Jerry Coyne ci riprova, ma non reggono i suoi argomenti contro Dio
- Ultimissime
- 13 Dic 2015
Ve li ricordati i cosiddetti “cavalieri dell’ateismo“? Quel gruppetto di simpaticoni (Dawkins, Harris, Dennett e Hitchens) che ha tenuto banco fino al 2010, inondando le librerie con volumi nei quali descrivevano le prove scientifiche dell’inesistenza di Dio e dibattevano su quanto andrebbero odiati e rinchiusi nei manicomi tutti coloro che hanno fede in Lui?
Tanto fumo, poi spariti nel nulla. Dopo la morte del compianto Christopher Hitchens, gli altri hanno avuto un piccolo sbandamento: Richard Dawkins, da “ateo più famoso del mondo” è passato a definirsi “agnostico” e, infine, “cristiano culturale” (tanto che recentemente ha criticato i cinema inglesi che si sono rifiutati di proiettare un annuncio della Chiesa d’Inghilterra sulla preghiera del “Padre nostro”). Il filosofo Sam Harris, invece, ha fatto “coming out” e ha deciso di diventare una “persona spirituale”, rifiutando l’ateismo. Daniel Dennett si è ritirato in pensione godendosi finalmente le sue 73 primavere.
Per questo siamo stati catapultati improvvisamente nel passato quando ci è capitato recentemente di leggere un’intervista a Jerry Coyne (nella foto qui a fianco), biologo in pensione, che ha sempre ruotato attorno ai già citati “4 cavalieri” senza però riuscire mai a trovare abbastanza spazio, covando parecchia invidia. Nel 2011 infatti si lamentò che ai “raduni atei” si respira troppa aria «di autocompiacimento, scarso livello, debolezza dei colloqui e fanatismo verso alcuni atei famosi (come Richard Dawkins)». Per questo, disse, «ho rifiutato diversi inviti». Nel 2014 abbiamo ripreso un’altra sua dichiarazione, quando ha sostenuto: «Dato che i genitori possono (purtroppo) legalmente fare proselitismo verso i loro figli a casa, non vi è alcuna giustificazione per sostenere pubblicamente l’educazione religiosa fuori casa». No comment.
Nella recente intervista ha rispolverato “le prove scientifiche dell’ateismo” usate per anni dai suoi colleghi più famosi: «ci sono una serie di cose nell’evoluzione e nella scienza che minano la religione. Prima di tutto, il fatto che la storia Genesi è sbagliata. Non ci sono prove che ci sia una funzione qualitativamente diversa tra gli esseri umani e le altre specie, tranne forse il linguaggio. Noi non siamo prodotti speciali della creazione di Dio». E’ l’argomento del riduzionismo: per negare Dio si cerca di negare l’uomo e la sua unicità rispetto al resto della natura. Oltre al fatto che la Genesi non sbaglia perché non pretende essere un libro scientifico sulla creazione dell’Universo e non è stato scritta con questo scopo, non ha senso sostenere che il linguaggio sia l’unica cosa che ci differenzia dal mondo animale. Anche prima di saper comunicare verbalmente (anche se si respinge la teoria del protolinguaggio di Bickerton bisogna comunque ammettere che l’uomo, ad un certo punto, ha voluto iniziare a codificare un linguaggio), infatti, l’uomo sperimentava già le sue incredibili capacità cognitive: l’autocoscienza di sé, il senso religioso, la moralità, il pensiero astratto, il simbolismo, il desiderio di vivere e non soltanto sopravvivere ecc. Tanto che il biologo evoluzionista Marc Hauser, docente presso l’Harvard University e uno dei maggiori esperti nel campo della cognizione animale e umana, ha proposto che sia più interessante studiare le differenze tra animali e uomo piuttosto che rimarcare le analogie, tanto da coniare il termine, “humaniqueness”, per sottolineare il divario insormontabile tra uomini e animali. «Non siamo animali», ha scritto nel 2008 il celebre evoluzionista americano. «Dimenticate tutte le notizie sul nostro patrimonio genetico comune con gli scimpanzé. Questi dati sul patrimonio genetico comune non ci danno alcuna informazione sul problema della nostra unicità, la nostra humaniqueness». E’ proprio l’evoluzione oggi a mettere al centro dell’Universo l’essere umano, dandogli un posto privilegiato.
Diversi filosofi, inoltre, come Alvin Plantinga, hanno rilevato l’autoconfutazione dell'”argomento riduzionista”, usato anche da Coyne, facendo notare che se si vuole relegare le nostre esperienze cognitive a epifenomeni del cervello, per tentare di negare l’unicità umana, allora si distrugge anche la razionalità dato che il pensiero è sostituito da semplici eventi neurali elettrochimici. Così, le asserzioni stesse del riduzionista (Jerry Coyne, in questo caso) non sono altro che tracce nella rete neurale del suo cervello: non c’è dunque nessun motivo di fidarci del suo intelletto e non ci sono motivi per prendere sul serio le tesi del riduzionista.
Dopo l'”argomento riduzionista”, Coyne ha puntato su quello cosmologico: l’universo sarebbe inutile (citazione di S. Weinberg) e si sarebbe originato autonomamente “dal nulla”: «Una delle teorie su come l’universo è venuto in essere è la teoria del Big Bang, uno scoppio accaduto naturalmente nel vuoto quantistico. La gente dice: “Non si può ottenere un universo dal nulla. Ci deve essere Dio”. Invece si può se si concepisce il nulla come il vuoto quantistico dello spazio esterno». Il biologo americano ha riciclato la tesi del fisico Lawrence Krauss, autore del libro “Un universo dal nulla: perché c’è qualcosa piuttosto che niente”, tuttavia non ha considerato la valanga di critiche che ha ricevuto tale teoria. Ha ben sintetizzato il problema il prof. Marco Bersanelli, docente di Astrofisica presso l’Università di Milano: «Che cos’è questo “nulla” dal quale tutto avrebbe preso le mosse? Il “vuoto” quantistico primordiale nel quale una fluttuazione può dare origine a una particella, e in linea di principio a realtà fisiche più complesse? Ma questo significa che il “vuoto” dei fisici è radicalmente diverso dal “nulla” del filosofo e del teologo. Anzi, se le cose fossero davvero andate così, quel “vuoto” iniziale finirebbe per essere l’opposto del “nulla”: sarebbe la realtà fisica più “piena” che si possa immaginare, il seme creato dal quale sboccia il fiore dell’universo. Rinasce perciò inevitabile la domanda: questo “vuoto” primordiale, da dove viene? E le leggi della fisica, che in esso agiscono, chi se l’è inventate? Se anche ci fossero moltitudini di universi con leggi diverse, da dove verrebbe la meta-legge così ben congegnata da generare tutto ciò?».
Effettivamente il problema è che il “nulla” di cui parla Coyne, copiando Krauss, è un pieno di leggi fisiche di cui giustificare l’esistenza. Altro che nulla! Non a caso Krauss, ben più competente di Coyne, ha preso le distanze -in modo stizzito- dalla sua tesi dopo le critiche ricevute: «non mi interessa niente di cosa il “nulla” significa per i filosofi, mi interessa il “nulla” della realtà. E se il “nulla” della realtà è pieno di roba, beh allora me ne andrò via con questo. Ma, in tutta serietà, non ho mai detto che l’Universo è nato dal nulla…se avessi intitolato il libro soltanto come “Un universo meraviglioso”, poche persone sarebbero state attratte da esso». Uno banale spot di marketing, altro che ateismo scientifico!
Il terzo e ultimo argomento usato da Jerry Coyne nella sua intervista è quello del libero arbitrio: «La scienza sta cominciando a minarlo mostrando che non c’è nessuna scelta che possiamo fare, ma essa è un output del nostro cervello materialista. Siamo creature fisiche, fatta di molecole. Pertanto, i nostri pensieri e comportamenti sono i risultati dei moti molecolari». Se le cose stanno così ritorna allora l’autoconfutazione spiegata dal prof. Plantinga: la tesi di Coyne è prodotta dai suoi moti molecolari, senza che lui lo abbia deciso (non esiste il libero arbitrio)? Allora perché dargli peso? Non è certo una tesi scientifica. C’è anche un’altra contraddizione: se Coyne si sforza di sostenere la sua tesi è perché vuole convincere la nostra libertà ad aderire al suo ragionamento. Se però fosse davvero convinto del materialismo, allora dovrebbe sapere che i suoi uditori sono già pre-determinati: alcuni saranno determinati a “pensare” che lui ha ragione lui e altri che si sta sbagliando, tutto a seconda della particolare attività fisiochimica del nostro cervello. Si eviterebbe la fatica di convincere le libertà altrui. Questa contraddizione è stata definita “self-referential arguments”.
E’ comunque falso che la scienza stia minando il libero arbitrio. Il prof. Michael Gazzaniga, da molti identificato come il neuroscienziato più famoso al mondo, ha affermato: «Siamo persone, non cervelli. Ho un grandissimo rispetto per quello che i filosofi hanno detto sul libero arbitrio. Sarebbe assurdo rigettare d’un colpo tutta la riflessione svolta fino a oggi. La classica domanda “siamo liberi?” sembra sempre più mal posta, se non insensata. Tutti devono essere considerati responsabili delle proprie azioni. È a livello sociale che risiede la responsabilità, con buona pace delle neuroscienze. Allo strato mentale va aggiunto quello della cultura in cui siamo immersi. Le neuroscienze devono quindi capire i propri limiti e il livello a cui si muovono con la propria spiegazione». Oltre ai limiti delle neuroscienze, citate da Gazzaniga, non c’è nessun argomento sostenibile contro al libero arbitrio e le tesi materialiste sono state da tempo confutate. Come ha concluso il prof. Filippo Tempia, ordinario di Fisiologia presso l’Università di Torino, «allo stato attuale delle conoscenze non si può scientificamente negare il libero arbitrio nell’uomo» (“Siamo davvero liberi?”, Codice edizioni 2010, p. 108). Non vogliamo qui addentrarci in una questione molto lunga, che abbiamo già trattato altre volte: a chi volesse approfondire consigliamo gli articoli (anche questo) del prof. Eddy Nahmias, filosofo e neuroscienziato della Georgia State University, nonché il recente libro “Free: Why Science Hasn’t Disproved Free Will” (Oxford University Press 2015) del prof. Alfred R. Mele, docente di filosofia presso la Florida State University (recensito anche sul nostro sito web).
Da quanto abbiamo visto, i “cavalieri dell’ateismo” non avevano tutti i torti quando hanno deciso di ritirarsi dalla scena pubblica, c’è poco da fare se questi erano gli argomenti a sostegno della loro posizione. Peccato che Jerry Coyne non intenda ancora seguire le loro orme, eppure dovrebbe farlo se è vero -come ha scritto il prof. Edward Fraser, noto filosofo del Pasadena City College-, che «Coyne non è né lontanamente ben informato, né equanime, né è in grado di fare distinzioni di base o in alcun modo di ragionare con precisione. Lui commette strafalcioni ogni volta che apre bocca, e purtroppo la apre molto spesso, molto pubblicamente, e molto forte».
La redazione
28 commenti a Jerry Coyne ci riprova, ma non reggono i suoi argomenti contro Dio
Ma Richard Dawkins non era quello che sosteneva che c’era una probabilità del 95% che Dio non esistesse, senza aver mai spiegato da dove venisse quel numero in particolare…? Mah, a me la cosa che dispiace di più è che ci sia gente che ci crede anche (e che i Nightwish abbiano dedicato un album proprio a lui)
Mai sentito Dawkins parlare di prove scientifiche dell’inesistenza di Dio. Gli argomenti contro Dio invece sembrano reggere più di quanto si voglia far credere qui, altrimenti non si spiegherebbe perchè anno dopo anno sempre più persone smettono di credere.
Un qualsiasi riferimento statistico attendibile per questa affermazione?
Ahh e lo vedi la scienza non confuta la possibilità di una Divinità in senso teista.(ritirata epica dallo scientismo e ingresso rapido nel populismo)
Posso chiedrli la nomenclatura della molecola che ha predeterminato (predeterminato inconsciamente) la ragione per cui scrivere pure su questo blog?Non dico delle motivazioni del pensiero ma la molecola esatta con tanto di formula chimica.Credi nella “predestinazione inconscia celebrale”?
Per non parlare della crescita esponenziale di chi è dipendente dalla pornografia, evidentemente secondo i tuoi ragionamenti gli argomenti a favore dell’uso malato del corpo femminile reggono di più di quelli che invece ne chiedono il rispetto.
Forse confondi il calo di fede con la sopraffazione degli atei verso i cristiani (vedi presepi, crocifissi e quant’altro). Ovviamente nella vostra arroganza e vigliaccaggine non lo fate con gli islamici per motivi facilmente intuibili.
@Lucy78
Smettono di credere all’ateismo?
Perché di fede si tratta, sappilo.
Mamma mia ragazzi, che livello infimo. Che pazienza che avete, tante affermazioni sono sul bordo dell’incommentabilità.
E io che mi vergognavo di avere atei italiani come gli iscritti all’UAAR… Questo Coyne è proprio ai loro livelli!
Ti vergogni che esistano persone che conoscono benissimo le vostre menzogne e sanno benissimo chi siete.
Questo dimostra che in realtà ti vergogni solo di te stesso.
Il filosofo statunitense Edward Feser spesso “interagisce” con Jerry Coyne. Fever mostra abbondantemente come Coyne – che per carità e’ competente nel suo campo, la Biologia – sembrerebbe incapace di ascoltare quello che filosofi dicono quando gli contestano le sue tesi ateistiche.
“Focus, Jerry, focus!”
http://edwardfeser.blogspot.it/2015/10/why-cant-these-guys-stay-on-topic-or.html
*Feser
Ci sono scienziati che conoscono la filosofia in modo molto dozzinale, e quando si mettono a parlare di filosofia la cosa si sente…peccato che non ci sia più Alberto, sarebbe l’occasione di riaprire la discussione a cui non sono riuscito a replicare prima della ripresa del sito dopo la pausa, e parlo di questo post https://www.uccronline.it/2015/06/04/il-mistero-dellequilibrio-delle-forze-in-natura-considerazioni-di-un-matematico/#comment-164440
Rispondo qua casomai leggesse
Alberto
1) Se si è fatto da sè non ha cause, è contraddittorio voler cercarle
2) Non si parte, ma si arriva alla necessità del puro atto proprio per evitare il regresso all’infinito. Tra partire ed arrivare c’è grande differenza
3) Le leggi della materia sono insite nella materia dunque, secondo Alberto, non ha senso chiedersi come ci siano anche perchè non sono disgiunte da essa. Che non siano disgiunte è ovvio, ma domandarsi come esistano leggi intelligenti in ciò che non è intelligente (a meno che non vogliamo ammettere l’autocoscienza perenne della materia che è un assunto fideista), la domanda è pertinentissima visto che esiste una netta distinzione logica
4) E’ fuori dallo spaziotempo perchè l’atto puro non può essere nello spaziotempo altrimenti non sarebbe atto puro. A lui non basta questo, però gli basta dire che le leggi della materia esistono da sole quando ciò cozza con ogni logica. Curioso…
5) Io, ente cosciente, uso la sabbia ma non interagiamo, perchè il granello di sabbia non sa che lo sto usando, e dunque è una non-risposta
6) Parli di qualità morali, quelle appartengono al Dio che si rivela. L’atto puro ha solo corollari di qualità ontologiche, non morali. Ecco il discorso del corollario.
Siamo animali come gli alti infatti abbiamo gli stessi istinti: sopravvivere, mangiare, dormire, il sesso..
e le capacità cognitive ce l’hanno anche gli animali come è stato piu volte dimostrato.
Ed ogni animale ha sviluppato caratteristiche uniche.. il vostro scopo è dimostrare la superiorità della razza umana (fonte di indicibili violenze) per giustificare il vostro disprezzo e mancanza d’amore per le altre forme di vita e sopratutto
per sottolineare una scelta razzista da parte del creatore dell’Unverso che ovviamente coincide con il vostro dio.
Siete portavoce della superiorità della razza umana sulle altre, dell’umo bianco sugli altri, dell’inferiorità degli omosessuali, della religione Unica sulle altre… ma quanto siete razzisti?
Che squallore.
Quando un animale avrà dipinto la cappella sistina, composto la nona sinfonia di Beethoven, scritto la Divina Commedia, elaborato una filosofia strepitosa e geniale come il tomismo allora ti crederò.
Non rispondere a quel ******** di Shiva101, per piacere.
OMG, stavolta non lo avevo riconosciuto!!!! 🙁 😀
Ad ogni modo, se parliamo di trolls, Pierino la peste ha ben pochi rivali.
Vatti a leggere la discussione su Ezechia, ti fari quattro risate! 😀
Shiva 101 ha un degno erede.
Shiva’s legacy! 😀
Ho letto, poco per la verità: che dire, sono sempre le solite polemiche mitologiste, sul fatto che Gesù Cristo sia mai esistito oppure no, se abbia mai operato dei miracoli oppure no, se fosse davvero il Figlio di Dio oppure no. Polemiche che c’entrano poco sia con Ezechia sia con tutto il resto, e che si rifanno ad una concezione atea e materialista della storia che non è detto sia scientifica. Personalmente, confutare e leggere sempre le solite proposizioni (tirando Ehrman per la giacchetta, quando peraltro le sue opere più discusse sono, guarda caso, quelle più commerciali e non quelle specialistiche) mi annoia, ormai.
L’uomo, anche se non ha i raggi X, è in grado di costruire strumenti per ricrearli artificialmente; gli animali non sono in grado di comporre la IX sinfonia.
L’uomo, anche se non ha l’olfatto di un lupo, è in grado di congegnare dispositivi in grado di farlo; il lupo, da quando è comparso su questa terra, non è stato capace di scrivere poemi.
Il tuo paragone non regge.
Quindi se l’uomo è l’animale dominante vuol dire che Dio esiste?
Argomentazione ancora più nulla…
In effetti, Piero, tu stesso sei un’ottima argomentazione contraria a ciò che ho scritto prima, si può dire che la tua stessa esistenza confuta ciò che ho scritto in risposta a Shiva! 😀
A buon intenditor poche parole. 😉
In realtà nessuno con un minimo di credibilità intellettuale, anche nel mondo ateo, prende Jerry Coyne seriamente. Critiche (anche pesanti) a questo individuo giungono anche da pensatori atei…
La superiorita, inferiorita`, o uguaglianza dell`uomo sugli animali non la decidi ne tu ne io, ma i fatti.
Tu, come tanti altri, fai paragoni ma oltre generiche tue diluizioni tipo quelle che si leggono qua` ” abbiamo gli stessi istinti: sopravvivere, mangiare, dormire, il sesso e le capacità cognitive ce l’hanno anche gli animali ” non sai andare.
Non presenti per le tue affermazioni nemmeno uno straccio di argomento .
NESSUNO studioso al mondo di animali, ateo o credente che sia, ha MAI potuto sin`ora dimostrare, nemmeno indirettamente, conoscenza intellettuale di tipo astratto negli animali.Appunto per questa ragione da milioni di anni le speci animali non presentano nessuna evoluzione mentre la presenza archeologica dell`Homo Sapiens Sapiens si manifesta appunto attraverso l`uso ed il perfezionamento di attrezzi, dalle caverne ad Internet.
Prendiamo per esempio il concetto astratto di ” uno ” questo e` appunto infinito ed universale, vale infatti per TUTTO quello che non e` uno ( che siano 2 patate 2 monti o 2 idee e` secondario ) e per TUTTO quello che e` uno ( che sia l`1 della matematica o ” un solo Dio ” e` secondario ).E` esattamente QUESTA capacita di ” CON-PRENDERE ” cose assolutamente astratte che ha permesso lo sviluppo del linguaggio, scienza, architettura, musica, arte, etc. mentre non esistono prove, nemmeno indirette, della presenza di un qualcosa del genere in forme animali.
E` dunque affermare la differenza tra` l`uomo e le speci animali una ideologia oppure e` ideologia la tua che la neghi ?
Per non parlare poi di tutte le tue altre affermazioni tipo quella che cio` lo farebbero i cristiani per ” per giustificare il vostro disprezzo e mancanza d’amore per le altre forme di vita ” , infatti come tutti sanno San Francesco disprezzava profondamente ” le altre forme di vita “.
Se questo tuo e` il pensiero libero dal cristianesimo magari un giorno comprenderai perche` i cristiani preferiscono, nel nocciolo, il Catechismo a tali pensieri senza fondamento…
Ma nessuno studioso afferma che apparteniamo a due nature distinte! Oppure che l’uomo è dotato di anima e gli animali no!
Coyne (biologo):”Non ci sono prove che ci sia una funzione qualitativamente diversa tra gli esseri umani e le altre specie, tranne forse il linguaggio.
Zichichi (fisico nucleare):”Noi siamo l’unica forma di materia vivente a cui è stato dato il privilegio del dono della ragione; ed è grazie alla ragione che la forma di materia vivente cui noi apparteniamo ha potuto scoprire il linguaggio, la logica e la scienza.”
A me pare più esatta e corretta la definizione di essere umano del prof. Zichichi.
Gesù ci ha insegnato che Dio è Padre e che gli uomini devono essere tutti fratelli. Il comandamento dell’Amore è il fondamento del cristianesimo.
Quando avrai i suoi meriti ed i suoi titoli o avrai fatto le sue scoperte potrai fare questa….ironia. Cmq se hai una migliore definizione argomentala.
Guarda che il progresso della scienza sta proprio nel limite delle sue scoperte che vengono continuamente ridiscusse. Questo è il miglior motore di ricerca.