Preti in Francia: crescono i “tradizionalisti” in comunione con Francesco
- Ultimissime
- 06 Ago 2018
Una notizia ha mandato in fibrillazione gli amici della “resistenza anti-papista”. In Francia, tra i paesi occidentali più in crisi di ordinazioni sacerdotali, il 20% dei preti ordinati sarebbe un “tradizionalista”.
Uno dei commenti esultanti è stato questo: «un segnale importante, in considerazione dell’aperto sfavore che il Pontefice regnante ha dimostrato a più riprese verso i giovani sacerdoti che prediligono la tradizione della Chiesa». Appare una voluta e maligna confusione tra l’adesione alla “Tradizione” con la celebrazione della messa in latino, inducendo che soltanto i preti che utilizzando il Vetus Ordo sarebbero in linea con il deposito della dottrina cattolica. L’aver tirato ingiustamente in ballo Francesco, inoltre, è la conferma che in certi ambienti qualunque notizia viene usata come arma per colpire il Papa: i gruppi più fecondi di ordinazioni sarebbero quelli sfavoriti da Bergoglio: questo è il brutto messaggio che si vuol far passare.
Falsa anche l’affermazione che Francesco guardi con sfavore il rito antico, errata convinzione nata al tempo del commissariamento dei Frati Francescani dell’Immacolata, quando la Santa Sede indusse loro a celebrare la liturgia secondo il rito ordinario. Ma –è già stato chiarito– «solo per rispondere a problemi specifici e tensioni createsi in questa Congregazione», in particolare il fatto che la maggioranza dei frati desiderava celebrare con il novus ordo. Sul tema specifico, Papa Bergoglio ha invece apprezzato la possibilità concessa dal suo predecessore di celebrare la Messa con l’antico rito, ma considera giustamente «preoccupante il rischio di ideologizzazione del Vetus Ordo, la sua strumentalizzazione». Molti tradizionalisti, infatti, considerano niente meno che “eretici” coloro che utilizzano il rito moderno, avendo fatto di un’ossessione esistenziale la Messa tridentina quando invece, come venne previsto da Benedetto XVI, è da considerarsi una forma straordinaria e non ordinaria.
Tornando ai gruppi francesi “tradizionalisti” con maggiori ordinazione sacerdotali, la notizia si è scoperto essere non del tutto vera. Tra queste congregazioni c’è la Fraternità sacerdotale San Pietro (FSSP), che -oltre ad essere in perfetta comunione con Papa Francesco– predilige legittimamente la vecchia liturgia in latino (anche se le Scritture vengono lette in lingua locale), ma non vuole certo «reintrodurla nelle parrocchie ed imporla in una certa qual misura alla gente. Ambedue le forme del rito possono arricchirsi reciprocamente». Se fanno fede le parole di padre Bernhard Gerstle, membro della Fraternità, se ne deduce che si tratta di una comunità spiritualmente ordinata, per nulla “tradizionalista”, sedevacantista o farisaica, non ancorata ideologicamente al passato. Infatti, il prelato ha voluto precisare: «Non mi piace affatto il termine “tradizionalista”. Noi non siamo “tradizionalisti” ma semplicemente cattolici. E come cattolici apprezziamo la Tradizione. Ma non in modo tale da essere del tutto contrari ai cambiamenti e agli adattamenti organici».
La Fraternità sacerdotale San Pietro riconosce «la nuova liturgia come valida e legittima», seppur critica molti sviluppi della riforma liturgica, tra cui l’orientamento della celebrazione non più ad orientem e la comunione data nelle mani ai fedeli. Il sacerdote riconosce che si tratta di «cambiamenti della forma esterna», ma teme che «abbiano portato non pochi preti e fedeli ad una concezione piuttosto protestante della messa». I timori, seppur esagerati, sono comprensibili ed in parte condivisibili anche se il problema vero resta l’educazione alla fede: si può ricevere la comunione sulla lingua ed in ginocchio senza coglierne il significato, solo per una obbedienza formale ad un “si è sempre fatto così”. Non c’è nulla di automatico e non è la forma che cambia il cuore dell’uomo. Tra l’altro, sul punto, Benedetto XVI, ha già chiarito: «La comunione in bocca non è un’imposizione, io ho sempre praticato entrambe le forme» (Ultime conversazioni, Garzanti 2016, p. 175).
Padre Gerstle ha anche preso le distanze dall’ala intransigente della Fraternità San Pio X, una comunità -questa sì-, fortemente tradizionalista. La quale, ha avvertito il sacerdote, «deve riconoscere che non c’è alternativa alla riconciliazione con Roma». Al contrario, «la Fraternità San Pietro ha intrapreso uno studio senza pregiudizi dei testi conciliari ed è giunta alla conclusione che in essi non esiste alcune rottura con le precedenti affermazioni dottrinali. Ci sono tuttavia vari testi formulati in maniera tale da dar luogo a degli equivoci. Da parte di Roma ci sono stati dei chiarimenti che anche la Fraternità San Pio X dovrebbe riconoscere. Per noi non esiste una chiesa pre- e post- conciliare. C’è solo una chiesa che risale a Cristo».
Infine, nella fraternità francese florida di vocazioni, non c’è affatto un’inimicizia verso il Santo Padre, anzi! «Nostra preoccupazione principale deve essere la premura per la salvezza delle anime, come di continuo sottolinea Papa Francesco», ha spiegato ancora il sacerdote della Fraternità San Pietro. Il 30 marzo 2014, nella parrocchia della SS. Trinità dei Pellegrini, affidata proprio alla Fraternità Sacerdotale San Pietro, l’allora vescovo ausiliare di Roma (futuro arcivescovo “bergogliano” di Bologna) mons. Matteo Zuppi, celebrò la santa Messa in rito “antico”. Senza alcun problema o “sfavore”.
La redazione“”
39 commenti a Preti in Francia: crescono i “tradizionalisti” in comunione con Francesco
La richiesta di maggior attenzione alla tradizione da parte della Chiesa era emersa anche in taluni gruppi preparatori del Documento Finale del Pre-Sinodo ma, purtroppo, della richiesta che la Chiesa dia più rilevanza alla tradizione, non si trova traccia nel documento stesso mentre viene dato risalto ad esempio, alla categoria LGBT.
Ognuno può andare ai due link e fare il raffronto.
Presentazione del documento:
https://www.acistampa.com/story/verso-il-sinodo-dei-giovani-presentato-linstrumentum-laboris-8953
Lamentele di giovani che hanno partecipato al gruppo preparatorio di lingua inglese:
http://www.donginooliosi.com/2018/07/sinodo-dei-vescovi-i-giovani-la-fede-e.html
Scusate se rivado OT (questo articolo, infatti era stato pubblicato tempo fa e poi era stato accantonato).
Vorrei che qualcuno mi aiutasse a chiarirmi le idee: parlo del commissariamento dei FFI (citato all’inizio).
Da molte parti viene preso a pretesto per criticare il Papa ma nessuna (né a favore né contro) è stata capace di citare TESTUALMENTE (e senza appulcrarvi parola) la disposizione SCRITTA del commissariamento, che dunque rimane (almeno per me) avvolto nel mistero. Non credo, peraltro, che questo provvedimento abbia come punto centrale o esclusivo, la questione del rito di celebrazione della messa (sarebbe un provvedimento abnorme).
C’è qualche anima buona della Redazione che ne possiede una copia e la possa rendere pubblica?
Credo che in tal modo su spunterebbero molte armi alle quali piace mestare nel torbido.
Grazie.
Non sono della redazione, ma questo è il decreto:
https://veritacommissariamentoffi.wordpress.com/2014/09/06/il-decreto-di-commissariamento/
“In aggiunta a quanto sopra, sempre il 3 luglio u.s. il Santo Padre Francesco ha disposto che OGNI RELIGIOSO della Congregazione dei Frati Francescani dell’Immacolata E’ TENUTO A CELEBRARE LA LITURGIA SECONDO IL RITO ORDINARIO e che, eventualmente, l’uso della forma straordinaria (Vetus Ordo) dovrà essere esplicitamente autorizzata dalle competenti autorità per ogni religioso e/o comunità che ne farà richiesta.”
E qui, per chi lo desidera, la spiegazione che da il Santo Padre all’obbligo di celebrare secondo il rito ordinario:
https://cronicadepapafrancisco.com/2015/11/16/udienza-di-papa-francesco-ai-ffi-parte-prima/#more-2837
Ottimo, grazie.
Ora lo leggo.
Premetto che sono un “tradizionalista” e non me ne vergogno.
Mi pare che l’articolo sia un po’ confusionario e mescoli diversi aspetti.
Primo tra tutti essere ancorati alla tradizione non c’entra nulla con l’essere antipapisti o addirittura sedevacantisti. Si può essere in comunione con il Papa e celebrare con il messale di Pio X, come dimostrano appunto varie comunità sacerdotali.
D’altra parte essere in comunione con il Papa non implica la papalatria o non poter criticare nulla. Bergoglio a mio avviso ha fatto degli errori e si è comportato in modo eccessivamente duro con chi lo ha criticato (es. nel caso dei dubia).
Venendo alla messa tridentina, non saprei dire se il ritorno alla messa pre-conciliare, o almeno a certi aspetti, porterebbe dei frutti spirituali (secondo me sì). Quello che è certo è che la riforma non ha portato i frutti sperati, con chiese che si sono svuotate e vocazioni azzerate, tranne appunto per i seminari “tradizionalisti”.
Ma infatti l’articolo dice proprio l’opposto: essere ancorati alla tradizione significa solo essere cattolici. Leggi meglio.
Tra l’altro è Marco Tosatti a scrivere che gli unici fedeli alla tradizione sono i tradizionalisti.
Poi, che tu ritenga che Francesco abbia fatto degli errori è come io che ritengo che l’allunaggio del 1969 andava fatto seguendo un altro protocollo.
Ma che ragionamento è?
Spesso le parole o le azioni del Papa si sono prestate a interpretazioni contrarie alla dottrina da parte di elementi dichiaratamente atei o addirittura anticristiani. Ultime che ricordo l’intervista con Scalfari sull’inferno e la questione della pena di morte di questi giorni.
Non dico che il Papa nel 2018 debba solo parlare per Bolle ed encicliche, ma un minimo di prudenza in più non guasterebbe.
Se poi guardiamo agli affari di Curia, gli errori sono sotto gli occhi di tutti.
Poi c’è la questione dubia sull’enciclica Amoris letitia… Questione che ha creato diverse mal di pancia, non solo tra tradizionalisti lefebvriani, ma tra i comuni fedeli, con conferenze episcopali che hanno dato interpretazioni a dir poco contrastanti.
Ora, sinceramente, a me queste questioni “mondane” interessano poco (eccetto la questione AL che riguarda ciò che ritengo più sacro, ossia il vincolo del matrimonio). Però, da quello che sento in parrocchia e nei gruppi c’è abbastanza confusione e talvolta preoccupazione.
Quindi, non mi permetto di dire come dovrebbe il Papa amministrare la Chiesa, come non mi permetto di dire che la missione Apollo doveva essere fatta diversamente. Ciò comunque non mi impedisce di notare che nella missione Apollo 13 qualcosa andò storto…
Concordo sul fatto che calibra poco la prudenza, forse neppure gli interessa. Mi fa ridere invece questa accusa di andare contro alla dottrina, giudizio pesantissimi sparati sul web come in questo momento “Giuseppe” su http://www.accaddeoggi.org sta scrivendo che l’allunaggio del 1968 violò tutti i protocolli scientifici ed è convinto che fosse una farsa.
L’intervista a Scalfari sull’inferno è un’ossessione e dimostra la malafede:
1) Parole riportate da Scalfari e mai pronunciate direttamente da Francesco.
2) Parole smentite dalla Santa Sede.
3) Ignori tutte le omelie di Francesco in cui direttamente parla dell’inferno e di Satana.
Ecco, dopo che avrai rivelato ai tuoi follower che qualcosa è andato storto con il Papa, il mondo si fermerà un attimo, rifletterà a fondo sulle tue parole. E poi riprenderà come prima.
Però tenendo conto che quella non era la prima volta che il Papa si faceva ‘intervistare’ da Scalfari, e ogni volta è venuto fuori un casino, un minimo di prudenza forse ci voleva
Poi è ovvio che il Papa non ha detto quelle parole, però la scandalo c’è stato
Benfaz,
prima di accusare gli altri utenti dovresti leggere con più attenzione i commenti. Infatti, non ho mai scritto che il Papa sia contro la dottrina, ma che è stato mal interpretato. I dubia potevano essere un’ottima occasione per ribadire la dottrina immodificabile sul Sacramento del matrimonio e sull’accesso all’Eucarestia.
Idem riguardo la famosa intervista. La smentita c’è stata riguardo all’intervista. Poteva essere un’ottima occasione (mancata) per ribadire anche la dottrina sull’interno, perché le omelie del Santo Padre (purtroppo) non vanno sulle principali testate, metre le finte parole del Papà sì.
Tutto qui. Siccome vedo gli effetti nefasti di certi fraintendimenti sui fedeli mi permetto di esprimere le mie perplessità.
P.S.
Riguardo la missione Apollo 13 dovresti dare un occhiata su Google perché mi sa che stai facendo confusione con Apollo 11…
Credo sia ovvio che anche i “tradizionalisti” cattolici sono in comunione con il papa. Altrimenti non sarebbero più cattolici.
Onestamente non mi piaciono molto gli “aggettivi” dopo il termine cattolico (adulti, progressisti, tradizionalisti ecc). O si è cattolico oppure non lo si è.
Comunque forse è solo una cosa mia personale.
Fermo restando che personalmente ho sempre ricevuto la comunione in mano, ho alcune domande:
1 – Qualcuno sa indicarmi quali sono le caratteristiche tipiche della liturgia “vetus ordo” (se si chiama così)? Basta anche un qualche link.
2 – Nell’articolo viene detto
-Il sacerdote riconosce che si tratta di «cambiamenti della forma esterna», ma teme che «abbiano portato non pochi preti e fedeli ad una concezione piuttosto protestante della messa». I timori, seppur esagerati,… ecc”
Mi domando: perchè sono “esagerati”? Il sacerdote non sostiene che i cambiamenti liturgici hanno trasformato in toto la Chiesa. Nè che c’è stata una protestantizzazione della stessa (interessante su questo tema ciò che ha detto qualche settimana fa Muller). Mi pare che il sacerdote abbia detto, sto a quanto leggo in questo articolo, che alcuni fedeli (non tutti) concepiscano la messa in maniera piuttosto (non totalmente) protestante.
Fermo restando che condivido ciò che viene detto nel proseguio dell’articolo e cioè che, il nocciolo della questione non è tanto la forma (ammesso e non concesso che si stia parlando solo di “forma) ma, piuttosto, l'”educazione alla fede” che ciascuno di noi riceve, resto dell’idea che il timore del prete citato non sia per nulla esagerato.
Del resto, in un periodo storico in cui si sprecano i cattolici che non capiscono o neppure conoscono gli articoli del Credo(es. risurrezione della carne, comunione dei santi ecc), che confondono la remissione dei peccati con la giustificazione degli stessi e, altri, addirittura che ritengono satana un’invenzione, e da ciò ne conseguono gli effetti politici inevitabili (“cattolici” comunisti o pro aborto o pro politiche lgbt, aspettando i vegani carnivori), un qualche timore riguardo l'”educazione alla fede” ricevuta dalle pecorelle negli ultimi decenni a livello globale è, come minimo, legittimo. Data la legittimità di questo timore, diventa plausibile e per nulla esagerato temere anche che alcuni fedeli e solo in parte abbiamo frainteso il senso della messa (anche a causa della “forma).
O sbaglio? Se sbaglio, dove?
Intendiamoci, è solo una questione lessicale marginale su un aggettivo usato all’interno di un articolo. Ve lo chiedo, però, perchè mi aveva colpito la “perentorietà” con cui si è definito “esagerato” un pensiero che in parte mi pareva condivisibile.
Questo link mi sembra abbastanza “neutrale”:
http://nonavraialtrodiofuoridime.blogspot.com/2013/08/confronto-fra-i-due-riti-vetus-e-novo.html
Nella Sacra Liturgia, la forma esterna è sostanza atta a rappresentare il memoriale dell’opera che Dio Padre ha realizzato attraverso suo Figlio Gesù Cristo, fatto uomo per gli uomini, morto e risorto per la nostra salvezza. http://www.vatican.va/news_services/liturgy/details/ns_lit_doc_20100729_osservanza_it.html
Grazie.
Lo leggerò con attenzione
Infatti ho virgolettato “tradizionalista” perché anche secondo me non hanno senso queste distinzioni.
Riguardo la messa nella forma straordinaria, latino a parte perché la si potrebbe comunque celebrare il lingua locale ed infatti ho partecipato a S. Messe straordinarie in cui il latino era riservato a certe formule e preghiere, noto che si trasmette meglio il senso del sacro.
Detto in termini moderni, nel rito ordinario il protagonista sembra il sacerdote, in quello antico il Sacramento dell’Eucarestia cui anche il celebrante si avvicina con sommo rispetto ed umiltà.
Riguardo agli affetti del rito, gli antichi dicevano “lex orandi, lex credendi” o in altre parole la Chiesa crede come prega. Nelle messe, in sostanza, si celebra il banchetto di Gesù con i suoi amici o il sacrificio e resurrezione di Cristo?
P.S.
Ovviamente ho partecipato a messe ordinarie fatte molto bene che nulla hanno da invidiare alle messe straordinarie come trasmissione del senso del sacro e rispetto di Cristo vero sull’altare.
Certo, nel nuovo ordine, molta più iniziativa è lasciata al sacerdote. Nel bene e nel male…
Ciao Emanuele.
Non mi è chiara una cosa: dov’è che hai virgolettato?
Sei tu che hai scritto l’articolo?
No, scusa, mi riferivo ad un mio commento sopra
Figurati. Nessun problema. Avevo visto dopo il tuo commento sopra.
Che tu sia convinto di questo significa che non hai facebook. Scopriresti che gran parte di coloro che si definiscono tradizionalisti non sono in comunione con il Papa. C’è anche una catena di preghiere partecipatissima in cui si chiede a Dio di ucciderlo…giusto per essere in comunione.
Che su Facebook ci siano diversi fuori di testa, non mi sorprende. Anche perché pregare per la morte di una persona mi pare sia mooolto distante dall’insegnamento di Cristo.
Io frequento gruppi di persone: Istituto Cristo Re Sommo Sacerdote, Francescani dell’Immacolata, etc. Certi discorsi non l’ho mai sentiti, anzi io stesso ho ripreso qualche “fedele” che si lasciava andare a commenti poco edificanti contro il Romano Pontefice.
Io frequentavo la FSSPX
Non abbiamo mai pregato contro o il papa o c’era un particolare astio verso di lui
Anzi, spesso si pregava pubblicamente per lui
Buona parte di quelli che odiano il papa sono persone che avevano proiettato su B16 certe idee e ora si son trovati delusi
Ciao Simone. Si è vero. Non ho facebook. Vivo bene lo stesso.
Che poi, come dici tu, ci sia chi augura la morte di qualcuno…sicuramente sarà verò. Rimane sbagliato. Se poi questi si definiscono “tradizionalisti”, “cattolici” o “marziani” non vuol dire che lo siano per davvero.
Ad ogni modo, cosa ne pensi di quello che ho scritto al punto 2?
Ti sembra esagerato il timore del prete citato nell’articolo?
Cosa ne pensi della “educazione alla fede” ricevuta dalle pecorelle negli ultimi decenni (anche alla luce dei frutti maturati nello stesso periodo)?
Non l’ho nemmeno letto, con un titolo come questo …
Ma cosa ci si aspetta?
Proprio vero che le divisioni sono all’interno della Chiesa e ha crearli sono gli articoli come questi, con due schieramenti ben precisi….
La cosa mi rattrista molto.
Che nella Chiesa sono tradizionalisti e progressisti è una cosa banale, in più anche è bene che cosi sia. Non esiste nessuna organizzazione nel mondo che non è strutturato similmente in modo bipolare. la chiesa in questo modo è andato avanti negli secoli.
Il problema è che oramai non si capisce più chi è tradizionalista e chi è progressiste, e per quella ragione sonno tali. E’ lo stesso fenomeno che succede in politica, adesso in politica, dopo anno 89 in politica regna anarchia totale. Il processo di degrado è successo in modo parallelo in politica e in religione. Il fenomeno è fatto più che evidente con papa Bergoglio, un confusione totale dove la confusione politica si e immischiata con la confusione religiosa.
E questo fenomeno è fatale, è un po come le mosse negli scacchi, papa Bergoglio è soltanto un pezzo nella scacchiera. C’è chi capisce che la partita oramai è finita 50 mosse prima, c’e chi lo scacco matto lo vuol vedere in realtà perché tanto c’i arriva.
“Io vi dico che fra vent’anni il Galileo sarà spacciato” (Voltaire)
“C’è chi capisce che la partita oramai è finita 50 mosse prima” (extra)
Sei proprio così sicuro che, con cinquanta mosse, non sia finita la tua di partita?
Tutto che ho detto è un modo di dire, e non credo che non hai capito questo, anche se a dir vero cosa non puoi aspettare dall’intelligenza umana.
Adesso seriamente, la partita ormai è finita: per ortodossia quando il mugic russo ha sostituito l’icona nell’angolo santo della casa con il ritratto di Stalin, per protestantesimo quando il tedesco medio pregava davanti al ritratto del Fuhrer ogni mattina prima ad andare al lavoro, per cattolicesimo quando sono firmati Patti Lateranensi.
Anch’io parlo seriamente: se il capo della Chiesa non fosse Cristo stesso, la Chiesa fatta di uomini sarebbe già estinta da tempo.
Se non capisci questo non so cosa farci.
Questo lo so e lo capito, e ho capito di più, quello che non hai capito ancora tu, che capo della chiesa è Gesù insieme con la Spirito Santo che è la moglie di Gesù, senza lo Spirito santo la chiesa non sarebbe nata.
Quello che non hai capito tu e non puoi capire mai finché rimani uno cattolico, è che Gesù (insieme con Spirito Santo) è il capo della Chiesa nel senso largo del termine, e non solo della chiesa cattolica apostolica romana, che è un denominazione umana che gli cattolici lo credono denominazione di Dio, come credono ortodossi e protestanti da parte loro portando aqua nel loro mulino.
Quello che non hai capito tu e non puoi capire mai finché rimani uno cristiano è che il cristianesimo ha fallito nella sua missione provvidenziale. Fascismo, nazismo, comunismo di ieri, e anarchismo di oggi sono i segni più banali. Se tu non vedi i segni più banali – e non lì vedi perché non ti interessa di vederli – come puoi vedere altri segni più sofisticati?
L’ebrei dopo che hanno ucciso quello che aspettavano da millenni è logico (è razionale ahahah!) che hanno fallito nella missione provvidenziale, eppure pensano che hanno ucciso soltanto un falegname e continuano andare avanti più arroganti di prima pregando Dio e compiendo i loro rituali. (hanno continuato a rispondere razionalmente al infinito ai cristiani nel blog)
questa mi è bastata…
Sicuramente, chi ha problemi sessuali lì basta, sta frenato qui con i suoi problemi, chi non ha, va oltre l’organo sessuale di Messia. Anche Gesù aveva uno, o no? Era piatto tra le gambe?
bevi di meno e fai più passeggiate, ti farà bene.
Io non bevo neanche una goccia di alcool in modo assoluto, neanche una birra, assolutamente no.
Faccio più che passeggiate, faccio sport in modo pesante.
Do questo informazione per essere in regola formalmente, perché conosco bene il meccanismo mentale dei bigotti che non trovano il coraggio di uscire da certi luoghi comuni millenari.
Provi a bere una bottiglia di Chianti e rispondere alla domanda:
Gesù aveva organo sessuale? Perché respirava come tutti, bocca aveva, mangiava, beveva, faceva escrementi? Perché si accettano come normali tutti i funzionamenti dei suoi organi, ad eccezione del funzionamento del organo sessuale? Cosa c’è diverso in quel organo? E’ proprio lì il problema!
sicuramente è qui anche il tuo problema, per questa ragione non accetti neanche essere nominato da un altro soltanto in stato di ubriachezza.
Allora sei veramente mal messo: per le tue paturnie non puoi dare neanche la colpa all’alcool…
Ti darei ragione se non fosse che la Chiesa non e’ una istituzione comune..
Ti do’ ragione sul bipolarismo Perche’ la chiesa e’ fatta di homini sapiens sapiens che tanto sapiens non sono, o lo sarebbero di piu’ se lasciassero fare a Chi di competenza…
La partita sarebbe gia’ finita da un pezzo, ma si direbbe duri piu’ del previsto…non credo vada per inerzia ne’ tantomeno sia agli sgoccioli, chi gioca prevede ben oltre le mosse dell’avversario, poi dipende sempre da o con quale schema interpreti la partita.
Guru.
Poi se mi permetti l’unico bipolarismo che conosco a cui la Chiesa si “ispira” sono il bene e il male.
Per essere piu’ precisi in termini di partita: Il nero e il bianco.
Amen.
Questo articolo usa un’unica fonte per descrivere una realtà
La fonte è per definizione parziale, soprattutto nei confronti della FSSPX, visto che la FSSP ne è una scissione e quindi deve un minimo giustificare la sua esistenza l, visto che in molti casi le sue attività oltre alla liturgia sono alquanto misere, rispetto alla Pio X
Che poi il famoso ‘studio dei testi conciliari’ è un eufemismo per dire ‘intervento della PCED negli anni 2000 per far accettare l’ermeneutica della continuità alla fraternità’