«I cristiani sono “di parte”? Lo ero anche io, quando credevo nell’ateismo»

warner wallace 
 
di J. Warner Wallace*
*detective di polizia e docente di Apologetica presso la Biola University di Los Angeles

 
da coldcasechristianity.com“, 19/02/16
 

I cristiani sono spesso accusati di essere “di parte”, semplicemente perché crediamo nel soprannaturale, un’accusa che ha un certo potere nella nostra cultura pluralistica. Persone di parte sono viste come pregiudizievole e ingiuste, arroganti e troppo fiduciose verso la loro posizione. Nessuno vuole essere identificato come qualcuno che è prevenuto o supponente.

Ma non cadiamo nell’errore, tutti noi abbiamo un punto di vista; tutti noi abbiamo delle opinioni e idee che colorano il nostro modo di vedere il mondo. Chiunque ti dice che lui (o lei) è completamente oggettivo e privo di pregiudizi ha un altro problema, ancora più importante: è una persona bugiarda.

La questione non è avere o meno delle idee, opinioni o punti di vista preesistenti, ma riuscire comunque a guardare le cose in modo oggettivo. E’ infatti possibile avere un parere preventivo e lasciare esso alla porta, così da esaminare la realtà in modo equo. In California, ad esempio, i giurati sono ripetutamente istruiti a “mantenere una mente aperta per tutto il processo” e non “lasciare che i pregiudizi di simpatia o dell’opinione pubblica influenzino la vostra decisione”. I tribunali quindi presuppongono giustamente che le persone hanno dei pregiudizi e sono influenzati dall’opinione pubblica. Nonostante questo, i giurati sono tenuti a “mantenere una mente aperta”. Lo stesso vale per ognuno di noi.

Quando ero scettico e ateo, non accettavo minimamente l’esistenza dei miracoli, avevo un fortissimo pregiudizio contro il cristianesimo. Il mio impegno per il naturalismo mi ha impedito di considerare la realtà in modo oggettivo, tuttavia dopo aver capito i pericoli dei pregiudizi lavorando nelle scene del crimine, ho deciso che avevo bisogno di essere onesto con le mie inclinazioni naturalistiche. Non potevo iniziare dalla conclusione e se le prove e gli argomenti mi indicavano la ragionevole esistenza di Dio, questa certamente apriva la possibilità del miracoloso. Se Dio esistesse, infatti, Egli sarebbe il creatore di tutto ciò che vediamo nell’universo e la creazione da parte di Dio sarebbe certamente a dir poco miracolosa. Per questo miracoli minori (come, per esempio, camminare sull’acqua o guarire un cieco) potrebbero non essere così impressionati se messi a confronto.

Per questo posso dire che la mia esperienza di detective mi ha aiutato a convertirmi alla fede cristiana. Certo, questo non significa che ora appena non riesco a trovare una spiegazione facile o rapida in modo “naturale” ricorro subito ad una spiegazione “soprannaturale”. Semplicemente sono aperto a seguire la ragione ovunque essa conduca, anche se indica l’esistenza di un progettista miracoloso.

Non sono diventato cristiano perché ho subito ​​una distorsione preventiva a favore del cristianesimo. Anzi, sono cresciuto con un pregiudizio contro il cristianesimo. Non sono un cristiano perché sono stato cresciuto in questo modo, sono cristiano perché riconosco questa strada come la verità.

7 commenti a «I cristiani sono “di parte”? Lo ero anche io, quando credevo nell’ateismo»

  • Andrea VCR ha detto:

    Una bellissima testimonianza. 🙂
    Viva Cristo Re

  • Corrado Luciani ha detto:

    E’ mia ferma convinzione che se si facesse una sorta di lavoro da “investigatore” si arriverebbe a stabilire l’esistenza di una intelligenza e coscienza universale, ovvero abbiamo indizi gravi precisi e concordanti per credere all’esistenza di Dio. Diversa cosa è la dimostrazione di miracoli o dogmi religiosi, ma una volta stabilito che Dio esiste forse questo non ha molta importanza.

  • Steve ha detto:

    Beh, anche io da agnostico riconosco che l’ateo è il dogmatico e il carico di pregiudizi per eccellenza. L’ateismo è la summa di qualsiasi dogma, anche perchè a differenza della fede prevede arroganza e incapacità di valutare il fatto che si non si è da soli in grado di rispondere ad ogni quesito, e ci si mette automaticamente al di sopra della divinità.

    Parecchi miei amici sono agnostici e condividono questo fatto. Atei “duri e puri” non ne frequento e sinceramente farei fatica a capirli ancor più dei vegani probabilmente. Però ne conosco parecchi e le loro argomentazioni si fermano all’odio quasi infantile per la chiesa causa di tutti i mali del mondo, soprattutto dei loro.

  • Umberto P. ha detto:

    Tutti tendiamo ad essere di parte, il mio unico problema è discutere con persone che sostengono di avere la Verità in tasca. Alcuni Cristiani tengono per loro la loro certezza, parlano dicendo “secondo noi”, altri pongono il loro dialogo con l’agnostico nei termini di “tu ammetti di non sapere, io invece so tutto”, ed allora mi chiudo: dal mio tiepido punto di vista vedo mille culture e religioni diverse, tutte con la pretesa di avere l’unica Verità.

  • Fran ha detto:

    Era meglio se rimaneva a fare il detective…

    • Gianfranco ha detto:

      Vedi l’intervento di Steve sopra

      • Fran ha detto:

        Cioè di chi dice che l’ateo è arrogante? E il credente non lo può essere alla stessa maniera? Oppure di chi dice che l’ateo si mette al di sopra della divinità? Ohibò, ho letto bene? Ma che discorso è?