Rodney Stark e le edizioni Lindau: binomio per chi ama la verità

Pochi mesi fa auguravamo buon lavoro alla casa editrice Lindau, certi che avrebbe tradotto in italiano anche l’ultimo lavoro del sociologo Rodney Stark, pubblicato in lingua originale il 16 maggio dello scorso anno.

Sono bastati solo nove mesi a Lindau e alla traduttrice Franca Genta per portarlo in Italia, con il titolo False testimonianze. Come smascherare alcuni secoli di storia anticattolica (Lindau 2016).

E’ ancora presto per una recensione completa, ci limitiamo in quest’occasione a riprendere quella, sempre puntuale, di Paolo Mieli, ex direttore del Corriere della Sera. Mieli riporta una nota introduttiva del prof. Stark: «Non sono cattolico, e non ho scritto questo libro per difendere la Chiesa; l’ho scritto per difendere la storia».

Come sempre supportato da una notevole mole di note e di bibliografia, presenti e ben citate in tutti i suoi libri come sa chi ha avuto il piacere di leggerli, Stark ha smontato una a una molte delle “colpe” che gli storici hanno attribuito per anni alla Chiesa cattolica. Dall’Inquisizione alle Crociate, dal Medioevo al rapporto con lo sviluppo scientifico, dal fenomeno della schiavitù all’impatto con la modernità, dal colonialismo al caso Galileo, dalla vaccinazione alla terra piatta, dall’antisemitismo al rapporto con il protestantesimo.

Parte del libro è anche dedicata al silenzio che gli storici occidentali hanno dedicato alla persecuzione dei cattolici da parte dell’Unione Sovietica, bollandola come «disinformazione diffusa da reazionari e fascisti». Lo stesso dicasi per le torture subite dalla comunità cattolica durante la guerra civile spagnola.

In un’altra occasione, il celebre sociologo ha fornito una descrizione del suo percorso umano e culturale che vale la pena di ricordare: «Per la maggior parte della mia carriera sono stato solo un cristiano culturale, fortemente aderente a tale eredità, ma privo di fede. Ero un ricercatore abbastanza razionale e a quel tempo non mi trovavo benissimo con i cristiani. Però ero molto interessato alla storia del cristianesimo: intellettualmente avevo rispetto per la Chiesa e la religione cristiana. Comunque, avendo scritto per anni su tale eredità, tutto ciò mi ha condotto a capire che ero diventato credente. Sono stato influenzato in modo molto forte dagli esempi morali che hanno intessuto la storia cristiana. In seguito è accaduto qualcosa e sono diventato sensibile alla fede. Oggi mi sento vicino alle Chiese libere, soprattutto quella episcopaliana».

Appuntamento in libreria o sul sito di Lindau, quindi. “False testimonianze è li che aspetta.

La redazione

49 commenti a Rodney Stark e le edizioni Lindau: binomio per chi ama la verità

  • Matteobi ha detto:

    Stark è un sociologo, non uno storico. Qui il suo libro viene sostanzialmente asfaltato da uno storico statunitense cattolico, per il sito cattolico Patheos!

    http://www.patheos.com/blogs/lectio/2016/05/debunking-the-debunking-a-review-of-rodney-starks-bearing-false-witness/

    • Carmine ha detto:

      Ho visto che è tornato il tuo commento, per un momento non l’avevo visto più. Molto interessante la recensione critica che hai linkato, soprattutto perché l’autore ammette che contro il cattolicesimo ci sono una marea di falsità, dando ragione a Rodney Stark (This is a promising premise, because historians (and others) of various kinds have unfairly and untruthfully attacked Catholics and the Catholic church, and continue to do so).

      L’autore non è d’accordo con Stark dicendo che divide la Chiesa come istituzione dagli uomini cattivi che a volte hanno agito nel suo nome. Stark ha chiaramente ragione e invece il critico sbaglia pesantemente. Il critico di Stark lo accusa anche quando nega validità ai vangeli gnostici, ma qualunque storico del primo cristianesimo darebbe ragione a Rodney Stark.

      Il link che hai proposto non è di alcuna utilità e non infligge alcuna critica consistente al lavoro di Stark, non lo smentisce nelle fonti, né negli intenti, né sulla veridicità di quel che racconta. Rimane il mistero sul perché un ateo come te si riduce a pescare una non consistente recensione su un sito cattolico per cercare di smentire il libro di Stark.

      • matteobi ha detto:

        Punto primo, la recensione dice molto più di quello che dici tu e fa a pezzi Stark.
        Punto secondo, non sono ateo ma un agnostico ed ex credente cattolico.
        Punto terzo: a me interessa solo evidenziare che si può essere cattolici senza essere propagandisti.

        • Alcorvega ha detto:

          Invece mi sembri molto pretestuoso Anche davanti le evidenze

        • lorenzo ha detto:

          Punto quarto: se tu avessi letto attentamente la critica di Smith, ti saresti accorto che egli contesta a Stark di essersi esclusivamente dedicato allo smascherare le leggende laiciste anticattoliche senza approfondire più di tanto la storia del cattolicesimo.

          • matteobi ha detto:

            Siete incredibili.Il titolo è “Smascherare lo smascheratore: una recensione del libro di Rodney Stark False Testimonianze”

            Leggete la recensione, non fatevi trarre in inganno da questi furbacchioni.

            • matteobi ha detto:

              Poi leggete anche quelle favorevoli eh! Mica ci sono problemi ma appunto, leggete tutto e traete le conseguenze quando qualcuno cerca di non farvi leggere qualcosa.

            • lorenzo ha detto:

              Hai letto la recensione o ti sei fermato al titolo?

            • lorenzo ha detto:

              Dopo aver letto la recensione, potresti per favore elencarmi i punti che “asfalterebbero” il libro di Stark?

              • matteobi ha detto:

                Il copia e incolla con lo smartphone da una pagina all altra è un po complesso. In sintesi, il titolo è Smascherare lo smascheramento.
                Si dice che il libro si presente con una finalità meritoria, cioè rendere onore alla storia sul tema delle responsabilità attribuite alla Chiesa. Tuttavia il libro non mantiene le promesse perché, al contrario di come l’autore stesso presenta il suo libro (lavoro storico) esso non può definirsi tale. In realtà è un testo apologetico.

                Qui, in premessa, il testo è già asfaltato. Dire che un libro che pretenderebbe di essere storico è apologetico significa già asfaltarlo.

                (Piu tardi proseguo)

                • lorenzo ha detto:

                  Il termine apologetica indica:
                  1 Uso teologico della filosofia, come supporto razionale ai dogmi della fede
                  2 Insieme delle opere degli apologisti cristiani dei primi secoli; il loro studio
                  3 estens. Letteratura di difesa o di celebrazione

                  Non essendo un libro filosofico scartiamo il punto 1.
                  Non essendo opera di un autore del primo secolo scartiamo il punto 2.
                  Non essendo letteratura celebrativa è letteratura difensiva: ti informo che apologetica è anche scrivere un libro in difesa di qualcosa o di qualcuno.

                  Quindi, secondo te, ribadire che un libro che si occupa di smentire le bufale sulla Chiesa è stato scritto per difendere la Chiesa significa asfaltarlo?

              • matteobi ha detto:

                Se il concetto non ti è chiaro, dire ad uno storiografo accademico o presunto tale (più avanti si sottolinea in realtà proprio il suo essere estraneo al tema che tratta) che ha scritto un testo apologetico è devastante. Significa che è un testo senza conoscenze, rigore, criterio, metodo storiografico.

                • lorenzo ha detto:

                  Dire ad uno storiografo che ha scritto un testo apologetico significa, come ti ho spiegato sopra, che quel teso è stato scritto in difesa di qualcuno o di qualcosa.
                  Non credi che, per stroncarlo, bisognerebbe dimostrare che ha scritto falsità storiche?

              • matteobi ha detto:

                La recensione continua evidenziando che se, in linea di principio, è giusto separare la Chiesa dai Cristiani, Stark sfrutta questa distinzione sempre, di volta in volta, in maniera “furba” (diciamo così) sottolineando chi (tra le due entità) non ha le responsabilità invece di chi le ha.

              • matteobi ha detto:

                CONTINUA

              • matteobi ha detto:

                Andiamo avanti: il recensore nota che in passato Stsrk è stato più volte criticato per il fatto di occuparsi di ambiti in cui non ha competenze e pertanto “fa frequentemente errori”. Il recensore evidenzia di averlo anche difeso da queste accuse, ma “questa volta le debolezza interdisciplinare è profonda”. Ad esempio, quando tratta di come si effettuò la separazione tra giudaismo e cristianesimo, Stark dimostra di non avere “la più pallida idea (no awareness whatsoever) dell abbondante letteratura accademica esistente in merito”
                Devo andare avanti?

                • Carmine ha detto:

                  La domanda è: perché l’esistenza di una critica su un sito web cattolico dovrebbe realmente confutare uno studio di centiaia di pagine con tanto di bibliografia? E se comparisse una critica della critica? Tu sei soltanto dipendente dal principio che dice: il nemico del mio nemico è mio amico. Un errore madornale in tema di ricerca.

                  • matteobi ha detto:

                    Come? Prima che presentassi il mio breve abbozzo di sintesi della parte iniziale della recensione asserivate tutti quanti, a partire da te, che la recensione non era negativa ed ora che ho fatto conoscere un po del contenuto è diventata prodotta dal “nemico del mio nemico”? Che strano. Comunque il mio unico nemico è la mancanza fi verità. Per il resto copio e incollo quanto ho già scritto, perchè io non ho maglie, bandiere e fazioni da difendere:

                    Poi leggete anche quelle favorevoli eh! Mica ci sono problemi ma appunto, leggete tutto e traete le conseguenze quando qualcuno cerca di non farvi leggere qualcosa.

                    • Alcorvega ha detto:

                      Come dicevo cerchi un pretesto… Stark porta bibliografia a riguardo perché mai Dovrei dare retta ad una recensione ?

                    • Matteobi ha detto:

                      Tu non devi dare retta a nessuno, è qui l errore. Devi solo uscire mentalmente dalle riserve protette, dove se qualcuno la pensa diversamente si cerca di neutralizzarlo con diversi mezzucci. Devi cancellare l idea che la ragione ce l abbia, per definizione, chi dice le cose che piacciono a te. Devi farti domande vere, mettere in discussione e in dubbio te stesso e le cose che pensi.
                      Per inciso, le bibliografie ce le hanno tutti i libri, pure quelli che dicono le cose peggiori sulla Chiesa! Avresti detto la stessa cosa di fronte ad un libro di quel genere? No, quindi due pesi e due misure.

                    • Whitemat ha detto:

                      Sono matteobi, ti avevo inviato la mia risposta ma i miei messaggi ora vanno in attesa di moderazione. Le voci dissonanti qui non sono ammesse. Complimenti. Vivissimi

                    • Whitemat ha detto:

                      Comunque, tu non devi dare retta nè a una nè ad un’altra recensione. Devi accogliere e approfondire tutti gli stimoli senza pensare dogmaticamente e coltivare autonomia e libertà di pensiero.

                    • lorenzo ha detto:

                      @Whitemat
                      Anche le mie risposte vanno spesso in moderazione: non credo sia un problema di censura.

                    • whitemat ha detto:

                      Bah, stamattina mi è stato messo in moderazione il messaggio di apertura (quello col link alla recensione) un ‘ora dopo che era stato pubblicato
                      Ed è stato rimesso dopo che mi sono lamentato pubblicamente.

                    • lorenzo ha detto:

                      @whitemat
                      Io ho visto apparire fino a cinque articoli contemporaneamente e poi li ho visti sparire: questo articolo, ad esempio, lo avevo già letto cinque o sei giorni fa ma poi era sparito.
                      Ad ogni modo, il 21° intervento vien banato…

                    • Carmine ha detto:

                      Matteo, tranquillo. Si tratta semplicemente di un articoletto critico su un sito cattolico americano. Il solo fatto che esista una critica non significa nulla, semplicemente si può sbagliare il critico. Vedi, anche io critico te ma questo cosa significa? Che tu dici automaticamente fesserie? Lo sai che ogni studioso ha i suoi critici?

                      Sei corso a pescare una review critica e questa è una azione di apologetica atea delle più ridicole e delle meno efficaci. Inizia a pensare senza dogmi e con la tua testa, comprati il libro e smontalo tu per primo senza cercare i nemici dei tuoi nemici. Perché hai paura che qualcuno legga Stark? Il tuo unico intento è combattere la verità facendo fuoco di confusione. E tranquillo, il link che hai citato l’ho letto più di una volta e non ha la forza di smentire alcunché anzi! 🙂

                    • matteobi ha detto:

                      Mamma mia, se penso che fino a vent anni fa stavo dalla stessa parte di persone come te! La verità è molto semplice: ho voluto far presente a qualcuno intellettualmente più onesto (ci sarà sicuramente qualcuno) una ovvietà che però sfugge sicuramente alla stragrande maggioranza delle persone che frequentano il sito: la verità è sfuggente. E questo è un problema drammatico, tragico nella vita dell uomo. Ma se almeno se ne comprende l esistenza si diventa uomini migliori, più onesti, rispettosi, prudenti. Il contrario di te, insomma.

                    • Carmine ha detto:

                      Vent’anni fa eri semplicemente nel giusto, ora no. I tuoi giudizi sono troppo perentori e non capisci che c’è l’enorme possibilità di sbagliarsi quando invece credi di essere nel giusto. Ad esempio sostieni che il critico cattolico di Stark sarebbe a prescindere più esperto, professionale, veritiero, prudente, onesto e intellettualmente superiore a Stark solamente perché in qualche modo fa il tuo gioco, ovvero lo usi contro un libro che ritieni pericoloso. E se semplicemente si sbagliasse? E se fosse banalmente un progressista infastidito dall’approccio politico conservatore di Stark?

                      Il tuo è un approccio banale, infantile. Oltretutto un articoletto -fosse pro o contro lo studio di Stark, poco importa (ne sono usciti a bizzeffe favorevoli!)- non ha alcun potere di confermare o smentire la scientificità di un libro di centinaia di pagine con una enorme mole di bibliografia (chi legge Stark lo sa). Ti stai attaccando a questo articoletto con tutta la tua forza ma ti ripeto che non ha alcun potere, ti auguro di ritornare a essere un pensatore razionale com’eri vent’anni fa.

                • lorenzo ha detto:

                  Rodney Stark è un sociologo e la sociologia, essendo la scienza che studia i fenomeni della società umana, è necessariamente multidisciplinare e tocca molti ambiti.

                  Trattare in modo esauriente della separazione tra giudaismo e cristianesimo, stante la “abbondante letteratura accademica esistente in merito” cui peraltro il libro rimanda, sarebbe funzionale al tema dell’antisemitismo solo se l’antisemitismo fosse il tema del libro e non solo uno dei nove argomenti trattato in appena 352 pagine.

                  Vai pure avanti.

                  • enrico ha detto:

                    @ Lorenzo
                    caro Lorenzo, scusi l’intervento fuori contesto.
                    Oggi è uscita sul Timone un intervista del Cardinal Mueller.
                    Trova una estratto sulla Bussola Quotidiana.
                    Ci dia un’occhiata.

                  • matteobi ha detto:

                    Ma per piacere. Il recensore rimprovera la mancanza di conoscenza degli studi accademici in merito e tu te ne esci dicendo che tali studi sarebbero elencati nella bibliografia?

                    Dai è chiaro che non c è volontà di un dialogo onesto.

                    • Gianfranco ha detto:

                      Matteo, il libro mi incuriosisce e penso che lo acquisterò. Terrò conto della recensione da te citata, come pure della recensione fatta da questo sito. Penso che la tua libertà di pensiero e di opinione, scevra da condizionamenti, così come orgogliosamente rimarcato dal pensiero agnostico e ateo, ti porterà a fare la stessa cosa.
                      Poi magari ne riparliamo.

                    • Alcorvega ha detto:

                      Quella recensione è oltremodo stupida perché non da riferimenti a nessuna critica e bibliografia specifica , di contro Stark argomenta l utente Matteo per odio personale va contro il libro e l autore senza nemmeno sicuramente averlo letto e pretestuoso esattamente come indica la sua scarsa conoscenza delle lingue antiche tipo l abraico visto in un altro post…

                    • lorenzo ha detto:

                      Spiegami una cosa: secondo te è possibile trattare esaurientemente della separazione del cristianesimo dall’ebraismo in un libro di sole 352 pagine che tratta dell’antisemitismo come uno dei nove argomenti?
                      Non credi che di quell’argomento, dato il poco spazio a disposizione, vengano toccati solo quei punti che potrebbero spiegare la nascita della bufala dell’antisemitismo cristiano?

                    • lorenzo ha detto:

                      Per chiarire meglio ti faccio un esempio: se voglio dimostrare in breve che l’Italia non è razzista, mi basta citare la costituzione e talune azioni di accoglienza, non credo sia necessario citare per esteso ed esaurientemente tutto quello che è antirazzista e metterlo a confronto con quello che fanno taluni razzisti…

    • Carmine ha detto:

      Giusto per la cronaca ti linko un’altra recensione che valorizza la ricerca storica di Stark, anche se rileva un’impostazione troppo conservatrice. Nessuno mette però in dubbio l’autorevolezza storica del suo lavoro, semmai l’approccio troppo apologetico (é unprotestante e non un cattolico)
      http://www.patheos.com/blogs/carlmccolman/2016/06/rehabilitating-catholicism/

  • Fabrizia ha detto:

    Apprezzo molto Stark di cui ho letto quasi tutti i libri. Ho però un dubbio. Nel suo Trionfo del Cristianesimo a un certo punto dice che gli imperatori romani per riscaldarsi dovevano vivere in sale piene di fumo ( se ricordo bene, Stark dice che i Romani non conoscevano il camino , che sarebbe stato inventato nel MedioEvo). Mi chiedo: come fa Stark a ignorare una cosa che io ho imparato alle elementari, che è documentata in tutti i musei del mondo, e cioè che i Romani avevano inventato il riscaldamento dal suolo e dalle pareti, senza neanche l’ombra del fumo? È un errore talmente grossolano che – per me – getta un’ombra piuttosto pesante su tutto il lavoro di Stark e sulla sua competenza.

    • Alcorvega ha detto:

      Potresti riportare pagina e passo gentilmente

    • Edoardo ha detto:

      Secondo me qualcuno ha interpretato male la faccenda del camino.
      Gli Etruschi, in età preromana, fondevano il ferro.
      Gli Etruschi arrostivano il cinabro dell’Amiata per ottenere mercurio liquido.
      Gli Etruschi facevano la doratura dei metalli distillando via il mercurio dall’amalgama oro-mercurio.
      Tutto ciò implica necessariamente una fornace con uno scarico fumi efficiente ed un adeguato sistema di ventilazione per non morirte intossicati.
      E i Romani non conoscevano il camino? Mah grosso come una casa.
      E la gente all’inverno con cosa si scaldava?
      Come faceva a cucinare?
      Non tolgo nulla a Stark, che apprezzo molto, ma qualcuno deve avere interpretato male i suoi scritti.
      Non era certo nell’intenzione di Stark trasferire il concetto che i Romani non conoscessero l’uso del camino, cioè di una canna fumaria che raccoglie i fumi di una fornace, cosa che prima dei Romani già si faceva.

    • lorenzo ha detto:

      Taluni ambienti al piano terra avevano intercapedini all’interno delle quali veniva fatta passare aria riscaldata; i camini non si usavano, si usavano invece bracieri portatili o montati su ruote.

      http://www.romanoimpero.com/2009/08/architettura-romana.html

    • Alcorvega ha detto:

      Dice una cosa molto diversa parla di canna fumaria

  • muggeridge ha detto:

    La storia del cristianesimo e del cattolicesimo è piena di luce e stiamo ancora vivendo di rendita sulle conquiste di civiltà dovute alla nostra religione. A livello divulgativo però c’è parecchio ancora da fare per smentire secoli di leggende nere anticattoliche. Stark è un sociologo, ma gli storici di professione è da alcuni decenni che hanno cominciato questo lavoro, quindi il suo deve essere visto come uno sforzo divulgativo e di sintesi di quanto acquisito dalla storiografia non ideologicizzata o comunque intellettualmente onesta, negli ultimi decenni. Ci vorrà però molto tempo prima che questa rivisitazione storica raggiunga l’uomo della strada che è ancora pieno dei pregiudizi anticattolici dovuti a secoli di propaganda anticattolica dominante ed è anche probabile che a livello di massa questa inversione di tendenza non avvenga mai, se non altro perché fa comodo un po’ a tutti screditare il cristianesimo dal momento che l’egoismo umano non accetta alcun limite.

  • Pepito ha detto:

    già comprato e letto. Una boccata d’aria fresca nel letamaio della menzogna dilagante. Incredibile come alcune leggende nere, pur essendo state smentite da anni, continuino a perdurare. Come dice l’autore: la maggior parte delle persone le prende per buone per il semplice fatto che durano da secoli.
    Da leggere.

  • Whitemat ha detto:

    Prova

  • Max ha detto:

    Non e’ sbagliato, ricordare, comunque, che Stark e’ un sociologo e non uno storico. Quando si e’ avventurato al di fuori del suo territorio, esaminando la Storia, a volte ha scritto libri di un certo valore, come “The Rise of Christianity: A Sociologist Reconsiders History”. A volte, invece, ha prodotto lavori che la critica ha trovato meno convincenti, come “God’s battalions”.

    Nessuno e’ perfetto.

  • Alessandro ha detto:

    riguardo al link critico al libro.Di siti “cattolici” ce ne sono molti e con diverse opinioni, anche opposte. Non darei valore alla cosa. Invece, non ho capito bene la critica al libro fatta dallo storico del cristianesimo. Sembra il classico dottore del cavillo, troppo attento e perso nel dettaglio e nel particolare. Che Ireneo abbia fatto l’ortodossia senza citare i sinodi e soprattutto i concili mi pare poco professionale. Cosi come citare il testo Contro gli Ebrei come fosse un testo di cui un cristiano cattolico debba vergognarsi (in realta un atto dovuto e sul piano teologico ineccepibile, motivato in più dalla caritá verso chi é in errore e corre il rischio di essere dannato, non certo dall’odio…).
    Una critica al libro, la sua, classicamente sul “si ma” che mi pare vuota e nulla toglie alla sostanza del libro di Stark. Giá il compianto Cardinale Tonini diceva che le colpe sono individuali e non collettive. IL Questo é il punto che anche io, con Stark, condivido.

    Riguardo ai Romani e al fumo in casa ecc, ma il riscaldamento “a serpentina” era un lusso rarissimo in casa che solo i pochissimi ricchissimi potevano permettersi nelle loro villone; vi erano nelle terme piu belle, luoghi pubblici questo si, ma per il resto hai voglia. Come pensare che oggi tutti abbiani un elicottero in giardino…

    • lorenzo ha detto:

      Per correttezza, va però osservato che Fabrizia si riferiva agli imperatori… anche se è comprovato che il riscaldamento a pavimento si limitava solo ad alcuni ambienti e che l’uso del camino nelle stanze è medioevale.