Il teologo Antonio Livi condanna Ratzinger: «da sempre tende all’eresia»
- Ultimissime
- 04 Lug 2018
Dicono che a condurre la guerra ideologica contro Papa Francesco, oltre a Socci, Tosatti, Cascioli ed altri ex berlusconiani in crisi esistenziale, vi siano anche figure di rilievo.
Non si tratta certo dei cardinali dei dubia, che mai sono stati irrispettosi e hanno espresso legittime domande, alle quali legittimamente ha risposto l’allora prefetto Gerhard L. Müller (incaricato delle diatribe teologiche), assicurando: «Amoris Laetitia è molto chiara nella sua dottrina. I cardinali hanno il diritto di scrivere una lettera al Papa. Mi sono stupito perché questa però è diventata pubblica, costringendo quasi il Papa a dire sì o no. Questo non mi piace. E’ un danno per la Chiesa discutere di queste cose pubblicamente».
Allora, chi sono questi autorevoli teologi? Il nome che ricorre spesso è quello di Antonio Livi, ex teologo della Pontificia Università Lateranense, collaboratore de La Nuova Bussola Quotidiana e firmatario della Correctio filialis a Papa Bergoglio, in compagnia di lefebriani, sedevacantisti ed anticonciliaristi. La cosa che non viene mai ricordata da chi usa il nome di questo teologico per la sua piccola battaglia ideologica contro Papa Bergoglio è che mons. Livi è stato duro oppositore anche di Giovanni Paolo II e Benedetto XVI, anche se effettivamente durante i precedenti pontificati ha mantenuto un profilo più basso.
Mons. Livi: “Ratzinger ha introdotto la teologia progressista”.
Eppure vi sono esempi recenti delle accuse di Antonio Livi ai predecessori di Francesco. «L’egemonia della teologia progressista nelle strutture di magistero e di governo della Chiesa cattolica», ha scritto, ad esempio, pochi mesi fa, «si deve anche e forse soprattutto agli insegnamenti di Joseph Ratzinger professore, che mai sono stati negati e nemmeno superati da Joseph Ratzinger vescovo, cardinale e papa». «Nella teologia di Ratzinger», ha aggiunto, «risulta irrimediabilmente deformata la nozione di base del cristianesimo». Mons. Livi ha promosso ed elogiato il libro di uno storico nemico di Benedetto XVI, il tradizionalista Enrico Maria Radaelli, il quale si è proposto di «controbattere uno per uno gli insegnamenti» di Ratzinger «a partire dal suo metodo storicistico», insegnamenti che ritiene «profondamente erronei, pericolosi per la fede come solo una sintesi delle dottrine moderniste può essere». E se lo dice Radaelli…
Dopo il Concilio Vaticano II sarebbe tutto un complotto per distruggere la Chiesa.
Pochi giorni fa il teologo Livi è tornato all’attacco, mettendo prima in discussione l’autorità dell’attuale Pontefice -ma questo è ormai un noioso must-, e buttando nel calderone dell’eresia il Vaticano II, Giovanni XXIII e tutti i Pontefici post-conciliaristi. Ha quindi accusato Bergoglio ed il card. Kasper dei grandi mali del mondo, di voler creare «una Chiesa senza sacerdozio, senza magistero, senza dogmi, senza un’interpretazione ufficiale della Sacra Scrittura», e di tentare di «distruggere la santa messa, il matrimonio, la comunione e il Diritto canonico» (sembra che la Sindone e le vecchiette che recitano il rosario prima delle celebrazioni, invece, l’abbiano scampata).
Mons. Livi si è anche detto certo del complotto -massonico, satanista o omosessualista, non si sa- alla base dell’elezione dell’attuale Papa. E l’argomentazione è curiosa: tutto sarebbe stato orchestrato perché «nessuno ha avanzato una tesi diversa». Lapalissiano. Aggiungendo: «Talvolta si dice invece una cosa assurda: che cioè Papa Francesco sia stato eletto perché l’ha voluto lo Spirito Santo. E’ una sciocchezza. Lo Spirito Santo ispira tutti gli uomini perché facciano il bene, ma non tutti gli uomini fanno quello che ispira loro lo Spirito Santo: certi fanno delle cose buone e certi altri fanno delle cose cattive». Ma chi decide se Francesco fa il bene o il male? Antonio Livi? E chi valuta se Livi fa e dice il bene, seguendo o rinnegando l’inspirazione dello Spirito Santo? A parte questo cortocircuito, il teologo non si accorge che, se anche avesse ragione, non sta affatto confutato che lo Spirito Santo abbia voluto Francesco ma, al massimo, che il Papa non si inspiri allo Spirito Santo. Giudizio che non spetta all’ex teologo della Lateranense.
Mons. Livi: “Benedetto XVI si è unito ai teologi eretici e tende all’eresia”.
Infine, è tornato a colpire Ratzinger, accusandolo di essersi «unito ai teologi eretici». Benedetto XVI, afferma Livi, sarebbe «tendente all’eresia», in quanto «ha sempre manifestato della simpatia per il neo-modernismo». Lo ha accusato di «fideismo» e di dire «sciocchezze» e perfino il suo bestseller, Introduzione al Cristianesimo, viene messo all’Indice in quanto scritto «sotto l’influenza della cultura protestante, e nella teologia egli», il card. Ratzinger, «agiva già sulla base della scelta di combattere il neo-tomismo e la neo-scolastica, con i loro preambula fidei e la teologia naturale».
Il vaticanista Andrea Tornielli ha replicato, punto per punto, ai commenti di Antonio Livi. Il quale, espone le sue idee in modo grossolano, mescolando arbitrari riferimenti alla dogmatica con ridicole tesi cospiratorie e citazioni prive di fonte (come il “Si, ci rifletteremo” con cui Ratzinger avrebbe risposto alla richiesta di Hans Kung di modificare il dogma dell’infallibilità). Ma da dove viene tutto questo rancore? Lo rivela lui stesso: la stampa cattolica, si lamenta, ignora da sempre i suoi scritti e le librerie cattoliche filo-vaticane si ostinano a non promuovere in vetrina i libri della sua collana (non fatichiamo a comprenderne i motivi): «un ostracismo verso questa buona dottrina, come se fosse stata prodotta da un folle». Una «“congiura del silenzio” nei confronti degli uomini come me». Ricomincia così un altro complotto fatto di martiri ed eretici.
La correctio filialis di Ariel Levi di Gualdo: “mons. Livi? Dottrina fuorviante”.
Curiosamente, anche tale don Ariel Levi di Gualdo, uno dei co-fondatori assieme allo stesso Antonio Livi e a padre Giovanni Cavalcoli, del blog L’Isola di Patmos, ha già in passato commentato che «mons. Livi non è nuovo a certe sparate a raffica pericolose e fuorvianti proprio sul piano dottrinario», accusando il volutamente ambiguo teologo tradizionalista -nonché suo ex collaboratore- di combattere Papa Francesco attraverso un «meschino parlare ed esprimersi, dal nome “processo alle intenzioni”». Una «penosa vicenda», quella «di Mons. Antonio Livi», si conclude. Chi di correctio filialis ferisce, di correctio filialis perisce.
La redazione
53 commenti a Il teologo Antonio Livi condanna Ratzinger: «da sempre tende all’eresia»
Non avevate smesso di pubblicare infastiditi dal clima belligerante scatenato dal Magistero ambiguo di Papa Francesco?
Quanta acredine nei vostri scritti… ma soprattutto perché continuare a prendere come riferimento dottrinale Rocco Buttiglione e i suoi peccati gravi, che non sarebbero secondo lui mortali (nonostante i chiarissimo testi magisteriali in merito di San Giovanni Paolo II), utili solo a giustificare il concubinato?
Per comprendere perché cito Buttiglione fare riferimento al vostro tweet… https://mobile.twitter.com/UCCR/status/1014397086597615616
Non è la prima volta che lo chiamate in causa come riferimento dottrinale.
1) Buttiglione non è nemmeno citato nell’articolo (ma solo su Twitter dicendo che aveva notato che i critici di Francesco sono anche quelli contro Benedetto XVI, e non è un riferimento dottrinale).
2) L’articolo si occupa di uno pseudo-teologo che chiama eretico Benedetto XVI (e solo di contorno si cita Francesco).
3) Nessuna parola su Livi e Ratzinger, che sono i protagonisti dell’articolo?
Se si toglie l’acredine del tuo commento cosa rimane?
Ed infatti il card. Ruini parlò di cecità per i tradizionalisti: https://www.uccronline.it/2015/11/22/il-card-ruini-da-una-bella-lezione-agli-antibergogliani/
Guarda un po’ tutti gli amici stretti di Giovanni Paolo II e Benedetto XVI stanno con Francesco (Ruini, Sgreccia, Lombardi, mons. Georg Ganswein…).
Anche Caffarra stava con Francesco. E proprio per questo gli ha chiesto ripetutamente di non essere ambiguo. La correzione fraterna è un atto di carità.
Poi però ha risposto il prefetto per la fede dicendo: nessuna ambiguità, amico mio. E così ha fraternamente corretto Caffarra, come atto di carità. E Caffarra è stato anche fraternamente corretto da mons. Sgreccia e dal card. Camillo Ruini. A tutti capita di sbagliare, l’importante è correggersi fraternamente.
@LG: a che titolo i prelati che citano parlano a nome del Papa, manco fossero Mons. Fernandez, che quel testo ambiguo ha scritto?
Solo il Papa ha il diritto e l’onere di confermarci nella fede, spiegando cosa intendeva nei passi più ambigui e fumosi di Amoris Laetitia. Se non lo vuole fare su richiesta esplicita e reiterata di almeno 5 Principi della Chiesa (ai quattro si aggiunse aderendo all’appello un quinto cardinale), lo faccia per adempiere ai doveri del ministero petrino.
Caro fratello, il prefetto della Congregazione per la dottrina della fede non è un “prelato” come fosse un monsignore di campagna. Ha ufficialmente la delega papale di intervenire in questioni strettamente teologiche, come infatti Muller intervenne nel caso dei “dubia” (la lettera era infatti destinata anche a lui) e come recentemente il nuovo prefetto Ladaria è intervenuto contro l’ordinazione sacerdotale femminile.
Quindi il Papa ha già risposto ai 4/5 Principi della Chiesa attraverso la persona che si occupa di queste cose, il segretario dell’ex Sant’Uffizio. E gli altri 100 Principi della Chiesa hanno poi corretto fraternamente quei 5, chi intervenendo direttamente (Ruini, Sgreccia ecc.), chi non aderendo all’appello, chi sostenendo e promuovendo integralmente Amoris Laetitia nelle loro diocesi di competenza.
Ma quale acredine?? Si chiama sana ironia!Q
Il bello è che ti scandalizzi per l’ironia e lasci passare gli insulti a Francesco e Benedetto come atti dovuti o nel migliore dei casi fingi di niente e nel peggiori ti accodi ai caproni sedevacantisti che stanno infestando questo blog e il web. Ma poi nella realtà rimangono nascosti, forse si vergognano.
@Laura se è sana ironia perché in così tanti tra i commenti chiedono ai membri dell’UCCR di abbassare i toni e di non continuare questa battaglia fratricida e stolta, coerentemente con quanto dichiarato prima del periodo di blocco delle pubblicazioni?
Semplicemente perché sono disturbati dal fatto che vengono sbertucciati i loro giornalisti di riferimento. Se fossero davvero sensibili ai toni alti (ma poi, dove?) sarebbero i primi a moderare i loro insulti al Papa e a correggere fraternamente i toni gratuitamente denigratori dei vari Socci-Tosatti-DeMattei-Cascioli ecc. E’ come la gente del PD che critica la violenza di Salvini e poi lo chiama nazista.
Mi stupisce che poi parli di “tanti commenti” come se la quantità fosse sinonimo di verità. Fino a ieri dicevi che Francesco è amato da tanti perché chi dice la verità è sempre in minoranza. Ora però ti mostri incoerente.
E non hai risposto a Laura, quindi ti rifaccio la sua domanda: perché ti scandalizzi per l’ironia e lasci passare gli insulti a Francesco e Benedetto come atti dovuti o nel migliore dei casi fingi di niente e nel peggiori ti accodi?
Ammettiamo pure che talvolta, al timone della nave della Chiesa, mani poco esperte la facciano oscillare più del dovuto: è forse questo un buon motivo per gettarsi a mare?
Gesù non ha forse detto: “Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia chiesa e le porte degli inferi non prevarranno contro di essa.”?
ed ancora: “Perché avete paura o gente di poca fede?”
cari amici, forse dopo Monsignor Livi dovreste dedicare un articolo analogo anche nei confronti del card. Muller, prefetto emerito della Congregazione per la dottrina della fede (scelto per questo incarico dal suo grande estimatore Bendetto XVI), dato che in una recente intervista ha espresso dichiarazioni molto simili a quelle di Monsignor Livi: Ha parlato infatti di un processo di “protestantizzazione” nella Chiesa in corso da decenni, come (vi) fa notare il giornalista Tosatti in questo post: http://www.marcotosati.com/2018/07/04/il-maccartismo-nella-chiesa-nel-regno-del-misericordia-come-screditare-i-perplessi/
Protestantizzazione del cattolicesimo è fatale come degrado graduale del conflitto tra cattolici protestantizziati con cattolicesimo di allora. Infatti nella vita di ogni giorno i cattolici sono protestantizziati, anzi americanizzati.
Non mi sembra che Muller abbia mai insultato Benedetto XVI, né che ha mai definito eretico il Papa. In quell’intervista ha criticato alcuni vescovi, cosa che ha sempre fatto.
La protestantizzazione della Chiesa è dovuta alla massicci presenza di cattolici nemici del successori di Pietro, che chiamano “papolatri” i fedeli a Roma. Esattamente come fanno i protestanti.
Ciao Franco, scusa l’intromissione.
La protestantizzazione della chiesa, secondo Muller, si rischia per ben altri motivi. Altro che i “papolatri”.
http://www.lanuovabq.it/e-la-protestantizzazione-della-chiesa
Credo che al posto di deridere chi la pensa diversamente, rifugiarsi in nomignoli (papolatri) o in facili slogan (misercordia, dialogo ponti ecc), faremmo meglio a riflettere seriamente.
Faremo ancora meglio a pregare per la Chiesa.
Alle volte mi domando: se fossi vissuto fra il 1300 e 1400, durante il grande scisma d’occidente, avrei avuto la capacità e la lucidità di capire qual’era il papa e qual’era l’antipapa? Chi aveva ragione e chi torno. Temo di no.
Ecco, appunto, al posto di deridere il Papa Francesco dovresti riflettere seriamente a quale banda di svitati complessati stai dando retta. E più che pregare per la Chiesa prega per le anime disperate che stanno combattendo la Chiesa dall’interno. E accetta un consiglio: al posto di rimuginare cosa avresti fatto nel 1300 inizia a pensare a cosa fare ora, alla lucidità che non hai adesso dato che non riesci più nemmeno a difendere Benedetto XVI e a vedere che c’è in atto una guerra dei protestanti tradizionalisti alla Chiesa cattolica.
Franco, scusa..ma
– dov’è che avrei deriso papa Francesco?
– personalmente ho sempre difeso BXVI, quando mi è capitato nel mio piccolo. Più che altro ho tentato, con pochissime fortune. Dall’articolo, forse per un mio limite, non ho capito esattamente quale sia la tesi e le motivazioni di Livi. Cmq ritenere eretico BXVI credo sia decisamente fuori luogo/sbagliato. Ho cercato di difendere BXVI durante il suo pontificato “attivo”, quanto alcuni si sperticavano in critiche assurde e poi, durante il pontificato “passivo”, quando alcuni dei critici di allora si erano trasformati in papisti più papisti del papa. L’ho difeso, nelle poche volte che mi è capitato e nel mio piccolo, anche da critiche piovute da “teologi” alla page che non si fan problemi a criticare il papa emerito quando “osa” esprimere un parere (a loro pare impropriamente). Tanto per capire che idea hanno di “dialogo” di cui tanto parlano.
– personalmente non rimugino, ma prendendo atto dei miei limiti e mi domando se avrei avuto la lucidità necessaria di discernere
– il mio intervento era per farti notare che Muller, quando parlava di protestantizzazione della Chiesa, non si riferiva affatto, come dicevi tu, ai papolatri, ma a ben altro.
Scusami tu.
– Papa Francesco è chiaramente sotto l’attacco di una banda di ebeti psicologizzati, dove l’avresti difeso?
– Il tuo unico commento è stato dare manforte a uno che difende gli insulti di Livi a Benedetto XVI. Quindi dire che hai sempre difeso il Papa emerito fa quasi ridere.
– Porsi solo il dubbio dell’esistenza di un antipapa e di un papa, in un momento storico in cui ci sono due Papi, significa patteggiare per i sedevacantisti del “Benedetto XVI è il mio unico Papa”.
– Il tuo intervento dimentica, guarda caso, le forti critiche di Muller agli antipapisti che difendi, facendo passare una riflessione sui vescovi tedeschi come un’alleanza alle tesi di Livi perché di lui si sta parlando.
Franco..davvero vorrei riuscire a dialogare serenamente. Ci provo ancora.
– Nella tua prima risposta mi accusavi di “deridere papa Francesco”. Di fronte alla mia domanda dove l’avrei deriso, lungi dal rispondermi, cambi discorso e mi dici che non l’ho difeso. Ma siamo all’assurdo. Davvero. Adesso potrei anche dirti che accusare papa francesco di eresia sia sbagliato, ma temo sarebbe inutile.
– Nella tua prima risposta mi accusavi anche di non difendere BXVI e dopo che, anche qui, ti rispondo nel merito, mi accusi di nuovo che la cosa ti fa quasi ridere solo perchè ho risposto all’interno di un commento di un altro utente (Giuseppe). Tra l’altro il mio commento “incriminato” era solo per puntualizzare un tuo errore. Magari voluto per fare un po’ di polemica (ci sta. Non mi importa)
– Poi, sempre nel mio primo commento “incriminato”, ho espresso una mia riflessione a margine riguardo il periodo della cattività avignonese. Credo che chiunque, leggermente appassionato di storia e che non sia esageratamente arrogante, si domanderebbe, prima o poi: “ma io sarei stato in grado di distinguermi dalla massa oppure non avrei avuto la lucidità di capire cosa succedeva?” Da questo a dedurre che il mio ragionamento fosse un endorcement per i “sedevacantisti”..beh..non prendertela, ma ce ne vuole.
– I tuoi punti 2 e 3, ti faccio notare, sono in contrasto l’uno con l’altro. O il fatto che abbia difeso in passato o ora BXVI ti fa ridere in quanto non è credibile (e io di fatto sarei un bugiardo. Ti ringrazio 😉 ) oppure sono un sedevacantista del “Benedetto XVI è il mio unico papa”. Complimenti a parte, ti faccio notare che una cosa esclude l’altra.
E’ molto più semplice pensare che sia un poveraccio cristiano che non patteggia nè per una fazione nè per un’altra e di fronte alle accuse allucinanti ricevute da BXVI nel corso degli anni, quando e come ho potuto, ho cercato di controbattere. Spesso in maniera inefficace e spesso del tutto inutilmente. Ora spero che non mi si dica che sostengo la tesi secondo la quale l’unico papa sia BXVI.
– Il mio intervento, ripeto, era solo per farti notare che ti sbagliavi. Il processo di protestantizzazione della Chiesa, vero o falso che sia (ma io che ne so?), secondo Muller dipende da elementi ben diversi rispetto ai “papolatri” (come dici tu)
Per farci una risata assieme pensiamo al fatto che mi pare tu ce l’abbia particolarmente con i protestanti (fra gli altri), in un periodo storico in cui, mi pare, esponenti importanti del clero cattolico li stanno abbondantemente rivalutando. Non so se giustamente o ingiustamente (non vorrei scatenare un’altra polemica)
Sono qui per parlare seriamente e serenamente.
– Ho risposto al tuo invito a non deridere chi la pensa diversamente dicendo che sarebbe meglio e più cattolico se tu ti occupassi di chi deride tutti i giorni il nostro Vescovo di Roma. Notando che non lo fai ma, anzi, ti occupi di supportare chi lo vorrebbe sepolto.
– E’ questo il punto. Intervieni per puntualizzare un mio (presunto) errore di informazione giornalistica mentre non intervieni per puntualizzare tutti quelli che stanno difendendo chi chiama eretici Francesco e Benedetto. E’ sospettoso, non credi? Non meritano le tue puntualizzazioni loro? O la pensi come loro?
– Se ti sembra normale rispondere con la cattività avignonese ad un post in cui un teologo rinomato chiama eretici i Papi…allora c’è qualcosa che non va ed aumenta il sospetto che anche tu, sotto sotto, la pensi uguale a chi vede in Francesco un antipapa.
– E continuo a leggere che difendevi Benedetto in passato, ma oggi te ne lavi le mani..sia di Benedetto che di Francesco. Relegando la difesa dell’autorità papale a semplici fazioni contrapposte. Capisci la gravità della situazione? I tuoi studi storici ti stanno aiutando?
Ce l’ho con il protestantesimo ma sono d’accordo con chi afferma che Lutero non aveva inizialmente l’intenzione di uno scisma ma era preoccupato della degenerazione morale della Chiesa di quei tempi. Poi le cose andarono come sono andate. Questo significa rivalutare Lutero? Allora lo sto rivalutando e sono in buona compagnia: «Occorre riconoscere più chiaramente l’alta importanza della richiesta di Lutero di una teologia vicina alle Sacre Scritture e della sua volontà di un rinnovamento spirituale della Chiesa» (Giovanni Paolo II). «ciò che non dava pace a Lutero era la questione su Dio, che fu la passione profonda e la molla della sua vita e dell’intero suo cammino. Il pensiero di Lutero, l’intera sua spiritualità era del tutto cristocentrica» (Benedetto XVI). «L’intento di Martin Lutero, cinquecento anni fa, era quello di rinnovare la Chiesa, non di dividerla» (Francesco).
Va bene Franco. Mi sa che non ne usciamo.
Cosa abbiamo scritto e risposto possiamo rileggerlo tranquillamente e vedere gli eventuali errori reciproci.
Buonanotte. Un abbraccio
Apprezzo comunque il tentativo di sdrammatizzare, ma ti invito nuovamente a vedere che i tempi sono drammatici. Di don Minutella si sta riempiendo l’Italia…
“Deridere chi la pensa diversamente” non si può. Ma chiamare eretici i Papi si può. Schizofrenia?
Papa, antipapa, massoneria, cataclismi, scismi…ma una bella dose sana di vita reale?
Quoto e straquoto.
mArco tosatti ha meno credibilità di ali agca.
Ci fosse stato internet e UCCR ai tempi dell’eresia ariana, avrebbe scritto articoli su articoli pieni di livore contro Sant’Atanasio, e altri per dimostrare invece che tutto quello pronunciato da Papa Liberio è chiaro, cristallino, senza macchie, vero, perchè non può essere diversamente, avendo Cristo detto a Pietro il famoso: “Tu sei Pietro…ecc.ecc.”.
La storia insegna però che alcuni Papi, pochissimi per la verità e per fortuna, hanno sbagliato non solo nella propria condotta morale, ma anche in materia di fede.
Come conciliare allora questo con il dogma dell’infallibilità pontificia?
Con il fatto che il Papa è preservato dall’errore quando parla ex-cathedra, quindi quando parla come capo della cristianità, ed inoltre in maniera definitiva e solenne. Non ad esempio come dottore privato. Non quando NON si rivolge alla cristianità intera, in qualità di sommo pontefice. Non quando non definisce in maniera chiara e solenne una dottrina, una verità di fede, un comportamento morale.
Fuori da questi casi quindi può anche sbagliare o quantomeno essere ambiguo.
E questo è anche logico. L’assistenza dello Spirito Santo infatti non lo preserva dall’errare nel suo comportamento verso il prossimo e verso Dio, la Carità. E non lo preserva dall’errare anche nel credere. Perchè ciò è dovuto ad una libera scelta di ogni persona, che fa per conquistarsi la gioia eterna. Papa compreso.
Lo Spirito Santo lo assiste invece soltanto dall’errare nell’insegnare a tutti noi. In che modo lo faccia, è un mistero. Ma sappiamo che lo fa (è un dogma di fede questo).
Purtroppo quindi, anche se raramente, è accaduto che un Papa si sia espresso anche su temi di fede in maniera errata o quantomeno ambigua. Ad es. nel caso suddetto di Papa Liberio, ma anche ad es. per Papa Giovanni XXII, tutti casi questi che sono stati studiati approfonditamente quando fu proclamato il dogma dell’infallibilità da Papa Pio IX. Casi che non hanno impegnato l’infallibilità per la presenza di una o più di quelle circostanze suddette.
Quindi credere come fate voi di fare un servizio alla Verità e alla Chiesa difendendo sempre e comunque ciò che il Papa attuale afferma o fa, anche quando rischia veramente di creare grossi danni alla fede al popolo di Dio, per un’errata concezione del dogma dell’infallibilità, è una pia illusione, anzi, peggio, è alimentare ancora più confusione!
Se non esistesse questo pericolo, anche San Paolo non avrebbe usato queste parole (così incredibilmente attuali):
“Ma se anche noi stessi, oppure un angelo dal cielo vi annunciasse un Vangelo diverso da quello che vi abbiamo annunciato, sia anàtema! L’abbiamo già detto e ora lo ripeto: se qualcuno vi annuncia un vangelo diverso da quello che avete ricevuto, sia anàtema!”
Vergognoso…. Difendere Borgoglio significa difendere Eresia
Un noioso papiro pieno di livore senza toccare la sostanza: gli insulti di Livi a Benedetto XVI (e Francesco).
Il tradizionalismo è fallito proprio per questo, l’incapacità e la mancata umiltà di stare davanti alla realtà. E il commento di Tex è la metafora perfetta: ineccepibile divulgazione dottrinale senza cogliere il contesto.
Tanta verbosità per poi arrivare a concludere che il Papa non è infallibile e sbaglia quando li decidi tu ed è nel giusto quando lo decidi tu, perché tu hai l’infallibilità di giudizio?
E non ti accorgi che stai generando confusione introducendo il relativismo in chi ti legge.
E non una parola su Antonio Livi che è l’oggetto dell’articolo. Complicità al male nascosta da verbosità, e tu saresti quello che decide quando uno è assistito o meno dallo Spirito Santo?
Temi non inerenti la mission del sito. Toni e contenuti, a mio avviso, fuorvianti e non rispettosi. State sbagliando, a mio avviso. È una linea di cui non comprendo soprattutto l’uniformita’ e l’insistenza.
1) Oltre a decidere se un Papa è stato eletto o no dallo Spirito Santo, ora decidi anche qual è la mission di questo sito?
2) Toni e contenuti non rispettosi quando si riportano gli insulti di un teologo che definisce eretici Benedetto XVI e Francesco, senza ovviamente criticare questi “toni e contenuti” non rispettosi. Ancora una volta: il tradizionalismo è fallito per l’incapacità di vivere nella realtà.
Non decido un bel niente, non sono neanche entrato in merito al contenuto dell’articolo. Dico solo che questa guerra ai Cascioli, ai Socci, ecc. – non rispettosa e basata sull’irrisione e la ridicolizzazione – secondo me ha abbassato la qualità del sito e di conseguenza perdono di credibilità anche gli altri articoli. Questo era un sito bellissimo per ragionare sulla fede e far ragionare chi è lontano dalla fede con argomentazioni e notizie a cui non è abituato. Queste polemiche tutte interne alla Chiesa cosa c’entrano?? Possibile che non capite che fate solo del male al sito e allo scopo per cui l’avevate creato? La cosa che mi stupisce di più è che ci sia una linea unica e netta in questo senso. A leggere i commenti, ad esempio, si nota come le posizioni tra i cattolici siano molto più articolate e complesse su questi temi, soprattutto tra i cattolici che credono fortemente all’importanza e alla necessità, per l’uomo, di coniugare fede e ragione. Invece, stranamente, la redazione di UCCR è granitica su un’unica posizione. Di queste divisioni, con questo pontificato, ne ho viste nascere tante tante, proprio tra i cattolici che una volta erano più uniti. Non alimentiamole, concentriamoci soltanto sul “rendere ragione della speranza che è in noi”.
Come nessuno dei sedicenti difensori della Tradizione che sono intervenuti qui sopra (vedi Tex e altri). Questo è il problema della vostra confusione: non essere mai nel contesto.
Quindi bisogna essere rispettosi per Cascioli e Socci, ma va bene insultare i Papi, dargli degli eretici, dei confusi, degli ambigui, inventarsi complotti per negare la validità del pontificato di Francesco ecc. Tutto accettabile, l’importante è non ironizzare su Cascioli. Sei stato chiarissimo, tranquillo.
E dato che l’attacco alla fede arriva oggi sopratutto da gruppi di sedicenti cattolici comprendo perfettamente la scelta editoriale e la condivido.
Detto da uno che contesta l’ambiguità del Pontefice è davvero divertente. Quindi chi ha un giudizio unico e netto sbaglia, chi invece è ambiguo e senza un giudizio chiaro sbaglia ugualmente. Insomma, se non si dà ragione a te si sbaglia. Ancora una volta: chiarissimo! Senza contare che tu, Socci, Tosatti e compagnia cantante avete tutti una linea unica, retta e granitica contro il pontificato di Francesco…ma voi potete, gli altri sbagliano.
@Benfaz89: casomai tu non te ne sia ancora reso conto, ci sono quantomeno 5 cardinali e diverse decine di vescovi che affermano pubblicamente che Amoris Laetitia in alcuni punti è ambigua. Sono irrispettosi anche loro?
Avessi vissuto ai tempi di Giovanni XXII forse avresti dichiarato sicuro che la visione beatifica differita è una verità di fede…
A parte che Benfaz89 e Uomo vivo non stanno parlando di AL ma di come sia vietato criticare i giornalisti antipapisti mentre si possa dare tranquillamente dell’eretico/ambiguo/malefico/satana ai Pontefici.
Inoltre ti fai forza ancora sui numeri (“5 cardinali, decine di vescovi”!) mentre fino a ieri pubblicavi su Facebook che la verità non è mai popolare e chi ha successo è perché dice il falso, corredando il tutto con citazioni evangeliche estrapolate. Mettiti d’accordo: popolarità è bene o male?
PS
Non ho nulla contro i 4 cardinali dei “Dubia” che anzi rispetto e stimo, come rispetto tutto i principi della Chiesa e, sopratutto, il Pontefice che Dio ci ha dato per questo momento storico.
Sono abbastanza d’accordo con te. Non mi sento stimolato alla riflessione come due anni fa e spero che lo staff possa riacquisire quel livello. Credo anche però che certi troll come Shiva101 vadano bannati dal sito affinché sia possibile il dialogo, il confronto e l’ esercizio della ragione anziché la pulsione, la derisione, il preconcetto e l’ offesa.
@Uomo vivo: Come fai a “rendere ragione della speranza che è in noi” se il Papa è quotidianamente accusato e attaccato dall’interno e tu taci per complicità, quieto vivere o convenienza? Che credibilità puoi avere all’interno e all’esterno?
Oggi rendere ragione significa dire “basta” alle catto-calunnie contro il successore di Pietro e per fortuna tanti lo stanno capendo, tanti blog cattolici, anche con il rischio di perdere lettori mentre stanno diventando famosi i nemici della chiesa (come il prima sconosciuto tosatti)…la popolarità è sempre un sintomo ambiguo.
Senza entrare nel merito delle critiche al papa, io dico che se il fine del sito è parlare in modo convincente di ragionevolezza della fede, con articoli come questi non si va molto lontano. Si mostra solo una Chiesa divisa e rissosa. E anche i toni possono non aiutare alla causa.
Quindi opti per il silenzio complice? Ti sembra ragionevole? Articoli come questi aiutano proprio ad aprire gli occhi a chi oggi ha più bisogno di convertirsi, di ripristinare la ragionevolezza della fede, perduta dietro ai tanti lupi travestiti da agnelli (Minutella?). E poi, scusa. Ma perché critici chi difende i Pontefici e non Antonio Livi che mostra e crea in prima persona una Chiesa divisa e rissosa? Te lo dico io, perché tu sei d’accordo in ultima istanza e sei infastidito. Infatti non compaiono i tuoi commenti critici quando si criticano i Vito Mancuso, per esempio..perché in quel caso sei d’accordo. Purtroppo è ipocrisia e spero che tu te ne renda conto.
Io, in tutta coscienza, credo che articoli come questi non servano a niente, se non a fare casino. Lo penso perché sono convinto che tra le tante critiche mosse a papa Francesco (e non mi riferisco ad Antonio Livi, perché non ne ho approfondito le posizioni e non scrivo tanto per scrivere) ve ne siano di molto serie ed argomentate. Ci sono persone – tante, molto più di quanto probabilmente molti di voi non si rendano conto – che sono profondamente angosciate per queste problematiche, perché vedono con i loro occhi che ci sono cose che stridono. E non c’è niente da ridere. E se lo tengono per sé, perché se provano a dire soltanto A… vengono automaticamente irrisi e classificati e isolati e accusati di ipocrisia e di essere patetici e di avere la verità in tasca, e di non essere aperti, e di non essere cattolici, e di non essere misericordiosi, ecc. ecc. ecc. Sono temi molto delicati, su cui buttarla in caciara ad irridere… questo sì fa danni, enormi. Il tema è troppo scottante, è divisivo, è delicato. Nessuna delle persone che UCCR talvolta irride, in difesa di papa Francesco, è un superficiale, un tiepido, un cretino, un vanaglorioso, ecc. Nessuno. Perché tentare sistematicamente di ridicolizzarli? Fate solo danni. Rifletteteci. Lasciate perdere.
Concordo, per quanto possa valere, con il concetto espresso da UomoVivo e Nemesis.
Anche secondo me il sito sta perdendo un po’ di “smalto”, soprattutto prima della “pausa”. Dopo la pausa ho ripreso fiducia…anche questo articolo, però, con l’incipit sui “berlusconiani in crisi esistenziale”, onestamente mi torna a far preoccupare. Lo dico da non “berlusconiano” da sempre, ma cmq sospettoso verso gli “antiberlusconiani”.
Ad ogni modo, per farla breve, il sito lo apprezzavo maggiormente qualche anno fa.
Lo dico non per criticare a vanvera, ma nella speranza che si cresca assieme.
E’ vero anche, però, che il sito qualche anno fa era davvero “bellissimo”. Quindi fare leggermente peggio è facile e potrebbe voler dire, comunque, essere belli 😉
Non chiamateli “tradizionalisti”, sono conservatori. Il tradizionalismo è un’altra cosa. Sarebbe come, in ambito islamico, confondere i wahhabiti con i sufi.
Cordialità
Più leggo i commenti più rimango perplesso: nel calcio tutti allenatori e nella Chiesa tutti nocchieri?
Vogliamo o no pregare e lasciar fare a Cristo anche se ci sembra di non capire?
Quanto aveva ragione Muller! Non è il Papa che genera confusione ma i confusi interpreti del Papa! E qui sopra abbiamo la dimostrazione, si sono dati appuntamento qui nei commenti per correggere la barca di Pietro mentre quella della loro vita sta affondando.
Come si chiamava quel programma…sedevacantisti allo sbaraglio! 😀
Ah no, le loro sono solamente fraterne correzioni…già, già!
Buon articolo una boccata d’ARIA FRESCA, pungenti e ben documetati come sempre. Avanti così!
Posso dire la mia senza essere accusato di buonismo o papolatria? Preferisco molto di più persone coerenti come Alessandro Meluzzi che si sono dati al cristianesimo ortodosso piuttosto che teologi come quello citato che si ostinano a credere che la loro fede abbia qualcosa in comune con il cattolicesimo.
e oltre al teologo aggiungo i giornalisti citati che stanno sfruttando la popolarità di quando erano cattolici per affossare il papa inventandosi di tutto, dicendo che quando inciampa mentre dice messa è una punizione divina e che vuole sostituire la razza italiana con gli africani e che incontra questo e quello, che vuole distruggere la fede cattolica, che odia l’eucarestia…roba che vai dritto in manicomio a casa mia.
Confesso che anche io mi sento un po’ in imbarazzo a leggere quanto sopra.
Sperando che la confessione che sto per fare non mi identifichi come un possibile oggetto di ironia ed attacco personale (ma nel caso me ne farò una ragione) io sono un cattolico in confusione.
Nulla a che vedere con la fede (che al momento è salda, o credo che lo sia) o con i valori cristiani che nel corso della mia vita ho imparato dalle persone che mi hanno affiancato ed ho poi fatti miei, solidamente e convintamente miei (con tutti i limiti della fragilità umana che non sempre mi fa essere all’altezza di ciò in cui credo).
Però, confesso, quello che sta succedendo nella Chiesa da qualche anno mi sta confondendo. Non sono un teologo e quindi non sono all’altezza di esprimere un’opinione seria su ciò che persone molto più preparate di me asseriscono, spesso in contraddizione le une rispetto alle altre.
Io credo che come me ci siano tante altre persone in confusione; persone che a torto o a ragione non si trovano in pace in una Chiesa divisa ma continuano ciononostante a credere nella Chiesa (che è di Cristo, non dimentichiamocelo, non del Papa o dei Vescovi o di chichessia). Persone come me che fanno fatica a capire, tra due posizioni, quale sia bianca e quale nera, perché in realtà le sfumature di grigio, tra i due estremi sono molti; ma a volte è anche peggio, perché davvero esistono due opzioni diametralmente opposte (qual è, allora, la vera volontà del Signore?). Persone come me che vogliono fidarsi dei propri Pastori ma fanno fatica a volte a capirne la visione, l’orientamento, l’ispirazione. Persone a cui la coscienza dice che c’è qualcosa che non va, anche se non sempre è chiaro cosa.
Certo, sono d’accordo sul fatto che alcune prese di posizione e atteggiamenti siano contrari alla carità cristiana; non sempre l’ironia (quale che sia la fazione che la usa) e certamente mai l’invettiva aperta, lo scontro sono utili alla causa che vogliamo rappresentare. Il risultato spesso è un inasprimento delle posizioni, un aumento delle distanze, della divisione.
Io un po’ vi invidio, davvero; lo dico sinceramente. Invidio le certezze che avete, invidio la sicurezza che ostentate, indipendentemente dalla fazione (intendo la parte, l’idea, la convinzione) che ciascuno di voi rappresenta. E so che la passione per le proprie convinzioni talvolta porta ad alzare i toni nel tentativo di difendere (e magari anche un po’ imporre) il proprio punto di vista (capita anche a me, spesso, su temi che mi sono particolarmente cari). Mi rendo conto che sono rimasto un cristiano bambino (fino a qualche tempo fa, su questo sito era una condizione abbastanza ben voluta, quantomeno guardata con rispetto, e condivisa da molti) in un mondo di cristiani maturi; sono un cristiano confuso, con tanti dubbi, in mezzo a cristiani sicuri delle loro certezze cui chiedo la carità di aiutarmi a capire, in maniera umile, come umilmente chiedo aiuto.
Io l’unica certezza che ho è che poiché la Chiesa è del Signore e il Signore vuole bene alla sua Chiesa, alla fine il Signore provvederà. Sono molto d’accordo con chi ha scritto che la cosa migliore da fare in questi tempi non sia ironizzare gli uni sugli altri, ma piuttosto pregare per la Chiesa e per ciascuno di noi che della Chiesa è membro vivo. Comunque la si voglia vedere e indipendentemente dalla fazione per cui si voglia parteggiare, una Chiesa divisa è ciò cui mira il male (divide et impera!).
Scusate…
Conosco bene don Antonio che ho sempre stimato per la sua profondità e lucidità. Credo purtroppo che ultimamente stia perdendo qualche colpo e mi spiace che si schieri apertamente contro Papa Francesco e Papa Benedetto. In ogni caso vorrei precisare che è da tempo che non è più dell’Opus Dei. Giusto per essere precisi.
Salve, ho letto l’articolo e i numerosi commenti, però non mi pare di aver trovato né nel primo né nei secondi ciò che davvero dovrebbe connotare un approccio veramente “razionale” alla questione, ovvero un esame nel merito delle affermazioni fatte da Antonio Livi, nel caso specifico.
Probabilmente ciò andrebbe oltre le finalità specifiche del vostro sito, dovendo entrare in questioni prettamente teologiche.
Penso che concordiate con il fatto che per valutare l’ortodossia di una teoria o di un’affermazione o di una visione o di una prospettiva inerente la Chiesa Cattolica ed il Cattolicesimo, in ultima istanza ciò che conta è la loro corrispondenza con il depositum fidei così come ci è pervenuto attraverso la Tradizione.
Questo dovrebbe valere anche per le affermazioni di presbiteri, vescovi o sommi pontefici, oltre ovviamente che per i teologi (Livi,Mancuso o altri, ed anche per le critiche e le obiezioni a queste.
Ora, svalutare o ridicolizzare chi avanza legittime critiche o perplessità all’operato del Papa, specie se supportate da argomentazioni teologiche e storiche con un certo fondamento, a mio modesto parere non sembra essere l’atteggiamento migliore per cercare di fare un po’ di chiarezza e per “confermare i fratelli nella fede” (cosa che, tra l’altro, dovrebbe essere la preoccupazione principale del Vicario di Cristo).
Un caro saluto a tutti.
Kyrie Eleison