La maternità trasforma il cervello della donna: più empatica e comprensiva

La ricerca scientifica continua a ricordarci che gli uomini e le donne sono profondamente diversi, altro che unisex e nati in corpi sbagliati. La moderna tecnologia di imaging sta mostrando quanto grande sia questa differenza a livello neurologico. Se si sbircia nel cervello delle future mamme e in quello delle neo-mamme, infatti, si assiste a cambiamenti incredibili.

La maternità trasforma, come ha spiegato Chelsea Conaboy sul BostonGlobe, plasma le donne in «operatori sanitari feroci e protettivi», incentrati sulla «sopravvivenza del bambino e sul benessere a lungo termine». Alla radice di questa trasformazione c’è una ristrutturazione radicale del cervello, per questo l’esperto di salute mentale materna, Jodi Pawluski dell’Università di Rennes, definisce la maternità un “evento totalizzante” anche per il cervello. «È uno degli eventi biologici più significativi nella vita biologica».

Vi sono enormi cambiamenti nel volume di materia grigia nel cervello delle nuove madri, concentrati nelle regioni coinvolte nell’interazione sociale e nella “teoria della mente”, che è l’abilità di “mettersi nei panni di qualcun altro”. In altre parole, il cervello delle neo-mamme si riconfigura letteralmente a favore di empatia e comprensione. Questa incredibile trasformazione modella anche il cervello del neonato.

Gli uomini, al contrario, profondamente diversi dalle donne, non sperimentano questo rinnovamento cerebrale automatico, indotto dalla nascita. Piuttosto, la ricerca suggerisce che il cervello dei padri è modificato dal loro coinvolgimento. Più tempo passa un padre nel prendersi cura di suo figlio, «più si attiva la rete genitoriale nel suo cervello». Quindi, mentre il cervello delle madri si riconfigura automaticamente, i padri devono in qualche modo scegliere di trasformarsi in genitori attenti e protettivi.

Le neuroscienze non supportano l’idea di due sessi intercambiabili e indistinguibili, piuttosto, offrono un’immagine più chiara di due sessi complementari ma fondamentalmente diversi, progettati per svolgere ruoli unici.

La redazione

13 commenti a La maternità trasforma il cervello della donna: più empatica e comprensiva

  • Emanuele ha detto:

    Deve passare il messaggio che la gravidanza è uno stato di salute per la donna, non una cosa da combattere.

  • giuliano ha detto:

    Interessante l’ennesima constatazione di come uomo e donna si approcciano in modo diverso alla maternità.
    Chi (intenzionalmente) vuol togliere ad un bambino il diritto di avere un padre e una madre biologici non rispetta le esigenze del bambino e priva lo stesso della libertà di intraprendere un percorso di crescita equilibrato e naturale.

  • andrea g ha detto:

    La meravigliosa complementarietà uomo/donna
    è davvero uno dei più grandi segni della
    complementarietà finale a cui siamo
    destinati.

    • andrea g ha detto:

      “Padre, Io voglio che dove sono Io, siano con Me
      anche coloro che Tu mi hai dato,
      affinché vedano la gloria che Tu mi hai dato,
      perché Tu mi hai amato prima della fondazione
      del mondo”.
      Gv XVII,24

  • Paolo ha detto:

    Uhmmm dite che anche il cervello di Vendola si è trasformato dopo il parto ?

  • Candela ha detto:

    Il BostonGlobe è quel giornale vincitore del premio pulitzer per aver smascherato i casi di pedofilia negli Stati Uniti su cui è stato basato il film vincitore di 8 premi Oscar “Spot Light”.

    Vi è piaciuto il film?

    “unisex e nati in corpi sbagliati” e “l’idea di due sessi intercambiabili e indistinguibili” è una vostra follia, frutto della vostra disonestà morale.

    Al contrario la scienza medica ha piu volte confermato come non è il sesso dei gnitori ma la loro capcità di assurmene i ruoli che determina la qualità della famiglia.

  • alessandro pendesini ha detto:

    ……Se si sbircia nel cervello delle future mamme e in quello delle neo-mamme, infatti, si assiste a cambiamenti incredibili…..Dice l’articolo
    E non posso, in linea di principio, dargli torto !
    Sappiamo già da tempo che l’ossitocina secretata in questi casi è giustamente considerata l’ormone del benessere materno…Qui non esistono dubbi.

    Ma come la mettiamo quando una donna o ragazza ad esempio di 14-15 anni (ma anche prima) rimane incinta dopo essere stata stuprata ?
    Ma anche quando una donna che NON desidera avere figli rimane, per ovvi motivi, involontariamente incinta ?
    Cosa risente una donna quando presenta segni evidenti di squilibrio mentale, cosi come coppie di tossicodipendenti e/o alcolizzati cronici ai quali la legge NON impedisce da fare figli e riprodursi –a volte- come …conigli ???
    Ma anche a marginali di qualsiasi orizzonte o tutti coloro che decidono di avere figli –sovente per ottenere allocazioni familiari come capita puntualmente in Belgio e non solamente !!!…. pur sapendo, a volte, di NON poterli assistere decentemente per mancanza di conoscenza didattica cioé di come comportarsi nell’educare i propri figli ma anche per mancanza di soldi com’è sovente il caso ?

    • Roberto ha detto:

      E come la mettiamo con le persone che anziché andare dallo psicologo preferiscono sfogare rabbia, frustrazioni e disagi sui forum che scrivono cose belle?

      • alessandro pendesini ha detto:

        Caro Roberto

        Purtroppo lei non risponde al mio commento !
        E’ veramente convinto che riusciremo (forse) a capirci rispondendo educatamente ai commenti altrui da persona civile, educata, NON con gli insulti ma con risposte preferibilmente pertinenti ?
        Al catechismo, a casa cosi come a scuola non le hanno insegnato il rispetto verso coloro che, tutto sommato la rispettano, anche se non sempre condividono il modo di pensare, ideologia o convinzioni altrui ?
        Avrà inoltre notato che tramite i miei commenti sono a volte critico, denuncio quello che ritengo utile –a torto o ragione- ma che non insulto nessuno ?

        • Roberto ha detto:

          Secondo me Lei dovrebbe prendersi più cura di sé stesso e stare meno tempo su Google a negativizzare su uccr ogni articolo tra l’ altro con argomenti non pertinenti. Non risolve nulla e non starà mai meglio continuando così e inoltre rovina il lavoro dello staff con questi toni così esagitati. Secondo me Lei sta troppo tempo davanti al computer e questo non è un bene.

        • Roberto ha detto:

          Cioè ma dai, si sta parlando di maternità che accresce l’ empatia nella donna e Lei scrive un commento per discutere sulle donne che hanno subito aggressioni. Cosa dovremmo dire a riguardo? che è uno dei mali più brutti e che non dovrebbero
          esserci ovviamente, ma non c’entra con l’ articolo. Boh non mi sembra tanto equilibrato…

          • alessandro pendesini ha detto:

            Caro Roberto :
            Il titolo di questo articolo non avrebbe potuto essere ad esempio:
            La maternità DESIDERATA o VOLUTA da una donna ben equilibrata, che non presenta nessun disordine mentale, trasforma il suo cervello armoniosamente, quindi con una certa garanzia che il futuro bambino sarà assistito ed educato decentemente ?

            Per tutti gli altri casi –non esaustivi !- relativi alle donne che ho accennato –ai quali non ha risposto, che considero la « politica dello struzzo »- come la mettiamo ?
            Premesso che non sia psicopatico (in tal caso potrei capire), lei questi casi che vivono o subiscono una quantità tuttaltro che insignificante delle donne –a volte estremamente penibili, ma anche drammatici- non suscitano in lei nessuna emozione o diniego che valga la pena di parlarne anche se un tantino off topic ?
            Veramente ???

            • Roberto ha detto:

              Certo che mi suscitano emozioni e rabbrividisco quando accadono certe cose, ma nessuno risponde al suo argomento perché è fuori tema ed è un tema molto delicato che non va argomentato esprimendo toni accesi e facendo strani collegamenti non tanto chiari tra stupri, madri felici, volontà, individualità e accidenti. Poi che c’entra fare lo struzzo? Perché dovrei fare lo struzzo? Io mi sto semplicemente chiedendo perché leggendo un articolo come questo le viene da pensare alle violenze sulle donne… Ne vuole parlare? Chi non lo vorrebbe? Ma non è l’ articolo giusto dove farlo, è un argomento molto delicato e come l’ ha introdotto Lei è molto disordinato, poi con questi toni un po’ agitati che non si capisce cosa si cerchi d’insinuare, boh