Quei preti violenti che usano il web per insultare i cattolici

preti«Internet ha dato voce a legioni di imbecilli», disse il compianto Umberto Eco. Molti ce lo ricordano segnalandoci scandalizzati gli ultimi articoli di quattro o cinque preti mediatici che da diversi anni si esibiscono pubblicamente in scene violente ed imbarazzanti e palesemente in contrasto con la testimonianza cristiana che dovrebbero dare.

Alcuni di loro hanno firmato recentemente un appello a favore delle unioni civili e delle adozioni omosessuali, ribadendo il fatto di essere «preti cattolici» e che «la “famiglia uomo-donna-bambino/a”, troppo spesso è il luogo turpe delle più atroci violenze».

Eppure proprio pochi giorni fa Papa Francesco ha ricordato che è un inganno «dire» di essere cattolici senza il «fare» da cattolici. Sono le loro “opere” e “biografie” a dimostrare che questi preti di strada, con il cristianesimo, c’entrano davvero ben poco, ovvero -secondo le parole del Papa- sono “ingannatori”. Tutti condividono il mancato rispetto della laicità, così come fu per don Gallo, proclamando apertamente la loro ideologia politica -comunista, chiaramente-, e venendo felicemente assoldati dai media anticlericali come “fuoco amico” contro la Chiesa e i cattolici.

 

Ci riferiamo, ad esempio, a don Aldo Antonelli, parroco di Antrosano, legato alla sinistra extraparlamentare di Micromega che, da sempre, si rifiuta di essere chiamato “don” per non essere confuso con i suoi colleghi sacerdoti, che disprezza apertamente. Nel 2014 Antonelli si è dimesso per avere così più tempo da dedicare all”Huffington Postquotidiano online per cui commenta tutto, dalle banche a Berlusconi (sua vecchia ossessione), da Renzi a Pasolini (fino a tenere imbarazzanti omelie su Youtube a base di poverismo ed equo-solidarismo). Di sciocchezze ne dice e ne scrive molte, come quando ha invitato la Chiesa a celebrare il divorzio in nome di un passo del Vangelo, dimenticandosi che è proprio Gesù a condannare il divorzio in un passo del Vangelo (Mt 19,9).

Si definisce prete laico e si batte per l’eliminazione del crocifisso dai luoghi pubblici, per l’eliminazione del’8×1000 (attraverso il quale riceve lo stipendio), contro l’esistenza storica della famiglia cristiana ecc. In occasione dell’arrivo di Padre Pio in Vaticano, Antonelli ha sostenuto che il santo di Pietralcina non era cristiano perché «a noi [nell’auto-culto di personalità Antonelli si dà sempre del noi] non risulta che questo Gesù abbia passato la sua vita rinchiuso in un confessionale, tra peccati e assoluzioni, così come ha fatto padre Pio. Né ci risulta che padre Pio abbia percorso, come Gesù, le strade polverose della sua Puglia accogliendo i piccoli e denunciando i poteri». A noi, d’altra parte, non risulta che Gesù scriveva sull’Huffington Post in preda a crisi di narcisismo. Contro Padre Pio il prete rosso si affida al libro di Sergio Luzzato, nonostante sia stato smentito da successive pubblicazioni, definisce «feticisti» i devoti del frate, vittime di «un minestrone tossico di superstizione, di fanatismo, di miracolismo». Stessa violenza nei confronti di Radio Maria, che viene da lui definita «diseducativa, politicamente fascista, con delle pennellate anche di nazismo e di razzismo, antisemitismo. Una radio che, se ci fosse la censura, andrebbe censurata. Mi chiedo se non sia il caso di denunciare questa radio per circonvenzione di incapaci, considerato che è seguita da persone sole, deboli e di età avanzata».

 

Un altro firmatario dell’appello è don Paolo Farinella, già noto ai tribunali per essere già stato condannato per diffamazione, è stato più volte richiamato dai vertici della Chiesa a causa della sua collusione con il mondo politico e la violazione del rispetto della laicità. Il prete, dalla fedina penale sporca, ha ammesso di contrastare «il pontificato di Benedetto XVI che ritengo una sciagura per la Chiesa». Ha minacciato di morte Silvio Berlusconi, scrivendo: «Anche subito gli darei l’unzione degli infermi con un bulacco (secchio, ndr) d’olio fino ad annegarlo. Se Berlusconi morisse ci libererebbe da una bella palla di piombo ai piedi, da un bel rospo». Ha istigato alla violenza verso Dario Franceschini, attuale ministro del governo Renzi, dicendo: «Insultare Franceschini? Se gli avessero messo le mani addosso avrebbe capito qualcosa, questa gente se le attira». Durante la campagna elettorale del 2008, il sacerdote genovese è arrivato addirittura a scrivere che la Madonna di Lourdes invitava a votare per Walter Veltroni. Nel 2013 ha definito “retrogrado” Papa Francesco perché ha diffuso il rosario chiamato misericordina.

 

Un altro di questi bei personaggi è don Giorgio Capitani, anche lui firmatario per le unioni civili, noto per aver offeso la figlia del marò La Torre tramite una lettera, scrivendo di fregarsene «delle tue maledizioni o delle tue eventuali denunce». De Capitani è stato denunciato per diffamazione dalla giornalista Grazia Graziadei. In occasione della nomina del card. Angelo Scola come arcivescovo di Milano, De Capitani ha scritto un pesante articolo (poi rimosso) in cui ha scritto: «Non può essere benedetto dal Signore colui che viene nel nome di un vaticano che si è fatto finora inculare dal Porco maledetto, sostenuto anche dalla mafia ciellina. Ma noi non lo permetteremo! Angelo Scola, patriarca di Venezia, a Milano non sei molto gradito. Rinuncia, sei ancora in tempo. Non ti vogliamo come nostro pastore! D’ora in poi faremo capire alla Chiesa vaticana che non scherzeremo più col fioretto: Cristo dovrà pur tornare sulla terra, con la frusta in mano, e buttar fuori dal tempio ladri, farabutti ed escort! Saremo decisi: sorgeranno ovunque comunità di base, le parrocchie si auto-gestiranno, non ci faremo più condizionare da una pastorale cimiteriale».

De Capitani è stato rimosso dalla parrocchia di Rovagnate in seguito alle ripetute lamentele dei parrocchiani per il suo linguaggio volgare e scurrile e per le numerose segnalazioni pervenute negli anni presso la Santa Sede e la Curia Milanese a causa dell’odio manifestato nei confronti di Silvio Berlusconi (definito apertamente «porco, corrotto e corruttore, pederasta, criminale, stragista» ecc.), al quale ha pubblicamente augurato di morire tramite un ictus “scagliato dal Signore”, mentre in un’altra occasione ha affermato: «Dio che puoi tutto spediscilo all’inferno. Tocca a noi, italiani, a dire basta, siamo stanchi di un immondo di un porco». Insulti li ha riservati anche verso la madre (defunta) di Berlusconi. Nel 2009 ha definito i soldati italiani in missione all’estero dei «maschioni fascistoidi».

 

Gli altri due preti firmatari sono Michele Dosio, conosciuto per aver sostenuto il fantomatico “blocco cattolico” dei No Tav, e il prete operaio don Claudio Miglioranza, che nelle omelie domenicali denigra Valentino Rossi ed invita alla «lotta operaia» contro Sergio Marchionne, sua vecchia ossessione.

 

Lasciamo il giudizio a chi legge, invitando anche a condividerlo tramite e-mail con i vescovi di questi tre curiosi personaggi:
info@diocesilaquila.it (per Antonelli);
amministrativo@diocesi.genova.it (per Farinella);
direzioneportale@chiesadimilano.it (per De Capitani).

La redazione

61 commenti a Quei preti violenti che usano il web per insultare i cattolici

  • δ'v ha detto:

    Esiste anche don barbero, a pinerolo, che si vanta di aver sposato un sacco di coppie omosessuali e che, ovviamente, la chiesa si deve rinnovare.

    • Gabriele ha detto:

      Barbero per grazia di Dio è stato ridotto allo stato laicale: i suoi sposalizi gay sono il meno peggio, in quanto nega praticamente tutto il Credo e considera il Vangelo un libro di favole da cui solo lui, con somma sapienza, riesce a estrarre verità

  • gladio ha detto:

    “Il Papa ha ricordato che è un inganno «dire» di essere cattolici senza il «fare» da cattolici ( e uno…)

    Ha poi aggiunto che costoro sono “ingannatori, sono le loro opere, le loro biografie ” ( e due…)

    Nonostante ciò alcuni preti firmano un documento in cui si ribadisce “«la “famiglia uomo-donna-bambino/a”, troppo spesso è il luogo turpe delle più atroci violenze» ( e tre…).

    Un altro molla le anime affidate alla sua cura per la ben più nobile missione dello scrivere stupidaggini sull’Huffington Post ( e quattro..)

    E poi don Capitani, don Farinella… ( e cinque, e sei…+n )

    Considerando che costoro sono a tutt’ oggi sacerdoti in servizio effettivo ( e lo sono ancora perché chi avrebbe il dovere di intervenire non interviene nonostante la gravità inaudita del loro comportamento ) c’ è da domandarsi se ai vertici di questa povera Chiesa siedano dei coglioni o degli assatanati o tutte e due le cose insieme…non so…se qualcuno vuole illuminarmi…

  • beppino ha detto:

    Direi che il titolo é più che azzeccato: certe prese di posizione e certe frasi di questi sacerdoti sono un insulto, prima di tutto, per la comunità dei cattolici.

  • Paxvobis ha detto:

    Sospensione. Subito.

    • Gabriele ha detto:

      Macche sospensione. Bisogna togliergli stipendio, alloggio e pensione. E mon sono cattivo: stanno mordendo feroci e ingrati la mano che li nutre. Se vogliono fare gli agit-prop vadano a mendicare vitto e alloggio da Flores d’Arcais

    • Andrea ha detto:

      Non sospensione, scomunica.
      Viva Cristo Re

  • Gabriele ha detto:

    Ma se provi a criticarli i suddetti alzano un polverone… il loro ego è il loro dio

  • Sebastiano ha detto:

    E’ in generale quel che succede nell’ovile quando i pastori sono impegnati a fare altro.

    • Salvatore ha detto:

      E magari, visto che il recinto è già pieno di buchi, non dovrebbe neanche essere molto difficile uscirne e chiedere assistenza al più vicino psicanalista.

  • EquesFidus ha detto:

    Ci sono alcuni elementi che accomunano tutti costoro: primo, questa gente non indossa mai (e sottolineo mai) una talare o anche solo un clergyman. Anzi, schifano gli abiti ed i paramenti che contraddistinguono il loro ministero (da costoro ridotto a lavoro). Se è vero che l’abito non fa il monaco, vero è che la disattenzione ai simboli del proprio ministero indica un rifiuto dello stesso. Secondo, sono tutti (e sottolineo tutti) di sinistra, e più è estrema meglio è; tutti quanti considerano Berlusconi (verso cui peraltro non nutro alcuna simpatia, anzi) il Moloch da abbattere, l’Avversario (dato che, a volte, manco credono all’esistenza di Satana) per eccellenza. Terzo, una continua ed ipocrita polemica contro la “Chiesa vaticana”, di cui dovrebbero far parte: da una parte auspicano l’abolizione dell’8×1000 (cosa che auspico anch’io, ma per altri motivi rispetto ai loro, che nulla c’entrano col pauperismo d’accatto di simili personaggi), dall’altra ben si guardano di apostatare definitivamente proprio per non perdere i quattrini che derivano da tale obolo. Sono furiosamente contrari al Magistero della Chiesa ed a ogni forma di cura delle anime (meno quelle di natura “sociale”, naturalmente), salvo poi lagnarsi e ringhiare quando qualcuno osa punirli per le loro malefatte ed il loro essere preti ribelli. Ricapitolando, questi sono i tratti tipici di questa gente, il minimo comune comune denominatore: mancanza di rispetto per l’abito indossato, adesione manifesta, incondizionata e conclamata ad ideologie politiche di sinistra, ipocrisia mista a narcisismo nei confronti della Chiesa e ribellione radicata nei confronti della gerarchia e della Santa Dottrina. Come si suol dire, se li conosci li eviti.

    • Gabriele ha detto:

      Di Don Farinella non esiste un solo articolo, dico uno, in cui non sia citato Berlusconi.
      Poi i dati li vedi comunque: la sua parrocchia è da tempo in crisi economica, ma è lì inamovibile. Mi chiedo: perché non vengono dimessi e gli viene tolto lo stipendio? Il solo esprimersi su Berlusconi dovrebbe far intendere che la loro vocazione è quella dell’agitatore politico
      E qui sorge una domanda più inquietante: chi e perché li ha ordinati?

      • Pino ha detto:

        come ho detto sotto sono personaggi con evidenti squilibri, hanno una piccola corte di esaltati che li seguono, meglio ignorarli e lasciarli perdere. Parlare di loro è dar loro importanza.

      • Raffaele Vargetto ha detto:

        Sì, l’interrogativo me lo pongo anch’io: perché sono stati ordinati? E’ molto probabile che avessero uno spirito falso fin dagli anni della formazione in seminario. Poi c’è da considerare che avranno avuto dei cattivi maestri anche dentro la Chiesa. Lo scandalo maggiore è che siano stati o siano mantenuti in carica nella Chiesa. E’ il modo più efficace per l’autodemolizione della stessa.

    • Dom ha detto:

      Sì ok. Però non cadiamo nell’errore di fare lotta politica.
      Lasciamo fare Don Farinella a Don Farinella. Non cerchiamo di fare il Don Farinella di destra.
      Io non amo la gente che va in chiesa e magari sputa sul più debole, così come non amo i preti-Marx.
      Credo che questa continua contrapposizione sia dovuta alla stagione politica che ci ha proceduto (Purtroppo).
      Le storture la DC ne ha avute però il sentimento cattolico era davvero cattolico.
      Non era un feticcio per radical-chic à la Farinella o tradizionalisti schizzinosi à la EquesFidus (mi spiace dirlo ma dal tuo commento traspare questo).

    • Dom ha detto:

      Sì ok. Però non cadiamo nell’errore di fare lotta politica.
      Lasciamo fare Don Farinella a Don Farinella. Non cerchiamo di fare il Don Farinella di destra.
      Io non amo la gente che va in chiesa e magari sputa sul più debole, così come non amo i preti-Marx.
      Credo che questa continua contrapposizione sia dovuta alla stagione politica che ci ha proceduto (Purtroppo).
      Le storture la DC ne ha avute però il sentimento cattolico era davvero cattolico.
      Non era un feticcio per radical-chic à la Farinella o tradizionalisti schizzinosi à la EquesFidus (mi spiace dirlo ma dal tuo commento traspare questo).

  • Pino ha detto:

    conosco di fama don Farinella, a volte, quando voglio divertirmi, entro nel sito di don Giorgio De Capitani. Non sono un medico e tantomeno uno psichiatra ma il personaggio ha evidenti squilibri psichici. Da tempo non parla più di Berlusconi, il suo bersaglio preferito adesso è Salvini contro il quale scarica le sue contumelie. Il cocco è Renzi, del quale si è innamorato perdutamente, anche l’ex sindaco Marino era da lui adorato, infatti le sue critiche contro Papa Francesco sono aumentate da quando il Papa ha detto “io quello non l’ho invitato”. Contro questi personaggi è inutile intervenire con sanzioni canoniche, sarebbero trasformati dalla stupidità laicista imperante in martiri del libero pensiero e la Chiesa accusata di arretratezza e spirito inquisitorio. Meglio aspettare che la natura faccia il suo corso naturale……

    • Gabriele ha detto:

      Ti darei ragione, purtroppo il loro fanclub non è mica così piccolo e la loro morte lontana

    • Marco S. ha detto:

      Beh comunque la Chiesa non dovrebbe lasciare che i sacerdoti sostengano idee o, comunque, atteggiamenti, palesemente anticristiani: per esempio come puo’ un prete augurarsi la morte di chichessia, anche di un personaggio che lui giudicasse moralmente abbietto ? Ma che esempio di fede cristiana sarebbe ? Sarebbe uno scandalo.

      Un conto sono i preti “di frontiera” o anticonformisti, ma pienamente parte della Chiesa (chesso’ del tipo di Don Ciotti o Don Mazzi…), che magari permettono alla Chiesa di farsi presente in ambiti “non convenzionali”, dove non potrebbe esserci altrimenti; altro sono quelli che sostengono apertamente idee anticristiane che non si puo’ comunque pensare possano fare il bene di qualcuno.

  • giulia ha detto:

    Dopo la porcata delle Unioni civili òo a questi falsi preti tempo 3 mesi per iniziare e benedire le nuove unioni in una cerimonia simile a quella del matrimonio concordatario in Chiesa. Sono sicura che lo faranno!

    • Sophie ha detto:

      C’è qualcuno che lo sta facendo già da un pò. Si fanno chiamare cattolici ecumenici ma sono degli eretici.

  • lorenzo ha detto:

    Il Vangelo è sempre attuale perché i Giuda sono sempre tra noi: pregiamo che non seguano la sorte dell’apostolo.

  • Marco S. ha detto:

    Questi preti mi pare violino la regola aurea della predicazione cristiana, vale a dire che “si accusa il peccato, ma non il peccatore”.

    Se questi preti si fossero limitati all’anatema contro i peccati che essi attribuiscono a Berlusconi, senza citarlo di persona, avrebbero ottenuto in un sol colpo quattro risultati positivi:

    1) Noi stessi in questo blog li considereremmo degli appassionati predicatori contro il malcostume, magari lievemente esaltati, ma di cui si sentiva la mancanza sin dai tempi della Controriforma.
    Del resto la gente sa fare 2 + 2 e se ci arriva da sola a farlo e’ sempre meglio.

    2) Non rischierebbero una querela ogni pie’ sospinto, con il rischio di infliggerne i costi ai loro esausti fedeli diocesani (se anche il vescovo locale avesse il proverbiale “cuore d’oro” o, meglio “quore doro”)

    3) Rischierebbero di raggiungere un numero inaspettato e, magari, persino insospettato, di peccatori, che verrebbero a rispecchiarsi nelle loro invettive, in mancanza dell’alibi che esse siano riferite ad un solo preciso destinatario.

    4) Ribadirebbero di essere dei veri cristiani che, in quanto tali, odiano il peccato ed amano il peccatore (e non viceversa, come sembrano talvolta implicare certi discorsi, che mostrano invece il contraltare di un’eccessiva indulgenza nei confronti dei soggetti “fuori dal mirino”).

  • Andrea ha detto:

    Il nostro Abbondio, non nobile, non ricco, coraggioso ancor meno, s’era dunque accorto, pria quasi di toccar gli anni della discrezione, d’essere , in quella società come un vaso di terracotta, costretto a viaggiare in compagnia di molti vasi di ferro.” (Alessandro Manzoni)
    Il vero scandalo non sono questi personaggi che rappresentano il nulla fatto di niente, ma chi non li ha ancora scomunicati. Non è vero che non lo fanno per non fare loro pubblicità, perché, ai tempi di Internet, ce ne hanno già abbastanza (basta dare un’occhiata ai loro follower) e lo scandalo è immenso.
    Almeno Lutero e Calvino ebbero la coerenza di staccarsi dalla Cattolicità…
    E’ per colpa della maggior parte della gerarchia ecclesiastica attuale (chiaramente, con le poche esistenti ed eroiche eccezioni) che uno come il presidente del consiglio attuale si permette di proclamarsi cattolico e d’esultare per l’approvazione del ddl Cirinna’ (disumano prima che anticristiano, anche senza l’adozione), affermando che “ha vinto l’amore”.
    Quanta confusione!
    Bisogna pregare e tanto oltre a compiere le nostre buone battaglie.
    Di sicuro, questa gente se non si pente, non scappera’ al giudizio di Dio: basta con l’ipocrita ‘ecclesialese’.
    Sempre citando il Manzoni: “Verrà un giorno…”

    • Raffaele Vargetto ha detto:

      Bravo, Andrea, sono pienamente d’accordo.

      • Andrea ha detto:

        Purtroppo, all’osso, si tratta d’un problema di grossa ignoranza più o meno volontaria.
        Guardate quest’articolo appena uscito:
        http://lanuovabq.it/it/articoli-se-anche-il-papain-certi-casi-puo-sbagliare-15360.htm
        Non è chiaro per niente perché si sostiene che l’obbedienza cieca al pontefice è richiesta solo in caso di proclamazione di dogmi.
        Invece, questo è il testo ufficiale:
        http://www.vatican.va/roman_curia/congregations/cfaith/documents/rc_con_cfaith_doc_1998_professio-fidei_it.html
        Si parla di tre ordini di verità: quelle definitorie (i dogmi appunto), quelle definitive (non dogmi perché non riguardanti le realtà ultraterrene) e il religioso ossequio.
        Per i primi due, è richiesta la cieca obbedienza. Per il terzo, solo di non proporre pubblicamente insegnamenti contrari.
        Un esempio di verità definitiva è l’uso dei contraccettivi prima del Matrimonio. Nell’enciclica “Humanae Vitae”, il paragrafo corrispondente comincia proprio con un “Con l’autorità conferitami quale successore di Pietro, …” che identifica proprio una tale verità. Per questo, chiunque sostiene il contrario è eretico e anche il Papa non puo’ cambiare tale verità nella sostanza (si’ nella forma al contrario dei dogmi).
        Su tutto il resto, chiaramente, siamo nella ‘doxa’ (opinione), ma occorre essere ben chiari per non sfociare nell’anarchia disperata del relativismo.

  • Dan ha detto:

    Sempre le stesse cavolate:frasi da baci perugina,e comunque l’unico partito vincente sono i non votanti,gli altri ormai sono fantocci da paradosso di condorcet.L’italia non e governabile in un sistema tripartitico uno dei 3 deve sparire per governare,perche all’equilibrio attuale e’ parimenti impossibile governare senza inciucciarsi con almeno uno dei tre,il che si traduce in:scordati che sono capaci di fare riforme al piu vaneggiano sui salotti televisivi o su twitter,pure mettersi a fare origami e piu utile che votarne qualcuno,se non quelle da c’e’ lo chiede l’europa.

  • Pietro ha detto:

    Pienamente d’accordo con Paxvobis. Sospensione a divinis subito e riduzione allo stato laicale. Siamo di fronte all’apostasia vera e propria.

  • Umpalumpa ha detto:

    Mah…questi preti legittimamente dicono ciò che pensano. Personalmente non condivido. Credo però che il problema sia dei pastori responsabili (vescovi, responsabili movimenti e papa) che lasciano fare, tra l’altro nascondendosi sempre dietro a discorsi di principio, parlando genericamente di misericordia e dialogo, i quali, vorrei ricordare, sono vuoti e inutili, staccati dalla verità. Per quanto mi riguarda, l’otto x mille da quest’anno non lo darò alla chiesa cattolica, e continuerò fino a che la chiesa non prenderà una decisione chiara sui principi non negoziabili. Che chiedano i soldi all’arcigay o a qualche partito x “l’amore”

    • Dario* ha detto:

      Secondo me sbagli a togliere l’8×1000 alla Chiesa per il semplice fatto che, per quanto possa comportarsi indegnamente (non entro nel merito), così facendo quei soldi li consegni a gente molto peggiore (lo stato in primis)

      • Klaud. ha detto:

        La soluzione migliore sarebbe lasciare quei soldi ai cittadini, i quali possono decidere se darli alla chiesa o pagarsi il mutuo.

        • Dario* ha detto:

          Soluzione che attualmente però non è contemplata dall’ordinamento del paese né probabilmente lo sarà mai perché equivarrebbe a rinunciare ad una porzione di tasse visto che, ragionevolmente, la gente sceglierebbe pressoché all’unanimità di tenersi i soldi

          • Klaud. ha detto:

            Lo stato non rinuncia a nulla visto che quella quota di irpef viene girata alla Chiesa e ne deduciamo che siano denari chiesti in sovrappiù; o mi stai dicendo che dubiti che i cattolici finanzierebbero spontaneamente la propria chiesa?

            • Marco S. ha detto:

              No sta dicendo che lo stesso non mollera’ mai l’osso.
              Piuttosto abolira’ l’otto per mille solo per tenerselo lui.

            • Dario* ha detto:

              Come ha scritto Marco, non hai capito il senso del mio post. Proverò a riscriverlo in altri termini:
              L’8×1000 sono pur sempre tasse che lo stato preleva dai cittadini, concedere ai cittadini la possibilità di tenersi quelli soldi sarebbe come abbassare le tasse e puoi stare certo che lo stato non ha alcuna intenzione di farlo

            • Dario* ha detto:

              Klaud, ti ho risposto ma è in coda di moderazione (forse perché ho sbagliato a digitare un carattere del mio indirizzo e-mail). Comunque in soldoni non hai capito il senso del mio post che invece è stato colto da Marco

            • Dario* ha detto:

              Come non detto, il mio post è stato cancellato quindi provo a riscriverlo:
              L’8×1000 in fondo sono sempre tasse richieste ai cittadini. Se lo stato concedesse loro di tenersi l’8×1000 sarebbe equivalente ad abbassare le tasse e, puoi star certo che un concetto di questo tipo è aborrito dallo stato italiano

              • Pino ha detto:

                ragionamento aenza senso. Tutti i Paesi europei finanziano tutte le confessioni in modo più generoso di quanto si faccia in Italia con l’8 per mille. In aggiunta, per quanto riguarda l’Italia, il finanziamento è il retaggio storico del risarcimento che lo Stato riconobbe con il Concordato del ’29 per aver esprepriato la Chiesa dei suoi beni dopo la presa di Roma del 1870.

                • Klaud. ha detto:

                  A parte la stranezza di un risarcimento perpetuo, c’è anche la stranezza di uno stato che risarcisce lo stato che ha perso la guerra. Solo l’Italia poteva.

                  • Pino ha detto:

                    Lei confonde una aggressione militare unilaterale a danno di uno Stato indipendente, che oggi sulla base del diritto internazionale porterebbe i responsabili di fronte al Tribunale Penale Internazionale dell’Aja per rispondere del reato di guerra d’aggressione con una da lei supposto evento bellico fra lo Stato italiano e quello pontificio mai avvenuto come tale. Vediamo almeno di non falsificare la storia. La informo che se vuole notizie serie e veritiere sui fatti che lei pensa di conoscere ma dei quali ignora tutto o quasi la potrei aggiornare io visto che un mio antenato (bisnonno di parte materna) fu uno dei bersaglieri di Porta Pia.

                    • Klaud. ha detto:

                      Anche lo stato borbonico fu conquistato nella stessa maniera. Lei mi insegna che non si deve giudicare il passato con la mentalità
                      del presente (vedi discussione su G. Bruno). Nessuno degli stati preunitari fu risarcito, anzi, furono spogliati per arredare i palazzi romani.
                      Resta il mistero del risarcimento perpetuo…

                    • Pino ha detto:

                      no, lo Stato Borbonico fu conquistato in modo diverso, corrompendo i generali borbonici con “mancette” equivalenti a 20 milioni degli odierni euro. Senza quelle i mille sbandati di Garibaldi sarebbero stati spazzati via in poche ore. In ogni caso fu proprio lo Stato italiano a proporre un risarcimento per il danno economico causato alla Chiesa. Andando oltre il fatto risarcitorio è evidente anche ad uno non molto pronto nell’intuito che, come avviene in tutti gli Stati europei in misura ben magggiore che in Italia, le confessioni religiose vengono sostenute economicamente. In Germania lo Stato paga alti stipendi ai sacerdoti e si fa carico di tutte le spese di manutenzione delle chiese. Ricordo che quando si rinegoziò il Condordato il governo italiano propose il 12 per mille e che fu la Chiesa a proporre l’8 per mille.

                  • Dario* ha detto:

                    Comodo rispondere a Pino ed ignorare ciò che abbiamo scritto io e Marco S., magari sbaglierò ma in questo ravviso il comportamento tipico dei disturbatori

                • Dario* ha detto:

                  Spero che la tua risposta non fosse per me perché vorrebbe dire che non hai capito un’acca di ciò che ho scritto. Se invece è proprio per me: prima di dire che il ragionamento altrui non ha senso prova a chiederti se hai davvero capito ciò che hai letto 😉

    • Gabriele ha detto:

      Il problema che non dando si soldi dell’ottopermille si penalizzano anche le realtà parrocchiali meritevoli di sostegno: il problema sta nella distribuzione a pioggia dei soldi. Preferirei millemila volte che i soldi che costorono ricevono sia come stipendio sia come fondi parrocchiali (e qui li usano per cavolate: vedi don Farinella che ha fatto fare una conferenza in Chiesa a una ex-BR non pentita) fossero usati per altro: ci sono tante parrocchie piene di debiti perché hanno restaurato chiese e oratori, diamo i soldi a loro

    • Salvatore ha detto:

      Spero che non tutti seguano il suo consiglio, altrimenti per la Chiesa(romana)sarebbero guai.

  • Roberto ha detto:

    Sacrosante le parole su RadioMaria, è un problema di cui se ne occuperà Shiva101 in persona.

    Per il resto bisogna criticare i toni eccessivi così come viene fatto nei confronti di preti come il Fanzaga che sa onorare la dottrina cristiana e l’abito talare.

  • Andrea ha detto:

    Ripeto: all’osso, si tratta d’un problema di grossa ignoranza più o meno volontaria.
    Guardate quest’articolo appena uscito:
    http://lanuovabq.it/it/articoli-se-anche-il-papain-certi-casi-puo-sbagliare-15360.htm
    Non è chiaro per niente perché si sostiene che l’obbedienza cieca al pontefice è richiesta solo in caso di proclamazione di dogmi.
    Invece, questo è il testo ufficiale:
    http://www.vatican.va/roman_curia/congregations/cfaith/documents/rc_con_cfaith_doc_1998_professio-fidei_it.html
    Si parla di tre ordini di verità: quelle definitorie (i dogmi appunto), quelle definitive (non dogmi perché non riguardanti le realtà ultraterrene) e il religioso ossequio.
    Per i primi due, è richiesta la cieca obbedienza. Per il terzo, solo di non proporre pubblicamente insegnamenti contrari.
    Un esempio di verità definitiva è l’uso dei contraccettivi prima del Matrimonio. Nell’enciclica “Humanae Vitae”, il paragrafo corrispondente comincia proprio con un “Con l’autorità conferitami quale successore di Pietro, …” che identifica proprio una tale verità. Per questo, chiunque sostiene il contrario è eretico e anche il Papa non puo’ cambiare tale verità nella sostanza (si’ nella forma al contrario dei dogmi).
    Su tutto il resto, chiaramente, siamo nella ‘doxa’ (opinione), ma occorre essere ben chiari per non sfociare nell’anarchia disperata del relativismo.

    • lorenzo ha detto:

      Sinceramente non capisco in che cosa l’articolo della bussola quotidiana contrarsi con il documento della congregazione per la dottrina della fede: lo hai letto attentamente compresi i rimandi al codice di diritto canonico?

      • Andrea ha detto:

        Non è redatto male l’articolo, ma è incompleto: non è vero che la cieca obbedienza per i cattolici sia solo negli otto casi indicati (corrispondenti chiaramente ai dogmi), ma anche nel caso di verità definitive, com, ad esempio, appunto
        – l’uso dei contraccettivi in generale
        – il ricorso a tecniche di fecondazione artificiale
        – gli atti prematrimoniali
        – in campo politico, la non difesa dei valori non negoziabili (in base alla dottrina sociale della Chiesa)
        ecc
        E’ per questo che questi preti sono eretici: ai dogmi magari credono, compreso quello dell’infallibilità se si riduce quest’ultima ai soli dogmi restanti. In tal caso, si puo’ dire tutto e il contrario di tutto e tutte le critiche sono inutili.

        • Pino ha detto:

          penso che alle persone il dibattito teologico importi ben poco.

          • Andrea ha detto:

            Non è un dibattito solo teologico. Qua sono in gioco i fondamenti della nostra fede per non sfociare nel relativismo assoluto, altrimenti diventiamo tutti protestanti per i quali l’unico fondamento è l’interpretazione soggettiva della Bibbia…
            Questo, come dicevo in un altro post, è fondamentale anche a livello politico, con esponenti che si dichiarano cattolici, ma, sulla base appunto di quanto detto, sono di fatto eretici.
            Mai come di questi tempi credo che ci voglia estrema chiarezza.

            • Pino ha detto:

              secondo te quante fra le persone che vanno a messa la domenica conoscono la distinzione fra dogmi, verità definitive e religioso ossequio? Secondo me quasi nessuna, eppure sono persone che hanno fede, magari una fede maggiore di chi ha profonde conoscenze teologiche. Papa Francesco sta cercando di far capire una cosa semplice, e cioè che essere cristiani non vuol dire seguire alla lettera il manuale delle giovani marmotte.

        • lorenzo ha detto:

          L’articolo rimanda al Can. 752 del CdC che recita: “Non proprio un assenso di fede, ma un religioso ossequio dell’intelletto e della volontà deve essere prestato alla dottrina, che sia il Sommo Pontefice sia il Collegio dei Vescovi enunciano circa la fede e i costumi, esercitando il magistero autentico, anche se non intendono proclamarla con atto definitivo; i fedeli perciò procurino di evitare quello che con essa non concorda.”

          “religioso ossequio dell’intelletto e della volontà… alla dottrina… circa la fede e i costumi…” ti sembra sufficiente?

          • Andrea ha detto:

            Bravissimo: è proprio questo il punto! Tra i dogmi (verità definitorie) e il religoso ossequio, ci sono anche gli atti definitivi, come ben evidenzia il CdC e anche per essi c’è un assenso di fede: non sono solo gli otto indicati (i dogmi)!
            Si proclama con atto definitivo, come dicevo, quando si premette l’affermazione con un “Con l’autorità conferitami…” e questo non si ha solo nei casi dei dogmi, ma anche nel caso, citato come esempio, dell’Humanae Vitae
            Ovviamente, i preti in questione e la stragrande maggioranza dei politici nostrani che si proclamano cattolici se ne infischia anche del religioso ossequio, ma non c’è solo quello: la loro colpa è ben più grave in questa scala a tre gradini (dogmi, verità definitive e religioso ossequio, appunto)…
            Per esempio:
            http://www.collationes.org/doctrinalia-ductu/themata-actualium/item/download/628_002bd0248685349343dd8dcee78517dc

    • Pino ha detto:

      ridurre la Humanae Vitae al preservativo significa avere una visione limitata e non comprendere il messaggio dell’Enciclica stessa, cosa che invece Papa Francesco ha colto in pieno quando dice:

      «Tutto dipende da come viene interpretata l’Humanae Vitae. Lo stesso Paolo VI, alla fine, raccomandava ai confessori molta misericordia, attenzione alle situazioni concrete. Ma la sua genialità fu profetica, ebbe il coraggio di schierarsi contro la maggioranza, di difendere la disciplina morale, di esercitare un freno culturale, di opporsi al neo-malthusianesimo presente e futuro. La questione non è quella di cambiare la dottrina, ma di andare in profondità e far sì che la pastorale tenga conto delle situazioni e di ciò che per le persone è possibile fare»

      la storia degli ultimi decenni ha dimostrato la visione profetica dell’Enciclica visto l’andamento della natalità in Europa.
      Il Papa rimprovera anche chi ha troppi figli ed espone la sua salute e rischi eccessivi. Leggere tutto il punto 11 è interessante.

      https://www.uccronline.it/2015/03/17/e-francesco-risposta-alle-obiezioni-antipapiste/#contraccezione

  • Dom ha detto:

    Il Vaticano non ha più la forza di richiamarli. Se lo farebbe sarebbe oscurantismo.
    Per cui la situazione è lasciata a sé stessa.
    Purtroppo questa situazione è dovuta alla politica sciagurata della CEI di questi anni di unirsi ad un abbraccio mortale ai governi di destra. Questo ha portato ad una contrapposizione molto forte.
    Si sono creati fronti. E, purtroppo, la Chiesa italiana è stata nel fronte del conservatorismo.
    Questo è stato un errore strategico oltreché politico/morale.
    Certi temi non sono di destra o di una parte soltanto, ma sono universali e quindi cattolici. In assenza di un partito cattolico come la DC l’unica scelta era quella di creare un fronte trasversale

    • Klaud. ha detto:

      Se lo ‘facesse’ sarebbe meglio 🙂 ma per il resto concordo. Meno che per il fronte trasversale: praticamente impossibile mettere d’accordo cattolici di destra e di sinistra sulla politica ma uniti solo dalla fede. Succede anche tra gli atei.

      • Andrea ha detto:

        Dire che l’unione è nella fede è giusto, ma, purtroppo, troppo astratto!
        Cominciamo con il conoscere e applicare la dottrina sociale della Chiesa che NON E’ appunto UN MANIFESTO D’UN PARTITO, ma, tra l’altro, proprio l’insieme dei principi guida ai quali tutti i cattolici sono tenuti a rifarsi, INDIPENDENTEMENTE DALLA LORO APPARTENENZA POLITICA.
        Un famoso cardinale ha detto che la DSC è il tesoro più prezioso e paradossalmente più tenuto segreto del Magistero…

      • Dom ha detto:

        Quello che è. Non agiti pungoli per sentirsi un letterato, il discorso comunque fila.
        Alla fine ognuno si crea un dio a modo suo per le proprie convenienze. Nessuno ha a cuore i valori, ma sono tutti agitatori di “valori” per il proprio tornaconto politico oppure economico.
        Pertanto la confusione regna sovrana.