L’Islanda ha sconfitto la droga con proibizione ed educazione
- Ultimissime
- 02 Mar 2017
Il tema della liberalizzazione della cannabis è tornato d’attualità dopo il suicidio di un giovane di Lavagna (Liguria) durante una perquisizione della Guardia di Finanza.
Roberto Saviano ha sfruttato la sua morte per perorare la battaglia pro-legalizzazione, sostenendo che «uno Stato che vieta potenzialmente criminale». Il sindacato di polizia (Coisp) ha definito «un delirio» le sue «considerazioni, che rasentano il criminale e risultano diffamatorie».
Uno degli Stati europei che Saviano considera «criminali» è certamente l’Islanda, in cui il consumo di cannabis non solo è completamente illegale anche per piccole quantità, ma è punito con il carcere il possesso, la vendita, il trasporto e la coltivazione. «La polizia locale», si legge su Iceland Magazine, «può diventare estremamente aggressiva quando c’è da far rispettare la legge se si tratta di cannabis». D’altra parte, lo ha dimostrato un sondaggio dello scarso anno, il 76% della popolazione irlandese è contraria alla liberalizzazione della marijuana.
Non fatichiamo a comprendere questi dati poiché oggi l’Islanda è diventato un modello internazionale nella guerra alla droga e alle dipendenze, comprese quelle al tabacco e all’alcool. Dal 1998 al 2016, infatti, la percentuale di giovani che fa uso di cannabis è calata dal 17% al 7%, facendoli diventare i più salutisti d’Europa (lo ha dimostrato uno studio su Addiction Journal dell’aprile 2016). Ne ha parlato recentemente l’Huffington Post, citando un’importante inchiesta apparsa su mosaicscience.com. Un anno fa aveva trattato la questione anche lo psicologo americano Harvey B. Milkman, del Metropolitan State College di Denver.
Da queste tre importanti fonti si scopre che il successo islandese deriva da un mix di duro intervento repressivo da parte dello Stato, accompagnato all’invito ai genitori a trascorrere più tempo con i loro figli, «a parlare con loro della vita, sulla loro vita, conoscere i loro amici e mantenerli a casa durante la sera». L’Islanda si è anche impegnata in questi vent’anni a finanziare diverse attività extrascolastiche, culturali e sportive. Questo perché, è spiegato, «il legame con la famiglia, il rapporto con i coetanei e il coinvolgimento in attività ricreative sono i più forti» deterrenti al consumo di droghe.
Più tempo in famiglia, più educazione, più tempo dedicato allo sport e alla cultura, controlli ferrei e dure leggi contro il consumo di droga. Questo è il segreto dell’Islanda, oggi definito dal prof. Milkman «il paese più progressista del mondo nel ridurre l’abuso di sostanze negli adolescenti. In più di 4 decenni di studio sull’abuso di sostanze, non ho mai visto un approccio più promettente». Esattamente l’opposto di quanto avvenuto invece in Colorado dopo la liberalizzazione della marijuana.
D’altra parte il sistema islandese rispecchia le parole che il card. Angelo Bagnasco, presidente della Conferenza Episcopale Italiana, ha dichiarato recentemente: «le leggi da sole non bastano. Bisogna saper educare». Saviano prenda nota.
La redazione
11 commenti a L’Islanda ha sconfitto la droga con proibizione ed educazione
Credo ci sia un problema molto sostanziale nell’applicare le regole dell’Islanda per lo meno in Italia.
L’Islanda è circa lo 0,5% ( 300000 abitanti ) dell’intera popolazione italiana ( 60 milioni ), quasi quanto Bari.
Ci credo che in uno stato così poco popolato certe regole siano andate in porto, ma in uno stato così grande come l’Italia la vedo dura una politica del genere ad attualizzarsi.
È la prima cosa che è venuta in mente anche a me. E poi, niente clandestini, niente confini, niente tir che attraversano lo stato…
I numeri contano poco perché si fanno confronti per percentuale. Prima delle politiche proibizioniste l’Islanda era uno dei paesi con il consumo più alto in percentuale di tutta l’Europa, oggi è proprio l’opposto. Altrimenti non si potrebbe nemmeno paragonare l’Italia con gli Stati Uniti un Regno Unito per nessuna statistica
Se fosse come dici allora non potrebbe esistere mai alcun confronto tra paesi con numero di abitanti differenti. Invece esistono perché sì utilizzano campioni omogenei, sono le basi della statistica e della demografia.
Ammetto di non saperne molto di statistica. Ma alla luce di quanto dici, anche una manovra bancaria come come quella che l’Islanda ha fatto potrebbe essere buona per l’Italia o anche qui sto ignorando qualcosa?
A parte la differenza di popolazione e altri argomenti importanti, pensa solo al fatto che una delle merci più inflazionate che entrano in Italia,
oltre alla droga, sono i… disoccupati! Il 2% contro il nostro 12%. E continuiamo ad andare a prenderli sulle coste africane.
Saviano caga sempre fuori dal vaso, fantastico
la famiglia e educa, e la scuola insegna, lo STao indica diritti e doveri, per questo chi vuole il potere non vuole la coltura, l´educazione , le leggi, vuole il caos per governare meglio
I nostri amici cattolici razionali l’hanno proprio fatta fuori dal vaso.
La realtà è diametralmente opposta a quanto sostengono.
L’Islanda infatti è uno dei paesi col più alto consumo di canapa: https://www.dinafem.org/it/news/islanda-paese-fuma-cannabis/
E’ avvilente poi il trito luogo comune che vuole ogni consumatore di derivati della canapa qualcuno con problemi che cerca di attenuare col fumo.
L’idea che ci siano milioni di persone che fumano solo perché gli piace sembra proprio non entrare nella testa poco razionale di questi cattolici.
Smettetela poi di dire che la marijuana è illegale in quanto pericolosa.
Che ne sapete voi? Sapete quando e perché fu proibita negli Stati Uniti ad esempio?
Sapete che è stata utilizzata per migliaia di anni dall’uomo ed è citata anche nella Bibbia? Il calamo odoroso non è altro che la cannabis sativa.
Farsi le canne è da tossico fallito, fattene na ragione invece di giustificare il loro consumo.
Se legalizzassimo le droghe, uno se le compra in farmacia per esempio, cosa accadrebbe? Sparirebbero gli spacciatori e verrebbe meno il business della criminalità? Lo Stato incasserebbe introiti elevati come fa con sigarette, liquori e giochi? I ragazzi non sarebbero più attratti dal proibito? Aumenterebbe o diminuirebbe il consumo di stupefacenti?