Sindone e le “macchie false”: il dott. Di Lazzaro smentisce lo studio su Rai 1 (video)
- Ultimissime
- 02 Ago 2018
Torniamo, seppur brevemente, al recente studio sulla Sindone di Torino, riguardante il percorso effettuato dal sangue. Gli autori, Luigi Garlaschelli e Matteo Borrini, hanno spruzzato del liquido ematico su un manichino e sul corpo dello stesso Garlaschelli, confrontando le traiettorie del sangue osservabili sul famoso sudario e concludendo la non compatibilità. Ma l’errore è macroscopico, come abbiamo scritto.
Il tipo di superficie su cui un liquido scorre è fondamentale nell’imprimere ad esso un certo tipo di traiettoria rispetto ad un altro. Per questo, è metodologicamente scorretto aver messo a confronto la plastica liscia di un manichino e la pelle pulita ed intatta di Garlaschelli, in un asettico laboratorio, con il corpo dell’Uomo della Sindone, vittima di torture, flagellazioni, ferite, tumefazioni della pelle e disidratazione. Senza considerare, oltretutto, la differente densità del sangue di un uomo morto a causa di stress traumatici da quello utilizzato nell’esperimento.
Tutte variabili che chiaramente hanno influito in modo determinante nella direzione del sangue: tenendo conto le due situazioni profondamente diverse che sono state messe a confronto, sarebbe stata irrealistica e impossibile una sovrapponibilità di risultati. La critica è decisiva, tanto che i due ricercatori non hanno mai risposto pur avendone avuta la possibilità.
Il fisico Paolo Di Lazzaro, dirigente di ricerca presso l’Enea di Frascati e vicedirettore del Centro Internazionale Sindonologia, ha espresso le stesse critiche durante la puntata de La vita in diretta del 17 luglio scorso, seppur nel pochissimo spazio di replica che gli è stato concesso. Matteo Borrini, presente in studio, ha voluto replicare solamente al fatto che il sangue utilizzato non era solo quello contenente anticoagulante, affermando erroneamente che, in ogni caso, «non importa se il sangue sia più o meno liquido, più o meno viscoso, perché si comporta sempre in base alla forza di gravità, va sempre nella stessa direzione». Non è così: la viscosità di un liquido può determinare traiettorie irregolari, ancor di più la velocità di scorrimento. Altro dato -non conosciuto- trascurato da Borrini e Garlaschelli.
Presente in studio anche lo storico scettico Andrea Nicolotti, che ha messo perfino in dubbio che quelle sulla Sindone siano macchie di sangue, invitando a «ricominciare tutto da capo». Siamo alla fantascienza: due scienziati statunitensi, membri dello STURP, il biofisico John H. Heller ed il biochimico Alan D. Adler (oltre al medico legale Pierluigi Baima Bollone), giunsero – indipendentemente tra loro – ad accertare la presenza di sangue sulla Sindone, pubblicando i risultati sul Canadian Society of Forensic Sciences Journal. Le fotografie di fluorescenza a luce violetta hanno infatti stabilito che le macchie e la cintura di sangue hanno le proprietà ottiche del siero, osservando commistione tra sangue vitale e cadaverico e la presenza di sangue arterioso e venoso. La conferma della conferma arrivò da Leoncio Garza Valdés, microbiologo dell’University of Texas Health Science Center di San Antonio, che individuò anche il gruppo sanguigno AB. L’approccio scientifico di Nicolotti alla Sindone è quindi quantomeno lacunoso, ma lo è ancor più –come già abbiamo rilevato– quando affronta la tematica dal punto di vista storico.
Nel filmato qui sotto, Matteo Borrini espone l’esperimento effettuato, seguito dalla confutazione da parte di Paolo Di Lazzaro. A conclusione le sagge parole di don Gaetano Saraceno, il quale si compiace del dibattito scientifico ricordando però la posizione della Chiesa: «la fede non si fonda sulla Sindone, ma nella Sindone trova mistero ed eloquente testimonianza».
Qui sotto il video de La vita in diretta (pubblicato anche sul nostro canale Youtube)
La redazione
36 commenti a Sindone e le “macchie false”: il dott. Di Lazzaro smentisce lo studio su Rai 1 (video)
Ragazzi come di cade in basso pur di smentire un ritrovamento archeologico di 2000 anni….
Saranno anche esperti e scienziati (nulla da eccepire) ma se gli “esperimenti” non riproducono quanto più fedelmente possibile le condizioni e le fenomenologie derivabili/deducibili dai racconti evangelici, qual é il senso degli esperimenti stessi?
Mi sembra una “figuretta” abbastanza mediocre di studiosi, spero, non altrettanto mediocri.
Senza poi contare il fatto che la volontà dello “studio” è, probabilmente, dimostrare che il telo è un falso medioevale… Ma se effettivamente la Sindone FOSSE un falso medievale su cosa il falsario medievale poteva “attaccarsi” per “costruire” il falso? Non penso occorra essere scienziati per dedurre che la fonte “genuina” non poteva essere che gli stessi brani del Vangelo. Mi pare che i “racconti” del Vangelo forniscano sufficienti riferimenti per ipotizzare “adeguate” condizioni al contorno per sangue, condizione della pelle, tumefazioni, posizione del corpo di Gesù, ecc…
Insomma… come non ridere a vedere uno stimato uomo di scienza con la spugnetta intrisa di sangue fluido che tocca un manichino rigido caratterizzato da “superficie” in materiale plastico liscio… O no?
Quello che mi lascia perplesso del video, è la risposta di Paolo di Lazzaro:
– è vero infatti che gli esperimenti di Luigi Garlaschelli e Matteo Borrini sono stati condotti in modo raffazzonato ed approssimativo,
– però è anche vero che sul braccio sinistro della Sindone sono rilevabili alcune colature col braccio posizionato quasi verticale ed altre col braccio inclinato di un 30°/40°.
Queste differenti colature erano già state studiate anche da mons. Giulio Ricci, il quale aveva ricostruito i movimenti fatti da Cristo in croce per non morire di asfissia, mentre Garlaschelli e Borrini suppongono che Cristo sia rimasto per oltre tre ore completamente immobile sulla croce e quindi concludono che le colature con angolazioni differenti sono la prova che la Sindone è un falso: perché Di Lazzaro non ha ringraziato pubblicamente Matteo Borrini per aver confermato gli studi di mons. Giulio Ricci?
Beh, nessuno di noi in una conversazione orale si ricorda o riesce a pronunciare esattamente tutto quello che doveva dire.
L’ipotesi del falso medioevale prevedeva che fosse stato flagellato e crocifisso realmente un uomo, data l’accuratezza di alcuni dettagli, per poi trasferirne l’immagine sulla Sindone con un metodo “segreto”. Ora, se fosse vero che le macchie di sangue non sono verosimili, vorrebbe dire che per costruire il falso medioevale non fu realmente massacrato un’uomo, quindi invece di svelare un mistero, ne aggiungerebbero un’altro da svelare per sostenere l’ipotesi del falso.
Non toccate Garlaschelli & soci: ogni inchiesta farlocca che produce è un tassello in più a favore dell’autenticità della Sindone.
Se non ci fosse bisognerebbe inventarlo. E pensare che si fa pure finanziare. Mitico.
Ma quindi la Sindone in realtà da cosa sarebbe prodotta?
Da un fascio di luce.
E’ il negativo di una immagine.
Bella domanda alla quale la scienza non è ancora riuscita a dare una risposta certa.
La scienza, fino ad ora, ha accertato (tanto per citare solo alcuni punti) che:
– il sangue è vero sangue umano (venoso, arterioso, premortale, postmortale, siero… )
– sotto alle macchie di sangue non c’è immagine,
– l’immagine è definita dal numero delle fibrille che hanno variato di colore in modo uniforme sia per tonalità che per profondità di penetrazione nella fibrilla, e non dall’intensità di variazione di colore delle fibrille: un lampo di luce od energia è, per ora, la causa più plausibile.
Quello che la scienza ufficiale finora ha accertato è che la sindone è un falso.
Quello che la ricerca storica ufficiale finora ha accertato è che la sindone è un falso:
In entrambi i casi le datazioni fano riferimento al 1300, l’anno in cui esplose il mercato delel reliquie, dal latte della madonna all’asino della grotta imbalsmato.
Gli accertamenti a cui tu ti riferisci sono prodotti dalla sindonologia che non fa parte di nessuna branca scientifica ed è ufficialmente definita “pseudoscienza” un termine morbido per dire ciarlataneria:
Chiarito questo, la luce a cui vi riferite da dove sarebbe provenuta?
Francy,
Questa è roba vecchia, che è stata già confutata a suo tempo. Avevano prelevato campioni sottoposti a combustione indotta da un incendio, dunque inultili per l’esame del C14.
La cosa più importante, come già detto, è che la Sindone di Torino non è la stessa che avvolse il corpo di Gesù dopo esser stato schiodato dalla croce. Ci sono due sindoni: una, in cui fu avvolto Gesù dopo essere stato schiodato e trasportato al sepolcro, che a rigor di logica sarebbe stata tutta imbrattata di sangue, dunque senza alcuna proiezione visibile; l’altra, quella che abbiamo oggi, è quella in cui avvolsero il corpo di Gesù – dopo essere stato lavato sulla pietra tombale- insieme con gli aromi.
Tutti questi esperimenti, oltre ad essere fatti male, poiché non ritraggono le medesime condizioni, sono inutili, poiché è la nuova sindone di cui bisogna tener conto. Le tracce ematiche non sono copiose come se il lenzuolo avesse avvolto un corpo intriso di sangue. Basta leggere bene i Vangeli per capire che le sindoni sono due.
Perfetto. Condivido la sua risposta che è
la piu logica e corretta secondo me.
Gesù, attestano i Vangeli, è stato deposto nella tomba senza essere lavato per mancanza di tempo: del resto, dopo che anche il Cuore era stato trafitto, di Sangue, in quel Corpo, ne era rimasto ben poco.
Che significa falso?
Ammettiamo pure che la Sindone sia del XIV secolo: non ti sembra però strano che la scienza attuale, con tutta la sua tecnologia, non sia ancora riuscita a capire come si sia prodotta l’immagine sulla Sindone?
La scienza attuale, pur avendo accertato che l’immagine della Sindone è dovuta ad un’uniforme variazione virante al giallino che penetra nella fibrilla solo per qualche micron, non è ancora riuscita a capire esattamente cosa abbia prodotto quella variazione sul lino della Sindone: la tecnica che finora è riuscita ad ottenere il risultato che più si avvicina a quello della Sindone è il trattamento di una stoffa di lino con impulsi di una laser ad eccimeri.
Comunque rimando a quel libro recensito anche qui da UCCR “Risurrezione. Un viaggio tra fede e scienza”
La scienza non riesce a spiegare la Sindone.
Niente di grave-
L’elenco delle cose essenziali che la scienza non è minimamente in grado
di spiegare è piuttosto lungo-
La cosa interessante è l’isteria che scatena nello
scientista la scoperta che la scienza non risponde
ad alcuna delle domande essenziali.
Allora cominciano gli arrampicamenti sugli specchi:
“adesso non si sa, ma un giorno si saprà”-“se non si sa
non ha senso neppure porsi la domanda”(questa è la più fantastica)-
Non credo proprio che tra le cose che la scienza (per ora) non sa spiegare, rientri la sindone. La scienza si è già espressa: il telo è di 13 secoli dopo i fatti.
Le rappresentazioni coeve ai primi tempi della sua apparizione, rappresentano un’immagine ben definita, al contrario di oggi che è quasi invisibile:
e se banalmente il telo fosse stato… lavato?! Hai voglia a cercare residui di colore… laser eccimeri…
Ma quando scrivi il cervello è connesso?
Ipotizzando, per assurdo, che il telo fosse stato lavato, sparisce il colore e rimangono le macchie di sangue?
Rimanga pure nelle sue positivistiche convinzioni, Klaud.
Ogni opinione non violenta è lecita: dunque, anche pensare
che, lavando “il lenzuolo”, possa emergere la tridimensionalità
della figura umana.
Chi lo sa: io voglio credere che 300000 scimmie che battano
casualmente su una a macchina da scrivere possano realizzare
la Divina Commedia.
No problem-
Avete lo humor di una vongola bulgara!
3000000000 fantastiliardi di scimmie potrebbero anche scrivere per l’eternità, ma senza comporre alcunché.
Fidati:
è più facile che le scimmie scrivano la Divina Commedia
piuttosto che lavando un dipinto appaia un’immagine come quella sindonica
Il suo humor invece è eccellente-
no, non mi sembra strano perche quel tessuto è stato sottoposto a trattamenti e a condizioni nel corso dei secoli che non possono essere esattamente riprodotti con un click in laboratorio.
E non è nenache interessante, se non per mera curiosità, dal momento che la datazione e la ricerca storica ne ha chiarito tutti gli aspetti.
A dire che sono fatti male sono solo i sindonologi, esponenenti della pseudo-scienza di cui sopra, ovvero ciarlatani.
Sono fatti male per te e per i cristiani, perchè rivelano una verità contraria alle vostre credenze che si basano sul paranormale e sui miracoli senza i quali non potete andare avanti.
Ancora non avete risposto:
da dove sarebbe provenuta la luce che secondo voi ha prodotto l’immagine?
Dio e’ un fotografo, non lo sai?
….avra’ dimenticato di togliere il flash
O forse ce lo voleva proprio mettete
Lo so: è stato Leonardo da Vinci, che ha inventato il flash che poi gli ha copiato la Kodak (ma senza pagargli le royalties)
Grande personaggio, Gesù. Il primo selfie senza cellulare.
E’ inutile stare a discutere su quello che è stato spiegato o non è stato spiegato, su scienza o pseudoscienza, sulla correttezza del prelevamento dei campioni. Chi vuol credere che sia un falso lo farebbe anche contro l’evidenza, che probabilmente non potrà mai essere raggiunta in positivo, se occorre considerandosi superiore in conoscenze scientifiche a un direttore di ricerca dell’Enea. In negativo però la certezza potrebbe essere raggiunta. Si produca un’immagine come quella sindonica, naturalmente con strumenti disponibili a un artigiano del XIV secolo, e ci metteremo tutti l’anima in pace. Sì dà il caso, però, che sinora non ci si sia neppure lontanamente approssimati a un risultato simile. E questo è evidente a tutti.
E perché produrre “un’immagine come quella sindonica, naturalmente con strumenti disponibili a un artigiano del XIV secolo”?
Che la riproducano pure con le tecnologie odierne, se ne sono capaci!!!
E’ impossibile.riprodurla.
Hanno provato a bruciarla due volte,a distruggerla son capaci…chissa’ poi perche’ tanto accanimento per un falso.
Io l’ho vista due volte esposta a Torino, devo dire che fa un certo effetto.
Io l’ho vista esposta una volta sola e l’ho pure fotografata.
Perché se si vuole dimostrare che è un falso del XIV secolo bisogna dimostrare che a quell’epoca era possibile produrlo. Se la riproducessero con tecnologie odierne, non per questo sarebbe provato che è un falso, dato che esiste con certezza da allora, anche a voler dare credito alla datazione C14. Anzi, la riproduzione di alcuni aspetti dell’immagine che si è riusciti a fare con il laser a eccimeri, porta più a confermare l’autenticità che a smentirla.
Il tanto accanimento deriva appunto dal fatto che non riescono a riprodurla. Un dogma fondamentale dello scientismo – ideologia e non scienza – è che quanto non è oggettivamente misurabile e, almeno in linea di principio, riproducibile non esiste. Naturalmente una simile affermazione rientra nella competenza della filosofia e non della scienza, che non ha alcuno strumento concettuale per poterla validare (o smentire), ma loro non se ne rendono conto. Ma la Sindone esiste e per ora chi ne nega l’autenticità è ben lontano anche dalla più vaga idea di come potrebbe essere riprodotta, se non – appunto – con metodi che tendono a convalidare la tesi opposta. Questo risulta indigeribile a chi ha una mentalità di tipo Cicap, per cui non potrà mai darsi pace al riguardo.
Senza voler disquisire sugli esperimenti col laser ad eccimeri e sulle ulteriori problematiche sollevate, siccome però taluni ritengono che l’abbia fatta Leonardo, vissuto un centinaio d’anni dopo la datazione col C14 (stendiamo un velo pietoso su tale datazione), per evitare che un giorno si alzi qualcuno ad affermare che, con la macchina del tempo, si sarebbe potuta riprodurre la Sindone e poi spedirla a ritroso nei secoli, perché non farla riprodurre con le tecniche attuali? 😉