«L’ateismo ha tradito le promesse, è morto di morte naturale»

philippe nemo«L’ateismo e il nichilismo degli ultimi due secoli sono stati un episodio senza futuro». E’ questa la conclusione a cui si giunge seguendo l’affascinante iter proposto dal noto filosofo francese Philippe Nemo, direttore e professore di Filosofia economica del Centro di ricerche in Filosofia economica presso la prestigiosa ESCP Europe, tra le migliori business school in tutto il continente europeo.

D’altra parte il titolo dice tutto: La bella morte dell’ateismo moderno (Rubbettino 2014). Nemo è un testimone d’eccezione: scrive dalla Francia, uno dei Paesi con il maggior numero di non credenti in Europa. Percepisce sulla sua pelle la vita in una società ubriacata di laicità, anzi di laicismo, ovvero una cultura intollerante, che nega se stessa: «Scelte politiche deliberate hanno tentato di estirpare completamente il cristianesimo dalla società europea, e in particolare francese, e di fare in modo che le nuove generazioni non ne sentissero mai più parlare».

Un libro ricco di spunti interessanti, che è entrato di diritto nella nostra biblioteca virtuale. Facendo spesso riferimento al pensiero di Pascal, Emmanuel Levinas e René Girard, il filosofo analizza il ruolo fondamentale del cristianesimo e del pensiero biblico nella “vittoria dell’Occidente” (come la chiama il sociologo Rodney Stark) sulle altre culture: patria della laicità, della scienza, della libertà (avendo abbattuto l’idea ciclica e pagana del tempo), del diritto come attenzione alla vittima, del liberalismo, della democrazia e dei diritti umani. Tutte creazioni cristiane, in gran parte medioevali, come mostra approfonditamente il filosofo nei capitoli centrali del libro. Uno di essi è proprio dedicato alle radici cristiane europee e alla critica per la loro mancata citazione nei preamboli della Costituzione, sopratutto per la protesta dell’allora presidente francese Jacques Chirac. Un «errore storico abnorme», il commento di Nemo.

Il cuore del suo discorso è la decostruzione del secolo dei Lumi, durante il quale «tutte le energie intellettuali sono state dedicate a respingere l’idea di Dio». L’illuminismo è stato l’avvio non tanto dell’a-teismo, posizione da sempre presente nella storia dell’uomo, ma di «una serie di nuove dottrine che pretendevano di spiegare il mondo e l’uomo molto meglio e più fedelmente di quanto non avesse fatto il discorso religioso». Nemo ne ha individuate sei, in particolare:
1) il positivismo scientista, convinto che la scienza avrebbe ben presto reso priva di senso ogni domanda su Dio;
2) lo studio storico-critico dei Vangeli, promosso da Strauss, Feuerbach e Renan, attraverso il quale si è voluta negare l’esistenza storica di Gesù, affidando il cristianesimo all’invenzione di Paolo di Tarso;
3) l’idealismo tedesco di Hegel, di Nietzsche e di Heidegger che si tentò di superare la religione e «fondare un sapere speculativo in Assoluto, basato solo sulla riflessione». Un’attesa metafisica di giungere alla verità assoluta;
4) l’assolutizzazione dell’arte, una sorta di religione estetica priva di «contaminazione con la religione o la filosofia»: anch’essa un tentativo di raggiungere un assoluto finalmente liberato di qualsiasi riferimento a Dio.
5) il ritorno alla sacralità pagana e l’attenzione alle forme precristiane, così come alle religioni e filosofie non europee (buddhismo, induismo, yoga, zen ed esoterismi vari);
6) i millenarismi laici: massoneria, comunismo e nazismo, che vollero «sostituire il cristianesimo non nelle sue idee, nelle sue tesi e nei suoi riti, ma nella sua stessa opera salvifica». E’ solo la Rivoluzione, dissero, che porterà l’uomo al suo compimento, non la fede. Tutti questi movimenti, ha commentato sempre il filosofo francese, «non sono riusciti a eliminare totalmente il cristianesimo in Europa, gli hanno comunque impedito di vivere tranquillo e di parlare alle nuove generazioni».

Quanto rimane oggi di questi tentativi? Lo scientismo si è esaurito, la falsificabilità, l’umiltà e la rinuncia alle teorie assolute hanno preso il sopravvento; il negazionismo storico dei Vangeli è stato superato con la cosiddetta “third quest”, la riaffermazione della storicità dei testi cristiani e dell’esistenza di Gesù; la tradizione filosofica da Spinoza a Heidegger è arrivata ad un punto morto intellettuale, fallendo nell’elaborare una visione completa e feconda dell’esistenza e non riuscendo a sostituire il dio dei filosofi al Dio di Abramo, «né il Superuomo all’uomo, né l’Essere alla Croce»; il programma metafisico dell’estetismo è rimasto senza sostenitori; il neopaganesimo non è mai riuscito a esercitare un’influenza significativa; il XX secolo è stato tragico testimone del sanguinante fallimento delle esperienze totalitarie ispirate alle dottrine millenariste.

L’uomo moderno cammina spaesato tra le macerie. «Questi programmi di ricerca hanno fallito e la loro propaganda si è ormai esaurita». «L’ateismo moderno è morto di morte naturale», la conclusione di Nemo. «Non sarebbe, infatti, corretto dire che è stato ucciso, dato che il mondo attuale gli ha dato, e continua a dargli, tutte le opportunità di difendere la sua causa e di offrire all’umanità nuove ragioni di vita. Opportunità vane, dato che l’ateismo è morto proprio perché non ha saputo mantenere le sue promesse». Cioè, non ha reso l’uomo più felice, ma solo nichilista. Si è «metafisicamente esaurito e non ha più niente da dire all’uomo», anche se potrebbe avere avuto un effetto positivo, denunciando alcuni aspetti idolatrici del cristianesimo (proponendo però «degli assoluti che avrebbero dovuto rimpiazzare Dio, cioè dei nuovi idoli»).

Oggi ci risvegliamo «da una sorta di sonno paralizzante durato per ben due secoli. Le grandi domande esistenziali, cui i programmi dell’ateismo non hanno dato risposta, appaiono di nuovo tanto pertinenti quanto urgenti». E all’orizzonte Nemo profila una rinascita, «un recupero del senso del mondo che si traduca, nel prossimo futuro, in un rinnovamento degli ideali di vita personale e sociale». Una nuova civilizzazione perché «gli uomini toccati nel cuore dalla carità del Cristo inventeranno per il cristianesimo un avvenire», scoprendo che «nel silenzio dell’ateismo, la Parola di Dio ritornerà a essere udibile».

La redazione

59 commenti a «L’ateismo ha tradito le promesse, è morto di morte naturale»

  • Alèudin ha detto:

    Avete presente quando si stacca la coda ad una lucertola?
    Si muove da sola!
    Ma è viva?
    No solo spasmi che man mano affievoliscono.

    Ecco l’ateismo nichilista.

    • Sandrok ha detto:

      Vorrei avere il tuo stesso ottimismo, per ora acquisterò il libro di Nemo che é stato recensito.

  • Max ha detto:

    Hmm… dubito che tutti gli atei si lasceranno convincere da queste affermazioni.

    • andrea g ha detto:

      Max, quale argomento potrebbe mai convincere una persona
      che si dice certa della non esistenza di DIO su nessuna
      base razionale?

      • Max ha detto:

        Non sono stato chiaro.

        Volevo dire che gli argomenti discussi dal libro possono anche avere una base, ma non sono definitivi per combiare le proprie convinzioni metafisiche. Alla fine un ateo potrebbe risponderti “non credo in Dio perche’ non ne vedo evidenze”. Il fatto che l’ateismo sia una posizione esistenzialmente senza uscita, come discusso sopra, in che maniera potrebbe convincere l’ateo che invece Dio esiste?
        Spero di essermi spiegato stavolta.

        • andrea g ha detto:

          Ho capito Max, grazie.
          Effettivamente conosco atei che si giustificano proprio
          con “non credo in Dio perché non ne vedo evidenze”.
          Per essi l’universo non è un'”evidenza”-

        • Sandrok ha detto:

          Ma perché pensi che il libro e l’articolo siano stati scritti “per convincere l’ateo?”

      • andrea g ha detto:

        Illustri scienziati (come Hawking) affermano che
        è la proprietà quantomeccanica del vuoto fisico a produrre coppie
        di particelle-antiparticelle, spacciando il vuoto fisico per il
        nulla: un ‘nulla’ dotato di proprietà quantomeccanica!

    • Ernesto ha detto:

      Il 99% degli atei sono in malafede, non vogliono credere. Solo le sconfitte della vita possono salvarli, inducendoli ad ascoltare la voce della coscienza che li ammonisce

      • andrea g ha detto:

        Esatto, non vogliono credere perché desiderano esaltare il proprio io
        anziché DIO; non desiderano riconoscere che tutto viene da DIO:
        è tutto qui, il cosiddetto “pensiero ateistico”.

  • lorenzo ha detto:

    La madre dell’ateo è sempre incinta.
    Morto un ateo se ne fa un altro.

    • Klaud ha detto:

      Ricordati che sei nato ateo.
      Poi, ti hanno resettato.

      • lorenzo ha detto:

        Ricordati che sei nato senza cervello.
        Poi, qualcuno ha iniziato ad usarlo.

      • Alèudin ha detto:

        @Klaud

        E’ il contrario caro mio, il contrario.
        Basta dire che la comparsa dell’uomo coincide con il senso religioso.

        • pendesini alessandro ha detto:

          ….Basta dire che la comparsa dell’uomo coincide con il senso religioso…..

          Da eventi storici e sri studi accademici risulta che il senso religioso, o concetto di Dio se preferisce, NON è innato bensi acquisito; che piaccia o no !

          • lorenzo ha detto:

            Lo sapevi che la domanda di senso, innata nell’uomo, è anche alla base della religione atea?

            • pendesini alessandro ha detto:

              ?

              • lorenzo ha detto:

                Rispondi prima alla domanda qui sotto e poi ti spiegherò anche perché l’ateismo è una fede religiosa.

                Se il concetto di Dio è acquisito, il primo essere umano ad aver acquisito il concetto di Dio, da chi lo aveva acquisito?

                • Klaud ha detto:

                  Provo io: dal primo bugiardo della preistoria? E non è detto che il primo bugiardo fosse ateo, probabilmente agnostico.
                  O semplicemente lo stregone che si faceva pagare con le noci di cocco.

                  Se poi pensi che il dio ebraico è arrivato già in epoca storica… ha poco senso chiedersi da chi si è acquisito il concetto di divinità.
                  Possiamo anche pensare che il concetto di divinità sia stato, all’inizio, un tentativo di proto-scienza che poi si è incanalato sulla strada sbagliata. Succede.

                  • lorenzo ha detto:

                    Dovresti però dimostrarmi che è falsa l’esperienza di vita sintetizzata nel proverbio: “le bugie hanno le gambe corte”.

          • Alèudin ha detto:

            Pendesini Alessandro

            forse non lei non ha ancora compreso che il “senso religioso” è sinonimo di “stupore”.

      • Visitante ha detto:

        Da neonato, ti sei interrogato sul trascendente e ti sei definito ateo?

        • Klaud ha detto:

          E tu da neonato hai concepito chiaramente che dio esiste?

          La tua osservazione è molto banale, ma i ‘mi piace’ sono inquietanti: avranno capito il senso della mia affermazione?

      • Gianfranco ha detto:

        Questo è il pensiero dominante degli atei: se non ci fosse il catechismo insegnato ai piccoli l’uomo naturalmente non cerca Dio. Questa posizione in genere è accompagnata dalla scarsa diffusione della cattolicità in paesi quale il Giappone, la Repubblica Ceca o l’Estonia. Tuttavia non riesce a spiegare come in paese atei per decenni come l’Albania e la Russia il cristianesimo sia rinato oppure come in Corea del Sud la Chiesa Cattolica in 50 anni passa da 0,4% al 12% di credenti con più di 150.000 battesimi adulti l’anno. Per non parlare del Messico dove per decenni fucilavano i preti e i battezzati ed adesso è tra i paesi più cattolici del mondo.
        La verità è che l’uomo è alla ricerca del trascendente, di un significato della vita e quando comincia a pensarci l’ateismo non solo non da’ soluzioni ma porta alla disperazione.

        • pendesini alessandro ha detto:

          -Se è vero che le religioni evocano e sostengono dottrine per stabilire la loro autorità morale, è altrettanto vero che una tale asserzione non è ne indispensabile ne essenziale. I concetti di uguaglianza, libertà e fraternità, di giustizia sociale e dei diritti umani, di razionalità e pensiero critico promossi da umanesimo laico dovrebbero essere ampiamente sufficienti.

          • lorenzo ha detto:

            Mi sai citare “concetti di uguaglianza, libertà e fraternità, di giustizia sociale e dei diritti umani… promossi da umanesimo laico” precedenti alla nascita del cristianesimo?

        • Klaud ha detto:

          Potrebbe non cercare dio o potrebbe cercare il dio del suo paese, non mi risulta che qualcuno, vivendo in un lontano continente, abbia cercato spontaneamente il Dio ebraico.
          Senza offesa, ma io penso che la religione sia la via più facile al trascendente; qui il discorso si farebbe troppo vasto: di quale trascendente hanno bisogno le masse?
          Un trascendente semplificato di modello standard unificato?

          L’ateismo non è fatto per dare soluzioni, è fatto per dare spiegazioni; al contrario delle religioni, che vorrebbero dare soluzioni ai problemi che hanno creato.

          • lorenzo ha detto:

            Non è che, per caso, hai visto un altro film?
            In quello che ho visto io, Dio si o Dio no sono le possibili risposte alle naturali domande di senso.

            • Klaud ha detto:

              Dio si o Dio no sono le possibili risposte alle naturali domande di senso.
              Perché tu frequenti solo il cinema della parrocchia.

              • lorenzo ha detto:

                Ateo, ἄθεος, composto da α- privativo (senza) e θεός (Dio), letteralmente senza Dio: non dirmi che anche tu frequenti il mio stesso cinema?

          • Gianfranco ha detto:

            Cito un documento del Concilio Vaticano Secondo sul rapporto con le altre religioni:

            Dai tempi più antichi fino ad oggi presso i vari popoli si trova una certa sensibilità a quella forza arcana che è presente al corso delle cose e agli avvenimenti della vita umana, ed anzi talvolta vi riconosce la Divinità suprema o il Padre. Questa sensibilità e questa conoscenza compenetrano la vita in un intimo senso religioso.

            Quindi Dio Padre, per il cristiano la prima persona della Trinità, è talvolta presente in tutte le religioni.
            Per il cristiano la via della salvezza ci è stata indicata dal Dio Figlio, la seconda persona della Trinità, e per l’opera dello Spirito Santo, la terza persona della Trinità, il cristianesimo si diffonde su tutta la terra.
            Tu scrivi che

            L’ateismo non è fatto per dare soluzioni, è fatto per dare spiegazioni; al contrario delle religioni, che vorrebbero dare soluzioni ai problemi che hanno creato.

            Assolvi semplicisticamente l’ateismo da tante sue responsabilità storiche: quanti danni ha fatto l’ateismo di stato in Albania, Unione Sovietica, Cina e adesso Corea del Nord? Che spiegazioni da’ l’ateismo alla ricerca del senso della vita, al bisogno di spiritualità, innate nell’uomo? L’ateismo da’ una risposta negando che ci sia una divinità. Questa risposta la rende al tempo stesso una religione.

            • Klaud ha detto:

              Sull’ateismo di stato ha già risposto Pendesini, qui da qualche parte.

              Che spiegazioni da’ l’ateismo alla ricerca del senso della vita, al bisogno di spiritualità, innate nell’uomo?
              L’ateismo da’ una risposta negando che ci sia una divinità.
              Questa risposta la rende al tempo stesso una religione.

              Se la domanda è sbagliata, ne conseguono risposte sbagliate. E tu ne hai date due.

              (Quale brama di spiritualità innata nell’uomo vedi sorgere prepotente dalle masse?
              Avevo già espresso la mia opinione su spiritualità e trascendenza per le masse)

        • Nippur ha detto:

          Ciao,
          mi verrebbe da farti notare che citi paesi dove la religione era fortemente ostacolata dalla politica.
          Cioè che il proibizionismo ottiene sempre l’effetto contrario.

          • Gianfranco ha detto:

            Non è così semplice. Anche in Repubblica Ceca e in Estonia il Cristianesimo è stato quasi azzerato nei tempi della cortina di ferro ma non è rinato. In Giappone nel XVI secolo il cristianesimo era diventato la prima religione nella zona di Nagasaki fu perseguitato e non si è più ripreso dopo l’introduzione della libertà di culto. In Corea del Sud non ci è mai stata una persecuzione ma il cristianesimo era diffuso prima della guerra di Corea solo a Nord, dove adesso è perseguitato. Le cause sono le più disparate e non sono così facilmente individuabili.
            La ricerca di senso e di religiosità è innata, però le risposte da parte dell’uomo non sono mai le stesse perchè le condizioni dove vive l’uomo sono molto condizionate dall’ambiente. Per esempio in taluni paesi come la Francia, l’Olanda e il Belgio l’uomo è fortemente condizionato dall’elite dominante che, alla Pendesini, ritiene la religione un residuo dell’uomo primitivo.

      • Steve ha detto:

        Un mio amico è uno di quelli che non hanno “resettato” come dici te, ovvero nessuna formazione religiosa, nessun sacramento, niente di niente: Dio e la Religione per lui sono concetti totalmente estranei, ma non è nemmeno ateo, proprio non ci pensa, si estranea quando si parla di discussioni simili. Oltre a non poter reggere determinate discussioni, per me un comportamento del genere è un pò come mettere la testa sotto la sabbia: si ha talmente paura del senso stesso dell’esistenza e le sue conseguenze, che non ci si pensa, si fa finta di nulla, ci si trincera dietro un “ma che cazz me ne frega a me di sta roba”. Poi invece ci sono gli atei. E gli atei forti. Ma quella è n’altra cosa.

        • Sophie ha detto:

          Io facevo esattamente come il tuo amico ed è l’approccio peggiore probabilmente…

        • Klaud ha detto:

          Infatti, ho sempre sostenuto che tra due piccole minoranze, gli atei consapevoli e acculturati e idem per i credenti, ci sia una maggioranza di atei inconsapevoli
          e di credenti immaginari: tutti costoro convinti di avere una fede, un senso del trascendente e, soprattutto una spi-ri-tua-li-tà.
          Quest’ultima assolutamente imprescindibile.

    • pendesini alessandro ha detto:

      ….La madre dell’ateo è sempre incinta…..
      Lorenzo : credo proprio che stai confondendo la madre CREDENTE con l’atea !
      Dai un’occhiata alla demografia di certi stati, guardati in giro e capirai (probabimlmente)il perché….

      • Federico ha detto:

        Mamma mia che discussioni e che confronti del cazzo, sembrate dei tifosi di squadre avversarie che si insultano

      • lorenzo ha detto:

        Tu si che hai capito: se eri cristiano avresti certamente preso la Bibbia alla lettera.

  • lorenzo ha detto:

    L’articolista si chiede: Quanto rimane oggi di questi tentativi?
    Io rispondo: il modernismo che oggi sembra soffocare la Chiesa…

    • Gianfranco ha detto:

      Non sono d’accordo. Oggi è il secolarismo che soffoca il mondo occidentale. E la risposta della Chiesa di papa Francesco è il richiamo alla carità e alla misericordia. Se il mondo guarda alla tecnologia, alle cose e le persone riempiono la propria vita di oggetti, nascondendosi l’aldilà, la sfida deve essere quella di guardare alla realtà fatta di persone, come sono e non come mi piacerebbe che fossero.
      L’ateismo di oggi è un ateismo pratico dove si nascondono le domande fondamentali lasciando un vuoto di valori che si riempiono con oggetti, eventi, sensazioni effimeri. L’ateo di oggi si fa questa domanda: esiste Dio? non mi interessa, ho lo smartphone, ho il divertimento, posso fare quello che voglio, l’uomo è l’artefice di se stesso. Ma questo lascia un vuoto enorme dentro l’anima.
      Come risponde la Chiesa a questa falsa risposta? A mio parere facendo vedere che la realtà è altro, accogliendo e proponendo dei valori tangibili. E la carità lo è.

      • lorenzo ha detto:

        Caratteristica del modernismo è il voler rinnovare la Chiesa in modo conforme alle aspettative del mondo: ti ricorda niente?

  • pendesini alessandro ha detto:

    I dati, già dal 2011, indicano che circa il 86% della popolazione mondiale è “credente.” Le religioni hanno di fatto una notevole importanza nella vita quotidiana di una maggioranza di persone nel mondo. Va notato pero’ che in Francia, ad esempio, solo il 25% degli intervistati si stimano coinvolti. Questa cifra sale al 98% per gli indonesiani e (quasi) al 100% per gli egiziani. Per citare solo due esempi…

    Nonostante cio’da studi accademici effettuati da Larson et Witham nel 1998, risulta che nei membri della National Academy of Sciences USA, la fede in Dio è scesa al 7%, con il 72% dei non credenti e agnostici 21%. E nel 2016 la fede in Dio a questi livelli di cultura non oltrepassa il 3% !
    Da questo risulta chiaramente che il denominatore comune a qualsiasi credenza irrazionale non puo’ essere altro che l’ignoranza.

    • Federico ha detto:

      Dire che il credente è ignorante non funziona più da credo 40 anni, ci sei rimasto giusto te a tirar fuori ancora sta storia. Diciamo che non credo di essere più ignorante di te, anzi…

      Poi boh magari sto parlando con Fabiola Gianotti e non lo so. Ah già, lei è credente. Ma anche ignorante, lo dice PENDESINI ALESSANDRO. Ma chi cazzo sei dai xD

    • Gianfranco ha detto:

      Tralasciando l’offensiva, per il credente, osservazione finale tirare fuori dati di vent’anni fa (ma più recenti non ce ne sono?) di accademici non credenti non è significativo perché parte da un assunto sbagliato: i membri dell’NAS sono un campione significativo di qualcosa. Di che cosa non è chiaro comunque da contrapporre al resto della popolazione mondiale. Per quanto mi riguarda considero il campione statisticamente errato se considera persone più intelligenti, o meglio dotate. È semplicemente un gruppo di atei che si autoseleziona.

      • pendesini alessandro ha detto:

        Gianfranco, Sofia e C° :
        Se qualcuno mi da dell’ignorante in branche che io ignoro, non la considero un’offesa ! Premesso che possa dimostrarmi la pertinenza delle critiche che mi rivolge….Anzi dovrei –come mi è già capitato- ringraziarlo.
        Lasciare una persona nell’ignoranza convinta del geocentrismo anziché eliocentrismo, ad esempio, non ritengo si una prova di rispetto ma d’indifferenza o egoismo !
        Etimologicamente IGNORANTE significa colui che ignora determinate cose, o ha la convinzione e pretesa di far credere che demoni, angeli, dualismo cerebrale (caro a Cartesio), anima o spirito come elementi immateriali o eterei, ad esempio esistono senza l’ombra di una prova ! Questo comportamento non puo’ di certo essere considerato razionale, ma metafisico e puramente lapalissiano !

    • Sophie ha detto:

      Io non ritengo di essere ignorante sinceramente… e anche se fossi ignorante? Tu confondi la cultura con l’intelligenza. Ho un parente laureato in giurisprudenza che fa dei discorsi privi di ogni logica e riciclati da altri, che Dio ce ne scampi se riuscirà a superare il concorso per magistrato.

      • pendesini alessandro ha detto:

        Sofia :
        Il mio sarto prende le misure per gli abiti ogni volta che mi reco da lui.
        Gli altri -molto stranamente- mi giudicano definitivamente una volta per tutte !
        Vorrei inoltre farle notare che non confondo “lucciole con lanterne” o più esattamente “intelligenza” (la quale?) con cultura e…TRADIZIONI….Pur considerando che Errare Humanum Est !

        • Sophie ha detto:

          No no tu hai fatto il collegamento ignoranza-fede, ho letto bene. Un pò come a voler sottolineare che i credenti sono solo degli sfigati. E io (anche se laureata) ti volevo far notare che ci sono ignoranti che ragionano meglio di tanti sapientoni.

    • lorenzo ha detto:

      Spiegami meglio: credere che il mondo è stato creato è irrazionale mentre credere che il mondo non è stato creato è razionale?
      Potresti darmene la spiegazione scientifica?

      • pendesini alessandro ha detto:

        Lorenzo :
        Ciò che sembra preoccupante oggi, mettendo fianco a fianco la ricerca scientifica e la credenza, è che la certezza ha cambiato campo. Io scienziato si interroga e dubita continuamente, il credente non dubita mai. Lo spirito non ha alcuna spiegazione da dare. La verità non si studia, non si prova, per la semplice ragione, e assoluta convinzione, che è la verità……

        E’ la mia risposta. Buona notte

        • lorenzo ha detto:

          Il credente non dubita mai?
          Sei proprio sicuro di conoscere i credenti?

        • Alèudin ha detto:

          Alessandro la tua risposta è puerile, approfondisci la religione se vuoi parlarne perchè hai appena dimostrato di non saperne nulla.

        • Sandrok ha detto:

          Non capisco perché opponi il credente allo scienziato. Pendesini mi sa che sei rimasto nell’Ottocento, i tuoi argomenti di apologetica atea li usava Lenin, oggi risultano anacronistici. Aggiornati.

          • pendesini alessandro ha detto:

            Sandrok
            La strategia principale del discorso religioso CONTEMPORANEO, è l’idea infondata che la religione si occupa di verità di un altro ordine che la scienza; questo discorso presenta volentieri la religione come qualcosa di etereo, cercando di evitare il conflitto con la scienza con tutti i mezzi possibili e immaginabili. Ma in verità, questo conflitto ha avuto luogo diverse volte a livelli accademici razionali, è i credenti detrattori della scienza, per ovvie ragioni l’hanno perso…
            P.S. :-Ripeto, che è sempre stata la religione ad adeguarsi alla scienza, mai il contrario ! Ed è bene che sia cosi altrimenti avremmo smesso di praticare la severa e soprattutto RAZIONALE metodologia scientifica da parecchi anni….
            Con speranza di essere stato chiaro…..

            • lorenzo ha detto:

              “… è sempre stata la religione ad adeguarsi alla scienza…”
              … come a dire che è razionale sostenere che Galileo non era cattolico…

    • positrone76 ha detto:

      Purtroppo il 100% della popolazione mondiale è credente solo che un 14% non sa che la sua è una credenza 😀