Medaglia Fields, l’ultimo italiano fu Enrico Bombieri: «che è cattolico e va a messa»
Un italiano è tornato a vincere la Medaglia Fields, considerato il Nobel per la Matematica. E’ stato assegnato ad Alessio Figalli, 34 anni e ordinario al Politecnico di Zurigo. Il celebre premio si tinge così con il tricolore dopo 44 anni, quando venne assegnato ad Enrico Bombieri.
Bombieri, docente presso l’università di Princeton (Stati Uniti), è sempre stato visto con un po’ di fastidio dal prof. Piergiorgio Odifreddi, che nel suo libro Perché Dio non esiste (Aliberti 2010), si lamentava: «Carlo Rubbia mi pare che sia cattolico. Enrico Bombieri, medaglia Fields, è cattolico e va a messa» (p. 122).
Avevamo già ripreso la bella intervista che Bombieri rilasciò allo scrittore Francesco Agnoli, nella quale il matematico ebbe modo di riflettere a lungo sul rapporto tra scienza e metafisica, spiegando: «Per me la matematica è un modello della verità sia pure un modello assai ristretto da chiare regole di consistenza, che ci dice che una Verità assoluta (con la V maiuscola) deve esistere anche se non possiamo comprenderla. La matematica, che è la scienza della verità logica, certamente ci aiuta a comprendere le cose ed è naturale per un matematico che crede in Dio, qualunque sia la sua denominazione, di riconciliare il concetto dell’esistenza di Dio con la sia pure limitata verità che proviene dalla matematica».
«Per me», proseguì il celebre matematico italiano, «è sufficiente il Metastasio, quando dice: “Ovunque il guardo giro, immenso Dio ti vedo”. Guardare l’universo, nel nostro piccolo, nel grande al limite dell’incomprensibile, e anche nell’astratto della matematica, mi basta per giustificare Dio». D’altra parte, «il Big Bang dell’astrofisica moderna non solo ci fa pensare alla creazione biblica, ci dice anche che il tempo è stato creato insieme all’universo, un concetto che risale alla metafisica di sant’Agostino. La matematica è essenziale per dare consistenza a tutto questo, ma da sola non basta per dire che questa visione dell’origine dell’universo stellato di Kant sia esatta al 100 per cento».
Citando i suoi due riferimenti scientifici, Blaise Pascal ed Ennio De Giorgi, Bombieri rifletté sul fatto che entrambi «avevano compreso che Dio non è solo un Dio platonico, astratto, geometrico, aritmetico, o semplicemente creatore di un universo lasciato a se stesso. Essi avevano la visione di un Dio che è più difficile da comprendere, un Dio che è fatto non solo di potenza ma anche di amore infinito. Solamente così diventa possibile, con umiltà, accettare il concetto cristiano della Redenzione».
Il nome di Bombieri e altre sue citazioni sul rapporto tra scienza e fede, sono incluse nel nostro dossier sui principali scienziati cristiani e cattolici della storia. Odifreddi invece non compare, ma le vie del Signore sono infinite.
La redazione
mi sembra che c’è un contraddione:
“…, ma le vie del Signore sono infinite.”
“Entrate per la porta stretta, perché larga è la porta e spaziosa la via che conduce alla perdizione, e molti sono coloro che entrano per essa. Quanto stretta è invece la porta e angusta la via che conduce alla vita!” (Mat 7:13-14)
Oppure non è lo stesso signore che parla, oppure cambia il contesto storico, oppure … ne sano di più gli maestri e le maestre italiane.
Dici bene: “mi sembra”. Già, perché contraddizione non c’è. Se pur stretta, la porta della vita, non e’ una sola, ma infinite. San Tommaso ne ha indicate cinque, tra cui, vie che non prevedono l’incontro con la ” rivelazione”. Ma ad ogni “respiro” se ne può incontrare una!
Anche questa sotto “ti sembra” una via tra infinite vie che ti portano a Roma?
https://it.wikipedia.org/wiki/M%C3%BCnchhausen-Trilemma#/media/File:Muenchhausen_Herrfurth_7_500x789.jpg
A parte che l’espressione ” le vie del Signore sono infinite” e’ un detto popolare inventato dagli uomini, non una frase della BIbbia, essa si riferisce agli infiniti modi di agire di Dio. La porta stretta invece indica l’atteggiamento che deve avere l’uomo verso Dio ( farsi piccolo e umile davanti a lui perche’ ” Dio resiste al superbi ma ricolma gli umili”
Non è detto che un detto popolare non è ispirato da Dio come succede anche con le frasi della Bibbia. Se non è ispirato da Dio la frase in questione, allora si può usare nel caso del barone Munchhausen, oppure nel caso de marchese de Sade, come infatti viene spesso usato, come libertà assoluta legittimata da Dio, tutte le vie ti portano a Roma, anche le vie sade-maso.
Gesù vuole dire che la strada per arrivare a Roma, non è soltanto unica, ma anche stretta, nel senso che devi soffrire per arrivare, non è un strada maestra, comoda, tranquilla.
“La legge morale nel mio cuore e il cielo stellato sopra la testa” diceva Kant. La matematica è un’invenzione dell’uomo per misurare la realtà, non certo per conoscere la verità assoluta, come dice il matematico. La verità massoluta è inconoscibile e neppure postulabile, c’è solo una prospettiva dalla quale osservare il mondo.
La struttura reale nell’universo risponde a leggi fisse che danno una chiara idea di un ordine (cosmos) e non di un disordine (caos). Lo studio di quest’ordine (matematico/fisico) ha permesso lo sviluppo della scienza . Ma tutto è nato da quest’ordine. La risposta dell’universo non sta nell’universo: Wittgenstein.
Le leggi le crea l’uomo per rendere prevedibile il corso degli eventi. Nessuna legge però può dirsi assoluta dato che la stessa legge che in un posto vale come assoluta in un altro non è neppure considerata. La storia della morale ce lo insegna: nonrme dal valore assoluto in una zona non sono nemmeno considerate da un’altra zona limitrofa. Gli usi e i costumi, per quanto siano, sono sempre ad uso e consumo degli esseri che vi sottostanno, anche liberamente! Anche il cosmo è abitato da leggi che gli diamo, e glie le diamo perché in realtà é il caos a regnare.
Urca, mezzo millennio di scienza dritti nel cesso…
Ma è proprio perché regna il caos che si fanno le leggi, quanto alla scienza è stata una precauzione di Socrate nei confronti della vita ad inventarla, come si dice nella Nascita della Tragedia e la paura non si butta nel cesso.
Spiegami perché non ho capito:
– due corpi si attraggono con una forza proporzionale al prodotto delle due masse ed inversamente proporzionale al quadrato della distanza da quando qualcuno ha creato, come affermi tu, la legge di gravitazione universale,
– o due corpi si attraevano con una forza proporzionale al prodotto delle due masse ed inversamente proporzionale al quadrato della distanza anche prima che qualcuno creasse, come affermi tu, la legge di gravitazione universale?
Certo che no! La legge di gravitazione universale non esistva prima che qualcuno la scoprisse, cioè non c’è un fenomeno gravitazionale a priori, certo che no!
Quindi mi vorresti dire che, per te, duemila anni fa due corpi non si attraevano con una forza proporzionale al prodotto delle due masse ed inversamente proporzionale al quadrato della distanza come fanno oggi?
Duemila anni fa non si conosceva la legge di gravitazione universale, la sua scoperta non ha cambiato di un ette il fenomeno gravitazionale, ma come dicevo questo fenomeno è solo un’ipotesi, è l’universalità della legge a fare di esso un fatto assoluto; tuttavia gli esperimenti di Galileo non convincono: siamo proprio sicuri che in ambiente asettico una biglia di piombo ed una piuma cadono con la stessa velocità? Nel vuoto si! Ma sulla terra, dove gli esperimenti sono stati fatti (la leggenda parla di Pisa e la sua torre pendente) le cose non stanno così. Merito di Galileo avere scoperto il vuoto prima dell’esplorazione del cosmo.
Un giro inutile di parole per cercare di nascondere una solenne castroneria:
Certo se pensi che tutto esista di per se, credi anche che ci sia Dio a crearlo. Ma se provi a pensare che sia l’uomo a creare il mondo in cui si trova a vivere puoi anche pensare che le leggi che gli dà, assolute o meno, sono una sua creazione e che nel mondo, se lui non ci fosse neanche ci sarebbero queste sue leggi! Se una legge naturale già esiste è del tutto inutile che un uomo la scopra, no? Tanto c’è Dio che l’ha creata…
Non sono per niente sicuro che tu capisca quello che stai dicendo.
L’uomo non ha “creato” un bel nulla: la legge di gravitazione universale (pensa un po’ che nome gli hanno appioppato i fisici) esisteva già quando nell’universo c’erano solo stelle e pianeti disabitati. L’uomo non l’ha creata, l’ha scoperta (come tante altre). Ma non è che se non l’avesse scoperta la legge avrebbe smesso di funzionare…
Quando scrivi: “… la legge di gravitazione universale, la sua scoperta non ha cambiato di un ette il fenomeno gravitazionale…”,
stai forse cercando di mettere una toppa alla tua affermazione: “Anche il cosmo è abitato da leggi che gli diamo, e glie le diamo perché in realtà é il caos a regnare.”?
E’ evidente che al di là dell’uomo la natura sia un caos e se l’uomo fa parte della natura anche lui è un caos. Il caos regna ovunque, l’uomo mette le toppe a sto fatto per poter vivere o sopravvivere! ecco il perchè delle leggi.
La natura è un caos da ubriachi o anche da sobri?
Non capisco questi contorcimenti: la legge di gravitazione universale è sempre esistita, indipendentemente dal fatto che l’uomo l’abbia compresa.
La materia interagisce in maniera invariata a parità di condizioni… quindi, sulla Terra, l’albero che cade fa sempre rumore, anche se non c’è nessuno ad ascoltare.
vabbè, è il caldo…
Non si potrebbe considerare la legge naturale come assoluta? O semplice punto di partenza?
Anche la mamma e’ una sola eppure viene chiamata in modi diversi in base ai luoghi, ma il concetto rimane lo stesso.
Non e’ il nome che fa di un qualcosa l’assoluto,tanto per banalizzare un po’
“E’ il caos a regnare”
Ma non avevi detto che non esistono leggi assolute?
Bu?
Non esistono leggi assolute e quello del caos non è un assolutismo, si dice caos, si da un nome all’indicibile!
Rispondi solo per affermazioni.
Scommetto che preferisci le risposte di Pendesini, peraltro condividissime!
E chi e’?
“…si da un nome all’indicibile!”
E’ perche’ non si potrebbe dare il nome “Dio” all’indicibile.
o forse preferisci Caos, perche’ certi nomi ti danno il prurito…
I nomi li stabilisci tu?
E se Dio e Caos( come lo chiami tu) fossero la stessa cosa?
Nella genesi Dio assegna all’uomo di dare nomi alle cose e agli animali. Questa facoltà gli è rimasta e continua a farne uso. Quanto all’indicibile è un limite che l’uomo apprende nell’osservazione del creato, hai pensato bene di chiamarlo Dio!
Ma è proprio perché regna il caos che si fanno le leggi, quanto alla scienza è stata una precauzione di Socrate nei confronti della vita ad inventarla, come si dice nella Nascita della Tragedia e la paura non si butta nel cesso.
Se fosse regnato caos la terra sarebbe caduta, il sistema solare avrebbe colliso contro il Sole, i pianeti se ne andavano a zonzo per il vuoto, tu saresti imploso e il fico avrebbe fatto le uova.
Che fosse stato decifrato un codice sotto forma di numeri dall’uomo per leggere e quantificare sistemi complessi che regolano l’andamento delle cose e’ indubbio, cio’ non toglie che queste non esistessero gia’ prima dell’uomo e anche se l’uomo non le quantificava.
Tutto esiste prima di dargli un nome.
Inoltre se non avessimo conosciuto l’ordino come avremmo potuto coniare il concetto di caos?
Da dove viene l’ordine?.
Se fosse sempre esistiti il caos non avresti neppure potuto elaborare un pensiero e scriverlo.
L’uomo in s’e’ ha equilibrio e ordine come ogni cosa esistente, a partire dal nostro codice genetico.
Co.e un seme di quercia sa che diverra’ una quercia, l’uomo nel suo codice genetico ha gia’ tutto cio’ che sara’.
In sé
E’ possibile, si, ma finora non è successo, e questo non è certo merito dell’uomo e delle sue leggi, o quantomeno il merito se lo prende sempre Dio. Molti asteroidi hanno minacciato di distruggere la terra ma l’uomo l’ha sempre evitato con la tecnologia (almeno stando a noti film sull’argomento)
I film?
Io so che l’uomo non ha ancora finito di conoscere il pianeta e tu mi rispondi che ha il potete di fermare gli asteroidi?
I film fanno male, specie quelli americani, megalomani, ti lavano il cervello.
Potere potere potere potere
Visto che il mio italiano non piace alle maestre caotichearmoniche, ho copiato le frasi dal vicino del banco per l’Albero della Conoscenza del Bene e del Male:
E’ Adamo che da il nome alle cose secondo la Genesi. E’ l’uomo centro dell’universo, non è la maestra.
In sostanza la bellezza del creato non sarebbe bella se qualcuno non la saprebbe o potrebbe decifrare.
Ma sempre su canoni ci si basa.
Cambiando l’ordine degli addendi il risultato non cambia.
Do re mi dal sol la si
Si la sol fa mi re do
Dal => fa
“dio vide tutto ciò che aveva fatto: ed era molto ṭôḇ” (Gen 1,31)
ebraico ṭôḇ è tradotto con il termine greco kalòs=buono, utile, bello
Per chi e’ il creato dunque?
Per Dio o per l’uomo?
Per chi è la scuola dunque?
Per la Maestra o per lo Scolaro?
Per chi è la casa dunque?
Per PadreMadre o per FiglioFiglia?
Direi per entrambi ,infatti.
(il suono sopra lo può ascoltare soltanto chi ha figli, vuol dire chi conosce bene la scienza dei suoni degli sentimenti)
Credo tu abbia centrato il punto.
Molto sottile.
I matematici tipicamente sono platonisti. Provate a dirgli che 2+2=4 od il teorema di Pitagora siano solo un po’ di inchiostro sulla carta, e non un qualcosa che esiste al di la’ della materia, e la maggior parte di loro dissentira’. Jim Holt, editorialista del New York Times, fece questa prova ad un congresso mondiale di matematici.
Max ti devo delle scuse
Quando hai scritto : “Forse e’ sbagliato (io non credo)… ”
https://www.uccronline.it/2018/07/30/luniverso-non-nasce-dal-nulla-la-meccanica-quantistica-indica-un-qualcosa/#comment-194028
Ho interpretato quel “io non credo” come tu non fossi credente.
Scuse accettatissime, Lorenzo.
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16 dicembre 2013 di
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2 su 2 lo ha trovato utile
Una nuova concezione di lettura dell’universo. Al linguaggio matematico individuato da Galilei, si affianca superandola, con convincenti argomentazioni, la scoperta di un più esaustivo linguaggio che indica nell’informazione (bit), la chiave che conduce ad individuare nell’universo, un enorme calcolatore col quale si può interagire come con una qualsiasi struttura reale, per la perfetta corrispondenza tra ragione soggettiva e ragione oggettivata nel cosmo. Emerge con forza il superamento di ipotesi che pure hanno avuto enorme seguito come le teorie sul “caso e la necessità” del premio Nobel J. Monod, che oggi sembrano completamente oscurate dalle geniali intuizioni di S. Wolfram, G. Chaitin e co.
Bit bang. La nascita della filosofia digitale. Libro stupefacente.