Sindone, da Borrini e Garlaschelli silenzio sulle obiezioni che invalidano lo studio

Le macchie di sangue impresse sulla Sacra Sindone sarebbero incompatibili con quelle di una crocifissione. Dicono di averlo dimostrato due studiosi noti per i loro numerosi tentativi di screditare l’autenticità della reliquia, Luigi Garlaschelli (chimico in pensione) e Matteo Borrini (Università di Liverpool). Un esperimento, il loro, viziato però da enormi ingenuità ed errori che abbiamo puntualmente elencato nella nostra immediata risposta.

Una critica ben documentata è arrivata anche dal dott. Paolo Di Lazzaro, dirigente di ricerca presso l’Enea di Frascati e vicedirettore del Centro Internazionale di Sindonologia. Tuttavia, sui media sono apparse anche altre repliche, ma nessuna di esse è entrata dettagliatamente nel merito.

Oltre alle parole dell’arcivescovo di Torino, Cesare Nosiglia, abbiamo letto (e ascoltato) l’intervento di Pierluigi Baima Bollone, ordinario di medicina legale all’Università di Torino, il quale ha segnalato che «il lavoro si basa su un sistema chiamato BPA, molto criticato a livello scientifico. Dall’aspetto delle macchie di sangue si desume come sono state procurate con risultati molte volte discutibili. Questo metodo in molti casi giudiziari in cui è stato utilizzato ha creato non pochi problemi ed è stato sconfessato»Emanuela Marinelli, intervistata su Vatican News, ha a sua volta contestato il poco scientifico metodo di Borrini&Garlaschelli: «A chi sembra un criterio scientifico prendere un manichino di quelli che si usano per i vestiti delle vetrine dei negozi e con una spugna imbevuta di sangue artificiale fissata su un pezzo di legno premere sul lato destro del fantoccio per vedere dove cadono i rivoli di sangue? Di scientifico non c’è nulla».

E’ stato così gioco facile per Garlaschelli e Borrini sorvolare ed ignorare le critiche più tecniche -avanzate dalla prof.ssa Marinelli e dal prof. Di Lazzaro (e dal nostro sito web)- preferendo replicare solamente a chi ipotizzava anche che lo studio fosse finanziato da comunità atee e che Garlaschelli, lavorasse seguendo lo spirito del suo finanziatore. Il chimico del CICAP ha replicato scrivendo che la ricerca è indipendente e che non «prostituisce la sua integrità scientifica». Anche Matteo Borrini ha ignorato le obiezioni più decisive, limitandosi a smentire i presunti finanziamenti atei e certificandosi come “scienziato cattolico”, ribadendo però la sua convinzione della falsità della Sindone e che la fede -qui dice il vero- non ha bisogno di tale reliquia.

Troppo facile, così. Se i due studiosi hanno replicato ad alcuni significa che erano attenti al feedback mediatico del loro lavoro (d’altra parte, lo hanno cercato a tutti i costi, spendendosi in innumerevoli comunicati stampa): dunque non possono non essersi accorti delle più dettagliate e tecniche risposte pubblicate su UCCR e su Vatican Insider (Paolo Di Lazzaro). Eppure nessuna contro-replica è arrivata a queste obiezioni, facendo così nascere il sospetto che abbiano compreso l’enorme limitatezza e scorrettezza del loro esperimento e non sappiano come rispondere oppure non gradiscano dare visibilità a critiche che, di fatto, invalidano lo studio.

 

Sono tre le obiezioni pertinenti a cui Garlaschelli e Borrini sarebbero tenuti a rispondere, le sintetizziamo:

1) Gli autori dello studio hanno valutato lo sgocciolamento del sangue mettendo a confronto due superfici completamente differenti. Quella del manichino di plastica, liscia, pulita ed intonsa e quella cutanea, sporca, tumefatta e lacerata dell’Uomo della Sindone. E’ ovvio che la direzione dello sgocciolamento di sangue sia differente, sarebbe stato impossibile il contrario.

2) Gli autori dello studio hanno messo a confronto due sostanze differenti. Sul manichino di plastica è stata colata una sacca di sangue con aggiunta di anticoagulante, che ha reso il liquido molto più fluido del normale, simile all’acqua (lo si vede chiaramente nel video che hanno pubblicato). Il sangue fuoriuscito dall’Uomo della Sindone, invece, emergeva da ferite e non era preparato in laboratorio, quindi si presentava fortemente vischioso, anche considerando lo stress traumatico a cui fu sottoposto (l’immagine sindonica mostra i segni delle torture subite dall’uomo). Anche in questo caso è un’ovvietà prevedibile che un sangue fluidificato e uno vischioso possano prendere direzioni molto differenti. Un paragone tra situazioni diverse.

3) Gli autori dello studio hanno ignorato numerose variabili molto influenti sulle tracce di sangue. Oltre al non conoscere il dato della velocità di emissione del sangue dalle ferite rispetto a quello spruzzato sul manichino in laboratorio, non hanno considerato che il corpo dell’Uomo della Sindone è stato certamente toccato dopo la morte, è venuto a contatto con lo stesso lino su cui misteriosamente è rimasta impressa come un negativo fotografico la sagoma dell’Uomo (colorando, inspiegabilmente, solamente le fibrille superficiali). Quest’ultimo, inoltre, ha avuto certamente spasmi e si è prevedibilmente mosso e agitato dal dolore mentre gli venivano inflitte le ferite. Tutte variabili che hanno certamente deviato, ostruito o interrotto il “normale” sgocciolamento o percorso del sangue sul suo corpo. Niente di ciò è stato considerato dai due studiosi.

 

AGGIORNAMENTO
E’ stato pubblicato anche in lingua inglese il nostro primo articolo con le obiezioni allo studio di Garlaschelli e Borrini, è possibile prenderne visione qui.

La redazione

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61 commenti a Sindone, da Borrini e Garlaschelli silenzio sulle obiezioni che invalidano lo studio

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  1. lorenzo ha detto

    Argomento alquanto interessante, anche se dubito che sangue post-mortale, al Crocifisso della Sindone, ne fosse rimasto ben poco:
    http://www.padovanews.it/2018/07/19/sindone-ricercatori-unipd-scoperta-dubbia-e-poco-documentata-3/

    “Gli Autori M. Borrini e L. Garlaschelli hanno dimostrato che molte macchie di sangue hanno un decorso anomalo, non posturale, cioè incompatibili con le probabili posizioni che l’Uomo poteva assumere sulla croce. Perciò concludono trattarsi di artefatti mettendo fortemente in dubbio la veridicità della Sindone – ricordano – In realtà queste sperimentazioni, abbastanza semplicistiche e prevedibili, confermano proprio l’ipotesi del Gruppo Scientifico Padovano, e cioè che si tratta di macchie di sangue post-mortali dovute a schiodature e mobilizzazione degli arti, alla rimozione della corona o casco di spine, agli spostamenti del corpo per il decorso del sangue defluito dal costato e lungo la “cintura” di sangue toraco-lombare”.

    “Infatti, secondo il costume ebraico, i corpi morti di morte violenta non potevano essere lavati del sangue post mortale perché ritenuto sangue dell’anima e toccarlo significava macchiarsi di impurità. Quindi, verosimilmente, il cadavere di Gesù e stato deterso sul viso prima della rimozione della corona di spine (con il sudario di Oviedo) ma non gli e stato asportato il sangue fuoriuscito dal costato e dalle ferite dopo rimozione dei chiodi da mani e piedi e delle spine sul capo – concludono – a recente ricostruzione scientifica di un modello tridimensionale dell’Uomo sindonico ha consentito di confermare questi ed altri risultati interessanti”.

    Da rilevare inoltre che, se non è stato lavato il sangue post-mortale, non è stato lavato nemmeno il sangue fuoriuscito durante la permanenza in croce.

    • lorenzo ha detto in risposta a lorenzo

      Ovviamente “Argomento alquanto interessante” quello del Gruppo Scientifico Padovano, non le illazioni ideologiche di Borrini & C.

      • amerio ha detto in risposta a lorenzo

        guarda, non si capisce nemmeno quello che scrivi perche’ non hai nemmeno una sintassi coerente. comunque di per se’ i morti non sanguinano,ti consiglierei di farti un giretto in sala autoptica. e’ chiaro che le colate di sangue della sindone sono state fatte a bella posta dal falsario per ricordare il racconto evangelico. peccato che siano inverosimili, come molto altro. per inciso, lo studio di garlaschelli e’ pubblicato peer review,a differenza dei lavori di fanti e soci. E lo studio degli schizzi e delle colate di sangue di per se’ e ‘ uno dei capisaldi della medicina legale dacche’ questa esiste. Siete di un’ignoranza semplicemente impressionante.

        • lorenzo ha detto in risposta a amerio

          Ed io dovrei discutere di sintassi con chi, come te, non sa nemmeno che ad inizio frase e dopo il punto fermo si usa la maiuscola.
          Se invece vuoi discutere delle differenze tra il sangue di una persona vivente e di una defunta, del mutare della vischiosità ematica, della fuoriuscita per gravità del sangue cadaverico da ferite significative, della rigidità cadaverica, dell’inizio del processo putrefattivo e di altre amenità, mi inviti a nozze perché medicina legale era la mia materia preferita.

          • Sebastiano ha detto in risposta a lorenzo

            Non te la prendere, Lore’, è lo stesso citrullo dell’altro articolo, uno che crede che tutto il mondo debba girare attorno alle sue paturnie…

  2. Sebastiano ha detto

    Di questo passo, a furia di fare “esperimenti” per dichiararne la falsità, visti gli esiti finiranno per esserne i migliori autentificatori…

  3. amerio ha detto

    sapete,la differenza tra un blog di cialtroni e due affermati professionisti che pubblicano su una rivista specialistica, la riconoscono proprio tutti….e quanto all’ ” esposizione mediatica” temo sia meglio quella del vostro cesso…ah ah ah !!!

    • Sebastiano ha detto in risposta a amerio

      due affermati professionisti

      si, in esperimenti farlocchi, sbertucciati anche dai loro stessi amici…

      • Amerio ha detto in risposta a Sebastiano

        Sei un poveraccio, infami due professionisti conosciuti e rispettati. Che pagliaccio.

        • Sebastiano ha detto in risposta a Amerio

          Ma che infamare, non ne ho bisogno, hanno fatto ridere da soli…

          P.S.: continua pure, sei meglio di shiva101, almeno tu le spari talmente grosse che fai sbellicare, e in più sei un ottimo esempio di classico babbeo ideologico. Vali più tu di tante analisi psicologiche….

  4. amerio ha detto

    quanto al vostro lenzuolo che rappresenta tutto tranne che un cadavere, con la testa non centrata e verso sinistra, un piedistallo al posto del collo e una mano con dita inverosimili, temo che ormai convinca solo qualche beota. il re e’ nudo…..

    • Pippo ha detto in risposta a amerio

      stai tranquillo, il lenzuolo rappresenta te, ma faceee rideeee ti direbbero a Roma

      • amerio ha detto in risposta a Pippo

        e ridi,deficiente 🙂

        • Pippo ha detto in risposta a amerio

          essere suscettibili è segno di scarsa intelligenza. Del resto dai tuoi commenti non è che ne sprizzi da tutti i pori.

          • amerio ha detto in risposta a Pippo

            suscettibile a te ? ti ho detto di ridere,ridi. ma c’e’ qualcuno in grado di sostenere una conversazione normale in questo sito di merda ?

            • Pippo ha detto in risposta a amerio

              il tuo registro verbale è chiaramente inappropriato per questo sito, più appropriato per una taverna dove quelli come te dovrebbero passare il tempo della loro inutile vita

            • lorenzo ha detto in risposta a amerio

              Lo sapevi che, stando ai più attuali studi sul cervello, le malattie psicosomatiche di cui soffrono le persone come te potrebbero regredire se il loro approccio alla vita mutasse?
              Devi fare molta attenzione perché, se continui a covare odio, e la riprova è nei sogni non certo piacevoli che fai, sei a rischio di morte cardiaca improvvisa.

  5. Pippo ha detto

    Garlaschelli è un noto fanfalucaro con la fissazione della Sindone. Sarebbe opportuno un adeguato trattamento psicoteraeutico per farlo guarire da questa fissazione.

    • Sophie ha detto in risposta a Pippo

      🙂

    • amerio ha detto in risposta a Pippo

      spero che ti quereli per diffamazione…pare che gli idioti del web si siano dati consesso in questa pagina di minchiate

      • Patrizia ha detto in risposta a amerio

        Oh ma che frustato, sei più fissato tu con questo articolo che Garlaschelli con la sindone. E poi ha già provato in televisione le sue teorie sulla falsità della sindone o del sangue di San Gennaro.. Poi te lo ritrovi pure su Focus il giorno di pasqua che parla della sindone e delle su stupide teorie sulla Sindone (creata da un pittore e cacchiate varie) Sembra che soffra all’idea della veridicità della Sindone o di qualsiasi cosa cristiana, ci soffre proprio, quindi tenta in ogni modo di illudersi del contrario! Che poi essendo un ateo militante… mi fiderei poco di uno così di parte, sarebbe meglio uno che non ha dei sentimenti negativi sulla religione, perchè potrebbero influire molto sul suo lavoro.

        • Pippo ha detto in risposta a Patrizia

          Chesterton diceva che quando l’uomo smette di credere in Dio inizia a credere a tutto, compreso Garlaschelli.

  6. andrea g ha detto

    La cosa interessante sarebbe conoscere come Garlaschelli riesca ad
    auto giustificarsi, come riesca cioè a conciliare il sapere che “non può”,
    rispondere (perché sa di non ave dimostrato nulla), con il continuare con
    la propria ossessiva crociata anti Sindone.

    • andrea g ha detto in risposta a andrea g

      Forse gli basta aver provocato un pò di discussione, in fondo le agenzie di stampa
      per qualche ora hanno scritto che era stato scoperto che la Sindone è un artefatto,
      e ciò è sufficiente a gratificarlo.
      L’ossessività antireligiosa.
      Va beh-

      • amerio ha detto in risposta a andrea g

        guarda temo che gli basti una bella pubblicazione su una rivista prestigiosa, che conferma la falsità’ del reperto.

    • Pippo ha detto in risposta a andrea g

      quelli che credono a Garlaschelli sono la stessa tipologia di individui che credono alle scie chimiche o all’uomo mai stato sulla Luna.

      • andrea g ha detto in risposta a Pippo

        Ha perfettamente ragione, Pippo.
        Come ebbe a dire Chateaubriand:
        “Chi non crede in Dio non è vero che non crede in niente: comincia a credere a tutto”.
        Le più ridicole idiozie, i peggiori idoli, sostituiscono Dio nella mente del vanesio ateista-

  7. Pippo ha detto

    Mi chiedo perché UCCR ribatta con argomentazioni scientifiche a pagliacciate come quella del manichino. E’ tempo perso, l’unica risposta seria sarebbe una pernacchia.

  8. Angelo ha detto

    In effetti portare a compimento uno studio che non tiene conto di importanti variabili presenti durante i fatti (vedi viscosità del sangue, cute colma di impurezze, successivo trasporto del corpo… ) concede assist decisivi a chi propende per l’autenticità. Direi che sarebbe strano se il percorso del sangue sarebbe stato coerente al 100%.

    • Amerio ha detto in risposta a Angelo

      Saranno tutti scemi quelli che usano queste metodiche da decenni…ah ah ah poveretto

      • Angelo ha detto in risposta a Amerio

        In alcune circostanze sarà più attendibile. In questo caso direi di no. La stessa comunità scientifica afferma che è una metodica quantomeno problematica. Riprodurre le condizioni ideali è molto difficile.

        • amerio ha detto in risposta a Angelo

          e allora ? va ad aggiungersi alle altre incoerenze iconografiche dell’opera. del resto la “colata” sull’avambraccio vorrebbe ricordare proprio un sanguinolento venoso, del tipo di quelli che si verificano in vita. peccato che sia probabilmente inverosimile con il racconto evangelico : questo dimostra lo studio. poi e’ chiaro che il giochetto di “aggiungere una variabile” pensando che sull’avambraccio di fosse “un canale” serve solo a tentare di tenere in piedi questa truffa.
          le prove vere,oltre a quelle storiche e del c14, sono iconografiche : se un quadro rappresenta una pera, e’ ridicolo sostenere che sia una mela. E quello NON E’ UN CADAVERE.

  9. Angelo ha detto

    Fosse stato coerente al 100%

  10. Ravecca Massimo ha detto

    Il più grande artista è Gesù di Nazaret, se la Sindone di Torino è un suo autoritratto di natura miracolosa. Al suo interno contiene la perduta o forse solo nascosta Battaglia di Anghiari di Leonardo da Vinci. Tramite la somiglianza del volto contenuto nell’immagine della ferita al costato della Sindone, con il volto urlante del guerriero centrale, Niccolò Piccinino della Tavola Doria che della Battaglia di Anghiari di Leonardo realizzata a Firenze a Palazzo Vecchio nel Salone dei Cinquecento, riproduce La lotta per lo stendardo. I geni hanno un intelligenza simile nel metodo, producono opere analoghe, e hanno un volto somigliante nella maturità. L’autoritratto di Leonardo ricorda il volto sindonico. Il volto di Gesù modello archetipo del volto del genio. Cfr. mio ebook/kindle. “La Sindone di Torino e le opere di Leonardo da Vinci: analisi iconografica comparata”.

    • lorenzo ha detto in risposta a Ravecca Massimo

      Siccome è provato che la Sindone esisteva già prima che nascesse Leonardo, chi è il chirurgo plastico che ha modellato le fattezze del grande artista per farlo assomigliare al volto sindonico?

      • Ravecca Massimo ha detto in risposta a lorenzo

        Semmai è l’incontrario. Se è un autoritratto (come tutti gli autoritratti, con diverse licenze artistiche) miracoloso di Gesù, Nostro Signore usò modelli iconografici che saranno di Leonardo 15 secoli dopo. Ma i geni si somigliano e producono opere simili.Se l’autore è Leonardo da Vinci, in tal caso su commissione di qualcuno dei Savoia, che gli avrebbe chiesto di produrre un telo da sostituire a quella “patacca” apparsa a Lirey 2 secoli prima.

        • lorenzo ha detto in risposta a Ravecca Massimo

          E perché escludere l’ipotesi che Leonardo abbia inventato la macchina del tempo e sia andato indietro di un paio di secoli per fare la sindone?
          Del resto, se Benigni e Troisi sono riusciti ad andare ai tempi di Leonardo, vuoi che a Leonardo non sia riuscito di tornare indietro di un paio di secoli?

          • Ravecca Massimo ha detto in risposta a lorenzo

            Ma lei lo è o lo fa? E’vero o no che il volto contenuto nella ferita al costato della Sindone è simile al guerriero centrale della Battaglia di Anghiari di Leonardo? Che il volto sindonico e l’autoritratto di Leonardo hanno una certa somiglianza? Secondo il pensatore ebraico del secolo scorso Walter Benjamin: La storia dell’arte è una storia di profezie”. Saluti.

            • Sebastiano ha detto in risposta a Ravecca Massimo

              Perbacco, ho controllato e ho trovato che appare molto più simile a quella di mio prozio Boiccheddu, guerriero laterale della Brigata Sassari nella battaglia di Asiago, fotografato da suo cugggino Bakispera.
              E il volto sindonico è preciso preciso a quello di mio bisnonno Antoni Juanne di mestiere picapiedras.
              Ma proprio uguale, mi’, altro che Leonardo.

              • Kosmo ha detto in risposta a Sebastiano

                ma è un tizio che ha scritto un libro su come Leonardo avrebbe prodotto la Sindone.
                Direi che è una difesa interessata (e anche ridicola).

            • lorenzo ha detto in risposta a Ravecca Massimo

              Sai cos’è la pareidolia?
              Pensa che io, l’altro giorno, seduto tranquillamente in riva al mare ad osservare il tramonto, ho visto non solo il guerriero centrale, ma l’intera battaglia di Anghiari nel suo svolgersi.

  11. Ravecca Massimo ha detto

    La Sindone: tre in uno e uno in due. Tre sono i volti presenti: quello principale dell’uomo, uno contenuto nella ferita al costato, uno ravvisabile di profilo nella parte posteriore della Sindone, nella zona plantare. Il volto principale è doppio essendo sia positivo che negativo. Come le tre Persone della Trinità e la doppia natura umana e divina di Gesù. Cfr. ebook/kindle: La Trinità modello del genio.

  12. davey ha detto

    Garlaschelli è imbarazzante

  13. Ho una domanda per la redazione: come mai avete ignorato questo mio articolo?
    http://www.lauovabq.it/it/bufale-sulla-sindone-eccome-sono-tutte-nel-falso-studio
    Le critiche più tecniche le avreste fatte solo voi e il dott. Di Lazzaro, mentre la mia intervista alla Radio Vaticana avrebbe solo fatto buon gioco a Borrini e Garlaschelli?
    Ma poi, l’avete sentita tutta, quella intervista?
    http://media01.vatiradio.va/podcast/feed/il_papa_ieri_e_oggi_170718.mp3
    Mah!
    Emanuela Marinelli

    • Redazione UCCR ha detto in risposta a Emanuela Marinelli

      Gentile Emanuela,
      semplicemente non ci siamo accorti del suo articolo su La Bussola, che difficilmente ci capita di consultare. Colpa nostra.
      Grazie per la segnalazione e per la sua analisi critica.

      • Emanuela Marinelli ha detto in risposta a Redazione UCCR

        Bene. E non ho scritto solo quello. E soprattutto, sto preparando altre sorprese per i due simpaticoni… 😉

        • andrea g ha detto in risposta a Emanuela Marinelli

          Approfitto dell’occasione per ringraziarla,
          professoressa Marinelli, per il suo splendido contributo
          allo studio della Sacra Sindone.
          Condivido in pieno la sua definizione:
          «Guardare la Sindone è come leggere il “quinto Vangelo”»,
          come disse a Famiglia Cristiana.
          Grazie!

      • Uni Deus ibi pax ha detto in risposta a Redazione UCCR

        Quanto meno ammettete di avere preconcetti nei confronti della Nuova Bussola Quotidiana. È già un inizio 🙂

        Ciò detto sono contento che siate tornati a parlare di argomenti coerenti collo scopo di questo sito.

  14. Pippo ha detto

    Scrive Emanuela Marinelli “Va subito precisato, comunque, che questi due ricercatori non hanno mai fatto parte degli scienziati che hanno studiato direttamente la Sindone e non l’hanno mai vista da vicino. Forse non l’hanno mai vista nemmeno da lontano.” E c’è ancora gente che dà credito a Garlaschelli……….

    • andrea g ha detto in risposta a Pippo

      “E c’è ancora gente che dà credito a Garlaschelli”

      E ci sarà sempre, Pippo, perché ci saranno sempre ateisti disperati
      che, in attesa di sprofondare nel Grande Nulla, sognano di poter
      dimostrare in qualche modo l’inesistenza di Dio.
      Si tratta di un’ossessione-

  15. andrea g ha detto

    Ho trovato questo su it.wikiquote:
    “Questa citazione attribuita a Chesterton non trova alcun riscontro nei suoi scritti.
    Sembra risalire piuttosto a Chateaubriand:
    «On est bien près de tout croire, quand on ne croit rien»,
    da Génie du Christianisme, parte III, libro V, cap. VI.
    In ogni caso, chiunque abbia pronunciato per primo queste parole,
    ha davvero espresso una sacrosanta verità-

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