Se la difesa di Asia Bibi è poco cool: l’ipocrisia dell’Onu è anche la nostra

 
 
 
di Pierluigi Battista*
*da Corriere della Sera, 10/06/18

 

Tra pochissimo si toccherà quota 3.300. Un record molto triste perché 3.300 sono i giorni che Asia Bibi, in Pakistan, ha già scontato, colpita da un’accusa grottesca di “blasfemia”.

Asia Bibi è una donna pakistana che ha la sventura di essere cristiana e per il solo fatto di aver avuto la spudoratezza di girare per strada da sola è stata condannata a morte, con una condanna per il momento, ma solo per il momento, sospesa. Per qualche tempo Asia Bibi ha ricevuto la solidarietà di molte organizzazioni umanitarie, e ovviamente del Vaticano.

Dopo un po’ la campagna in suo favore è però venuta a noia. La difesa di una donna cristiana perseguitata non si porta molto, sa di vecchio, non attira, non è cool. E perciò Asia Bibi se ne sta in galera da quasi 3.300 giorni condannata nel silenzio e nell’indifferenza. I diritti umani non esistono più nella nostra coscienza se vengono violati a troppi chilometri di distanza. La mostruosità di una donna cristiana condannata a morte semplicemente perché cristiana non muove a pietà, è un po’ meno mostruosa, è troppo poco “altra” da noi per farne motivo di indignazione. La sorte dei cristiani massacrati e discriminati non interessa più a nessuno.

L’universalità dei diritti fondamentali è buona solo per i discorsi retorici, non per motivare un impegno vero. E Asia Bibi giace in una cella, in condizioni disumane, sola, abbandonata, dimenticata, con la colpa di non aver commesso nulla: solo di aver pregato e onorato il suo Dio, che nel Pakistan islamista è crimine troppo grave. Il silenzio su Asia Bibi svela in tutta la sua meschinità la nostra ipocrisia, la nostra grottesca doppiezza morale, la mancanza di credibilità di organismi internazionali come l’Onu, nata proprio per reagire alla violazione dei diritti umani e trasformatasi via via in un baraccone in cui le commissioni per i diritti umani sono presiedute dai Paesi in cui quegli stessi diritti sono sistematicamente violati.

Povera Asia Bibi, condannata a morte e dimenticata da noi, come tutte le donne e tutti gli uomini che non possono nemmeno possedere un rosario perché indizio di “blasfemia”. Noi che sembriamo buoni solo a intermittenza, che non siamo più credibili, meritandoci questo attestato non proprio motivo di orgoglio. Quanti giorni dovrà scontare ancora in carcere Asia Bibi? E a noi, che ce ne importa?

14 commenti a Se la difesa di Asia Bibi è poco cool: l’ipocrisia dell’Onu è anche la nostra

  • lorenzo ha detto:

    Esprimere solidarietà ad Asia Bibi ed affermare che l’islam è religione di pace?
    Non sarebbe allora più logico e proficuo appellarsi all’islam, religione di pace, per chiedere l’immediata liberazione di Asia Bibi?

    • Katy ha detto:

      Però non vedo scritto che è religione di pace…

      • Sebastiano ha detto:

        Ma, secondo te, se uno dice “tutte le religioni sono per la pace”, vuol dire che anche l’islam è incluso?

        • Katy ha detto:

          Ma dove sta scritto che “tutte le religioni sono per la pace”?

          L’unico che disse qualcosa di simile fu Benedetto XVI: “certamente l’Islam contiene degli elementi in favore della pace”: http://www.asianews.it/notizie-it/Benedetto-XVI-e-l'Islam-5998.html

          • lorenzo ha detto:

            “Gli islamici cercano la pace e l’incontro”… ed altro non dico perché è bene che questo discorso si fermi qui…

            • Katy ha detto:

              Andiamo invece pure avanti, citando Benedetto xvi: «i musulmani condividono con i cristiani la convinzione che in materia religiosa nessuna costrizione è consentita, tanto meno con la forza. Tale costrizione, che può assumere forme molteplici e insidiose sul piano personale e sociale, culturale, amministrativo e politico, è contraria alla volontà di Dio». http://w2.vatican.va/content/benedict-xvi/it/apost_exhortations/documents/hf_ben-xvi_exh_20120914_ecclesia-in-medio-oriente.html

              Ancora Ratzinger: «Desidero poter dire nuovamente tutta la mia stima per i musulmani» http://www.asianews.it/notizie-it/Benedetto-XVI-e-l'Islam-5998.html

              Ancora Ratzinger: Se nel corso dei secoli non pochi dissensi e inimicizie sono sorti tra cristiani e musulmani, il sacrosanto Concilio esorta tutti a dimenticare il passato e ad esercitare sinceramente la mutua comprensione, nonché a difendere e promuovere insieme, per tutti gli uomini, la giustizia sociale, i valori morali, la pace e la libertà” http://w2.vatican.va/content/benedict-xvi/it/speeches/2005/august/documents/hf_ben-xvi_spe_20050820_meeting-muslims.html

              • lorenzo ha detto:

                Un missionario che ha passato quasi trent’anni in Palestina ed è professore di cultura islamica, laureato all’università mussulmana del Cairo, mi ha detto che i veri mussulmani dividono il mondo in due parti: quello sottomesso e quello non sottomesso all’islam: compito di ogni buon mussulmano è sottomettere tutto il mondo all’islam e, al fine ottenere questo, è lecito sia l’uso della forza sia l’uso sistematico della menzogna.

                Io gli ho chiesto allora perché, eccetto rarissime eccezioni (eravamo nel periodo del “discorso di Ratisbona”), quasi sempre il Papa si riferisce alla religione mussulmana come religione che cerca la pace;
                mi ha risposto:
                – talvolta perché gli “esperti” islamici di cui si circonda non conoscono affatto l’islam,
                – talvolta perché non blandire i mussulmani aggraverebbe ulteriormente la situazione di molti cattolici che vivono nei paesi islamici.

              • lorenzo ha detto:

                Gli ho anche chiesto perché alcuni paesi mussulmani sono così tolleranti, e lui mi ha risposto:
                – o sono dittature laiche che si reggono o su finanziamenti esteri o su proventi del petrolio,
                – o sono paesi in cui si pratica un islam considerato eretico destinato, prima o poi, a scontrarsi ed a soccombere all’islam ortodosso.

          • Sebastiano ha detto:

            Katy, Katy…
            Non sta scritto (per fortuna, perché fondamentalmente non è vero…).
            L’ha detto, però, Qualcuno.
            In aereo, al ritorno da Cracovia. E non era BXVI.
            Vedi un po’ tu…
            https://tg24.sky.it/mondo/photogallery/2016/07/27/papa-francesco-polonia.html#0

  • Aristarco De' Strigidi ha detto:

    L’ assolutismo delle fedi (religiose, ma anche no), oggi islam innanzitutto, ha creato mostri e l’ accondiscendenza, in un malcelato tentativo di ammansire la bestia, mascherato da buonismo ha aggravato il problema.

    • lorenzo ha detto:

      Se le persone fossero assolutiste anche con quanto afferma il Vangelo:

      “Avete inteso che fu detto: Occhio per occhio e dente per dente; ma io vi dico di non opporvi al malvagio; anzi se uno ti percuote la guancia destra, tu porgigli anche l’altra; e a chi ti vuol chiamare in giudizio per toglierti la tunica, tu lascia anche il mantello. E se uno ti costringerà a fare un miglio, tu fanne con lui due. Da’ a chi ti domanda e a chi desidera da te un prestito non volgere le spalle.
      Avete inteso che fu detto: Amerai il tuo prossimo e odierai il tuo nemico; ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per i vostri persecutori, perché siate figli del Padre vostro celeste, che fa sorgere il suo sole sopra i malvagi e sopra i buoni, e fa piovere sopra i giusti e sopra gli ingiusti.”

      non credi che il mondo sarebbe diverso?

      • Aristarco De' Strigidi ha detto:

        Certo che sarebbe diverso.
        Se fosse vero …
        Se soltanto gli stessi che le predicano le seguissero ‘ste regole, invece di farne uno strumento di sopraffazione, per la serie : “Armiamoci e andate …”.
        Gli esempi, anzi piuttosto direi le regole, non mancano, in tutti i tempi, in tutto il mondo.
        Esempi, sia religiosi, sia laici.

        • lorenzo ha detto:

          E’ però necessario stare attenti alle letture integraliste: i Vangeli infatti mettono per iscritto, in greco, quello che viene spesso espresso con le esagerazioni iperboliche tipiche della mentalità semitica e vanno inoltre letti come un tutt’uno e non come una raccolta antologica.