Richard Dawkins: «denigriamo i cristiani ma rispettiamo gli animali»
- Ultimissime
- 03 Feb 2016
L’ex zoologo Richard Dawkins, noto “cavaliere dell’ateismo” fino a qualche anno fa, ha trovato un interessante escamotage per riabilitare mediaticamente la sua figura. Da anni è, infatti, costantemente al centro di polemiche tanto che sono sempre più numerosi gli appelli del “movimento ateo” che invitano a rinnegarlo pubblicamente. Lo considerano controproducente, un odifreddi italiano per intenderci.
Ecco quindi l’idea di far sua una campagna tanto di moda oggi, sopratutto sui social network. Ha infatti paragonato la lotta contro gli allevamenti intensivi degli animali a quella contro lo schiavismo di due secoli fa. Lui e Sam Harris, infatti, sono stati recentemente autori di un inno alla dieta vegana, condannando l’immoralità dei “carnivori” definendoli cittadini irresponsabili. Avendo fallito nell’intento di convertire il mondo all’ateismo –lo ha ammesso Dawkins stesso- vogliono ora cavalcare la campagna del vegetarianesimo, spronando al riconoscimento dei diritti umani per i non umani. Si tratta in realtà sempre della stessa strategia: per negare Dio, si tenta di confutare l’unicità dell’uomo, della creatura. E’ una forma di laico proselitismo, come abbiamo più volte fatto notare.
La cosa più curiosa, che pochi hanno fatto notare, è che questa improvvisata militanza contro la sofferenza degli animali arriva da colui che è ricordato per aver paragonato le persone di fede religiosa a dei disabili mentali e che, nel 2012, ha pubblicamente invitato a denigrare i cattolici, «bisogna prendersi gioco di loro, ridicolizzarli! In pubblico!». Oggi vegetariano per “senso etico”, un anno fa twittava: «E’ segno di civilizzazione abortire i feti con Sindrome di Down». Compassione per la sofferenza animale, molto poca per quella dei bambini vittime di abusi sessuali dato che, nel 2013, ha difeso la pedofilia. Nemmeno per le donne, Dawkins, ha mai dimostrato molta pietà: è lui ad aver inneggiato alla moralità del tradimento della propria partner -e delle conseguenti menzogne per coprirlo-, mentre nel 2011 è entrato nella classifica dei peggiori misogini dell’anno per aver intimato ad una donna di non denunciare gli abusi sessuali subiti durante un raduno ateo, per non compromettere la reputazione della comunità.
Ecco perché ora ha bisogno di riabilitarsi pubblicamente abbracciando la filosofia vegana, che va forte nei salotti borghesi occidentali. Certo, non si può non condividere il senso di profonda ingiustizia per la sofferenza gratuita fatta patire agli animali, per gli allevamenti intensivi e per i maltrattamenti che subiscono (la Chiesa è spesso in prima linea da questo punto di vista). Papa Francesco ci ha resi ancora più sensibili all’importanza dell’ecologia verso il mondo naturale, espressione della bontà di Dio. Non condividiamo però la scelta etica di ricorrere al vegetarianismo, sia perché riteniamo giusto che l’uomo disponga del creato (senza sentirsene padrone, però), sia perché non la riteniamo una scelta salutare (sopratutto il veganismo, basta considerare la letteratura scientifica in merito), sia perché la riteniamo una posizione ipocrita. Ci si batte solo per gli animali verso cui possiamo esercitare il nostro antropomorfismo -ovvero cani, gatti, balene, orsi-, escludendo ipocritamente tutto il mondo degli insetti (uccisi a milioni dagli animalisti quando si recano ai loro congressi, con le ruote delle loro auto) e tutti gli animali che meno stimolano la nostra tendenza antropomorfizzante (pipistrelli, blatte, piranha ecc.). Inoltre, chi non mangia animali per “senso etico” non si fa però remore a mangiare piante, ortaggi e verdure, le quali hanno a loro volta una vita di relazione, un’intelligenza e provano sofferenza, come è stato dimostrato.
Non se ne esce, se non accettando quello che ricorda giustamente il teologo non cattolico Vito Mancuso: «gli animalisti, con il loro sostenere un comportamento del tutto privo di violenza verso gli animali e con il loro volere per gli animali gli stessi diritti dell’uomo, mettono in atto un comportamento che li distanzia al massimo dal mondo animale». Nessun animale cesserà mai di mangiare carne per “senso etico” e mai «estenderà alle altre specie i diritti di supremazia che la natura» gli ha concesso su altri animali. «Tutto ciò, esattamente al contrario del naturalismo professato da alcuni animalisti, mostra in modo lampante lo iato esistente tra Homo sapiens e gli altri viventi. Se gli esseri umani lottano per estendere agli animali gli stessi diritti dell’uomo non è quindi perché non c’è differenza tra vita umana e vita animale, ma esattamente al contrario perché tra le due vi è una differenza qualitativamente infinita».
Parole sante, almeno per una volta, quelle di Mancuso. Ancora di più va ricordato ciò che scrive Papa Francesco nella sua enciclica: il rispetto per il creato «non significa equiparare tutti gli esseri viventi e togliere all’essere umano quel valore peculiare che implica allo stesso tempo una tremenda responsabilità. E nemmeno comporta una divinizzazione della terra, che ci priverebbe della chiamata a collaborare con essa e a proteggere la sua fragilità. Si avverte a volte l’ossessione di negare alla persona umana qualsiasi preminenza, e si porta avanti una lotta per le altre specie che non mettiamo in atto per difendere la pari dignità tra gli esseri umani. Certamente ci deve preoccupare che gli altri esseri viventi non siano trattati in modo irresponsabile, ma ci dovrebbero indignare soprattutto le enormi disuguaglianze che esistono tra di noi, perché continuiamo a tollerare che alcuni si considerino più degni di altri. Non ci può essere autentico un sentimento di intima unione con gli altri esseri della natura, se nello stesso tempo nel cuore non c’è tenerezza, compassione e preoccupazione per gli esseri umani. È evidente l’incoerenza di chi lotta contro il traffico di animali a rischio di estinzione, ma rimane del tutto indifferente davanti alla tratta di persone, si disinteressa dei poveri, o è determinato a distruggere un altro essere umano che non gli è gradito. Ciò mette a rischio il senso della lotta per l’ambiente».
La redazione
26 commenti a Richard Dawkins: «denigriamo i cristiani ma rispettiamo gli animali»
La natura è docile buona e gentile più dell’allevamento intensivo umano (a norma di legge,specifico per evitare polemiche su quelli che non sono a norma di legge ) ….anche la leonessa della savana la pensa allo stesso modo,e se anche fossero lasciati liberi che “colpe” avrebbero i leoni ?
Ma perchè ogni volta che non c’è nulla da dire per certi uomini moderni annoiati fioccano false analogie prive di senso,solo per dare più senso a certi non sensi esistenziali moderni?
Dubito che si battessero proprio per questo:per ritenere i neri “bestie” piuttosto che esseri umani e perchè gli schiavisti reputavano tali uscissero dal loro stato di bestialità.E non di certo perchè se avessero mangiato ortaggi piuttosto che animali avrebbero risolto il problema della schiavitù.
Meglio un allevamento intensivo o degli agronomi in africa,che la filantropia e le chicchere inutili delle deviazioni mentali di certi gruppi minoritari da salotto di occidentali annoiati.
Tanto per restare in tema di atei militanti, avete sentito della richiesta di rimuovere la scritta “in God we trust” dai dollari? http://www.foxnews.com/us/2016/01/14/lawsuit-demands-us-remove-in-god-trust-from-money.html
Dipende da cosa è meglio preferire, se la confusione tra Dio e Satana ormai ben diffusa negli Usa e nei paesi che si ispirano al loro modello, oppure il nulla ateo che sa affermare simboli propri solo rimuovendo quelli degli altri (e gli altri sono necessariamente i cristiani)
Come se nei paesi in cui tali scritte non ci sono la confusione non fosse anche peggiore…
Non mi risulta ci sia un nesso diretto tra la presenza di simboli religiosi o di richiami alla fede e la confusione morale della società (al massimo ne potrei cogliere uno leggero inverso), se c’è mi piacerebbe che lo esponessi per capire di cosa parli
Io da credente sono d’accordissimo e ci farei scrivere “The god in whom we trust?” – “In quale dio (in minuscolo) crediamo?”
Oppure anche toglierla del tutto mi sta più bene.
Devo dire che mi stupisce leggere una reazione del genere da te, io onestamente vedo quest’atto un po’ come la rimozione dei crocifissi dai luoghi pubblici in Italia e, benché nessuna delle due questioni mi impedirà di vivere la mia vita, non ci trovo niente di cui rallegrarmi, anzi…
@Dario
ritengo la questione del “In God we trust” sulle banconote completamente differente dai Crocifissi nelle aule italiane, che spero rimangano. Trovo quantomeno discutibile “mettere” Dio sui soldi, quale dio come ho detto… spero di non scandalizzarti dicendo che, a mio modestissimo avviso, sarebbe ora che la smettessero di far giurare sulla Bibbia nei tribunali e nelle cerimonie…
Robe da protestanti e/o massoni…
Devo dire che per una volta la vedo in modo diametralmente opposto a te. Io penso che per una persona tiepida nella fede certi richiami e certe pratiche possano risvegliare, magari anche solo momentaneamente (ma sempre meglio di niente), la fede sopita. Possono dare uno scossone alla coscienza, sono tutte occasioni che, nella distrazione quotidiana, possono far rimandare il pensiero a Dio e questa, a mio vedere, è cosa straordinaria, una risorsa a cui mi rattristerebbe rinunciare.
Io ricordo tanti episodi in cui il solo dare uno sguardo al crocefisso appeso mi ha dato conforto e/o sollievo e tanti episodi in cui avrei desiderato che ci fosse un’immagine a cui rivolgere lo sguardo ma non c’era più. Analogamente non potrei tenere il conto dei momenti in cui ero arrabbiato, scoraggiato, avvilito, magari anche disperato, in cui una qualche canzone che parlava di cose del Cielo mi abbia aiutato in vari modi. Nota bene che non è il pezzo di legno, un pezzo di carta colorata o le parole di una canzone che possono dare consolazione, forza, coraggio o quant’altro, ma il fatto che richiamino la mente a Dio e ciò, a mio vedere, avviene anche attraverso una scritta su una moneta o il contatto con una Bibbia. Ovviamente poi il tutto è demandato alla coscienza e la libertà di ognuno ma io non sputerei su nessun aiuto che potessi ricevere per vivere meglio in questo mondo tanto ostile allo Spirito
Dawkins è un personaggio televisivo ormai….
Ci si batte solo per gli animali verso cui possiamo esercitare il nostro antropomorfismo -ovvero cani, gatti, balene, orsi-,
Quindi le api sarebbero insetti stupidi?
Gli studi dicono che sono più intelligenti di te (e degli scimpanzé): http://www.tuttogreen.it/le-api-sono-piu-intelligenti-dei-computer-super-veloci/
Cercate la parola “Galgos” su Google:
http://tinyurl.com/z3bc8p8
questo è il link dell’associazione “Lévriers sans frontières”
http://tinyurl.com/hwmmemk
Impegnamoci per una legge comunitaria affinchè il reato di assasinio sia esteso anche alle vittime animali.
Non vale per tutte le piante e i frutti che possono rigenerarsi, è il minor danno possibile.
Purtroppo Dio ci impone di mangiare altri esseri viventi.
Nessun animale cesserà mai di mangiare carne per “senso etico”
Se gli esseri umani lottano per estendere agli animali gli stessi diritti dell’uomo non è quindi perché non c’è differenza tra vita umana e vita animale, ma esattamente al contrario perché tra le due vi è una differenza qualitativamente infinita
Ogni creatura è qualitativamente differente dalle altre,
ma tutti siamo uguali di fronte al diritto della vita!
Se la Natura non fosse cosi divina allora potremmo evitare di mangiare o di dormire. Putropo non è cosi le unicheleggi che contano sono proprio quelle della Natura, e infatti l’inquinamento e i danni ambientali possono portare la specie umana all’estizione… con o senza Vangelo!
Il diritto alla vita è per tutte le creature, non è una prerogativa umana!
Diciamo No alla macellazione, No al consumo di carne!
Vado subito.
A comprarmi una bella bistecca.
Tu, se vuoi, puoi andare per campi a raccogliere bacche selvatiche, ma sta attento, potresti schiacciare qualche lombrico.
e occhio a non far mai più morire una zanzara, pena l’inferno degli animalisti bigotti
…ma vogliamo parlare del genocidio di acari che produce ogni volta che si lava?
Siamo onnivori, andremo contro la nostra stessa natura. Tutt’al più si può dire NO alla carne trattata con conservanti o roba del genere.
Se decidi di macellare una creatura per il tuo divertimento la tua anima ne pagherà certamente le conseguenze.
Non puoi creare sofferenza senza subirne le conseguenze.
No, la nostra origine è frugivora (come quasi tutte le scimmie del resto)
solo in seguito ai cambiamenti climatici che hanno costretto i nostri progenitori alle migrazioni siamo diventati anche carnivori.
Ma non è questo il punto: possiamo produrre cibo senza uccidere nessuno, noi conosciamo l’agricoltura e siamo liberi di scegliere!
Alcuni ambienti estremi come la calotte polari o il deserto costringono ancora a cacciare, per il resto non abbiamo nessun bisogno di carne e pesce.
frugivori con CANINI, guarda un po’…
Tu sei fuori come un balcone.
Io macello per il mio nutrimento. Come si fa da centinaia di migliaia di anni.
Se vuoi nutrirti di erba fai pure, ma sta attento a non schiacciare scarafaggi (anch’essi hanno i loro bravi diritti).
Ti do un’informazione: visto che “conosci l’agricoltura”, rifiutati di fare la spesa in qualsiasi negozio, considerato che tutti i prodotti ortofrutticoli (dalla semina e fino al banco vendita)sono frutto dello sterminio – persino “biologico” – di milioni di parassiti (creature pure loro, vorrai mica escluderle solo perché non fanno miao miao o bau bau?). E non comprare neppure uova o latticini, per gli stessi motivi di cui sopra.
Poi con calma mi dirai di cosa campi.
No, tu macelli per il tuo divertimento e sei anche stupido perche la carne fa male.
Potresti mangiare un bel minestrone o una minestra con lenticchie ed essere perfino piu in salute.
Ho gia risposto: essere vegetariani, oltre ad essere una scelta perfino piu salutare, è la scelta che ci permette di fare meno male possibile.
Purtroppo è Dio che ha imposto alle creature di doversi uccidere per sopravvivere, e questo ben prima che apparisse l’uomo.
Ovviamente i canini sono comparsi dopo in seguito al cambiamento delle abitudini alimentari.
Avevo ragione, dunque.
Ma tutti qui venite, durante l’ora d’aria?
Mi sa che ormai hanno Internet anche negli ospedali psichiatrici 😉 😛
Sai ormai è opinione diffusa nel mondo scientifico che sia stato il consumo di carne a permettere la diminuzione della mandibola umana e il successivo sviluppo della capacità cranica, non sia mai che a riprendere a mangiare solo vegetali non si abbia una involuzione…
Nel piano originale di DIO è assente la violenza, non ci sono dubbi.
Ma qui siamo nel mondo corrotto dal peccato originale e tutte le sofferenze
innocenti (anche quelle degli animali) rientrano in questa situazione.
Se e quando gli uomini si convertiranno, tornerà il Paradiso terrestre,
al di là del fatto che in ogni caso il vero Paradiso sarà la conoscenza di DIO
“prima che il mondo fosse” (Gv XVII,4)-
Splendida la profezia di Isaia:
“Il lupo dimorerà insieme con l’agnello,
la pantera si sdraierà accanto al capretto;
il vitello e il leoncello pascoleranno insieme
e un fanciullo li guiderà.
7 La vacca e l’orsa pascoleranno insieme;
si sdraieranno insieme i loro piccoli.
Il leone si ciberà di paglia, come il bue.
8 Il lattante si trastullerà sulla buca dell’aspide;
il bambino metterà la mano nel covo di serpenti velenosi”.
Isaia XI,6-8
Un vegetariano che dichiara cittadini irresponsabili chi uccide gli animali per mangiare, e nel frattempo, vede come un simbolo di civiltà abortire un feto down non credo possa dare lezioni di moralità…
La cosa triste è che non si rendono neanche conto delle proprie contraddizioni macroscopiche