Vatileaks 2: giusto il processo ai corvi e ai giornalisti Nuzzi e Fittipaldi
- Ultimissime
- 23 Nov 2015
La magistratura vaticana ha rinviato a giudizio cinque persone al termine dell’inchiesta sulla sottrazione e la diffusione dei documenti riservati della Santa Sede (Vatileaks2), nella quale sono stati arrestati monsignor Lucio Vallejo Balda e Francesca Immacolata Chaouqui, che saranno processati da domani insieme ai giornalisti Gianluigi Nuzzi, Emiliano Fittipaldi e a Nicola Maio, ex collaboratore della Commissione referente sulle strutture economiche e amministrative della Santa sede (Cosea). Il processo per indagare le eventuali responsabilità dei “corvi” e dei loro “ricettatori” è giusto e lecito, anche perché si sospettano atti di pressione da parte dei giornalisti sulle loro fonti vaticane In ogni caso le severe leggi sulla divulgazione di notizie e documenti riguardanti gli interessi fondamentali o i rapporti diplomatici della Santa Sede dell’indipendente Stato Vaticano sono ed erano note sia ai corvi che ai giornalisti stessi, inutile lamentarsi ora e piagnucolare vittimismo strappalacrime su Repubblica (vedi il furbo Fittipaldi).
Per capire meglio il motivo per cui sosteniamo il procedere di un giudizio di responsabilità di eventuali reati pubblichiamo la condivisibile opinione di Franco Monaco, giornalista e senatore del Partito Democratico pubblicata su “Avvenire”, e la relativa risposta del direttore Marco Tarquinio.
Caro direttore,
lungi da me la presunzione di mettere lingua nel coacervo di problemi sollevati dai due libri di cui tanto si parla di Nuzzi e Fittipaldi, ora che il promotore di giustizia vaticano li ha rinviati a giudizio. Problemi relativi alle finanze vaticane, al patrimonio immobiliare degli enti in vario modo riconducibili alla Santa Sede, alla riforma della Curia romana, allo stato dell’arte dell’azione avviata da papa Francesco per assicurare trasparenza e sobrietà nel rapporto con i beni materiali da parte di uomini e istituzioni della Chiesa. Basti osservare che, quale che sia il giudizio su tali inchieste giornalistiche, al fondo, il problema è quello del rapporto tra mezzi e fine nella missione della Chiesa, e di vigilare affinché quel rapporto non si inverta. Un’impresa non facile e da non dismettere mai se si considera che la Chiesa è istituzione anche umana.
Vorrei piuttosto spendere una parola su un “dogma laico” secondo il quale i giornalisti avrebbero un solo e assoluto dovere: quello di pubblicare i documenti di cui entrano in possesso. Naturalmente dopo avere accertato la veridicità di essi. Spero non sia vietato muovere obiezioni sul punto. Primo: davvero il giornalista può/deve procedere alla pubblicazione di notizie quand’anche consapevole che esse siano state illecitamente trafugate? Non so se sia reato di ricettazione. Di sicuro, a mio avviso, è comportamento censurabile, sotto il profilo dell’etica professionale.
Secondo: davvero il giornalista è tenuto a pubblicare sempre, nell’assoluta indifferenza per le implicazioni e gli effetti della notizia? Domando, per esempio, perché giustamente si censurano immagini truci e cruente come le decapitazioni, se non perché ci si preoccupa responsabilmente dei loro effetti? Sia nel turbare e ferire la sensibilità dei telespettatori, sia nel dare così una mano ai terroristi. Eppure anche in questo caso la notizia sotto forma di immagine ci sarebbe tutta. Può l’operatore dell’informazione non contestualizzare le notizie, non domandarsi se esse complessivamente accreditino una visione almeno unilaterale della realtà di cui riferiscono, in questo caso la vita della Chiesa?
Terzo: i suddetti giornalisti, anche per giustificare il ricorso a fonti oscure e controverse, sostengono che le loro inchieste verrebbero utili all’azione riformatrice del Papa. Prendiamola per buona (non lo è, ma ci è utile ai fini del nostro ragionamento). Dunque, per loro stessa ammissione, non è così vero che si è indifferenti all’effetto della loro pubblicazione; non è vero che tutta l’etica del cronista si risolve nel dovere di dare le notizie sempre e comunque, quale che sia il loro contenuto e la fonte da cui sono tratte. Quarto: se non le notizie in sé, l’interesse pubblico di esse, nel caso in oggetto, starebbe nella denuncia dello “scandaloso” scarto tra predicazione della povertà e comportamenti in vistoso contrasto con essa. Problema serissimo, intendiamoci, che non può essere esorcizzato quando i fatti parlano. Ciò detto, è difficile non rilevare nella stampa un accanimento mirato verso gli uomini di Chiesa, cui si domanda un ascetismo specialissimo. Quasi per il gusto di prenderli in castagna. La loro incoerenza, in certo modo, ci alleggerisce un po’ tutti nelle incoerenze nostre. Qui il discorso non è limitato ai giornalisti, ma a noi tutti: l’enfasi compiaciuta sulle miserie degli uomini di Chiesa ci fa sentire autorizzati ad essere vieppiù indulgenti con le miserie nostre. Se persino loro…
Insomma, mi sentirei di confutare la tesi sbrigativa secondo la quale il giornalista ha un solo dovere: quello di pubblicare le notizie. Tutto il resto non lo riguarderebbe. Una idea specialistica e selettiva dell’etica dell’informatore francamente limitata e deresponsabilizzante, che rifiuteremmo di sicuro se applicata ad altre professioni, quali ad esempio il medico, l’insegnante, il politico. Franco Monaco
Grazie, caro Monaco, per gli interrogativi che pone e per il modo in cui lo fa. Da giornalista e anche da politico (visto che attualmente è deputato eletto nelle liste del Pd). Ma prima di tutto, a mio parere, da cittadino. Un cittadino che sa di che cosa parla e si pone in modo seriamente critico davanti a derive che sono in corso (anche) nel nostro Paese e che minacciano di condurre a un profondo snaturamento e a una ulteriore perdita di credibilità dell’informazione, strumento invece essenziale per una vita civile e per una democrazia degne di questi nomi.
Il cosiddetto caso “Vatileaks 2” (ovvero l’attacco all’opera di riforma che papa Francesco sta portando avanti anche nelle strutture centrali della Chiesa) ha sottolineato di nuovo il problema, e così certi approcci informativi alla guerra che chiamiamo “terroristica” e che sta conoscendo una nuova acutissima fase. E lei, caro Monaco, si concentra su un gran nodo: davvero è assoluto dovere del giornalista pubblicare tutto ciò che entra nella sua “disponibilità” professionale, a prescindere dai modi con i quali determinati documenti e informazioni sono stati ottenuti e senza considerare le conseguenze di questo operato?
Anche la mia risposta è, in sostanza e per principio, “no”. I cronisti possono scrivere tutto e devono valutare tutto, ma non tutto è assolutamente pubblicabile. E questo perché so – l’ho scritto e sostenuto apertamente senza temere smentite – che chi fa con libertà e responsabilità il mestiere che faccio anch’io, non può diventare (né in senso morale, né in senso materiale) ricettatore e/o ricattatore e neanche un “violentatore” della vita delle persone. Perché so che i cronisti anche quando scrivono libri, a meno che non si tratti di romanzi o di favole, hanno l’«obbligo» di garantire a lettori e spettatori «il rispetto della verità sostanziale dei fatti» (e dunque non possono offrire ricostruzioni parziali, edulcorate o esacerbate, comunque falsanti di nessun avvenimento, di nessuna vita personale, di nessuna realtà umana e religiosa). E infine perché so che il dovere di «buona fede» e di «lealtà» che grava su ogni giornalista comprende, senza se e senza ma, la non–cooperazione a crimini e propagande criminose.
Mi rendo conto di aver scritto «non–cooperazione» (che somiglia tanto al coraggio “che uno si sa dare” e alla schiena diritta e alle tasche trasparenti “che uno si può permettere”), ma voglio dire e dico – all’unisono con colleghi che mi sono stati maestri di professione – «resistenza attiva» al cospetto di crimini di qualunque natura. Cioè, noi cronisti non possiamo e non dovremmo mai diventare complici e amplificatori – supini o maliziosi – di operazioni di oscura disinformazione, di spaccio di sporcizie o, come ho scelto di titolare in prima pagina giovedì scorso, di una qualche «congiura della paura». Il tempo che stiamo vivendo ci sta mettendo in modo drammatico davanti a tale problema. Che è permanente, ma che già in altre fasi della nostra storia civile (penso, come è ovvio, soprattutto agli “anni di piombo”), abbiamo vissuto in modo lancinante e risolto, alla fine, con scelte sagge e coraggioso senso del limite e del bene più grande.
Credo infatti che il metro della correttezza – ovvero del rispetto dato e ricevuto – nei confronti di chi ci legge, ci ascolta e ci guarda imponga a noi giornalisti di non aderire a logiche e modalità informative che non servono la verità, mortificano la libertà e danno più forza a mascalzoni o, peggio, ad assassini. Marco Tarquinio
62 commenti a Vatileaks 2: giusto il processo ai corvi e ai giornalisti Nuzzi e Fittipaldi
Si è chiesto Monaco perchè la Chiesa, che dovrebbe essere un’istituzione no profit e guidata da assoluta trasparenza, debba mantenere docucmenti segreti sulle proprie finanze o sulle proprie strategie politiche?
Citami almeno 3 istituzioni di grandezza paragonabile alla Chiesa che si possono considerare veramente no profit e trasparenti e poi possiamo parlarne magari
UHNCR, Amnesty International ed Emergency.
Tutte attive in campo umanitario e operanti in campo internazionale,
se poi come grandezza intendi gestire un paradiso fiscale in piena opacità e omertà rifiutandosi ancora oggi di fornire i nomi dei correntisti e avere una patrimonio di soli immobili dai 2k ai 4MILA MILIARDI di dollari bè.. allora non saprei…
E tu vorresti paragonare UHNCR, Amnesty International ed Emergency alla Chiesa che ha oltre un miliardo di fedeli?
Riguardo poi ai bene della Chiesa, perché sei geloso dei beni che i fedeli stessi hanno donato alla Chiesa?
Poi basta fare piccole ricerche su queste istituzioni si scoprono gli altarini, che però gli anticlericali tengono ben nascosti: http://www.dagospia.com/rubrica-29/cronache/emergency-emergenza-trasparenza-gino-strada-incassa-quasi-39-milioni-ma-113345.htm
Non credo che uno stato estero debba rendere conto a te di come usa il denaro, riciclaggio ce n’è stato negli anni 80-90 per permettere il finanziamento di Solidarnosc….un comportamento illecito per scopi umanitari (distruggere comunismo). Nei libri di Nuzzi-Fittipaldi non c’è nulla di tutto questo, ma semplicemente scandalo sul lavello pagato all’economo del card. Pell e sciocchezze varie.
Rispetto ai beni immobili della Chiesa, frutto di donazioni e investimenti, ha già risposto Papa Francesco: «i beni immobili della Chiesa sono molti, ma li usiamo per mantenere le strutture della Chiesa e per mantenere tante opere che si fanno nei paesi bisognosi: ospedali, scuole. Ieri, per esempio, ho chiesto di inviare in Congo 50.000 euro per costruire tre scuole in paesi poveri, l’educazione è una cosa importante per bambini. Sono andato all’amministrazione competente, ho fatto questa richiesta e i soldi sono stati inviati»
http://it.radiovaticana.va/news/2015/11/06/intervista_a_papa_a_giornale_olandese_di_strada_straatnieuws/1184739
Non è certo la dichiarazione dell’accusato che puo valere come alibi!!
Nn mi risulta che i soldi derivanti dall’affitto di Palazzo Valentino in piazza di Spagna a roma vadano in beneficenza… e la Reggia di Castel Gandolfo per il “riposo” del papa cosa c’entra con i poveri?
Ho fatto delle proposte precise che il caro Phantom ha volutamente ignorato perchè sa di essere in torto, l’unica risposta abbozzata è una difesa d’ufficio tanto ridicola quanto sterile.
Se la chiesa di certo non investe 4Mila Miliardi di dollari in beneficenza!!
Anche perchè le tenute pontifice e i palazzi vescovili vanno mantenuti e li di certo non ci vanno i poveri!
Bergoglio ha avuto perfino il pessimo gusto di far fare le gite turistiche ai barboni dentro i musei Vaticani.
Ovviamente la buona fede di crede veramente di aiutare qualcuno (più che altro per la propria salvezza o vita eterna non certo gratuitamente) vengono usati come alibi per qualunque altra cosa.
L’unico tesoro accumulato dalla chiesa è in terra.
Permettimi una battuta (anche se sono un antianarcocapitalista sono nemmeno tanto invidioso della retorica delle accuse di certi autori con idee eccessivamente comunistoidi)
Un bene va mantenuto,bhè è vero,va mantenuto quindi produce anche posti di lavoro,bhè meglio della retorica comunista e delle quaquerate delle politica,in effetti ha nel paradosso più senso questo,che venderlo dare tutto sul breve periodo e poi creare un sistema di elemosinanti.Si ma Gesù Cristo si dice che abbia pure lavorato faceva il falegname, quando non sono troppo impegnati a propugnare la “scintia del partito nelle scuole”.Proprio l’ultimo dei problemi che uno dovrebbe porsi e che qualcuno investe,appunto tu non investi,aiuta i poveri con la retorica sulla richezza della chiesa.Che ti canto una laude al partito.
Ma in che senso sta male a qualcuno se servono persone pure per mantenere quei beni,laureati e anche figure professionali,no perchè se vuoi non li mantengono,e quindi vedi che nel paradosso qualcosa di più positivo delle astruse invettive per creare disocupazione ergo povertà (come infatti “Il Partito” o l’inverso “l’anarcocapitalismo”è maestro) c’è.
Non è esatto Bergoglio vive a Santa Marta da quello che leggevo,pero dico speriamo che non vendano niente e che lascino li dove sono quei beni,altrimenti poi lo Stato italiano si troverebbe solo qualche disocupatino in più che certamente andrà poi aiutato,e credo che siano sufficienti non trovi?
Pero sono d’accordo che certi atei una scuola di interpretazione bibblica sui testi sacri:che poi non sarebbe interpretativa bensi citazionismo ad hoc giusto per fare invettive.
Non è certo la dichiarazione dell’accusante che può valere come prova, se vuoi una risposta.
Non dimostri che l’affitto di Palazzo Valentino non vada in beneficenza, dunque la tua è un’accusa pregiudizievole come quella di coloro che ti accusano di investire i tuoi risparmi in prostituzione. Sono due accuse identiche.
Il resto non è commentabile, è un prodotto del tuo reazionismo anticlericale che non merita tempo, serve solo a dimostrare quanto odio e rabbia vi sia in chi è lontano da Dio.
Confusione tra Chiesa e Stato Vaticano, di nuovo l’anticlericale si dimostra ignorante.
Povero Pachino, ma hai perso una scommessa, per caso? Devi fare penitenza o qualcosa di simile? Perché altrimenti non riesco a figurarmi la tua compulsione quasi ossessiva nel fare figure di M. 🙁
Semplicemente perché la Chiesa non è una organizzazione di volontariato e deve finanziare e supportare le comunità cattoliche anche in quei Paesi dove sono perseguitate (vedasi Cina, Corea del Nord e Stati islamici vari), per cui non è possibile una completa trasparenza.
Povero Equino… ma come? … e Francesco? e tutta la retorica sulla povertà .. e il vangelo?
Lo scopo non è sporcarsi con l’odore delle pecore , l’odore delle periferie stare con i malati..
tutto per i poveri inneggiando a Gesù che disse
“va’ vendi quello che hai e dallo ai poveri e avrai un tesoro in cielo; poi vieni e seguimi”
e ame pare che il tesoro sia proprio in TERRA: almeno 2 MILA MILIARDI di DOLLARI SOLO in beni immobili… alla faccia!
E se Gesu avesse detto “potete tenervi qualcosa (.. un pettine)” che facevate!!??
e invece… il papa va in vacanza alla Reggia di Castel Gandolfo, vi siete fatti ville, palazzi, il patrimonio immobiliare più prezioso del mondo ed il piu grande d’Italia con PioIX che dopo prima di arrivare
si porto via specchi tappeti e argenteria…!!
Ovviamente argenteria specchi e tappeti che sono serviti a …. pregare meglio per i poveri!
Ah .. era questo che intendeva Gesu.. vero?
Le comunità perseguitate non beccano un centesimo e sopratutto … NON SERVE!
Eh si perchè se la chiesa volesse VERAMENTE e SOLAMENTE aiutare il prossimo be..
basterebbe raccogliere le offerte di voi cristiani e darli a scopo di volontariato .. allo STATO!!
E se voi cristiani vorreste VERAMENTE e SOLAMENTE aiutare il prossimo be.. fate i volontari nelle organizzazioni LAICHE come l’UHNCR..
Risolti i problemi di trasparenza, di corruzione, di soldi e di proselitismo.. sempre che questi per voi siano problemi!
E se il papa si deve riposare lo facesse in una stanza normale non in una REGGIA!
Ma scommetto che questo non accadra mai ..
Quanto livore: danneggia l’equilibrio psicologico ed accorcia la vita…
Quello che dice Sastri non mi sembra niente di serio né utile, sono le solite sciocchezze anticlericali sul dovere di povertà (altrui). Il patrimonio immobiliare del Vaticano, che sconvolge notevolmente Sastri dal numero di volte che ne parla, ha facilmente una risposta considerando tutte le donazioni e le eredità ricevute dal Vaticano nel corso dei secoli. Papa Francesco ha spiegato che tali beni generano un profitto che permette il mantenimento di migliaia di opere di carità nel mondo (ho citato la sua frase più sopra): http://it.radiovaticana.va/news/2015/11/06/intervista_a_papa_a_giornale_olandese_di_strada_straatnieuws/1184739
Sciocche le generalizzazioni di corruzione e mancata trasparenza a tutte le attività cristiane, oltreché offensive per le migliaia di volontari che si dedicano ad esse per amore al Vangelo. Nulla di nuovo, solita idiozia frustrata dell’anticlericale di professione.
Marco 14, 1-11 1 Mancavano intanto due giorni alla Pasqua e agli Azzimi e i sommi sacerdoti e gli scribi cercavano il modo di impadronirsi di lui con inganno, per ucciderlo. 2 Dicevano infatti: «Non durante la festa, perché non succeda un tumulto di popolo». 3 Gesù si trovava a Betània nella casa di Simone il lebbroso. Mentre stava a mensa, giunse una donna con un vasetto di alabastro, pieno di olio profumato di nardo genuino di gran valore; ruppe il vasetto di alabastro e versò l’unguento sul suo capo. 4 Ci furono alcuni che si sdegnarono fra di loro: «Perché tutto questo spreco di olio profumato? 5 Si poteva benissimo vendere quest’olio a più di trecento denari e darli ai poveri!». Ed erano infuriati contro di lei. 6 Allora Gesù disse: «Lasciatela stare; perché le date fastidio? Ella ha compiuto verso di me un’opera buona; 7 i poveri infatti li avete sempre con voi e potete beneficarli quando volete, me invece non mi avete sempre. 8 Essa ha fatto ciò ch’era in suo potere, ungendo in anticipo il mio corpo per la sepoltura. 9 In verità vi dico che dovunque, in tutto il mondo, sarà annunziato il vangelo, si racconterà pure in suo ricordo ciò che ella ha fatto». 10 Allora Giuda Iscariota, uno dei Dodici, si recò dai sommi sacerdoti, per consegnare loro Gesù. 11 Quelli all’udirlo si rallegrarono e promisero di dargli denaro. Ed egli cercava l’occasione opportuna per consegnarlo.
Aderisce in pieno alla vicenda Nuzzi-Fittipaldi, ed inoltre dimostra quanto la tua obiezione, oltre che essere stupida, sia antica di 2000 anni.
Ovvia, ecco che il troll comunista (dato che inneggia apertamente al comunismo, quindi in realtà invidioso dei beni altrui) e statalista (dato che non ha altro dio all’infuori di se stesso e dello Stato, quando questo fa quello che piace a lui ovviamente) Shiva101 da Tempi ha gettato la sua maschera, offendendomi (come suo solito) e scrivendo RIGOROSAMENTE IN MAIUSCOLO le sue asinerie. Asinerie a cui, ovviamente, non rispondo (anche perché stupide ed auto-confutanti), piuttosto rinnovo il mio invito a vederci fuori da internet: ce l’hai le… scatole, bulletto da strapazzo, di insultarmi (come hai fatto in passato dandomi dell’imbecille) anche da vivo, accettando eventuali consegueze, o sei solo un individuo impotente e frustrato, un borghesuccio piccolo piccolo che odia tutto ciò che non la pensa come lui (e, nel caso della Chiesa e del Cristo, che è infinitamente meglio di lui)?
P.S.: per quanto mi riguarda la Chiesa potrebbe avere anche tutte le ricchezze del mondo e non me ne fregherebbe niente; quello che conta è come si usano e che la Santa Dottrina ed i Sacramenti siano inalterata, tutto il resto non conta.
http://www.treccani.it/enciclopedia/ragion-di-stato_%28Enciclopedia-Italiana%29/
Ogni Stato ha una Ragion di Stato.In ogni Stato sussistente occidentale ci sono dei Servizi Segreti di diverse Denominazioni,Cia,Kgb;Sismi Mossad ecc,e questo perchè ogni Stato proprio per la Ragion di stato:segreta documenti,intraprende azioni fuori dall’informazione mass mediatica o di stampa,solitamente sono tutte azioni intraprese con diversi scopi:che fanno a capo al principio macchiavellico de “il fine giustifica i mezzi”.Il punto è che da una parte si dice che l’informazione e libera,ma dall’altra proprio una qualunque Ragion di Stato tende ovviamente a segretare proprio l’informazione e a non metterla a disposizione delle persone:ma a volte proprio perchè questo serve paradossalmente a tutelarle.Quindi non è che dall’altra parte vedo Immacolati,e tuttavia ci potrebbe domandare ma è cristiano un comportamento che segue la Ragion di Stato?Dipende da a che cosa serve e sarebbe da stabilirsi caso per caso:di norma sarebbe quel principio che in caso di MANCANZA di alternative opta per un male minore per evitarne uno maggiore.
Quindi la domanda sarebbe non solo Se il vaticano,ma se qualunque Stato occidentale è giusto che usi la Ragion di Stato?
Di fatto comunque qualunque Ragion di Stato non potrà mai essere conciliabile proprio con questo:la libertà di pubblicare documenti secretati proprio in quella funzione.Oltretutto a uno potrebbe anche comprarsi delle testate giornalistiche che potrebbero anche distorcere l’informazione e non darla veritiera.Ancora non ho letto il libro di Nuzzi,ma lo leggerò per capire bene cosa avrebbe desunto da quei documenti.
L’altra domanda sarebbe se la stampa deve pubblicare qualunque documento in una qualunque nazione che ha comunque il segreto di stato,anche su alcuni accadimenti storici e contemporanei.Quindi finche per dure la concezione della Ragion di Stato,e il realismo politico,alcuni la chiamano RealPolitik (che proprio ha alla base il realismo machiavellico) negli Stati Uniti come in altre nazioni (va al di la delle opposte vedute politiche,proprio i modi da agire non sono dissimili per esempio Russia Stati Uniti),rimane certo una cosa:per qualunque stato indipendentemente dalla forma di governo,la facoltà di pubblicare notizie sulla stampa sarà sempre in contrasto con la segretezza degli stati nei suoi documenti,questo rimane e penso rimarrà un problema difficilmente risolvibile.Da un lato se pubblicare certe notizie può portare a delle guerre,sarebbe giusto pubblicarle o mantenerle segrete per evitare una guerra?
Parlare di Stato non è proprio perchè il Vaticano appena ha abitanti e territorio, quindi si può dire: una religione dotata di servizi segreti. Complimenti!
Ancora confusione tra religione, stato Vaticano e Santa Sede.
Oltretutto ti sei dato la zappa sui piedi: se il Vaticano è una religione, allora fu una religione anche l’Unione Sovietica che ti piace tanto, dominata dall’ateismo di Stato. Quindi crimini e terrore commesso in nome dell’ateismo, con tanto di esercito degli atei e di campi di concentramento di atei. Ti piacciono queste discussioni stupide? Peccato che anche in queste fai una misera figura e ne esci perdente.
Il Vaticano ha appena abitanti e questi dispongono tutti di una nazionalità d’origine, il Vaticano non rappresenta quindi un popolo ed una territorailità ma appunto una religione. Capisci la differenza?
E solo tu conosci il motivo per cui una religione che professa la povertà, la trasparenza e l’uguaglianza debba mantenere tanti segreti e tante ricchezze nascoste… viva la coerenza!
Il Vaticano rappresenta una religione? Dunque l’Unione sovietica rappresentava l’ateismo, le tue conclusioni sono sempre una zappa sui tuoi piedi. L’unica incoerenza che vedo è la tua, quando affermi che la non trasparenza è un male assoluto pur essendo ateo-relativista…prima di parlare di coerenza dovresti sistemare due o tre cosette nella tua vita.
Il Vaticano è uno Stato,infatti il numero di abitanti non stabilisce uno stato.Potrei chiederti quindi qual’è secondo te il numero di abitanti affinché si costituisca uno stato a tua scelta?
Quindi semplicemente indipendente uno Stato si fonda a prescindere dal numero di abitanti.(senza stabilire adesso quali siano i criteri che fondano uno Stato).
Stabilito che il vaticano è precisamente da intendersi come uno Stato indipendente per il diritto internazionale.
Se poi il problema è che uno Stato con pessimi servizi segreti,pero ovviamente dipende come per tutti gli altri stati il perchè puo secretare o non secretare alcuni documenti,in quanto Stato.
E poi quindi che dirsi che gli altri Stati sono certamente privi di documenti secretati?
E ritorniamo al punto dipende da quali sono i motivi esatti per cui uno secreta documenti,e perchè intraprende determinate azioni secretandole.
Arrampicati pure sugli specchi: il Vaticano, stato con 800 abitanti nessuno dei quali nato sul territorio e tutti aventi una nazionalità di origine che tutti conservano, è una monarchia assoluta e teocratica retta dal Papa che dice che la Chiesa, di cui fa parte appunto il Vaticano, deve essere povera (conosci il significato della parola, vero?) ed operare nella più assoluta trasparenza.
E tu dici che è giusto che mantenga il segreto sulle proprie (ricche) finanze e sui “molto terrenali” giochi di potere?
Complimenti per la coerenza, a te e al Papa…
Quindi se c’è un calo di natalità in concomitanza di aumento demografico del tasso di mortalità negli stati non sono più stati?Dunque che siano 800 o 300 milioni 0 10.0000 o n+1 non è la quantità demografica per cui appunto vengono costituiti o fondati degli stati,al più può stabilire un criterio sulle politiche non per fondazione di uno Stato, ma non il mantenimento dello stesso.Non so se questa sia una “arrampicata sugli specchi” piuttosto che una ragione per la quale nessuno stato potrebbe basarsi sulla quantità di persone per porsi come stato,ma su altri presupposti.Quindi pare che la richiesta di fondo non sia che questa di eliminare lo Stato del vaticano,suppongo “ovviamente”per maggiormente adeguarsi ai Vangeli,o perchè magari individualmente tu che critichi ti afeguerai maggiormente al Vangelo (ammesso che sia appunto questa il genere di povertà predicata secondo lettaralismi più o meno fondamentalisti dei testi sacri,piuttosto che delle ampie vedute del marxismo da cui perfino altri pensatori socialisti presero le distanze laici e non,di veri e adequati fautori del “metter in comune” con coercizione forzata in cui lo Stato amministra certamente per i poveri mondiali e i proletari distinguendo equamente le richezze,mica lo sfruttare popoli per fare rivoluzioni e ottenere cosi il potere,no per “mettere in comune”) e per fare retorica su denunce di ipocrisia.E quindi per vivere secondo tale interpretazioni “del vangelo”,che facciamo obblighiamo tutti a destituire gli Stati Nazionali?
Quindi la Chiesa deve essere povera,intendi povera materialmente,si ma in che senso:nel che dovrebbe possibilmente finire nell’accattonaggio o che per seguire il Vangelo e dirsi cristiani tutti non solo i membri della chiesa dovrebbero basarsi sull’elemosina? non sono d’accordo,che debba invece essere all’estremo opposto super ricca non sono d’accordo ugualmente,che comunque non debba aver nessuna attività economica o iniziativa sua economica non sono d’accordo.E tuttavia non potrebbe comunque “aiutare” molto se fosse accattona,al più come dire dovrebbe vivere di elemosina,e quindi chi potrebbe aiutare se per esempio tutti finissero a chiedere elemosina?Se invece il problema è devi gestire meglio i soldi essere più trasparente sono anche d’accordo,ma se il problema è vendi la Pietà e dai il ricavato ai poveri non sono d’accordo.Posto che economicamente i poveri sono ineliminabili,e posto che la maggioranza dei poveri esistenti non dipendono dalla chiesa,ma anche dalle politiche di altri stati a dalle loro azioni economiche,inclusa l’economia globale e i mercati finanziari.O che pure i fedeli della chiesa non dovrebbero più essere imprenditori svolgere attività economica, cosi magari aumenteranno i posti di lavoro e quindi ci sara un rapido cala della povertà mondiale quando l’intero mondo sarà povero?
Per altro e questo è evangelico:perchè è evangelico predicare la povertà ma rubare nelle borse?Oppure rubare nelle borse e predicare sempre agli altri la povertà?
Pero certamente e coerentemente,era un bravo predicatore della “povertà” pure questo qua.
Eppure pensavo che piuttosto sarebbe il caso di vivere onestamente con il proprio lavoro segundo anche gli sforzi proporzionati al lavoro.
E come funziona siccome Io non dò l’esempio,allora io faccio cosi?Se anche un x cristiano non da un buon esempio,perchè dovrebbe giustificare a un’altro cristiano perchè non avrebbe dato il buon esempio in un circolare rimando di moralismo vicendevole,ciascuno è responsabile delle proprie azioni come individuo,a scanso di generalizzazioni indebite.
Io dico che è SE le attivita economiche che possono aversi grazie a un lavoro,perchè di mondi utopistici non c’è ne sono di realizzabili sono sempre gestite nel migliore dei modi umanamente possibili e probabili sono d’accordo oltre che probabilmente e concretamente realizzabili,se invece la questione e di moralistica utopistica di aiuto gli altri (se sei povero vai aiutato che aiuto vuoi dare?),però non posso materialmente farlo perchè ho cessato qualunque attività economica o di impresa,questa è una contraddizione,ragione per la quale se da un lato è vero che ci debba essere trasparenza dei mercati o delle operazioni finanziarie(ma questa è una pretesa utopica per qualunque forma economica,non è certamente tale pretesa che renderà i mercati e le operazioni monetarie perfettamente trasparenti)dall’altra c’è certamente il principio per il quale in sede materiale,la chiesa non potrebbe far fronte a tutte le operazioni fianziarie di altri asset economici che generano la povertà di questo mondo nemmeno con tutte le sue finanze,è la lampante conclusione che non è la chesa a generare i poveri del mondo.Detto questo non sono d’accordo nemmeno nel dire che la maggioranza delle persone della chiesa,siano super ricche,quindi per quel che mi riguarda,nonostante gli ovvi problemi che ci saranno sempre,faccio valere quelle persone sempre nel silenzio mediatico di chiesa o non di chiesa,che gli altri sotto i perenni riflettori per lanciare invettive moralistiche a destra e a manca come giudici universali ma sempre comunque inconcludenti.Ma qui a monte è sempre esistio il problema di conciliabilità tra economia e morale,a prescindere dalla chiesa.
Mentre ritornando alle invettive gli stati hanno dei servizi segreti ,ripeto dipende da che cosa uno secreta o meno ma sopratutto dal perchè lo secreta rispetto al fine per cui lo fa avro un certo giudizio morale sulla questione,se però si suppone che nessuno stato si possa mantenere senza la Ragion di Stato,qual’è l’obbiezione?
Che x intraprenda azioni secretamente contrarie a stati assassino di milioni di persone è un problema collaborando perfino con altri Stati opposti a quello stesso Stato sarebbe un problema?Per me no.
Ora non so se sia incoerenza,per che incoerenza significa che c’è una contraddizione,ma le contraddizioni in senso tautologico dipendono non propriamente dal vocabolo ma anche da come si intende il senso del vocabolo.
Non è infatti una contraddizione del letteralismo ateo dei testi sacri (non tanto laico)aiuta “i poveri diventando povero” sapendo che questo nel contingente è impossibile?E poi qualìè il punto che sarò maggiormente aderente a questo quando passero semprieternamente a chiedere agli altri quello che non faccio io,benche ci siano comunque degli esempi in merito?Bene allora scegli quale esempio seguire,se di quelli sotto il silenzio mediatico o dei secondi,si perchè semmai direi ai secondi di comportarsi come i primi,non che gli altri non esistono e tutti sono come i primi.
Ripeto prima leggero il libro di nuzzi poi mi farò un’opinione,e non penso che nuzzi in questo senso abbia nemmeno voluto generalizzare,o ridurre al semplice quello che proprio per nessuno stato o comunità umana e tanto semplice.Certamente tuttavia le operazioni illecite vanno denunciate e corrette,ci mancherebbe.
Sinceramente qual’è il punto? qualunque banca (correntisti di che) non puo dare informazioni personali e sul mio patrimonio come vuole,che risieda in Vaticano che risieda negli Stati uniti,che risieda in Germania.
Che poi devo capire bene dove stia l’illecito,l’illecito è che la chiesa in questi documenti segreti avrebbe fatto cosa,cioè nemmeno i nomi e i cognomi o hanno usato i fondi per restaurare il monastero dove vivono i frati,in certe ricchissime e non pauperistiche appartamenti su attici?
E se a qualcuno balenasse l’dea del fatto che i controesempi sono superiori ai predicatori dell’impocrisia in una pretesa di “ad perfectionem” insistente come metterla,bhè indubbiamente con tanta coerenza propria.
Si perchè ripeto devo leggere il libro,per capire bene l’accusa di illecito.
Già il grano stà insieme alla zizzania,siccome c’è la zizzania e nemmeno il libro di nuzzi la toglierà,bruciamo pure il grano.
Il libro dice cose vere che non sono state smentite e solo chi ha le fette di prosciutto sugli occhi può difendere un’istituzione che in pubblico dice che deve vivere in povertà e trasparenza, ma poi si concede al malaffare,a i favoritismi, al lusso (300 m2 per un singolo occupante), alla segretezza ed ai soliti viscidi giochi di potere. Alla faccia della coerenza!
Bhè concedimi il beneficio del dubbio,e lascia che lo legga.Hai ragione bisogna dire che bisogno vivere in povertà,ora mi piacerebbe svere questa incertezza crollabile che voglia anche dire che per essere cristiani bisogni essere tutti disoccupati quindi poveri.
Chiedo scusa riscrivo perchè ho scritto malissimo:mi piacerebbe sapere su questa incertezza incrollabile,data dall’interpretazione della povertà evangelica,voglia anche dire che: per essere cristiani bisogna essere tutti disoccupati quindi poveri o al più non lavorare affatto e dunque vivere di elemosina.
Be non sono afatto sicuro che siccome molte cristiani lavorano quindi non sono ricchi ma nemmeno poveri (bhè lavorano quindi non starebbero in povertà assoluta)allora siano cosi deprecabile,perchè il vangelo condanna il lavoro in seno alla povertà?
Ecco in attesa dell’a-teologo continuo a lavorare senza molti sensi di colpa.=)
Infatti i libri prima di criticarli bisognerebbe leggerli… E lì comunque viene scritto del malaffare vaticano denunciato da persone interne al Vaticano stesso. Si parli di mega appartamenti dati ai soliti amici più che benestanti a canoni ridicoli di soli 6 euro l’anno, di cardinali che vivono in 500 m2 (fa lo stesso se sono “solo” 300, perchè anche quella è una superficie che nel centro di Roma se la può permettere solo un milionario), che dispongono di auto personali con tanto di autista, segretari e tutte le comodità del mondo. Si parla di patrimoni, immobiliari e non solo, del valore di migliaia di miliardi gestiti nell’opacità più assoluta (ti ricorda qualcosa lo Ior, Propaganda Fide o la gestione di Montecassino?) Buona lettura dunque.
E non preoccuparti che quando il Papa parla di povertà, non pretende l’indigenza, che è la povertà estrema. Forse si accontenterebbe dell’avere il giusto da mangiare, il giusto da dormire, l’utilizzo del trasporto pubblico come qualsiasi pendolare e il non concedersi lussi di nessun tipo… la cual cosa non si chiama nemmeno povertà ed in Vaticano è dall’inizio dei secoli che nessuno l’ha mai vissuta.
Be leggero il libro che Quindi parla di Marcinkus,si ho capito che non sta bene vivere in 300 mq o in 150 per Essere precisi,però starà male vivere in un lusuossimo monastero,e bhe purtroppo mio malgrado se guardo ho il vizio di guardare bene ,ho anche il vizio di pensare che “il Vaticano” per fortuna non vive nell’indigenza assoluta,infatti piu che il Vaticano Perche il cristiano dovrebbe vivere nell’indigenza assoluta?E infatti non capisco benema tale deduzione sarebbe in via crucis,si lo so tutti provenienti da famiglie benestanti immigrati clandestini argentini e pure ricchi sfondati.Ma a parte questo dico per fortuna o per interpretazione non hanno mai detto,bisogna Essere indigenti assoluti per Essere buoni cristiani o l’estremo opposto bisogna usare il vangelo per arrichirirsi Quindi Essere buoni cristiani.E lo so dalle mie parti un incoerente passato presente o futuro (ribadisco i dubbi)non fa una sommatoria generalizzata,ma d’altronde dubito di dicotomie indimostrabili.
Quindi pensa ci Sono persone nel Vaticano che hanno denunciato il Vaticano,se é vero Allora Sono incoerenti appartengono al Vaticano no?
Durante i tragici fatti di Parigi del 13 c.m., la polizia ha “invitato” i giornalisti a non fornire informazioni che avrebbero aiutato i terroristi a capire come si stava muovendo la polizia.
Appare quindi giusto che Nuzzi e Fittipaldi siano processati per poter dimostrare, oltre ogni ragionevole dubbio, che quanto hanno pubblicato nei loro libri non avesse lo scopo di ostacolare il lavoro di rinnovamento messo in atto dallo Stato del Vaticano.
Siamo nella demenza. e perchè mai , umanamente e giuridicamente parlando Nuzzi e Fittipaldi sarebbero obbligati a “non ostacolate il lavoro di rinnovamento messo in atto dal Vaticano?
nuzzi,luttazzi,biagi….per me il vaticano può’ anche processarli per stregoneria, apostasia e sodomia. l’importante e’ che questa cagata resti nel km2 del vaticano,sinché’ dura la nostra pazienza per questa pagliacciata.
Sei un clown di professione o per diletto?
Vedo che l’argomento fa emergere dal fango gli internauti più frustrati…
Non deve esser andato giù il fatto che la Fondazione Bambin Gesù, ente destinato alla cura dei bambini malati, ha pagato 200.000 euro (belle piastrelle devono aver utilizzato!) per la ristrutturazione della casa del card. Bertone. come ammesso dallo stesso Profiti, presidente sia del Bambin Gesù che dell’omonima fondazione.
E attenzione: il tribunale vaticano non contesta la veridicità delle notizie ma il fatto che queste siano state pubblicate senza il consenso delle fonti!
Eppure Profiti ha detto di volerlo tranquillamente rifare dato che è stato un investimento della Fondazione Bambin Gesù per ottenere più fondi per i bambini malati grazie alla raccolta fondi. Dunque la ristrutturazione della casa del card. Bertone ha portato più fondi per i bambini malati. Il tribunale vaticano non ha nulla da contestare all’iniziativa libera della Fondazione Bambin Gesù, ma semmai si occupa giustamente di garantire la riservatezza di notizie che dato in mano a persone poco equilibrate mentalmente, come lo sei tu, generano dei mostri.
Informati: http://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/Vaticano-ex-presidente-del-Bambin-Gesu-difende-Bertone-Scelta-giusta-pagare-la-ristrutturazione-737df75e-5864-434a-bee5-b48930a20edc.html
Ma l’ha ristrutturato a sue spese, come riportato da UCCR che ha parlato di bufala anticlericale, o la fattutra è stata saldata dalla Fondazione Bambin Gesù?
Stai parlando dell’appartamento concesso in uso temporaneo al cardinale o del terrazzo condominiale di palazzo S.Carlo
Un altro a cui hanno pagato la casa a sua insaputa…
Casomai il contrario: ha pagato di tasca sua i lavori di un appartamento al terzo piano di palazzo S. Carlo con affaccio su via della stazione che non è né sarà mai di sua proprietà.
Il terrazzo condominiale è invece al quarto piano e, come dice il nome, è a disposizione di tuuti i condomini.
Bertone disse di non sapere di quei lavori, strano se gli pioveva in casa e lui era in piena ristrutturazione… E poi la fondazione del Bambin Gesù avrebbe usato la terrazza oppure la casa di Bertone? Dai… la cosa è più torbida del fango…
Ed in ogni caso la questione importante non è questa, è che se il Papa dice che la Chiesa deve essere povera, con che faccia un cardinale va a occupare un appartamento di “soli” 300 m2 e ne spende ben 300 mila per ristrutturarlo? Alla faccia della povertà! Hai idea in quanti metri quadrati vivono i poveri, quelli veri s’intende…?
Lo sapevi che è stato il Papa a volere che il Cardinale, assieme ad altre tre persone, alloggiassero in quell’appartamento.
Vorrei farti una domanda: è preferibile spendere 300.000 euro creando lavoro o distribuire 300.000 euro a pioggia?
Mi piace l’anticlericalismo: predica sempre la povertà(altrui)
Se inoltre tu sapessi di cosa stai parlando e ti fossi preso almeno la briga di controllare con Google Eart, avresti potuto rilevare che il terrazzo condominiale di palazzo S. Carlo, che ha una superfice di circa 675 m2, insiste sull’appartamento del cardinale per non più di 90 m2.
Più di 300 euro al metro l’impermeabilizzazione di un terrazzo? Ahah… a furia di difendere i furbi ed i disonesti non è che lo state diventando anche voi?
Sai quali lavori sono stati fatti nel terrazzo condominiale o parli solo per dare aria alla scatola cranica?
La questione morale suscitata dai libri di Nuzzi e Fittipaldi mi pare sia quella della coerenza tra predicazione e stili di vita. Lo stesso schema riguarda ad esempio la corruzione in politica (evito di rocordare esempi che sono quotidianamente sotto gli occhi di tutti noi), di un educatore (un insegnante) che tenga comportamenti non moralmente adeguati con le persone a lui affidate, di un medico che inganni i suoi pazienti (ad esempio, per ricordare casi recenti, prescrivendo analisi inutili che su sé stesso non compirebbe). Medici, politici, insegnanti sono persone pubbliche esattamente come le persone consacrate. Noi “utenti” abbiamo due sole difese: la magistratura (chissà quanto ci vorrà ma Dio voglia che un pò alla volta arrivi a sanare il guasto della corruzione politica) e la libera informazione. Quest’ultima ci fornisce elemeti di scelta: rispetto al candidatocui dare il nostro voto, al medico curante, alla scuola per i nostri figli. Si tratta di un esercizio cui i giornalisti come sappiamo benissimo si applicano quotidianamente e posso ben immaginare che un deputato di qualsiasi schieramento politico si senta minacciato dalla libertà della categoria.
Perciò a me suona un pò pelosa l’affermazione riportata nell’articolo:
(…) mi sentirei di confutare la tesi sbrigativa secondo la quale il giornalista ha un solo dovere: quello di pubblicare le notizie. Tutto il resto non lo riguarderebbe. Una idea specialistica e selettiva dell’etica dell’informatore francamente limitata e deresponsabilizzante, che rifiuteremmo di sicuro se applicata ad altre professioni, quali ad esempio il medico, l’insegnante, il politico He hem !
Possiamo criticare quanto vogliamo Nuzzi e Fittipaldi, possiamo “relativizzare” il loro discorso riferendolo alla loro particolare indole politica. Resta il fatto innegabile che abbiano posto il dito su un problema reale utilizzando dati reali (sino a prova contraria). Perciò forse (dico forse) per quanto la loro opera risulti fastidiosa o addirittura nel breve periodo controproducente può anche essere che alla lunga (confidando nella riforma della curia in corso) li si debba pure ringraziare. Magari semplicemente per il fatto di aver sollevato il problema agli occhi del grande pubblico.
Un solo appunto: Nuzzi e Fittipaldi hanno probabilmente fatto pressioni sui corvi (questo è contestato dal procuratore vaticano, non tanto la libertà dai stampa) per avere notizie VECCHIE e PARZIALI presentandole come ATTUALI e TOTALI. Il loro lavoro è illecito legalmente (ricettazione e/o pressioni e complicità di reato) e moralmente.
Ennesimo autogol per il Vaticano, ecco cosa ha dichiarato oggi ai giudici vaticani Fittipaldi: “nel mio Paese la condotta che qui mi addebitate non sarebbe penalmente perseguibile, non essendomi contestato in alcun modo di aver pubblicato notizie false o diffamatorie, ma semplicemente di aver pubblicato notizie: attività protetta e garantita dalla Costituzione italiana, dalla Convenzione europea dei diritti dell’uomo e dalla Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo”. (Il Vaticano non le ha recepite?)
E poi aggiunge: “il decreto di citazione a giudizio che mi avete notificato non mi consente in alcun modo di difendermi, giacché non contiene, nemmeno implicitamente la benché minima descrizione del fatto che mi viene addebitato. Si dice infatti che sono imputato di acquisizione e divulgazione di documenti e notizie riservate, ma non si dice affatto quali siano questi documenti, o quale siano queste notizie: una condizione di indeterminatezza del tutto inaccettabile, perché pone l’imputato nella condizione di non sapere da cosa doversi difendere.”
Insomma, un pasticcio tale che non si vedeva dai tempi dell’Inquisizione…
E quale è stata la risposta? Che non si sta contestando la libertà di stampa ma solo il modo, illecito, con cui si sono procacciate le notizie. Questo è un reato in Vaticano.
Come così la divulgazione di notizie riservate per lo Stato è un reato non solo in Italia, ma in quasi tutti i paesi del mondo.
La figuraccia è servita, non tanto per i modi assurdi (gli imputati arrivano in tribunale senza sapere di cosa sono accusati, non gli viene concessa la scelta dell’avvocato, ecc.) ma perchè al posto d’inquisire gli autori del malaffare… viene inquisito chi lo ha denunciato. Situazione a dir poco kafkiana!
http://tv.ilfattoquotidiano.it/2015/11/24/vatileaks-prima-udienza-per-nuzzi-e-fittipaldi-processo-kafkiano-ogni-diritto-di-difesa-leso-da-italia-silenzio-assordante/443893/?pl_id=3&pl_type=category
Bisognerebbe dire, più esattamente, che viene inquisito non chi ha denunciato il malaffare, ma chi ha pubblicato documenti riguardanti il malaffare sottratti a chi indaga sul malaffare mentre le indagini non sono ancora concluse: e se lo scopo di Nuzzi e Fittipaldi fosse proprio quello di intralciare la pulizia in atto in Vaticano?
ti conviene guardarti un po’ in giro,la festa e’ finita amico
ah ah ah
ah ops. scusa,non sei mio amico,e tanto meno mio fratello AH AH AH
Mi guardo pure in giro e leggo uno (un duro in eredita della frase dei duri dei film di azione,io non sono tuo fratello io sono un j’accuse ridondante) che mi dice:” la festa è finita amico” (quando la dicono nei film ha sempre un bel tono di quello rude del antieroe),e il bello che lo fai e noti capitan ventosa con la stessa dialettica di Van Damme, che rimetterà in riga il mondo a suon di invettive,a giusto capitan ventosa non è mio amico,non ho infatti avuto modo di conoscerlo,e no,non è nemmeno mio fratello,e va bhè pazienza,sicuramente non ci dormirò la notte.
P.S dhe hihi hi ho ho
Come può essere finita una festa che deve ancora cominciare?
E perché non saremmo fratelli se siamo entrambi cibo per vermi?
Mi spiace smorzare i toni inquisitori dell’amico frust-ateo Paco J., ma Nuzzi e Fittipaldi hanno i loro avvocati di fiducia in Vaticano e sono accusati di pressioni nell’ottenimento di documenti rubati, soltanto i deboli di raziocinio possono credere alla loro manfrina kafkiana e alle lacrimone che versano su Repubblica e sul Fatto Quotidiano. Imparate a pensare con la vostra testa, beoni!
…mi pare che si possa tutto ricondurre alla semplicità della verità del Vangelo:
“non potete SERVIRE a du padroni…”
L’accento va posto sul verbo : non è un problema la ricchezza in sè… l’importante è usarla non divenirne succubi o trasformarla da mezzo a fine.
Detto questo : c’era malaffare ? bene, stanno indagando (anche dopo la potente azione politica di dimissioni da parte di B XVI)
Poi, se io pubblicassi il dossier bancario di una persona che so essere sotto indagine per ..che n so..tangenti… credo che sarei inquisito dalla legge e insieme a me chi mi ha fornito i dati….francamente non vedo dove sta il problema.
Anzi, aggiungo, da antipatico :-), sono tutti bravi a fare gli eroi e a non volerne accettare le conseguenze.
Secondo me, che ci sia la “persecuzione”, accettata e attraversata consapevolmente va a merito e ad aggiungere peso alla missione di verità ce ci si è dati… anche Socrate non ha abbandonato il processo o il carcere ma l’ha affrontato, snascherando l’iniquità dei suoi accusatori… che problema c’è allora nell’affrontare, da uomini maturi, fino in fondo il processo ?
Ben detto, personalmente spero sia usato il pugno duro e che questi episodi, per paura delle conseguenze e per la segretezza delle carte (suvvia, si può usare una cassaforte riservata per certi documenti, invece di lasciarli in giro, come se si volesse farli trovare peraltro), non abbiano più a ripetersi.