Sindone: “false le macchie di sangue”? L’unica “falsità” è il nuovo tentativo di Garlaschelli

Esattamente 40 anni fa, nel 1978, la Sindone venne giudicata “falsa” in quanto lo studioso Walter McCrone affermò (erroneamente) che sul telo sindonico non c’era nessuna traccia di sangue ma una mistura di pigmenti di ossido di ferro e vermiglione. Ieri, due noti scettici dell’autenticità della Sindone, dopo aver amaramente digerito che sì, si tratta di sangue umano, hanno concluso che però le macchie sono irrealistiche rispetto alla posizione di una persona crocifissa.

Nelle ultime ore siamo stati sommersi da richieste di rispondere e confutare questo nuovo studio, pubblicato sul Journal of Forensic Sciences. Ma, in linea di principio, bisognerebbe accogliere con favore tutte le ricerche, a favore e contro l’autenticità della Sindone (alla quale nessuno, tanto meno la Chiesa, obbliga a considerarla autentica). Certo, quando tutto l’apparato mediatico in perfetta sincronia parla di “falsità” della Sindone senza che tale conclusione sia nemmeno contenuta nello studio (dove si legge solo di “colature di sangue irrealistiche”), quando si legge che l’autore è il solito chimico di Pavia, Luigi Garlaschelli (responsabile scientifico del CICAP, Comitato Italiano per il controllo delle affermazioni sulle pseudoscienze) che ha già fallito esperimenti simili sulla Sindone, allora l’odore di bufala inizia a sentirsi.

Analizzando la ricerca con serietà e distacco, si legge che i due studiosi hanno utilizzato un manichino facendovi colare -attraverso una cannula- del sangue intriso di anticoagulante per osservare la direzione del liquido ematico, confrontando il percorso con quello osservabile sull’immagine sindonica. Lo stesso Garlaschelli, in seguito, si è fatto colare del sangue -sempre con aggiunta di anticoagulante- dal polso. Per ottenere macchie simili a quelle sindoniche, hanno concluso, le braccia avrebbero dovuto essere in posizione quasi verticale, da qui i media hanno dedotto il “falso della Sindone”.

Ciò che rende chiaramente inattendibile l’esperimento è il persistente errore di Garlaschelli nel voler confrontare due “oggetti” con caratteristiche differenti. Se si paragonano situazioni diverse è ovvio e logico che i risultati siano diversi, sarebbe -questa volta, per davvero- “irrealistico” che fossero identici. Lo ha osservato anche il fisico Paolo Di Lazzaro, dirigente di ricerca presso l’Enea di Frascati e vicedirettore del Centro Internazionale di Sindonologia: «guardando il filmato che accompagna la ricerca, il sangue dalla cannula scorre sul braccio in modo molto fluido, al punto da sembrare quasi acqua colorata. Questo è dovuto alla presenza dell’anticoagulante, indispensabile per conservare il sangue fluido nella sacca. Ma questa fluidità del sangue usato per l’esperimento non ha nulla a che vedere con la situazione dell’uomo crocifisso della Sindone. L’uomo della Sindone era stato sottoposto a stress», a ripetuti traumi osservabili proprio dall’immagine sindonica, «di conseguenza, il sangue di questa persona doveva essere più vischioso del normale e dunque i percorsi dei rivoli fuoriusciti dalle ferite possono aver preso direzioni molto diverse da quelle del sangue fluidificato usato in questo esperimento».

Una seconda incognita che modifica il percorso del sangue è la differenza di velocità con cui il liquido viene introdotto nella cannulla che scorre sul braccio di Garlaschelli rispetto a quello che fuoriesce dalle ferite di un uomo crocifisso o, a sua volta, spruzzato, magari con più o meno decisione, nel caso di aggiunte successive da parte dell’ipotetico falsario. E’ un dato che non è conosciuto e, per questo, non può essere riprodotto in un esperimento. «Ma le sembra un criterio scientifico prendere un manichino di quelli che si usano per i vestiti delle vetrine dei negozi e con una spugna imbevuta di sangue artificiale fissata su un pezzo di legno premere sul lato destro del fantoccio per vedere dove cadono i rivoli di sangue?», ha commentato Emanuela Marinelli, nota esperta italiana, stupita dalla mancanza di professionalità. «Basta pagare e le ricerche si fanno», spiega la Marinelli. «E si trova pure chi te le pubblica».

Non è finita. Il terzo enorme errore è l’aver messo a confronto la pelle liscia di Garlaschelli e del manichino di plastica a quella dell’Uomo della Sindone. Quest’ultimo, come mostra sempre l’immagine sindonica, presenta una superficie cutanea piena di sporcizia, incrostazioni, lacerazioni, contusioni, graffi e ferite. E’ normale, quindi, che la colatura del sangue si comporti differentemente e prenda direzioni diverse. Sempre Di Lazzaro ha giustamente osservato: «Un conto è la pelle pulita e integra del professor Garlaschelli che ha prestato il suo corpo per l’esperimento, un altro è la pelle di un uomo torturato, disidratato, tumefatto. Sulla Sindone abbiamo trovato tracce di terriccio, a testimoniare che la pelle dell’uomo della Sindone era sporca a causa di ripetute cadute. La pelle del crocifisso doveva essere sudata, sporca di terriccio, con rigonfiamenti da ematomi e incrostata da sangue delle ferite inferte con il flagello». Ancora una volta: irrealistico sarebbe stato che le colature del sangue fossero state identiche, non che siano diverse.

Così, ha concluso Di Lazzaro, «prima di trarre le conclusioni uno scienziato serio deve tenere conto dei limiti sperimentali, dei parametri sconosciuti» e delle differenze tra la realtà e quanto vuol riprodurre in un asettico laboratorio. «Non possiamo affermare che le colature di sangue della Sindone non sono congruenti con la posizione del crocifisso se non ci si avvicina alle condizioni dell’uomo sindonico disidratato, con il sangue vischioso e la pelle tumefatta, sporca e sudata. Per questo credo che i risultati di questa ricerca vadano considerati come men che preliminari, in attesa di un esperimento che tenti di riprodurre le macchie visibili sulla Sindone usando parametri di sangue e pelle più vicini a quelli che si vogliono riprodurre. Di fatto, questo articolo di Borrelli e Garlaschelli non risponde (e anzi rinforza) le perplessità già sollevate dagli esperti nel 2014». Si, perché, tra le altre cose, lo studio risale a quattro anni fa quando venne presentato, senza essere pubblicato, a un congresso di medicina forense negli Stati Uniti: «Già all’epoca», afferma il fisico dell’Enea, «vi furono notevoli perplessità sollevate da parte di medici sulla validità dei risultati. Ora quello stesso studio, con l’aggiunta di qualche nuovo esperimento, è stato pubblicato».

Nel 2014 la coppia Garlaschelli&Borrini aveva già tentato il colpo grosso dicendo che Gesù sarebbe stato crocifisso con le braccia dietro la testa a “Y” e non a “T”, concludendo che l’impronta del corpo presente sulla Sindone non corrisponde alle rappresentazioni classiche della crocifissione usata tradizionalmente al tempo di Gesù. Nel 2009, sempre l’indomito Garlaschelli, venne lautamente finanziato dall’Unione Atei Agnostici Razionalisti (UAAR) per creare una “seconda” Sindone utilizzando pigmenti, vernici chimiche e acidi a disposizione dell’ipotetico falsario medievale. Il risultato fu talmente deludente e differente dall’originale che perfino Piergiorgio Odifreddi (presidente onorario dell’UAAR, oltretutto) ne prese immediatamente le distanze, il chimico del CICAP venne così criticato dagli esperti (qui un esempio) che l’esperimento cadde nel dimenticatoio.

Concludendo, gli autori dello studio non hanno parlato di “macchie false di sangue” come riportato dalle agenzie di stampa (e poi, copiandosi a vicenda, dai principali quotidiani), ma semmai di colatura ematica irrealistica sulla Sindone rispetto a quanto avvenuto nel loro esperimento in laboratorio. Ed è una conclusione ovvia e prevedibile poiché l’esperimento non è stato eticamente corretto ed è metodologicamente errato: si sono messe a confronto due sostanze diverse (sangue con aggiunta di anticoagulante, in laboratorio), due superfici di colatura diverse (un corpo pulito, privo di tumefazioni, ferite e lacerazioni, in laboratorio), tralasciando influenti incognite che possono aver alterato la direzionalità del sangue, come la velocità di fuoriuscita, persone che hanno toccato il corpo dell’Uomo della Sindone dopo la morte, l’essere avvolto nello stello lino, i suoi prevedibili movimenti e scatti di dolore durante le torture subite ecc. Ben vengano studi seri di studiosi scettici e non. Ma, per favore, la prossima volta Garlaschelli si limiti a fare da manichino.

 

AGGIORNAMENTO 20/07/18
L’articolo è stato pubblicato anche in lingua inglese, è possibile prenderne visione qui.

La redazione

28 commenti a Sindone: “false le macchie di sangue”? L’unica “falsità” è il nuovo tentativo di Garlaschelli

  • Attilio fabris ha detto:

    Si parla di sangue improbabile raccolto nella fascia lombare della sindone. Se il corpo avvolto nella sindone è sorretto da 2 persone e precisamente sotto le ascelle e ai piedi il sangue che fuoriesce dal costato ovviamente rifluisce nella zona lombare.

  • Sebastiano ha detto:

    La frase finale dell’articolo è un errore, contiene un’aspettativa sostanzialmente irrealizzabile umanamente.

  • giuliano ha detto:

    Così… di primo acchito… mi vien da pensare che la corrispondenza fra macchie di sangue sul lenzuolo e la dinamica della crocifissione, qualora “perfetta”, porterebbe a far propendere più facilmente alla non autenticità della reliquia (cioè al falso medievale tanto caro al dott. Garlaschelli…).

  • Enrico ha detto:

    Lo studio in oggetto é obiettivamente imbarazzante dal punto di vista scientifico per diverse ed evidenti ragioni, ma almeno conferma il fatto che ormai anche lo stesso Garlaschelli dia per assodato che sulla sindone ci sia effettivamente del sangue umano. Un aspetto curioso è che nello studio si sottolinei come la posizione del crocifisso desumibile dallo scorrimento delle macchie non corrisponda a quella dell’iconografia tradizionale. Ma se fosse un falso medievale, il falsario non si sarebbe dovuto ispirare proprio a questa?

  • Emanuele ha detto:

    A mio avviso Garlaschelli con la sua equipe di studiosi dovrebbe fare il seguente esperimento il cui esito sarebbe dirimente.

    Perché un esperimento possa ritenersi attendibile, dobbiamo ricreare nel più minimo dettaglio le condizioni al contorno. Quindi l’esperimento deve essere organizzato molto bene.

    Inoltre, tutti i parametri devono essere misurati e registrati. Eventuali anomalie vanno monitorate e registrate.

    Vediamo dunque come procedere. Prima di tutto dovrebbe denudarsi. Poi dovrebbe farsi pestare e flagellare a sangue (descrivere forma e peso della frusta). Privarsi di liquidi ed alimenti (sotto controllo medico). A quel punto dovrebbe caricarsi un pesante peso sulla spalla destra (tipo una robusta trave lignea). Inerpicandosi per una strada sterrata di campagna dovrebbe precipitarsi a terra in modo da escoriarsi ginocchia ed altre parti. Il tutto deve durare qualche ora, possibilmente sotto il Sole (riportare temperatura aria e radiazione solare).

    Dopo di ciò dovrebbe farsi perforare le mani con un oggetto acuminato (preferibilmente dei vecchi chiodi rugginosi). Infine, dovrebbe farsi issare ed appendere verticalmente su un sostegno idoneo in modo da assumere la posizione dell’uomo di Vitruviano (ma è accettabile che tenga le braccia dietro la nuca, se più comodo, purché registri il fatto).

    Dopo qualche ora dovrebbe farsi praticare una profonda lacerazione al costato. Questa fase è delicatissima: prima deve aver raggiunto un sufficiente grado di disidratazione, stress cardiaco e respiratorio (da controllare con attente analisi mediche).

    A questo punto dovrebbe farsi spalmare il corpo di olii ed unguenti e farsi avvolgere in un telo di lino. Ultimo passaggio, rimanere immobile tre giorni in una caverna di roccia (umidità e temperatura rigorosamente controllate).

    Finito l’esperimento si potrebbe valutare se e come le impronta di sangue sul telo di Garlaschelli sono compatibili con quelle della Sindone o no. In questo caso, come esige la scienza, l’esperimento avrebbe rispetto i dettami di un buon esperimento scientifico, senza alterazioni.

    • positrone76 ha detto:

      Ad onor del vero lo dovrebbe ripetere per un numero di volte statisticamente rilevante eheheh 🙂

  • extracomunitario ha detto:

    La solita carneficina, i soliti specialisti macellai che ogni tanto discutono anche per amore universale.

  • lorenzo ha detto:

    Povero Garlaschelli, nella sua supponente ignoranza, pur essendo colpevolmente a digiuno di studi sindonici, si è affannato a dimostrare che gli angoli di colatura sanguinea presenti sulla Sindone (già peraltro analizzati, misurati, studiati e spiegati anche da mons. Giulio Ricci nel suo libro “L’Uomo della Sindone è Gesù” edito nel 1985) portano a concludere che i rivoli ematici visibili sugli avambracci sono stati ritoccati perché non sono compatibili con una persona crocifissa a braccia distese.

    Scrive il Ricci che “C’è, infatti, una logica inesorabile che presiede lo svolgersi delle leggi fisiche; fa al caso nostro – per esempio – la legge della gravitazione dei corpi e la viscosità dei liquidi che, applicata ad alcune colature di sangue, permette di ricostruire le relative posizioni del corpo, in quel sistema obbligato che è una crocifissione con chiodi. Queste posizioni hanno un “prima” e un “poi” ed ecco il movimento. L’entità di esso lo determinerà la giusta interpretazione di quegli strani segni che sono, per es. le colature di sangue convergenti in un medesimo punto… ”
    ed attribuisce alle braccia sindoniche, in base alle colature sanguinee, angolature rispetto al all’orizzonte di circa -35° e -83°: ritengo pertanto che anche la angolazioni delle colature misurate dal Garlaschelli siano assimilabili e su quelle non discuto.

    Dove sta dunque l’errore di Garlaschelli?
    Semplice: ha ipotizzato che l’Uomo della Sindone sia stato immobile per tutte le tre ore della sua agonia in croce, cosa assolutamente impossibile perché, stante le modalità stesse della crocefissione, la respirazione era molto difficoltosa e se il crocifisso non fosse passato ogni tanto da una posizione di accasciamento con compressione polmonare ad una di sollevamento per poter dilatare i polmoni, sarebbe morto soffocato in breve tempo.

    Per chiarire meglio le due posizioni, così come risultano dallo studio delle colature, aggiungo che:
    – Nella posizione di accasciamento, nella quale le braccia assumono una posizione che è una via di mezzo tra un T ed una Y, il peso del corpo è più o meno equamente distribuito tra le mani ed i piedi, ma la respirazione è difficoltosa a motivo della compressione polmonare attuata dalla posizione delle braccia.
    – Nella posizione di sollevamento, nella quale un braccio è pressoché piegato ad angolo retto e l’altro quasi orizzontale, la respirazione è facilitata perché i polmoni possono dilatarsi, ma il dolore sia sui piedi che e sul polso del braccio piegato ad angolo, che fanno forza sui chiodi al fine di sollevare il corpo, è lancinante.

  • andrea g ha detto:

    Al di là della questione Sindone- il problema è il solito:
    sperare di poter “dimostrare” che Dio non esiste.
    Prima di sprofondare nel Nulla, ci si dedica anima e corpo
    a tentare di trovare la dimostrazione ultima: non esiste il Creatore.
    Davvero impressionante.

  • Raphael ha detto:

    Garlaschelli come sempre parte dal suo pregiudizio ateo nichilista per dimostrare la falsità di ciò in cui non crede. Servirebbe maggiore onestà intellettuale.
    Vorrei precisare alcune cose:
    1) La posizione del Crocifisso non è la stessa di Garlaschelli, che del resto già presentò questo esperimento alla nota trasmissione televisiva “La Strade dei Miracoli”. Le braccia non potevano – come invece propose Garlaschelli – avere una inclinazione di 30 o 45 gradi. Non è reale.
    2) Quando Gesù viene schiodato dalla croce ci sono delle mani, braccia e corpi che lo toccano e lo sostengono, splamando il sangue ovunque, e, dunque, facendogli perdere quelle “proiezioni”, quei percorsi che avrebbe fatto naturalmente;
    3) il Corpo viene avvolto in un lenzuolo (sindone) e trasportato alla tomba. Anche qui, il trasporto fa si che il telo strusci sul corpo.
    4) il Corpo di Cristo viene lavato e pulito, secondo l’uso dei Giudei, prima di metterlo a contatto con gli aromi appiccicosi (dopo non sarebbe stato possibile togliere il sangue).
    5) Viene riavvolto in un nuovo lenzuolo, che è quello che abbiamo noi oggi, come dimostrato nel libro di Savini, “Risurrezione un viaggio tra fede e scienza”. Dal testo greco del Vangelo sembrerebbe che i lenzuoli siano due …

    Tutto ciò premesso, l’esperimento di Garlaschelli è anche inutile, oltre che intellettualmente poco onesto, per il modo di affrontare la questione. Prima bisognerebbe leggere bene i vangeli (anamnesi)per poi procedere all’esperimento scientifico, al fine di sapere cosa abbiamo e cosa cerchiamo.

  • Angelo ha detto:

    Buongiorno. Ottime osservazioni. L’aspetto che però mi lascia perplesso è come la notizia sia stata riportata dai maggiori organi di stampa, tutti ne hanno parlato. Mentre degli innumerevoli studi a favore dell’autenticità,nel momento della loro pubblicazione, qualche stralcio qua e là e solo in siti specializzati.
    Oggi il mondo vuole essere libero dai vincoli del Cristianesimo, aspettano la prova che veniamo dal caso. Non hanno capito che la vera libertà e il senso della vita si trova solo in Cristo.

  • Raphael ha detto:

    L’esistenza di due sindoni, credo che sia cruciale per impostare un’attenta e precisa anamnesi.

    Riporto un passaggio a mio avviso fondamentale, preso dal libro già citato di Savini, “Risurrezione, un viaggio tra fede e scienza”, Ed. PAoline, cap. IV “Dove è finito il corpo di Gesù?”,pp. 64-65:

    È molto probabile che ci siano state, dunque, due sindoni: una per avvolgere il corpo del Signore appena schiodato dalla croce e condurlo al sepolcro, che è la sindone citata nei sinottici; un’altra per la preparazione della sepoltura, a cui sarebbe stata aggiunta la mistura di mirra e di aloe di circa cento libbre portata da Nicodemo direttamente al sepolcro (Gv 19,39). Infatti, non avrebbero mai potuto preparare il corpo di Gesù con gli aromi sotto la croce ma solo sulla pietra tombale, e ciò per almeno quattro motivi evidenti: 1) l’inadeguatezza del luogo dell’esecuzione; 2) la Parasceve; 3) per non appesantire il corpo del Signore con 100 libbre (circa 33 chili) di unguenti e, dunque, rallentare il tragitto verso il sepolcro; 4) per non mescolare il sangue e gli altri liquidi organici con gli aromi. S. Matteo precisa, inoltre, che la sindone portata da Giuseppe era pulita (Mt 27,59). Tale sindone, con il trasporto del corpo martoriato, avrebbe riportato grandi macchie ematiche e striature, che, invece, non compaiono nella sacra Sindone di Torino. È molto probabile, dunque, che Giuseppe abbia posto il corpo di Gesù, dopo un’iniziale e fugace pulizia, in una nuova sindone pulita insieme agli aromi e, poi, proceduto a fasciarla con i teli.

    In nota, l’autore spiega:

    La cronologia sinottica degli eventi è strutturata come segue: 1) Giuseppe ricevuto il corpo di Gesù; 2) lo avvolse in una sindone; 3) lo depose nel sepolcro. La cronologia di S. Giovanni è molto sintetica nella prima parte ma, essendo egli testimone oculare, aggiunge dei dettagli ignoti agli altri: 1) Giuseppe venne [al Golgota, dove era S. Giovanni] e portò via (αἴρω) il corpo di Gesù [al sepolcro]; 2) Nicodemo venne [al sepolcro], portando la mistura di 100 libbre; 3) presero/ricevettero (λαμβάνω), dunque, il corpo di Gesù e lo strinsero/fasciarono con teli (ὀθόνια) assieme agli aromi, secondo l’uso dei Giudei per preparare la sepoltura. Da notare che tale uso prevedeva la pulizia del cadavere prima dell’imbalsamazione, poiché gli aromi erano molto appiccicosi, e non sarebbe stato possibile poi mondare il corpo, ragion per cui questo sarebbe stato disposto in una nuova sindone e poi fasciato.

  • Emanuele ha detto:

    Secondo me uno degli argomenti più forti a sostegno della veridicità della Sindone è proprio l’accanimento di certi atei.

    Se fosse falsa non passerebbero anni a cercare di dimostrarlo facendo quasi sempre figure cacine

    • andrea g ha detto:

      Proprio così, la scienza non riesce a spiegare la Sindone,
      e ciò causa al fondamentalismo ateista un problema insostenibile.
      Di qui i tragicomici tentativi del signor Garlaschelli-

  • Emanuele ha detto:

    Comunque vada, sarà un miracolo!

    Se si dimostrasse che la Sindone è falsa, saremmo comunque davanti ad un miracolo. Un falsario del medioevo avrebbe dovuto mettere in campo conoscenze fisiche, chimiche, mediche, archeologiche, storiche, ottiche, paleobotaniche, filogiche impossibili per l’epoca. Un genio assoluto al cui confronto Da Vinci sarebbe un pischello, genio però rimasto ignoto. Genio di realizzare quest’opera miracolosa, senza lasciare nessun altra traccia.

    Inoltre, ad oggi, l’unico modo di riprodurre qualcosa di simile all’immagine sindonica è usare un laser ad eccimeri. Infatti, i tentativi fatti con altre tecnologie disponibili nel medioevo hanno portato risultati pessimi.
    Tale tecnologia, o simili, sarebbero dovute essere disponibili nel medioevo. Se ciò fosse vero, dovremmo riscrivere molti libri di storia e storia della scienza.

    • andrea g ha detto:

      “Se si dimostrasse che la Sindone è falsa, saremmo comunque davanti ad un miracolo.”
      Assolutamente sì, Emanuele.
      Ecco perché il fondamentalismo scientista digrigna i denti, davanti alla Sindone-

  • Romanza Sfinteri ha detto:

    Voi non sapete neanche cosa significa la parola etica.

    Voi che avete fondato una pseudoscienza come la sindonologia:

    « Fra tutte le pseudoscienze, la sindonologia è quella che gode del maggiore favore nei media. Va fatto un elogio ai sindonologi che sanno vendere il loro prodotto. La chiave del loro successo sta nell’equivoco in cui i media cadono troppo facilmente quando presentano la sindonologia come se fosse una “Scienza”. In realtà sarebbe perfino generoso chiamarla una pseudoScienza. È una parodia della Scienza. »

    Voi che nelle vostre rubriche parlate di medjugorie, delle lacrime delle statue di gesso .. di sangue che si scioglie sbattendo una boccetta ma che contemporaneamente sarebbe la volontà di uno spirito ultraterreno che dovrebbe proteggere.. napoli!

    E parlate di etica?

    Ogni ricerca storiografica UFFICIALE ha confermato l’origine medievale della sindone.

    Ogni ricerca scientifica UFFICIALE ha confermato l’origine medievale della sindone.

    Ogni applicazione del buonasenso suggerisce che macchiare lenzuoli non serve a nulla.

    Pensate di circuire le persone raccontandso la storia di dio che risorge a mezzanotte emanando raggi laser, premettendo che ai cristiani non servono miracoli per credere.

    Siete vuoti. Siete il lato meschino e oscuro dell’animo umano.

    Continuate ancora un pò vi prego, Shiva101 vuole togliersi personalmente la soddisfazione di svergognarvi davanti al mondo e vedervi cadere nella totale denigrazione.

    • Giovanni ha detto:

      Mi ricordi tanto quei personaggi dei cartoni animati, sempre antagonisti, che fanno le solite frasi fatte “Voi sparirete, io vi distruggerò”… poi sappiamo che fine fanno quelli che fanno quei proclami. Beh tu non fai tanta differenza 😉

    • Raphael ha detto:

      Gentile Romanza,

      Di quale ricerca storiografia ufficiale o ricerca scientifica ufficiale parla?

      Saremmo lieti di conoscere nomi e cognomi, riviste, libri, etc, perché anche la sua affermazione possa essere scientifica ed etica.

      Sarebbe opportuno, altresì, che lei, prima di sparare a vista nel forum, leggesse qualche libro e rivista scientifica accreditati. Mi permetto qualche indicazione: Baima Bollone, un medico legale; Baldacchini, fisico dell’Enea, e tanti altri scienziati italiani e americani che da anni studiano la Sindone … Nel pool ci sono anche atei o agnostici … Saranno tutti pazzi costoro?

      Dopo di ciò, lei potrà dire: si concordo, no non condordo e soprattutto il perché. È necessario dimostrare scientificamente l’errore in cui qualcuno potrebbe essere incappato per amore alla verità e alla scienza, che è un patrimonio di tutti e parla una lingua universale. Possiamo anche essere in disaccordo su alcune cose ma è bene mantenere sempre lo stesso piano metodologico e dialogico.

      Cordialità.

      • alessandro pendesini ha detto:

        ..tanti altri scienziati italiani e americani che da anni studiano la Sindone … Nel pool ci sono anche atei o agnostici ….
        Raphael :
        Dalla mie verifiche risulta che il gruppo di studio sulla “sindone” di Torino, STURP (Shroud of Research Project), ha avuto 40 membri: 39 credenti, 1 agnostico. Dico bene 39 CREDENTI e UN SOLO AGNOSTICO ! Scelti a caso dicono……

        NB: Qual è la probabilità che un gruppo di scienziati americani scelti a caso abbiano una tale composizione?
        -La probabilità di ottenere un gruppo come STURP è:
        P (39) = C39, 40 (0,4) 39 (0,6) = 1 7,3×10-15, cioé 7 possibilità su un milione di miliardi !
        Da meditare !
        Vi risparmio tutto il resto estremamente dubbio….Per la vostra credibilità, e uccR come razionalisti, sarebbe meglio evitare tematiche fantasmatiche del genere…

    • lorenzo ha detto:

      Shiva, sei proprio sicura che quello che hai scritto ti esca dal cervello che sta sopra la spina dorsale e non dallo sfintere che sta sotto la spina dorsale?

      • Sebastiano ha detto:

        Lore’, shivetto nostro ti ha già risposto con il suo cinquemilionesimo nick. Nome Omen

    • Emanuele ha detto:

      “please, don’t feed the trolls!”