Il card. Sgreccia, un “eretico”? «Le eccezioni di Amoris Laetitia in linea con Familiaris Consortio»

Abbiamo atteso qualche giorno prima di commentare la notizia, indecisi su come avrebbero reagito i nostri amici tradizionalisti alle parole del card. Elio Sgreccia, che recentemente ha lodato il pontificato di Francesco e l’esortazione apostolica Amoris laetitia, vedendovi non un eresia ma una netta continuità con la Familiaris Consortio di Giovanni Paolo II. Un altro papolatra?

Permetteteci una piccola e pungente premessa: l’informatissima galassia antipapista ha salvato mons. Sgreccia da attacchi irrispettosi, preferendo l’assoluto silenzio. L’ex presidente della Pontificia Accademia per la Vita non è solo giustamente ammirato dal mondo cattolico, ma è perfino idolatrato dal tradizionalismo italiano, sopratutto dopo la nomina bergogliana del successore mons. Vincenzo Paglia. Il giornalista Socci non ha urlato alcuna profezia di imminenti catastrofi, Marco Tosatti non ha pubblicato repliche anonime di qualche suo amico lefebvriano, Sandro Magister ci ha risparmiato la classifica dei super-teologi nemici di AL e nessuno ha visto Roberto De Mattei partecipare a messe riparatrici, proprio lui che contro l’esortazione apostolica aveva coordinato un gruppetto di professori anticonciliaristi e i sedevacantisti della Fraternità San Pio X. Se Giuseppe Rusconi ci ricorda che «mons. Sgreccia ha collaborato a lungo con Joseph Ratzinger», il solerte Riccardo Cascioli ci informa che si tratta di una «personalità cattolica di indubbia ortodossia». Insomma, le recenti parole del più autorevole interprete della bioetica cattolica europea a favore della “eretica” Amoris Laetitia sono una doccia fredda per i blogger antipapisti: silenzio stampa (stesso significativo silenzio all’estero, a partire dal combattivo portale Lifenews). Chiusa premessa.

Nella sua intervista per Avvenire, il card. Elio Sgreccia ha criticato le osservazioni del filosofo Giuseppe Fornero, per il quale il Papa attuale ci avrebbe obbligato a superare i “paradigmi cattolico-laico” in campo bioetico. «Non condivido questa sua interpretazione del pensiero di papa Francesco», ha commentato Sgreccia, «e gli ho inviato tutta una serie di affermazioni secondo le quali il Santo Padre ribadisce nell’Amoris Laetitia che la dottrina non cambia e che i due Sinodi non hanno inteso cambiare la dottrina».

Certo, l’esortazione apostolica individua circostanze attenuanti per i divorziati risposati, che già il filosofo woytliano Rocco Buttiglione (nel suo libro Risposte amichevoli ai critici di Amoris Laetitia), supportato dalla prefazione dell’ex prefetto card. Gerhard Ludwig Müller, ha commentato così: «Esistono quindi alcuni casi nei quali dei divorziati risposati possono (dal confessore e dopo un adeguato discernimento spirituale) essere considerati in grazia di Dio e quindi meritevoli di ricevere i sacramenti. Sembra una novità sconvolgente ma è una dottrina interamente, oserei dire graniticamente tradizionale. Anche se i casi fossero pochissimi i passi incriminati di Amoris Laetitia sarebbero perfettamente ortodossi e gravissima sarebbe la colpa di coloro che hanno accusato di eresia il Papa : calunnia, scisma ed eresia». Tali circostanze attenuanti sono la mancanza di piena avvertenza e deliberato consenso. Lo stesso card. Müller, firmando il libro, ha osservato: «È possibile che il penitente sia convinto in coscienza, e con buone ragioni, della invalidità del primo matrimonio pur non potendone offrire la prova canonica. In questo caso il matrimonio valido davanti a Dio sarebbe il secondo e il pastore potrebbe concedere il sacramento, certo con le precauzioni opportune per non scandalizzare la comunità dei fedeli e non indebolire la convinzione nella indissolubilità del matrimonio».

Il card. Sgreccia si unisce oggi a Buttiglione e Müller, considerando che «il Papa intende chiedere alla Chiesa di essere vicina anche ai divorziati e ai risposati per dire loro che la Chiesa non li abbandona e che ove e quando si presentano le condizioni di vita, concede loro anche i sacramenti ove si presentano le condizioni ammesse e note anche nella “Familiaris Consortio” di Giovanni Paolo II. Questa di papa Francesco è una metodologia pastorale che mira ad accompagnare i fedeli, non a negare i danni del divorzio, ma a ripararli quando si potrà, se non altro in punto di morte». Così, il bioeticista stimato da Giovanni Paolo II e Benedetto XVI vede quella di Papa Bergoglio «una metodologia pastorale che non smentisce la verità, ma accompagna la fede e cerca di praticare la verità. Questo mi impedisce di assumere toni critici verso il Santo Padre e mi induce spesso a usare lo stesso metodo con famiglie ferite dalle separazioni e in cammino faticoso nella riconciliazione con Dio, nella educazione dei figli e nell’attesa di quel “meglio” che ognuno di noi ha sempre di fronte. Per questo sono grato a papa Francesco, per quello che insegna, senza cambiare la serietà e la verità del patto coniugale e del sacramento».

La redazione

52 commenti a Il card. Sgreccia, un “eretico”? «Le eccezioni di Amoris Laetitia in linea con Familiaris Consortio»

  • lorenzo ha detto:

    Se Gesù ha comunicato Giuda con le Sue stesse mani, è forse eretico affermare che anche chi vive in costanza di adulterio (che può essere, ma non necessariamente, un divorziato risposato) può comunicarsi?
    Perché non tentarle tutte per salvare chi si vuole suicidare?

    • Giovanni Evangelista ha detto:

      @lorenzo

      Che Gesù abbia comunicato Giuda è vero, ma siccome la Comunione era Sacrilega, proprio in quel momento “il Demonio è entrato in lui”.
      Questo è l’insegnamento di Amoris Laetitia.

      • lorenzo ha detto:

        … e quindi Giuda, non avendo alcuna intenzione di recedere dal tradimento (anche l’adulterio è tradimento), si è suicidato!!!
        Se però si è comportato così Gesù, perché non può farlo anche la Chiesa?

        • Giovanni Evangelista ha detto:

          Non facciamo come i protestanti che interpretano a loro uso e consumo la Sacra Scrittura, leggi il Catechismo della Chiesa Cattolica e troverai la risposta “ufficiale” della Chiesa.
          La Comunione non si dà a chi vive in stato oggettivo di peccato mortale (le intenzioni nessuno le può sapere tranne il Signore).

          Secondo la tua logica, la Comunione si può dare a tutti, ma il tuo pensiero contraddice apertamente la Scrittura, la Tradizione, i Concili, il Magistero della Chiesa e il Magistero dei Santi.
          Meglio se li vai a studiare al posto che adottare la tecnica riformata del libero esame.

  • Giuseppe ha detto:

    cari amici vi stimo ma questo articolo non vi fa onore. E’ chiaro nell’intervista che Mons. Sgreccia legge Aò in continuità con Familiaris Consrtio dove si ammette l’icaristia SOLO se i coniugi vivono come ftratello e sorella. cco cosa dice il Monsignore: “Ritengo, e lo ribadisco qui, che il Papa intende chiedere alla Chiesa di essere vicina anche ai divorziati e ai risposati per dire loro che la Chiesa non li abbandona e che ove e quando si presentano le condizioni di vita, concede loro anche i sacramenti ove si presentano le condizioni ammesse e note anche nella Familiaris Consortio di Giovanni Paolo II.

    • lorenzo ha detto:

      “Questa di papa Francesco è una metodologia pastorale che mira ad accompagnare i fedeli, non a negare i danni del divorzio, ma a ripararli quando si potrà, SE NON ALTRO IN PUNTO DI MORTE.”
      Se questo è il modo con cui Mons. Sgreccia legge AL, mi sembra evidente che la trovi in linea con FC.

    • Katy ha detto:

      Non capisco l’obiezione Giuseppe…una delle critiche più note ad AL è che non cita la circostanza del vivere come fratello e sorella. Mons. Sgreccia sta avallando tutto il messaggio di AL, altrimenti avrebbe fatto dei distinguo…e sta accertando l’integrità cattolica e magisteriale dell’esortazione apostolica. Non puoi salvare capra (mons. Sgreccia) e cavoli (l’anti-AL)…e questa è l’unica cosa “chiara”.

      • Giuseppe ha detto:

        Cara Katy, temo che lei non “voglia” capire. AL non cita il caso del vivere come fratello e sorella, ma afferma neanche eslicitamente che ci siano altre eccezioni oltre questa prevista da FC. Da qui l’ambiguità attribuita al testo e le diverse interprtazioni sorte su AL che hanno legittimamente portato 5 cardinali a chiedere un chiarimento da parte della autorità apostolica (i 5 dubia). Finora si sono distinte due interpretazioni di AL: la prima (vescovi di buenos aires, vescovi di malta, ecc.) da parte di coloro che affermano che si può trarre da tale documento l’insegnamento che esistono ultiroiri eccezioni (oltre a quella di vivere come fratello e sorella), e l’altrs (vescovi polacchi, vari vescovi americani e di altre nazioni) da parte di coloro che affermano che AL conferma l’insegnamento di FC circa il fatto che non esistono altre eccezioni oltre il vivere da fratello e sorella). Il papa sebbene non abbia risposto ex cathedra ai famosi dubia, ha comunque fatto capire che gradisce la prima intepretazione gacendo pubblicare la nota lettera ai vwescovi di buenos aires. Tuttavia Monsignor Greccia non questo episodio e preferisce scghierarsi con la seconda intepretazione di AL dicendo espressamente che essa richiama l’insegnamento di AL. NON DICE CHE AGGIUNGE QUALCOSA A FC MA BENSì CHE LA RICHIAMA PER INTERO. un modo elegante per schierarsi con la seconda intepretazione (QUELLA POLACCA E DI TANTI VESCOVI IN TUTTO IL MONDO).

        • lorenzo ha detto:

          Anch’io sono convinto che Mons. Sgreccia abbia detto quello che ha detto perché ha sposato l’interpretazione restrittiva di AL: il Magistero infatti insegna che i Sacramenti, in punto di morte, non si negano a chi li chiede.

        • Katy ha detto:

          Scusa Giuseppe, ma non è così. Sgreccia non accenna affatto al vivere come fratello e sorella, ma concede il Sacramento ai divorziati risposati (scrivo così per semplificare) anche quando “il penitente sia convinto in coscienza, e con buone ragioni, della invalidità del primo matrimonio pur non potendone offrire la prova canonica”. Ovvero, basta il proprio convincimento interiore e chiaramente l’inderogabile l’avvallo del proprio confessore spirituale, penso anche a tutti i casi dei risposati cattolici che hanno figli e la separazione dalla seconda moglie significherebbe creare un ingiusto male ai bambini.

          • lorenzo ha detto:

            Nell’articolo si afferma che mons. Sgreccia, in risposta al filosofo Giuseppe Fornero, gli invia tutta una serie di affermazioni fatte da papa Francesco in AL nelle “quali il Santo Padre ribadisce… che la dottrina non cambia e che i due Sinodi non hanno inteso cambiare la dottrina. Ritengo, e lo ribadisco qui, che il Papa intende chiedere alla Chiesa di essere vicina anche ai divorziati e ai risposati per dire loro che la Chiesa non li abbandona e che ove e quando si presentano le condizioni di vita, concede loro anche i sacramenti OVE SI PRESENTANO LE CONDIZIONI AMMESSE E NOTE ANCHE NELLA FAMILIARIS CONSORTIO di Giovanni Paolo II.”

            Come puoi dunque leggere anche tu, mons. Sgheccia afferma che AL non muta LE CONDIZIONI, AMMESSE E NOTE ANCHE NELLA FC, affinché chi vive in adulterio possa accedere ai Sacramenti: se poi il giornalista di Avvenire ha riportato esattamente il pensiero dell’intervistato o lo ha forzato per allinearsi alle disposizioni di mons. Vigano, quello è un altro discorso…

            • Katy ha detto:

              Non ho niente da obiettare, se non che le dietrologie sul giornalista di Avvenire le lascerei a Socci&Tosatti e ai loro epigoni, non è da te.

              • lorenzo ha detto:

                Riguardo alla “dietrologia”, proverò a chiarirmi meglio.
                Premesso che trovo l’articolo di L. Moia un articolo ben fatto riguardo al rapporto tra le bioetica italiana e San Pio, mi lascia un po’ perplesso il fatto che, quando mons. Sgreccia ha affermato che AL non muta le disposizioni di FC riguardo all’accesso all’Eucarestia per coloro che convivono in adulterio, il giornalista (che credo si perfettamente a conoscenza delle controversie sull’argomento), non gli abbia chiesto come mai allora molti interpretano AL come se le norme stabilite da FC siano superate: dimenticanza, omissione, disposizioni o altro?

              • lorenzo ha detto:

                Per dirla più chiaramente:

                – chi legge le parole di mons. Sgreccia, ne trae la conclusione che anche AL confermi la dottrina di FC, cioè che chi convive con un coniuge non legittimo può ricevere l’assoluzione dal peccato di adulterio ed accostarsi all’Eucarestia solo se esprime l’intenzione di vivere come fratello e sorella;

                – taluni interpreti di AL affermano invece che ora, l’impossibilità a vivere come fratello e sorella, è motivo sufficiente per essere assolti dal peccato di adulterio e, pur continuando a vivere adulterio, accostarsi validamente all’Eucarestia;

                – talaltri preferiscono invece affermare che, per AL, l’Eucarestia è solo l’inizio di un cammino che porterà chi vive in adulterio, per i meriti di Cristo, ad uscire dalla sua condizione di peccato.

                Il voler dare l’idea che nella Chiesa, dopo la pubblicazione di AL, siano tutte rose e fiori e non si sia invece insinuata un certa confusione, causa di sconcerto e dolore in molti credenti, su quale sia la corretta dottrina e prassi da seguire, mi sembra possa essere affermato solamente da finge di non vedere quello che è sotto gli occhi di tutti.

          • Giiuseppe ha detto:

            Cara Katy non voglio pensare che la tua sia disonestà intellettuale. Anche perché un (vero) cattolico disonesto intellettualmente sarebbe una contraddizione in termini. Preferisco pensare che hai letto distrattamente l’articolo dove Non c’è la frase virgolettata da te citata ma tuta un’altra cosa. Sgreccia dice infatti: “Quello che Francesco cerca è di mantenere viva la fede e la preghiera, di riconoscere i casi di nullità quando esistono. “. Non si parla di autocoscienZa ma è chiaro invece il riferimento al ricorso aribunale ecclesiastico rinnovato da francesco e (come è sempre avvenuto fino ad oggi). E se avesse ancora dubbi ecco cosa dice SSgebbia il Santo Padre ribadisce nell’ Amoris Laetitia che la dottrina non cambia e che i due Sinodi non hanno inteso cambiare la dottrina.

            • Katy ha detto:

              Giuseppe non scadiamo nel personale con disonestà intellettuale e altre cose, per favore. Hai ragione, ho confuso l’affermazione di Muller con quella di Sgreccia, ma poco cambia dato che anche il card. Muller è un autorevole esponente dell’ortodossia cattolica.

          • Giiuseppe ha detto:

            Katy non voglio pensare che la tua sia disonestà intellettuale. Anche perché un (vero) cattolico disonesto intellettualmente sarebbe una contraddizione in termini. Preferisco pensare che hai letto distrattamente l’articolo dove Non c’è la frase virgolettata da te citata ma tuta un’altra cosa. Sgreccia dice infatti: “Quello che Francesco cerca è di mantenere viva la fede e la preghiera, di riconoscere i casi di nullità quando esistono. “. Non si parla di autocoscienZa ma è chiaro invece il riferimento al ricorso aribunale ecclesiastico rinnovato da francesco e (come è sempre avvenuto fino ad oggi). E se avesse ancora dubbi ecco cosa dice SSgebbia il Santo Padre ribadisce nell’ Amoris Laetitia che la dottrina non cambia e che i due Sinodi non hanno inteso cambiare la dottrina.

  • Sebastiano ha detto:

    “…ove si presentano le condizioni ammesse e note anche nella “Familiaris Consortio” di Giovanni Paolo II…”

    Questo punto della precisazione mi pare una pietra tombale al tirar la giacchetta a Mons. Sgreccia.
    Di Viganò ne è bastato uno, sorry.

    • lorenzo ha detto:

      Vorrei farti notare che Mons. Viganò è assessore del dicastero per la comunicazione, da cui dipende anche Avvenire, ed a lui è affidato il compito di dare lustro alla figura di Papa Francesco, per cui non dobbiamo mai smettere di pregare.

      • Sebastiano ha detto:

        E infatti, visti i frutti dell’assessore e del giornale, dobbiamo pregare tanto, ma proprio tanto tanto tanto…(se questi sono i modi di “dare lustro alla figura del Papa”, io sarei per suggerirgli di cambiare incarico)

        • Katy ha detto:

          Io tutta sta storia su Viganò non l’ho capita…avrà commesso un’ingenuità, però non si può negare che Benedetto XVI è più volte autonomamente intervenuto a sostegno di Francesco, smarcandosi da certi finti ratzingeriani. Quindi l’azione di Viganò potrà essere stata avventata e scorretta ma di certo non ha tradito il pensiero del Papa emerito.

          • gabriele ha detto:

            Più che ingenuo è stato disonesto, in quanto manipolando la lettera ha gonfiato l’appoggio di Benedetto a Francesco, e ha censurato le pesanti riserve del pontefice emerito su uno degli autori dei testi

            • Katy ha detto:

              Beh gonfiato non direi, se ricordo bene Benedetto XVI è comunque convenuto in quella lettera sull’alto profilo teologico del Pontefice…io mi fermerei sul cuore della questione, poi giustamente ai critici di Francesco ha fatto comodo puntare sulla avventata iniziativa di Viganò per depotenziare le parole di Benedetto XVI, che comunque sono autentiche (seppur pubblicate senza permesso).

          • Sebastiano ha detto:

            E, come se non bastasse, ha pure taroccato le immagini sfocando parti “scomode”. Tutto quanto prima e dopo un battage sulle fake news. Caliamo un velo pietoso.

            • Katy ha detto:

              Non mi fa pietà invece perché Viganò non ha mai tradito il pensiero di Ratzinger su Francesco, questo è quello che conta per me. Ha tentato una ingenua trovata commerciale…niente più.

          • lorenzo ha detto:

            La storia su Vigano?
            Il monsignore ha fatto scrivere a taluni teologi dei volumetti per dimostrare che anche papa Francesco era un grande teologo ed ha chiesto a papa Benedetto di supportare la tale operazione.
            In conferenza stampa mons. Viganò ha affermato che il Papa Emerito gli aveva scritto, di sua iniziativa (cosa non vera perché la lettera era in risposta ad una sua richiesta), plaudendo all’iniziativa ma di non essere in grado di leggere gli undici volumetti nel prossimo futuro.
            Ma perché papa Benedetto ha affermato di non “essere in grado di leggere gli undici volumetti”?
            Il motivo è stato chiaro quando il Vaticano è stato obbligato, dall’opinione pubblica internazionale, a rendere integralmente nota tutta la lettera;
            vi si legge: “Solo a margine vorrei annotare la mia sorpresa per il fatto che tra gli autori figuri anche il professor Hünermann, che durante il mio pontificato si è messo in luce per avere capeggiato iniziative anti-papali. Egli partecipò in misura rilevante al rilascio della “Kölner Erklärung”, che, in relazione all’enciclica “Veritatis splendor”, attaccò in modo virulento l’autorità magisteriale del Papa specialmente su questioni di teologia morale. Anche la “Europäische Theologengesellschaft”, che egli fondò, inizialmente da lui fu pensata come un’organizzazione in opposizione al magistero papale.”
            Dopo la figuraccia internazionale, Vigano da le dimissioni da a prefetto della Segreteria per la comunicazione;
            papa Francesco accetta le dimissioni e lo nomina, seduta stante, assessore del dicastero per la comunicazione (un incarico che prima non c’era e che è stato inventato per l’occasione) con il mandato di continuare il lavoro che faceva prima.
            Questa in breve la storia!!!

            • Sebastiano ha detto:

              Già, ma sentire qualcuno sarebbe una bagatella, giusto un’ingenua trovata commerciale…

              • lorenzo ha detto:

                Per non parlare del caso “Accenture” e di altre bagatelle i cui link sono indicati in questo articolo di F. Agnoli:
                http://www.lanuovabq.it/it/il-comunicatore-vaticano-e-il-colosso-gay-friendly

                Se questi sono i collaboratori di cui si è circondato il nostro Santo Padre, dobbiamo pregare molto e non perdere mai la fiducia nel Signore che ha detto: “Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia chiesa e le porte degli inferi non prevarranno contro di essa”.

  • gabriele ha detto:

    ma dire ‘sedevacantisti’ la Fraternità San Pio X? ma quando? potevate dire che sono disobbedienti, non in piena comunione, anche scismatici, ma dargli del ‘sedevacantista’ proprio no, soprattutto viste le aperture di Francesco verso il gruppo (che ben conosce fin dal suo ministero in Argentna), che ha portato, seppur tra tante contraddizioni (come la firma della Correctio) a un clima meno teso e a gesti concreti (come il giro di vite operato da Mons Fellay tra i priori francesi che avevano firmato un documento molto duro contro il papa, cosa su cui il superiore ha rischiato la credibilità agli occhi di tanta gente). inoltre loro, pur non in piena comunione, riconoscono Jorge Mario Bergoglio come vero Vescovo di Roma e Successore di Pietro, e pregano per luu

    • Katy ha detto:

      Forse il termine corretto per la Fraternità San Pio X e l’Istituto Mater Boni Consilii sarebbe “sedeprivazionisti”, ma le cose cambiano poco: http://www.cesnur.com/tradizionalisti-e-sedevacantisti/

      E’ più cattolico Vito Mancuso di loro…

      • gabriele ha detto:

        A parte che tra la FSSPX e l’imbc ci sta un abisso, la fraternità dialetti fa con la Sede Apostolica e riconosce il pontefice regnante come legittimo (il quale come ho detto li conosce e in Argentina gli ha anche parlato il didietro, cosa per cui gli sono ancora riconoscenti), mentre l’istituto no ed è molto aggressivo con tutti coloro che non condividono il sedeprivazionismo

        Inoltre come si fa a dire che sono meno cattolici di Mancuso, quando quest’ultimo nega l’esistenza dell’inferno e la necessità redentrice di Cristo, dice che l’uomo si autodeifica, che la Chiesa ha inventato la Trinità etc, quando la Fraternità accetta tutta la Dottrina della Chiesa eccetto l’ultimo concilio (e lo stesso Francesco ha detto che la comunione della FSSPX con la Chiesa c’è, ma non è piena(

  • Antonio ha detto:

    Tutta colpa di Bergoglio!
    Abbandonate la falsa dottrina di Bergoglio!!!
    La sua porta larga vi condurrà insieme a lui nel fuoco ardente!

    • lorenzo ha detto:

      “Cum Petro, sub Petro”
      Tu potresti obiettare che papa Francesco non è Papa e che il vero Papa è Benedetto: ed allora ubbidisci a papa Benedetto che si è sottomesso a papa Francesco.
      Se poi non ubbidisci nemmeno a papa Benedetto sei volutamente e scientemente fuori della Chiesa: sai che fine fa chi volutamente e scientemente si mette fuori della Chiesa?

      • andrea g ha detto:

        Non mi stupirei se certi commenti che indicano in papa Francesco
        una specie di satana fossero opera di uno quei simpatici ateisti
        da operetta che partecipano ai dibattiti di uccronline: tentare di
        seminare zizzania fa parte del loro dna-

    • Antonio ha detto:

      Finché c’è sua Santità Benedetto XVI la mia anima ha il suo pastore!
      Beati coloro che hanno partecipato alla consacrazione del cuore immacolato di Maria a Verona!
      1500 persone!!!
      Don Minutella e l’unico sacerdote ad avere il coraggio di parlare come Dio comanda.. cioè cattolico!!!

      • lorenzo ha detto:

        Se papa Benedetto fosse il tuo pastore faresti quello che lui dice di fare e fa lui stesso e cioè riconoscere come capo della Chiesa Cattolica papa Francesco: se non lo fai vivi nella menzogna perché affermi una cosa e ne fai un’altra.

        • Antonio ha detto:

          Sua Santità Benedetto XVI sarà Papà fino alla morte!
          Bergoglio lo hanno messo lì i poteri forti!
          Dio non può scegliere un Papa per il suo popolo, finché uno e in vita!
          Tu, io, noi abbiamo pensieri corrotti.. Dio no!!!!
          Stammi bene fraté!

          • lorenzo ha detto:

            Conosci la differenza tra Vescovo e Vescovo emerito?
            Conosci il canone 331?
            Lo sapevi che se un cattolico, volutamente, non si attiene a quanto stabilisce la Chiesa Cattolica, o si emenda, o, anche se si dice cattolico a parole, non lo è nei fatti?
            Da quello che scrivi mi sembri un bravo cristiano, come molti ortodossi e protestanti, ma non certo un cattolico.

            • Antonio ha detto:

              Cosa è rimasto di cattolico con il compagno Bergoglio?
              Senti Lorenzo non voglio pensare che sto dialogando con un ignorante. Perciò non continuo più il discorso con te!
              Se trovi che Bergoglio sia cattolico, a questo punto non so come aiutarti! Non mi va davvero inviarti tutti i video eretici del tuo Papa, perché sono convinto che molti già li conosci e hanno fatto rabbrividire anche te!
              Io sono cattolico e la chiesa dei nostri padri la difenderò con tutte le mie forze! La chiesa e le leggi di Nostro Signore non vanno miscolata con i pensieri del Demonio oppure con le leggi del mondo!
              Esiste solo un sì oppure un no, Gesù dice che il resto proviene da Lucifero!
              Ma queste parole non le potrai capire più!
              Sei troppo annebbiato dal tuo pastore ecumenico, eretico e bugiardo!
              Sia lodato Gesù Cristo e avanti con Maria!

              • lorenzo ha detto:

                Sei proprio convinto che la Chiesa Cattolica sia quella che piace a te e non quella di chi ha detto a Pietro, che lo avrebbe tradito, “Tu sei Pietro e su questa Pietra edificherò la mia Chiesa?”
                Sei forse tu più grande di Colui che sa “scrivere diritto anche sulle righe storte?

      • Hugo ha detto:

        Persone come Antonio c’è ne sono sempre, qualche disperato che abbocca lo si trova facilmente. Quel che pochi sanno è che dietro a Minutella e ai vari santoni pseudoluterani c’è l’editore Fede&Cultura (con sede proprio a Verona) che ha strutturato una vera e propria chiesa parallela e scismatica a quella cattolica, un cattofascioleghismo che fa venire i brividi. Basta scovarli su Facebook, gente come Gianni Toffali che si fotografa mentre fa il dito medio a Bergoglio ed esulta per i gay uccisi nei paesi arabi. E’ una tale schifezza che a volte capisci la rabbia degli anticlericali.

        • Antonio ha detto:

          A Verona si respirava aria cattolica.. ma tu che ne puoi sapere di cattolicesimo!
          Il tuo Dio non è cattolico!

  • Angelo ha detto:

    Quante parole da azzeccagarbugli inutili e dannosi. Forse meglio guardare alla nostra trave e smettere di seminare zizzania o peggio perfino odio che trabocca da tanti pareri

  • Giancarlo ha detto:

    Da ignorante, mi permetto una umile considerazione: Il Verbo si è incarnato per portare a compimento la Parola, indicandoci che la Salvezza non può essere soltanto ottenuta osservando le 613 mitzvot, ma abbracciando la Legge dellAmore. Il resto sono soltanto dispute legalistiche che lasciano il tempo che trovano e sono lontane dalle debolezze dell’uomo che può essere cambiato soltanto con lAmore di Cristo Gesù che, di certo, instaurò una nuova escatologia..

  • Flora ha detto:

    Gentili uccr, io non so niente di tradizionalisti, di picche e ripicche,di liste di giornalisti amici o nemici, non so nemmeno niente di teologia, sono una credente semplice, della base,che più base non si può.Da semplice lettrice, diciamo anche da sempliciotta, non mi sembra che il problema di Amoris Laetitia non sia nel contenuto, ma nelle interpretazioni che se ne danno, generando una confusione che è impossibile non notare.
    Non ho tempo di mettermi a citare quello e quell’altro, ma che si sia generata confusione è innegabile, basta leggere i giornali, leggere i commenti della gente,leggere i blog di sacerdoti alla moda, si va molto oltre il contenuto di Amoris Laetitia.
    E dire che basterebbe così poco per smentire quelli che , in seguito alla loro interpretazione di Amoris Laetitia, arrivano a negare l’indissolubilità del matrimonio, a negare persino il peccato, a dirne di tutti i colori.
    Dunque Sgreccia ha detto cose giuste, ma la confusione sotto il cielo è innegabile da chiunque sia in buona fede ed è una confusione che , per motivi a me oscuri, non si vuole chiarire.

    • lorenzo ha detto:

      E se la confusione scaturisse dal fatto che quel
      “Ricordando che il tempo è superiore allo spazio, desidero ribadire che non tutte le discussioni dottrinali, morali o pastorali devono essere risolte con interventi del magistero. Naturalmente, nella Chiesa è necessaria una unità di dottrina e di prassi, ma ciò non impedisce che esistano diversi modi di interpretare alcuni aspetti della dottrina o alcune conseguenze che da essa derivano”,
      sia stato interpretato da molti pastori come se fosse stato loro concesso di guidare le pecore dove volevano,
      e dalle pecore di andare dove loro più aggradava?

  • frank22 ha detto:

    Negare che ci sia confusione nella chiesa è come negare che di giorno non ci sia la luce. E chi ha diffuso a piene mani tutto ciò è Bergoglio. Questa operazione lui l’ha portata avanti con forte determinazione perchè doveva, come disse il suo amico cardinale Hummes, rivoluzionare la Chiesa.
    Cosa che è avvenuta non in modo esplicito e ufficiale perchè avrebbe rischiato l’accusa di eresia, ma in maniera subdola spargendo qua e la frasi come: chi sono io per giudicare un omosessuale che…oppure cose dette al suo portavoce ufficioso Scalfari: che l’inferno non esiste, che le anime dei grandi peccatori si dissolvono, negando quindi l’immortalità dell’anima, che bisogna comportarsi secondo cosa ci dice la nostra coscienza. Probabilmente anche Hitler e Stalin hanno fatto le loro cose secondo la loro coscienza…
    Senza tralasciare il suo misecordismo esasperato che equivale a dire che Dio ti accetta come sei senza che tu ti penta e cambi vita, al modo dei protestanti, e tutto ciò porta alla cancellazione del peccato.
    Ciò detto, riprendo il tema iniziale: sono un divorziato risposato (mi è stata negata la nullità dalla seconda istanza della Rota) che da tanti anni, essendo ritornato a frequentare la S.Messa, non faccio la Comunione in osservanza alle indicazioni del Magistero della Chiesa. Ora, stante la confusione massima vigente, come posso cogliere l’opportunità datami da Amoris Laetitia di poter accedere all’Eucarestia dal momento che io rappresenti veramente quella schiera di divorziati risposati presi in considerazione, quelli che in coscienza riconoscono la nullità del primo matrimonio, come dice l’AL ?
    Ho molto riflettuto su questo ed alla fine sono arrivato alla conclusione che Bergoglio abbia aperto uno spiraglio (che ha prodotto fortissimi attriti tra i fedeli piu’ accorti) che col tempo diventerà una voragine. Parlo contro i miei interessi: la Chiesa deve avere delle regole generali come è sempre stato, non può scadere nei casi estremi come è successo in campo civile con la legge sul divorzio, ma in particolare in quella dell’aborto che da dramma sociale (come affermava Pannella) oggi è diventato di fatto un diritto ed anche una contracezione ! vorrebbe dire che la Chiesa scade nel relativismo.
    Tutto ciò premesso, dal momento che non riconosco la coscienza come ultima istanza, ed avendo timor di Dio, sto meditando seriamente di vivere come fratello e sorella sempre che mia moglie accetti, altrimenti continuerò come ho sempre fatto: Messa, preghiera, devozioni, senza Eucarestia, sperando nella vera Misericordia di Dio.

    • lorenzo ha detto:

      “Negare che ci sia confusione nella chiesa è come negare che di giorno non ci sia la luce.”: come darti torto?
      “E chi ha diffuso a piene mani tutto ciò è” papa Francesco: come darti torto?
      Ti sei però chiesto se questo è un disegno divino finalizzato a far venire alla luce il marcio che stava proliferando nella Chiesa?

    • Antonio ha detto:

      Grazie per averci regalato la tua testimonianza!
      Non perdere tempo con Lorenzo.. sarà un bravo ragazzo, ma il cattolicesimo non è il suo forte..

      • lorenzo ha detto:

        Ed il Papa della tua Chiesa Cattolica Apostolica Romana chi sarebbe? Il papa emerito Benedetto XVI che si è sottomesso a papa Francesco?
        Quindi tu riconosci come papa Benedetto, il quale però riconosce come suo papa Francesco, che però tu non riconosci come Papa: non avrai per caso le idee un po’ confuse su cosa sia la gerarchia ecclesiastica alla quale i cattolici debbono obbedienza?

  • Antonio ha detto:

    Benedetto XVI conserva il nome e l’appellativo di Sua Santità, l’abito talare bianco, lo stemma pontificio, la Sede romana, ecc..!
    Concludo dicendoti che Benedetto XVI ha rinunciato solo al ministero di Romano Pontefice, ma non ha rinunciato alla legittima elezione di Pietro, perché questo sarebbe impossibile!
    Oppure credi anche tu insieme a Bergoglio che Dio sia fallibile?
    Ti faccio rispondere da Benedetto XVI direttamente:
    Benedetto XVI il 27 febbraio 2013, disse, a proposito del ministero petrino: «Il “sempre” è anche un “per sempre” – non c’è più un ritornare nel privato. La mia decisione di rinunciare all’esercizio attivo del ministero, non revoca questo».
    Secondo te cosa voleva dire il Santo Padre con queste parole?
    Guarda in faccia la realtà è torna al Papà scelto e voluto da Dio Padre!