Il card. Camillo Ruini: «per criticare Francesco bisogna essere ciechi»
- Ultimissime
- 22 Nov 2015
«Bisogna essere ciechi per non vedere l’enorme bene che papa Francesco sta facendo alla Chiesa e alla diffusione del Vangelo». A dirlo in un’intervista è il card. Camillo Ruini, leader della “cordata conservatrice” in Curia, secondo le superficiali etichette mediatiche.
A chi sta dando del “cieco” il grande collaboratore di Papa Wojtyla e di Benedetto XVI? Ai cosiddetti stalker di Papa Francesco, il gruppetto di cattolici («si professano cattolici», direbbe il Papa) che da due anni ha intrapreso una battaglia quotidiana contro il Pontefice, minacciando scismi, annunciando catastrofi, recitando l’Apocalisse, coinvolgendo la massoneria, sbrodolando fiumi di profezie dell’Antico Testamento, sforzandosi di interpretare messaggi di qualche mistico o mistica piegandoli senza pietà alla realtà attuale. Molti li definiscono “tradizionalisti”, noi preferiamo “socciani”, in onore del loro “riferimento spirituale” Antonio Socci.
Giusto qualche esempio. La riflessione più matura dell’ultimo periodo del giornalista di Libero (quotidiano del famoso titolo ben poco evangelico “Bastardi islamici”, da cui Socci non ha ancora preso le distanze) è stata sciorinare un lenzuolo di profezie, tagliandole e incollandole a piacere le une alle altre per sostenere che l’Islam distruggerà Roma e il Vaticano. Una performance onestamente imbarazzante, malamente derisa dai suoi colleghi giornalisti (anche qui). Dello stesso livello l’articolo di due giorni fa dove ha messo in bocca a Francesco una frase virgolettata che non ha mai detto: «La Chiesa non adori la “santa tangente”». Così lo ha accusato di «sputtanare pubblicamente» vescovi e cardinali di corruzione, sospettandoli di pagare tangenti. Lo avrebbe fatto, secondo l’intellettuale di Libero perché «vuole vendicarsi di essere stato messo in minoranza in ben due Sinodi e non aver potuto imporre» la comunione ai divorziati e le nozze gay. «Così adesso la fa pagare al mondo ecclesiastico». Ognuno può percepire da solo il livello delle critiche che deve subire il Papa, acriticamente riprese dai socciani su Facebook. Se si legge il testo dell’omelia, il Papa mette semplicemente in guardia la Chiesa a non cadere nella mondanità, cioè nel fascino del potere e del denaro, ricordando quando gli scribi e i farisei vennero redarguiti da Gesù perché adoravano la “santa tangente”.
Sintomatico il pensiero di chi osserva tutto questo dall’esterno, come Giuseppe Caldarola, ex direttore dell’Unità: «Sono abbastanza stupito e scandalizzato dal modo in cui ferventi cattolici trattano papa Francesco. Chi ha la ventura e la pazienza di leggersi le omelie su “Libero” di Antonio Socci, ispirato, e sempre sudato, giornalista diventato dirigente Rai nei primi anni del centrodestra al potere, scoprirà che siamo passati, nel giro di pochi mesi, da una avversione quasi epidermica verso il papa argentino all’organizzazione, ovvero al tentativo di organizzare un movimento anti-papale. Quel che il suo linguaggio, in politica diremmo “stalinista”, sembra evocare è uno scisma della “parte cattolica” contro la “parte non cattolica”. Uomini e donne che invitano i fedeli alla dottrina e all’obbedienza si mettono alla testa di una rivolta che dovrebbe concludersi con la cacciata dell’infedele, in questo caso il buon Francesco».
Eppure molte delle persone che i socciani chiamano abitualmente in causa per contrapporli a Francesco sono i primi sostenitori del suo pontificato. L’ultimo esempio è proprio quello del card. Camillo Ruini: «Non ho difficoltà a riconoscere che tra papa Francesco e i suoi predecessori più vicini ci sono differenze, anche notevoli», ha affermato recentemente. «Io ho collaborato per vent’anni con Giovanni Paolo II, poi più brevemente con papa Benedetto: è naturale che condivida la loro sensibilità. Ma vorrei aggiungere alcune cose. Gli elementi di continuità sono molto più grandi e importanti delle differenze. E fin da quando ero uno studente liceale ho imparato a vedere nel Papa prima la missione di successore di Pietro, e solo dopo la singola persona; e ad aderire con il cuore, oltre che con le parole e le azioni, al Papa così inteso. Quando Giovanni XXIII è succeduto a Pio XII, i cambiamenti non sono stati meno grandi; ma già allora il mio atteggiamento fu questo. Bisogna essere ciechi per non vedere l’enorme bene che papa Francesco sta facendo alla Chiesa e alla diffusione del Vangelo».
E’ la testimonianza di un vero cattolico, che non pone i suoi pensieri e i suoi ragionamenti prima della fede, della fiducia nel successore di Pietro, che prega di riuscire a chiarire gli eventuali dubbi e perplessità che ha, senza dare scandalo e minare la fede altrui. Il card. Ruini, inoltre, ha condiviso apertamente il documento di riforma del processo canonico sulle dichiarazioni di nullità del matrimonio presentato da Papa Francesco, affermando che la «decisione di papa Francesco, che molti di noi —me compreso —auspicavano, non ha niente a che fare con» il “divorzio cattolico”, come invece sostenuto da alcuni antipapisti.
Ricordiamo anche le parole di Benedetto XVI («Io sono grato di poter essere legato da una grande identità di vedute e da un’amicizia di cuore a Papa Francesco. Io oggi vedo come mio unico e ultimo compito sostenere il suo Pontificato nella preghiere»), oppure gli interventi pubblici (almeno tre) del segretario personale del Papa emerito, mons. Georg Gänswein, a sostegno di Papa Francesco e contro i suoi critici (chi dubita di Bergoglio, ha affermato «ha poco senso della Chiesa»). Ricordiamo anche l’intervento del ratzingeriano Vittorio Messori, quando ricordò che -anche in presenza di legittime perplessità- «capo unico e vero della Chiesa è quel Cristo onnipotente e onnisciente che sa un po’ meglio di noi quale sia la scelta migliore, quanto al suo temporaneo rappresentante terreno. E a chi volesse giudicare, non dice nulla l’approvazione piena, più volte ripetuta – a voce e per iscritto – dell’attività di Francesco da parte di quel “Papa emerito” pur così diverso per stile, per formazione, per programma stesso?». Lo stesso nuovo pupillo dei socciani, il guineano card. Robert Sarah (la cui caratteristica principale, secondo Antonio Socci, è «l’assoluta fedeltà alla dottrina della Chiesa»), ha affermato: «cosa pensare di un figlio o di una figlia che critica pubblicamente il padre o la madre? Come potrebbe la gente rispettare quella persona? Il Papa è nostro padre. Gli dobbiamo rispetto, affetto e fiducia (anche se le critiche non sembrano dargli fastidio). Per via di certi scritti o di certe dichiarazioni, alcuni potrebbero avere l’impressione che egli potrebbe non rispettare la dottrina. Personalmente, ho piena fiducia in lui ed esorto ogni cristiano a fare lo stesso». Proprio ieri il card. Sarah, presentando il suo bellissimo libro “Dio o niente” ha parlato del prossimo viaggio di Francesco in Uganda: «la sua visita sarà un incoraggiamento per tutta l’Africa a restare fedele a Cristo».
La redazione
46 commenti a Il card. Camillo Ruini: «per criticare Francesco bisogna essere ciechi»
«Bisogna essere ciechi per non vedere l’enorme bene che papa Francesco sta facendo alla Chiesa e alla diffusione del Vangelo». Non ci sono altre parole da dire, prego per la conversione dei socciani e invito loro ad aprire gli occhi. Lo dico per loro, poverini.
Quando papa Francesco comincerà a parlare bene dei cristiani e della Chiesa?
Papa Francesco parla ai cattolici ed alla Chiesa della perfezione, non della mediocrità: “Siate voi dunque perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste.”
Se i cristiani di oggi sono come Socci, Mancuso e il 90% di loro non si reca più a Messa allora mi sembra ovvio rimproverarli di essersi fatti abbindolare dalla mondanità e dal narcisismo.
Meglio con Socci, Mancuso e loro amici (specialmente di quest’ultimo)che con servili cortigiani e baciapantofole. Sono certo di essere in ottima compagnia.
Evidentemente io sarò cieco visto e considerato che faccio fatica a vedere l’enorme (!?!)bene che questo papa farebbe alla Chiesa. Io, grazie a Papa Francesco, sto precipitando nel relativismo e nello scetticismo. F.to: un poverino.
Evidentemente avevi ben poche ragioni per essere cristiano e cattolico, non scaricare le colpe sugli altri per un mancato impegno personale con la tua fede.
Per favore, la smetta di dire cavolate.
Ma ti dispiace davvero “precipitare nel relativismo”?
O sei invece soddisfatto di non dover rendere conto a nessuno Dio
e di precipitare nel nulla?
Cosa intendi per “relativismo”?
“Dunque, Dio lo si incontra camminando, nel cammino. E a questo punto qualcuno potrebbe dire che questo è relativismo. È relativismo? Sì, se è inteso male, come una specie di panteismo indistinto. No, se è inteso in senso biblico, per cui Dio è sempre una sorpresa, e dunque non sai mai dove e come lo trovi, non sei tu a fissare i tempi e i luoghi dell’incontro con Lui.” F.to: Francesco
Devo dire che trovo penoso quello che scrive Antonio Socci, è caduto talmente in basso che quasi quasi rimpiango le sparate di Odifreddi.
le tesi di Socci sono state sempre smontate tutte, pezzo per pezzo, tanto che ultimamente si e’ ridotto, con il “prezioso” supporto dei suoi seguaci, ad inventare di sana pianta o perfino ad uscite penose, come quando dalla sua pagina ufficiale derise Francesco per essere inciampato sulle scale dell’aereo!
Per non parlare delle immagini che usa a corredo dei suoi insulti su Facebook, selezionando delle foto del Papa per renderlo ridicolo, così come facevano gli anticlericali con Ratzinger quando lo ritraevano in espressioni luciferine o con il mantello sul volto a causa del vento.
Ricordo l’idiozia del conclave invalido, smontata totalmente dal su “amico” Sandro Magister. Suo amico, oddio….è Socci che lo cita in continuazione, Magister non se lo fila nemmeno di striscio.
Articolo puntuale come sempre, però c’è da dire – giusto per mettere un po’ di pepe – che è anche vero che Papa FRANCESCO si è reso protagonista di alcuni errori pachidermici. In un mondo in cui la stampa è dominata dai giacobini e fa di tutto per attaccare la Chiesa, anche mistificando i fatti, avrebbe dovuto evitare di pronunciare certe frasi o quantomeno avrebbe dovuto precisare, dando pieno appoggio agli attivisti cattolici che spontaneamente si battono contro il giacobinismo.
Ma si, probabilmente ne ha fatti e ne farà come ne fecero Giovanni Paolo II e Ratzinger! Tu a quali errori ti riferisci?
Non dare da mangiare ai soccini… 😉
Della serie: mettiti le fette di salame sugli occhi…
Io le fette di salame me le mangio: tu continua pure a nutrirti di bufale…
Caro Lorenzo, se le fette di salame preferisci mangiarle (colesterolo permettendo) anziché tenerle sugli occhi, non ascoltare soltanto le voci dei soliti servili cortigiani e baciapantofole, ma ascolta anche altre campane. Vai a leggere l’articolo “Un messaggio allo stato liquido” di Pietro de Marco (blog di Sandro Magister).E non credo che tutti coloro che non sono affetti da francescoidolatria si nutrano di mozzarelle di bufala.
Pietro de Marco cita un articolo di “La Civiltà Cattolica” lungo 28 pagine da cui estrapola una sola frase isolandola dal contesto: “L’ingerenza spirituale nella vita personale non è possibile”.
http://www.laciviltacattolica.it/articoli_download/3216.pdf
Ti consiglio di leggere con attenzione l’intervista a papa Francesco e metterla a confronto con quanto è scritto in “Un messaggio allo stato liquido”: se anche leggendo l’intervista integrale non ti accorgi che ti stai nutrendo di bufale posso solo compiangerti.
E’ esattamente questo ciò che pensi di tutti coloro che non condividono pienamente le tue idee: che si nutrano di bufale e siano da compiangere? Allora farai bene a procurarti un lenzuolo a due piazze?
Accetto qualsiasi osservazione o precisazione, purché mi venga fatta nelle dovute maniere. Ritengo l’uso di certi termini decisamente scorretto.
Vuoi un esempio di bufala? Ti accontento subito.
– Scrive Pietro de Marco: “Abbiamo letto poi nell’intervista a “La Civiltà Cattolica” la frase: “L’ingerenza spirituale nella vita personale non è possibile”, che sembra accomunare sotto la figura liberal-libertaria della “ingerenza” sia il giudizio teologico-morale, sia la valutazione pubblica della Chiesa, quando necessaria, e persino la cura di un confessore o direttore spirituale nell’indicare, prevenire, sanzionare condotte intrinsecamente cattive.
Bergoglio adotta involontariamente qui un luogo comune tipico della postmodernità, secondo la quale la decisione individuale è, come tale, sempre buona o almeno sempre dotata di valore, in quanto personale e libera come si pensa ingenuamente che essa sia, quindi insindacabile.”
– Scrive “La Civiltà Cattolica”: “Durante il volo di ritorno da Rio de Janeiro ho detto che, se una persona omosessuale è di buona volontà ed è in cerca di Dio, io non sono nessuno per giudicarla. Dicendo questo io ho detto quel che dice il Catechismo. La religione ha il diritto di esprimere la propria opinione a servizio della gente, ma Dio nella creazione ci ha resi liberi: l’ingerenza spirituale nella vita personale non è possibile.”
*La bufala consiste nel far credere che il Papa sostenga, in accordo con la postmodernità, che le decisioni individuali riguardo la morale siano sempre buone, dotate di valore e insindacabili mentre, nell’intervista reale, il Santo Padre rimandare a quanto afferma il Catechismo e dice che anche se il compito della la Chiesa è quello di indicare alla gente la strada per arrivare a Dio, non può tuttavia farlo violando il dono divino della libertà.
Ti è più chiaro adesso?
Amico, scendi dalla cattedra: non è il tuo posto.
Perché prima mi sfidi a dimostrarti che ti nutri di bufale e poi, quando te lo dimostro, ti comporti in modo così isterico?
Caro Lorenzo, è proprio così. Loro partono da un pregiudizio (Francesco è eretico) e vanno a leggersi tutte le frasi di Francesco per cercare di confermare il loro pregiudizio, così isolano delle frasi in interi discorsi e si accaniscono contro quelle. Poi dicono agli altri di aprire gli occhi…sai chi mi ricordano? I complottisti dell’11 settembre…
Se hai un minimo di prudenza e di saggezza, evita di formulare giudizi su persone che non conosci.Che ne sai tu di me? Sei certo di conoscere perfettamente il mio pensiero? Non aspettarti da me altre repliche.
Con persone del tuo stampo preferisco seguire il consiglio di un famoso poeta:”Non ti curar di lor, ma guarda e passa”: Anzi, non avendo tempo da perdere, non mi fermerò neppure a guardare (nel nostro caso, a leggere certi commenti). Addio e statemi bene.
Appunto, non ti curar di noi o somma sapienza e impenetrabile mente, ma guarda e passa…
Niente da dire, concordo su tutto…un giornalista inadeguato che critica un grande Papa.
P.s….da notare quanto spolliciano i socciani sulle stelline in basso all’articolo (come se servisse a qualcosa, poi), l’articolo dev’essere finito in qualche lugubre gruppo Facebook di sedevacantisti-lefebvriani 😀
E lasciali fare poveri cocchi: non pretendere troppo da loro…
Più che altro bisogna essere svegli e riconoscere che ci sono “2 Papa Francesco”: uno è quello vero, che comunica in continuità con la dottrina e dei suoi predecessori, seppur portando dei giusti punti di rottura (e facendo talvolta anche degli scivoloni, non dimenticherò il “fare figli come conigli” veramente di cattivo gusto e offensivo).
Poi c’è il Papa Francesco della stampa anti-cristiana: loro, cambiando strategia, ora stanno con il Papa perché vedono in esso una personalità critica con la Dottrina della Chiesa, citando solo le frasi che fanno comodo (le posizioni del Papa su aborto e famiglia per esempio vengono sempre censurate dalla stampa “progressista”) ne danno una falsa immagine di un pontefice “anti-clericale”
Il problema è giovanni è che poi i tradizionalisti credono alla stampa anti-cristiana e si convincono davvero che il Papa dica quello che gli fanno dire. Sul fare i figli come conigli non fu uno scivolone poiché richiamò semplicemente ad una genitorialità responsabile, lo ha detto Belletti il presidente delle Famiglie numerose italiane: http://www.mpv.org/mpv/allegati/30968/15012122de.pdf Su questa vicenda ti consiglio il dossier fatto da uccr che ti spiega bene le cose: https://www.uccronline.it/2015/03/17/e-francesco-risposta-alle-obiezioni-antipapiste/#famiglie
Non mi stancherò mai di ripeterlo : non è certo questo il momento di dividere la Chiesa. Il povero Socci, evidentemente provato dai suoi drammi familiari, dei quali mi spiace sinceramente, ha perso il senso della misura, della logica e dell’opportunità. Mi meraviglio solo di chi, pur non avendo le sue ragioni per andare fuori di testa, continua ad ascoltarlo.
quando si riceve una notizia dubbia, sul Papa ma non solo, e’ bene per prima cosa verificarne la fonte e poi cercare eventuali prove incontrovertibili, quali filmati e registrazioni integrali. Cosi ci si fa una misura di come spesso frasi e fatti vengono estrapolati dal contesto, manipolati, travisati o propriamente inventati!
Sono pienamente d’accordo con Sabrina..
Le prove prima di tutto!!!
Ma se la mente non mi inganna, il card. Ruini era uno dei firmatari contro il sinodo di Papa Francesco!!!
Comunque sia, anche loro sono di carne e possono sbalzare da una schiera all’altra!!!
Il card. Burke chiama cecati una schiera, Ruini chiama cecati l’altra.. Mi piacerebbe capire agli occhi di Dio chi sono i veri cecati!!!!
Sempre ammessa l’esistenza di tale lettera, resa nota in modo sgraziato (sbagliando pure parecchi presunti firmatari) da un altro stalker di Francesco, ovvero Sandro Magister, in tale lettera non è mai comparso il nome di Ruini.
Ed inoltre non c’è nulla “contro il sinodo” ma semmai una perplessità su alcuni cambiamenti procedurali, una comunicazione interna al Papa che avrebbe dovuta restare tale mentre i sedevacantisti l’hanno strumentalizzata imbarazzando i cardinali “tradizionalisti” (card. Sarah ecc.), trasformandola in una “lettera contro il Sinodo” come tu hai scritto.
Io direi che c’è un modo molto immediato per capire che cosa caspita c’è nella testa di Socci, all’origine delle assurdità che scrive. È facile: basta leggere Luca 15,25-32.
L’ultima cretina dei socciani è insultare il Papa perché ieri ha ribadito che la Chiesa non deve fare proselitismo ma educare alla trascendenza. Antonio Socci ha volutamente confuso proselitismo con evangelizzazione, accusando Francesco di essere contro all’evangelizzazione e dicendo che il Papa sarebbe per questo eretico. Sapete chi cita Francesco quando dice di non fare proselitismo? Cita Benedetto XVI, il quale disse: «La Chiesa non fa proselitismo. Essa si sviluppa piuttosto per “attrazione”»
http://w2.vatican.va/content/benedict-xvi/it/homilies/2007/documents/hf_ben-xvi_hom_20070513_conference-brazil.html
Quindi anche Benedetto XVI sarebbe eretico….questo è uno dei tanti esempi di quanto siano fuori dal mondo queste persone.
Socci ormai e’ alla deriva più completa, non sa quelle che dice e incappa in errori macroscopici uno dietro l’altro, personalmente mi fa pena. 🙁
Un tempo era un valido uomo di Fede.
Aggiungete pure Francesco Agnoli alla lista dei “nemici del popolo”:
http://www.libertaepersona.org/wordpress/2015/11/porte-aperte-quando-padre-pio-scaccio-arbore-e-baudo/
Bisognerebbe chiederlo al diretto interessato, in ogni caso vedo che le perplessità Agnoli le esprime con rispetto, senza foga, senza insulti e senza complottismi, così come fece a suo tempo Vittorio Messori. Ben vengano riflessioni di questo tipo, il problema è che Socci e compagnia urlante non sono in grado di riflettere pacatamente e seriamente e non è paragonabile la morbosità di Socci alla perplessità di Agnoli rappresentata da questo articoletto che hai linkato.
A questo link è possibile scaricare il mio libello “Contra Soccium”
https://www.dropbox.com/s/x2ymt6xao2jjuix/CONTRA%20SOCCIUM_A.pdf?dl=0
Bravo Riccardo!
Grazie!