Malcolm Muggeridge, il giornalista che si convertì difendendo Humanae Vitae
- Ultimissime
- 14 Ago 2018
Malcolm Muggeridge è stato un famoso giornalista inglese, nato nel 1903 e morto nel 1990: amante della satira e delle donne. Ha vissuto quasi fino alla morte da ateo dichiarato, fino alla sorprendente conversione. Avvenuta anche grazie all’enciclica Humanae Vitae, di cui si festeggiano i cinquant’anni proprio in questo periodo.
Disse che il suo sguardo verso la fede era quello di un gargoyle: dall’alto di una guglia, dalla cima di una cattedrale sghignazzava dei comportamenti ridicoli e degli sforzi sprecati dall’umanità credente. Ma questo sprezzante osservatore nel 1969 e nel 1982, alla soglia degli 80 anni, divenne cattolico assieme alla moglie Kitty. Il primo sprone pare sia partito da Santa Teresa di Calcutta.
Il giornalista si recò in India per documentare le attività delle Suore Missionarie della Carità, e trascorse molto tempo con Madre Teresa: vedendola assistere gli ultimi degli ultimi, in seguito la definì una “luce che non potrebbe mai essere estinta” e ne raccontò l’esperienza nel suo libro “Something Beautiful for God” (Qualcosa di meraviglioso per Dio) edito nel 1972 . Scrisse di lei come di una “conversione vivente”, che non la si poteva osservare con i suoi assistiti senza già essere in qualche modo convertito: la sua adorazione per Cristo, trattare chiunque come fosse il Signore in persona ebbero più effetto su di lui che qualunque altra cosa. A contatto con quella infaticabile paladina della vita, Muggeridge disse di aver percepito il valore inestimabile dell’Incarnazione del Figlio di Dio.
In seguito il giornalista iniziò anche lo studio degli scritti di Sant’Agostino, curò e produsse una serie televisiva per la BBC in cui analizzò il pensiero e le opere dello stesso Vescovo di Ippona, di Blaise Pascal, William Blake, Søren Kierkegaard, Fyodor Dostoevsky, Leo Tolstoy e Dietrich Bonhoeffer. Si convinse che la vita umana era sacra, predicendo i danni incontenibili della contraccezione nel deterioramento delle relazioni interpersonali. Coerentemente con le sue affermazioni, si dimise da rettore dell’Università di Edimburgo per protestare contro la campagna studentesca che chiedeva la disponibilità di pillole contraccettive presso il Centro di salute dell’Università. Le sue dimissioni furono preannunciate in un sermone nella cattedrale di St. Giles, pubblicato successivamente col titolo “Un altro re”.
Il 25 luglio 1968, quando fu rilasciata Humanae Vitae, Muggeridge ribadì il suo personale apprezzamento della Chiesa Cattolica. Dieci anni dopo, in occasione di un simposio all’Università di San Francisco, già convertito al Cristianesimo ma non ancora al Cattolicesimo, pronunciò un discorso:
«Mi trovo in una posizione molto difficile…. Dopotutto, non sono Cattolico. Non ho quella grande fede di cui godono tanti Cattolici. Allo stesso tempo, ho un grande amore per la Chiesa Cattolica e ho avuto fin dall’inizio un sentimento, più forte di quello che riesco a spiegare, per questo documento “Humanae Vitae” che è stato criticato così selvaggiamente, a volte anche da membri della Chiesa Cattolica, ma che ha un’importanza enorme e fondamentale e che rimarrà nella storia tremendamente importante. E vorrei poter esprimere la profonda ammirazione che ho; questa sensibilità profonda che tocca una questione di fondamentale importanza e che sarà, nella storia, qualcosa a cui si farà riferimento sia per la sua dignità che per la sua perspicacia».
Muggeridge proseguì la sua difesa appassionata di Humanae Vitae fino 1978. Quattro anni più tardi, fra lo stupore generale dei suoi colleghi e dei media, assieme alla moglie abbracciò la fede Cattolica. Nel 1988 il suo ultimo libro, dedicato al cambiamento di vita, intitolato The Spiritual Journey of a Twentyeth Century Pilgrim (Il viaggio spirituale di un pellegrino del ventesimo secolo). Morì due anni dopo, nel novembre del 1990: il mostro in cima alla guglia era sceso ed entrato finalmente nella Casa di Dio.
2 commenti a Malcolm Muggeridge, il giornalista che si convertì difendendo Humanae Vitae
Meravigliosa testimonianza ci aiuta nella speranza che molti amici si convertano perché so che in cuor loro sono più buoni di me che ho fede ma rimango amcora lontano dall’amore
La Chiesa cattolica è umile, non arrogante proprio mentre mostra di essere infallibile nell’interpretare la Scrittura e l’antropologia (si veda la teologia del corpo di san Giovanni Paolo II), e questo è stupendo. Infatti, i dogmi ci sono donati da Dio perché ne abbiamo bisogno, inesorabilmente, ma altrettanto necessariamente. E ne abbiamo bisogno perché senza di essi non saremmo saggi, alleluia!