Il cancro come possibilità di un bene più grande, la testimonianza degli oncologi

oncologoDue anni fa, uno degli amministratori di questo sito web si è innamorato (e poi sposato) di una ragazza non credente, lontana e indifferente alla Chiesa e a Dio. Pochi mesi dopo averla conosciuta, la madre della giovane è morta di cancro e, a distanza di un anno, è morto anche il padre, sempre di tumore. Oggi la ragazza -diventata moglie, nel frattempo- è attiva nella sua parrocchia e la sua conversione risale proprio a quel terribile periodo, quando nel giro di pochi mesi ha perso improvvisamente entrambi i giovani genitori.

Questa esperienza è la prima risposta all’affermazione del 2014 dell’oncologo italiano Umberto Veronesi, quando lanciò mediaticamente il suo nuovo libro, affermando che «il cancro è diventato la prova della non esistenza di Dio». In realtà, spesso, il cancro è paradossalmente fautore di un avvicinarsi a Dio, come è accaduto alla moglie del nostro amministratore, aiutata a guardare la terribile situazione con uno sguardo cristiano, l’unico capace di non scandalizzarsi di fronte al male nel mondo. Il cristiano sa che il dolore, la sofferenza e l’ingiustizia sono parte di questo mondo, il migliore che Dio avrebbe potuto creare salvaguardando la libertà della sua creatura di compiere il bene e il male, e della realtà naturale, libera di evolversi generando l’immensità delle montagne e dei fiori ma anche malattie e catastrofi. A questo proposito, è giusto ricordare che nell’80% dei tumori, la causa dipende da fattori ambientali provocati dall’uomo e dall’adozione di stili di vita errati.

Ma perché Dio non interviene per fermare il male? Perché è capace di far rientrare il male, commesso dagli uomini e dalla natura, in un disegno più grande di bene per l’uomo. Dal male sa trarre un bene maggiore, il progetto completo non è (ancora) a nostra disposizione, ma spesso possiamo carpirne dei segni. Gli oncologi Maura Massimino e Franca Fossati-Bellani, direttore ed ex direttore della Struttura Complessa di Pediatria dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano, quotidianamente a contatto con bambini malati di cancro, hanno così risposto a Umberto Veronesi: «in tanti anni di vita, in condizioni professionali diverse, in quel reparto assistiamo al miracolo quotidiano di come in circostanze estreme si possano trovare risorse come amore, studio e buone cure in un ospedale pubblico. Non sappiamo dire se miracolo divino o semplice buona fortuna. Ma talvolta riusciamo a ricordare, comunque vada, che Dio non ci ha abbandonati».

Pochi giorni fa è stato presentato in Spagna il libro del dott. José Luis Guinot, fondatore della Asociación Española de Radioterapia y Oncología e direttore della Clinica di Radioterapia Oncologica dell’Instituto Valenciano de Oncología (IVO) di Valencia, intitolato De la angustia a la serenidad (Ciudad Nueva 2016). «Ci sono persone malate di cancro», ha affermato l’oncologo spagnolo, «che ci mostrano la possibilità di vivere la malattia in modo diverso. La ritengono addirittura un’opportunità per fare un viaggio interiore, aiutandole a trovare un vero senso della vita. Queste persone trasformano l’angoscia in serenità».

La malattia può diventare, così, paradossalmente, un’occasione di bene, come testimoniano gli oncologi. Di un bene più grande, perché comprendere il senso della vita val molto di più di una vita sana ma moralmente disperata. L’oncologo Rogério Brandão ha raccontato di una bambina di 11 anni, malata di cancro, alla quale ha chiesto dove fossero i genitori: «A volte la mia mamma esce dalla stanza per piangere di nascosto in corridoio», ha risposto la piccola. Aggiungendo: «Quando sarò morta, penso che la mia mamma avrà nostalgia, ma io non ho paura di morire. Non sono nata per questa vita. Quando siamo piccoli, a volte andiamo a dormire nel letto dei nostri genitori e il giorno dopo ci svegliamo nel nostro letto, vero? Un giorno dormirò e mio Padre verrà a prendermi. Mi risveglierò in casa Sua, nella mia vera vita!». Il dott. Brandão ha commentato: «Ero scioccato dalla maturità con cui la sofferenza aveva accelerato la spiritualità di quella bambina». La quale ha aperto gli occhi sulla vita alle persone che aveva attorno, ha offerto loro il Senso dell’esistenza e forse anche questa è stata la sua vocazione, il suo compito, che lei ha abbracciato con libertà.

E’ scandaloso, ma la croce è una circostanza attraverso cui l’uomo deve passare. Dio per primo lo ha sperimentato: è soltanto morendo in croce, come un assassino, che ha potuto risorgere, infrangendo il limite della morte e dando all’uomo la prospettiva della vita eterna. Il male e l’ingiustizia sono parte e condizione di un disegno di bene più grande. «Questo è il mistero della malattia. Si può avvicinare una malattia soltanto in spirito di fede», ci insegna Papa Francesco. «Possiamo avvicinarci bene a un uomo, a una donna, a un bambino, a una bambina, ammalati, soltanto se guardiamo a Colui che ha portato su di sé tutte le nostre malattie, se ci abituiamo a guardare il Cristo Crocifisso. Lì è l’unica spiegazione di questo “fallimento”, di questo fallimento umano, la malattia per tutta la vita. L’unica spiegazione è in Cristo Crocifisso».

La redazione

118 commenti a Il cancro come possibilità di un bene più grande, la testimonianza degli oncologi

  • Umberto P. ha detto:

    Proprio non ci siamo: ho in mente un centinaio di situazioni in cui da un male mostruoso ed inaccettabile non è originato un bene. Certo, se mi sostenete che il bene che scaturisce dal male è un bene indimostrabile perchè avviene dopo la morte…allora si parla sempre di fede ed il ragionamento non è più logico o razionale, giacchè il dolore e l’insulso ed inutile male lo vedo e lo sento sulla pelle, il premio ed il buono che ne scaturisce invece no e mi devo fidare. Non è una spiegazione.

    • Paolo Viti ha detto:

      Non è originato alcun bene, oppure è nato un bene e non te ne sei reso conto? A volte le persone si trovano cambiate in meglio a distanza di anni da un trauma che hanno subito, al tempo la pensavano come te. Non pretendere di avere risposte immediate e subito comprensibili, i pensieri e i progetti di Dio non sono i nostri (per fortuna!). E’ comunque sempre una questione di fede, sono d’accordo: esattamente come è questione di fede credere che tua moglie ti ami davvero. Dici che non è una spiegazione valida per stare con tua moglie?

      • Francycat ha detto:

        Umberto, la fede è un dono. Chi l’ha ricevuta lo sa: chiedila, vedrai che la Risposta arriva, forse non con i tempi che pensi tu, come dice bene Paolo, ma abbi fiducia. Chiedi la fede, c’è Chi ti ascolta

        • Fran ha detto:

          Dipende da chi fa l’affermazione: per il credente è un dono e per il non credente invece lo è la non-fede, cioè il credere solo a ciò che è tangibile e dimostrabile.

          • lorenzo ha detto:

            Ci credi alla morte? Vedrai come ti divertirai dopo…

            • Fran ha detto:

              Alla morte o all’immortalità? La prima è un’evidenza scientifica mentre la seconda una fantasia di alcuni.

              • Paolo Viti ha detto:

                La morte non è un’evidenza scientifica, ma un’evidenza oggettiva che può essere semmai studiata tramite metodi scientifici, ti inviterei a non giocare al piccolo scienziato perché probabilmente le tue conoscenze nel campo sono molto limitate. Noto dai tuoi commenti uno spiccato scientismo ottocentesco, del tipo “esiste solo ciò che si può dimostrare scientificamente”, al quale sono solito rispondere:

                1) mi dimostri scientificamente che è vero che esiste solo ciò che si può dimostrare scientificamente? Ovviamente, se non lo dimostri scientificamente, tutto quello che affermi è falso.
                2) mi dimostri scientificamente che tu non sei un cervello collegato ad un computer che ti crea la realtà e la memoria? Se non lo dimostri scientificamente la tua affermazione (non provata) di essere una persona umana è una fantasia.

                • Nippur ha detto:

                  Quesito interessante…
                  per la 2 è facile: spetta a te l’onere della prova, cioè a chi afferma, non a chi nega.
                  per la 1…cosa secondo te non è dimostrabile scientificamente? Mi faresti un esempio?
                  Grazie Paolo!
                  Sul tono generale dell’intervento, non sono d’accordo con la tesi generale.
                  Se una della mie figlie avesse il cancro, di certo non la prenderei affatto bene. E devo essere sincero, venisse qualcuno a parlami di bene maggiore e vita futura, rischierebbe di volare dalla finestra. Ma ognuno è fatto a suo modo, se uno riesce a trovare un modo per accettare la disgrazia ben venga.

                  • Paolo Viti ha detto:

                    Spero comunque che Fran risponda ugualmente, magari più sotto.
                    Parto dalla questione numero 1.

                    1) Ti rispondo replicando il mio quesito a Fran: tantissime cose non si possono dimostrare scientificamente, a partire da questa affermazione: “esiste solo ciò che si può dimostrare scientificamente”.
                    2) L’onere spetta a Fran, è lui che afferma di essere una persona umana, non io. Finché non dimostra scientificamente di esserlo e di non essere un cervello collegato ad un computer, allora la sua reale esistenza non è dimostrata e quindi -ragionando secondo i suoi parametri- lui non esiste.

                    Rispetto alla difficoltà di parlare di un “bene” vicino alla parola “cancro” ti capisco perfettamente.

                    • Nippur ha detto:

                      1_ ti chiedo di farmi un esempio perchè non riesco a seguirti
                      2_io so di essere una persona: sento degli stimoli corporei, vedo una realtà sensibile e tangibile, quindi ho un corpo.
                      Se invece sono un cervello, cosa più difficile da credersi ma non impossibile, aspetto da te le prove.

                    • Fran ha detto:

                      La morte è così scientifica che viene certificata da un documento ufficiale. L’immortalità esiste invece, in modalità anche molto differenti tra loro, solo per coloro che ci credono, basando la propria convinzione in un atto di fede. Tu credi alla reincarnazione (in un animale o altro)? Scommetto che sei sicuro che si tratti di una fantasia, quindi come vedi… anche sul tema dell’immortalità possiamo essere d’accordo.

                      Sulla seconda questione Nippur ti ha risposto egregiamente. Dei cervelli attaccati a delle macchine? Scrivi un libro e pubblica degli studi su delle riviste peer review e poi ne riparliamo.

                    • lorenzo ha detto:

                      Fan, cosa centra le scientificità con un documento ufficiale?
                      Se in un documento ufficiale scrivessero per errore, spesso succede, che sei morto, vuol forse dire che sei scientificamente morto?

                    • Fran ha detto:

                      Lorenzo, sicuro di avere le competenze per parlare di queste cose?

                    • Vincent Vega ha detto:

                      Il problema, Fran, è che di persone che hanno avuto prova diretta dell’esistenza dell’immortalità (anime dei defunti) e di entità socrannaturali (demoni e angeli) ce ne sono, ma che colpa ne hanno se quelli come te non gli credono?
                      Che colpa ne ha uno se vede un suo amico vicino al letto, da sveglio, che lo saluta, e un attimo dopo svanisce (ripeto: da sveglio) e poi dopo due ore gli viene data la notizia che ha avuto un incidente mortale, e se dice a qualcuno che ha visto la sua anima viene interpretata come suggestione (suggestione de che?) anche se parliamo di una persona senza problemi mentali che beve e non si droga e che quindi non è certo prona ad avere allucinazioni?

                      Senza contare i mistici: ci sono un sacco di persone miracolate da Padre Pio, non ultimo questo ragazzo http://youtu.be/HbkaeI5slyw , che è stato guarito improvvisamente dal Santo (che all’epica era già morto da 33 anni), che colpa ne hanno queste persone se la gente come voi non gli crede?

                    • Fran ha detto:

                      Non giriamoci attorno: la morte è un fatto scientifico, l’immortalità no, come giustamente ha fatto notare Nippur a Paolo Viti.

              • lorenzo ha detto:

                Dai tempo al tempo: se hai torto tu sei fregato, se ho torto io non ho perso nulla…

                • Fran ha detto:

                  Anche facendo l’odioso calcolo utilitaristico che proponi tu abbiamo la stessa aspettativa perchè tra azzeccare una tra le diecimila religioni esistenti o non sceglierne nessuna appena c’è differenza di probabilità. Mi dispiace, ma anche questo tuo ragionamento denota una grandissima mancanza di preparazione da parte tua per affrontare certe tematiche.

                  • Vincent Vega ha detto:

                    Ti sei scordato che la nostra è basata su un personaggio storico, e tramandata da altri personaggi storici, gli apostoli, che hanno sacrificato la vita per annunciare la Sua Resurrezione. Se secondo te il cristianesimo può essere paragonato al culto di Odino o degli dei indù è un problema tuo, quindi.

                    • Fran ha detto:

                      Non cambia assolutamente nulla, voi credete per fede esattamente come i praticanti delle altre religioni. Quello che è chiaro è che uno su diecimila o uno si diecimila e uno non è una grande scommessa.

                    • Vincent Vega ha detto:

                      Quindi avere Fede in una persona realmente esistita e nella testimonianza dei suoi apostoli è la stessa cosa che avere fede negli dei dell’olimpo. Ho capito, non fa una piega, se questa è la tua logica non so che dire.

                      Ad ogni modo l’obiezione del “io sono ateo solo di un dio in più rispetto a te” che fate voi new atheists è il massimo dell’insipienza http://edwardfeser.blogspot.it/2011/04/one-god-further-objection.html

                      Ma se vuoi continuare a farla falla pure, nel tuo tentare di scimmiottare i new atheists americani sei così simpaticamente patetico che mi metti di buon’umore. 😀 😀

                    • Fran ha detto:

                      Nella logica religiosa un Dio solamente spirituale non è da meno di un Dio in carne ed ossa.

                      L’insipienza di ragionamento poi non è la mia che dico che credere a una possibilità di uno su diecimila o uno su diecimila e uno non fa la differenza, ma è quella di voialtri che dite che conviene credere per un calcolo utilitaristico.

                    • Vincent Vega ha detto:

                      Leggi ciò che ha scritto Feser, che è un filosofo tomista, prima di parlare.

                    • Fran ha detto:

                      Non mi interessano i discorsi utilitaristici che fate voi, preferisco chi crede per motivi più profondi.

                    • Vincent Vega ha detto:

                      La filosofia tramite il tomismo (le cui prove dell’esistenza di Dio non sono mai state smontate) dimostra non solo che Dio esiste, ma che è uno e che ha le caratteristiche che gli attribuiscono ebraismo, cristianesimo ed Islam, ovvero i tre monoteismi abramitici.

                      Quindi intanto si può restringere il campo a questi. Dopo, tra questi, rimane da decidere se abbiamo ragione noi cristiani a dire che il Dio inconoscibile Si è incarnato in Cristo Gesù o se hanno ragione loro (vedi sotto) ma questa è un’altra storia.

                      Ribadisco che l’obiezione del “sono ateo solo di un dio in più rispetto a te” è di un’idiozia spaventosa, e solo persone completamente digiune di filosofia ma gonfie di immotivata (e, per questo, esilarante) arroganza possono proporla ancora oggi, nel 2016.

                  • lorenzo ha detto:

                    Io faccio proprio un odioso discorso utilitaristico: la serenità della mia vita non viene minimamente scalfita dagli inevitabili dolori che accompagnavo la quotidianità. E la tua?

                • sara ha detto:

                  Bella questa..

                  Una reinterpretazione di Pascal..

                  ( sunto copia e incolla)
                  ◾Dio esiste ed io ci ho creduto: + (ho guadagnato);
                  ◾Dio non esiste ed io ci ho creduto: x (non ho perso né guadagnato);
                  ◾Dio esiste ed io non ci ho creduto: – (ho perso);
                  ◾Dio non esiste ed io non ci ho creduto: x (non ho perso né guadagnato).

                  In definitiva, secondo questo schema, risulta conveniente credere (un + ed un x contro un – ed un x).

                  • Fran ha detto:

                    Discorso utilitaristico appunto… e che non tiene in conto di altre eventualità, del tipo: Dio esiste ma non è quello di nessuna delle principali religioni e magari preferisce salvare gli atei e non gli adoratori delle false religioni.
                    Come vedi, il calcolo utilitaristico si capovolge. Comunque spero voi crediate per altri motivi, altrimenti siete messi male, cari ragazzi.

                    • Dan ha detto:

                      Il che implica che “Un” Dio esiste,ed infatti l’argomento di Pascal in senso Teista filosofico,è lui stesso che chiarifica nei pensieri che questo per un cristiano ha poca rilevanza in una vita di fede.

                      Perchè il ragionamento sarebbe:Dio esiste ma non si sa quale,il che, di per se sarebbe teismo non a/teismo.

                      In sintesi l’affermazione implica il teismo o un teismo,non l’ateismo.

                      Se tuttavia salvasse l’ateismo implicherebbe che gli atei credono in un Dio che salverebbe loro piuttosto che altri,si ma allora non è più ateismo.

                      Voltaire controbatteva a Pascal di essere un “mostro dell’utile”,immagino…..con tutti quegli schiavi neri a farli da commessi era ovvio che lui non argomentasse per utile.

                    • Fran ha detto:

                      Non è così, in quell’eventualità sarebbe un teismo che non converrebbe a qualsiasi credente delle altre 9.999 religioni, l’ateo invece si salverebbe appunto perchè ateo.

                    • sara ha detto:

                      hahahahaah…..

                      non hai capito NULLA di PASCAL..COME NON capisci nulla di FEDE e interpreti i libri sacri e non capisci nulla di CHIESA e parli di gerarchie.

                      IO CAPISCO UN MUSULMANO PIU’ DI QUANTO TU NON CAPISCA UN CREDENTE.

                      prima mettiti nei panni di un credente poi forse possiamo iniziare a dialogare in maniera più neutra la sfilza di libricini che t’hanno fatto imparare a scuola…in caso contrario, astieniti almeno dall’interpretare io Mio credo e la Filosofia Cristiana.

                    • Fran ha detto:

                      Sara, o forse l’ho capito meglio di te? Ti ho asfaltato su tutte le questioni su cui sei intervenuta, al cominciare dall’inizio quando non conoscevi la cronistoria della pena di morte nella religione cattolica, quindi ti consiglio di far ricorso a quel minimo di modestia che ogni persona dovrebbe avere.

                    • sara ha detto:

                      Sulla pena di morte ti ripeto, dato che intendi poco, siccome mi cancellano( pare solo a me) tutti gli off post allora aspetto l’argomento giusto….

                      Sempre che ci sarai ancora e non ti sarai gia’ stancato di fare la parte di Francesco..

                      Per il resto argomenti con te non mi pare averne ancora affrontati( se per te la cagata della poverta’ era argomento d’alti livelli siamo messi bene..) e da quello che leggo dai discorsi con gli altri deduco una scarsa conoscenza e una fottuta ostinazione a non voler uscire dai propri schemi o a non poter uscire dalle proprie tesi acquisite da sporadiche letture di 4 pirla messi in croce( per rimanere in tema)..

                    • sara ha detto:

                      MODESTIA=>1 Di chi è consapevole dei propri limiti e non presume di se stesso. SIN umile.

                      Sicuro di sapere di che cosa parli o la USI solo quando ti conviene o quando non sai cosa rispondere?

                      Uso lo stesso trattamento che riservi ai tuoi interlocutori.

                    • Dan ha detto:

                      Ovviamente non ho argomentato per utile o per inutile,ma anche cosi dovresti ammettere una “divinità atea” (argomentando probabilità a priori), ovvero l’ateismo sarebbe contemporaneamente teismo,il che è logicamente impossibile.Benché siamo a condizionali,al più sarebbe deismo ma pure cosi non potrebbe essere atei,o nè si dedurrebbe una contraddizione l’ateismo è contemporaneamente teismo:utile o non utile che lo reputi,l’impossibile è certamente inutile.

                  • Umberto P. ha detto:

                    Sara, ci ho pensato varie volte, e credo che se esistesse un Dio, ignorerebbe il bene fatto per proprio tornaconto, concentrandosi sul bene fatto gratuitamente (come quello che faccio io, non credente, pensando di non aver alcun premio ultraterreno). Inoltre, se Dio non esiste ma io ci ho creduto, ho vissuto l’unica vita cercando di rispettare principi inutili che non mi convincevano, come la castità, rendendo assai meno bella e piena l’unica “cartuccia” che avevo a disposizione. Non ti avevano mai fatto notare questa obiezione? Non parli spesso con non credenti, vero?

                    • sara ha detto:

                      No ne conosco pochi non credenti…

                      Pero’ cio’ che sfugge e’ che io non credo per un senso solo utilitaristico..il che sarebbe da cerebrolesi…

                      Lo sai che non si crede solo per ragionamento logico…

                      E allora cosa me lo fai notare a fare?:-)

                    • lorenzo ha detto:

                      Descrivi i credenti come coloro che vivono una vita infelice e repressa nella speranza di vivere una vita felice dopo la morte: il credente è colui che vive una vita, talvolta molto dolorosa, nutrendosi ogni giorno di quel “paradiso” che gusterà appieno dopo la morte.

          • Paolo Viti ha detto:

            Fran la tua frase contiene una enorme contraddizione: se qualcosa è tangibile e dimostrabile non ha bisogno di fiducia per essere creduta, basta l’evidenza. Tu non credi nella porta davanti a te, ne constati l’evidenza. Dio, come l’amore, la fiducia e la libertà, non sono oggetti dell’evidenza ma oggetti che possono essere conosciuti tramite il metodo della fede.

            • Fran ha detto:

              L’oggetto della fiducia (la fede in questo caso) non deve essere necessariamente tangibile o reale.

        • Umberto P. ha detto:

          L’ho chiesta spesso, se c’è un qualcuno che mi sente davvero, perchè non dovrei volere la salvezza, o almeno la possibilità di ringraziare il Dio giusto.

      • Umberto P. ha detto:

        Si, Paolo, ma non ho mai compreso quel modo di ragionare: mia moglie è un essere reale con cui ho una relazione reale, innanzitutto. Da questi elementi manifesti posso muovermi, magari sbagliando, per decidere se a mio parere dai suoi gesti evinco amore per me. Non riesco a paragonarla col rapporto con un Dio che non si sa nemmeno se esiste, quale è quello giusto, e se fa qualcosa per me. In entrambi in casi ci vuole fiducia, certo, direi che allora è una questione quantitativa.

        • Vincent Vega ha detto:

          Allora prova a fidarti di Gesù. Lui ha promesso la salvezza per chi reciterà la Coroncina della Divina Misericordia, fosse anche il peccatore più incallito di questa terra. Parola e promessa del Signore, non mia

          ” Chiunque reciterà la Coroncina alla Divina Misericordia otterrà tanta misericordia nell’ora della morte – cioè la grazia della conversione e la morte in stato di grazia – anche se si trattasse del peccatore più incallito e la recita una volta sola….(Quaderni…, II, 122)”

          Perciò recitala, che cos’hai da perdere? Se Suor Faustina Kowalska era una bugiarda ed una mentitrice, e gli apostoli 2000 anni fa sono mort volontariamente per il gusto di divinizzare un banalissimo predicatore itinerante, alla tua morte sprofonderai nel nulla eterno, se ho ragione io potrai salvarti. E anzi, se gli chiedi, recitando la Coroncina della Divina Misericordia, di farti una Grazia, qualcosa che ti possa servire per convertirti, stai certo che Lo farà, il mio Dio mantiene le promesse.

          Oh Umberto, io ti ho offerto questa possibilità (che forse non conoscevi), ti serve solo un Rosario ed è fatta. Puoi perdere 10 minuti per guadagnare la vita eterna no? Dopotutto se perdi 10 minuti e la vita eterna non esiste hai perso ben poco, ma se perdi 10 minuti e la vita eterna esiste hai guadagnato tutto.
          Fai attenzione che nel momento del Giudizio non ti venga rinfacciata questa possibilità che tu non hai voluto sfruttare.

          Gesù sa che solo pochi sono in grado di seguire la via stretta che ha tracciato, ed è per questo che sono 2000 anni che cerca di allargarla in tutti i modi, ma se tu te ne freghi….
          Insomma, vedi tu, io quello che dovevo fare l’ho fatto.

          • Umberto P. ha detto:

            Caro Vincent, grazie per il suggerimento dato in buonissima fede. Ovviamente è una delle prime 5 cose che mi hanno consigliato tutti i religiosi che hanno intuito una non dogmaticità da parte mia. E l’ho fatto più di una volta. Senza risultati, e le persone che me lo avevano consigliato hanno più o meno detto tutte che pregavo male, senza convinzione, meccanicamente, senza cuore, senza reale voglia di comunicare con l’Altro. Può essere, certamente mi è impossibile ritenere che sia credibile che un ente sovrannaturale sta lì a sentire le parole tutte uguali del rosario, gradendole. Forse un dialogo personale ed una confessione aperta (e ci ho provato anche di più), ma ripetere TOT volte lo stesso padre nostro non mi potrà mai sembrare utile. Non riesco a far tacere il cervello, insomma.

            • Vincent Vega ha detto:

              Io non sto parlando del Rosario, li. 🙂
              La preghiera del Rosario è diversa.

            • Vincent Vega ha detto:

              Ci vogliono dieci minuti a recitarla come si deve la Coroncina della Divina Misericordia…. Vedi tu. Non sono io che ho legato la morte in stato di grazia a chi la reciterà, ma Gesù. Quello che posso dirti è che l’ho spesso recitata per chiedere la conversione di atei e agnostici che conosco di persona, e ha avuto effetto, non mi sto inventando nulla.

              Poi ripeto, se anche dovessi vederne gli effetti solo al momento della morte ne vale la pena, non credi? Non è importante che tu ci creda, ora, lascia fare a Cristo.

  • Francycat ha detto:

    Quando si entra nella fede e si vede tutto con gli occhi della fede, tutto acquista senso nella vita, perfino le cose più incomprensibili. Arduo è invece capire il male senza Dio, solo in Lui tutto si completa e troma giustificazione. Ma è nella vita di tutti i giorni che il cristiano deve mostrare concretamente che Dio non è un rifugio né una consolazione, ma lo Scopo di tutto, perfino in situazioni umanamente (e senza Dio) assurde e incomprensibili

  • GianFrancesco ha detto:

    Non solo è azzardato affermare che capire il senso della vita è meglio di vivere una vita moralmente disperata come afferma l’articolista, ma è anche una vera e propria menzogna. Se Cristo avesse avuto una morale e non un comandamento non sarebbe morto come è morto, si sarebbe ben guardato dal dare la vita per gli amici perchè avrebbe scoperto di non avere amici! La disperazione morale è una prova di verità o perlomeno che si è sulla strada giusta; senza contare che per disperazione quì si intende la mancanza di valori e di valori cristiani perlappunto!

    • Paolo Viti ha detto:

      GianFrancesco non ho capito se il tuo commento è una supercazzola, perdonami. Cosa significa: “Se Cristo avesse avuto una morale e non un comandamento non sarebbe morto come è morto, si sarebbe ben guardato dal dare la vita per gli amici perchè avrebbe scoperto di non avere amici!”?

      Cosa vuole dire che la disperazione morale è una prova di verità di essere sulla strada giusta? E’ proprio vero il contrario, chi è disperato è letteralmente senza speranza perché si accorge che la strada in cui è, è sbagliata.

      • GianFrancesco ha detto:

        Se uno è disperato non è perchè è cosciente di essere sulla strada sbagliata ma perchè non ha vie di scampo ed è costretto a sopportare. Quì la speranza non c’entra nulla; dico che è sulla strada giusta perchè non ha nessuno cui affidarsi, cui credere, è solo con se stesso ed in se stesso deve trovare le risorse per venirne fuori.

        • Paolo Viti ha detto:

          Per l’appunto, “se non ha vie di scampo”, come dici tu, è perché sta pensando di scappare e non trova modo di farlo, e se ha bisogno di scappare è perché evidentemente non si trova sulla strada corretta (altrimenti perché scampare?).

          Di tutto il resto non riesco ancora a comprenderne il senso…

  • Max ha detto:

    Quello che leggo sopra sono testimonianze importanti ed hanno un senso.

    Pero’ rimane sempre difficile, per non dire impossibile, “giustificare” la presenza del cancro nei bambini. Padre Robert Barron (wordonfire.com) e’ un bravo tomista e piu’ volte ha usato argomenti simili a quelli dell’articolo di UCCR. Ma egli stesso ammette che quando ci si trova di fronte alle situazioni piu’ terribili come la morte dei bambini, non riusciamo a trovare elaborate risposte filosofiche che ci soddisfino. Comprendere perché un male enorme come quello che colpisce i piu’ piccoli accade e’, nella pratica, un compito quasi sovrumano e si puo’ capire perché ci siano persone che non riescono a credere in Dio.

    Possiamo solo ricordare l’Ecclesiaste ed il libro di Giobbe, guardare la Croce di Gesu’, ed intuire qualcosa.

    • sara ha detto:

      A me scandalizza e mi fa rabbrividire piu’ il male ingiustificato e gratuito sui bambini da parte dell’uomo che sotto forma di malattia…

      Alla malattia tenderei a dare piu’ senso..alla cattiveria un po’ meno…

    • Paolo Viti ha detto:

      Senza dubbio è comprensibile quello che dici, dovrai però ammettere che non è un compito così sovrumano se tutti noi siamo cristiani e non ci scandalizziamo davanti alle malattie che colpiscono i bambini. Evidentemente una risposta è possibile, la resurrezione di Gesù dopo il “male innocente” della sua passione e morte è lì davanti e risponde meglio di quanto possa fare il libro di Giobbe, secondo me.

      • sara ha detto:

        Il male e’ peggio di una malattia..a mio modesto parere..

        Anche se una malattia potrebbe farmi perdere la fede di sicuro il male potrebbe farmi dannare l’anima…

      • Dan ha detto:

        La malattia (dolore fisico),per me, non è che un segno della realtà oggettiva della morte,esistono malattie perchè esiste la morte.Dunque chi si domanda perchè esistono le malattie o i mali fisici,è come se si stesse chiedendo perchè esiste la morte,e chi si pone questa domanda si sta chiedendo perchè non è eterno.

        Di per mio,è preferibile chiedersi come vivere non come morire.

        • sara ha detto:

          In parte e’ cio’ che ho affermato…che dici?

          • Dan ha detto:

            Lo è,direi che è molto stoica.

            « Non sono i fatti in sé che turbano gli uomini, ma i giudizi che gli uomini formulano sui fatti. Per esempio, la morte non è nulla di terribile (perché altrimenti sarebbe sembrata tale anche a Socrate): ma il giudizio che la vuole terribile, ecco, questo è terribile. Di conseguenza, quando subiamo un impedimento, siamo turbati o afflitti, non dobbiamo mai accusare nessun altro tranne noi stessi, ossia i nostri giudizi. Incolpare gli altri dei propri mali è tipico di chi non ha educazione filosofica; chi l’ha intrapresa incolpa sé stesso; chi l’ha completata non incolpa né gli altri né se stesso.>>(Epitteto)

            Ho visto un mio amico morire a 21 anni per leucemia,il che è terribile,ma non in maniera assoluta se penso che comunque è morto secondo la carne non secondo lo spirito,in compenso ho visto tanti uomini e donne di una certa età,erano come morti dentro ma non lo sapevano.

            Semplicemente ho capito che la Medicina può molto ma non tutto,puo certamente alleviare il dolore ma in definitiva non cura tutto.Il male quello vero cioè il MALE non lo puo curare con una pillola.Un uomo e una donna, possono mancare di salute,ma se mancano di speranze allora,per me, è peggio questo,dunque ti do ragione.

            Se uno vivesse la sua vita senza nessuna speranza,non so nemmeno come riesca a chiamarla VITA.

            • sara ha detto:

              :-)…

              Pensavo anche a quanta violenza o dolore rovini una esistenza..ci sono piu’ sofferenze mentali che fisiche e questa la dice lunga…

              Dunque cosa e’ il male reale?…

              Il pietismo senza dignita’ nel vedere il dolore in faccia di un uomo, un giovane, un bambino stroncato in giovane eta’.

              Quando invece esso e’ racchiuso in una testa fa’ piu’ comodo a tutti ….

              • Dan ha detto:

                Dunque cosa e’ il male reale?

                Reale inteso come indipendente da me,per me,non c’è,reale invece nel senso che dipende anche da un mio giudizio c’è.

                cosa è in sè non so,per me è un’ idea che fonda azioni che generano sofferenze tanto fisiche quanto mentali,se fossero atomi cioè materia si direbbe che il male è la materia,molto manicheo,ma questa per me non nè un bene nè un male ( ma non dico su quale giudizio che comunque si fonda su ragionamenti propri)

                Per di più infatti esistono dolori peggiori,proprio quelle mentali che anticamente coincidevano con quelli spirituali.

                Provando a rispondere,cosa è essenzialmente?Tra le varie possibilità,per me è disperarsi.

                Non è nemmeno un caso che per esempio anche letterati antichi e moderni abbiano identificato nella speranza un bene capace di rendere sopportabile il dolore e il male,Dante per esempio pone come essenza dell’inferno stesso la totale assenza di speranza,”Lasciate ogni speranza o voi che entrate” a simboleggiare il MALE che domina ogni girone,assenza totale di speranza per cui disperazione, e quella frase non l’ha messa nella sua opera a caso,e lo fa simbolicamente in base anche a concezioni filosofiche precedenti oltre che al concetto di speranza cristiana,ma anche osservando che la disperazione, è proprio un male peggiore della morte stessa per la maggioranza degli esseri umani.

                Disperare dunque non sperare mai in nulla o in un bene maggiore,per me è il male assoluto.

  • Fran ha detto:

    Veronesi invece ha ragione, il tumore è l’esatta dimostrazione di come le regole della natura a volte non abbiano alcun senso logico. Le cellule che “impazziscono” e si moltiplicano a dismisura non sono, a differenza di altre malattie, fattori che portano a un miglioramento in termini evoluzionistici. Ora è chiaro che il credente ha la tendenza a giustificare tutto e di più per poter giustificare l’esistenza di un supposto Dio, ma il cancro sembra esser messo lì per dimostrarci che certe regole di natura non hanno alcun senso ed alcuna finalità e sono lì per puro caso.

    • lorenzo ha detto:

      Se il cancro non rispondesse a regole ben determinate non sarebbe curabile in alcun modo.

      • Dario* ha detto:

        Aggiungo che se non rispondesse a ben determinate regole non si potrebbe nemmeno definirlo e dargli un nome, sarebbero infiniti casi particolari, ognuno una storia a sé

    • Steve ha detto:

      Veronesi è un vecchio brontolone con una rispettabilissima carriera ma che in senilità spara una cagata al giorno.

    • germano ha detto:

      Certo che il cancro non ha alcun senso in base alla logica umana: come altre malattie, come qualunque altra sofferenza, come l’invecchiare e, alla fine, morire. Poi, alcuni di noi sentono che probabilmente il senso ci sfugge, si trova oltre, ma ci deve essere. Sono tanti i motivi di questa speranza. Qualcun altro invece non vuole sentire, non vuole vedere.

      • Fran ha detto:

        Le argomentazioni di Veronesi erano ben altre, sebbene qualcuno tendi a banalizzarle. In ogni caso non è l’unico ad aver abbandonato la fede per considerare il male innecessario assenza di un disegno divino, quindi se chiedete rispetto per chi si avvicina alla fede dovete, per coerenza, rispettare altrettanto chi si allontana per gli stessi motivi.

        http://www.huffingtonpost.it/2014/11/17/umberto-veronesi-il-mestiere-di-uomo_n_6169596.html

        • germano ha detto:

          Ok. Ma i suoi pensieri e le conclusioni a cui è arrivato non hanno più valore di quelle, contrarie, a cui sono arrivate le persone raccontate nell’articolo.

          • Fran ha detto:

            Direi che, per cosa si scrive di Veronesi su questo sito, tu sia l’unico a pensarla così.

        • Igloo ha detto:

          Poco sopra hai ridicolizzato chi crede in Dio, non penso che tu sia la persona migliore per fare la morale sul rispetto dei pensieri altrui, non credi?

          • Fran ha detto:

            Ritenere che l’oggetto della vostra devozione è o può essere frutto della fantasia non è ridicolizzare il vostro credo. Tu forse non credi che Shiva, Thor o Apollo non siano frutto della fantasia di chi crede nella loro reale esistenza? Come vedi, anche nel tuo caso, possiamo essere d’accordo su quella definizione.

            • Vincent Vega ha detto:

              Per Fran

              “Ritenere che l’oggetto della vostra devozione è o può essere frutto della fantasia non è ridicolizzare il vostro credo. Tu forse non credi che Shiva, Thor o Apollo non siano frutto della fantasia di chi crede nella loro reale esistenza? Come vedi, anche nel tuo caso, possiamo essere d’accordo su quella definizione.”

              Boh Fran, non so che dirti, noi crediamo in Gesù Cristo, che è, malgrado vostro, un personaggio storico, se ti sembra che avere Fede in Gesù Cristo sia come avere Fede in Thor non so che dirti davvero.
              Semmai il paragone puoi farlo con l’Islam, e lì ti spiegherei perché non ha senso avere Fede nella testimonianza di Maometto, ma i paragoni che fai tu lasciano davvero il tempo che trovano.

              Il cristianesimo è Fede nella testimonianza di persone che hanno visto e toccato Dio, nella persona del Figlio. Si può accettare questa testimonianza ma non dire che credervi sia irrazionale, perché personalmente, studiando la storia, se ho visto che molte persone sono morte per menzogne, ancora nessuna è morta per una menzogna che sapeva essere tale, come sarebbe successo agli apostoli qualora la loro testimonianza fosse falsa (e mi dispiace, se è vero che di tanti spostoli sappiamo poco il martirio di Pietro e Paolo a Roma è un fatto storico, e Paolo, e soprattutto Pietro, avevano conosciuto direttamente il Gesù storico, e sono morti per annunciare la Sua resurrezione).

              • Fran ha detto:

                Persona reale o spirito immateriale poco cambia, quello che bisogna dimostrare è l’esistenza della divinità.

                • Vincent Vega ha detto:

                  Ribadisco, non ha colpa nessuno se voi:

                  1) Non credete ai testimoni della Resurrezione.

                  2) Non credete ai testimoni di miracoli.

                  3) Non credete ai testimoni di chi ha avuto esperienze con le anime dei defunti o dei demoni.

                  Queste sono cose delle quali diverse persone hanno avuto esperienza, se voi non gli credete perché partite dal pre concetto indimostrabile che se una cosa non è dimostrabile scientificamente è riproducibile in laboratorio allora è fantasia, non so cosa farci.
                  Per chi ha conosciuto Cristo la risposta se Dio esiste o no è stata data.

                • Vincent Vega ha detto:

                  Che poi non cambia mai nulla, ad esempio qui anche la polizia è stata testimone di eventi sovrannaturali http://www.fanpage.it/la-casa-infestata-dai-demoni-il-bambino-cammina-all-indietro-sul-soffitto/ ma figuriamoci se per qualcuno di voi è cambiato qualcosa. Per voi si saranno bevuti il cervello, esattamente come si sono bevuti il cervello i testimoni della Resurrezione e i 10 000 testimoni di Fatima.

                  Leggi, visto che ti fidi delle enciclopedie isso WIKIPEDIA e non siti cattolici https://it.m.wikipedia.org/wiki/Miracolo_del_sole

                  Perciò che dire. Io se fossi in te avrei paura, perché in un mondo di pazzi e di persone talmente labili di mente da poter avere un’allucinazione in 10 000 starei molto attento ad andare in giro e a fidarmi, chessò, di uno che ti deve progettare la casa o ripararti l’auto o farti un’operazione e cosi via.
                  O quantomeno gli chiederei di fare prima una visita psichiatrica, visto che per voi la suggestione può tutto potrebbe conviversi che tu sia un demone e ucciderti.

                  Cerca almeno di essere coerente, quindi.

                  • Fran ha detto:

                    Eh già… e le scie chimiche e le sirene nel Mediterraneo… 🙂 🙂 🙂

                    • Vincent Vega ha detto:

                      Come vedi nemmeno la testimonianza contemporanea di migliaia di persone come a Fatima può fare nulla. La fede del miscredente nell’inesistenza di Dio è più forte di qualunque cosa, perché certi miscredenti non vogliono credere.

                    • Fran ha detto:

                      Sapessi quanti dicono di esser stati rapiti dagli alieni, quindi… gli alieni esistono!
                      Quante risate mi sto facendo oggi…

                    • Steve ha detto:

                      Vincent cerca di argomentare ogni risposta in maniera pacata e approfondita e tu rispondi sempre e solo con provocazioni e battutine da due soldi.

                      Non fai ridere, non sei valido come troll ne soprattutto dimostri di saper rispondere se non con i due o tre luoghi comuni.

                    • Vincent Vega ha detto:

                      Per Fran

                      “Sapessi quanti dicono di esser stati rapiti dagli alieni, quindi… gli alieni esistono!
                      Quante risate mi sto facendo oggi…”

                      Io sinceramente reputo idiota chi esclude aprioristicamente, in un universo di svariati miliardi di galassie, l’esistenza degli alieni, che se vuoi sapere ritengo molto probabile. Del resto Dio non ha il braccino corto nel creare.

                      Ad ogni modo ripeto:

                      1) A Fatima abbiamo diecimila testimoni.

                      2) O dicono il vero oppure il mondo è composto da persone talmente labili di mente che davvero non c’è da fidarsi di nessuno. Infatti capisci bene che avere un’allucinazione in 10 000 e vedere in 10 000 cose che non esistono, contemporaneamente, è quantomeno improbabile, a meno che non fosse il raduno di tutti gli allucinati del mondo, ma non mi pare che sia così.

            • Vincent Vega ha detto:

              Gv 1,18

              ” Dio, nessuno lo ha mai visto: il Figlio unigenito, che è Dio ed è nel seno del Padre, è lui che lo ha rivelato.

              Prima lettera di Giovanni 1,1-4

              Quello che era da principio, quello che noi abbiamo udito, quello che abbiamo veduto con i nostri occhi, quello che contemplammo e che le nostre mani toccarono del Verbo della vita – la vita infatti si manifestò, noi l’abbiamo veduta e di ciò diamo testimonianza e vi annunciamo la vita eterna, che era presso il Padre e che si manifestò a noi -, quello che abbiamo veduto e udito, noi lo annunciamo anche a voi, perché anche voi siate in comunione con noi. E la nostra comunione è con il Padre e con il Figlio suo, Gesù Cristo. Queste cose vi scriviamo, perché la nostra gioia sia piena.”

              • Fran ha detto:

                Cosa serve recitare versetti religiosi lo sai solo tu, controbatti piuttosto sul fatto che lo spirito in carne ed ossa vale più dello spirito puro. Attento però perchè anche altre religioni hanno divinità incarnate e quindi si potrebbe tornare al punto di partenza…

                • Vincent Vega ha detto:

                  Esatto, tipo Krisnha. Il piccolo ed ininfluente particolare è che Krisna non è mai esistito, fino a prova contraria, e le sue supposte gesta sono state messe per iscritto 4000 anni dopo la sua supposta vita. Il primo documento che parla di Cristo è la prima lettera ai Tesalonicesi di San Paolo, scritta 20 anni dopo la Sua morte.

                • Vincent Vega ha detto:

                  Naturalmente puoi citarmi una religione che abbia un Dio incarnato la cui carne non sia solo “narrata” ma reale, ovvero un personaggio storico i cui seguaci siano personaggi storici. A questo aggiungici che, perché il paragone sia calzante, devono essersi fatti martirizzare per un qualcosa che, se non fosse stato reale, lo avrebbero saputo (come la resureezione, il sepolcro vuoto perciò o lo hanno trafugato o è risorto), in pratica morti non solo per una menzogna, ma per una menzogna che sapevano essere tale.
                  Buona fortuna.

                  • Fran ha detto:

                    Tutte le religioni hanno seguaci in carne ed ossa e tante persone si sono fatte ammazzare per la loro religione o ideali, quindi quello che dici non ha nessun significato. Prendi poi l’esempio di Waco: questi non hanno avuto paura di morire quindi erano nella ragione.
                    (ma ci sei o ci fai?)

                    • Anto1992 ha detto:

                      No Fran, sei evidentemente in cattiva fede. O forse non capisci, il che sarebbe ancora peggiore. Migliaia di persone si possono far uccidere, credendo in un ideale o in una fede religiosa. Potrei farlo io, potrebbe farlo Vincent, potresti farlo tu. Non avrebbe alcun valore. Qui parliamo di altro. Parliamo di persone che non credono nella Resurrezione. La SANNO. Non c’è tempo fra la Resurrezione e le presunte apparizioni. I discepoli cominciano a predicare nell’immediato. Loro sapevano che Gesù era risorto. O, al contrario, se lo sono inventato. Non è che lo presumevano o lo speravano. Qua non si parla di un mito. Io posso credere alla Resurrezione. Chiunque dopo di me o prima di me ci ha potuto al massimo credere. Gli apostoli no. Loro erano a conoscenza della verità. Dato per assodato il sepolcro vuoto (altrimenti il messaggio e la proclamazione della Resurrezione neanche può partire), due sono le opzioni: o gli apostoli o qualcun altro di non definito hanno sottratto il cadavere dalla tomba, oppure è veramente risorto. Cosa ti appare più credibile? Se consideri che molti di questi poi vanno a farsi ammazzare per questo annuncio, che altri mettono a repentaglio la loro vita, cosa ti appare più credibile? Hanno avuto un’allucinazione collettiva? Hanno inventato tutto e poi sono andati a farsi ammazzare, sapendo di aver inventato tutto? Siate razionali, non prevenuti. Un uomo sano di mente non può escludere l’ipotesi resurrezione. Non può confermarla al 100%, ma non può di certo escluderla.

                    • Nippur ha detto:

                      be Anto1992 , statisticamente è un evento più unico che raro XD!
                      Devo essere sincero, crederci è durissima.

                    • sara ha detto:

                      “Tutte le religioni hanno seguaci in carne ed ossa..”

                      Ma quanta ignoranza c’è in questa affermazione..

                      ok, ti dò un briciolo di Sapienza in più.

                      Da quando esiste l’uomo …(e parliamo dei primi uomini, non dell’uomo moderno succube dell’imposizione cattolica, come e’ ben solito pensare da chi Crede di essere Erudito) e le prime Civiltà più antiche..così come le tribù ancora esistenti, si è vissuto nella vita terrena con il senso del trascendentale…si offrivano sacrifici per il raccolto, si incideva sui muri e si dedicavano piccole rappresentazioni a Dei o a “Essenze”, rappresentati talvolta da oggetti, statue e altro, a cui si credeva potessero in qualche modo intervenire o interagire col mondo degli umani…

                      così le più antiche e grandi Civiltà monoteistiche o politeistiche…

                      E’solo dopo, che le religioni si sono concentrati in figure rappresentative e più precisamente distinte in divinità personificate fino ad oggi.

                      Per la cronaca, piccolo troll, La Religioni esistono da che esiste l’uomo, …

                      forse è sull’Ateismo che sorge il dubbio di una crazione umana culturale ad hoc.

                      Dunque la mia domanda è: Quale è la religione che relamente pone le sue fondamenta sull’UOMO?

                    • Fran ha detto:

                      Anto, ma che discorso è? Tu credi per fede ma non perchè i discepoli hano “visto davvero”. Usiamo un minimo di logica per favore.

                    • Vincent Vega ha detto:

                      Per Fran

                      ” Anto, ma che discorso è? Tu credi per fede ma non perchè i discepoli hano “visto davvero”. Usiamo un minimo di logica per favore.”

                      I discepoli hanno detto di “aver visto davvero” e hanno dimostrato la loro buona Fede arrivando persino al martirio. È come ti ha detto Anto, la Resurrezione o è avvenuta o non è avvenuta, ma se non fosse avvenuta avremmo delle persone che si fanno deliberatamente ammazzare non solo per una menzogna, ma per una menzogna che sapevano essere tale.
                      Se non riesci a capire questo non capirai nulla.

                      E ripeto, è vero che di molti apostoli non sappiamo nulla o quasi sulla loro sorte, se non dalla tradizione, ma il martirio di Pietro e Paolo a Roma è considerato attendibile dagli storici (non che gli altri non siano attendibili, ma non c’è certezza, ci sono però tradizioni molto radicate).
                      Pietro ha rinnegato il Signore tre volte e poi è andato a farsi crocifiggere a Roma a testa in giù. Perché l’avrebbe fatto?

                      Guarda che la Resurrezione, a livello storico, è un bel rebus, perché chi non ci crede è costretto ad ipotizzare un mega bad trip collettivo. Nel senso che gli storici non sono in grado di giustificare il comportamento degli apostoli e la nascita del cristianesimo primitivo, se non accettando che, perlomeno, credettero davvero di averLo visto risorto.

                      Più in la la storia non può andare, ovvero non può dirci se la loro convinzione di averLo visto risorto sia fondata sul reale o su un’allucinazione collettiva, ma di certo il dato rimane, ed è che, ad esempio, il Kerygma di 1 Corinzi 15 risale ai primi anni ’30, ovvero due o tre anni dopo la Resurrezione. Non c’era tempo per il sedimentassi di un mito.

                    • Vincent Vega ha detto:

                      Il sedimentarsi, volevo scrivere.

                    • Vincent Vega ha detto:

                      Per Fran

                      “Tutte le religioni hanno seguaci in carne ed ossa e tante persone si sono fatte ammazzare per la loro religione o ideali, quindi quello che dici non ha nessun significato. Prendi poi l’esempio di Waco: questi non hanno avuto paura di morire quindi erano nella ragione.
                      (ma ci sei o ci fai?)”

                      Non ha nessun significato il fatto che Cristo sia stato l’unico uomo vissuto realmente ad essere considerato Dio incarnato, e non solo durante la Sua vita ma soprattutto dopo la Sua morte?
                      L’esempio di Waco, poi, è sommamente idiota: Cristo era morto. Punto. I Suoi apostoli sono morti per annunciarne la Resurrezione, se non fosse risorto sarebbero morti per una menzogna che sapevano essere tale, cosa impossibile. Di gente che muore per delle falsità ce n’è a bizzeffe, ma nessuno muore per una menzogna che sa essere tale.

                      Gli storici atei, infatti, non potendo smentire la vicinanza delle testimonianze della Resurrezione ai fatti postulano una specie di allucinazione collettiva ultra realistica, che è non meno incredibile della Resurrezione.
                      Naturalmente per secoli si è andati avanti dicendo che erano racconti tardivi, sedimentati nel mito ecc, ma oggi non esiste più un solo storico disposto ad avallare quelle idee.

                      Anzi, l’opinione comune è che il Kerygma di 1 Cor 15,3-11, ovvero

                      “A voi infatti ho trasmesso, anzitutto, quello che anch’io ho ricevuto, cioè che Cristo morì per i nostri peccati secondo le Scritture e che fu sepolto e che è risorto il terzo giorno secondo le Scritture che apparve a Cefa e quindi ai Dodici. In seguito apparve a più di cinquecento fratelli in una sola volta: la maggior parte di essi vive ancora, mentre alcuni sono morti. Inoltre apparve a Giacomo, e quindi a tutti gli apostoli. Ultimo fra tutti apparve anche a me come a un aborto. Io infatti sono il più piccolo tra gli apostoli e non sono degno di essere chiamato apostolo perché ho perseguitato la Chiesa di Dio. Per grazia di Dio, però, sono quello che sono, e la sua grazia in me non è stata vana. Anzi, ho faticato più di tutti loro, non io però, ma la grazia di Dio che è con me. Dunque, sia io che loro, così predichiamo e così avete creduto”

                      Come dicevo l’opinione comune è che tale Kerygma sia risalente ai primissimi anni ’30 (quando Paolo, dopo l’apparizione di Gesù sulla via di Damasco si convertì, conobbe gli apostoli che gli passarono il Kerygma, ovvero il lieto annuncio che Cristo ha vinto la morte). Decisamente troppo poco tempo perché il mito fiorisse. Ci si può chiedere come i discepoli siano arrivati a credere nella resurrezione, ma i fatti che abbiamo sono che :

                      1) Il sepolcro venne trovato vuoto (la storicità del sepolcro vuoto è accettata dal 75% degli storici, come puoi leggere qui https://carm.org/empty-tomb )

                      2) Prima le donne, poi i discepoli, e successivamente Paolo e cinquecento dissero di aver visto Cristo Risorto.

                      3) Coloro che Lo videro furono disposti a morire per Lui.

                      Questi sono fatti storici, ognuno tragga le sue conclusioni.

        • sara ha detto:

          Lo rispetto e lo capisco.

          • sara ha detto:

            ….pero’ io sono in un sito cattolico…
            Cerca di capirmi…

            Se puoi…
            Se vuoi…
            Se riesci…
            Se non e’ di troppo..
            Se non ti reca disturbo..
            Se lo desideri..

    • Paolo Viti ha detto:

      Vedi Fran, non sapevo che tu fossi un creazionista protestante…, perché il pensiero che l’evoluzione non esista e che tutto è guidato direttamente da Dio è proprio un pensiero creazionista. Invece, per tua sfortuna, l’evoluzione esiste e, seppur guidata da leggi intrinseche interne, ha un’area di casualità che l’ha portata a generare gli errori che dici.

      Senza contare le tue continue contraddizioni, sopra scrivevi che si può aderire solo a ciò che è dimostrabile scientificamente, mentre ora affermi l’esistenza del “puro caso” senza alcuna prova scientifica che si tratti di “puro caso”.

      • Fran ha detto:

        Io ho detto, parafrasando il discorso di Veronesi, quello che il cancro “sembra essere” e non commetto certo il grossolano errore di affermare che sia dovuto al “puro caso”.

  • Max ha detto:

    Qualcuno – uno scienziato – ha detto che il cancro e’ “il lato oscuro” dell’evoluzione delle specie. L’evoluzione, con i cambiamenti ereditari nella struttura degli organismi viventi che sono selezionati dall’ambiente, ha permesso ad una infinita quantità di specie animali e vegetali di evolvere ed esistere. Ed, in definitiva, ha permesso anche a noi di essere qui a parlarne.

    Altresi’, quando il nostro organismo e/o terapie combattono le cellule tumorali, alcune di queste resistono e passano queste loro abilita’ alle generazioni successive, che quindi non rispondono piu’ allo stesso trattamento.

    Forse si potrebbe dire niente cancro = niente evoluzione.

  • giorgio baldrati ha detto:

    una mia conoscenza ,parente acquisita,malata terminale di cancro ,pochi
    giorni prima di morire , l`ho sentita bestemmiare Dio. puo` averlo fatto,
    non credente e disperata , come provocazione a me presente , sapendo
    della mia fede . mi sono sentito impotente , incapace di darle il piu
    piccolo conforto. ho potuto solo comprendere a fondo il dono della fede.
    la fede ti permnette di rimanere in pace con Dio anche nella sofferenza .
    Dio e` fedele ; se tale prova viene da Lui , come il credente ritiene ,
    ci verranno dati i mezzi per superarla e questo rafforzera` la nostra fede.
    sappiamo tutti di dover morire ed a questo dovremmo essere pronti e preparati
    ad incontrare il giudizio del creatore in ogni istante della nostra esistenza.
    ” siate pronti , poiche` non sapete ne` il giorno , ne` l`ora “.
    Dio e` fedele , e quanto ci viene da lui , e` cosa buona. non siamo stati
    creati per la disperazione ma per la speranza. se non fosse cosi` , la
    creazione intiera non avrebbe alcun senso :

    Genesi 1:[31] Dio vide quanto aveva fatto, ed ecco, era cosa molto buona.
    E fu sera e fu mattina: sesto giorno.

    • lorenzo ha detto:

      Questa è la contraddizione dei non credenti: nella disperazione se la prendono con Dio…

      • Nippur ha detto:

        Sicuro?
        Ti racconto qualcosa di personale: mia figlia per un paio di giorni era bianca, mangiava poco.
        Decidiamo di portarla in ospedale dove un dottorino scrupoloso (gli auguro ogni bene) insiste per il primario con un controllo. Salta fuori che bisogna operarla d’urgenza per appendicite. C’è poco da scegliere, o la facciamo operare subito in un ospedale che non ha chirugia infantile o la si porta in un altro ospedale con tutti i rischi del caso (che ci rimanga nel viaggio per intenderci). La facciamo operare lì, accompagnandola in sala anestesia con un gran sorriso per tranquillizzarla e il cuore a 1000) Mia moglie, credente, vuole andare nella cappella dell’ospedale per pregare e chiedere aiuto ad una zia morta a cui voleva bene.
        Io l’accompagno, agitatissimo. Ma non prego, non chiedo aiuto a Dio nè a nessuna divinità. Mia figlia è la mia vita, ma non impreco, nè chiedo aiuto a nessun altissimo.
        Fortunatamente va tutto bene ed oggi mia figlia è una giovanissima e dolcissima donnina.
        Comunque, tutto questo per dirti che la tua conoscenza sugli atei va rivista, o si basa su campioni ristretti.

        • sara ha detto:

          Be’ tu pero’ in cappella c’eri e tua moglie ha pregato…;-)

          • Nippur ha detto:

            Per fare compagnia a lei, certo! Il bello della nostra coppia è che nessuno cerca di prevaricare l’altro, anche a livello di credo.
            Che paura però ci siamo presi!

            • sara ha detto:

              Certo Nippur..
              Ma ti ripeto..tu c’eri e lei ha pregato…per Dio siete una cosa sola..la tua presenza ad appoggiare lei e’ stata gia’ una preghiera per Dio e un grande atto di umilta’..
              🙂

              • sara ha detto:

                Una volta un mio amico mi racconto’ che ce l’aveva a morte con Dio…uscito dalla Chiesa e contro la Chiesa.

                Un giorno un amico gli chiese di accompagnarlo in cappella, anche se restio lo accompagno’ per puro favore…

                Sta di fatto che mentre stava seduto sulla panca senti’ una sensazione di pace e benessere mai avvertita prima…non ti racconto il seguito ma usci’ di la’ del tutto cambiato e con qualche lacrima sul viso..

        • lorenzo ha detto:

          Chiedo scusa: dovevo scrivere “Questa è la contraddizione di TALUNI non credenti”

        • Steve ha detto:

          Si boh. Io sono agnostico, ma a volte “l’ostinazione” dell’ateo nei propri principi mi lascia interdetto.

          In una situazione del generale, io me ne sarei sbattuto le palle di essere coerente con le mie idee e il mio ateismo e avrei pregato. Cosa mi costa? Con chi perdo la faccia? Mi sarei sentito imbarazzato? Ma chemmefrega…

          Il fatto che esistano atei tolleranti e tutto ci mancherebbe è vero, ma che non si schiodano dalla loro convinzione per orgoglio e paura di sembrare “deboli” o incoerenti pure.

          • sara ha detto:

            IL PROBLEMA STEVE e che in realtà l’Ateo ce l’ha a morte con Dio…

            è bloccato nel pregare …deve prima scartavetrare lo strato che lo separa da lui.

            Poi si passa al pianto disperato e poi alla liberazione finale….

            è una prassi abbastanza comune…

          • Nippur ha detto:

            DAi Steve, pregare cosa? Un qualcuno in cui non credo? Avrebbe avuto lo stesso valore di sacrificare un capretto ad Artemide, per me.
            Non è paura, era solo per spiegare che ci credi, oppure no.

  • andrea g ha detto:

    Certo, il male è scandaloso, quello subito dai bambini lo è
    a maggior ragione.
    Ma è meglio nascere, magari morire di cancro dopo pochi anni,
    e vivere poi eternamente con DIO, o non nascere proprio?

    • andrea g ha detto:

      La stessa -comunque- breve durata della vita, d’altronde,
      potrebbe riproporre i medesimi quesiti: qualsiasi persona
      anziana, 80, 90 anni, afferma: “mi sembra ieri che ero un
      bambino…è stato un attimo”.
      Perchè DIO non ci fà dunque vivere ben più a lungo?
      Non è forse perchè la vita terrena è soltanto un passaggio
      verso una Meta?

  • Dario ha detto:

    E perché non parlare della cattolicissima signora che andò persino in peregrinaggio a Medjugore per poi lasciare il marito malato di cancro alla prostata, il quale morì solo e abbandonato dalla famiglia ( anche la figlia se ne andò). Ah, l’amore cristiano vero e puro e sconfinato in questo caso.

    • sara ha detto:

      Quindi se la Signora fosse uscita per andare a fare la spesa o a trovare un’amica e il marito ci fosse rimasto, la colpa di chi sarebbe stata?…

      del lattaio e dell’amica?
      magari anche Cristiani.. e quindi alla fine trita e ritrita sempre lì si para: è sempre tutta colpa della Chiesa!!!..

      Comunque lei ha riportato un caso su 4 miliardi 87 milioni e 370 mila casi che pottrebbero tranquillamente screditare la versione misera e inconsistente delle sue accuse.

  • sara ha detto:

    Quando si presentera’ l’occasione spero di poterle dedicare questa ” ballata”:

    Sono io la morte e porto corona
    e son di tutti voi
    signora e padrona
    e cosi` sono crudele
    cosi` forte sono e dura
    che non mi fermeranno le tue mura
    Sono io la morte e porto corona
    io son di tutti voi
    signora e padrona
    e davanti alla mia falce il capo
    tu dovrai chinare
    e dell’ oscura morte
    al passo andare.

    sei l’ospite d’onore
    del ballo che per te suoniamo
    posa la falce
    e danza tondo a tondo
    il giro di una danza
    e poi un altro ancora
    e tu del tempo
    non sei piu` signora.

    Sono io la morte e porto corona
    e son di tutti voi
    signora e padrona
    e cosi` sono crudele
    cosi` forte sono e dura
    che non mi fermeranno
    le tue mura
    Sono io la morte e porto corona
    io son di tutti voi
    signora e padrona
    e davanti alla mia falce
    il capo tu dovrai chinare
    e dell’ oscura morte
    al passo andare.

    Sei l’ospite d’onore
    del ballo che per te suoniamo posa la falce e danza tondo a tondo, il giro di una danza e poi un altro ancora

    E TU DEL TEMPO NON SEI PIU’ SIGNORA.

  • Clara ha detto:

    Anche io ho fatto un’esperienza simile. All’età di 20 anni ho perso mia mamma per un cancro al polmone. La sua fede nel momento della malattia è stata forte, anche se silenziosa. Dopo la sua morte ho percepito una forza che non immaginavo, solo Dio poteva rendermi così! Lui ha asciugato le mie lacrime in un modo a me inspiegabile. Da allora mi sono avvicinata ancora di più a Dio, nostro consolatore…
    Credo che in tutta questa sofferenza il Signore abbia fatto un vero miracolo: non salvarle la vita ma renderla feconda nella vita di chi è ancora qui e vede in lei un esempio! Adesso poi, sono certa, lei parla al Signore di noi ogni giorno!