Dal Papa nessuna misericordia-buonismo: «il perdono? Solo dopo aver confessato il peccato»

buonismo bergoglio«Lui è disposto sempre a perdonarci. Soltanto, dobbiamo chiederlo. Questo ci incoraggi nel cammino della vita cristiana, ci incoraggi a chiedere perdono per i nostri peccati». Basterebbe ascoltare qualche omelia di Papa Francesco per scoprirlo radicalmente diverso da quanto viene dipinto dal gruppetto di giornalisti che lo perseguita su blog e social network.

Una delle accuse più frequenti a lui rivolta, infatti, è di fare «ripetutamente ricorso in modo generico alla categoria della misericordia senza chiamare in causa quella del giudizio e alla categoria del discernimento senza precisare a che cosa si deve agganciare e a che cosa deve portare». Questa una delle tante, e poco comprensibili, reprimende del giornalista/teologo/custode della dottrina cattolica Aldo Maria Valli.

Eppure dovrebbe essere semplice per un giornalista scoprire che dal Papa non arriva alcun messaggio di buonismo fine a se stesso. E’ vero, c’è un’insistenza particolare da parte di Francesco sul presentare Dio e la Chiesa come luogo di perdono, di accoglienza, di riconciliazione verso se stessi. Nonostante le diaboliche resistenze dei tradizionalisti-sedevacantisti, il Pontefice vuole riavvicinare i tantissimi che si sono creati l’immagine di una Chiesa che colpevolizza a prescindere, di un Dio dal dito puntato, di una fede concepita come moralismo soffocante, di un cristianesimo ridotto al si può o non si può fare?

Francesco non cade affatto nel prevedibile errore del relativismo, della liquidità della fede, del proporre il perdono totale cancellando la colpa. Non c’è peccato che Dio non perdona e «la Chiesa non è al mondo per condannare, ma per permettere l’incontro con quell’amore viscerale che è la misericordia di Dio», ripete spesso il Papa. Aggiungendo anche: «la Chiesa è chiamata a effondere la sua misericordia su tutti coloro che si riconoscono peccatori, responsabili del male compiuto, che si sentono bisognosi di perdono». E ancora: «la Chiesa abbraccia il peccatore che si riconosce tale, lo avvicina, gli parla della misericordia infinita di Dio». E’ lo stesso Francesco a ricordare che «tante volte si confonde la misericordia con l’essere confessore “di manica larga”, ma né un confessore di manica larga, né un confessore rigido è misericordioso. Il primo, perché dice: “Vai avanti, questo non è peccato, vai, vai!”. L’altro, perché dice: “No, la legge dice…”. Ma nessuno dei due tratta il penitente come fratello, lo prende per mano e lo accompagna nel suo percorso di conversione! Misericordia significa prendersi carico del fratello o della sorella e aiutarli a camminare».

Il primo passo per vedere all’opera la misericordia di Dio, ha spiegato proprio ieri mattina il Pontefice, è «la vergogna dei propri peccati, una grazia che non possiamo ottenere da soli». E non basta andare «a confessarti, dire i miei peccati, il prete mi perdona, mi dà tre Ave Maria da pregare e poi torno in pace». Altrimenti si ritorna sempre al moralismo, «sei andato al confessionale a fare un’operazione bancaria a fare una pratica di ufficio, hai creduto che il confessionale fosse una tintoria per coprire le macchie. Sei stato incapace di vergognarti dei tuoi peccati. E’ l’ipocrisia di rubare un perdono, un perdono finto».

La vita rifiorisce solo quando l’uomo sperimenta il calore di un Dio vicino, pronto a curare le ferite che ci siamo inflitti da soli. «Posso perdonare soltanto se mi sento perdonato. Se tu non hai coscienza di essere perdonato mai potrai perdonare, mai», ha ricordato Francesco nella sua omelia mattutina. Ha quindi concluso e sintetizzato: «Il perdono è totale. Ma soltanto si può fare quando io sento il mio peccato, mi vergogno, ho vergogna e chiedo il perdono a Dio e mi sento perdonato dal Padre e così posso perdonare. Se no, non si può perdonare, ne siamo incapaci. Per questo il perdono è un mistero».

E’ un mistero anche come sia possibile che tanta gente interpreti male -certamente condizionata da certi opinionisti- la visione della misericordia di Papa Bergoglio, identica a ciò che è sempre stato insegnato dalla Chiesa. Tanto che Benedetto XVI, un anno fa, è voluto intervenire dicendo: «la misericordia è l’unica vera e ultima reazione efficace contro la potenza del male. Solo là dove c’è misericordia finisce la crudeltà, finiscono il male e la violenza. Papa Francesco si trova del tutto in accordo con questa linea».

 

AGGIORNAMENTO ORE 15:00
A proposito di false accuse, da un’intervista odierna de La Stampa al segretario di Stato, Pietro Parolin, si certifica l’errore anche di chi accusa le attuali gerarchie vaticane di aver rinunciato a richiamare l’importanza delle radici cristiane europee. Ha infatti detto il più stretto collaboratore di Papa Francesco: «Le radici cristiane sono la linfa vitale dell’Europa. Basti rileggere i discorsi che i protagonisti del 25 marzo 1957 tennero in Campidoglio, per scoprire come essi vedessero nel comune patrimonio cristiano un elemento fondamentale sul quale costruire la Comunità economica europea. Poi è subentrato un lento processo che ha cercato di relegare sempre più il cristianesimo all’ambito privato […]. L’anima del progetto europeo, secondo l’idea dei Padri fondatori trovava la sua consistenza nel patrimonio culturale, religioso, giuridico, politico e umano su cui l’Europa si è edificata nei secoli. Roma fu scelta come sede della firma dei Trattati proprio per questo motivo. Essa è il simbolo di questo patrimonio comune, che certamente ha anche nel cristianesimo un suo elemento fondamentale».

La redazione

34 commenti a Dal Papa nessuna misericordia-buonismo: «il perdono? Solo dopo aver confessato il peccato»

  • Vincent Vega ha detto:

    È naturale, non esiste misericordia per chi non si pente dal peccato mortale (parlo del peccato mortale perché è l’unico che necessita assolutamente di perdono per la salvezza), infatti “Ch’assolver non si può chi non si pente, Nè pentere, e volere insieme puossi Per la contraddizion, che nol consente.”

    Il punto è che anche il pentimento, a cui segue il perdono di Dio, è preceduto, causato e suscitato dalla Misericordia di Dio.

  • cristina ha detto:

    Il perdono ‘ solo dopo aver confessato il peccato” e va aggiunto dopo aver fatto il serio proponimento di non peccare più!
    perchè se mi confesso e mi vergogno ma poi continuo per debolezza a peccare allora…

    • Katy ha detto:

      Tu sì che sei una vera pastora, mica il Papa che si dimentica cose talmente ovvie (anzi magari le censura appositamente così tutti possono peccare di più e lui distruggerà la fede cattolica!). Tutti professorini su internet, poi però non si confessano da dieci anni…d’altra parte mica ne hanno bisogno loro!

  • Zhaos*-° ha detto:

    “…scoprirlo radicalmente diverso da quanto viene dipinto dal gruppetto di giornalisti che lo perseguita su blog e social network”

    Ecco qual’è il vostro errore. Voi pensate che sia visto così solo da qualche critico (giornalisti, tradizionalisti) [o al massimo da Scalfari].
    La realtà è che è visto così dalla maggioranza della gente. I media e la massa lo vedono così (rivoluzionario, buonista), è questo il messaggio che passa. E se passa questo messaggio (anno dopo anno) significa in vaticano che non si è fatto abbastanza per evitare distorsioni mediatiche e strategie rischiose.

    I progressisti e i laicisti hanno gioco facile ad aggrapparsi al nuovo corso per autolegittimare ogni loro schifezza.
    Non vedete che questa strategia non ha tanto portato la gente a pentirsi e a riavvicinarsi a Dio, ma ha principalmente creato, complici i media, un’isteria di massa sulla “nuova Chiesa” accogliente, moderna, buona, che accetta tutti e non chiede nulla (se non cose come aiuto ai poveri, accoglienza degli immigrati, ecologia,…).
    E’ stata creata una costruzione mediatica chiamata “Chiesa di Francesco”, contrapposta alla precedente chiesa e vista come più ‘cristiana’ e più ‘buona’, perché non crea conflitto con la società e non ti dice cosa devi fare nel privato.

    E’ questa la visione che passa alla massa. Sta passando anche la visione che non vale la pena impegnarsi perché tanto domani certe cose potrebbero cambiare e ci saranno altre aperture.
    E se indichi cos’è il peccato e se dici cos’è bene e cosa è male ti danno tutti del fariseo, e questo lo fanno per continuare a fare quello che vogliono.
    Si stanno facendo scudo della misericordia (e del papa) per legittimare i peccati già legittimati dalla società.
    Stanno riducendo il concetto di peccato a quello di reato e di politicamente scorretto.

    Non si possono negare questi effetti concreti sulla massa e sull’immagine della Chiesa.
    Serve un cambio di strategia.

    • Norberto ha detto:

      Innanzitutto qual è si scrive senza apostrofo e certi errori sono ancora più enormi se a commetterli è chi vuole fare il maestrino. In secondo luogo, la “maggioranza della gente” è una tua invenzione e dimostra la tua lontananza da qualunque pratica attiva della fede altrimenti ti accorgeresti che le vostre (uso il “voi” per intendere il mondo tradizionalsita a cui fai riferimento) ossessioni social fortunatamente non arrivano nelle parrocchie e nella vita reale. Potete giocare a fare i piccoli teologi soltanto sul web, nella realtà dove la gente vi conosce davvero non potete permettervelo (vedi manifesti rigorosamente anonimi).

      Tutta la tua pappardella sul messaggio che passa è solito catastrofismo tradizionalista che ormai non fa più presa, lo stesso terrore lo dimostravate anche per il Concilio Vaticano II. L’unica strategia è smetterla con questa arroganza e mettervi umilmente a testa bassa dietro al Vicario di Cristo e verso le persone che Dio ha chiamato a guidare la Sua Chiesa perché è la vostra strategia, quella della Bussola Quotidiana e di tutti i sitarelli sedevacantisti che genera disaffezione alla Chiesa, crea divisione tra i cattolici, provoca confusione nelle persone semplici e poco preparate.

      Siete “voi” a far passare l’idea che la fede cattolica è questione di opinionismo dove chiunque può decidere di essere in unione con il cardinale che sta simpatico al posto del Papa o dei suoi collaboratori principali. Quello di Socci, a cui tutti fate riferimento anche se vi vergognate a dirlo, è relativismo al 100% e infatti vi porta alla schizofrenia, al seguire profezie anonime e inventarsi segreti catastrofisti (vedi la Bussola) con l’unico effetto di combattere la Chiesa dall’interno.

      Non serve un cambio di strategia, serve la vostra conversione.

      • Zhaos*-° ha detto:

        Io non voglio fare il maestrino. Quello che dico è evidente, non ci vuole molto a vederlo.
        Mi accusi di inventarmi le cose e mi associ automaticamente a certi gruppi o a certe abitudini. Mi associ a Socci, che non leggo quasi mai. L’ho conosciuto per la prima volta da articoli critici verso di lui. Conosco la sua posizione da articoli scritti da altri. Quindi basta con questa fissazione di dare dei socciani.
        Dici che quello che dico è “catastrofismo”. E’ realismo invece.

        Neghi che esista una “Chiesa di Francesco”? (cioè una costruzione mediatica/politica che si è imposta come interpretazione comune di questo pontificato, ecc…).
        Neghi che certa gente vada a nozze con il nuovo atteggiamento e lo usi come pretesto per fare quello che vuole, dare addosso a chi richiama la verità e l’etica e infine cavalchi l’onda per spingere la Chiesa a “rivoluzionarsi”?
        Neghi che molti hanno recepito certi gesti e dichiarazioni in modo sbagliato (come aperture, rivoluzioni, …) e ancora la pensino così?
        Io dico solo che c’è una manipolazione mediatica e che questa è facilitata dalla nuova strategia adottata: discorsi improvvisati, interviste a Scalfari, attenuamento dei toni su certi argomenti, elogi a Pannella e Bonino, ecc…

        Dico che bisogna correggere questa strategia o cambiarla, perché non funziona.
        Non riavvicina la gente che prima odiava la Chiesa, perché questa ora crede che la Chiesa stia cambiando e che sia dalla loro parte, e quindi usa la figura del papa e il tema della misericordia per dare addosso e autogiustificarsi.
        Cosa c’è di sbagliato nel dire questo? E’ falso questo?

        • Norberto ha detto:

          Ti sopravvaluti troppo, quello che dici è la tua opinione catastrofista e non c’è nulla di evidente.

          Non nego affatto una strumentalizzazione mediatica, di “Chiesa di Francesco” ne parlano anche i cattolici ribelli (come te) che puntano al sedevacantismo. Non nego che orde di femministe, atei e anticlericali vanno a nozze con Gesù Cristo e si dichiarano per questo cristiani e citano il Vangelo per sostenere la loro posizione.

          Tu per coerenza dovresti quindi accusare Gesù di essere stato improvvisato, ambiguo, di aver pranzato ambiguamente con prostitute e peccatori. Io invece no, non mi scandalizzo affatto.

          L’unico lontano dalla Chiesa sei tu, così come lo erano i farisei. E la solita solfa che “la Chiesa deve cambiare” è un ritornello stanco che i progressisti come Mancuso e Martini hanno detto fin troppe volte. Il fatto che ora trovino sostegno dai tradizionalisti è veramente curioso.

          Chi vive una fede insana cerca sempre di cambiare la Chiesa e mai se stesso, questo perché non si sente più figlio ma padrone, ha perso l’insegnamento evangelico. Lo ripeto: umiltà e conversione, è questa l’unica preoccupazione che ti deve interessare.

    • Katy ha detto:

      Cioè fammi capire…ad esempio il messaggio che passava sui media e nella gente con Benedetto XVI era che la chiesa odiava i gay. Quindi stai dicendo che la colpa era di Benedetto XVI e del Vaticano perché non hanno fatto nulla per “cambiare strategia” e far passare un altro messaggio. Se il messaggio che passa è colpa di chi emette il messaggio allora stiamo freschi! Ad esempio tu mi trasmetti un messaggio molto sgradevole di uno che odia la chiesa…non è vero? Beh, colpa tua sei tu che mi trasmetti questo. Vedi, sei il primo che non vuole che si applichi a te il tuo stesso giudizio…

      • Klaud ha detto:

        La verità è che la religione è un prodotto vecchio, praticamente impossibile da rinnovare.
        Potrebbe avvicinarsi a un tipo di religione-filosofia, ma salvare tutto quel bric-a-brac di credenze mitologiche
        è ormai impossibile in una società informata e edonisticamente deformata. Comunque ci vorrebbe un mucchio di tempo.
        Il salto dal finissimo teologo Ratzinger alla loquace fatuità bergogliana sconcerta alcuni e accontenta i semplici.

        • Pippo ha detto:

          la religone si compra al supermercato? E quindi occorre rinnovare il prodotto? Mi sembrano concetti talmente primitivi che non meritano neppure una risposta

        • lorenzo ha detto:

          Quando affermi che “la religione è un prodotto vecchio, praticamente impossibile da rinnovare”, ovviamente non puoi che riferirti alla religione che conosci tu.
          La religione che conosco io ha si duemila anni, ma non ha nulla da rinnovare ad eccezione del linguaggio col quale viene trasmessa.

    • Pippo ha detto:

      concordo. Una volta, quando lavoravo, seguii un corso che aveva come oggetto la percezione che di te stesso hanno dall’esterno, non è importante come tu ti vedi ma come di vedono gli altri. E’ quello che sta accadendo a Papa Francesco. I media laicisti che condizionano la stragrande maggioranza della gente lo presentano come il costruttore di una Chiesa “nuova” che modifica quella “vecchia”. Una Chiesa che capisce il mondo, che si adatta ad esso, più tollerante e comprensiva. Non giudicante. Famosa la demenziale uscita del Fondatore di Repubblica quando sostenne che il Papa aveva cancellato il peccato. Uscita senza senso ma perfetta per dipingere il clima creatosi attorno a questo pontificato.

  • Fabio ha detto:

    Tra un “la Chiesa si dovrebbe un pò aggiornare ai tempi che viviamo”, ed un “il papa sta facendo troppe aperture”, IO NON SO PIÙ IDENTIFICARE CON ESATTEZZA, QUALI SIANO VERAMENTE I PECCATI, fatta eccezione per quegli atti gravi compiuti verso la vita e la dignità umana, (esempio omicidio, stupro, rapina, incesto, prostituzione, pedofilia, zoerastia, sodomia, furto, falsa testimonianza, adulterio, aggressione fisica, grave ingiuria), o verso Dio stesso, (blasfemia, apostasia, bestemmia, grave eresia).
    Tutto il resto mi appare confuso come un paesaggio immerso nella greve nebbia di novembre, ovvero peccati-non peccati, peccati molto discutibili, veniali od atti condonabili in base alle circostanze che li hanno determinati.

    • Katy ha detto:

      Se manca l’abc del Catechismo la colpa è solo tua, non puoi incolpare altri di ciò che non sai o di ciò che nella tua testa è confuso.

      • Sophie ha detto:

        No la colpa non è sua, se fosse come dici tu noi cattolici non dovremmo avere bisogno nè dei nostri pastori, nè del Papa; saremmo tutti Santi e andremmo tutti in Paradiso.
        Se poi ti dai una calmata ogni tanto e non accusi di continuo il tuo prossimo è ancora meglio…

        • Katy ha detto:

          Se uno continua a ripetere che è confuso mentre gli altri non lo sono allora la colpa è sua, non può accusare i pastori di non essere chiari.

          • Sophie ha detto:

            Forse (e per fortuna vista la tua altezzosità) non siamo tutti uguali e c’è chi ha più bisogno di chiarimenti? Altrimenti a cosa cavolo servono i sacerdoti? Ti è chiaro?
            Io francamente sono rimasta disorientata dal comportamento di Don Giovanni D’Ercole che ha fatto la messa dedicata ai preti sposati e con figli, mi vuoi fucilare adesso?

            • Katy ha detto:

              L’importante è che uno dica “sono confuso, è colpa mia perché non avevo abbastanza fede” e non “sono confuso, è colpa tua”. Per il resto ci sono gli strumenti per risolvere i problemi personali (vedi confessori, guide spirituali, psicoterapeuti ecc.). Continuare a vantarsi e sbandierare di essere confusi è indice di malafede.

              • Sophie ha detto:

                “Continuare a vantarsi e sbandierare di essere confusi è indice di malafede.”
                E vantarsi di essere dei giusti invece cos’è?

                • Fabio ha detto:

                  Grazie, Sophie, che in mia assenza hai preso le mie difese. Nobile da parte tua.

              • Vincent Vega ha detto:

                @ Katy

                Temo che tu non abbia compreso le obiezioni di Fabio, che non sono certo mosse dalla malafede. Sarebbe meglio avere un po’ di comprensione e di Misericordia per il prossimo, innanzitutto, anche perché quelli di Fabio sono problemi comunissimi a molti cattolici.

                La maggioranza dei cattolici infatti non sa tutto ciò che la Chiesa ritiene peccato grave, nè sa i cambiamenti che anche in questo campo sono avvenuti nei secoli (qualche manuale per confessori di fine ‘800, se lo si prendesse in mano, chiarirebbe le idee su quale abisso di rubricismo e legalismo siamo sprofondati in passato), e oggettivamente alcuni insegnamenti sono difficilissimi da comprendere anche conoscendone bene la lettera.

      • Fabio ha detto:

        Katy, meno male che tu non sei la Madonna.
        Quanta acredine ed arroganza verso di me! Per che cosa, poi? Me lo spieghi?

        Non ho fatto altro che riportare due contrapposizioni che esistono fra i cattolici negli ultimi 30 anni, o forse più, (quindi molto tempo prima che Papa Francesco assurgesse al trono di Pietro), ossia tra coloro i quali desiderano una Chiesa che in qualche modo si aggiorni agli anni in corso e quelli che invece accusano la Chiesa di essersi troppo aperta al modernismo, già dal Concilio Vaticano II, e di averne accelerato il processo col pontefice in carica. Tutto qua.
        E’ ovvio che molte persone sostanzialmente “neutre” come me, le quali non amano assolutamente aderire a fazioni interne alla Chiesa, si possano sentire confuse e disorientate da una moltitudine d’idee teologiche, anche in merito al peccato.
        Non comprendo, quindi, il tuo atteggiamento da superba maestrina giudicatrice nei miei riguardi, (e anche con gli altri utenti!), ma anche ammesso e non concesso, che tu ne sappia qualcosa di più di me, in merito al peccato, allora, se proprio vuoi fare la maestra con le persone, usa una certa sensibilità e umiltà.
        Tra l’altro, poi, io non ho incolpato proprio nessuno nel mio post, (come invece da te sostenuto), ho soltanto riportato quelli che secondo l’Antico Testamento, i Dieci Comandamenti e gli insegnamenti di Cristo, sono ritenuti per certo peccati. Alla faccia che io non conoscerei l”abc” del catechismo, come da te sostenuto!
        Non credi che il tuo atteggiamento così aggressivo, senza ragione, verso gli altri, rasenti una qualche forma di peccato?
        Pensaci.

    • Vincent Vega ha detto:

      @Fabio

      Attenzione, è importante non fare confusione: esistono peccati che, come hai detto, sono condonabili in base alle circostanze e alle intenzioni, i cosiddetti atti estrinsecamente malvagi.

      Poi esistono gli atti intrinsecamente malvagi, cioè quegli atti che, indipendentemente da circostanze e intenzioni, sono e rimangono peccati gravi.

      La responsabilità personale però è un’altra cosa; e non esistono peccati, per quanto gravi, che siano imputabili a chi li commette, se commessi senza piena avvertenza o senza deliberato consenso. Ad esempio una calunnia rimane sempre un atto intrinsecamente malvagio, senza se e senza ma, ma ad esempio un uomo ricattato e costretto a calunniare un altro sotto pena di uccisione del proprio figlio (ipotesi, ipotizziamo che abbiano rapito suo figlio e che questo sia un personaggio importante la cui testimonianza può rovinare un altro personaggio importante), ben difficilmente sarà imputabile a colpa mortale, perché di fatto non era libero di agire diversamente, la sua libertà è stata coartata,

      È bene essere chiari su questi punti perché sono cose importanti.

      • Fabio ha detto:

        Ciao Vincent, ben tornato. Da quasi una settimana mancavano i tuoi commenti.
        Ho compreso perfettamente i tuoi punti e il tuo esempio. Ovviamente condivido.
        A proposito, hai ricevuto la mia e-mail?

  • Vincent Vega ha detto:

    Non sarà possibile fare nessun passo avanti verso la comprensione di questo pontificato fino a quando non si comprende cos’è la Misericordia di Dio.

    Fino a quando si avrà l’idea, del tutto errata, che la Misericordia di Dio segua un pentimento visto come atto totalmente volontaristico dell’uomo, la Misericordia sarà sempre vista come un “do ut des”, e il suo aspetto gratuito e autentico verrà sempre inevitabilmente offuscato.

    Se invece si torna al tradizionale intendimento della Misericordia divina, e cioè che non è la Misericordia che segue il pentimento (che è e rimane necessario per la salvezza, se uno connette un peccato mortale) ma è il pentimento che è causato dalla Misericordia divina, tutto tornerà chiaro.

    Secondo me, almeno.

    • Marcoardi ha detto:

      Ultimamente mi viene in mente che in Paradiso di sicuro c’è anche il Ladrone. Il cattolicesimo è ANCHE questo. Poi secondo me ci dovrebbe essere una robusta dose di un'”inutile” (per questo mondo) attività di preghiera. E studiare se si è capaci. Un Pontefice disorienta? Se si può dire senza voler fare polemica ma pacatamente, un po’ non capisco perché il Papa non risponda ai Dubia che, da ciò che ho capito, sono un atto “istituzionale” e come tale va considerato alla luce anche del diritto canonico. Basta ricordarsi sempre in Quali Mani è la Chiesa, come è scritto a caratteri colossali in San Pietro.
      Per il resto preciso il detto “Cum Petro Semper”.

      • Vincent Vega ha detto:

        @Marcoardi

        Riguardo ai dubia, non credo che sia stata una buona mossa renderli pubblici, NÈ tantomeno mettersi in cattedra quasi a voler fare l’esame di ortodossia al Papa, come se un Pontefice potesse insegnare l’eresia.

        La verità è che loro hanno chiesto i Dubia con le risposte già bene in mente, e se ai Dubia 2, 3, 4 e 5 c’è una sola risposta cattolica che si può dare, non è cosi per il primo Dubium, ed è questo che loro non accettano.

    • Germano ha detto:

      Spero di non fare la figura del sempliciotto, ma mi sembra poco importante cercare di scoprire qual è la causa e quale l’effetto quando parliamo di misericordia e di perdono. Nella nostra religione accettiamo svariati misteri e anche in questo caso ce ne troviamo uno di fronte. Peraltro, se un peccatore si pente e l’altro no, secondo quel che dici, questo dipenderebbe dal fatto che il Padreterno mostra la Sua misericordia al primo e non al secondo? Spero di leggerti.

      • Germano ha detto:

        Mi rivolgevo a Vincent.

        • Vincent Vega ha detto:

          Poi Germano, riguardo a quanto ho detto le obiezioni si sprecano fin dal tempo di San Paolo.

          Eppure l’apostolo delle genti è stato molto chiaro

          “C’è forse ingiustizia da parte di Dio? No, certamente! Egli infatti dice a Mosè: Avrò misericordia per chi vorrò averla, e farò grazia a chi vorrò farla. Quindi non dipende dalla volontà né dagli sforzi dell’uomo, ma da Dio che ha misericordia.” (Rm 9,14-16).

          Cito Papa Francesco

          “Quindi – conclude il Pontefice – dobbiamo chiedere “la grazia della vergogna davanti a Dio. E’ una grande grazia! Vergognarsi dei propri peccati e così ricevere il perdono e la grazia della generosità di darlo agli altri perché se il Signore mi ha perdonato tanto, chi sono io per non perdonare?””

          Il pentimento, la vergogna del proprio peccato, la Grazia della conversione, non è un qualcosa che possiamo avere volontaristicamente in un atto pelagiano di spinta autonoma verso Dio.

          Il pentimento, la vergogna del proprio peccato, che apre le porte al perdono, è esso stesso dono del tutto immeritato da parte di Dio.

          Io potrei commettere un peccato mortale e Dio potrebbe decidere di permettere che io muoia nel mio peccato senza per questo essere minimamente ingiusto, anzi, visto che il salario del peccato è la morte (eterna) (Rm 6,23).

      • Vincent Vega ha detto:

        La Misericordia di Dio è un dono gratuito, che come tale non è un obbligo da parte di Dio.

        Dio può ben permettere che un peccatore muoia nei suoi peccati, secondo la misura della Giustizia divina.

        La Misericordia, però, va oltre, ed è ciò che causa il pentimento libero nel peccatore.

        E non è affatto una cosa di secondaria importanza stabilire se venga prima la Misericordia del pentimento o prima il pentimento e poi la Misericordia, perché solo nel primo caso siamo di fronte ad un dono gratuito ed immeritato che è proprio della Misericordia stessa.

  • Paolo ha detto:

    Un po’ paradossale ma divertente l’articolo di Valli, grazie per la segnalazione

  • Livio ha detto:

    E a proposito del peccato bisogna ricordarsi che effettivamente esistono dei peccati cui non basta semplicemente recarsi dal sacerdote, perché un conto sono i peccati contro Dio è un conto sono i peccati contro il prossimo. Ciò significa che i peccati contro il prossimo devono prima passare attraverso la richiesta di perdono a colui al quale stato fatto il male, solo dopo può avvenire la riconciliazione con Dio.

  • Steve ha detto:

    Diciamo che da non praticante non è che sia molto entusiasta di questa cosa xD non mi confesso credo dalla cresima, un 15 anni fa. Non credo sia un passo fondamentale.