Nuove “famiglie”: dietro l’arcobaleno, il buio
- Ultimissime
- 17 Apr 2016
di Giuliano Guzzo*
*sociologo e blogger
da Notizie Pro Vita, aprile 2016
È indubbio come sia in corso, ormai da anni, un tentativo su più versanti – accademico, mediatico e politico – di presentare le coppie composte da persone dello stesso sesso come modello di ‘nuova famiglia’ del tutto equivalente a quella naturale, ribattezzata non a caso come ‘tradizionale’ e posta a sua volta sullo stesso piano di altre unioni alle quali, pur non essendo ‘tradizionali’, sarebbero riservate le medesime attenzioni.
Se si guarda in particolare alle serie televisive o a come vengono confezionate molte trasmissioni non c’è dubbio come detto tentativo non solo sia in atto, ma sia sempre più insistito e non di rado giunga ad esaltare ‘nuove famiglie’ presentandole ai telespettatori come più equilibrate, più sensibili, più aperte mentalmente; quasi che le unioni gay fossero interpreti di una sensibilità nuova, rispetto alla quale la famiglia ‘tradizionale’ avrebbe solo da imparare. È proprio così? Davvero le coppie composte da persone dello stesso sesso sono un modello positivo e, comunque sia, tranquillamente paragonabile alla famiglia ‘tradizionale’? Il solo modo per farsi un’idea al di là delle diverse sensibilità e convinzioni morali di ciascuno è quello di volgere lo sguardo alla ricerca e alle statistiche. Statistiche le quali – strano ma vero – raccontano sulle unioni omosessuali una realtà molto diversa da quella catodica tutta ‘baci e abbracci’. Infatti le relazioni fisse omosessuali non sembrano paragonabili a quelle eterosessuali da nessun punto di vista: né perdurata, né per esclusività e neppure, anche se è politicamente scorretto dirlo, per i tassi di violenza interpersonale che le caratterizzano. Vediamo perché.
Si può iniziare considerando la stabilità di coppia, condizione che se da un lato non è automaticamente indice di armonia relazionale dall’altro comunque non può essere ignorata. Ebbene, la realtà è che una coppia eterosessuale viene considerata ‘duratura’ se raggiunge almeno venti-cinque anni di convivenza; una coppia omosessuale, invece, può essere considerata ‘duratura’ se si protrae almeno per cinque anni [cfr. Pediatria Preventiva & Sociale, 2014;37-39]. Un terzo delle coppie omosessuali conviventi, infatti, sta insieme meno di due anni, un terzo tra i due e i cinque anni e l’ultimo terzo più di cinque anni [cfr. Barbagli M. – Colombo A. (2007) Omosessuali moderni. Gay e lesbiche in Italia, Il Mulino]. Secondo uno studio olandese, la relazione ‘fissa’ media di coppie maschili dura 1,5 anni [cfr. AIDS, 2003; Vol.17(7):1029-1038]. La situazione non è diversissima in Inghilterra dove, secondo una ricerca, rispetto alle coppie eterosessuali sposate, quelle eterosessuali solo conviventi hanno entro cinque anni un rischio di rottura 2,75 volte superiore, rischio che sale addirittura a 5,25 se il termine di paragone sono le coppie conviventi omosessuali [cfr. Journal of Marriage and Family, 2012; Vol.74(5):973–988]. È interessante osservare come neppure il riconoscimento giuridico riesca a rendere più solide le coppie composte da persone dello stesso sesso: uno studio condotto sulle unioni dello stesso sesso registrate in Norvegia e Svezia ha riscontrato per queste un rischio di divorzio superiore dal 50 fino al 167% rispetto a quello proprio dei matrimoni tra uomini e donne [cfr. Demography, 2006; Vol.43 (1):79–98].
Oltre a non essere duratura, la relazione omosessuale non risulta neppure caratterizzata da esclusività: Mcwhirter e Mattison – due studiosi omosessuali, dunque non sospettabili di parzialità – hanno esaminato 156 coppie formate da omosessuali maschi scoprendo come, di queste, solo sette avevano avuto una relazione sessualmente esclusiva, e nessuna di esse aveva avuto una durata maggiore di cinque anni [cfr. (1984) The male couple. Reward Books, Englewood Cliffs]. Con ogni probabilità ciò è il riflesso anche del fatto che molte persone omosessuali, nel corso della loro vita, tendono ad avere un numero altissimo di partner: un’ampia ricerca di alcuni anni fa svolta su un campione americano, mostrava che su 574 uomini omosessuali soltanto tre avevano avuto un unico partner, l’1% ne aveva avuti 3-4, il 2% 5-9, il 3% 10-14, l’8% 25-49, il 9% 50-99, il 15% 100-249, il 28% 1000 (mille) e più [cfr. A.P. Bell – Weinberg M.S. (1978) Homosexualities: A study of diversity among men and women, Simon & Schuster, New York]. +
Si potrebbe a questo punto obiettare che tutto questo, però, sia dovuto al mancato riconoscimento giuridico delle unioni omosessuali che, una volta socialmente accettate, renderebbero i soggetti che le compongono molto più sereni, appagati e con condizioni di salute migliori. Tuttavia questa osservazione, a prima vista plausibile, non solo non ha dati che la suffragano, ma ne ha che la smentiscono. In particolare, il fatto che il riconoscimento della unione omosessuale sia associato a migliori condizioni di vita e felicità è smentito da uno studio condotto sulla popolazione della Danimarca fra il 1981 e il 2010 i cui esiti sono così sintetizzati da padre Giorgio Carbone: “Tra i maschi sposati con altri maschi la frequenza del suicidio aumenta di 4,09 volte rispetto ai maschi sposati con donne e tra i maschi conviventi con altri maschi aumenta di 3,46 volte. Tra le femmine sposate con altre femmine la frequenza aumenta di 6,40; e nel caso delle conviventi aumenta di 1,79” [(2015) Gender, Edizioni Studio Domenicano]. Siamo insomma lontanissimi dalla felice cartolina arcobaleno che viene così frequentemente mostrata sui media.
Lo dimostrano anche i dati sulla violenza domestica: le relazioni omosessuali, infatti, risultano segnate in misura superiore da violenza – spesso suscitata da gelosia e desiderio di vendetta – di quelle eterosessuali [cfr. American Journal of Public Health, 2002; Vol.92(12):1964-1969]. Questo aspetto è ben noto agli studiosi, che ritengono molto frequente la violenza domestica all’interno delle coppie omosessuali al punto da considerarla responsabile di un numero di vittime superiore di quelle di cui sarebbe responsabile l’omofobia [cfr. Temple Political & Civil Rights Law Review, 1999; Vol.8]. Perché allora non se ne parla? Anzitutto, le persone lesbiche, gay, bisessuali, transgender e queer stentano a denunciare gli abusi subiti perché non vogliono essere visti come ‘traditori’ della comunità LGBTQ [cfr. Journal of Interpersonal Violence, 1994; Vol.9(4):469-492]. Inoltre, c’è la difficoltà, da parte di molti, a ritenerla possibile e diffusa. Fa molto riflettere, in proposito, il caso di un ragazzo di 35 anni della provincia di Bologna, il quale, dopo aver subito per quattro anni percosse ed abusi da parte del compagno, ha deciso di non tacere più, ma purtroppo non è stato preso sul serio dalle forze dell’ordine e neppure dal centro antiviolenza: “Il centro antiviolenza a cui mi sono rivolto ha deciso solo dopo una riunione straordinaria di accettare il mio caso: ho dovuto chiamare decine di volte. Poi abbiamo iniziato il percorso, ma con un grande imbarazzo. Ero il primo uomo che vedevano” [27esimaora.corriere.it, 22.3.2015].
Forse sarebbe il caso di smettere d’immaginare le ‘nuove famiglie’ stile Mulino Bianco 2.0 ed iniziare a fare i conti con il buio, finora tenuto ben nascosto sotto le bandiere arcobaleno.
116 commenti a Nuove “famiglie”: dietro l’arcobaleno, il buio
Quindi, anche da un mero punto di vista statistico, le coppie omosessuali sono le meno adatte per dare una prospettiva di stabilità a lungo termine per un bambino.
…l’immagine e’ alquanto inquietante…
Mostruosa, direi…
Salve a tutti.
Premettendo che in linea di massima concordo con voi su questo tema. Vorrei sottoporvi un quesito: bastano questi dati per impedire alle coppie omosessuali di coniugarsi e di adottare bambini?
Mi aspetto di poter trovare molte ‘minoranze da discriminare’ anche all’interno delle coppie eterosessuali per le quali alcuni parametri di qualità del rapporto di coppia (come ad esempio la stabilità della coppia stessa) siano influenzati negativamente. Ad esempio la scarsità di reddito potrebbe ricadere negativamente sulla vita di coppia. Oppure basterebbe considerare le persone che hanno avuto un passato legato alle dipendenze per aspettarsi un maggiore fattore di rischio nella convivenza.
Quindi mi chiedo, dobbiamo davvero appellarci a queste motivazioni (vere ed empiriche) per negare alle coppie omosessuali di coniugarsi? Credo che le ragioni siano altre.
Saluti
L’essere omosessuali rende la categoria più individuabile rispetto ai ‘normali’ perciò più stigmatizzabili. Sondaggi tra i ‘normali’ danno una media di partner tra 15 e 30 nel corso della vita, sia per uomini che per donne, il che non mi pare proprio da vita morigerata secondo la visione della Chiesa. Quel 28% di omosessuali che ha avuto 1000 partner forse l’hanno pescato tra i prostituti. Se applicassero rigorosamente i livelli minimi richiesti per l’adozione anche ai genitori naturali, credo che sì, alla maggior parte di loro verrebbero tolti i figli.
(Nota a margine: quel ”ragazzo di 35 anni”… ma a che età si diventa uomini in Italia?)
Caro Klaud, mi diresti a quali sondaggi ti riferisci? I dati che tu citi mi sembrano molto dubbi. Comunque, anche alla pari di incontri sessuali ( e ti dico subito che non ci credo che i numeri siano anche solo lontanamente simili tra omo ed etero ) rimane una differenza insormontabile. Mettiamo che la coppia omo e la coppia etero siano tutte e due equilibrate, mature, affettuosissime, colte, ecc.ecc.: visto che l’essere umano esiste nella versione femmina e nella versione maschio, spiegami perché dovrebbe essere indifferente far crescere un bambino con una sola versione dell’essere umano. Perché dargli la metà quando gli si può dare l’intero? Dov’è l’interesse del bambino? Perché il “diritto” AL bambino di due maschi o di due femmine o anche di un/una single dovrebbe prevalere sul diritto DEL bambino a crescere con la visione del mondo, con l’odore, con la voce, con la diversa espressione del l’affetto, con la diversa esperienza che hanno un uomo e una donna? Solo nella coppia eterosessuale, solo nella coppia composta da un uomo e da una donna – a parità di tutto il resto – si offre il massimo ad un bambino. Perché privarlo di ciò, visto che è già stato privato di tanto? Perché non dargli il meglio?
Fabrizia, mi riferivo solo al fatto che anche tra i ‘normali’ è frequente una certa promiscuità; e che a priori nessuna famiglia, nemmeno quella tradizionale, è garanzia di ambiente idilliaco.
Purtroppo, o per fortuna, i bambini si assuefanno all’ambiente dove vivono: per questo si pensa che siano felici.
Sono contrario all’adozione da parte di omosessuali (che, detto per inciso, non mi piacciono).
Potrei essere favorevole solo nel caso si trovasse il modo di conoscere in anticipo cosa ne penserebbe l’adottando al raggiungimento della maggiore età.
Klaud ora pero’ l’hai sparata grossa…
Questa e’ una Grande balla.
Provami la tua affermazione con fonti o dati.
Perche’ io per controbattere te ne posso portare diversi.
Senno’ stai zitto e parla di te come categoria di “normali che promiscuono”
Non ho capito la tua obiezione.
Se ti riferisci alle percentuali di partner nella vita basta che fai una ricerca e ne trovi a volontà.
Io non mi promiscuo…
Io intanto ho trovato questa:
http://www.documentazione.info/adozioni-gay-il-no-degli-esperti
E’ generica, ma se vuoi puoi trovare il modo di approfondirla bene.
Caro klaud..io non parlo di tutti ma la maggior Parte dei gay, se ti informi, ha una visione di sessualita’ non proprio congrua a quello Che tu definiresti uno stile di Vita normale.
Di fatto coloro Che si sposano e adottano sono per la maggior parte, attivisti LGBT e lo fanno per fare in modo che il loro mondo, possa entrare, in qualche modo, a far Parte della cognizione socialmente condivisa di normalita’.
E se per farlo bisogna sposarsi e adottare ecco che si mettono in moto tutta una serie di azioni politiche Volte a cambiare il concetto di normalita’, proprio per includerne altre, attraverso caratteristiche Che ne attribuirebbero il comune stila du Vita sociale.
Resta una questione di fondo.
Gli attivisti, si definiscono sessualmente liberi, senza vincoli.
Per loro la sessualita’ va vissuta a tutto tondo, con tutti e in tutti i modi. Sono contro la tradizionalita’, la fedelta’ e il matrimonio.
Per questo disprezzano la dottrina cattolica e la combattono.
Mario mieli:
Un omosessuale della LGBT, considerato, uno degli esponenti intellettuali piu’ illustri del mondo arcobaleno..a cui si rifanno molti circoli sociali dell’ARCIGAY, che portano il suo nome.
Ti invito a leggere i suoi libri.
Un pro necrofilia, pedofilia, zoofilia e alte ancora.
Come lui tanti altri ” intellettuali gay”, promotori e fondatori del pensiero e del manifesto gay, nonche’ iniziatori della associazione LGBT, oggi potente Lobby mondiale.
Concordo con la prima frase.
Il resto è una realtà che aborro – direbbe Mughini – e ne sto lontano.
Allora siamo d’accordo che non siamo tutti, Chi piu’ Chi meno, dei piccoli roditori perennemente in calore in cerca di sfogo a tempo pieno col branco d’appartenenza?
Lo spero! Aspiro a qualcosa di più che non solo formaggio e topoline… 🙂
– Questo è semplicemente un parto della tua fantasia: perché dovrei prenderlo in considerazione, anche solo confutandolo, per considerarlo al pari di una realtà?
– Riportare documenti di sondaggi cancella forse l’handicap che esiste tra il corpo e la mente di un omosessuale?
. Chi ha orecchie, se in grado, intenda…
Tommaso direbbe che sono i condizionamenti astrali a decidere se uno tende a scegliere cose vantaggiose e cose nocive, non l’intelletto, essendo in tutti identica la natura dell’intelletto. “Handicap” non deve essere allora considerato un difetto di giudizio della mente, ma, se si accetta la razionalità cristiana, quando non è conforme alla ragione (cristiana), un difetto di predisposizione naturale determinato dagli astri o comunque da cause naturali, che riguarda il corpo soltanto. Il problema è che la razionalità laica non è la razionalità cristiana. Se vi è colpa, però, per la razionalità cristiana (Tommaso) è una colpa razionale, è la ragione a determinare il comportamento erroneo, non l’handicap. Per Tommaso tutte le inclinazioni sono naturali anche se non tutte sono razionali… Mi chiedo allora perché si scarichi sull'”handicap” naturale anche la colpa finendo per confonderli in una sorta di “handicap razionale”, in uno stato simile alla follia, una inclinazione naturale che renderebbe incapaci di intendere e di volere cioè di ragionare… Mi sembra che tu stia dicendo, Lorenzo, “Finché non si cura, il gay (colui che rivendica la razionalità del suo comportamento) e l’omosessuale (che non la rivendica) non possono capire che il loro è un comportamento sbagliato e che la loro è una perversione” Ragionamento il tuo che con la politica “giusta” porterebbe alla cura obbligatoria. E allora ti domando: saresti per la cura obbligatoria dei gay? Come avveniva fino agli anni ’70 in certi paesi occidentali?
Tommaso direbbe che hicetnunc ha qualche handicap nel comprendere quello che nella Summa sta veramente scritto…
Riguardo poi “alle cure obbligatorie per i gay”, dopo averli informati dei rischi che corrono, lascio a loro decidere se preferiscono vivere o morire.
ho chiesto se approveresti che la legge la imponesse, non è la stessa cosa
riguardo poi alla summa potresti abbassarti anche tu ad argomentare le tue affermazioni o fai come andrea g, dare a credere di aver capito tutto?
No, non approverei.
Se leggi la Summa dimenticando che astrologia ed astrologia erano sinonimi non so cosa farci.
così pari meno arcigno 😉
La stessa cosa, direi. 🙂
I bambini hanno bisogno di stabilità affettiva, non di una girandola di “genitore 2” (o magari di rapporti tra un qualsiasi numero di persone ed animali come proposto dall’on. Carlo Sibilia del M5S), hanno bisogno di genitori vivi e sani (ci ricordiamo che il 63% dei nuovi casi di AIDS vengono dal “male to male sex”?), hanno bisogno di un ambiente familiare privo di violenza domestica… e soprattutto hanno bisogno di essere considerati persone e non “oggetti di diritti di proprietà” alienabili (a titolo oneroso o meno).
Magari si poterbbe anche ascoltare quello che dicono i figli di omosessuali: leggere “Fuori dal buio” di Dawn Stefanovicz o dare 1 occhiata al blog di Robert Oscar Lopez (che raccoglie tra l’altro le testimonianze di altri che come lui hanno vissuto in questo modo), giusto per dire i primi che mi vengono in mente… scusa, aggiungo anche Andy Cannon!
Che poi gli aspiranti padre e madre adottivi vadano esaminati bene per evitare di mettere bambini in mano a qualcuno che pensa i figli siano un diritto (e quindi una proprietà) è solo giusto… In effetti la mia impressione è che i movimenti LGBTQ stiano venendo usati per “sdoganare” la compravendita dei bambini, ma che il vero business
siano i fanatici del figlio perfetto, quelli che non vogliono “perdere tempo” con l’improduttiva gravidanza o chi non ne vuole i segni sul corpo… che così hanno anche un capro espiatorio per quando le cose andranno male (attendo con orrore le statistiche dei figli dell’utero in affitto… lo sapevi che il feto e la donna che lo porta durante la gravidanza si scambiano materiale genetico? O che nel caso del trapianto di DNA mitocondriale si è visto come l’avere materiale genetico di 3 persone “causi qualche problemino”?). Peggio che mai l’idea di un futuro utero artificiale… leggi qualcosa sulla vita prenatale (uno per tutti A. Tomatis).
Per il resto siamo alle solite… insulti per difendere l’indifendibile, ribatti le minuzie facendo finta che basti a demolire il resto, usi il “forse” come “parola magica” per menare il can per l’aia. Ti devo anche dire bravo?
Viva Cristo Re
Nooo! non dirmi ‘bravo’ altrimenti il mio ego già ipertrofico potrebbe esplodere!
(Insultato chi… dove… quando?)
#staisereno 🙂
Non ti sei accorto di essere un omofobo? Alla faccia della distrazione! Cioè dire che più di un omosessuale su 4 forse si prostituisce è pesantino no? 🙂
Lo ammetto… in fondo in fondo (molto in fondo!) mi stai pure simpatico, ma spero che non sembri un’attentato dell’ISIS… se proprio devi esplodi piano! 😛
Viva Cristo Re
Forse non capisci quello che leggi: dove ho detto che un gay su 4 si prostituisce? Ho detto che se un gay ha avuto 1000 partner probabilmente è un prostituto.
E la cifra strabiliante del 28% di gay che ha avuto 1000 partner la trovi là in alto nell’articolo. Su da bravo, rileggi lentamente.
Infatti non ho detto tu abbia affermato “un omosessuale su 4 si prostituisce”, ma che + di 1 su 4 FORSE si prostituisce (rieggi bene, il forse l’avevo messo!)… Però in GB ed USA c’è gente che è stata licenziata come “omofoba” per molto meno, forse o non forse.
In ogni caso non prendertela! Diciamo che mi sono messo in pari con quella dell’auto usata. 🙂
Onestamente, mi ci vedi nella Gaystapo? 🙂
A proposito, quei sondaggi (tra parentesi, dove li hai trovati, su Visto?) lasciano il tempo che trovano… non sono ricerche controllabili nel rispetto sia di metodologie che di strumentazione.
Voglio dire se fai un campione che comprende John Holmes e 999 neonati ottieni una media di 30 partners sessuali pro capite… servono commenti?
Viva Cristo Re
L’eterosessualità non è innata e i bambini vanno protetti perchè possano avere il maggior numero di possibilità per sviluppare correttamente la loro identità sessuata http://www.eterosessualita.com
Grazie, faro’ del Mio meglio per cercare di correggermi.
L’articolo scrive che i bambini vanno protetti da condizionamenti sociali in grado di distorcere il loro sviluppo naturale, portando esempi di come questo possa succedere, anche involontariamente… la tua versione è un tantinello distorta. Cerca di essere più corretto in futuro.
Viva Cristo Re
Gli omosessuali Grazie a Dio non sono tutti cosi..
Ecco Andrea, questo e’ un soggetto Che fa Parte proprio di quella categoria Che, conosce la realta’, non l’accetta e per non sentirsi in disarmonia impone il suo modello di mondo idealizzato, a sua immagine e somiglianza.
Causando esattamente cio’ Che ad egli stesso gli ha fatto male..
Un po’ come quando l’industrializzazione porto’ l’immigrazione di meridionali al settentrione.
I quali furono emarginati,ed essi per reagire a Tale ostilita’ si omologarono alla mentalita’ settentrionale in modo da essere maggiormente accettati.
Successe in seguito Che gli ormai ex meridionali quando incontravano altri meridionali o stranieri si comportavano con ostilita, peggio degli stessi settentrionali.
Nonostante a loro tempo avessero potuto constatare la sofferenza come conseguenza dell’emarginazione subita Sulla loro pelle.
Il riscatto chiama vendetta.
Se concordi saprai anche appellarti alle motivazioni Che ti Hanno spinto Verso questa direzione..
Dimmi prima:
Per quäle motivo concordi?
Ciao Sara.
Concordo nei contenuti, nel senso che non metto in dubbio le informazioni qui riportate. Però qualche dubbio ogni tanto mi sorge.
In linea di massima ritengo che la configurazione tradizionale costituisca la configurazione più virtuosa in senso utilitaristico ai fini evolutivi. In parole povere: se nella storia dell’umanità il modello ‘tradizionale’ ha costituito la regola ed ha prevalso un motivo (utilitaristico) dovrà pur esserci.
Oltretutto mi affido a quello che spontaneamente sento per l’esperienze che ho vissuto fin’ora. Di fronte ad esempio alle foto di coppie omosessuali con bambini provo del disagio e non ho vergogna ad affermarlo nonostante molte persone si scandalizzano per questa mia affermazione. Non credo sia una questione di discriminazione, ma è semplicemente un riflesso della cultura in cui sono cresciuto che mi ha abituato a concepire un certo tipo di modello famigliare (al di là della mia istruzione religiosa).
Ed infatti spesso mi chiedo se io stia sbagliando, se tutto quello che definiamo ‘cultura’ non sia in ultima istanza manipolabile a piacimento dall’uomo.
Un’altra motivazione che mi spinge ad essere contrario alle famiglie omogenitoriali (o ad altre varianti sul tema che spontaneamente saranno richieste nel momento in cui si faranno concessioni in tal senso) è il rischio che si corre. A priori mi sembra assurdo rischiare di affidare un bambino ad esempio ad una famiglia omogenitoriale in assenza di una risposta definitiva ed esaustiva in merito al fatto che sia del tutto equivalente ad una famiglia tradizionale. Mi sembra una scommessa pericolosa che viene giocata solo per appagare dei bisogni di persone adulte a discapito dei bisogni di coloro che invece subiranno passivamente questa cosa.
Ma mi resta sempre il tarlo del fatto che tutto sia manipolabile culturalmente. Per questo vi espongo i miei dubbi.
In ultimo, un altro motivo che mi spinge a rifiutare questa tendenza attuale è la percezione di essere pesantemente manipolato dall’alto. Ho la percezione che questo intenso dibattito sia una colossale truffa che interessa una minoranza delle minoranza (omosessuali che vogliono figli e relazioni stabili) e che quindi sia poco significativo. Non mi arrischio a spiegazioni complottistiche perché sono troppo scettico per accettarle ma ho la netta sensazione che tutta questa discussione sia artificiosa ed ancora non ho trovato una risposta (autonomamente) in merito del perché si cerca in tutti modi di avvalorare queste idee.
Ciao zjuganov( ma nomi normali qui dentro no?);)
Grazie per la risposta piu’ Che Chiara.
Intanto ti dico Che io non ho dubbi sul fatto Che gli omosessuali possono vivere la loro affettivita’ come vogliono, ma i Bambini o figli sono un’altra questione.
Ho letto tanto su questo argomento, essendo per me qualcosa di viscerale, in merito a tanti dati e ricerche condotte..e a prescindere dai risultati o dai dati emersi( comunque inquietanti) ti diro’ Che molte cose sulla questione dei figli ai gay non quadrano.
Intanto ti parlano di famiglie tradizionali..forse perche’ vorrebbero ricondurre quel Termine ad una idea vecchia, passata, bigotta e cattolica di concetto di famiglia, ma in realta’ omettono un particolare.
Un uomo e una Donna sono naturalmente portati a unirsi creare un legale e generare. Dunque si parla di famiglia “NATURALE”.
Che a livello di terminologia e’ ben diversa.
La famiglia Naturale esiste da quando esiste l’uomo, societa’ primaria alla base della comunita’ collettiva. Cellula portante in Cui nasce cresce e si forma ogni individuo.
Prima della chiesa essa gia’ esisteva come unione di valenza unica proprio perche’ generatrice e duratura. Con la chiesa si e’ aggiunto qualche significato in piu’. Ma e’ sempre stata la collettivita’ e lo Stato a darle un ruolo fondamentale e a riconoscerle valenza istituzionale.
Dunque, la famiglia naturale e’ ed e’ sempre stato IL LUOGO PIU IDONEO PER LA CRESCITA EQUILIBRATA DI UN INDIVIDUO.
E non perche’ lo dice la Chiesa ma perche’ lo dice la storia…come dici tu..il resto e’ sperimentazione, perche’ no..non basta l’amore.
Il legame di figliolanza al proprio genitore e’ insostituibile e inoltre tutto lo studio della psicologia dell’eta’ evolutiva del fanciullo, insieme con la carta internationale dei diritti del fanciullo, la psicologia infantile dice Che ogni Bambini ha il diritto di sua madre e di suo padre, in mancanza dei propri genitori, ha bisogno di avere comunque due figure Che li rappresentino, uomo e Donna.
Lo so perche’, oltre all’ovvieta’ della Cosa..tutto cio’ me l’hanno fatto studiare…capisci?
Manuali e manuali di psicologia?..che facciamo, li buttiamo nel cesso?.. Perche’ una Lobby con soldi finanzia nuove ideologie?
Un Bambino per un sano sviluppo psicoaffettivo ha bisogno dell’ alternanza di queste due figure.
Basta l’amore e’ una gran cavolata.
Vorrei farti leggere tanto materiale..appena posso lo pubblichero’
Comunque quello Che provi quando vedi Bambini con due papa’ o con due mamme e’ del tutto naturale…e’ la reazione involontaria di uno stato di disagio per qualcosa di non naturale..non c’entra la cultura in tutto cio’..c’entra la natura e la contronatura.
Spero di aver risposto un po’ alla tua domanda.
A presto.
sembra il gioco delle tre carte
Sono carte Che mi han dato in mano…
Non le ho mai chieste ne’ tantomeno ci gioco.
sì ma se le carte sono due in mano tua diventano tre, da come scrivi
Perche’ parlare con te e’ come giocare alla “Roulette”?…
Cosa intendi?
Ps:..” Roulette Russa”..ovviamente 🙂
psicologia infantile e psicologia dell’età evolutiva sono la stessa carta e la carta dei diritti è un discorso politico, derivato anche quello dalla stessa matrice, dunque le carte sono una sola. Uno non trova mai la carta che “conferma” le altre due, perché è identica a una delle due o a entrambe
Si forse hai ragione non e’ psicologia infantile perche’ racchiude la psicologia dell’eta’ evolutiva..
Forse era neuropsichiatria infantile
oppure
Psicopatologia dell’eta’ evolutiva..
Sai Che non mi ricordo?..vabe’
Allora hice, fammi passare la dicitura:
” Vari studi Sulla Psicologia dello sviluppo e la Carta Internazionale dei diritti del fanciullo..”
Va bene..
Solo psicologia dello sviluppo…
Ok…
Ragazzi stavo scherzando..
ti apprezzo molto sia quando mi dai ragione e ammetti il torto, sia quando mi dai torto ed hai ragione
hai ragione da vendere a chiederti “se tutto quello che definiamo cultura non sia in ultima istanza manipolabile a piacimento”
Rispondo all’ultimo tuo problema posto con le parole di Joseph Sciambra (ex gay): “Bisogna poi comprendere che la lotta per i diritti è una lotta politica a cui le persone con tendenze omosessuali sono indotte con l’obiettivo di distruggere la famiglia.”
http://www.lanuovabq.it/it/articoli-io-ex-pornodivo-gay-vi-racconto-lingannolgbt-15679.htm
https://www.uccronline.it/2016/04/14/albert-einstein-dopo-il-nazismo-ritorno-alla-fede-biblica/#comment-174213
“un nulla esistente”, hai detto bene dunque, dunque un nulla non significante sé come un nulla di tua inventiva, come un nulla cioè di significato perspicuo (assolutizzato come nulla assoluto)
ti rispiego “nulla (segno) = universo increato (significato)”: nulla (segno non perspicuo del suo significato) = (vuol dire) universo increato (segno perspicuo del suo significato)
o se preferisci: “nulla” (che resta segno non perspicuo, dunque Hawking sbaglia ad usarlo)= “non-nulla” ossia “nulla di qualcosa” (significato esistente, perché indica la materia)
che significa, anche: “nulla” (il segno usato da hawking) non=/=uguale “nulla” (significato inesistente, se inteso come inesistenza di ogni cosa, cioè come nulla assoluto)
solo se nulla (segno usato da hawking) = nulla (segno di significato perspicuo) parli bene, andrea g, ma il nulla di hawking probabilmente non è inteso da lui come il nulla assoluto, ma è la materia
Mitico, ma puoi fare di meglio: continua a scrivere, thanks a lot!
senza il tuo “feedback” nessuno può sapere se hai capito
L’essenziale è che tu comprenda ciò che scrivi-
Insisti, ce la puoi fare-
l’essenziale è più che altro che si arrivi a una comprensione comune altrimenti che si parla a fare?
Ah, cosa tu scriva a fare lo sai solo tu, ovvio.
Però trovo i tuoi post molto divertenti, dunque ti invito a continuare-
te l’ho detto per cosa scrivo a fare e tu per cosa scrivi?
“te l’ho detto per cosa scrivo a fare”-
Sei un poco disattento, nessuno ti ha domandato il motivo per il quale tu scriva:
l’importante però è il risultato, la tua bellissima capacità di mettere nero su
bianco a che livelli si possa giungere con il pensiero ateistico, questo
è l’importante, caro hicetnunc-
Per questo ti sarei grato se tu scrivessi un pò più sovente-
LUI NON E’ ATEO!!
attento a dirlo.
A me m’ha “sbranato”.
“non è ateo” è affermazione generica: potrebbe essere a-ateo con
possibilità veteroagnostiche di diversamente credente,
moltiplicato x 3,14 al quadrato!
L’essenziale e’ invisibile agli occhi.
Scusa hicetnunc, con tutto il rispetto, se dopo aver discusso diverse volte di come Hawking abbia banalmente confuso il nulla metafisico col vuoto quantistico per giustificare la creazione dell’universo senza causa prima (eterna, immobile, etc) riferendosi ad una caratteristica dello stesso (che ovviamente non può trovare spiegazione in sé), scrivi quanto segue, io sinceramente non so più dove andare a parare:
solo se nulla (segno usato da hawking) = nulla (segno di significato perspicuo) parli bene, andrea g, ma il nulla di hawking probabilmente non è inteso da lui come il nulla assoluto, ma è la materia
ma il nulla di hawking probabilmente non è inteso da lui come il nulla assoluto, ma è la materia
La materia come nulla assoluto?!
ho detto esattamente l’opposto, la materia come essere assoluto (secondo hawking) cioè “nulla” nel linguaggio di hawking
ho detto esattamente l’opposto, la materia come essere assoluto (secondo hawking) cioè “nulla” nel linguaggio di hawking
Scusa, ma hai scritto:
il nulla di hawking probabilmente non è inteso da lui come il nulla assoluto, ma è la materia
“Il nulla di hawking (soggetto) [..] NON è inteso come il nulla assoluto MA (avversativa)è (verbo) la materia.”
La materia come essere assoluto secondo hawking, cioè il nulla nel suo linguaggio? Ah beh..
A me non interessa che Hawking per nulla intenda la materia o “la materia come essere assoluto” e qualsiasi cosa ciò voglia dire, per quanto mi riguarda hawking potrebbe aver inventato un linguaggio personale secondo il quale i pomodori vengono intesi come banane e le banane come cachi.
Rimane che non può certo spacciare per logico un ragionamento fallace sotto ogni punto di vista soltanto perchè è frutto di un linguaggio inventato (o molto più semplicemente di un’ideologia che, essendo contraddittoria, lo ha indotto in un inevitabile errore).
sono d’accordo con te, il mio discorso è stato fatto perché mi è stato chiesto che cosa ne pensavo di hawking, nemmeno a me interessa hawking
aggiungo che probabilmente le critiche basate sul fatto che hawking usi la parola nulla gli scivolano addosso perché se per nulla egli intende la materia, l’uso improprio della parola nulla gli regala una quantità di critiche che non hanno ragion d’essere perché appunto egli parla di materia, a cui poi non si presta attenzione. La critica di Vincent Vega sul divenire della materia mi sembra più pertinente della vostra critica al nulla da cui non esce nulla… dunque Hawking non parla del nulla, anche se inconsapevolmennte lo presuppone non ne parla eppure lo chiama nulla la materia. E allora? Vi sono tanti significati della parola nulla e voi ne volete solo uno, quello che vi fa comodo? Forse vi concentrate troppo sulle parole! Se ne parlasse aprirebbe la porta a san Tommaso, invece parla dell’essere ma un essere materiale che chiama nulla.
aggiungo che probabilmente le critiche basate sul fatto che hawking usi la parola nulla gli scivolano addosso perché se per nulla egli intende la materia, l’uso improprio della parola nulla gli regala una quantità di critiche che non hanno ragion d’essere perché appunto egli parla di materia, a cui poi non si presta attenzione.
No, ancora una volta, a nessuno interessa che Hawking intenda per nulla la materia, potrebbe anche intendere fischi per fiaschi (e lo fa). Tuttavia se così facendo vuole, per supportare la sua ideologia fallace, giustificare l’esistenza dell’universo senza causa prima dicendo che l’universo può benissimo uscire fuori dal nulla creandosi da solo dallo stesso, si merita la valanga di critiche che ha ricevuto perchè è un ragionamento che non sta né in cielo né in terra. Se vuole utilizzare un linguaggio inventato e nonsense può farlo per scambiarci messaggi segreti coi suoi amici, non di certo per rendere plausibile un’universo che nasce dal nulla confuso col vuoto quantistico.
dunque Hawking non parla del nulla, anche se inconsapevolmennte lo presuppone non ne parla eppure lo chiama nulla la materia. E allora? Vi sono tanti significati della parola nulla e voi ne volete solo uno, quello che vi fa comodo? Forse vi concentrate troppo sulle parole!
Scherzi?! Non parla del nulla anche se inconsapevolmente lo presuppone? Ci sono tanti significati della parola nulla e noi ne vogliamo solo uno?!? Possiamo tradurre quella parola come meglio credi, di certo il ragionamento non acquisirà logicità da solo. Vuoi vedere che nel linguaggio di Hawking tutto ciò era in realtà un invito per andare in pellegrinaggio?
“Ci sono tanti significati della parola nulla”:
è meraviglioso ciò che scrive l’amico hicetnunc, una perfetta
esposizione del pensiero ateistico, una parodìa del ragionare-.
Speriamo continui, l’autoridicolizzazione ateistica non
potrebbe (forse) essere espressa in modo migliore.
tu non partecipare così non sbagli
Non svilire il tuo talento con commenti così banalotti, dai il meglio
di te ‘con il nulla non è proprio il nulla ma quasi’, coraggio, guagliò!
mi fai notare un’errore di scrittura:
dunque Hawking non parla del nulla, anche se inconsapevolmennte lo presuppone non ne parla eppure xlxox chiama nulla la materia
dunque Hawking non parla del nulla, anche se inconsapevolmennte lo presuppone non ne parla, eppure chiama nulla la materia
dov’è adesso l’errore?
purtroppo io so solo che hawking usa la parola nulla non so altro né cosa intenda per nulla, sospetto che non intenda il nulla metafisicoma l’essere metafisico e dunque non intenda con esso (uso le tue parole) “giustificare l’esistenza dell’universo senza causa” perché come dici si contraddirebbe da solo, lo dici anche tu che l’idea di un universo che nasce dal nulla non sta in piedi, come puoi pensare che hawking usi la zappa in questo modo? cioè stai infilando nel pensiero di hawking un pensiero insostenibile per meglio confutarlo? come ho detto questo lo sai tu che l’hai letto io non posso saperlo, ma mi sembra assurdo. Mi sembra plausibile che metta il vuoto quantistico al posto del nulla non il contrario, il fatto che lo chiami nulla allora conta poco perché nulla allora assume un significato negativo in rapporto all’universo fenomenico, non in rapporto all’essere, cioè al vuoto quantistico mi sembra di capire, che viene identificato con la causa prima. Dici che identifica il vuoto quantistico con il nulla: stai contemporaneamente dicendo che identifica il nulla con qualcosa! Tutto sta nel vedere che caratteristiche dà a questo nulla che è qualcosa per decidere se è nulla o se è qualcosa e, se è qualcosa, se è valido come causa prima.
Ecco, bisogna vedere se il nulla è nulla oppure qualcosa: così sì, hicetnunc,
sei sul tuo terreno! Stamme bbuono e continua a partecipare.
come puoi pensare che hawking usi la zappa in questo modo? cioè stai infilando nel pensiero di hawking un pensiero insostenibile per meglio confutarlo?
Ah adesso sarei io ad inventare il ragionamento di Hawking?! Hawking è molto chiaro nell’esporre il suo ragionamento fallace: L’universo non ha bisogno di Dio (causa prima eterna, immobile, etc) per esistere in quanto bastano le leggi fisiche a permetterne la creazione, facendo riferimento alle caratteristiche del vuoto quantistico che lui confonde con il nulla metafisico. In conclusione è arrivato a dire che l’universo può benissimo crearsi dal nulla, appunto. Il punto è che, come molti atei, non si accorge che questa affermazione implica che tali caratteristiche della materia (o più specificamente, in questo caso, del vuoto quantistico) trovino spiegazione in sé stesse, cosa che non sta in piedi da ogni punto di vista.
Dici che identifica il vuoto quantistico con il nulla: stai contemporaneamente dicendo che identifica il nulla con qualcosa!
Vedi che anche tu, in qualche modo, hai capito la fallacia logica dell’ateo Hawking? Ora non ti resta che capire anche che NON sono IO a sostenere questo, è il ragionamento fallace che Hawking ha adottato e che io ho descritto evidenziandone gli evidenti buchi logici che tu, hicet, per chissà quale motivo, non riesci ad accettare come provenienti da lui.
Ma mettiamo che per assurdo, come dici tu, io stia cercando di dare il significato che voglio a ciò che dice Hawking per confutarlo facilmente. Questo significherebbe che il ragionamento di Hawking sia non solo scritto in un linguaggio inventato, ma che sia indecifrabile e non interpretabile, come proprio tu dici:
purtroppo io so solo che hawking usa la parola nulla non so altro né cosa intenda per nulla, sospetto che non intenda il nulla metafisicoma l’essere metafisico
Secondo la tua logica la colpa sarebbe mia in quanto evidenzio come tale ragionamento e le conclusioni dello stesso non abbiano senso di esistere e NON di Hawking che cerca di promuovere l’idea che Dio non sia necessario sulla base di un ragionamento non solo illogico ma che utilizza termini non traducibili in quanto appartenenti ad un suo linguaggio volutamente inventato ed indecifrabile secondo il quale il nulla è non è nulla ma “l’essere metafisico” oppure “la materia come l’essere assoluto” oppure, perchè no, “l’uomo ragno”? Ah beh allora…
quello che dici è molto chiaro tranne il fatto di dire che il ragionamento non sta in piedi perché mette il nulla come causa dell’universo che è evidentemente un assurdo. Ma forse mi mancano le basi per capire la questione perché per questa confutazione basta dire che l’universo crea partendo da sé stesso, senza una causa esterna, senza Dio, (cosa, più che assurda, incomprensibile e indimostrabile,) non che si crea dal nulla, (cosa invece più che assurda, una vera e propria autoconfutazione). hawking forse non riesce a identificare l’assenza di Dio con il nulla, forse perché la materia c’è e ovviamente non c’è il nulla, in tal caso usa la parola nulla per indicare l’assenza della creazione. Io non ho la risposta certa se essere senza causa esterna significa necessariamente venire dal nulla, se non addirittura essere nulla, pur non avendo nulla contro tale idea non sono sicuro che non manchi ancora qualcosa. Questo vale per la creazione, certamente, ma per il “nulla”, ossia per ciò che non è stato creato, esiste il bisogno di una causa esterna? Può esistere un essere increato che non sia Dio? O può esistere solo la creazione che in sé è nulla e Dio quale causa esterna? Che differenza c’è tra necessità logica di un essere increato e necessità logica di un creatore? Credo che alla necessità logica di un essere increato arrivi anche hawking… Cosa manca ad un essere increato non intelligente per essere Dio, la potenza di creare? Perché dovrebbe mancargli, senza l’intelligenza, che è una caratteristica essenziale di Dio?
è molto chiaro tranne il fatto di dire che il ragionamento non sta in piedi perché mette il nulla come causa dell’universo che è evidentemente un assurdo
Se dopo tutti questi messaggi ritieni ancora poco chiaro il motivo per il quale il ragionamento di Hawking non sta in piedi io sinceramente non so più come proseguire.
Provo con un metodo diverso, ribadisco il ragionamento di Hawking:
Quali sono i buchi logici di tale ragionamento?
1) Se il vuoto quantistico ha una caratteristica, esso per definizione non può essere inteso come il nulla.
2) Volendo eliminare la presenza di una causa prima autosussistente arriva inconsapevolmente ad accettare che sia proprio la caratteristica del vuoto quantistico ad essere essa stessa autosussistente e immateriale (se fosse materiale sarebbe mutevole e in quanto mutevole non può essere autosussitente ed è giusto chiedersi la spiegazione di tale caratteristica, la sua causa, che ovviamente non può essere sé stessa)
se si mettono dei puledri bianchi in un recinto e si osserva soltanto il comportamento dei cavalli che sono fuori, sia quelli che sono rimasti fuori, gli scuri, sia quelli che sono saltati fuori, i bianchi, si vedrà che rispetto ai puledri più scuri che sono sempre restati fuori quelli bianchi hanno un comportamento più bizzarro… la bizzarria è ciò che ha permesso loro di saltar fuori dal recinto… ma probabilmente la media dei cavalli bizzarri bianchi dentro il recinto è più bassa di quelli scuri che sono fuori
Quindi non ha importanza Chi sia il cavallo bianco o nero, l’importante e’ Che la bizzarria non ti faccia uscire completamente fuori….di testa.
Non ci sono studi che confrontano coppie eterosessuali con figli e coppie omosessuali con figli, di una stessa fascia d’età, per stabilità, fedeltà e violenza domestica?
La ricerca piu’ famosa attendibile e meno” viziata” e’ quella del sociologo Mark Regnerus..che fece lo studio su un campione sufficientemente vasto.
Inizialmente il suo intento era quello di dimostrare come i figli di coppie omo non presentassero nessun disagio.( essendo egli abbastanza favorevole)
I risultati portarono pero’ dati completamente opposti, e da scienziato di fronte al dato emerso dovette ricredersi…
Alla pubblicazione delle sua ricerca fu letteralmente MASSACRATO.
Ci sono state tante altre ricerche ma non te le cito perche’:
Campioni non sufficienti
Figli di omogenitori “volontari” e ricerche portate avanti da attivisti, Hanno sempre fatto mettere in dubbio l’autenticita’ e la veridicita’ scientifica.
Ciao.
Letto e… Lo studio Regnerus non confronta coppie etero e coppie omo.
No? E Cosa fa?..
Anche il Nuoco Testamento non parla di Dio ma di un uomo schizofrenico Che si credeva un Dio…di fatti l’abbiam visto tutti la fine Che ha fatto. No?
Credi a quello Che a cui vuoi creders
Ma non mi fare entrare nel tunnel dello pseudo-ragionamento contorto della tua deduzione inversa.
No? E Cosa fa?..
Anche il Nuovo Testamento non parla di Dio ma di un uomo schizofrenico Che si credeva un Dio…di fatti l’abbiam visto tutti la fine Che ha fatto. No?
Credi a quello a cui vuoi credere
Ma non mi fare entrare nel tunnel dello pseudo-ragionamento contorto della formula: deduzione inversa.
Il secondo commento e’ piu’ comprensibile..
ci sono studi a bizeffe su tutto in psicologia, ma quelli che non vengono poi smentiti sono il il 36% (2008) (fonte SIR)
attenzione a credere a tutto quello che si legge e a chi cita studi su studi senza magari nemmeno prendersi la briga di argomentare alcunché, come gli sparasentenze da salotto televisivo
Ciao Schiaccino:)..
Io rispondo Hice.. rispondo e basta..
Dico quello Che sento e provo a citare qualcosa..scrivo d’istinto, non mi pongo il problema se uno studio e’ giusto o no ..semplicemente lo uso.
Qui posso..
Non sono ad una conferenza ne’ sto dando esami accademici..
Essendo un il blog un ” raccoglitore di opinioni”..ci butto dentro pure la Mia.
Rispondo e basta, non mi aspetto di convincere nessuno.
A me va bene cosi’..l’importante e’ Che sia convinta io..
Quando mi stanchero’ cambiero’ blog..
Tutto qua, amico mio. 🙂
non ti ho mai criticata
Hai ragione. Toppa.
Toppa= troppa 🙂
se ti riferisci al pezzo che lega la collana, la collana enciclopedica? ma lo schiaccino in questione sembra una voce della collana che non si integra pur se non crea disordine, questo corrisponde, ma poi? questo non basta per essere un pezzo così importante della collana, uno schiaccino…
e tu non sembri il filo che si intromette in tutte le discussioni aggregando le voci sparse in un oggetto in fondo futile come una collana, che è un dizionario dei luoghi comuni?
????????)(()))(*????)(-\’v()’c((*)(-)(\….(*-*’c)…
con te non si scherza! a parte lo scherzo spiegami lo schiaccino perché si sta sfilando
Molto volentiri:
C’e’ Chi scrive il suo commento mettendoci il suo Massimo entusiasmo…
Come un pittore, poco pratico dipinge con tutte le sue conoscenze, la sua Bella tela senza vederne gli errori.
Poi succede Che, per sfortuna di quell’artista principiante, transiti proprio dalle sue parti un semplice osservatore di turno che con una veloce e fugace visione dell’opera ne coglie le imperfezioni, e le fa notare…
Morale:..lo “SCHIACCINO” secondo il Mio personale significato e’ come uno schiaccianoci, solo piu’ piccolo, Che rompe le noci al momento giusto creando non poco disturbo…
😉
..e menomale Che c’e’. Questa ” Voce fuori campo”..
Se non fosse per quel passante l’artista s’illuderebbe d’essere un ottimo pittore..senza mai migliorare..
ti avverto allora che mi stai dipingendo come un occhiuto rompiballe cioè esattamente l’opposto di ciò che sono, ma può darsi che questa immagine appaia spontaneamente a chi mi legge in questo contesto, ma credo sovrappensiero
Ma no hice…
Tu sei il passante..noi siamo il quadro..
Sei un ottimo osservatore e commenti piuttosto bene…
Per queste doti sei anche di disturbo..
Ovviamente non per me .
Che mi diverte vederti all’opera:)
Continua cosi’.
non è affatto quello che accade, perché è il blog con i suoi entusiasti avventori che fa da schiaccino su vari temi che riguardano tutti e io salvo le noci che posso da un indebito schiacciamendo non mi intrometto nei fatti altrui come farebbe pensare la tua immagine
dunque nessuno dovrebbe sentirsi disturbato nella sua sensibilità personale o nelle sue opinioni. Rispetto le opinioni di tutti finché non mi vengono imposte con discorsi che spesso hanno solo l’apparenza di valide argomentazioni. E quello che leggo spesso e volentieri sono opinioni che nelle intenzioni di chi scrive dovrebbero valere per tutti. Non mi metto certo a insultare come tanti ma alle argomentazioni che reputo inconsistenti rispondo con altre argomentazioni.
Hice scusa, forse le metafore lasciano facilmente fraintendere.
Non sei un trita palle ne’ tantomeno ledi la sensibilita’ altrui.
Semplicemente dai l’impressione di essere molto autentico.
La tua semplicita’ e la tua assenza di schemi mettono in crisi il sistema!
Lo studio di Mark Regnerus ha superato un “processo” tenuto dalle autorità universitarie, nonostante le enormi pressioni LGBTQ per un “verdetto politico”… Probabilmente parlando dei moltissimi studi “tarocchi” hai in mente Charlotte J. Patterson, L. Lott-Whitehead e C. T. Tully, N. L. Wyers… ma guarda caso tutti costoro erano pro “omogenitorialità”… Non eri tu quello che parlava del gioco delle 3 carte? La prima gallina che canta è quella che ha fatto l’uovo!
Viva Cristo Re
io non mi occupo di gay al di fuori di questo blog e anche qui solo perché casualmente se ne parla dicendo delle enormità, ma che il 64% degli studi di psicologia pubblicati su riviste del settore è roba da pattumiera è un dato , è il risultato di uno studio che invece non farebbe (non si sa mai nella vita) parte di quel 64%, questa è una carta sola che basta a sé stessa e basta per avere delle perplessità su qualunque studio pubblicato finora e obbligare moralmente chiunque citi uno studio a informarsi personalmente a riguardo prima di farlo passare come scienza. Non mi sono riferito allo studio di cui parla l’articolo contro il quale ho fatto valere delle semplici argomentazioni vagamente sociologiche visto che chi l’ha scritto è un sociologo
Non so perche’ mi sento chiamata in Causa..
Tu che dici hice?
sei perspicace, il cesso va anche bene
Bravo.
ci tengo a rassicurarmi che tu sappia che non sei tu a potertici buttare, anzi ti consiglio esplicitamente di non farlo: hai delle potenzialità
Suvvia hic, sei troppo colto e brillante per non conoscere come si fanno i giochini linguistici che danno ad intendere senza affermare esplicitamente… Più correttezza, please!
Viva Cristo Re
Andrea pero’ sto:
” Viva Cristo Re”..a ogni tuo commento..
Mi catapulta nel gruppo del Rosario della Parrocchia..
Ma va bene cosi’.
Volevo giusto dirtelo, Che magari , tra un commento e l’altro, una decina potremmo pure farcela.
Scherzo he.
saldi di fine stagione in un negozio di scarpe. Il numero di scarpe che si provano i clienti è maggiore perché c’è minor scelta, oppure mancano i numeri perché i modelli vanno ad esaurimento e non vengono sostituiti. L’osservatore malizioso sosterrà che durante i saldi i clienti sono più volubili.
Anche quegli altri clienti, sempre in cerca di saldi, hanno minor scelta, perciò provano e riprovano tra i quattro gatti che sono finché trovano lo smiagolio giusto
Se hai il numero bene, senno’ io cambio negozio..
Invece no, i clienti sono solo di più e le eventuali prove in più a testa non sono dovute tanto alla scarsezza della merce quanto al suo prezzo più basso (in pratica, se le scarpe costano ragionevolmente poco me le faccio andar bene anche se non sono esattamente quelle che cercavo). Vuoi forse insinuare che le persone gay valgano meno delle persone straight? Sarebbe discriminazione bella e buona sai…
hai aggiunto un motivo in più, se ne trovi un altro che spieghi il maggior numero di prove di scarpe diverse che non sia la volubilità psicologica dei clienti che vanno in cerca di saldi (=gay) avrai dato un ulteriore contributo alla ricerca scientifica
Naaahhh, le persone gay hanno dismesso la volgare natura umana per assumerne una diversa e più pura, definibile superumana. Le loro motivazioni e intenzioni sono più pure, la loro volontà più forte, la loro intelligenza più ampia di quella della società mediocre e che li odia perché ne comprende la superiorità intellettuale, morale e sentimentale…
Proprio così…
…
Io certe volte mi chiedo se la gente si ascolta quando parla perché certe affermazioni dichiarate senza alcun imbarazzo presentano le caratteristiche del più bieco razzismo…
Positivo, certo, ma sempre razzismo…
se ti riferivi a me la metafora vuole solo descrivere un mondo fatto di numeri e non di qualità personali ma di possibilità di “abbinarsi in modo stabile”, anche se fossero simili agli angeli avendo meno probabilità di incontrare “l’anima gemella” avrebbero comunque più probabilità di non trovarla
questo è una possibile concausa del fatto che sono più volubili e ovviamente vale come ipotesi
confermi quanto da me scritto che nella mia ipotesi non vale per gli omosessuali ma solo per gay, se è lecita la distinzione, che forse spiega, anche qui, in parte, perché sono più volubili della media rispetto agli eterosessuali
questo dà un po’ ragione a chi ritiene un po’ più inaffidabili i gay, dal punto di rivista di chi ritiene la stabilità essenziale per metter su famiglia, ma torto sul fatto che questo dipenda dall’omosessualità e che lo studio sia rappresentativo dell’omosessualità e non del carattere personale della maggiorparte dei gay, idea forse non espressa esplicitamente dall’autore ma abbastanza evidente… Almeno chiediamoci perché: sono forse più viziosi?
l’ipotesi serve a immaginare che se la società non li odiasse non avrebbero le caratteristiche che hanno in percentuali così elevate, perché il numero di persone dichiaratamente omosessuale sarebbe maggiore ma sarebbero forse altre persone, diverse da quelle che la scienza può misurare in un ambiente ostile all’omosessualità
Dear Hicetnunc,
Sorry.
Leggo il tuo nome e dopo più nulla, perciò non preoccuparti di rispondermi.
Io non ti leggo né parlo con te.
Mi rivolgo semplicemente agli altri.
Thanks!
PS. Scusate la grammatica sballata del mio commento precedente… Ero di fretta!^__^
Scendi dal tuo alto gradino.
Sii coerente.
Difenditrice dei poveri.
ti sei offeso su cosa? non sono io a pensare che sono più viziosi ma qualcun’altro!
E fai bene Niky, la vita è troppo breve per sprecarla dietro ai troll 😉
Allora niky..
Non mi cadere nei sentimentalismi della borghese e falsa sinistra moderna…
guarda coi tuoi occhi e leggi, cercando la verita’ non filtrandola col tuo misurino Fai da te.
Io vedo tanta sofferenza usata a scopi puramente commerciali con la Vita e sulla pelle di Chi ha un vissuto doloroso alle spalle e gli viene raccontata la versione Che puoi fare tutto quello Che vuoi, che nulla e’ un problema, Che lo sfrenato soddisfacimento sei tuoi desideri e’ tutto e se senti dentro di te Che qualcosa non va e’ perche’ l’altro e’ sbagliato.
Non sai Che Chi e’ a capo di queste ideologie, Lobby e multinazionali usa e sfrutta la debolezza degli ultimi.
Oggi gli omosessuali, ieri gli ebrei, e domani?…
Tu, Che dal tuo piedistallo giudichi la mediocrita’ elevando una categoria es esaltandone la supremazia..
Mi ricordi qualcuno in divisa coi baffetti neri..
Perche’ non ti abbassi a guardare la vera miseria Che nasconde la facciata del moderno relativismo.
Forse non sai Che nella categoria Lgbt c’e’ la piu’ alta percentuale di suicidi, di abusi di dipendenze, di nevrosi e prostituzione?
E non dipende dall’omofobia, cara la Mia inquisitrice, perche’ i dati mostrano Che proprio nei paesi piu’ gay- freandly, Come in Canada e in Norvegia il tasso di suicidi rimane invariato.
Questo semplicemente per dirti Che tutti coloro Che fanno finta di non vedere o si mascherano di falso compassionismo fraterno, negando l’evidenza( sofferenza di varia origine) macchiandosi le loro belle manine di Rosso..
Tutto sottaciuto dall’omerta’ di medici, psichiatri e studiosi venduti alla moda di turno.
Anche Nitzsche credeva di aver raggiunto l’apice della superiorita’ rispetto alla mediocrita’, con tanto di seguaci…
Come si e’ conclusa la sua carriera? ….
Dunque, cara mia piccola Niky, se fossi omosessuale preferirei mille Volte uno sputo in faccia sincero che un sorriso falso stampato sul volto.
ma quale piccola Niky mi ha fatto pensare a due ipotesi che ho sottovalutato:
“l’orgoglio gay”, che da solo potrebbe spiegare la tendenza alla ribellione contro qualsiasi convenzione sociale sentita o avvertita come opprimente e
la possibile superiorità fisica e psicologica dei gay che decidono di saltare apertamente il recinto delle regole morali o delle convenzioni (giudicate immorali perché opprimenti) che li rende anche attrattivi per possibili unioni (che sono unioni in misura maggiore “fai e disfa” per mancanza di presupposti diversi dall’attrazione fisica e psicologica, giustificata, ribadisco, forse dalla reale attrattiva della loro, almeno ai loro occhi, ma con qualcosa di vero, superiorità… sempre come ipotesi campata a mezz’aria)
ricordo a niky che le mie sono ipotesi sociologiche senza pretese non giudizi sui gay come singoli o come omosessuali ma sull’ambiente in cui si muovono più o meno condizionati (come noi tutti) dei personaggi (se uno parla pubblicamente di sé o se gli altri ne parlano si crea un personaggio più o meno reale) autodefinitisi gay (ora movimento di massa, ulteriore fonte di condizionamento per i singoli, giustificato finché si vuole ma esistente) che degli omosessuali sono quasi l’unica voce (non escludo per superiorità fisica rispetto agli altri, forse però, come ipotesi, niky, anche rispetto ai “gay” non dichiarati) perciò parlo dei possibili condizionamenti su questi personaggi della società e viceversa di questi personaggi sugli studi che li riguardano e gli faccio notare che il suo nei miei confronti è autorazzismo per autodiscriminazione (positiva), non mio negativo
e che il suo pero non va più in alto di così, 18 metri, ed è già arrivato in cima
(non gli suggerisco di scendere nella mia miniera personale ma di levarsi dalla testa quelle ridicole ali)
Mi sembra di capire Che vedi il mondo omo diviso in due categorie..
Dimmi esattamente Cosa intendi.
Anche io mi sono fatta una vaga idea in merito.
è importante secondo me distinguere tra chi dichiara le motivazioni per cui è ciò che dichiara essere da chi non le dichiara e questi due da chi non si dichiara affatto per ciò che è, che pure potrebbe esistere… per cui un giudizio sulle persone che venga tratto a conclusione delle statistiche è legittimo e rispettoso delle persone se riguarda quelli che si dichiarano nelle loro motivazioni, che si identificano da soli in quel giudizio, facendo propria per esempio l’autonarrazione LGBT.
Se il giudizio gli viene anche da fuori riguarda quello che la persona afferma di sé e niente di più. Non si vanno a cercare le cause.
è sbagliato a mio parere usare le statistiche per generalizzare o peggio per attribuire i risultati all’omosessualità dunque anche a coloro che hanno un rapporto diverso con essa. Non si deve fare una riduzione biopsicologica delle persone alla loro inclinazione sessuale per spiegare dei dati. L’analisi sociologica si deve limitare al modo d’essere senza estendere arbitrariamente il numero studiato e il relativo giudizio oltre la realtà effettivamente rappresentata con i numeri, il che non rende impossibile fare delle statistiche ma c’è modo e modo di farle ovvero di descriverle. Si devono salvare gli individui dalle statistiche altrimenti si fa della divinazione astrologica con i dati.
“salvezza” da me abbozzata ipotizzando delle motivazioni a dei comportamenti basandomi su motivazioni dichiarate, non di mia invenzione, valutate in relazione alle loro condizioni di possibilità offerte dalla realtà sociale fungente da condizionamento. Non ho detto che quei condizionamenti valgono per tutti gli omosessuali anche visto che il mio scopo è fare l’esatto contrario. Ipotizzare delle spiegazioni per realtà dichiarate non discrimina nessuno perché il giudizio sulle motivazioni o sui comportamenti riguarda tutti, non solo i “gay”, i quali non hanno diritto dell’immunità da ogni possibile spiegazione del loro comportamento per il fatto che sono “gay”, proprio perché non solo sono omosessuali ma persone che si dichiarano tali insieme ad altrettanto dichiarate motivazioni, che non sono non criticabili perché dietro il paravento della legittimità di uno stato di natura, che giustamente è sempre da rispettare…
Con i “gay” infatti sono d’accordo che l’omosessualità in senso stretto non vada identificata con la scelta di una persona e dunque resa oggetto di qualsivoglia giudizio morale. Di qui a pretendere che l’omosessualità caratterizzi le persone migliorandole ce ne corre, anche perché sarebbe davvero fare del razzismo positivo.
forse sei tu che non ascolti quello che viene detto e comunque se ti abbassi a discutere invece di sparare sentenze incomprensibili magari si scopre che l’unico ad avere pregiudizi è quello che credeva di non averne
Saldi fine stagione?
Vuoi forse metaforicamente alludere che con il fiorire della cultura gay il fine stagione della nostra cultura è arrivato?