La Chiesa e i vescovi bergogliani parlano chiaro su vita e famiglia

paglia eutanasia«Non alziamo certo bandiera bianca. Significa semplicemente tenere presente il Vangelo e quanto ci insegna, soprattutto nel rapporto con le persone e con le loro storie. L’eutanasia non è segno di civiltà evoluta». Le parole di mons. Nunzio Galantino, segretario generale della Conferenza episcopale italiana, chiariscono la scelta della diocesi di Milano sulla veglia di preghiera per Fabiano Antoniani (Dj Fabo), morto per eutanasia in Svizzera.

Un gesto che è stato messo in contrapposizione con la negazione dei funerali a Piergiorgio Welby. Un errore per mons. Galantino, che ha detto: «certi accostamenti sono impropri. Il clima culturale e anche politico del caso Welby era particolarmente acceso e conflittuale». L’eutanasia rappresenta «una risposta troppo sbrigativa ai bisogni autentici di chi soffre per malattie o infermità; nasconde un messaggio falso e deleterio: cioè che esistano alcune vite che, per alcune condizioni, non sono degne di essere vissute. E così la società trova comodo liberarsene. Non credo sia il volto di una società davvero “civile”». «Da sempre la Chiesa prega per i defunti, ma la posizione sull’eutanasia non cambia», ha commentato don Davide Milani, della diocesi di Milano e portavoce del card. Angelo Scola, «non è stato né un funerale né una messa in suffragio».

Queste parole, in particolare quelle del segretario della CEI, mostrano l’errore di molti siti web cattolici che vorrebbero a tutti i costi denunciare la presunta arrendevolezza della Chiesa, depotenziando -loro, per davvero- la sua presenza pubblica. Sono convinti che i cosiddetti “vescovi bergogliani (per usare una definizione mediatica) tacciono, non intervengono sui temi dottrinali, più divisivi, occupandosi solo di pastorale. Eppure, basterebbe prendere le tematiche per le quali la Chiesa entra più in conflitto con l’opinione pubblica, relative a vita e famiglia, per osservare l’errore dei pregiudizi di certi cattolici. I vescovi intervengono con coraggio e senza fantomatiche ambiguità.

L’arcivescovo di Perugia, Gualtiero Bassetti, ad esempio, creato cardinale dallo stesso Francesco e da lui nominato membro della Congregazione per i vescovi e a cui ha affidato i testi della Via Crucis del 2016, si è impegnato fisicamente nell’aiutare la popolazione terremotata ed è autore sull’Osservatore Romano di articoli sui frutti positivi dell’Amoris Laetitia, ma è anche una delle importanti voci a favore del Family Day, con tanto di lettura durante la Messa del manifesto del Comitato Difendiamo i Nostri Figli. A proposito di Family Day, l’unico vescovo presente sul grande prato il 30 gennaio scorso è stato mons. Giancarlo Bregantini, arcivescovo di Campobasso. Famoso per il suo impegno contro la ‘ndrangheta, a lui Francesco ha affidato le meditazioni per la solenne Via Crucis del venerdì santo al Colosseo nel 2014, custode della dottrina sociale della Chiesa e spesso critico della vicinanza fra Berlusconi e la CEI guidata dal card. Ruini, ha spesso valorizzato l’impianto anti-relativistico dell’Amoris Laetitia. Ma ha anche redarguito Matteo Renzi quando ha esultato per le unioni civili, contro le quali si è battuto con coraggio.

L’arcivescovo di Ancona-Osimo, Edoardo Menichelli, è stato confermato da Francesco nel suo ruolo nonostante il raggiungimento del limite d’età, il Papa lo ha nominato cardinale e su diretta chiamata lo ha reso partecipe del Sinodo straordinario sulla famiglia. Guida una vecchia Fiat Panda e vive con grande semplicità, nello stile bergogliano, sono famose le sue omelie in cui critica la teoria del gender e l’utero in affitto. Proprio su quest’ultimo ha parlato un articolo recente de L’Osservatore Romano. Un altro esempio è l’arcivescovo di Bologna, Matteo Zuppi, nominato da Papa Bergoglio nell’ottobre 2015 e definito dai media il “volto nuovo” della Chiesa italiana. E’ intervenuto in difesa del card. Bagnasco quando si è espresso contro le unioni civili e ha mobilitato la società bolognese contro lo spettacolo pro-gender Fà-afafine. Mirko De Carli de Il Popolo della Famiglia ha definito «preziosa e irrinunciabile» la voce ferma e decisa della Curia bolognese e dell’arcivescovo bergogliano.

Un altro vescovo che non teme di esporsi è il già citato mons. Nunzio Galantino, scelto da Francesco come segretario della CEI, sostenitore del Family Day e più volte duramente intervenuto contro il ddl Cirinnà. In un articolo su Il Sole 24 ore ha parlato dell’eutanasia su Dj Fabo, criticando l’uso della «forza emotiva evocata da drammatici casi personali – di Fabiano e di altri – per fare pressione sul legislatore, tentando di riorientare gli esiti normativi in senso eutanasico. Continuo a pensare che la via dell’ eutanasia (o del suicidio assistito), lungi dall’essere segno di civiltà evoluta […] suggerisce un messaggio falso e deleterio: esistono vite che, per le loro condizioni contingenti, non sono (o non sono più) degne di essere vissute […]. Non è questo il volto degno di una comunità umana autenticamente “civile”. Dobbiamo avere il coraggio e la sapienza di andare in un’ altra direzione».

Importante anche la voce di mons. Vincenzo Paglia, presidente della Pontificia Accademia per la Vita (elevato arcivescovo da Benedetto XVI, che lo ha nominato presidente del Pontificio consiglio per la famiglia), diventato l’ultimo bersaglio del mondo tradizionalista dopo l’elogio verso Marco Pannella per il suo impegno sulla situazione carceraria. Eppure, mons. Paglia si batte da tempo contro l’eutanasia, con articoli sui quotidiani ed interviste (come nel caso di Dj Fabo), solo pochi mesi fa ha pubblicato il libro Sorella morte (Piemme 2016), con il quale definisce la morte assistita «uno dei capisaldi del pensiero moderno, immagine della deriva totalitaria e della profonda solitudine che vive la società occidentale. C’è come una grande menzogna dell’Occidente: non si accompagna il morente, se ne affretta la morte. Io sono convinto, ed è uno dei motivi del libro, che sia importante riflettere e dibattere sui temi ultimi, l’ignoranza è sempre deleteria». In un’intervista recente a Famiglia Cristiana ha ribadito «un deciso no» ad eutanasia e suicidio assistito, spiegando che il «sussulto di civiltà» è «aiutare a vivere». Ha invitato i parlamentari a trovare un accordo sul testamento biologico rispetto all’accesso o meno alle terapie, come d’altra parte già prevede la Costituzione, senza però che esso vincoli «la doverosa autonomia scientifica e deontologica del terapeuta». E’ la vincolabilità il vero problema morale delle Disposizioni Anticipate di Trattamento, bene ha fatto a ricordarlo il presidente della Pontificia Accademia della Vita.

Il cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato vaticano, è intervenuto sui recenti fatti legati all’eutanasia di Dj Fabo e alla sentenza a favore dell’adozione omosessuale, chiarendo: «È fondamentale essere sempre in un atteggiamento di grande rispetto nei confronti di tutti e di tutte le scelte, anche se evidentemente non si possono condividere tutte le scelte. La nostra è fedeltà al Vangelo, quando la Chiesa dice dei “no” è perché ha dei “sì” più grandi. Se non ci fosse la voce della Chiesa, che magari è scomoda, la società sarebbe molto impoverita. Come atteggiamento di fondo c’è la volontà di capire e rispondere in modo evangelico, che non vuol dire né chiudersi né accettare del tutto. La Chiesa ha una sua proposta da fare di fronte ai nuovi problemi del matrimonio, della vita, della famiglia».

La voce della Chiesa attuale, anche sui temi che più dividono la modernità, c’è ed è chiara. Senza ambiguità.

La redazione

33 commenti a La Chiesa e i vescovi bergogliani parlano chiaro su vita e famiglia

  • jacky ha detto:

    Purtroppo siamo in balia dei rimasugli del cattolicesimo berlusconiano, a partire da Riccardo Cascioli e dalla sua Nuova bussola (nata sulle ceneri della vera Bussola Quotidiana, quella che era diretta da Andrea Tornielli e Vittorio Messori). E lo dice uno che vota da sempre a destra.

  • Pippo ha detto:

    quanto accaduto per la vicenda di Dj Fabo è chiaro, si è trattato di una preghiera. Però la grande stampa ha presentato la cosa come un cambiamento di atteggiamento della Chiesa bergogliana rispeto a quella ratzingeriana che aveva negato il funerale religioso a Welby.

    • Norberto ha detto:

      È vero, sia la grande stampa che la piccola stampa dei tanti blog tradizionalisti cattolici. Tutti in malafede, come sempre la chiesa è attaccata dai nemici interni ed esterni.

  • Sebastiano ha detto:

    Quasi tutto condivisibile, tranne due punti, sui quali gradirei chiarimenti:
    1) da dove avete dedotto che mons. Galantino sia stato “sostenitore del Family Day”;
    2) da dove avete dedotto che mons. Paglia, elogiando Pannella, stesse parlando esclusivamente dell’impegno verso i carcerati.
    Grazie

    • Norberto ha detto:

      Ti rispondo io visto che la domanda è facile.
      1) Mons Galantino ho voluto semplicemente che l’iniziativa partisse dal laicato e non fosse organizzato dalla Conferenza episcopale, questo è stato letto come un essere contro in realtà vuole semplicemente che la società a Cattolica dei laici maturi. Infatti grazie a Galantino è potuto emergere Gandolfini e gli altri esponenti della difesa della famiglia che non erano emersi quando ad organizzare tutto erano stati vescovi.

      2) monsignor paglia nel suo discorso ai radicali ha sempre specificato di elogiare Marco Pannella per il suo impegno verso i carcerati, non ha mai toccato temi bioetici sui quali evidentemente non è d’accordo essendo un promotore della vita contro l’eutanasia.

  • francesco ha detto:

    Tutti abbiamo chiaramente sentito monsignor Paglia dire quello che ha detto, ed è chiaramente indifendibile, c’è solo da pregare per questi vescovi perchè la loro responsabilità in questo periodo storico è enorme

    • Laura ha detto:

      Tutti lo abbiamo sentito opporsi apertamente coraggiosamente all’eutanasia, così come apprezzare l’impegno sociale verso i carcerati incontrando i radicali e cercando una convergenza con loro su ciò che hanno in comune. Un bel esempio paolino, al contrario di chi fa di tutto per scacciare lontano dalla Chiesa il più alto numero possibile di persone.

  • Federica ha detto:

    Se mi dite che Galantino ha sostenuto il family day siete in malafede, quindi basta non vi leggo più.

  • Norberto ha detto:

    Ottimo articolo come sempre, ben documentato è supportato in tutte le affermazioni.

  • Gianni ha detto:

    Apprezzo la Vs attività, ma a volte si critica x migliorare e migliorarsi:ritengo che abbiate esagerato nella difesa (che cosi appare “a prescindere” 1) definire Galantino a favore del family day è assurdo (avvenire l relegava all’interno l’evento sia prima che dopo).2) Paglia inneggiava a Pannella “tout cour” non per il suo impegno x i carcerati. PS. Esagerare nella difesa…la rovina. Per il resto, Grazie per quello che fate con originalita’

  • Marco N. ha detto:

    A proposito di Mons. Galantino, ecco il sito Aleteia con la famosa citazione “io non mi identifico coi visi inespressivi di chi recita il rosario…”: http://it.aleteia.org/2014/05/15/le-reazioni-allintervista-di-monsignor-galantino/ . Galantino ha poi replicato imbarazzato dicendo (le parole erano quelle, difficile cambiarle) che bisognava capire il contesto, perché sì insomma lui aveva detto quello, ma intendeva dire un’altra cosa. Qui (sito Zenit, no Socci): https://it.zenit.org/articles/mons-galantino-chiarisce-la-sua-posizione-sulle-preghiere-davanti-alle-cliniche-abortiste/ . Riporto sia le parole sia la “contestualizzazione”, in modo che ognuno possa farsi un’idea dell’effettiva sincerità (o meno; per me, decisamente meno…) della smentita del presule.

    • Katy ha detto:

      Marco N. pensi di stare informando e invece dinsinformi diffamando un pastore della Chiesa e tagliando il suo discorso (come fa Socci, di cui sei imitatore). Infatti ecco cosa disse davvero Galantino: “Io non mi identifico con i visi inespressivi di chi recita il rosario fuori dalle cliniche, che praticano l’interruzione della gravidanza, ma con quei giovani che sono contrari a questa pratica e lottano per la qualità delle persone, per il loro diritto alla salute, al lavoro”.

      Quindi mons. Galantino stava spronando verso una presenza più matura e originale dei cattolici, infatti Galantino sosteneva don Benzi che pregava davanti agli ospedali ma si attivava nei confronti della vita, come infatti dimostrano i tuoi link.

      Bravissimo Galantino anche in questo caso! Scandalo per i catto-borghesi!

      • jacky ha detto:

        Ma il taglia e cuci dei discorsi dei vescovi non era un’attività dei giornalisti anticattolici dell’Espresso e del Manifesto? Ora vedo che è praticato dai cattolici anticattolici per colpire i loro vescovi…mah, poveri noi! E poi ci stupiamo che tutti si dicano cattolici e le chiese rimangono vuote.

      • Marco N. ha detto:

        Veramente ho riportato un link (quello di Zenit) che scriveva proprio quello che hai trascritto qui tu (penso tu lo abbia letto lì) e ho detto la mia. Quando uno riporta il testo esattamente, distinguendo le sue considerazioni, non vedo dove stia la disinformazione. Consiglio un calmante a molti dei commentatori di questo sito.

        • Katy ha detto:

          Il problema è che hai tagliato il discorso di Galantino riportato su Aleteia (quello di Zenit non c’entra nulla). Comprensione del testo pari a meno di zero, figuriamoci il resto.

          Ribadisco le parole di Galantino che tu hai voluto furbescamente censurare: “Io non mi identifico con i visi inespressivi di chi recita il rosario fuori dalle cliniche, che praticano l’interruzione della gravidanza, ma con quei giovani che sono contrari a questa pratica e lottano per la qualità delle persone, per il loro diritto alla salute, al lavoro”.

          Galantino sta proponendo una modalità diversa di opporsi all’aborto, più attiva e costruttiva. Ma davvero mi aspetto che tu possa capire? Non sai nemmeno analizzare un testo scritto ma quale capacità di comprensione puoi avere della realtà?

  • lorenzo ha detto:

    Cosa significa: “La Chiesa e i vescovi bergogliani parlano chiaro su vita e famiglia”?
    Che nella Chiesa esistono anche i vescovi non bergogliani?
    Se esistessero vescovi non in comunione col Papa, la Chiesa sarebbe, di fatto, divisa.
    Che poi esistano vescovi, tipo mons. Galantino, che affermano pubblicamente che Sodoma non è stata distrutta perché Dio ha ascoltato la preghiera di Abramo ed ha avuto misericordia della città, quello è un altro conto.

    • Katy ha detto:

      Mah…cavillosità inutile, come esistono i vescovi “ratzingeriani” esistono quelli “bergogliani”. E’ chiaro che si citano espressioni mediatiche pur con i loro limiti. E’ pieno di cattolici non in comunione con il Papa e tu sei fra questi, ma l’unica divisione è nella tua/vostra vita, non nella Chiesa. Ah, Galantino ha anche detto che adora Satana e che frequenta prostitute e ha uno schiavo personale…l’ho sentito su Riscossa Milizia Cristiana dell’Immacolata Santissima.

      • Ernest ha detto:

        Katy non fare umorismo che non fai ridere. Galantino ha veramente affermato che Sodoma non fu distrutta. Adesso puoi provare a giustificare questa sua affermazione oppure, come hai fatto prima, ignorarla e giocare ancora la carta dell’umorismo.

        • Katy ha detto:

          Galantino non ha affermato nulla del genere, tu invece fai davvero ridere essendo uno sprovveduto lettore del vecchio lupo Riccardo Cascioli.

          Galantino cosa dice? Ecco qui: “Una città sulla quale nessuno avrebbe scommesso niente, eccetto Abramo. La sua preghiera di intercessione e la sua voglia di osare desiderano a tutti i costi salvare Sodoma. La città sarà salva – è la convinzione di Abramo – perché ci sono i giusti, anche se pochi. La città può salvarsi però soprattutto perché c’è Abramo uomo di preghiera, che non fa da accusatore implacabile, non parla contro ma parla a favore. Abramo, uomo di preghiera, non denuncia i misfatti, ma annuncia la possibilità di qualcosa di nuovo. Abramo, uomo di preghiera, annuncia e invita a guardare alle possibilità positive. Abramo, uomo di preghiera, è un instancabile cercatore di segni di speranza da presentare al Signore perché li valorizzi”. (http://www.nunziogalantino.it/sermon/omelia-per-i-giovani-italiani-alla-gmg-2016/)

          Quindi Galantino non afferma che “Sodoma non fu distrutta”, ma che giustamente Abramo chiese a Dio di risparmiare Sodoma perché ci sono i giusti. Invece se andate a leggere l’articolo di Cascioli, lui cambia le parole di Galantino facendogli dire: “La sua preghiera di intercessione e la sua voglia di osare salvano Sodoma. La città è salva perché ci sono i giusti, anche se pochi; ma la città è salva soprattutto perché c’è Abramo uomo di preghiera”.

          Hai notato che Cascioli cambia il tempo del verbo? Perché lo fa? Bastava citare esattamente le parole, no? Lo fa perché il senso del discorso di Galantino è diverso se si usa il suo tempo verbale, egli riporta il pensiero di Abramo e spiega perché per lui la città di Sodoma poteva salvarsi poiché c’erano i giusti. Non mi aspetto che gente plagiata come voi capisca, confido negli alti lettori.

  • Umpalumpa ha detto:

    Galantino sarebbe stato a favore del family day? Su…andiamo. Non esageriamo

    • Katy ha detto:

      «È stata un’esperienza certamente positiva, per tanti motivi. Non fosse altro perché abbiamo sperimentato concretamente il valore delle parole rivolteci dal Papa: noi non dobbiamo essere vescovi-piloti. Ma questo non significa essere gente disattenta e distratta. Il tema del Family day e dei relativi dibattiti può trovare adeguata collocazione e diventare occasione di confronto leale, per la politica e per la stessa comunità ecclesiale» (Mons. Galantino)
      http://www.lastampa.it/2016/02/03/vaticaninsider/ita/inchieste-e-interviste/galantino-basta-strabismo-aiutiamo-davvero-le-famiglie-T8FTlroUDVPQQw1yn6T5aJ/pagina.html

      1) Galantino non ha voluto organizzare il Family Day per evitare di essere vescovi-piloti lasciando spazio all’iniziativa dei Gandolfini, che finalmente hanno potuto emergere cosa che non accadde quando tutto era organizzato dalla CEI.
      2) Galantino ha supportato il Family Day quando ha osservato la positiva riuscita dell’organizzazione laicale.

  • paolo ha detto:

    Dire che Mons Galantino appoggiava il family day è veramente troppo e questa affermazione, purtroppo, squalifica tutto l’articolo.
    Ci sono associazioni che dietro pressione del segretario della CEI, che le finanziava, hanno deciso di non patrocinare l’evento.
    Per non parlare delle esplicite parole pronunciate in questo senso da Kiko Arguello sul palco del family day, quando ha riferito che il papa lo ha incoraggiato a partecipare, mentre “altri” erano contrari: tutta la piazza esplose in un boato liberatorio perchè si sapeva bene di questa contrarietà che aveva provocato così tanta tensione prima dell’evento.
    Questa è la verità; chiaro che visto il successo dell’iniziativa, Mons Galantino ha dovuto correre ai ripari

    • Katy ha detto:

      Capisco che abbiate fatto il passaparola sui gruppetti anticattolici di Facebook, ma almeno leggere le risposte già date a questa cosa farebbe perdere meno tempo a tutti.

      «È stata un’esperienza certamente positiva, per tanti motivi. Non fosse altro perché abbiamo sperimentato concretamente il valore delle parole rivolteci dal Papa: noi non dobbiamo essere vescovi-piloti. Ma questo non significa essere gente disattenta e distratta. Il tema del Family day e dei relativi dibattiti può trovare adeguata collocazione e diventare occasione di confronto leale, per la politica e per la stessa comunità ecclesiale» (Mons. Galantino)
      http://www.lastampa.it/2016/02/03/vaticaninsider/ita/inchieste-e-interviste/galantino-basta-strabismo-aiutiamo-davvero-le-famiglie-T8FTlroUDVPQQw1yn6T5aJ/pagina.html

      1) Galantino non ha voluto organizzare il Family Day per evitare di essere vescovi-piloti lasciando spazio all’iniziativa dei Gandolfini, che finalmente hanno potuto emergere cosa che non accadde quando tutto era organizzato dalla CEI.
      2) Galantino ha supportato il Family Day quando ha osservato la positiva riuscita dell’organizzazione laicale.