400 soubrette firmano per le unioni civili, manca solo il Gabibbo

vipAlessia Marcuzzi, Jovanotti, Geppi Cucciari, Justine Mattera, Dolcenera, Claudio Amendola, Alba Parietti, Luxuria, Emma Marrone, Laura Pausini, Riccardo Scamarcio, Mara Venier, Max Pezzali, Simona Ventura ecc. No, non è carnevale, neppure sono i prossimi concorrenti del Grande Fratello, ma alcune delle 400 soubrette (oggi si sono aggiunti anche Fedez e Orietta Berti) che hanno firmato la petizione a favore del dll Cirinnà. Mancano solo Topo Gigio e il Gabibbo.

Dopo il mondo mediatico, anche quello dello spettacolo (i soliti noti, è stato osservato) è sceso pesantemente in campo per cercare di convincere il “popolo bue”, prima bombardandolo con notizie a senso unico e poi, visto i pochi risultati, chiamando a raccolta le siliconate showgirl della televisione assieme alle milionarie meteore dell’attuale mercato musicale italiano. Giusto poco prima che scompaiano dopo aver lanciato il tormentone dell’estate.

Il dibattito è come sempre falsato. I media hanno diffuso allo sfinimento l’opinione delle 400 veline tacendo l’appello dei 500 giuristi che hanno invece firmato contro le unioni civili. Tra loro non c’è Alba Parietti e nemmeno Daria Bignardi, ma presidenti o vicepresidenti emeriti della Corte Costituzionale, come Riccardo Chieppa, Paolo Maria Napolitano, Paolo Maddalena e Fernando Santosuosso; docenti universitari che hanno fatto la storia dell’Accademia in Italia, come Ferrando Mantovani, Pierangelo Catalano, Ivo Caraccioli, Carlo Emanuele Gallo; celebri costituzionalisti come Luca Antonini, Mario Esposito e Felice Ancora; magistrati della Corte di Cassazione, come Mario Cicala, Giacomo Rocchi e Giuseppe Marra; membri del Consiglio Superiore della Magistratura come Antonello Racanelli, Fabio Massimo Gallo e Francesco Mario Agnoli ecc. Tutti firmatari dell’appello promosso dal Centro Studi Livatino contro il disegno di legge sulle unioni civili, il cui primo firmatario non è certo Geppi Cucciari, ma il prof. Mauro Ronco, ordinario di Diritto Penale presso l’Università degli Studi di Padova.

Oltre a loro sono intervenuti tanti altri noti intellettuali, come Rémi Brague, professore emerito di filosofia alla Sorbona di Parigi. Ma, sopratutto, diversi esponenti del mondo scientifico, citiamo su Il Fatto Quotidiano l’articolo dello psicoanalista Luciano Casolari, che ha descritto la gravità della maternità surrogata spiegando che per «le attuali conoscenze in campo psicoanalitico e psichiatrico si tratta di una attività ad altissimo rischio per l’insorgenza di gravi patologie psichiatriche sia per la madre surrogata che per il bambino». Oppure l’intervento del neuropsichiatra infantile Giovanni Battista Camerini, docente di presso le Università di Padova e La Sapienza di Roma, il quale ha confutato le ricerche su cui si basa l’American Psychological Association. «La comunità scientifica», ha spiegato, «non ha portato alcun dato certo a favore della beneficità di questa pratica; nessun dato certo nemmeno a favore della sua dannosità. Dico solo che non si può assolutamente affermare che la comunità scientifica sia concorde sul fatto che i figli, nati da adozioni omo-genitoriali, abbiano uno sviluppo assolutamente adeguato, e che gli indicatori di benessere siano assolutamente sovrapponibili ad altri tipi di adozione. C’è da chiedersi – e questo è il grande punto interrogativo – quali possono essere le conseguenze di una desessualizzazione della funzione paterna: una funzione paterna che viene esercitata indipendentemente dall’appartenenza ad un genere definito e riconoscibile; e quali sono gli effetti che questa desessualizzazione della funzione paterna può avere sui processi di identificazione e sul sentimento di identità».

Ricordiamo anche l’intervento di Giovanni Corsello, presidente della Società italiana di Pediatria: «vivere in una famiglia senza la figura materna o paterna potrebbe danneggiare il bambino. Materie delicate come la stepchild adoption sollevano forti interrogativi. Alcuni bimbi che hanno due mamme o due papà mostrano maggiori difficoltà di inserimento sociale e scolastico, e manifestano nelle attività ludiche segnali di fragilità e turbamento». Una dichiarazione apparsa anche sul sito web della società medica di cui è presidente, poi cancellato in seguito alle polemiche mediatiche (perché, come sempre, ci si può esprimere a favore e mai contro!). Il metodo Barilla, è stato definito. In ogni caso il dott. Corsello ha ribadito il suo pensiero sugli organi di stampa. Le stesse parole sono poi state ribadite anche dal vicepresidente della Società Italiana di Pediatria, il prof. Alberto Villani: «il professor Corsello, presidente della Società Italiana di Pediatria, ha detto quello che credo sia importante dire, ossia che va salvaguardata la figura del bambino; come pediatri non possiamo da un lato dire, ad esempio, che l’allattamento materno svolge un ruolo fondamentale e poi negare il ruolo della madre. Quindi la madre non può essere importante solo quando allatta o solo quando c’è la gestazione. Da anni ormai, grazie all’epigenetica si è ben compreso che un individuo è quello che è sua madre prima ancora di concepire l’individuo. Quindi è chiaro che nella formazione, nella crescita di un bambino, il ruolo materno e il ruolo paterno sono fondamentali. Noi dobbiamo prevedere per il bambino quella che è la sua situazione ottimale. Quindi senz’altro esiste un ruolo paterno, un ruolo materno, esiste anche addirittura una genetica diversa e innegabilmente questo ha un valore».

A sostenere queste posizioni è intervenuta anche la psicoterapeuta Maria Rita Parsi, del Comitato Onu sui diritti per l’infanzia: «Anche i due genitori gay più bravi al mondo, devono mettere in conto per loro figlio duri ostacoli. Specie nel caso di due papà la figura femminile viene del tutto a mancare». Allo stesso modo, la dott.ssa Anna Oliverio Ferraris, psicoterapeuta e docente di Psicologia delle sviluppo all’Università La Sapienza di Roma, recentemente ha affermato: «nelle famiglie omogenitoriali esiste un problema di identificazione del bimbo nel genitore. Alcuni studi condotti negli Usa segnalano una certa insofferenza. I bimbi adottati da genitori gay lamentano talvolta la quasi esclusiva presenza di amici omosessuali dei genitori in casa, e vivono con un po’ di disagio la partecipazione che i genitori impongono loro a manifestazioni ed eventi gender».

Molto interessante anche il giudizio della dott.ssa Serenella Trezza, neuropsichiatra infantile presso l’Ospedale Niguarda Ca’Granda, nonché psicopatologa dell’età evolutiva: «mi sono documentata sulla enorme mole che in letteratura esiste circa la necessità per un bambino della presenza e della relazione con le proprie figure genitoriali biologiche, la propria mamma e il proprio papà, e quanto sia più felice un bambino che ha entrambi i suoi genitori, assieme. La nostra formazione ci ha portato a conoscere il mondo interiore, psichico dell’infanzia e non possiamo allinearci al pensiero di chi non lo comprende. Abbiamo il dovere di dare voce al mondo dell’infanzia, che non può difendersi da sola! Tocca a noi, neuropsichiatri infantili e psicologi dell’età evolutiva, oltre a tutte le nostre figure professionali che lavorano nella NPI con competenza e dedizione. Non è il momento di tacere e di allinearsi con una minoranza di persone che pensa di stravolgere tutta la psichiatria infantile con un colpo di spugna, con la minaccia di denunciare come “omofobo” tutti quelli che difendono l’infanzia. Non si può cedere alle minacce, non si può lasciare decidere agli altri, non si può nascondere sotto le sembianze di “uguaglianza e accoglienza” una violazione gravissima verso i minori».

Certo, lo sappiamo, tra giuristi e scienziati e il Gabibbo e Fedez, i telespettatori imbambolati sceglieranno sempre gli ultimi due. Ma, siamo convinti che il popolo italiano non è il popolo bue come invece pensano soubrette e opinion maker, e faremo di tutto per rimanere il faro d’Europa nella difesa della famiglia.

La redazione

167 commenti a 400 soubrette firmano per le unioni civili, manca solo il Gabibbo

  • Sophie ha detto:

    Beeeeee beeeeee

  • Dan ha detto:

    Lo vedi?non pagare il canone Rai non è un diritto, ma un dovere civile. XD

  • Giancarlo Alberisi ha detto:

    Quello che mi fa piacere è che molti cattolici sono ora favorevoli alle unioni omosessuali. Quello che invece continuo a non capire è perchè i cattolici arrivino sempre dopo che il resto della società.

    • Dario* ha detto:

      Forse non lo capisci perché non capisci che alle volte arrivare dopo è meglio di arrivare prima e che ci sono cose in cui non arrivare affatto sarebbe la scelta migliore 😉

      • Giancarlo Alberisi ha detto:

        Quale cattolico metterebbe ora fuorilegge il divorzio?

        • Sophie ha detto:

          Io.

        • Francesco Santoni ha detto:

          Un cattolico che non metterebbe fuori legge il divorzio, non è un cattolico. Del resto un cattolico sa che quello che vediamo accadere oggi alla famiglia ha inizio esattamente con l’approvazione del divorzio, di cui molti cattolici furono colpevoli ed oggi dovrebbero vergognarsi, sempre che siano veramente cattolici.

        • Dario* ha detto:

          Non vedo che difficoltà ci sarebbe, tanto ormai non si sposa più nessuno. Non sussistendo più l’obbligo morale o di facciata a sposarsi non ha più molto senso il divorzio. Chi non si vuole prendere l’impegno eviti di sposarsi fin dall’inizio. Chi invece dà ancora un vero valore al matrimonio non penso veda di buon occhio il divorzio

          • Marco S. ha detto:

            Sono d’accordo.
            Il matrimonio e’ l’istituto giuridico che promuove l’unione stabile tra un uomo ed una donna.

            In questo contesto, se fallisse un matrimonio su cento, potremmo anche tenerci il divorzio.
            Ma quando la meta’ dei matrimoni circa non superasse la “crisi del settimo anno”, se la risposta dello stato fosse solo il “divorzio breve”, forse non siamo tutti nel pieno possesso delle nostre piu’ alte facolta’.

            Purtroppo per me e, soprattutto, per il sig.Giancarlo, sono abbastanza vecchio da essere stato al mondo, pur bambino, quando venne confermata la legge sul divorzio: non e’ che si siano subito formate lunghe file di “coppie scoppiate” di fronte ai tribunali, per avviare finalmente le pratiche di divorzio.

            Anzi, per molti anni ancora, un divorzio faceva ancora parlare tutto quartiere, se non tutta la cittadina, perche’ la gente non era ancora abituata ad accettare pienamente questo cambiamento nella propria vita (anche se magari, per motivi ideologici, l’aveva votato).
            Pian pianino, direi verso la fine degli anni ’80, si e’ cominciato ad accettare il divorzio come “routine”.
            Perche’ purtroppo le leggi, giuste o sbagliate che siano, alla fine “fanno costume”.

            Ma il matrimonio, o si rivela indissolubile nella stragrande maggioranza dei casi, o tale indissolubilita’ la si impone per legge, o lo si abolisce proprio, perche’ in altro modo non servirebbe ad un piffero.

            Tutto il resto, a cui abbiamo assistito o a cui stiamo assistendo, riguardo a questo istituto giuridico, mi pare solo un cumulo di dannose idiozie.

            • Dario* ha detto:

              Concordo con la tua analisi e, estendendo il concetto, guardo con preoccupazione al giorno in cui saranno tutti gli abomini che si stanno introducendo in questi anni ad essere diventati “routine”. Povera umanità, in che razza di baratro abissale ti stai andando a gettare…

        • Giancarlo Alberisi ha detto:

          E’ veramente strano che nessuno tra i politici cattolici (Casini, Giovanardi, Binetti, Adinolfi…) abbia mai presentato un disegno di legge per illegalizzare il divorzio, come è altrettanto strano che nessun gruppo religioso (es: sentinelle in piedi) non abbia in tutti questi anni pensato di promuovere una raccolta di firme in merito.
          Diciamoci la verità: nessun cattolico metterebbe ora fuorilegge il divorzio!

          • Mari ha detto:

            le sentinelle in piedi sono nate recentemente per un motivo particolare, e non era il divorzio; e sul fatto che secondo te nessun cattolico si basterebbe contro il divorzio questo lo credi tu

            • Giancarlo Alberisi ha detto:

              Mari, il divorzio è stato introdotto in Italia nel 1970. Ora dimmi quali politici o quale gruppo religioso si è battuto per la sua illegalizzazione. E’ stato ad esempio mai proposto un contro-referendum?

            • Marco S. ha detto:

              Sono i sedicenti “laici” che ci hanno stretto alle corde, coem si vede anche in questi giorni: inoltre, prima del divorzio, forse sarebbe piu’ urgente una campagna contro l’aborto.

              Purtroppo, nella “controffensiva” cattolica che sembra auspicare il sig.Guancarlo, saremmo costretti a percorrere a ritroso la china dalla quale siamo stati precipitati, con tutte le sue “stazioni”.
              Tutti siamo stati precipitati da questa china, non solo i cattolici, si badi bene.
              Perche’ i cattolici non stanno difendendo la loro concezione della societa’, ma una corretta antropologia, che sia a favore dell’uomo e non contro di esso.

          • Alfredo ha detto:

            Presente per l’abolizione del divorzio.
            I politici “””cattolici”””.

        • franca ha detto:

          Al tempo del referendum sul divorzio ero troppo giovane per votare ma ero contraria allora come ora.
          i frutti del divorzio li stiamo raccogliendo ora. basta fare l’insegnante per vedere i danni sui poveri disgraziati figli che vivono sulle loro vite questa conquista (in)civile. e non venite a dirmi “se i coniugi non vanno più d’accordo è meglio….” “…ma se non si amano più?”. Sperimento ogni giorno le ferite di questi ragazzi che avrebbero il solo desiderio di vedere insieme mamma e papà.

          • giovanni ha detto:

            Pure io li vedo, nella duplice veste di insegnante e avvocato familiarista…

            • Giancarlo Alberisi ha detto:

              Siete così tanti e nessuno chiede l’abolizione della legge? Secondo me siete una piccolissima minoranza anche tra i cattolici.

              • Dario* ha detto:

                Anche quelli che si opponevano ai nazisti in Germania erano una minoranza, diresti forse che il fatto di essere in pochi li facesse essere in errore?

        • EquesFidus ha detto:

          Io, ed insieme ad essa anche quelle sull’aborto e sulla fecondazione assistita. Sorpreso?

    • Sophie ha detto:

      Quelli favorevoli alle unioni gay e quindi disobbedienti a Cristo ed alla sua Chiesa non sono cattolici.

      • Giancarlo Alberisi ha detto:

        2014: 55% degli italiani favorevoli alle unioni gay (Demos)
        2015: 67% degli italiani favorevoli alle unioni gay (Ipsos)
        2016: 74% degli italiani favorevoli alle unioni gay (IPR)

        Domanda: sapendo che anche tra i laici c’è chi è contrario alle unioni gay, quanti sono oggigiorno i cattolici italiani?

        • Sophie ha detto:

          Scusa ma sei venuto qui per dialogare o solo per provocare?

          • Giancarlo Alberisi ha detto:

            Sono serio, se il tuo ragionamento fosse valido mi chiedo quanti siano oggi i cattolici.

            • Sophie ha detto:

              Tu non hai ancora capito che il vero cattolico porta avanti le sue idee anche contro il mondo intero, fosse pure fino al martirio. Non mi sono mai chiesta quanti cattolici ci sono nel mondo, le mie idee non cambieranno. La verità non è una questione di numeri, nè di democrazia.

          • Vincent Vega ha detto:

            Questo è un troll, come ho spiegato bene sul topic della Sindone, con gente simile non c’è dialogo. Non date da mangiare al troll per piacere.

            • Vincent Vega ha detto:

              Su critica scientifica si firmava Flavio (ed è stato bannato) qua ha cambiato miliardi di nicknames, tra cui giustiniano, Marco, Marco Imarisio, Matthew, Alberto, Paco J, Piero e chissà quanti altri. Se volete che lo dimostri posso postare dei posts di quegli utenti così noterete subito lo stile identico.

              È un piccolo postivista in cerca solo di modi per dare fastidio, lasciatelo perdere, e ribadisco che chiedo con la massima gentilezza alla redazione (poi sarà lei a valutare) di bannarlo.

              Trovate tutto sul topic della Sindone, comunque.

              • Giancarlo Alberisi ha detto:

                Ma chi ti conosce???

                • Vincent Vega ha detto:

                  Giancarlo, se DAVVERO ti chiedo sinceramente scusa, è che sia il tuo modo di scrivere che le argomentazioni erano troppo simili a quelle di quel tipo col quale mi sono scontrato più di una volta (fino al suo ban su Critica Scientifica).
                  Se davvero mi sono sbagliato scusa davvero.

                  P.s: ciò non toglie che scrivi un mare di fregnacce! 😀

        • Mari ha detto:

          E inoltre essere favorevoli alle unioni civili etero non è la stessa cosa di quelle omo, tu riporti i dati di quelle etero spacciandole per omo

        • Dan ha detto:

          Ma più che altro:

          Pensa addiritura il 55% il che significa che, se non sono io è quello che mi sta affianco dunque dove vivo io quello statistico non vale,se è 77% allora vuol dire che c’è pure meta figlio.

          I politici usano le statistiche come un ubriaco usa i lampioni: non per la luce ma per il sostegno.
          (Benjamin Disraeli)

          Le sole statistiche di cui ci possiamo fidare sono quelle che noi abbiamo falsificato.
          (Sir Winston Churchill)

          Lo statistico è uno che fa un calcolo giusto partendo da premesse dubbie per arrivare a un risultato sbagliato.
          (Jean Delacour)

          Se vuoi ispirare fiducia, fornisci molti dati statistici. Non importa che siano esatti, neppure che siano comprensibili. Basta che siano in quantità sufficiente.
          (Lewis Carroll)

          Il sondaggio e le statistiche hanno sostituito gli oroscopi, ma hanno valore e probabilità uguali.
          (Guido Ceronetti)

          È appurato oltre ogni dubbio che il fumo è una delle principali cause delle statistiche.
          (Fletcher Knebel)

          Le statistiche indicano la percentuale di nati morti. Trascurano la percentuale di morti vivi.
          (Francesco Burdin)

          Non si possono nutrire gli affamati con delle statistiche.
          (David Lloyd George)

          Il meteorologo non sbaglia mai. Se c’è l’80% di probabilità di pioggia, e non piove, vuol dire che siamo nel campo dell’altro 20%.
          (Saul Barron)

          Se sei a corto di argomenti, usa la statistica. Nessuno starà a fare i calcoli necessari a contraddirti.
          (Arthur Bloch, VIII legge del senatore Sorghum, La legge di Murphy)

          Le statistiche sono una forma di realizzazione del desiderio, proprio come i sogni.
          (Jean Baudrillard)

          Il peggior uso della statistica è quando la si dedica a fini retorici o propagandistici, non per sapere, bensì per far credere ai semplicioni.
          (Sergio Ricossa)

          63 statistiche su 100 sono inventate. Compresa questa.
          (Scott Adams)

          Secondo gli ultimi dati ufficiali, il 43% di tutte le statistiche sono completamente inutili.
          (Ashleigh Brilliant)

          La statistica è la prima delle scienze inesatte.
          (Edmond e Jules de Goncourt)

          Non mi fido molto delle statistiche, perché un uomo con la testa nel forno acceso e i piedi nel congelatore statisticamente ha una temperatura media.
          (Charles Bukowski)

          Secondo un recente sondaggio, il 50% dei coniugi italiani ha avuto una storia con qualcun altro. Il 50 % !!!! Sapete cosa significa? Se non sei tu, e’ tua moglie!

        • Marco S. ha detto:

          Purtroppo il concetto di “unione gay” e’ molto vago.
          Quando si arriva a toccare l’estensione piena alle coppie omosessuali dell’istituto del matrimonio, mi pare che il nervo degli italiani diventi molto piu’ sensibile: tanto per dire, sa quali sono le percentuali sull’adozione del figliastro ?

          In realta’ si fa molta poca informazione e la gente non si rende conto che, in forza del principio di eguaglianza, anche una vaga assimilazione di un’unione gay al matrimonio, in via giurisprudenziale produrra’ gli stessi effetti della piena estensione del matrimonio alle coppie omosessuali.
          Tanto varrebbe allora votare subito il “matrimonio gay”, cosi’ risparmiamo almeno il danno del maggior lavoro inflitto ai nostri gia’ onusti tribunali.
          Ci si illude quindi di “dare un contentino” agli omosessualisti, ma quasi senza rendersene conto, gli si concedera’ comunque tutto.

          In televisione il messaggio e’ stato quasi sempre a senso unico (vedi Sanremo, Che tempo che fa, etc.)e, spesso, i contrari alle cosiddette “unioni gay”, semmai invitati al dibattito, sono stati interrotti, se non aggrediti verbalmente.

          C’e’ poi il grande travisamento dell’istituto giuridico del matrimonio in diritto, che accalappia senz’altro i meno provveduti: “chi sono io per oppormi ad un “diritto civile”, per quanto “nuovo” ????

          E sotto la copertura di questi fuochi incrociati, di questi diversivi e di queste cortine fumogene, avanzano spediti gli assaltatori della famiglia (quella che ormai, “obtorto collo”, dobbiamo ulteriormente aggettivare come “tradizionale”).

    • lorenzo ha detto:

      L’unica cosa buona delle unioni omosessuali è che accelerano la fine di questa società.

    • Francesco ha detto:

      Evidentemente, non sono davvero cattolici, oppure si sono fatti raggirare dal buonismo mediatico della TV.

  • lorenzo ha detto:

    Redazione UCCR, da quando fate pubblicità agli incontri con donne asiatiche?

    • δ'v ha detto:

      Non è UCCR che decide la pubblicità da mostrare, ma Google, e lo fa in base ai cookie memorizzati sul tuo dispositivo di navigazione.

    • Boomers ha detto:

      Confermo: ognuno vede una pubblicità diversa a seconda dei cookie presenti sul suo motore di ricerca. Ad esempio io sto cercando da mesi un corso di inglese e la pubblicità che vedo a sinistra è tutta rivolta ai corsi d’inglese.

      • Dario* ha detto:

        Ne consegue che, da come usi il browser, google conosce anche il tuo numero di scarpe. Non è una critica beninteso ma un avvertimento perché quelle informazioni un giorno non troppo lontano potrebbero essere usate a tuo danno

      • lorenzo ha detto:

        Allora dovrei aver fatto anche ricerche su alluci vaghi, tonificanti muscolari, orologi…: mi basta sapere che anche UCCR è costretta a sottostare a determinati soprusi e che non è farina del suo sacco.
        Ad ogni buon conto ho trovato che è possibile eliminare l’annuncio pubblicitario cliccando in alto a destra.

      • Sophie ha detto:

        Dubito…. io non m’interesso di casinò.

  • maria ha detto:

    Con tutta la buona volontà, non capisco quale detrimento arrechi ai cattolici il riconoscimento della libertà sentimentale altrui. Sarà l’età, ma non riesco a capire. Fa nulla.

    • Mari ha detto:

      libertà sentimentale contro libertà di crescere in una famiglia naturale, non creata a partire da vincoli contrattuali, compravendita di figli e abbandono da parte di un genitore. Libertà sentimentale vuol dire anche saper accettare le conseguenze delle proprie scelte sessuali e non pretendere di formare una coppia fertile quando invece per procreare è necessario il ricorso ai gameti e/o il corpo di qualcun altro

      • maria ha detto:

        Gentilissima amica, qui non parliamo di figli (se non quelli naturali di uno dei patner). Qui parliamo di gente che si ama e desidera essere una famiglia. Ai cattolici (o meglio… Ad alcuni cattolici) cosa tolgono? Quale ripercussione avrebbe su di lei? Continuo a non capire. Saluti

        • Panthom ha detto:

          Cosa tolgono a te dieci uomini che si amano, che vogliono essere riconosciuti dallo Stato in matrimonio e che vogliono avere dei figli? E 67 donne? Non è forse amore il loro? Perché condanni il loro desiderio per imporre il tuo? ripercussione avrebbe su di te? Continuo a non capire. Saluti

          • maria ha detto:

            Il nocciolo e’ qui: Io non impongo nulla. Ognuno e’ libero di fare le sue scelte, purché non arrechino danno a terzi. E nessuno, nessuno, nessuno si deve arrogare il diritto di entrare nel merito delle altrui decisioni in maniera saccente e censurante. Nessuno.

            • Sophie ha detto:

              Ma chi impone cosa? Che qualcuno punta la pistola alla tempia? Ma riprendetevi.

            • gladio ha detto:

              E falle le tue scelte! convivi con uomini, donne, cani, porci, con chi vuoi insomma, non è reato, nessuno te lo proibisce, nessuno si arroga e nessuno si impone, nessuno.
              Non capisco dove stia il problema se non nelle vostre zucche vuote.
              Andatevene una buona volta a piagnucolare sul sito dell’ UAAR, da lady Cirinnà , da lady Sboldry o da monsignor Galantino, non se ne può proprio più del vostro arrogante vittimismo !

              PS: chiedo scusa per la rudezza , ma quando ci vuole ci vuole.

              • maria ha detto:

                Non si deve scusare, i suoi toni fanno perfettamente trasparire l’animo dei lettori di questo blog. Il suo intervento e’ stato più esauriente di mille disquisizioni filosofiche

                • andrea g ha detto:

                  Scusi Maria, ma lei crede in Dio?
                  Se no, potrebbe spiegare come sia giunta alla convinzione che l’universo proviene
                  dal nulla?
                  Grazie-

                  • maria ha detto:

                    Gentilissimo, e’ un tantino fuori tema. Grazie

                    • andrea g ha detto:

                      Mica tanto; lei critica chi difende
                      la famiglia tradizionale; le chiedo: non riconosce la logica di tutto ciò
                      per chi è convinto dell’esistenza di DIO?
                      E torniamo lì: se non crede in Dio, ciò ha a che fare con convinzioni
                      razionali o con l’aver ‘subìto’ un’educazione religiosa vissuta, appunto,
                      come un’imposizione?
                      Grazie-

                • gladio ha detto:

                  Sono davvero lusingato per il suo apprezzamento, madame

            • Panthom ha detto:

              Eppure non riesci a rispondere, come al solito: che male ti fanno 87 uomini che si amano follemente e vogliono essere riconosciuti in matrimonio? E vogliono adottare un bambino? Perché vuoi imporre il divieto del loro riconoscimento giuridico? Ti prego, non scappare ancora una volta dalla risposta.

              • maria ha detto:

                Rispondo solo a persone educate e serie come Giovanni o Riccardo. Mi dispiace, ma non ho tempo e voglia di intrattenermi con gente come lei. Risponda pure con offese (come da suo stile), ma non attenda da adesso ed in futuro una mia risposta. Cordialità.

                • Sebastiano ha detto:

                  Uscita conigliesca e comodissima. Quando si arriva a questo punto, che è IL PUNTO, la usate tutti. Fino a spingervi a nascondere dai siti internet gli sproloqui sul poliamore e sull’utero in affitto che avevate pubblicato qualche ora prima (v. sito Arcigay).

                  • maria ha detto:

                    Gentilissimo, credo di aver espresso bene la mia opinione con gente educata e per bene come Giovanni e Riccardo. Non mi sembra il caso di ripetermi, né di perdere tempo con lei che a quanto pare sa solo usare frasi fatte e scontate. Le sono grata di avermi risposto e le sarò ancora più grata se lo farà in futuro senza usare frasi fatte e fuori posto. Nel caso non ci riesca, la dispenso dall’onere di rispondermi.

                    • Sebastiano ha detto:

                      Cerco di risponderti ma ho l’impressione che sia inutile. Ci ritento:

                      hai scritto: “qui non parliamo di figli (se non quelli naturali di uno dei partner)”

                      Prima bugia: nel ddl cirinnà non parla affatto di figli “naturali”, né si addentra sul come tali figli siano “naturalmente” arrivati (alias “comprati”). Tanto è vero che un certo senatore è ben contento, se la legge venisse approvata, di adottare il figlio del partner, quello che ha comprato (a suon di dollaroni, si intende) tramite l’utero in affitto in quel di California. Ti risulta?

                      hai anche scritto: “Qui parliamo di gente che si ama e desidera essere una famiglia…Quale ripercussione avrebbe su di lei?”

                      Ti è stata posta una domanda, che attende ancora risposta: cosa intendi per famiglia? qual è il presupposto giuridico per il quale lo stato dovrebbe tutelarla? se il presupposto è quello che hai scritto (“gente che si ama”), perché dovrebbe essere vietata la polifamiglia con tre o quattro o 35 persone? Sulla base di quale criterio di diritto ammetteresti l’una e discrimineresti le altre?
                      Sulle “ripercussioni”, oltre a quelle facilmente immaginabili sui bambini, fai un piccolo pensierino anche a come verranno redistribuite le già scarse risorse per le famiglie vere (con un padre e una madre, non con i loro surrogati). Se poi non sei ancora convinta, riguardati l’intervento di Marco.

                      E ora non fare la finta offesa solo perché non hai argomenti.

                    • maria ha detto:

                      Gentilissimo, ora che utilizza toni da persona per bene posso risponderle, sperando che non ritorni alla volgarità precedente. Circa il figlio “naturalmente comprato” non vale neanche la pena rispondere. Tranne pochi estremamente ricchi, non e’ una prassi accessibile ai più. Estremizzare, in questi casi, non e’ mai intellettualmente onesto. Circa il concetto di famiglia, si tratta non di un concetto naturale (cioè ritrovabile nelle leggi biologiche che governano l’essere umano), ma sociale. In quanto tale non si presta ad una definizione univoca nel tempo e nello spazio, Ma variabile in funzione di essi. Circa la “falsa offesa”, la mia e’ una scelta di vita: Non avere a che fare con gente maleducata: C’è solo da perderci. Saluti distinti.

                    • Dan ha detto:

                      Gentilissima,onorevolissima,reverendissima sig.Maria: Buongiorno!

                      Mi spiega cos’è la dabbenagine e perchè è educazione?Anzi no, non lo faccia la dispenso dall’onere della risposta.

                      Gentilissima,onorevolissima,reverendissima sig.Maria: Saluti & Cordialità!

                    • maria ha detto:

                      E lei da dove spunta fuori? Grazie comunque per il suo autorevolissimo contributo: Ha dato un saggio importante di se e dei suoi orizzonti culturali. Grazie per il suo intervento non richiesto Ma preziosissimo

                    • Sebastiano ha detto:

                      Ti rispondo qui perché qui sotto le risposte sono bloccate:

                      Hai detto:
                      “Circa il figlio “naturalmente comprato” non vale neanche la pena rispondere. Tranne pochi estremamente ricchi, non e’ una prassi accessibile ai più. Estremizzare, in questi casi, non e’ mai intellettualmente onesto.”
                      Di questo periodare s’è capito che siccome è roba per ricchi non vale la pena discuterne…
                      Naturalmente nulla hai detto sul senatore co-firmatario della cirinnà o su luridi personaggi alla Elton John.

                      Poi aggiungi:
                      “Circa il concetto di famiglia, si tratta non di un concetto naturale (cioè ritrovabile nelle leggi biologiche che governano l’essere umano), ma sociale”

                      Il concetto di famiglia è talmente naturale che tutti indistintamente nasciamo da un padre e da una madre. Lo dice la biologia prima di chiunque altro. Che voi vogliate farne un “concetto antropologico” è un altro paio di maniche.
                      E non hai risposto neppure all’altra domanda: cosa intendi per famiglia? qual è il presupposto giuridico per il quale lo stato dovrebbe tutelarla? se il presupposto è quello che hai scritto (“gente che si ama”), perché dovrebbe essere vietata la polifamiglia con tre o quattro o 35 persone? Sulla base di quale criterio di diritto ammetteresti l’una e discrimineresti le altre?

                      Forse non eccellerò nel bon ton, ma mi pare che scansi accuratamente le domande a cui non vuoi rispondere. Giusto a proposito dell’onestà intellettuale…

                    • maria ha detto:

                      Non mi pare di aver schivato alcuna risposta. Credo lei ripeta questo ritornello solo per accodarsi al gregge. Faccia pure. Quando ritrova la ragione ne riparliamo.

                    • Dan ha detto:

                      Gentilissima,onorevolissima,reverendissima sig.Maria: Buonasera!

                      Io non vengo dal Simposio,pero temo che le sia sfuggita la non serendipità delle domande socratiche (che cos’è?e perchè?),a cui gentilmente soggiungo un altro perchè:perchè la dabbenaggine è cultura?
                      Signora Maria mi ha risposto,ma per causa o per caso,ha intelligente eliminato la parola:”gentilissmo” e la parola “cordialità”,all’inizio della sua sequenza linguistica e alla fine,un piccolo passo avanti per l’uomo dieci indietro per l’umanità,quattro in avanti per la non contraddizione dianoetica.Non mi sia cosi atarassica da essere interessata a dirlo a tutti:io sono la saggia atarassica,che Epiteto si spaventa e ritorna in schiavitù:ma se sei indifferente e tutti ti disturbano,ma l’indifferenza è atarassica saggezza, perchè parli così turbata?

                      Gentilissima,onorevolissima,reverendissima sig.Maria:Saluti & Cordialità!

                    • maria ha detto:

                      Gentilissimo, perché mi fa questa domanda? Come mai questo interesse nei miei confronti? Lei mi lusinga. Ps: Dovrebbe curare un po’ la sintassi e la consecutio logica delle sue proposizioni. Cordialità

                • Dario* ha detto:

                  Un classico: si risponde solo a ciò che fa comodo e si tralascia ciò che mette in crisi le proprie posizioni. A Gladio ad esempio hai risposto ed era stato certamente più rude di Phantom ma, a differenza di quest’ultimo, ti ha dato un appiglio per spargere meglio le tue falsità. Diciamo le cose come stanno, se non rispondi a Phantom è perché sai di essere perdente in partenza su quell’argomento. Farai mica il politico di professione?

                • Gianni Zero ha detto:

                  “.. Circa il concetto di famiglia, si tratta non di un concetto naturale (cioè ritrovabile nelle leggi biologiche che governano l’essere umano), ma sociale. In quanto tale non si presta ad una definizione univoca nel tempo e nello spazio, Ma variabile in funzione di essi..”
                  Per quel che so di biologia, un bambino nasce da uno spermatozoo (prodotto da 1 uomo) e da un ovulo (prodotto da 1 donna); la coppia 1 uomo – 1 donna costituisce quindi l’unità minima che garantisce la continuità della specie. Non esiste quindi alcuna base biologica che legittimi il “matrimonio” omo. Per lo stesso motivo, essendo la coppia omo intrinsecamente sterile, essa non può titolarsi di alcun istituto giuridico, né godere dei relativi diritti in ambito collettivo. A questo punto l’unico concetto di famiglia rimane quello polgamico o poliandrico, ma non mi sembra che sia questo ciò di cui si discute.

                • giovanna ha detto:

                  Credo che anche qui stazioni, come sul sito di Tempi, un troll che usa molti nick diversi, anche nella stessa discussione. Si riconosce per la fissità estenuante degli argomenti, dal fatto di dare, del tutto a sproposito del maleducato al prossimo e per l’uso di saluti tipo “cordialità “.
                  ( Tra gli argomenti fissi ci sono l’inconsistenza numerica dei cristiani e che ci siano tanti cattolici che non sono d’accordo con la dottrina cattolica, che come abbiamo accettato divorzio e aborto si accetterà anche la compravendita dei figli : scrive questi stessi concetti con nick diversi, ma la pappa è sempre quella)
                  In particolare, penso che qui si sia presentato, almeno, come “Gabriele Alberisi” e poi come “maria”.
                  In passato credo che si presentasse qui, come su Tempi, col nick di “shiva” e naturalmente con decine di altri, come su Tempi , anche se in misura minore che su Tempi ( su Tempi siamo a centinaia e centinaia di nick )dato il diverso controllo del sito.
                  Se fosse lui ( in realtà , dovrebbe essere una donna ), tenete conto che si tratta di una persona disturbata, cui non interessa un fico secco di qualsiasi argomento, ma che ha solo bisogno di trollare, trollare, trollare…ne ha bisogno estremo, come dell’aria per respirare.
                  Ma, forse,lo sapete già…capito qui spesso, ma difficilmente riesco a leggere i commenti e magari avete già sgamato il troll, che è fastidioso, ma in fondo anche utile, per certi versi.
                  In ogni caso, scusate la digressione.

              • Nicola ha detto:

                Mah, ti rispondo io se ci tieni così tanto. Trovami 87 uomini che si amano follemente e vogliono essere riconosciuti in matrimonio. Quando li trovi e loro chiederanno a gran voce di essere riconosciuti se ne potrà parlare

                • Dario* ha detto:

                  Esattamente 87 uomini mi pare difficile ma se già provi a pensare ad un gruppo di scambisti che vogliano mettere su una comune ti renderai conto che la cosa non è poi tanto fuori dal mondo (ed ho buttato lì il primo esempio che mi è venuto in mente, certamente ce ne sono altri, la realtà spesso è molto più bizzarra della fantasia)

                  • Nicola ha detto:

                    Il punto è: gli scambisti vogliono essere riconosciuti in matrimonio? Se ci fossero tanti scambisti che lo richiedono penso che la questione si sarebbe sollevata in modo abbondante come si sta facendo per le coppie omosessuali..il punto è che gli scambisti non lo chiedono, quindi capisco la vostra domanda “provocatoria” (passami il termine) però non ha senso secondo me

                    • Dario* ha detto:

                      Il fatto che le lobby gay facciano gran rumore non vuol dire che gli omosessuali che vorrebbero “sposarsi” siano poi così tanti e può benissimo essere che gli scambisti siano di più ma abbiano più buon senso e non accampino pretese assurde

          • Marco S. ha detto:

            Forse continua a non capire, perche’ magari non ha capito che il matrimonio e’ un istituto giuridico.

            Non e’ un “diritto” o un “riconoscimento” dovuto a persone che si amano, perche’, viva Dio !, queste potrebbero continuare a farlo anche senza il riconoscimento dello stato.

            Attraverso gli istituti giuridici, lo stato, cioe’ la comunita’, stabilisce quali comportamenti individualistici hanno anche un’utilita’ sociale, e quindi meritano di essere sostenuti ed incoraggiati, facendo uno sforzo collettivo, e quali invece, pur rispettabili, non hanno particolare utilita’ sociale.
            Tutto qui.
            E penso sia sommamente antidemocratico alterare la piena liberta’ di questo dibattito, che e’ perfettamente legittimo, colpevolizzando piu’ o meno apertamente gli interlocutori.

            Premesso questo, l’argomento del “Che male ti fo’ ?” lascia il tempo che trova, perche’ appunto stiamo parlando di istituti giuridici, che fanno costume, che costano in molte forme diverse alla societa’, quindi l’argomento giusto sarebbe semmai il “Che bene ti fo’ ?” o meglio che vantaggio ne trae la societa’ nel suo insieme ad incoraggiare tali comportamenti.
            Non e quindi tanto questione del che male o che bene ne trae quel pinco pallo di Marco S…..

        • Riccardo_CS ha detto:

          È un problema di costrizione logica:

          una volta che si è riconosciuto lo status di famiglia a persone dello stesso sesso e si riconosce l’adottabilità del figlio naturale di uno dei partner da parte dell’altro partner, in base a quale principio questa famiglia potrebbe essere discriminata e giudicata non idonea all’adottabilità tout court?

          • maria ha detto:

            Le tue preoccupazioni sono lecite e le approvo. Tuttavia, non è corretto mettere il carro davanti ai buoi. Grazie e complimenti per l’educazione (cosa assai rara in questo blog).

            • Riccardo_CS ha detto:

              In genere si dice mettere il carro davanti ai buoi quando si paventa un’eventualità che potrebbe anche non accadere.

              Qui invece, come ho detto, si tratta di costrizione logica, quindi l’adottabilità tout court segue necessariamente l’accettazione dei primi due step.

              Ciò che non è corretto quindi (inteso nel senso di ragionamento non corretto, non nel senso di scorrettezza) è pensare che parlare di riconoscimento dello status di famiglia e adottabilità del figlio del partner non implichi il parlare anche del problema dei figli e dell’adottabilità in generale.

        • Andrea ha detto:

          “Il matrimonio omosessuale non solo priva i bambini dei propri diritti alla genitorialità naturale, ma dà allo Stato il potere di non tener conto dell’autorità dei genitori biologici, il che significa che i diritti genitoriali vengono usurpati dal Governo. In Canada, i genitori si possono aspettare l’interferenza dello Stato per quanto riguarda valori morali, genitorialità ed educazione – non solo a scuola. Lo Stato ha accesso in casa tua per supervisionarti come genitore, per giudicare la tua adeguatezza. E se allo Stato non piace ciò che insegni ai tuoi figli, cercherà di toglierli dalla tua casa. […]” Dawn Stefanowicz tra l’altro è figlia di un gay ed ha scritto un libro (“Fuori dal buio”) sull’argomento.
          Quindi possiamo tranquillamente dire che chi dice che il matrimonio omosessuale non nuoce a nessuno o è molto disinformato o è molto disonesto.
          Allego link testo italiano e testo inglese
          http://it.aleteia.org/2015/06/30/la-testimonianza-della-figlia-di-una-coppia-gay-che-dovrebbe-farci-svegliare/
          http://www.thepublicdiscourse.com/2015/04/14899/
          Viva Cristo Re

    • lorenzo ha detto:

      Se mi spieghi cosa centra la libertà sentimentale con il matrimonio proverò a darti una risposta.

      • Dario* ha detto:

        Aspetta e spera caro Lorenzo, aspetta e spera 😉

        • maria ha detto:

          Gentile Dario, Lorenzo aspetterà all’infinito. Ho fatto una selezione degli interlocutori e rispondo solo a gente educata e che argomenta quanto sostiene (vedi i signori Giovanni, Riccardo, Germano eMarco). Qualora in futuro dovesse trovare mie mancate risposte, e’ perché ho giudicato l’interlocutore non valido: Inutilmente polemico ed ignorantemente violento. Se ora vuole anche lei rispondere con offese (come e’ prassi di alcuni pseudocattolici che scrivono in questo contenitore) faccia pure. Non aspetti però risposte da parte mia. Sa, con l’età certi atteggiamenti giovanili si tollerano sempre meno. E l’indifferenza e’ la risposta migliore

          • Dario* ha detto:

            Non è mia abitudine offendere chichessia. Qualche volta mi è capitato nella vita quando ho raggiunto un certo livello di esasperazione ma non ne vado certamente fiero. Se ti sei sentita offesa per qualcosa che ho scritto me ne scuso, non era mia intenzione

            • maria ha detto:

              Bene, se le farà piacere potremmo in futuro continuare a scambiarci educatamente punti di vista

          • lorenzo ha detto:

            Ἀλώπηξ λιμώττουσα, ὡς ἐθεάσατο ἀπό τινος…

            • Dario* ha detto:

              è in momenti come questo che rimpiango di non avere un’educazione classica (in tutti gli altri momenti però sono contento della mia educazione scientifica e tecnica, quindi tutto sommato la cosa non mi dispiace troppo) 🙂

              • maria ha detto:

                Gentile Dario e’ una citazione di Esopo, tradotta da Fedro con il più famoso “non dum matura est”. Il signore vorrebbe dire che siccome non ho argomenti, schivo gli interlocutori non ritenendoli degni. Se al signore in questione da’ sollievo pensarla così, incensando ulteriormente il suo ego ipertrofico, faccia pure. Io continuo a rispondere alla violenza con l’indifferenza

              • lorenzo ha detto:

                Non preoccuparti: è l’inizio della favola di Esopo “La volpe e l’uva”, che la schizzinosa certamente conosce…

    • δ'v ha detto:

      Che di sentimentale non c’è proprio nulla, dato che si basa tutto su una psicopatologia dichiarata normale da un gruppo di psichiatri americani di dubbia etica.

    • giovanni ha detto:

      Ti chiedo, maria, di citarmi la norma del codice civile che indica nell’amore il presupposto per sposarsi.
      Quando l’avrai trovata, potremo discutere di “libertà sentimentale” elevata al rango di diritto.

      Faccio una piccola considerazione: è falso che in Italia le persone con tendenze omosessuali non possano sposarsi, anche tra di loro. Un uomo con tendenze omosessuali può benissimo sposare una donna con tendenze omosessuali e d’altronde, tra gli impedimenti al matrimonio previsti dagli artt. 84-89 cod. civ. non esiste l’omosessualità. Quindi il primo grosso slogan sbandierato dai “paladini dei diritti civili” si rivela per quello che è: una bufala.
      Allora i “paladini” mi diranno che gli omosessuali non possono sposare persone dello stesso sesso, ma obietterei che manco gli eterosessuali possono farlo, quindi non vi è nessuna discriminazione.

      D’altronde, forse che innanzi a sindaco o all’ufficiale dello stato civile i nubendi debbano dichiarare o dimostrare che si amano? O che l’ufficiale debba misurare in qualche modo questo amore?
      Oh, non per dire ma un uomo e una donna possono pure sposarsi per interesse o per millemila motivi che restano esclusivamente nel loro foro interno.

      Ecco, allora che amore e diritto non vanno assolutamente a braccetto.
      Il diritto si limita a riconoscere l’esistenza della famiglia come realtà a esso preesistente: non riesce manco a definirne le modalità di funzionamento, al punto che TUTTA la disciplina del rapporto matrimoniale è limitata agli artt. 143, 144 e 147 cod. civ., mentre il ben più semplice contratto di vendita viene disciplinato dall’art. 1470 al 1547!

      Il diritto, pertanto, non può dire cosa è famiglia e cosa non lo è: nel momento in cui lo fa, mente.

      • maria ha detto:

        Gentilissimo, apprezzo la sua considerazione e l’educazione con cui e’ stata formulata (ripeto: Ava raris in questo blog). Tuttavia la mia domanda era: Cosa toglie ad un cattolico un aggiornamento del codice civile teso a riconoscere una coppia omosessuale?

        • Mari ha detto:

          Tu parti dal presupposto che chi è contrario lo sia solo perché ha paura che gli vengano negati diritti a seguito di eventuali riconoscimenti ulteriori; questo non è il motivo principale, prima c’è sempre la questione del diritto dei bambini ad essere cresciuti avendo come modello di riferimento una figura maschile e femminile, che nella loro diversità sono entrambe insostituibili nella formazione dell’identità del bambino e dei suoi rapporti con le persone attorno a lui di entrambi i sessi; se l’assenza di questa duplice presenza provoca un danno nel bambino, è nell’interesse di quella persona e dell’intera società che simili situazioni siano evitate

        • giovanni ha detto:

          Gentile maria, non si tratta di essere cattolico o meno, ed infatti ho affrontato il discorso in punto di diritto e di logica.

          Come ho esposto, l’applicazione della etichetta di “famiglia” a ciò che, per sua natura (quella che si ricava anche dalle argomentazioni sopra esposte) famiglia non è, si palesa in partenza come un’operazione che mistifica la realtà, con la conseguenza che viene persa a livello sociale la percezione delle caratteristiche proprie della formazione familiare, con l’introduzione surrettizia di “diritti” che non trovano riscontro nella realtà, come ad es. il “diritto al figlio”.
          L’istituto familiare è cosa di tutti, non è relegato ad uno spazio privato, ed è questa sua dimensione pubblicistica che lo caratterizza, mentre tutte le altre forme di convivenza e di relazione affettiva sono importanti ma mai come quella che fonda la società.
          Una coppia dello stesso sesso non può formare una famiglia anche solo perché per generare una vita avrebbe sempre e comunque necessità di un “terzo” esterno; non è quindi autosufficiente, oltre a mancare della necessaria complementarietà per uno sviluppo armonico ed equilibrato del fanciullo.

          Quindi se la realtà è questa perché, da essere che pensa e ragiona, dovrei accondiscendere ai tentativi di mistificarla? La famiglia non è un fatto privato, riguarda tutti perché basa la società. Riguarda anche chi l’ha già formata, chi non ce l’ha più o non ancora.

          Per entrare nel merito della tua osservazione, come ho già spiegato, il codice civile non cita l’omosessualità come impedimento alla formazione di una famiglia, quindi il problema come l’hai posto tu non si pone. Una coppia omosessuale (purché formata da un uomo e una donna) può senza problemi formare una famiglia: il diritto non guarda ai sentimenti o a cosa accade sotto le lenzuola.
          Il riconoscimento di cui parli, per le coppie dello stesso sesso, negato anche agli eterosessuali, significa fare uscire dall’ambito privato una relazione affettiva giuridicamente neutra, e comunque già tutelata da diverse norme di legge, per rivestirla di carattere pubblicistico.
          Ed è proprio quel carattere pubblicistico, che tocca la società nel suo complesso e quindi anche me, te e pincopalla, che legittima la democratica “discesa in campo” di tutti coloro che la pensano diversamente.

          • maria ha detto:

            Il suo ragionamento fila. Ma, mi consenta, chiamare Veronesi soubrette non e’ un democratico scendere in campo, ma un rendersi pubblicamente ridicoli. Ma questo non c’entra con lei ed e’ oggettivamente fuori tema. Grazie

            • giovanni ha detto:

              Sul titolo dell’articolo e sulla generalizzazione che lo connota neanche io sono concorde.
              L’importante è che il succo del mio argomentare sia stato chiaro.
              Cordialità

        • Pino ha detto:

          cercherò che spiegarlo nei limiti delle mie conoscenze. Il comportamento individuale riguarda solo gli individui, a meno che non arrechi, tale comportamento, danno a terzi. Quindi la convivenza di due gay non ha implicazioni sociali ma solo personali, come si usa dire, sono fatti loro. Ma se questa unione viene formalmente riconoscita da una legge questo ha ricadute di carattere sociale, tutte le leggi hanno un impatto sociale. Senza considerare quello che in sociologia del diritto si chiama “ideologia della giustizia” cioè il modo di pensare per cui ciò che stabilisce la legge non solo è legale ma anche giusto e morale. Esempio: la legge sull’aborto è legale ma è immorale però molti sono portati a pensare che se la legge ammette l’aborto questo sia giusto e morale. La legge crea una mentalità, un modo di pensare.

        • Pino ha detto:

          cercherò di spiegarlo nei limiti delle mie conoscenze. Il comportamento individuale riguarda solo gli individui, a meno che non arrechi, tale comportamento, danno a terzi. Quindi la convivenza di due gay non ha implicazioni sociali ma solo personali, come si usa dire, sono fatti loro. Ma se questa unione viene formalmente riconoscita da una legge questo ha ricadute di carattere sociale, tutte le leggi hanno un impatto sociale. Senza considerare quello che in sociologia del diritto si chiama “ideologia della giustizia” cioè il modo di pensare per cui ciò che stabilisce la legge non solo è legale ma anche giusto e morale. Esempio: la legge sull’aborto è legale ma è immorale però molti sono portati a pensare che se la legge ammette l’aborto questo sia giusto e morale. La legge crea una mentalità, un modo di pensare.

      • Gianni Zero ha detto:

        Ma l’argomento secondo cui la famiglia è una realtà pre-esistente al diritto non potrebbe essere utilizzato da chi sostiene che la legge deve prendere atto dei cambiamenti della società che nei fatti sono già effettivi? Poiché quasi nessuno più si sposa, cosa dovrebbe prevenire il legislatore dal conferire i diritti che le coppie di fatto richiedono?

        • giovanni ha detto:

          La famiglia è preesistente alla società e al diritto: senza famiglia non vi è società, senza società non vi è diritto. Il meccanismo eziologico e genetico del diritto è questo e non quello inverso. Quindi il diritto non può incidere sulla essenza della famiglia ed infatti l’operazione in corso è di natura sostanzialmente cosmetica e formale.
          Tale operazione falsificante apre i cancelli ad una ulteriore deriva che estirpa la procreazione dal suo alveo naturale, ossia proprio la famiglia, inserendo nell’ordinamento un presunto “diritto al figlio” con la conseguenza che l’essere umano da soggetto di diritto, ne diventa oggetto.
          Con tutto quello che ne consegue.

          Vorrei sapere, inoltre, da dove si dovrebbe ricavare un semplicemente asserito, ma finora mai dimostrato, “diritto al matrimonio”. Non basta un mero desiderio o una istanza (finanche avanzata dalla maggioranza di un popolo) a far nascere un diritto.

          A parte che l’affermazione “quasi nessuno più si sposa” se da un lato è generica e non probante, dall’altro (a volerla intendere come una riduzione dei matrimoni ed un incremento dei divorzi/separazioni) manifesta proprio ciò che intendo sopra: la legge nel corso degli anni (e da avvocato che mastica queste cose potrei fare una lunga disamina dei passaggi) ha inciso sulla percezione collettiva della definitività e della indissolubilità del rapporto matrimoniale demolendone i principi.
          Nulla mi impedisce di pensare che, secondo lo stesso perverso meccanismo, tra qualche anno i figli saranno intesi a livello collettivo come meri “prodotti” commerciali.
          D’altronde, la persecuzione degli ebrei fu fatta accettare dal regime alla maggior parte del popolo tedesco proprio attraverso l’instillazione lenta ma inesorabile (dapprima con le vignette satiriche e la propaganda a mezzo stampa e poi con l’introduzione di leggi sempre più limitative e ingiustamente discriminatorie) di “argomenti” avulsi dalla realtà e dalla manipolazione della coscienza collettiva.

          Quindi, o mi si portano argomenti validi sulla necessità di introdurre questo “matrimonio same sex” tali da controbilanciare il piatto della bilancia su cui sono poste le prospettive (per nulla fantasiose per chi conosce un po’ i meccanismi socio antropologici), oppure è inutile stare a discutere di aria fritta.

          • Gianni Zero ha detto:

            Grazie Giovanni, è proprio ciò che intendevo. In effetti io sono convinto che l’inizio della fine sia stato esattamente lo svilimento del matrimonio – determinato primariamente da istanze sessualiste – che ha aperto la via all’accettazione della convivenza come comportamento sociale normale. Il resto segue a cascata.

  • Marilena ha detto:

    Carla Fracci, Daniele de Rossi, Mara Venier, Giorgio Armani, Veronesi, Claudio Amendola, Jovannotti, Gianna Nannini… soubrette o showgirl siliconate???
    Quando non si hanno argomenti per attaccare chi la pensa diversamente si scrivono anche sciocchezze come questa, ma nella nostra ormai analfabeta Italia si può dire anche questo…

    E poi citare i soliti due o tre medici che sono puntualmente smentiti dalla stragrande maggioranza dei loro colleghi. Ed aggiungerci pure Giovanni Corsello, il medico/politico che ha fatto una fulminante carriera all’ombra dell’ultracondannato Cuffaro…
    Peccato per voi, un’altra occasione sprecata per convincere seriamente qualcuno.

    • Panthom ha detto:

      Ah beh, se lo dice Jovanotti allora…
      Comunico al prof. Corsello questa grave diffamazione nei suoi confronti, poi sarà lui eventualmente a citarti in giudizio.

    • maria ha detto:

      Certo… Definire Veronesi una soubrette e’ davvero squallido.

      • Sebastiano ha detto:

        Infatti lui è ancora più squallido. Prova a chiedere alla moglie.

      • Ottavio ha detto:

        Veronesi? L’unico italiano che approva l’utero in affitto così le donne povere possono sopravvivere? Non solo è una soubrette, ma anche un misogino perverso che andrebbe censurato e sbattuto fuori da ogni ruolo pubblico.

        • Dario* ha detto:

          Infatti! Per lui il titolo di “soubrette” è un complimento, povere ragazze immagine essere associate ad un individuo di tal risma…

    • Giancarlo Alberisi ha detto:

      Marilena, hai detto bene, aggiungo che Corsello (anche lui cattolico) ha precisato che non è contrario alle adozioni gay, ma che propone due o tre step di verifica nella procedura d’adozione. Ha anche specificato che il disagio che potrebbero soffrire i figli dei gay non è dovuta alla famiglia a cui appartengono ma alla società che li circonda. La colpa quindi sarebbe di chi li discrimina, ad esempio di chi gli dice che la loro non è una famiglia “normale” perchè non c’è una mamma e un papà.

      • Vincent Vega ha detto:

        Perché invece quale sarebbe la famiglia normale? Quello che voi non capite è che se due eterosessuali sono sterili lo sono per una situazione contingente, accidentale, NON sostanziale. Al contrario, il rapporto omosessuale è sostanzialmente sterile, e chi si riconosce come omosessuale, molto semplicemente, non deve pretendere che lo stato gli permetta di adottare dei figli che non è nella sua natura avere, nè tantomeno si può privare per legge dei bambini del diritto di avere una madre e un padre.

        A te sarebbe piaciuto, caro Flavietto, che ti venisse negato il diritto di avere una madre e un padre? Essere orfani, perdere un genitore in giovane età, è una disgrazia, venirne privati alla nascita un abominio.

    • Dario* ha detto:

      Magari fossero soubrette, ci risparmierebbero un sacco di amenità ogni volta che aprono bocca! (ed anche tanta pessima “musica”)

  • Attilio ha detto:

    Molti deI firmatari oltre ad essere delle soubrette sono persone che hanno il conflitto di interessi: in molti hanno situazioni matrimoniali plurime e di convivenza. Il bello e’ che senza pudore si ritengono dei docenti, degli esperti dell’AMORE. Per es. la Litizzetto, la Pausini, la Scopellitti.(alias Noemi) perché non sposano i loro conviventi e magari fanno anche per amore si intende la comunione dei beni?
    Non c’è solo la questione di una sana e vera sessualità c’è anche il problema grave della parificazione nei fatti tra la famiglia vera e la convivenza
    Negli anni ’70 gli intellettuali cattolici, come Sergio Cotta già partigiano e medaglia di bronzo, sbagliarono a non accettare la proposta di Andreotti sul doppio regime matrimoniale:indissolubile e divorziabile. Scelta da lasciare alla libertà delle persone. Oggi ci sarebbe un’altra realtà . Ed è da qui’ che occorre ripartire per il bene delle persone e della società.
    E’ umiliante vedere la propria famiglia, quella dei propri vecchi equiparata ad una formazione sociale di incerta definizione e di incerto futuro!

    • Riccardo_CS ha detto:

      Non sapevo di questa proposta di Andreotti.

      Probabilmente era troppo in anticipo sui tempi, perchè negli anni settanta era ancora forte la percezione di un contesto sociale fondamentalmente unitario.

      Oggi la situazione è radicalmente cambiata ed è evidente che le divergenze non conciliabili su questioni decisive stanno aumentando in maniera esponenziale.

      Prima o poi ci si dovrà interrogare se non sia opportuno ripensare il concetto stesso di cittadinanza, passando gradualmente dal modello fondato sui confini geografici, a un nuovo paradigma basato su confini antropologici.

  • germano ha detto:

    Gentilissima Maria, Riccardo CS e Pino Le hanno dato due ottime risposte. Sia onesta, non cambi discorso e ammetta che quel che non capiva proprio per niente, in realtà è ben comprensibile. Vorrei estremizzare quel che diceva Riccardo (ma nemmeno tanto): sulla base di certe logiche, a titolo di esempio, fra non molti anni per non discriminare i neo italiani di religione mussulmana, ci troveremo a discutere di poligamia; e dopo poco, per non discriminare le donne, si dovrà pensare di introdurre la poliandria; quindi i figli potranno avere una pluralità di madri e padri, e avremo stuoli di professoroni che ci diranno che non c’è nulla di strano … Dov’è il limite? È lecito qualunque desiderio? Dobbiamo inseguire per forza la modernità? E che cos’è questa modernità?

    • maria ha detto:

      Gentile Giovanni, lei parte dal presupposto che lo status quo sia il meglio che esista, perciò non va cambiato in nome di una presunta modernità. Invece siamo in continua evoluzione… Ossequi

      • Vincent Vega ha detto:

        Come al solito non siete capaci di entrare nel merito. Quando ci spiegherete perché un bambino dovrebbe vedersi privato del diritto di avere una madre e un padre potremo riparlarne, per il momento ingoiatevi la sconfitta, visto che la stepchild adoption non verrà approvata.

      • Marco S. ha detto:

        E’ dal Paleolitico che il matrimonio esiste piu’ o meno cosi’ come lo conosciamo.

        Non ricordo una sola civilta’ che abbia esteso l’istituto del matrimonio alle coppie omosessuali, se non ci limitiamo a qualche mattana di imperatori romani eccentrici, come Nerone ed Eliogabolo, mattana tramandateci da storici ampiamente scandalizzati (e gli storici romani vivevano in una societa’ dove l’omosessualita’ era diffusa e, magari, praticata da loro stessi).

        Dietro di noi abbiamo quindi un’istituto collaudato da migliaia di anni di Storia e davanti l’Ignoto.
        E vi ci tuffiamo dentro “a pesce”, con il sorriso sulla bocca, dando pure dei “retrogradi” a chi esprime riserve.
        Ma noi forse abbiamo la sfera di cristallo.

        Certo che siamo in evoluzione.
        Solo che forse, a differenza nostra, qualcuno intravvede anche il capolinea di questa nuova evoluzione: la riproduzione umana sottratta all’unico ambito privato in cui essa puo’ effettivamente esplicarsi: quell’ambito che qualcuno ha simpaticamente qualificato come “dittatura del pene e della vagina”, come se una “democrazia” in questo contesto, aprisse a nuove e piu’ vaste possibilita’ riproduttive.

        Una volta sottratta all’ambito privato, la riproduzione potra’ essere gradualmente trasferita in ambito commerciale, magari da qualche multinazionale biotech.
        Sara’forse il grande business della seconda meta’ del XXI secolo.

        E quando anche l’uomo sara’ finalmente una merce prodotta e riprodotta con leggi di mercato, per la “Legge di Say” potremmo una volta per tutte escludere la possibilita’ di sovrappopolazione, per la gioia, ma anche la disoccupazione, dei neo-malthusiani.

        Queste sono le evoluzioni che forse si aprono di fronte a noi, cercando di guardare dentro l’Ignoto.

        • maria ha detto:

          Gentilissimo, l’istituto del matrimonio e’ relativamente recente e presso greci e romani aveva ben altre connotazioni. Nella civiltà ellenica, poi, le coppie omosessuali erano formalmente riconosciute (vedi mito androgeno di Platone). Saluti

          • Vincent Vega ha detto:

            Ripeto la domanda, alla quale non è stata data risposta: perché un bambino dovrebbe vedersi privato di una madre e di un padre per i desideri di due omosessuali (uomini o donne non fa differenza)?

            Altra domanda: dal momento che i rapporti omosessuali sono sostanzialmente (e non accidentalmente come quelli eterosessuali) sterili, perché lo stato deve far si che l’omosessuale possa avere un figlio, quando non è nella sua natura averlo?

          • Vincent Vega ha detto:

            Su avanti Maria, rispondi (qua ci si da del tu senza tante balle, è una consuetudine del blog), avresti voluto essere privata di tua madre per essere data ad una coppia di invertiti?

            • lorenzo ha detto:

              Come avrai notato, la tecnica della senile maria consiste nell’accusare di essere “interlocutore non valido, inutilmente polemico, ignorantemente violento”, coloro che potrebbero metterla in difficoltà: con gli anziani non in grado di percorrere strade diverse da quelle conosciute ci vuole molta pazienza…

          • lorenzo ha detto:

            Nell’antichità l’accoppiamento uomo donna finalizzato alla procreazione era quasi un dovere favorito e protetto dalla società; gli accoppiamento omosessuali rientravano nelle libertà individuali ed erano semplicemente tollerati od osteggiati a seconda delle culture: perché non ti informi?

          • Max ha detto:

            Le coppie omosessuali nell’antica Grecia erano riconosciute, ma non c’era il matrimonio tra persone dello stesso sesso.

            Nei 5 continenti, in migliaia di anni di civilizzazione, tra popoli e culture diversissime, il matrimonio e’ stato tra persone di sesso differente.

          • Vincent Vega ha detto:

            Nessuna risposta da parte della sciura Maria. Peccato. 🙁

      • germano ha detto:

        Ha ragione, siamo in continua evoluzione. Come immagina, Lei, l’evoluzione che abbiamo ancora davanti? Dovrà essere indirizzata dal nostro discernimento, o dovrà sottostare agli impulsi egoistici di questa o quella minoranza? Ci si dovrà preoccupare dei piccoli che non hanno voce, o si dovranno seguire, in nome del “politicamente corretto”, le stramberie di chi sa essere piú aggressivo e sbraitante? Conterrà qualcosa il buonsenso dei cari vecchi padri di famiglia o varrà la regola che qualunque cosa è possibile è anche giusta?

        • germano ha detto:

          Ops. “conterà” e non “conterrà”.

          • maria ha detto:

            Io non so immaginare l’evoluzione futura. Possiamo solo sperare sia tale da rispettare i diritti di tutti: Dei più deboli (come giustamente diceva lei) e dei “diversi” (come aggiungo io). La saluto

            • germano ha detto:

              Cara Maria, possiamo solo sperare? Secondo me la nostra ragione può essere protagonista, non il destino. E ricordiamoci, nel tutelare i diritti di tutti, che quelli di una parte si fermano dove iniziano quelli dell’altra. Saluti

              • maria ha detto:

                Tanti anni fa mi insegnavano a scuola che la propria libertà termina dove inizia quella degli altri. La stessa cosa vale per i diritti. Ma nel caso specifico, credo che riconoscere le coppie omosessuali non Leda i diritti di nessuno. Saluti

                • lorenzo ha detto:

                  Nemmeno riconoscere il diritto dell’uomo a partorire e della donna a mettere incinto un uomo lede i diritti di nessuno. Saluti.

                  • Dario* ha detto:

                    …e il mio diritto ad avere le ali? Perché non ci si adopera in tal senso in ambito scientifico invece di concentrarsi così tanto sull’utero in affitto o il cambio di sesso? Eccheccavolo, anche io pago le tasse!

                    • maria ha detto:

                      Gentilissimo, a questo punto potremmo chiederci per quale motivo vada garantito il diritto ai credenti di esercitare il loro credo. Dopotutto Dio nessuno lo ha mai visto, perché tutelare un diritto così aleatorio? E che dire del diritto alla libertà di pensiero? Io credo che l’evoluzione umana passi attraverso il riconoscimento di diritti. Purché – come giustamente chiosava Germano – questi non ledano i diritti altrui. Buona giornata

                    • Dan ha detto:

                      Si ma l’educatissima ignoranza non si può proprio ascoltare:

                      Darwinsimo sociale come tutelatore dei diritti umani?
                      Ma quale evoluzione fa i diritti umani? L’evoluzione intesa in senso spenceriano e proprio questo:lotta per la vita.

                      Quali diritti? non mi faccia ridere,quella sotto l’egidia del falso sentimentalismo o del falso amore propagato dagli ipocriti imbonitori?Si prenderà la prima povera morta di fame tanto ce ne sono in abbondanza,fargli sfornare figli dietro un compenso e darli agli omosessuali,anzi lo fanno già.Come se fregasse in realtà un benemerito degli omosessuali e della poveraccia,capisce gentilissima signora Maria:gli omosessuali sono la domanda,la poveraccia l’offerta:io la “mano invisibile” che le regola:c’est l’amour pour la libertè!

                      No è il mio diritto di avere il sacrosanto profitto.

                    • lorenzo ha detto:

                      Dan, purtroppo la beghinaggine che confonde il diritto con i porci comodi è foriera di grosse sventure.

                • Pino ha detto:

                  cosa vuol dire “riconoscere”? Nessuno nega a due omosessuali di convivere, nessuno lede il loro diritto.

                  • maria ha detto:

                    Certo Pino. Ma loro chiedono di più: Il diritto di essere una coppia. E’ Giusto negarglielo? E se si’ perché? La maggior parte delle risposte educate(Io leggo solo quelle) verteva sul fatto che e’ un qualcosa sancito dalla natura. Ma se e’ così, dovrebbe essere negato anche il diritto di credere in Dio, visto che nessuno ha mai fatto esperienza sensoriale e naturale di lui. Come vede, non e’ facile sancire quali siano i diritti giusti e quali sbagliati. Perciò Io personalmente mi regolo così: E’ Giusto concedere tutto ciò che non lede la dignità e libertà altrui. Di certo e’ semplicistico… Ma secondo me funziona. Saluti

                    • Dan ha detto:

                      Ma maria perchè non esiste un diritto di coppia!Autodeterminazione della libertà non statodetrminazione della liberta (dittature) o economodetrminazione delle libertà (oligarchia).

                      Capisce non la si nega nè la si afferma sarebbero fatti tuoi privati,non che si deve importunare il resto della società sulla questione.Lei fuori dal contesto del diritto puo anche avere stare con coppie di quattro mogli,non gliene puo fregar di meno a nessuno,ma se la maggioranza delle persone stabilisce che quello non è il modello per lo STATO non vedo perchè bisogni essere cosi ossessivi,se non per meri ragioni economiche e di mera ideologia,priva di fondamento.

                      Parliamo di autodetrminazione della libertà,non che devi imporre all’intera società un’idea di fondo non condivisa,solo perchè diffusa in nelle tribù di oranghi in africa.

                    • lorenzo ha detto:

                      Anche i testicoli sono una coppia: perché non propugni anche il loro di riconoscimento giuridico?

                    • maria ha detto:

                      Ottima idea. Propugnerò il diritto per lei e Dan di essere una coppia. Cordialmente.

                    • Dan ha detto:

                      Su Maria non mi si offenda che poi diventa finalmente ineducata:ma il punto è semplice.Il principio di Robespierre non funziona:non essere discriminati sessualmente non vuol dire Maria essere eguagliati giuridicamente,ma piuttosto non essere perseguitati per legge individualmente.

                      Totale differenza e travisamento dei “diritti”,tu non puoi essere perseguitato da nessuno stato per i tuoi comportamenti sessuali,significa non si deve usare il potere coercitivo dello stato per fini di repressione,ben diverso da paventare sciocchezze egualitarie inesistenti a nome di una inesistente repressione.

                    • maria ha detto:

                      Gentilissimo, credo che dopo la dichiarazione d’amore omosessuale che Lorenzo ha perpetrato nei suoi confronti, ogni suo discorso contro le coppie di fatto decada. In fondo la psicoanalisi lo insegna da sempre: Dietro ogni atteggiamento arrogante e violento c’è sempre una omosessualità latente. Vi faccio i miei auguri per la vostra futura coppia di fatto. E mi auguro sinceramente che i vostri diritti vengano riconosciuti. Cordialità

                    • Dan ha detto:

                      Per altro le propugna una ulteriore falsa libertà sempre celata dietro il l’ammmmore, il vacuo sentimento e il solito principio di autodeterminazione:mischine tutte queste donne che stanno per strada,in mezzo al maltempo,non hanno forse il diritto a una casa gestita come nei più bei vecchi tempi?Bhè? non nè hanno forse il diritto?E una questione di libertà no?E si risponde mossi a compassione ipocrita bhè si.Tho come se non lo si proponesse per fare profitto legalmente.
                      O ancora ma perchè vietare le droghe?Infondo non si auto danneggiano loro?Manderemmo un qualche gruppo lobbystico in parlamento perchè la questione è di libertà non di economia.

                      Liberalizzare ma anche relativizzare l’etica, dunque serve più che ai diritti di vacui sentimentalisti,al pragmatico profitto dei realisti.
                      …..

                      Ma dico e se per caso,e dico per caso,si facesse l’unica cosa ragionevole da fare tentare di conciliare etica e economia,sarebbe una cosa grave,se si educasse a non drogarsi e se si facesse in modo che la società aiutasse queste persone,a no bisogna creare il mercato di persone che vogliono pargoli autocontradicendosi pure nella loro stessa ideologia. non capendo che comunque gli esseri umani nascono liberi dunque non c’è diritto di regalare o vendere neonati…ma evidentemente il contrario è “educazione”

                    • Pino ha detto:

                      sinceramente non capisco quale relazione ci sia fra una evidente distinzione fra i sessi esistente in natura e che tutti possono constatare ed il diritto di credere in Dio, entità non oggetto di verifica sperimentale. Credere in Dio non è un diritto ma una sceltao perata dalla ragione umana.In ogni caso nessuno nega ai gay i loro diritti in quanto individui, altro discorso è dare valore giuridico alla coppia gay. Il matrimonio non è un diritto ma un negozio giuridico, quindi se non è un diritto per le coppie etero come può esserlo per le coppie gay. Il riconoscimento della coppia gay non è un diritto ma una pretesa, un capriccio, una fisima ideologica. Inoltre in Italia a contrastare tale pretesa c’è pure l’art. 29 della Costituzione. Quindi legiferare in tale materia è rischioso, si può facilmente incappare nella incostituzionalità di una legge.

                    • lorenzo ha detto:

                      Cara maria, non parlavo dei testicoli miei, ma di quelli dei tuoi “amici” che ti hanno dato buca e ti hanno fatta diventare l’acida zitella che traspare dai tuoi interventi.

                    • maria ha detto:

                      Io di testicoli vedo solo lei e Dan. Nessun altro.

                    • maria ha detto:

                      Aggiungo anche a lei che alla base di ogni comportamento mirato ad offendere gratuitamente il prossimo, vi e’ sempre un complesso di inferiorità. Nel suo caso, come palesemente traspare dai suoi interventi, essa e’ dovuta ad una omosessualità latente che la sua pseudo fede bigotta e da sagrestia non le ha permesso di palesare. Le auguro che dopo l’approvazione del ddl, lei trovi il coraggio di uscire allo scoperto e dichiararsi pubblicamente. Adesso continui pure ad offendere, confermando l’omosessualità latente alla base del suo complesso di inferiorità. Saluti

                    • lorenzo ha detto:

                      – Perché, – cara maria, – una donna di quelle che non sanno le cose, e voglion parlare… credereste? s’ostinava a dire che voi non vi siete maritata con Beppe Suolavecchia, né con Anselmo Lunghigna, perché non v’hanno voluta. Io sostenevo che siete stata voi che gli avete rifiutati, l’uno e l’altro…

                    • Dario* ha detto:

                      Maria, per fortuna che erano gli altri ad essere offensivi…

                  • Dan ha detto:

                    Gentilissima,onorevolissima,eminetissima signora Maria:Buongiorno!

                    Nel suo caso, come palesemente traspare dai suoi interventi, essa e’ dovuta ad una omosessualità latente che la sua pseudo fede bigotta e da sagrestia non le ha permesso di palesare. Le auguro che dopo l’approvazione del ddl, lei trovi il coraggio di uscire allo scoperto e dichiararsi pubblicamente. Adesso continui pure ad offendere, confermando l’omosessualità latente alla base del suo complesso di inferiorità. Saluti

                    Diciamo che non è che ci sia da offendersi se muovo una critica di ragionevolezza alla questione della presunta omosessualità repressa,certamente lei avrà la laurea in freudismo applicato.Ma tale affermazione similmente a affermazioni simili a quelli di, Adler è infalsificabile,dunque tutto fuorché dimostrabile,visto che in effetti lei mi ricorda nel suo modo di esprimersi,educatamente il fanatismo più che degli psicologi, di certe idee del tutto pseudopsicologiche.

                    http://www.filosofico.net/Antologia_file/AntologiaP/POPPER_%20COME%20NACQUE%20IL%20CRITERIO%20.htm

                    In particolare,Sig Maria lei non puo dimostrami razionalmente nè logicamente,tale pregiudizio:chiunque dissenta o è omofobo o ha una omosessualità repressa,infatti non è che l’ennesima espressione per persuadere,al più,gli ignoranti e equivale all’asserto:se non la pensi come me esiste una teoria psicologica per la quale tu sei cattivo o ai una cattiveria repressa,non significa niente,è una sciocchezza pari e uguale a dire:se non sei omosessuale allora hai una omosessualità repressa.Oppure le più sicumere mirabili ciarlatanate parapsicologiche modello novella 2000:thò c’è un uomo con la barba,vedi la barba è un classico segno di ricerca della viritlità,è lo stesso modo di argomentare pressapoco del ciarlatanesimo applicato:

                    Saggitario:quando la luna è dietro giove,allora è triste,quando il sole stà sopra la terra allora è allegro,quando la terra stà due metri sopra al cielo c’è un omosessualità repressa.

                    Più che altro che dobbiamo dire,che tali asserti non sono altro quelli di stupratori repressi,che tentano sistematicamente di violentare l’altrui intelletto.

                    Il che in realtà finisce solo con mettere in ridicolo la psicologia stessa.

                    Gentilissima,onorevolissima,eminentissima signora Maria:Cordialità ,saluti dabbene,e giocoso diletto!

            • Dan ha detto:

              Gentilissima,onorevolissima,reverendissima sig.Maria: Buongiorno!

              Non è che il principio di coercizione fondato Murray Rothbard che si fonda sulla non coercizione rispetto alla propietà privata dell’individuo anarcoliberismo e anarcocapitalismo.Le piace un futuro dove i figli e i figli dei suoi figli non vivono più in democrazia ma in una plutocrazia,in cui la democrazia non è che apparenza per salvare la prima?Lei che dice? le piace lo stato di natura?,si ma si è dimenticata una cosa:allo stato di natura dove lo stato è ridotto alla non violenza anticoercitiva,la legge non sparisce.anzi di rifa un epico ritorno allo stato di natura:LA legge del più forte!Perchè la Dea Natura non è mai stata benigna con i più deboli!
              Ponendo termine alla coercizione si va alle regole del libero mercato,cosi i diritti passano alla legge della domanda e offerta,quando il diritto viene a passare indirettamente alla curva di offerta e di domanda,lei ha perso la sua sovranità,o meglio le lascerò gentilmente la sua illusoria sovranità.Lei al più fa quello che si stabilisce di fare e sa perchè?Perchè relativizzare l’etica non serve al più debole ma al più forte!E il più forte sig maria è il lupo che ha il conto in banca più alto,non lei.
              Le bestie feroci,allo stato di natura,dei più deboli non si curano!Ma la ringrazio Sig.Maria per essere d’accordo con le idee degli anarco liberisti,senza manco saperlo:è evidente che lei è cosciente di quello che fa,ma saranno i suoi nipoti a fare da servi,giachè la proprietà privata passa per eredità,e quando mi sarò comprato tutto lo stato,gentilissima sig maria,ogni vostra proprietà passerà ai miei nipoti,non alle scimmie dello stato di natura!Non ci vuole molta immaginazione,l’immaginazione la lascio a chi sogna,e nel mentre che sogna li svaligio casa.Lei è una consumatrice, non conosce e nemmeno immagina affatto come si si sanno muovere i lupi,e troppo repressa nella dabbenaggine apparente per non capire la giocosa favola della Api.

              In un mondo dove l’individuo è tutto ma il sociale è niente succede che:Io sono il lupo solitario e faccio ciò che mi aggrada,se voglio sbranare sbrano se voglio sottomettere i suoi nipoti non avrò pietà alcuna.Potere è il mio fine!

              Gentilissima,onorevolissima,reverendissima sig.Maria:Saluti & Cordialità.

      • Dan ha detto:

        Gentilissima,onorevolissima,reverendissima sig.Maria: Buoasera!

        L’argomento ad novitatem,è formalmente fallace.E mera retorica per sprovveduti,non e che signora maria siam tutti sprovveduti eh!E non è che Platone si riferiva esplicitamente alle TransFamiglie eh!E non è che la teoria gender ci azzecca qualcosa con il simposio eh!E non che se le donne sono fatte di atomi,gli uomini sono fatti di atomi,allora gli uomini sono generi di donne eh!Che poi signora,pure i sassi son fatti di atomi:lei è un genere di sasso eh!E non che siam tutti simpatizzanti per Gorgia eh!

        Gentilissima,onorevolissima,reverendissima sig.Maria:Saluti & Cordialità & Ossequi!

  • Emmanuele ha detto:

    Molto interessante da vedere.
    Diego Fusaro: “Ci danno le unioni civili, ci tolgono la reversibilità delle pensioni”
    https://m.youtube.com/watch?v=1Pcf4LDreOk

  • Matteo ha detto:

    Visto che l’argomento dell’articolo che stiamo commentando è quello delle firme di alcune persone più o meno titolate a dire la loro, informo che sul sito http://www.paesereale.it” si può firmare contro la legge Cirinnà. Io l’ho fatto e questa mattina abbiamo già decuplicato le 400 firme delle soubrettes, cantanti o pseudotali e vestali assortite dei cosiddetti diritti civili. La nostra firma dovrebbe valere quanto la loro, no? Buona giornata a tutti.

    • maria ha detto:

      Questa e’ un’ottima idea. Serve ad esprimere democraticamente il proprio parere ed a verificare quale percentuale della popolazione si oppone al decreto. I legislatori non potranno non tenerne conto, qualora le percentuali si aggirino intorno al 40-50% della popolazione maggiorenne. Complimenti.