Sigmund Freud e l’odio anticristiano nel genocidio ebraico
- Ultimissime
- 28 Gen 2017
Il padre della psicanalisi, Sigmund Freud, analizza l’odio anticristiano nel genocidio ebraico, evidenziando la sua visione sulla vicinanza tra ebraismo e cristianesimo.
Il 27 gennaio, si è commemorata la Giornata della Memoria, dedicata al genocidio ebraico. Durante quel tragico periodo, gli ebrei furono vittime di un odio inspiegabile, ma che svelò anche una forte connotazione anticristiana, come testimoniato dalle parole dell’ebreo Sigmund Freud.
Lo psicoanalista Luigi Campagner, socio della Società Amici del Pensiero-S. Freud, ha reso omaggio al pensiero del padre della psicanalisi. Nel 1938, nell’anno dell’annessione dell’Austria da parte della Germania, Freud sperò che la Chiesa cattolica potesse proteggere la civiltà dalla «barbarie quasi preistorica del nazismo». In maniera sorprendente, scrisse, «proprio l’istituzione della Chiesa cattolica oppone una potente difesa alla diffusione di un simile pericolo per la civiltà» [1934-38, Opere, Boringhieri, XI].
Genocidio ebraico: l’odio anticristiano dei nazisti
Va ricordato infatti che nel corso del processo di Norimberga, i leader nazisti furono infatti accusati di aver dichiarato l’obiettivo di eliminare le chiese cristiane in Germania, cercando di sostituirle con istituzioni e credenze naziste. Per perseguire tale scopo, essi intrapresero un programma di persecuzione nei confronti di sacerdoti, chierici e membri di ordini monastici che si opponevano ai loro intenti, arrivando anche a confiscare le proprietà della Chiesa [R.A. Graham, Pio XII e il regime nazista. Note dagli archivi tedeschi].
Inoltre, abbiamo affrontato l’avversione di Hitler verso la Chiesa cattolica, nonché l’incompatibilità tra cristianesimo e nazionalsocialismo, espressa dal suo segretario personale Martin Bormann e dal vero ideologo del nazismo, Alfred Rosenberg.
Sigmund Freud e la vicinanza tra ebraismo e cristianesimo
Tornando a Freud, le sue opere vennero bruciate a Berlino nel 1933, mentre nel 1938 i suoi figli subirono torture inflitte dalla Gestapo. Freud stesso fu costretto dai nazisti a firmare una liberatoria per l’espatrio e dovette emigrare a Londra insieme a sedici persone. È importante ricordare che le sue quattro sorelle persero la vita nei campi di concentramento, lasciando un’ombra sulla sua condotta durante quei tragici giorni.
Freud non rinnegò mai la sua identità ebraica, anzi, Campanier spiega che la «beatitudine di essere eletti, la predilezione del Padre divino, la volontà di mantenere la propria distinzione identitaria, la resistenza alle persecuzioni, il complesso di evirazione che il rito della circoncisione inconsciamente evocava, furono alcune delle interpretazioni di Freud per spiegare l’odio antiebraico».
Nel suo lavoro “L’uomo Mosè e la religione monoteistica”, Freud analizzò approfonditamente l’antisemitismo, enfatizzando la vicinanza tra ebraismo e cristianesimo secondo la prospettiva dei persecutori nazisti.
Infatti, Freud scrisse che «l’odio per gli Ebrei è al fondo odio per i cristiani, e non vi è di che meravigliarsi se nella rivoluzione nazionalsocialista tedesca questa intima relazione tra le due religioni monoteistiche trova così chiara espressione nel trattamento ostile a entrambe» [S. Freud, L’uomo Mosè e la regione monoteistica, Terzo saggio (1938), 1D, Opere, Boringhieri XI].
In conclusione, Freud individuò la vicinanza tra ebraismo e cristianesimo nell’idea di rapporto col Padre, evidenziando che mentre il cristianesimo si sviluppò come «una religione del Figlio», l’ebraismo si basa su una religione del Padre. Questa differenza di concezione del rapporto col Divino rifletteva la prospettiva di Freud sulle due religioni e sulle dinamiche sottostanti all’odio antiebraico.
La redazione
10 commenti a Sigmund Freud e l’odio anticristiano nel genocidio ebraico
L’articolo è ben fatto,secondo me,ma il punto che la Chiesa e Gesù Cristo non avranno mai chiesto scusa del peccato originale che taluni critici trovano: il fatto che esistono. Poi se il punto sostenuto da alcuni che è la Chiesa Cattolica è la causa del nazismo perché Hitler era battezzato cattolico mi viene il dubbio che l’articolo di UCCR faccia breccia in queste persone. Poi, se i cattolici che si dichiarano tali ammontano ad 1 miliardo, quanti soldi si possono fare di risarcimento per i danni della seconda guerra mondiale se si dimostra che i cattolici sono dipendenti di quella Chiesa che battezzò Hitler e quindi portano la colpa morale e il dovere di risarcimento materiale di quel che hanno fatto i nazisti? Comunque si dirà che anche il pensiero del Signor Freud è stato interpolato da un cattolico per fargli affermare quanto detto in questo articolo.
Ecco, questo è un chiaro esempio di come sia desolante il panorama dei cercatori di verità. A me farebbe piacere trovare studi obiettivi per capire come sono andate effettivamente le cose, ma trovo, come sempre, solo lo scontro di due partigianerie: quella secondo cui la Chiesa era organica al nazismo e quella secondo cui essa rimase monda da colpe e anzi fu solo vittima. Sono due falsificazioni della realtà. Se si conducono ricerche si vede che ci sono elementi a favore di una tesi e altri a favore dell altra. Ma mai uno storico dell età moderna che faccia una sintesi onesta. Ognuno, dagli storici ai blogger, scrive per un pubblico di riferimento a cui dice solo le mezze verità che quel pubblico vuole sentirsi dire. Che tristezza gli esseri umani.
Hai aspettative false. La storia non è una scienza esatta. Se questo è il tuo approccio alle materie umanistiche rimarrai deluso. A meno che dalla ricerca non cerchi conferme alle tue idee.
Ma guarda io penso che per semplificare il rapporto tra chiesa e nazismo sia adatta l’analisi che ne ha fatto lo storico Richard Overy: in sintesi afferma che sebbene i cattolici consideravano un dovere patriotico combattere per la nazione e sebbene la Chiesa tedesca, per evitare un anticlericalismo ancora più virulento, scese ad alcuni compromessi con il regime; cristianesimo e nazismo erano in antitesi e i nazisti non fecero mai nulla per nasconderlo e la Chiesa era ben consapevole di ciò.
PS Per mio parere personale la verità la devi cercare tu. Nel senso senti più versioni che puoi e fatti tu la tua idea perché da quel poco che ho visto, e che hai visto anche tu, ho spesso trovato gli storici che interpretano i fatti secondo la propria visione, a volte ignorando fatti o accadimenti che smentiscono le loro tesi..
@MAtteobi
non di basta sapere che per entrare nelle SS bisognava abiurare il Cristianesimo?
Premesso che Matteobi è intollerante:
– Il panorama dei cercatori di verità è desolante.
– Farebbe piacere trovare studi obiettivi per capire, ma è sempre e solo scontro di due partigianerie: quella secondo cui Matteobi è intollerante per buoni motivi e quella secondo cui sono gli altri a vederlo intollerante.
– Sono due falsificazioni della realtà.
– Se si conducono ricerche si vede che ci sono elementi sia a favore di una tesi che dell’altra.
– Ma mai uno una sintesi onesta: solo le mezze verità che fanno piacere.
– Che tristezza gli esseri umani.
Scusa ma quali sarebbero le tesi che mettono la Chiesa come organica al nazismo? Papa Pio XI lo considerava “nient’altro che bolscevismo” e Pio XII “il più grande pericolo di persecuzione per i cristiani”; tutto il resto è aria fritta…
No be’, gli idioti che vorrebbero la Chiesa organica al Nazismo si trovano.
Ovviamente la cosa e’ assai piu’ complessa ed e’ compito degli storici studiare le complesse e delicate vicende del Nazismo e della Seconda Guerra Mondiale.
Comunque, proprio di questi tempi e’ uscito un libro che mostra come Pio XII fosse uno degli attori principali di una trama per assassinare Hitler:
https://www.amazon.com/Church-Spies-Pope%C2%92s-Secret-Against/dp/0465022294
La cosa e’ accettata dagli storici.
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