, genio dell’antica cultura greca, non dalla Bibbia…
E cosa vorresti triangolare per dimostrare la rivoluzione terrestre? Soprattutto come pensi di usare la trigonometria per dimostrare la rotazione sul suo asse?
Emanuele
Con queta frase intendo affermare che tramite calcoli trigonometrici Aristarco di Samo e Ipparco, senza dimenticare Erastotene avevano dimostrato che la Terra era rotonda e calcolato il suo raggio, ed Erastotene anche la circonferenza con un’ottima appossimazione ! Calcolarono anche il diametro della Luna e la sua distanza dalla Terra…..
E quindi dimostrarono che la Terra non era piatta come credevano i Greci nel periodo arcaico e la Chiesa ma non solamente, basandoci sulla Bibbia, a determinate epoche.
La rotazione della terra fu dimostrata dall’esperienza di Guglielmini nel 1792, tramite un corpo che lasciato cadere da una certa altezza risulta spostato dalla verticale del punto di partenza e arriva al suolo spostato verso est.
Ma anche da un celebre dispositivo a pendolo inventato nel 19esimo secolo dal fisico francese J.B.Léon Foucault
Il sistema geocentrismo prendeva il nome da Tolomeo, genio dell’antica cultura greca, non dalla Bibbia…
Il complesso geocentrismo di Tolomeo NON era ed è scientifico ! Quindi non vedo perché sarebbe –in questo caso- da considerare un « genio »……
Ok, vedo sai usare Google… Hai anche notato quando fu dimostrata la rotazione della Terra rispetto alla morte di Galileo?
Scientifico sarebbe proporre una teoria e portare delle prove sperimentali o osservazioni. Purtroppo, Galileo non ne portò nessuna ed avrebbe onestamente dovuto chiamare teoria la sua idea e non realtà, come gli suggerì San Bellarmino.
Tirare a caso e poi accidentalmente indovinare non è scientifico. Anche perché la prova per Galileo sovrana, le maree, era del tutto errata (peraltro trascurando gli effetti della Luna, già noti all’epoca).
Ma quando mai la Chiesa ha sostenuto che la terra fosse piatta? Non serve la trigonometria per capire che la terra non è piatta: tutti i navigatori lo sanno per via del fatto che di una nave lontana si vede prima la punta delle vele e poi il resto.
Quella dei marinai di Colombo che avevano paura di cadere giù dal bordo del mondo è una leggenda assurda inventata e ripresa continuamente nei film americani.
La teoria di Tolomeo era scientifica perché combaciava colle osservazioni e permetteva di calcolare le posizioni future dei pianeti mentre quella di Copernico non lo faceva. Quella di Galileo (copiata da Keplero) lo permetteva ma non spiegava la mancanza di parallasse stellare.
Se leggi anche glialtri commenti ci trovi già tutte le spiegazioni.
La teoria di Tolomeo era scientifica
Andrea2
Assolutamente NO !
La teoria di Tolomeo, molto apprezzata dai cattolici dell’epoca, sosteneva il GEOCENTRISMO e non l’ELIOCENTRISMO !
Che poi permettesse certe previsioni e “combaciava colle osservazioni planetarie”in modo estremamente confuso non cambia niente al fatto che era prettamente falsa
Sin dall’inizio del cristianesimo i cristiani avevano come referenziale la Bibbia ! E se non vado errato, la Bibbia descrive la Terra NON come sferica ma PIATTA; tutto cio’ ben PRIMA del 14-15esimo secolo o all’epoca di Colombo come lei afferma!
La Chiesa, come al solito, si è sempre dolentemente allineata sulle scoperte della scienza, MAI il contrario…..
P.S. La Chiesa, malgrado le apparenze e un’indiscutibile ipocrisia, ODIA LA SCIENZA, poiché ha svelato e svela tuttora le falsità e/o irrazionalità spacciate per Verità assoluta che diffonde da millenni ! ….Il resto è solo “spostamento d’aria”……
La teoria di Tolomeo era scientifica
Andrea2
Assolutamente NO !
La teoria di Tolomeo, molto apprezzata dai cattolici dell’epoca, sosteneva il GEOCENTRISMO e non l’ELIOCENTRISMO !
Che poi permettesse certe previsioni e “combaciava colle osservazioni planetarie”in modo estremamente confuso non cambia niente al fatto che era prettamente falsa
in dall’inizio del cristianesimo i cristiani avevano come referenziale la Bibbia ! E se non vado errato, la Bibbia descrive la Terra NON come sferica ma PIATTA; tutto cio’ ben PRIMA del 14-15esimo secolo o all’epoca di Colombo come lei afferma!
La Chiesa, come al solito, si è sempre dolentemente allineata sulle scoperte della scienza, MAI il contrario…..
Non date retta a Pandesini, vaneggia. Le cose che dice sono fattualmente, completamente errate. I fatti sono una cosa, lui dice il contrario.
L’Almagesto di Tolomeo presentava quantita’ di dati osservativi, calcoli matematici e geometrici. Lo si trova ancora online, basta controllare. Esso ha permesso di sapere molto delle conoscenze matematiche e geometriche degli antichi Greci. Il modello di Tolomeo prediceva bene i moti dei pianeti, ma questo Pandesini non lo sa, ma afferma l’esatto contrario.
Ed ancora insiste che la Chiesa sosteneva Tolomeo perche’ questo prediceva il geocentrismo, quando storicamente si e’ capito che era l’opposto: l’interpretazione di alcuni passi della Scrittura era “letterale” perche’ il modello di Tolomeo era quello che spiegava meglio i dati osservativi. La Chiesa non aveva avuto grossi problemi a interpretare le Scritture in senso non letterale quando si parlava di terra piatta, non si capisce perche’ non l’avrebbe dovuto interpretare in senso non letterale quando si parlava di Sole che ruotava intorno la Terra.
Fonti:
Ronald L. Numbers (ed.) “Galileo Goes to Jail and Other Myths about Science and Religion” (Harvard University Press: 2010)
Richard J. Blackwell, “Galileo Galilei” in Science and Religion: A Historical Introduction” Gary B. Ferngren (ed.) (John Hopkins Press: 2002)
David C. Lindberg, “Galileo, the Church and the Cosmos” in When Science and Christianity Meet”, D.C. Lindberg and R.L. Numbers (eds.) (University of Chicago Press: 2003)
Giorgio de Santillana, “The Crime of Galileo” (University of Chicago Press: 1955)
Maurice A. Finnocchiaro (ed.) “The Essential Galileo” (Hackett Publishing: 2008)
Richard J. Olson, “Science and Religion, 1450-1900: From Copernicus to Darwin”, (John Hopkins Press: 2006)
P.S. La Chiesa, malgrado le apparenze e un’indiscutibile ipocrisia, ODIA LA SCIENZA, poiché ha svelato e svela tuttora le falsità e/o irrazionalità spacciate per Verità assoluta che diffonde da millenni ! ….Il resto è solo “spostamento d’aria”……
Pandesini ODIA LA CHIESA, perche’ non ha capito nulla di cio’ che la Chiesa afferma, che non riguarda problematiche di natura scientifica. Continua a ripetere lo stesso mantra, sperando disperatamente di convincere gli altri usando vecchi miti sul conflitto tra religione e scienza che risalgono al ‘700 e che nessuno storico della scienza appoggia piu’ da un pezzo.
Il resto e’ solo “spostamento d’aria”.
L’Almagesto di Tolomeo presentava quantita’ di dati osservativi, calcoli matematici e geometrici. Lo si trova ancora online, basta controllare. Esso ha permesso di sapere molto delle conoscenze matematiche e geometriche degli antichi Greci. Il modello di Tolomeo prediceva bene i moti dei pianeti, ma questo Pandesini non lo sa, ma afferma l’esatto contrario.
Caro Max De Pasquale
-L’astronomia tolemaica era essenzialmente un modello elaborato che consentiva l’integrazione di tutte le osservazioni note dei movimenti di pianeti noti nel passato; il moto futuro dei pianeti è fortemente correlato con il loro movimento passato, non sorprende che questa teoria sia riuscita a predire i movimenti di pianeti noti. In effetti, come ora sappiamo, i movimenti dei pianeti rimangono non caotici per un periodo di almeno alcuni milioni di anni…………….
NB :-MA IL SUCCESSO EMPIRICO DI QUESTA TEORIA NON FORNISCE QUINDI ALCUNA BASE SOLIDA PER SUPPORRE CHE SIA APPROSSIMATIVAMENTE CORRETTO O CHE LE SUE ENTITA TEORICHE, IN QUESTO CASO GLI EPICICLI, ESISTONO REALMENTE !!!
Mi stupisce moltissimo che un fisico MOLTO SAPIENTE non riesca -o NON vuole capire cose che un adolescente puo’ se motivato capire benissimo
Firmato dall’ignorante pendesini
Pandesini lei aveva scritto:
che poi permettesse certe previsioni e “combaciava colle osservazioni planetarie”in modo estremamente confuso
Io ho corretto, dicendo
L’Almagesto di Tolomeo presentava quantita’ di dati osservativi, calcoli matematici e geometrici. Lo si trova ancora online, basta controllare. Esso ha permesso di sapere molto delle conoscenze matematiche e geometriche degli antichi Greci.
E badi, io non scritto che l’Almagesto fosse un testo scientifico – la scienza come la conosciamo adesso sarebbe nata molti secoli dopo – ma che le sue osservazioni erano supportate da grandi quantita’ di osservazioni, calcoli matematici e geometrici. Gli studiosi della scienza lo considerano giustamente un testo di grande interesse. Poi c’e’ qualcuno che lo dismette come “prevedeva le osservazioni in maniera estremamente confusa..” Si’, cosi’ confusa che le ha spiegate bene per secoli, guarda un po’.
Pandesini adesso scrive:
non sorprende che questa teoria sia riuscita a predire i movimenti di pianeti noti.
Avete notato che adesso Pandesini ha dovuto cambiare tono?
B :-MA IL SUCCESSO EMPIRICO DI QUESTA TEORIA NON FORNISCE QUINDI ALCUNA BASE SOLIDA PER SUPPORRE CHE SIA APPROSSIMATIVAMENTE CORRETTO O CHE LE SUE ENTITA TEORICHE, IN QUESTO CASO GLI EPICICLI, ESISTONO REALMENTE
Ha ragione. Quando ci costruiamo un modello dell’Universo, non facciamo molta attenzione a che esso si basi su osservazioni, dati e PREVISIONI.
Penso che pure il mio nipotino di 4 anni lo capirebbe. Ma siccome e’ Pandesini…
P. S. Non c’e’ bisogno di urlare, e’ una cosa da maleducati.
Caro Max De Pasquale
Tolomeo fu uno dei grandi astronomi del passato…….
Sfortunatamente era un irriducibile difensore del geocentrismo e ha commesso l’errore di ridicolizzare coloro che, come ha detto, “non vedevano alcun motivo per respingere l’affermazione secondo cui la Terra girava attorno al proprio asse in un cielo immobile” !!!
Che considero un ERRORE madornale
Ed è proprio qui –ripeto- si è rotto irreversibilmente i denti poiché le sue ipotesi –brillanti che siano- non coincidono con nessuna realtà fisica !….Fine (provvisoria) del capitolo…..
Tolomeo fu uno dei grandi astronomi del passato…….
Gia’, come credono in molti di quelli che hanno guardato i suoi lavori. E non trovano le sue previsioni “estremamente confuse”, come lei ha sostenuto.
Sfortunatamente era un irriducibile difensore del geocentrismo e ha commesso l’errore di ridicolizzare coloro che, come ha detto, “non vedevano alcun motivo per respingere l’affermazione secondo cui la Terra girava attorno al proprio asse in un cielo immobile” !!!
C’erano ragioni per credere una cosa del genere. Le parallassi stellari (o la loro mancanza) vengono citate per esempio, ma ce ne sono altre. Poi se la Terra ruotava avremmo dovuto essere esposti a venti costanti, la traiettoria dei gravi non avrebbe dovuto essere quella che si osservava. Erano osservazioni ragionevoli, in base a cio’ che si sapeva all’epoca, e ce ne erano altre. I sostenitori del sistema tolemaico non avevano tutti gli strumenti a nostra disposizione, usavano quelli che avevano. La migliore scienza del tempo era questa.
Ma scusa Alessandro, che stai dicendo ? Ovviamente la teoria tolemaica era scientifica per la sua epoca… Ma davvero pensi che si possa sostenere che sia valida adesso ? Insomma tu pensi seriamente che i cristiani sono tutti idioti e ritengono esatta la teoria tolemaica ? Il punto più basso di tutti i tuoi interventi, mai letto nulla dal genere anche dagli atei più accaniti
C’era un tale che sosteneva la teoria eliocentrica perché:
– nel libro della Genesi, «aviamo la creazione della luce del primo giorno [Genesi 1, 3-5], dove che il corpo solare viene creato il giorno quarto [Genesi 1, 14-19]»,
– e, basandosi sul Salmo 73 (v. 16) che dice «Tu fabricatus es auroram et Solem [Tu hai creato l’aurora e il Sole]», «il qual luogo viene interpretato, Iddio aver fatto avanti al Sole una luce simile a quella dell’aurora»,
– affermava che il sole, «più tosto che un principio e fonte primario» della luce, ne è «un ricetto», e la «luce
diffusa per tutto il mondo concorre ad unirsi e fortificarsi in esso corpo solare, per ciò nel centro dell’universo collocato, e quindi poi, fatta più splendida e vigorosa, di nuovo a diffondersi»,
– e, descrivendo il sole come un corpo trasparente con degli specchi ustori al suo interno, sosteneva che “il Sole esser un concorso nel centro del mondo de gli splendori delle stelle, che, standogli intorno sfericamente disposte, vibrano i raggi loro, li quali, concorrendo e intersecandosi in esso centro, accrescono ivi e per mille volte raddoppiano la luce loro; onde ella poi, fortificata, si reflette e si sparge assai più vigorosa e ripiena”.
Sai chi era che sosteneva questa teoria eliocentrica??
Hai ragione. Considerato che non leggi con attenzione cosa dicono gli altri e metti in bocca loro cose che non hanno mai detto, che non rispondi a tutto ciò che ti mette in difficoltà, che non sai cosa sia il metodo scientifico ed ignori cosa significhi “teoria scientifica”, che le tue nozioni scientifiche sono ferme a più di un secolo fa, che anche di storia non ne sai molto, parlare con te è solo un inutile “spostamento d’aria”.
Preferisco chiacchierare con il mio paramecio addomesticato che sarà anche privo di encefalo ma che è bravo a raccontare le barzellette (anche se, di solito, sono piutoosto volgari, la sai quella dei tre orefici?).
Comunque Andrea, e’ vero che di’ per se’ l’Almagesto non era un testo scientifico come lo intendiamo oggi. La scienza all’epoca non esisteva, come la conosciamo oggi. Ma e’ un fine esempio di proto-scienza, perche’ raccoglie le osservazioni, le analizza freddamente con i metodi matematici e geometrici degli antichi Greci – non ci sarebbe la Scienza senza di essi – e cerca di creare un modello di Universo che spieghi tali osservazioni; non solo, che faccia anche delle previsioni. E la ragione per cui e’ rimasto in auge per cosi’ tanto tempo e’ stato che le sue previsioni erano corrette.
Quale sia la “fisica” dietro del modello di Universo che descrive le osservazioni e’ un altro conto ma se, ipoteticamente, il modello geocentrico dell’Universo si fosse rivelato corretto, oggi dovremmo avere leggi della fisica che spiegano i movimenti quali gli epicicli. Dobbiamo sempre basarci sui dati, e preferibilmente sul modello che li descrive meglio.
Si potrebbe ripetere per la ennesima volta gli insegnanti di San Agostino e San Bellarmino sulla corretta interpretazione delle Scritture e loro rapporto con la realtà…
Si potrebbe ripetere per la millesima volta che Galileo non forni nessuna prova scientifica del suo modello, violando quindi il metodo scientifico.
Si potrebbe chiedere quale passo della Bibbia descriverebbe il sistema tolemaico (che se si chiama così già è indice di qualcosa)
…ma temo sia tempo perso…
… scusate, volevo postare in fondo, non come risposta…
« Riguardo al secondo punto, le implicazioni sociali (etiche), gli esperti affermarono che la dottrina copernicana era “formalmente eretica”. Questo significa che contraddiceva le Sacre Scritture così come erano interpretate dalla Chiesa, e lo faceva con piena consapevolezza della situazione, non involontariamente »…..Dice l’articolo….
Mi chiedo cosa avesse la dottrina copernicana di « formalmente eretica » !
Anche perché la Chiesa doveva probabilmente sapere che Nicolas Copernico non ha inventato l’eliocentrismo, già evocato da Aristarco di Samo (astronomo e matematico greco del III secolo aC)…..Copernico fu il primo a proporre un modello che includesse la Terra e tutti i pianeti conosciuti al momento.
« Tuttavia la Chiesa ha accettato senza problemi che la Terra sia sferica »
Su questa affermazione ho qualche dubbio……La Chiesa avrebbe fatto di tutto per ostacolare o ridicolizzare la teoria Copernicana. (Come fece con la teoria Darwiniana e non solamente)….. Ammetterla come vera significava contrariare scandalosamente la Bibbia, riferimento assoluto della rappresentazione del Mondo della dottrina cattolica dell’epoca. Quindi trattasi innanzitutto di un processo religioso e non politico !
Da fonti affidabili mi risulta che nel gennaio 2008, 67 professori dell’Università di Roma “La Sapienza”, sostenuti da studenti, criticano aspramente papa Benedetto XVI, al punto che quest’ultimo rinuncia di partecipare alla cerimonia di inaugurazione dell’annata università a cui era stato invitato. Questi professori e studenti rimproverano a Benedetto XVI la sua posizione sul caso Galileo (come è apparso in un discorso pronunciato a Parma nel 1990), in cui si affida all’interpretazione del filosofo delle scienze Paul Feyerabend giudicando la posizione della Chiesa di quell’epoca più razionale di quella di Galileo !
Posso chiedere a storici competenti, se il filosofo Paul Feyerabend aveva dei motivi pertinenti per giudicare la posizione della Chiesa di allora più RAZIONALE di quella di Galileo (considerato apostata o eretico), basata sulla teoria di Copernico e corretta da Keplero ?
*…Questo significa che contraddiceva le Sacre Scritture così come erano interpretate dalla Chiesa, e lo faceva con piena consapevolezza della situazione, non involontariamente…* Della serie: se i fatti contraddicono la dottrina, tanto peggio per i fatti!
”Tuttavia la Chiesa ha accettato senza problemi che la Terra sia sferica” precedendo di secoli il signor de La Palisse.
Il punto che non viene mai affrontato è: ma la chiesa aveva il diritto di inquisire chicchessia per le sue opinioni? Alla faccia della pretesa superiorità dell’etica cristiana.
In effetti, come se fosse stato giusto bruciare qualcuno nel caso in cui, a differenza di Galileo, avesse detto panzane
La Chiesa non aveva alcun diritto, come i giacobini non avevano nessun diritto di decapitare il famoso scienziato Lavoisier, alla faccia della superiorita’ dell’etica laica 😉
Il Terrore è durato qualche anno, le condanne a morte degli eretici tredici secoli
E ha fatto più vittime in quei pochi anni che l’ “Inquisizzzzzione KATTIVA!” in tredici secoli
Già, la “Rivoluzzzzzione KATTIVA”, grazie alla quale puoi dire tutte le cazzate che vuoi senza aver paura di finire arrostito
cazzo c’entra, ignorante???
Si parlava delle cazzate che spari tu contro l’Inquisizione
La tua scarsa capacità di comprensione ti impedisce di capire che non parlavo specificamente dell’Inquisizione (che comunque per voi negazionisti fra un po’ finirà che distribuiva caramelle anziché frustate) bensì in generale di millenarie guerre religiose contro gli eretici che hanno visto i cristiani ammazzarsi tra di loro in nome di Dio.
Invece che i soliti siti fondamentalisti, leggiti un qualsiasi sussidiario di seconda media e guarda chi erano ad esempio i catari e gli ugonotti
Sei sicuro, Gianluca, di non fare due pesi e due misure tra le malefatte della Chiesa Cattolica e quelle degli altri? Ho notato che molti atei citano crociate ed inquisizione ma stranamente non parlano del Terrore, di Stalin e di Pol Pot, mi sembra un modo molto parziale di considerare la storia da chi dice di farsi guidare dalla ragione…
http://amsdottorato.unibo.it/6036/1/sospetti_samuel_tesi.pdf
E tutti leggi qualche libro di storia.
C. Phillips A. Axelrod, nella loro Enciclopedia delle guerre, analizzando quasi 2000 conflitti nella storia dell’umanità, hanno rilevato che solo il 7% poteva avere una causa religiosa. Conflitti che hanno causato circa il 2% di tutte le vittime… Ovviamente si parla di tutte le religioni, non solo del cristianesimo.
Ad esempio, anche stimando largamente le vittime di tutte le crociate in un intervallo di secoli (ammettendo che tutte ebbero “movente” esclusivamente religioso) non si arriva neppure ad un decimo delle vittime dell’ultimo conflitto mondiale.
Tralasci un piccolissimo particolare. Che i cristiani mica si limitavano a fare guerre di religione. Per più di 1500 anni in Europa le guerre sono state di cristiani contro cristiani anche se non era in discussione la Verità rivelata bensì un pezzo di terra qualunque
Caro Gianluca C., lei dimentica un piccolissimo particolare: anche lei, a quei tempi, sulla base del principio “Cuius regio, eius religio”, sarebbe stato considerato appartenete ad una religione.
Qualora lei si fosse ribellato all’autorità cui era sottoposto, sarebbe stato considerato eretico e come tale sarebbe stato processato: se riconosciuto colpevole sarebbe stato condannato alla “vivi crematio” per il delitto di “lesa maestà”.
Non creda tuttavia che nelle altre parti del mondo, a quei tempi, le cose fossero diverse.
Klaud, leggi quel link che ho postato piu’ sopra.
La sfericita’ della Terra non era un dato scontato per gli antichi. Molte civilta’ assumevano che la Terra fosse piatta. I greci pero’ erano arrivati a capire che era sferica. La cosa fu accomodata senza grossi problemi dai cristiani, che avevano capito, gia’ allora, che le scritture non dovevano interpretare alla lettera. S. Tommaso D’Aquino cita la sfericita’ della Terra come esempio di una cosa ovvia, che tutti sanno.
Il punto che non viene mai affrontato è: ma la chiesa aveva il diritto di inquisire chicchessia per le sue opinioni? Alla faccia della pretesa superiorità dell’etica cristiana.
Agli studenti di storia viene insegnato che non si devono MAI applicare i nostri canoni morali a chi non poteva rigettarli perche’ non li poteva nemmeno conoscere. Allora dovremmo dire che gli antichi erano stupidi perche’ non sapevano usare il computer. Questa fallacia si chiama “presentismo”.
Leggi il contenuto di quel link, sono scritti da uno che e’ ateo da 30 anni.
E’ invero ciò che è alla base di ogni relativismo etico. Cos’è quello della Chiesa, un relativismo on-demand?
Gianluca, mi hai battuto sul tempo… 😆
Infatti mi chiedevo come può essere che l’etica cristiana, così superiore e inattaccabile, debba adattarsi ai tempi.
Come è possibile che, provenendo da Gesù figlio e dio al contempo, debba e possa essere migliorata dagli umani?
Max, ti assicuro che cerco sempre di non attribuire modi di pensare o di agire non compatibili con le varie epoche.
Però c’è anche la fallacia del falso perfezionismo, che si trova in costruzioni a posteriori ma spacciate per eterne.
Infatti mi chiedevo come può essere che l’etica cristiana, così superiore e inattaccabile, debba adattarsi ai tempi.
Il fatto che all’epoca la liberta’ di opinione non fosse garantita non faceva parte dell’etica cristiana; aveva fatto parte della cultura dai tempi antichi. Varie idee, comprese quelle religiose, dovevano cementare un popolo, e deviazioni da tali dottrine erano considerate pericolose per la stabilita’ di un popolo. Questo perche’ stato e chiesa, diciamo cosi’, andavano insieme.
Se poi tu pretendi che Gesu’ ci avesse insegnato fin da subito quale fosse la migliore societa’ – ammesso che un concetto del genere sia possibile, perche’ un antico Romano o Cinese ti direbbero che ovviamente la loro era la societa’ migliore – allora, forse, tu sopravvaluti gli esseri umani.
*… pretendi che Gesù ci avesse insegnato fin da subito quale fosse la migliore società…*
Ohibò! esiste anche un relativismo divino?! 😆
Credo che sarebbe stato il minimo che vi avesse insegnato subito e senza perifrasi la via giusta e più breve verso la salvezza;
non dimenticare che certi errori lui ve li farà pagare crudamente!… Divinité oblige!
*… pretendi che Gesù ci avesse insegnato fin da subito quale fosse la migliore società…*
Ohibò! esiste anche un relativismo divino?!
O forse ha preferito darci delle leggi che si sarebbero dovute applicare in qualunque societa’ noi avessimo costruito.
Credo che sarebbe stato il minimo che vi avesse insegnato subito e senza perifrasi la via giusta e più breve verso la salvezza;
non dimenticare che certi errori lui ve li farà pagare crudamente!… Divinité oblige!
Piu’ che altro penso che mandera’ all’inferno chi dice stupidi luoghi comuni 😉
Provo a spiegartelo in maniera piu’ semplice. Fino al 18o secolo, nessuno conosceva i moderni concetti quali liberta’ individuale di opinione, di conoscenza ed autorita’. Non li rigettavano e si comportavano male di conseguenza. Certi modi di pensare “were not on the table”. Quindi dire che nel passato erano cattivoni perche’ non li volevano applicavano e’ stupido, come dire che erano scemi perche’ non sapevano usare il computer o l’automobile. Nessuno aveva fatto loro presente cose del genere.
Qui c’e’ la spiegazione scritta in ottimo inglese:
‘As for “the Inquisition acted shamefully in this case” – shamefully according to who? To us? Certainly – any modern institution that tried to restrict thought in this way today would indeed be shameful. But this is where the idea of judging the past becomes problematical: to judge the early Seventeenth Century by the standards of the early Twenty First Century is to commit the fallacy of “presentism”. It makes no sense to judge them by standards they didn’t and simply couldn’t share. That’s like judging them for not being able to drive a car.
In the Seventeenth Century, Catholic believers did accept that the Inquisition had the right to do these things. As odd as it seems to us, Galileo himself accepted this and genuinely thought he would be found innocent of any charge. He did not say that the Inquisition didn’t have the right to judge him because, as a believing Catholic and a man of his time, he definitely believed it did.
So it’s not just the facts that are misunderstood, but the context. People who try to understand this case with modern, post-Enlightenment ideas about authority, hierarchy, knowledge and intellectual freedom are doing so from an anachronistic perspective that Galileo himself would find bizarre.’
Cioè, fino al diffondersi delle idee illuministiche e degli effetti della Rivoluzione francese. Involontariamente stai facendo il miglior spot laicista che si possa desiderare
“You’re now falling into another historical fallacy closely related to Presentism – the Whig Fallacy. This is the idea that all of history is one of “progress” onwards and upwards, towards us. And, since we are right and good, anyone in the past who has ideas closer to ours than those around them are “morally superior”. This idea is loaded with dubious assumptions and based on some more distorting of the past by forcing it into a present-focused perspective.”
Non hai letto quelle pagine internet scritte quell’illuminato ateo, vero?
Come minimo gli illuministi dovrebbero essere denunciati per plagio: lei mi sa indicare un solo principio di quelli che lei definisce “illuminista” non copiato dai Vangeli?
Ed aggiungengo che ritenere che noi, al presente, abbiamo il sistema di valori giusto, e’ una fesseria. Tra 500 anni – se ci saremo ancora – i nostri discendenti avranno altri sistemi di valori e giudicheranno noi del 21o secolo come arretrati, ingiusti ed incivili. Magari, in base a sistemi di valori che saranno nati tra 300 anni e di cui noi adesso non conosciamo nulla.
-Alcuni filosofi, inclusi gli Heideggeriani più devoti, concludono che la fisica non è in grado di descrivere gli aspetti più fondamentali della realtà e la squalificano come modalità ingannevole di conoscenza.
Troppo spesso in passato ci siamo resi conto che sono le nostre intuizioni immediate che sono imprecise o errate: se fossimo rimasti con queste visioni puramente illusorie, continueremmo a pensare che la terra è piatta e che il sole gira intorno ad essa…..
Che tale dottrina scientifica confermata si sia rivelata parzialmente inadatta o incompleta, si ! –come è sempre incompleta e imperfetta qualsiasi teoria- ma NON è mai successo che si sia dimostrata falsa !
NB :-Se ogni persona sapesse veramente dove abitiamo nell’Universo e fosse consapevole della nostra insignificanza, l’essere umano abbandonerebbe le sue pretese di ogni potere, di sapere tutto con tempestive spiegazioni dogmatiche e decreti camuffati da divinità.
-Alcuni filosofi, inclusi gli Heideggeriani più devoti, concludono che la fisica non è in grado di descrivere gli aspetti più fondamentali della realtà e la squalificano come modalità ingannevole di conoscenza.
Si’. E questo cosa c’entra?
Troppo spesso in passato ci siamo resi conto che sono le nostre intuizioni immediate che sono imprecise o errate: se fossimo rimasti con queste visioni puramente illusorie, continueremmo a pensare che la terra è piatta e che il sole gira intorno ad essa…..
Verissimo. Ma non getti fango sopra i suoi avversari cercando di deleggitimarli. Il modello geocentrico non era solo “un’intuizione immediata” ed altri modelli proposti avevano problemi seri ed oggettivi. E lei lo sa, o lo dovrebbe sapere.
Che tale dottrina scientifica confermata si sia rivelata parzialmente inadatta o incompleta, si ! –come è sempre incompleta e imperfetta qualsiasi teoria- ma NON è mai successo che si sia dimostrata falsa !
Di nuovo, non si capisce bene di cosa stia parlando.
NB :-Se ogni persona sapesse veramente dove abitiamo nell’Universo e fosse consapevole della nostra insignificanza, l’essere umano abbandonerebbe le sue pretese di ogni potere, di sapere tutto con tempestive spiegazioni dogmatiche e decreti camuffati da divinità.
Purtroppo e’ vero, ma per fortuna non e’ il caso di noi cristiani, che diamo una grande importanza alla ragione ed all’indagine della Natura. Non e’ un caso che l’idea che si dovesse studiare anche il “Libro della Natura” oltre alla Bibbia, che comunque raramente era interpretata alla lettera, abbia avuto grande importanza nello sviluppo dell’indagine scientifica nel medio-evo e nel rinascimento cristiano. Studi un po’ di storia della scienza da autori qualificati ed aggiornati, quali quelli che le cito sempre.
“su questa affermazione ho qualche dubbio……La Chiesa avrebbe fatto di tutto per ostacolare o ridicolizzare la teoria Copernicana. (Come fece con la teoria Darwiniana e non solamente)….. Ammetterla come vera significava contrariare scandalosamente la Bibbia, riferimento assoluto della rappresentazione del Mondo della dottrina cattolica dell’epoca. Quindi trattasi innanzitutto di un processo religioso e non politico !”
“The Church was also quite open to the ideas of Copernicus. Copernicus himself was aware that there were several strong objections to his model, as noted above, and hesitated publishing his work as a result. But he was strongly encouraged by Bishop Giese of Culm and so initially circulated a summary of his ideas in 1530. This got him widespread attention and in 1533 Pope Clement VII asked Johann Widmanstadt to deliver a private lecture on Copernicus’ theories in the Vatican Gardens. He was so intrigued and delighted by the lecture that he rewarded Widmanstadt with the gift of a valuable manuscript.
Galileo himself was lauded and revered for his learning and the Jesuit Order, in particular, claimed him as one of their own, since he was Jesuit-educated. Initial objections to his telescopic observations were overturned when Jesuit astronomers of the Collegium Romanum made their own telescopes and repeated his results.”
Link da me citato sopra, molto istruttivo e che risponde a varie domande qui poste, con le relative referenze di testi di scholars accademici di storia della scienza.
Ma qualcosa mi dice che qualcuno NON ammettera’ di essersi sbagliato e NON correggera’ le proprie affermazioni, salvo poi dire che siamo NOI quelli che non abbiamo plasticita’.
Galileo sosteneva che la corretta lettura Biblica doveva essere fatta alla luce della filosofica eliocentrica così come si ricavava da quanto affermava il “Beato Dionisio Areopagita” ed ai platonici in generale, senza alcuna distinzione tra quanto affermavano Aristarco di Samo e Seleuco di Babilonia o Iceta, Eraclide Pontico, Ecfanto e Seneca.
https://www.academia.edu/20062604/Eliocentrismo_fuoco_centrale_e_antiche_teorie_dellespansione_delluniverso
La condanna di Galileo, come infatti risulta dalla sentenza, non è un pronunciamento sulla scientificità dell’eliocentrismo, ma è una censura alla sua pretesa di interpretare con la filosofia eliocentrica i passi biblici.
Il sistema eliocentrico di Aristarco di Samo fu rigettato dagli antichi greci perché, se fosse stato corretto, si sarebbe dovuta misurare una parallasse stellare che invece non si riscontrava.
Tutto ciò fu insegnato a Copernico all’Università di Bologna dal suo insegnante il ferrarese Domenico Ploti detto “Novara”. Utilizzando il sistema copernicano si sbagliava a prevedere la posizione futura di un pianeta cosa invece possibile col sistema tolemaico degli epicicli.
Keplero riprese ciò che diceva Copernico ed aggiunse una sua teoria sulle distanze dei pianeti basata sui solidi platonici. Trovò le tre leggi che finalmente permettevano di calcolare la posizione futura o passata di un pianeta in maniera più semplice che con gli epicicli ma passò il suo tempo a cercare di correggerle perché non combaciavano con la sua teoria sui solidi platonici.
Galileo non disse nulla di più ma, mentre Keplero parlava di “ipotesi”, lui sostenne di dire la verità (presentando come prova le maree che nulla c’entrano), sbeffeggiò il Papa e pretese che venisse modificata la Bibbia.
Molto più bravo di lui fu il bolognese Giovanni Battista Agucchi che scrisse che la mancata misura della parallasse stellare poteva essere spiegata solo se le stelle fossero state incredibilmente più lontane di quanto tutti allora pensavano.
Solo nel 1838 si riuscì a misurare la paralasse stellare vedendo che le stelle erano in efftti lontanissime. Fino a quella data il metodo scientifico dava ragione a Tolomeo e torto a tutti gli altri.
Quello che nessuno dice è che l’interesse intorno a tutto ciò era dato dalla maggiore facilità a calcolare le posizioni dei pianeti cosa necessaria per scrivere oroscopi, attività molto lucrosa che tutti gli astronomi dell’epoca esercitavano.
Gia’. Furono gli stessi antichi greci a rigettare il sistema di Aristarco, perche’ c’era il problema delle parallassi mancanti. Il modello che prevalse fu quello di un altro greco e pagano, Tolomeo. Spiegava i movimenti che si osservavano.
Infatti, il dibattito non fu tra un sistema scientifico (copernicana) ed un sistema religioso, ma tra due sistemi scientifici quello geocentrico di Tolomeo e Platone e quello eliocentrico, senza dimenticare il sistema di Tycho Brahe. Non c’era nessun modello “biblico” dell’universo da difendere…
Finalmente si torna a parlare di scienza! Bravo.
Credo che il primo che riuscì a dimostrare indirettamente il moto di rivoluzione fu Bradley nel 1728, grazie al fenomeno dell’aberrazione astronomica.
Si tratta di misure molte precise, praticamente va misurato un angolo che ha una lunghezza d’arco pari al diametro di Saturno visto dalla Terra (circa 20″, praticamente un punto).
Ci vuol poco a capire che tale misura era impossibile per gli antichi greci (ammettendo pure che avessero qualcosa di simile ad un telescopio) ed impossibile anche per la risoluzione del cannocchiale galileiano.
Galileo non provò a percorrere la strada della parallasse che avrebbe richiesto misure ancora più precise (inferiori al secondo d’arco). Probabilmente fece sua la controbiezione che se le stelle erano lontanissime, la parallasse non si sarebbe osservata. Puntò quindi sulle maree, commettendo un grave errore.
Invece avrebbe potuto usare le librazioni lunari da lui scoperte per dimostrare la rotazione diurna della Terra. Questo fenomeno comporta misure meno precise.
I sostenitori del sistema tolemaico non avevano tutti gli strumenti a nostra disposizione, usavano quelli che avevano. La migliore scienza del tempo era questa.…..
Max De Pasquale
Trovo la sua affermazione un tantino ingenua per non dire ridicola !
Come spiega che circa 2300 anni or sono, Aristarco di Samo sosteneva che la Terra non girava solo su se stessa ma anche attorno al Sole, passando cosi dalla teoria errata del Geocentrismo a quella definitivamente giusta dell’Eliocentrismo ???…..idee inammissibili per l’epoca !….Quindi se vogliamo essere onesti, dobbiamo ammetere che Aristarco ha trovato la risposta giusta ben prima della teoria tolomaica !
Aristarco di Samo NON si è sbagliato, Tolomeo era si un grande matematico, ma si è SBAGLIATO insistendo sul geocentrismo ! Inoltre ad un’epoca POSTERIORE di quella d’Aristarco !…Questa è la sacrosanta verità !
Errare humanue est, perseverare diabolicum……
Pandesini, legge quello che dico? e conosce davvero cosa sosteneva Aristarco?
Aristarco aveva prospettato l’ipotesi eliocentrica non tanto per qualche ragione “scientifica”, ma perche’ l’intero universo doveva ruotare intorno un “fuoco centrale”. L’idea di questo “fuoco centrale” era stata di altri filosofi greci ed Aristarco lo identifico’ con il Sole.
Per il resto, ripeto, furono gli stessi greci pagani ad affossare l’ipotesi dell’eliocentrismo per altre ragioni, in primis la mancanza di di parallassi. Ne’ si puo’ invocare per ovviare a questa palese mancanza un’altra condizione ipotetica, che le stelle siano lontanissime. L’ipotesi di una terra che ruotava era considerata sbagliata per le ragioni che avevo elencato prima e che non si sapeva fossero sbagliate, perche’ ancora non si conosceva il concetto di inerzia come lo conosciamo noi oggi.
…perche’ l’intero Universo doveva ruotare intorno un “fuoco centrale”, dato che il fuoco era elemento piu’ nobile degli altri.
Dimenticato l’ultima proposizione.
Quindi, a rigor di logica, a quei tempo il caro alessandro sarebbe stato geocentrista perché:
– gli eliocentristi sostenevano la loro teoria su basi filosofiche quali “fuoco cetrale” ,
– i geocentristi sostenevano la loro teoria sulla base scientifica della mancanza di parallassi.
Carissimo alessandro, io ti ho chiesto lumi circa una persona che sosteneva la filosofia eliocentrica basandosi sui passi biblici e tu non mi hai risposto: ritieni valida tale filosofia eliocentrica o ritieni che la Bibbia propenda per il geocentrismo?