Laicismo europeo, terreno fertile per il terrorismo islamico

laicismo terrorismo

Che legame c’è tra laicismo e terrorismo islamico? Gli studiosi dell’Islam indicano nel vuoto identitario la causa del fondamentalismo religioso e la radicalizzazione dei giovani musulmani.


 

Bando al buonismo, l’Islam ha un enorme problema di convivenza e connivenza con la violenza

E, tuttavia, bando alle odiose generalizzazioni: milioni di islamici vivono la loro fede in modo pacifico, in diversi casi in difesa dei cristiani perseguitati dai terroristi dell’Isis.

Come abbiamo scritto ieri, è a questo “islam moderato” che dobbiamo allearci, spronandolo a condannare ancora di più l’uso distorto di Dio fatto dai fondamentalisti e aiutandolo ad isolare e denunciare le cellule violente.

 

Terrorismo, la condanna degli islamici moderati

Occorre però anche conoscere davvero l’Islam, al di là delle semplificazioni mediatiche.

Lo ha ricordato Laura Guazzone, docente di Storia contemporanea dei paesi arabi presso l’Istituto italiano di Studi Orientali dell’Università La Sapienza di Roma: bisogna «sapere che esistono movimenti e istituzioni che danno un’interpretazione moderata alla sharia, che non è un testo o un codice di legge, ma una collazione dei precetti dal 600 d.C. a oggi che sono stati dedotti dal testo del Corano e della Sunna, la vita del profeta».

Questi precetti possono essere interpretati in modo diverso e l’Islam moderato predica la necessità di contenere e allontanare l’apostata dalla comunità, anche in senso puramente culturale e religioso, ma senza nessuna conseguenza di penato, nemmeno capitale.

Così, prosegue la storica araba, «se non capiamo la prospettiva interna, mettiamo nello stesso calderone movimenti che intendono agire in quanto musulmani, finiamo per mettere l’islam moderato con i movimenti più insurrezionalisti, in particolare del mondo arabo».

Questo differente modo di interpretare l’Islam spiega la gioia di gruppi islamici alla notizia dell’attentato a Parigi e contemporaneamente le dure condanne di una parte del mondo islamico.

Così come fa piacere osservare imam musulmani e rabbini ebrei pregare assieme per le vittime del terrorismo vicino a Bataclan, uno dei luoghi colpiti dagli attentati di venerdì scorso.

E fanno riflettere le parole di Sami Salem, imam della moschea di via della Magliana a Roma:

«Una piena condanna. Senza sé e senza ma. Questo non è Islam, ma terrorismo. È arrivato il momento di unire le forze per affrontare questo mostro. È fondamentale spiegare prima di tutto che nell’islam non ci sono appelli alla violenza, né è contemplata la possibilità di uccidere il prossimo. Musulmani e Cristiani hanno delle radici in comune. I musulmani d’Italia, di Roma, come tutti i musulmani nel mondo, devono incarnare l’autentico messaggio dell’Islam. Dare il buon esempio. Devono essere onesti, corretti nei loro rapporti con tutte le persone senza distinzioni di fede o nazionalità. Chi commette atti criminali come quelli di Parigi o ha atteggiamenti estremisti è un criminale e basta».

 

Il laicismo alimenta il terrorismo islamico

Secondo il sociologo iraniano Farhad Khosrokhavar, direttore di ricerca dell’EHESS di Parigi e studioso dell’immigrazione islamica in Europa, la crisi che porta i giovani alla rottura con le società occidentali non deriva tanto dal rifiuto dei valori che queste offrono a loro, ma piuttosto nel vuoto di regole morali che li accoglie.

L’Occidente amante del pensiero debole, del relativismo, del non senso della vita, del sessantottismo, della borghesia cinica e indifferente, dell’individualismo esasperato. Guarda caso, effettivamente, i giovanissimi terroristi musulmani nascono e vivono in Europa, soprattutto in Francia, Belgio, Danimarca, Svezia e Germania.

Ovvero i Paesi attualmente più secolarizzati dell’Occidente.

Il laicismo terreno fertile del terrorismo e del proliferare delle cellule terroristiche?

Gli stessi complici degli attentatori di venerdì scorso sono stati fermati in Belgio, due dei quali erano cittadini francesi. Proprio il Belgio, nonostante i suoi soli 11 milioni di abitanti, è lo Stato europeo che conta, proporzionalmente, il più alto numero di cittadini volontari partiti per combattere tra le file dell’Isis. A Bruxelles esiste proprio un quartiere islamico definito Belgistan, la culla del jihadismo europeo, la centrale di reclutamento dei giovani terroristi in Europa.

Il rettore della moschea francese di Courcouronnes, Khalil Merran, ha spiegato che a plagiare i giovani musulmani europei c’è un imam potentissimo, ovvero Google.

«Questi ragazzi non sanno nulla di religione», ha affermato l’imam. «Sono schiavi di Internet, plagiati dalla rete. Io ho visto i siti islamisti. Sono fatti molto bene. Promettono denaro, donne, armi, potere e gloria imperitura. Ti fanno sentire parte di qualcosa».

Ragazzi disperati per il vuoto morale attorno a loro, che si sentono isolati e vagano su internet in cerca di risposte, di appartenenza, ovvero di identità.

L’Occidente ha rifiutato le sue radici cristiane, così come ha ricordato Claudio Magris, una scuola arriva a vietare una visita artistica che include un Cristo dipinto da Chagall, nel timore che ciò possa offendere i non cristiani.

Questo è il vuoto identitario che favorisce lo sviluppo del fondamentalismo religioso.

 

Senza radici religiose più esposizione agli estremismi

Papa Francesco lo ha spiegato benissimo davanti al Parlamento europeo:

«un’Europa che sia in grado di fare tesoro delle proprie radici religiose, sapendone cogliere la ricchezza e le potenzialità, può essere anche più facilmente immune dai tanti estremismi che dilagano nel mondo odierno, anche per il grande vuoto ideale a cui assistiamo nel cosiddetto Occidente, perché è proprio l’oblio di Dio, e non la sua glorificazione, a generare la violenza».

E’ l’oblio di Dio a generare la violenza, parole profetiche.

Condividiamo su questo l’ottimo commento di Lucetta Scaraffia, docente di Storia contemporanea presso La Sapienza di Roma:

«Questa interpretazione, molto più sottile e acuta di quelle che siamo abituati a leggere e ascoltare, rivela come sia fallace la speranza di affrontare questo problema enfatizzando la laicità, ricacciando le religioni nel sommerso e nell’indicibile. E al tempo stesso apre nuove responsabilità -ma anche nuove possibilità- all’azione delle donne e degli uomini di fede».

Autore

La Redazione

95 commenti a Laicismo europeo, terreno fertile per il terrorismo islamico

  • gladio ha detto:

    Sarei più tranquillo sentire le condanne dei vari iman nelle moschee o nelle piazze di Rabat o di Kabul o di Djakarta oltre che in quelle di Parigi, Roma e Milano.

    Dicano quel che vogliono: IO NON MI FIDO!

    • Mattia ha detto:

      Potrebbero anche essere sinceri nella loro condanna, ma hai ragione sul fatto che dovrebbero condanndare pubblicamente anche a Kabul, alla Mecca e nelle capitali dei loro paesi altrimenti la gente inizierà a pensare che l’islam moderato esiste… solo nei paesi in cui è in minoranza

    • Francesca ha detto:

      “Io non mi fido”

      E quindi che fai????

      Riassumendo:
      1) in uno stato laico (che ci piace a tutti e va bene così) c’è libertà di religione.
      2) Sarebbe uno snaturamento del cristianesimo imporlo a tutti. Gesù Cristo si sceglie o ci sceglie Lui, o meglio entrambe le cose. Ma l’imposizione della Fede a chi non la vuole non ci sta proprio.
      3) secondo te (e molti altri qui) con i musulmani non si può trovare un piano su cui dialogare

      E allora CHE SI FA ??

      (Secondo me, come ho già detto, bisogna fare 2 cose: dialogare, proprio giornalmente, con i musulmani che incontriamo, organizzare incontri, riunioni, occasioni in cui si discuta anche dei principi della loro religione. E nel frattempo evangelizzare 1) i nostri. 2) anche loro, con varie iniziative)

      Rimanere inca##ati non mi sembra questa grande idea….

      P.s. gladio, le condanne dei vari imam ormai le abbiamo sentite in tutte le tivù. Diceva un capo islamico stamattina che oltre che condannare i terroristi e dire (come il Papa) che uccidere in nome di Dio è bestemmia, non ci sono altre cose che una qualsiasi autorità islamica può fare. Diceva che noi abbiamo la “scomunica”, ma per l’islam se uno (terrorista) dice di essere “musulmano” non c’è una qualche modalità di espulsione tipo la scomunica cattolica: puoi solo dire che non segue la religione islamica, che bestemmia, che non è un “vero” musulmano, ma non puoi fare altro.
      (Questo musulmano diceva che anche suo figlio di 7 anni è stato molto spaventato dagli attentati ed ha paura….)

      • gladio ha detto:

        Così, Francesca, in tutte le Tv i vari iman affermano ( come il Papa )che uccidere in nome di Dio è una bestemmia ,insomma, le solite pecore nere che d’ altronde ci sono dappertutto, il vero Islam è un’altra cosa…

        E’ un’ ottima notizia, credo che Asia Bibi sarebbe felicissima di apprenderla, come del resto anche i famigliari della coppia di sposi arsi vivi in Pakistan, come del resto i cristiani indiani soggetti a progrom ricorrenti, come del resto i Copti egiziani considerati cittadini di serie B e a cui di tanto in tanto vengono incendiati i villaggi e le chiese, come del resto le povere ragazzine cristiane rapite , costrette al matrimonio e forzate alla conversione all’ Islam, come del resto tutti gli uomini cristiani che ,per sposare una donna islamica , hanno l’ obbligo della conversione all’ Islam, come del resto i pochi cristiani del Marocco (forse il più liberale dei Paesi islamici)che rischiano la prigione se si azzardano a far conoscere Cristo nei loro Paesi, come del resto… come del resto… e per amor di brevità tralascio Arabia Saudita, Boko Aram in Nigeria, Shabab in Somalia e Seleka in Centrafrica…

        Ps:E meno male che c’è questo mussulmano che ha un figlio che ha paura degli attentati.

        Francesca…per favore…

        • Francesca ha detto:

          Gladio.
          Ti avevo chiesto che cosa intendi fare tu per tutti questi cristiani uccisi nel mondo.
          E non che cosa dovrebbero fare gli imam.
          Se rileggi il mio post …vedi che ti facevo una domanda.

          • gladio ha detto:

            Francesca, non è assolutamente mia intenzione chiudermi ” a riccio”. ben venga la disponibilità al dialogo, quando c’è, me dialogo deve essere, non monologo, come fino ad ora è sempre avvenuto.

            Non si ripagano, tanto per fare un esempio, le buone intenzioni di un vescovo di Milano con il portare qualche migliaio di caproni a schiamazzare i versi del Corano proprio davanti al Duomo…

            Ad ogni modo io al dialogo sono disponibile , quanto alle iniziative di evangelizzazzione ne sarei entusiasta, anche se l’ accettazione di Cristo per loro vuol dire l’ ostracismo dalla famiglia e dalla società e, non di rado, anche la minaccia per la propria vita.

            Consideriamoli dunque fratelli, sono uomini anche loro, e anche per loro Cristo è morto sulla croce. Comprensione e carità ma niente cedimenti, niente ” Islam religione di pace” niente ” adoriamo lo stesso Dio “ed altre fesserie relativiste.

          • Fabrizia ha detto:

            Per questi cristiani uccisi nel mondo, quello che faccio io è parlare per esempio con il tassista musulmano che mi porta alla stazione ( vivo in Belgio ) e informarmi sulla sua religione esponendogli le mie domande e i miei dubbi. Di sicuro non sto lì a dirgli che va tutto bene madama la marchesa è che l’Islam non ha nessun loro lemma. Credimi, i musulmani di buona volontà apprezzano moltissimo di non essere trattati come dei minorati mentali ma come delle persone capaci di raziocinio. Esattamente come te e me.

          • Fabrizia ha detto:

            Comunque, Cara Francesca, sarai d’accordo con me che più efficaci di me, di te o di gladio sarebbero gli imam locali, per aiutare i cristiani perseguitati nei paesi islamici. O pensi di no?

            • Francesca ha detto:

              Certo Fabrizia che gli imam sono più efficaci.
              Ma tu prova solo a pensare alla situazione inversa.
              È facilissimo pensarlo: noi cattolici siamo sempre impegnati a rispondere “al mondo” di quella percentuale (piccola ma pur sempre vergnosa ed inamissibile) di preti pedofili.
              Per anni, come negarlo?, la Chiesa ha scelto la via del silenzio. (Una via che io non posso giudicare ma mi è sembrato che abbia fatto più danni che benefici, anche per le vittime innocenti che erano evitabili se i maiali fossero stati schedati prontamente).
              Ebbene: dall’esterno, specialmente dai fedeli di altre religioni, converrai che è fastidiosissimo subìre accuse continue come se tutti i nostri preti fossero dei pervertiti. Tutto ciò provoca irritazione e probabilmente alza ancora più muri difensivi, ancora più chiusura quando si cerca di dialogare.
              Ecco, io faccio semplicemente notare che scagliarsi (come cristiani) contro tutto l’Islam in maniera indifferenziata probabilmente ostacola anche i loro processi, la loro evoluzione.
              Io sono molto soddisfatta quando sento parlare un musulmano che parla dei problemi e delle “colpe” della sua religione. Mentre sono molto irritata quando lo fa un cristiano.
              Allo stesso modo ritengo giustissimo che un cattolico (io, te, gladio, o il Papa) parli delle “colpe” della propria religione nei confronti della società. Mentre tendo a NON TOLLERARLO se lo fa un ebreo o un musulmano o un ateo.
              Secondo me si deve riflettere su questo.

              • Fabrizia ha detto:

                Probabilmente, cara Francesca, ho più anni di te e ho avuto tutto il tempo per abituarmi a valutare le critiche nel loro merito, e non sulla simpatia o antipatia di chi le fa. Una persona mi può stare odiosissima, ma se la sua critica è ragionevole, la apprezzo senza tante suscettibilità.

                • Fabrizia ha detto:

                  E aggiungo. Vivo all’estero. Se accettasi soltanto le critiche degli italiani a certi comportamenti giustamente criticabili dell’Italia, non potrei parlare con nessuno.

      • Fabrizia ha detto:

        Scusa, potrebbero sempre applicare una bella “fatwa” per insulto alla vera dottrina dell’Islam. Mi sembra che sia ancora valida quella pronunciata contro Salman Rushdie…

        • Francesca ha detto:

          Fabrizia, intendi dire la condanna a morte??
          Primo. Chi l’ha lanciata a Rushdie fa parte appunto dei fondamentalisti.
          Secondo. Vorresti che l’islam moderato ordinasse di uccidere qualcuno??

          Ti rendi conto che stai facendo cortocircuito ??

          • Fabrizia ha detto:

            Cara Francesca, nel caso di Rushdie la fatwa è una condanna a morte. Ma la fatwa può benissimo essere anche un chiarimento dottrinale. Sarai d’accordo con me che un chiarimento dottrinale potrebbe essere molto utile a qualche fratello musulmano confuso. E non solo a lui.

    • Laura ha detto:

      Ecco cosa scrivono i vescovi d’Algeria, che vivono a stretto contatto con il mondo musulmano: “Vivendo tra i musulmani, siamo testimoni dalla loro condanna e della loro profonda umiliazione di sapere che questi atti sono commessi in nome dell’islam”

      http://www.fides.org/it/news/58827-AFRICA_ALGERIA_Gli_attentati_di_Parigi_non_diano_ragione_a_coloro_che_sanno_servirsene_per_instillare_l_odio_affermano_i_Vescovi#.VksXWHYvfIV

  • Luca ha detto:

    Esiste certamente un integralismo laicista speculare a quello religioso, al di là delle intenzioni totalmente diverse alleato di fatto ai terroristi. Attenzione però. Per combattere l’integralismo islamico io non sono disposto a rinunciare alla separazione tra stato e Chiesa né ai valori della laicità e delle libertà individuali.Molto più degli aspetti religiosi credo siano questi i valori che i terroristi temoni e combattono, perciò credo che l’alleanza con i laici (diverso dai laicisti) sia assolutamente essenziale.

    • simone ha detto:

      La laicità come la intendi giustamente tu é nata nel cristianesimo. Nessuno vuole rinunciarvi,é ben diverso dal laicismo però

    • EquesFidus ha detto:

      Non vedo quale sia il problema: laico è qualunque non chierico, quindi la maggior parte dei cattolici sono laici. Ben diverso i laicisti, i quali sono una categoria di fanatici anticlericali. Se lo Stato riconoscesse la dottrina sociale della Chiesa non ci vedrei alcun male, anzi sarebbe questo il vero progresso e la vera laicità (dato che, a differenza di quanto avviene nei Paesi islamici per esempio, comunque sia cariche politiche e cariche religiose resterebbero separate).

      • Luca ha detto:

        Per la verità in ambito sociale e politico laico sta per a-confessionale. Perciò il concetto di laicità si fonda essenzialmente sul principio della separazione tra Stato e Chiesa. Se uno stato decidesse di adottare la dottrina sociale della Chiesa a motivo del fatto che é la Chiesa a propugnarla, quello non stato non potrebbe più definirsi laico. Ciò non toglie evidentemente la possibilità (auspicabile) che la dottrina sociale della Chiesa si imponga da sé, per la sua intrinseca evidenza e giustizia, attraverso la libera scelta degli individui.

        • EquesFidus ha detto:

          Ciò non sposta di una virgola la mia affermazione: in ogni caso, le leggi dello Stato dovrebbero rispecchiare quelle della dottrina sociale. E’ chiaro che sarebbe meglio una spinta “dal basso” che non “dall’alto”, tuttavia il bene rimane il bene, al netto delle definizioni o meno di laicità.

          • Luca ha detto:

            Dici “Il bene rimane il bene” ed é stabilito da un’autorità superiore e certa. E’ esattamente quello che anche gli islamisti predicano.
            Sembra belle e semplice quello che proponi: due società umane ben distinte, una fondata sull’autorità morale della Chiesa Cattolica l’altro sulla Sharia. nessun compromesso tra le due. Sembra giusto, in realtà é una visione decisamente Manichea (ERESIA per la Chiesa Cattolica). Due sole soluzioni: l’annientamento fisico di uno dei due o la separazione fisica senza possibilità di commistione. Non é esattamente quello che lo stato islamico spera di ottenere da noi ? Non facciamo il loro gioco, non rischiamo di trasformarci in un male speculare e contrario ?
            Tuttavia credo si possa concepire lo scontro su di un altro piano. Possiamo (dovremmo) ammettere che se “il bene rimane il bene” non esistono beni in astratto dall’esperienza degli uomini. Il sabato é fatto per l’uomo e non l’uomo per il sabato. Allora, appena un passo oltre i dieci comandamenti il problema é che quel bene che le leggi si sforzano di definire in comportamenti standard si scontra con un bene superiore: la libertà degli uomini. Altrimenti perché il piano della creazione non si é presentato a noi già bello e compiuto, perché altrimenti la bontà di Dio dovrebbe contemplare la nostra libertà ?
            Perciò a somiglianza della “pedagogia” divina nei nostri confronti, se vogliamo che il bene in cui crediamo si affermi anche in terra islamica in realtà non c’è nessuna alternativa al dialogo. Ed il dialogo diventa un bene in sé, al di là persino della consistenza dell’interlocutore.

            • EquesFidus ha detto:

              Anzitutto, il manicheismo non significa quello che sostieni tu: esso prevede l’esistenza di due entità divine, una buona ed una cattiva, in perenne conflitto tra loro, il che è in aperto contrasto con la Verità rivelata (esiste un unico Dio, Satana è comunque una creatura).
              Posto questo, io non auspico l’esistenza di una comunità cattolica e di una governata dalla sharia nello stesso posto; al contrario, auspico che per la sharia non ci sia nessun posto, men che meno venga applicata letteralmente fino in fondo (con tutto il contorno di condanne a morte, letterali o figurate, nei confronti degli apostati dall’Islam, che tra parentesi con questa legge ricorda più una setta che non una religione dato che trova giustificazione morale nel punire i fuoriusciti). Il mio discorso era che l’unica società giusta è quella cristiana, il resto son parodie, e questo per due motivi: in primis perché si basa più che su regole religiose sulla legge morale naturale, quindi su una fonte di diritto interna all’uomo e che gli uomini, se solo ascoltassero la voce di Dio inscritta nei loro cuori anziché certe ideologie furiose, potrebbero conoscere senza aver neanche bisogno di essere battezzati, in secundis perché la dottrina sociale della Chiesa, al netto delle affermazioni di carattere morale, non ha mai preteso di dare un ordinamento giuridico. In altre parole la dottrina sociale quella è, ma le modalità di applicazione sono lasciate ai singole governi e non esiste una modalità “standardizzata” che deve essere usata a scapito di altre; esattamente il contrario dell’Islam, per cui questioni come eredità, diritti di successione, testimonianza ecc… sono tutte affidate agli insegnamenti del “Profeta”. Quindi, ben vengano Stati laici (non laicisti, come auspichi tu, dato che lo Stato “equidistante” da tutte le fedi è quello ateo e relativista, quindi laicista e non realmente imparziale) realmente cristiani in cui le altre religioni sono tollerate (non favorite, come vorrebbero certi soloni) e la Dottrina sociale della Chiesa è applicata.
              Il resto è un discorso senza senso: il fatto che l’uomo possa compiere il male non autorizza a compiere il male, né fornisce una giustificazione per questo, nel pubblico o nel privato. Siccome il vero bene è Dio, e nello specifico il Dio cristiano-cattolico (a scanso di assurdità come “il Dio cristiano e l’Allah musulmano sono la stessa cosa” ecc…), ne consegue che il bene viene da Dio, l’assenza di bene (cioè il male) quindi non è adesione al progetto di Dio e, pertanto, deve essere combattuta sia interiormente che socialmente. Questo non vuol dire che il peccato è reato (cosa sostenuta dagli islamici, peraltro), bensì che il bene pubblico è bene sempre e comunque.

      • Luca ha detto:

        Aggiungo. Se ammettiquel che scrivevo, allora forse riconoscerai che l’obiettivo reale dei terroristi infinitamente prima dei nostri principi religiosi é la nostra libertà. Ecco perché la vera posta in gioco secondo me é proprio la laicità dello stato.

        • EquesFidus ha detto:

          La laicità dello Stato non è il laicismo: bene se si tornasse all’ispirazione cattolica dei principi dello Stato! La laicità, che loro vogliono distruggere invece, è la frammistione di cariche politiche con cariche religiose, ben rappresentate dalle moschee e dagli imam (che non sono solo rispettivamente luoghi di culto e cariche religiose ma anche e soprattutto sedi politiche e figure politiche). La Chiesa, nella sua dottrina sociale, invece non insegna affatto questo, tanto che già nei Vangeli si trova il monito “rendete a Cesare ciò che è di Cesare, a Dio ciò che è di Dio”.

  • Mattia ha detto:

    Ma cosa significa “interpretazione moderata della sharia”? La sharia non dovrebbe essere nemmeno contemplata perché pressupone la fusione tra potere politico e religione, il contrario dello stato laico su cui è fondata la nostra civiltà. Mi riccolego agli interventi che ho fatto prima: è inutile condannare gli attentati se poi legittimini la discriminazione di altre religioni nel tuo paese.
    Io invece la penso proprio all’opposto dell’articolo e del sociologo iraniano: è proprio perché rifiutano i nostri valori che i giovani che vanno a combattere per l’Isis.

    • Luca ha detto:

      E’ un bel problema Mattia. Provo a dire qualcosa. Mi pare che il nocciolo della questione sia la fonte del diritto. Nella società occidentale il diritto é fondato dul diritto romano, sul codice di Giustiniano, sulla magna charta, sul codice napoleonico … Una lunga tradizione che fa capo ai diritti della persona e perciò alle libertà individuali. Nella società islamica tutto questo non esiste, la fonte del diritto é la legge coranica. Ora il punto é che se OBBLIGASSIMO qualcuno ad abbracciare la nostra concezione di individuo … negheremmo alla radice la sua stessa libertà. Liberare le potenzialità dell’individuo nella loro società ci possono arrivare solo loro e ci possono arrivare solo con un percorso, presumibilmente lungo e faticoso, di liberazione “democratica”. Infatti s’é visto il bel successo ottenuto con l’esportazione della democrazia (…).
      Questo non vuol dire che il nostro unico ruolo possa essere quello di chiudere la nostra società e sederci alla finestra. Non possiamo non vedere ad esempio come l’dentica Sharia venga applicata in modo molto diverso che so in Tunisia o in Turchia piuttosto che in Arabia Saudita. Per fortuna esiste la diplomazia, esistono le relazioni commerciali, esiste la politica.

      • Mattia ha detto:

        “Nella società islamica tutto questo non esiste, la fonte del diritto é la legge coranica. Ora il punto é che se OBBLIGASSIMO qualcuno ad abbracciare la nostra concezione di individuo … negheremmo alla radice la sua stessa libertà. Liberare le potenzialità dell’individuo nella loro società ci possono arrivare solo loro e ci possono arrivare solo con un percorso, presumibilmente lungo e faticoso, di liberazione “democratica”. Infatti s’é visto il bel successo ottenuto con l’esportazione della democrazia”.

        Con questo però ammetti implicitamente che l’islam moderato è una risicata minoranza… Sarà pur vero che ci sono differenze macroscopiche nei paesi in cui viene applicata, ma pure in Tunisia e Turchia ci sono molte cose da deprecare. E’ come dire il regime di Mussolini fu meno antisemita di quello di Hitler, ma questo non significa che l’Italia fascista fosse un esempio da esaltare…

        • Luca ha detto:

          Certamente. Però vuol dire che ci sono realtà con le quali é possibile e auspicabile dialogare, altre meno.

          • Mattia ha detto:

            Ad esempio? Parlo di realtà statali

            • Luca ha detto:

              Per dire, oltre alla Turchia e alla Tunisia ci metterei il Marocco. L’Indonesia é una realtà molto variegata. La Sharia non viene applicata dappertutto ma dove lo é sembra spesso molto rigida. Nella penisola araba, benché non siano strutture statali democratiche, mi risulta che Oman e Dubai siano realtà alquanto “liberali”. Da notare che al contrario ad esempio il Pakistan o l’Egitto hanno formalemnte struttura statale democratica ma realtà sociali ben diverse (vedi es. problemi per la Chiesa Copta).
              Piccoli esempi per significare che non si può ridurre l’islam ad una realtà monolitioca e non riformabile e che se così lo trattassimo … faremmo pari pari il gioco del terrorismo.

              • Mattia ha detto:

                Controlla più a fondo: in Marocco è reato fare proselitismo di una religione non islamica verso un musulmano, in Pakistan i cristiani sono martoriati dalle “leggi antiblasfemia” come dimostra il caso di Asia Bibi, in Egitto i copti sono considerati dei cittadini di seconda categoria basta pensare che all’epoca di Mubarak occoreva un permesso diretto dello stesso presidente per costruire una loro chiesa (e Mubarak era uno considerato troppo laico dai Fratelli Musulmani). Se dobbiamo combattere il fondamentalismo con questi stati, mi sa che abbiamo già perso in partenza

                • Luca ha detto:

                  Esatto, già tutto scritto da me. Stai dicendo foprse in modo inconsapevole che il Marocco non é né da un lato la Tunisia né dall’altro l’Arabian Saudita e staio diecendo come suggerivo che non é la libertà formale di voto a far la differenza in Pakistan ed Egitto. Morale: ogno paese fa per sé e quel che dicevi sull’Islam come blocco monolitico dell’incoltura vale assai poco.
                  La domanda cui dobbiamo rispondere in modo serio é: qual’é la vera alternativa al dialogo e dove ci porta?
                  In sottofondo: che relazioni ci sono tra Verità e libertà ? Si piò dare l’una senza l’altra? Ha senso limitare la Libertà di espressione e movimento delle persone (questa é la vera posta in gioco) per affermare una Verità più grande ? Ha senso se la Verità coincide essenzialmente nel riconoscere le Libertà individuali ?
                  Infine: qual’é lo strumento giusto e coerente per QUESTA libertà/verità ?

                  • Mattia ha detto:

                    Che senso ha dialogare con chi usa la violenza contro le altre religioni?
                    Sarà pur vero che seppur nessun paese è un blocco monolitico, l’applicazione della sharia mi sembra sostanzialmente simile. anche i regimi fascisti non erano tutti uguali, ma in nessun di essi c’era la libertà politica e avevano degli elementi che li accumonavano.

                    • Luca ha detto:

                      Giusto. Tuttavia se il paragone regge, regge solo sino ad un certo punto. I regimi fascisti erano entità politiche e statali ben determinate. Le ragioni ed i torti erano chiari. Ci potevano essere “danni collaterali” assai deprecabili (cfr violenze talora inutili della guerra partigiana) ma erano chiaramente valutabili e ne complesso il gioco valeva ben la candela. Qui stiamo parlando di tuttaltro. la violenza é in mezzo a noi ed é in noi stessi. Mi spiego

                      – I 7 terroristi sino ad ora identificati erano 6 europei (5 francesi, 1 belga) ed un solo mediorientale (siriano). Se dobbiamo tenere a bada queste persone dobbiamo limitare la libertò di movimento di noi europei.
                      – Sono la nostra cultura, la nostra civiltà, il nostro modo di vivere ad essere sotto attacco, non la nostra religione (o non in modo prioritario) e sono la cultura, la civiltà e la politica della tolleranza. Possiamo davvero permetterci di riaffermare i nostri valori attraverso comportamenti di intolleranza preconcetta verso la cultura e le tradizioni islamiche, senza nemmeno provare a fare dei distinguo ?
                      La mia sensazione, la mia quasi-certezza é che su questa strada ci rendiamo uguali a loro, facciamo il loro gioco e a rimetterci siamo solo NOI.

                    • Mattia ha detto:

                      Anche molti stati islamici sono in realtà per la maggior parte delle entità politiche e statali ben determinate. La nostra religione è principalmente sotto attacco dato che l’Isis continua a ripetere che innalzerà la sua banidera su Roma, la capitale della cristianità. La domanda che avevo fatto anche nel precedente articolo è questa: quanti sono i musulmani moderati (e non nel senso che intende Laura Guazzone, ma nel senso che rifiutano la sharia). Da quel che vedo, almeno a giudicare dagli stati in cui vivono la maggioranza i musulmani, sembrano essere una risicata minoranza e se fare di tutta l’erba un fascio è sbagliato, lo è altrettanto cercare di dialogare con chi vuole imporre la propria religione con la forza tipo l’Isis. Questi però è solamente la punta dell’iceberg èeci sono molti altri stati islamici che attuano politiche molto simili e con loro il dialogo deve essere troncato.

                    • Luca ha detto:

                      Non credo si possa né sia giusto pretendere che un musulmano rinneghi la sharia, che sarebbe comme se a noi venisse chiesto di rinnegare i 10 comandamenti. Credo invece si possa pretendere che imparino a distinquere come noi sappiamo distinguere il deuteronomio ed il levitico, le forme storiche dei principi espressi nei comandamenti, dalla loro sostanza (In verità vi dico: finché non siano passati il cielo e la terra, neppure un iota o un apice della legge passerà.. Ma anche: é per la durezza del vostro cuore che Mosé … o ancora: il sabato é fatto per l’uomo e non l’uomo per il sabato).
                      E’ quello nella vita quotidiana la stragrande maggioranza dei credenti nell’islam in tutta evidenza, di tutta evidenza già oggi pratica sotto gli occhi di tutti. Dovremmo semplicemente riconoscerlo ed aiutarli a riconoscerlo.
                      Sto suggerendo che o impariamo a distinguere (attraverso la conoscenza reciproca) oppure non c’é alternativa alla violenza (già implicita purtroppo in tutte le affermazioni radicali che si leggono negli interventi che identificano l’islam o il corano tout court come la fonte del male da combattere). Sarebbe un modo per negare platealmente nei fatti la verità che a parole difendiamo. Bel pasticcio.

                    • Mattia ha detto:

                      “Non credo si possa né sia giusto pretendere che un musulmano rinneghi la sharia”.
                      Credo proprio di si invece. La sharia pretende che la donna sia giuridicamente inferiore all’uomo, che un apostata dell’islam debba essere punito, un omosessuale ucciso e così via. Ora, io non trovo giusto dialogare con un regime solo perché che gli apostati li mette in galera invece di ucciderli come fa l’Isis, e se questo è l’islam moderato allora Oriana Fallaci aveva ragione. Tutti parlano di dialogo, ma mi domando: quali sono i vantaggi che ha portato questo dialogo? Dialogare a tutti i costi non è una cosa giusta, ma in alcuni casi può peggiorare le cose: basta pensare al nazismo col Patto di Monaco o al Comunismo con l’Ostpolitik

                    • Luca ha detto:

                      Guarda Mattia che Gesù di fronte alla lapidazione dell’adultera secondo una legge scritta in pagine che per noi sono “parola di Dio” non ha né perdonato il peccato ma nemmeno abrogato la legge – e oggi noi gli riconosciamo tutta l’aitorità per abrogarla. Ha invece stabilito un principio superiore alla legge. Ora questo principio é chiaro e accettabile sul piano razionale. Ha convinto, non ha imposto sulla sua autorità.

                    • Mattia ha detto:

                      Non capisco il nesso. Il dialogo va bene solo con chi mette la buona volontà di dialogare, cosa che non vedo dall’altra parte. Il dialogo a tutti i costi non è cosa positiva, anzi, per certi versi è persino peggiore di chi invoca le Crociate

                    • Luca ha detto:

                      E’ semplicissimo, il nesso: se la “volontà di dialogare” viene negata alla radice identificandone la negazione nell’iodentità stessa dell’interlocutore … questo a me pare rischia di diventare sino a prova contraria un NOSTRO problema di preconcetto ideologico.
                      Mettiamola così: noi siamo nei panni di Gesù, i musulmani in quello dei farisei. L’adultera non é stata lapidata ed il metodo per ottenerlo, le modalità di azione che ci vengono suggerite, non hanno niente a che fare né con la negazione dell’identità dell’interlocutore né tantomeno con la violenza.

                    • Mattia ha detto:

                      A parte il fatto che i farisei non erano proprio delle persone con cui dialogare dato che nei Vangeli viene detto che i farisei volevano uccidere Gesù, lo stesso Cristo non ebbe remore a rinfacciarli le loro ipocrisie. Cosa che i dialoganti di oggi si guardano bene dal fare nei confronti dell’islam

                    • Luca ha detto:

                      Esatto: Gesù non ha imposto la sua autorità nemmeno a chi cercava di ucciderlo. Il dialogo io non lo vedo come funzionale la raggiungimento di un risultato politico ma come un bene in sé. Lo vedo come l’unico strumento perché la verità si imponga non a scapito di un altro bene di ordine superiore: la libertà degli uomini.

                    • Mattia ha detto:

                      “Il dialogo io non lo vedo come funzionale la raggiungimento di un risultato politico ma come un bene in sé”
                      Male allora. Ogni anno più di 100.000 cristiani vengono uccisi per la maggior parte in regimi islamici tra cui non pochi che consideriamo amici e che ha parole hanno condannato la strage di Parigi (vedi ad esempio l’Arabia Saudita) e con questi non ho alcuna intenzione di dialogare perché a mio parere equivale a tradire chi subisce le persecuzioni…

                    • Mattia ha detto:

                      Ma quali simbolo del dialogo? Ad esempio, la redazione di Charlie Hebdo non era proprio un simbolo del dialogo ed è stata colpita perché ha ritratto in maniera blasfema Maometto. Allo stesso modo la sinagoga di Tolosa è stata presa di mira perché con il conflitto israelo-palestinese i musulmani estremisti ritengono doveroso ammazzare gli ebrei. Fidati, il dialogo con le altre religioni è l’ultima preoccupazione che hanno i terroristi…

                    • Luca ha detto:

                      Secondo me colpendo Charlie Hebdo e la sinagoga hanno coscientemente colpito i loro omologhi e contrari, quello che nella loro visione semplificata della realtà immaginano dovremmo essere tutti. bersagli facili, ovvii, la guerra totale degli opposti, obiettivi mirati su quelle persone che loro suppongono (sbagliando) essere adatte a scendere sul loro stesso piano. Questo NON dobbiamo diventare. Essere capaci di dialogo vuol dire anche questo: essere capaci di essere uomini tra gli uomini, uomini e cristiani, esattamente in quest’ordine. Ed é a questo punto che loro impazziscono e sono costretti a sparare nel mucchio rivelando il loro volto dis-umano e al contempo la pochezza del LORO particolare e personale modo di intendere la religione, un modo che non é certo quello degli altri islamici. Rivelano così che la posta in gioco é molto più alta e decisiva del dogma religioso (che sottolineo con forza a questo punto non c’entra più per niente): la posta in gioco é la libertà degli individui, un valore intrinsecamente laico (non vuol mica dire a-religioso) che interessa tutto la civiltà occidentale.

                    • Mattia ha detto:

                      Loro hanno detto che hanno ucciso gli editorialisti di Charlie Hebdo perché avevano offeso il profeta e gli stessi hanno detto di uccidere gli ebrei perché erano appunto ebrei e per lo stesso motivo loro vogliono conquistare Roma per distruggere la capitale del cristianesimo per farla diventare una città islamica. Cercare altri motivi è fantasioso. Come fai poi a dire che la maggioranza dei musulmani non la pensi come loro se prima avevi affermato che la gran parte di essi segue la sharia?

                  • Luca ha detto:

                    Non sono daccordo. A me pare invece che l’obiettivo del terrorismo sia quello di colpire esattamente e chirurgicamente i simboli del dialogo. Stragi in Francia e negli Stati Uniti, che ,ella storia dell’occidente sono le culle della democrazia e soprattutto il simbolo stesso delle libertà individuali e dell’integrazione raziale. Se si tratta di omicidi mirati l’obiettivo diventano i monaci di Tibhirine, esempio tra i più alti di dialogo interreligioso.

  • lorenzo ha detto:

    IMMAGINA NON ESISTA IL PARADISO…

  • Mattia ha detto:

    Da quel che ho capito nell’articolo di Laura Guazzone per lei l’islam moderato è quello che propone di salire al potere con metodi democratici e pare includere in questa lista anche i Fratelli Musulmani e Hamas? Se questo è l’islam moderato allora è meglio stendere un velo pietoso….

  • Sebastiano ha detto:

    “interpretazione moderata della sharia”
    Mi sto ancora rotolando per terra dalle risate…

    • Mattia ha detto:

      A me invece sentire una docente di Storia contemporanea dei paesi arabi presso l’Istituto italiano di Studi Orientali dell’Università La Sapienza di Roma che fa queste affermazioni fa venire una grande tristezza. Meglio 1000 volte Oriana Fallaci a sto punto…

    • Sebastiano ha detto:

      Questa mi era sfuggita:
      “Fanno riflettere le parole di Sami Salem, imam della moschea di via della Magliana a Roma: «….È fondamentale spiegare prima di tutto che nell’islam non ci sono appelli alla violenza, né è contemplata la possibilità di uccidere il prossimo”

      Ora, o questo qui non ha letto il corano, o crede (gli accredito una bona fides) che quanto è scritto nel corano vada interpretato e non applicato letteralmente. Di conseguenza dovrebbe ammettere che la Chiesa ha ragione da vendere, visto che questo problema lo sta riproponendo inascoltata (e da loro stessi sbertucciata) da decenni.
      A meno che non pensi che corano e islam siano due compartimenti stagni non comunicanti…
      Altrimenti l’altra soluzione è che mente sapendo di mentire.

  • gladio ha detto:

    Ritengo, ragazzi della Redazione, che con quest’articolo, ” l’ avete fatta fuor dal vaso”

    Ve lo dico comunque con simpatia e, soprattutto, con immutata stima!

  • nicola ha detto:

    Ottimo articolo, coglie il nocciolo della questione. Non è la religione a scavare il solco fra le due culture ma il laicismo d’accatto che proviene in particolare da alcuni paesi e che pretendono di imporlo a tutto il mondo.

  • Panthom ha detto:

    Completamente d’accordo con l’articolo! Non vi preoccupate per le critiche, chi odia il prossimo non potrà mai essere d’accordo con voi!

  • lorenzo ha detto:

    Il laicismo europeo è figlio di quella macelleria meglio conosciuta come rivoluzione francese: quelli dell’isis hanno solo da imparare…

  • Giovanni ha detto:

    Ed allora sarebbe anche possibile, in una visione di conversione, per gli uomini di buona volontà dell’ Europa scristianizzata chiedere perdono a tutti i fratelli per aver dimenticato, appunto, le loro specifiche radici? Se questa azione non aiutasse l’Isis, almeno servirebbe a noi ed a quelli che noi chiamiamo “islam moderato”.

  • Roberto Sastri ha detto:

    L’Islam è una religione nata da Maometto il cui scopo è di fatto la conquista, esattamente come l’Ebraismo, ecco a voi la dimostrazione:

    Corano:

    “Assassinate gli idolatri ogni dove li troviate, prendeteli prigionieri e assediateli e attendeteli in ogni imboscata” [Sura 9:5]

    Se un musulmano non si unisce alla guerra, Allah lo ucciderà [Sura 9:93]. Al fedele deve essere detto “ il calore della guerra è violento, ma più violento è il calore del fuoco dell’inferno” [Sura 9:81]

    “La ricompensa di coloro che fanno la guerra ad Allah e al Suo Messaggero e che seminano la corruzione sulla terra è che siano uccisi o crocifissi, che siano loro tagliate la mano e la gamba da lati opposti o che siano esiliati sulla terra: ecco l’ignominia che li toccherà in questa vita; nell’altra vita avranno castigo immenso.” [Corano 8:12]

    Bibbia:

    “Il Signore disse a Mosè: Prendi tutti i capi del popolo e falli impiccare davanti al Signore, alla luce del sole, affinché l’ardente ira del Signore sia allontanata da Israele.“

    “Dio comandò ai figli di Levi: “Ognuno di voi si metta la spada al fianco; percorrete l’accampamento da una porta all’altra di esso, e ciascuno uccida il fratello, ciascuno l’amico, ciascuno il vicino.” – “In quel giorno caddero circa tremila uomini” e Dio ne fu compiaciuto.”

    “Dio ammonì la popolazione che, qualora non lo avessero ascoltato, avrebbe inviato loro le bestie feroci: “che vi rapiranno i figli, stermineranno il vostro bestiame, vi ridurranno a un piccolo numero, e le vostre strade diventeranno deserte.“

    “Con una piaga, Dio sterminò quattordicimilasettecento uomini.” (come mai non stermina i terroristi o i nazisti???)

    Stesso tono per entrambi stessa violenza stesso contenuto.

    L’unica possibilità è che nè il Corano nè la Bibbia siano parola di dio, ovvero smentire la verità rivelata in quanto non piu rivelata.

    Ovviamente solo il laicismo può liberare l’umanità da queste gravi minacce.

    —- Una domanda: come mai l’angelo Gabriele o la Madonna nelle sue numerose apparizioni non hanno mai smentito l’incontro con Maometto?
    Chi tace acconsente?

    • Mattia ha detto:

      Ma guarda calcolando che avevi accomunato il fondamentalismo islamico con le “Sentinelle in Piedi” per me bisogna stare attenti anche al laicismo, che può diventare fanatico quanto l’estremismo religioso. Del resto chi ha detto «Non si potrà mai costruire un Paese libero con la religione cattolica»? Stalin? Hitler? No, il ministro dell’istruzione francese Vincent Peillon. E il laicismo della Francia contro il fanatismo islamico non ha dato certo buone prove da quello che si è visto fino ad oggi…

    • Vincent Vega ha detto:

      C’è una cosa che continui a con considerare, ovvero che la violenza belluina dell’At e’ morta per il cristiano.

      • Roberto Sastri ha detto:

        Quindi la Bibbia non è parola di dio.. o forse scegli tu quella che è parola di dio in base a come ti fa comodo?

        • Vincent Vega ha detto:

          La legge nuova, alla quale il cristiano e’ sottoposto, e’ la legge del Cristo. Se non conosci l’argomento evita di postare, fai più bella figura.

        • Vincent Vega ha detto:

          Cristo ci ha mostrato il vero volto di Dio, le rivelazioni dei profeti erano invece filtrate dalla loro umanità e “incomplete”, soggette allo spririto del tempo, ecco perché Dio nell’At appare violento, quando invece Egli è amore.

        • lorenzo ha detto:

          La Bibbia è Parola di Dio come lo sono, in modo analogo, i fatti di Parigi: se non sai “leggere” interroga te stesso…

  • Luca ha detto:

    La lettera di un marito , Antoine Leiris che a Bataclan ha perso la moglie. Pubblicata su facebook

    Non avrete mai il mio odio
    Venerdi sera avete rubato la vita di un essere eccezionale, l’amore della mia vita, la madre di mio figlio, ma non avrete il mio odio. Non so chi siete e non voglio neanche saperlo, quello che so è che siete anime morte. Se questo Dio per il quale voi uccidete ciecamente ci ha fatti a sua immagine, ogni pallottola nel corpo di mia moglie sarà stata una ferita nel suo cuore
    Quindi non vi farò il regalo di odiarvi. Voi l’avete cercato, tuttavia rispondere all’odio con la rabbia sarebbe come cedere alla stessa ignoranza che ha fatto di voi quello che siete. Voi vorreste che io abbia paura, che debba guardare i miei concittadini in maniera diffidente, che io sacrifichi la mia libertà per la sicurezza. E’ una battaglia persa
    L’ho vista stamattina. Finalmente, dopo notti e giorni d’attesa. Era così bella, bella come quando è uscita venerdì sera, bella come quando mi innamorai perdutamente di lei più di 12 anni fa. Naturalmente sono devastato dal dolore, vi concedo questa piccola vittoria, ma durerà poco. So che lei ci accompagnerà ogni giorno e che ci ritroveremo in quel paradiso di anime libere al quale voi non accederete mai
    Siamo due, io e mio figlio, ma siamo più forti di tutti gli eserciti del mondo. Non ho altro tempo da dedicarvi, devo andare da Melvil che si risveglia dal suo pisolino. Ha appena 17 mesi e farà merenda come tutti i giorni e poi giocheremo insieme come tutti i giorni e per tutta la sua vita questo piccolo vi farà l’affronto di essere libero e felice. Perchè no, non avrete mai neanche il suo odio

    • Vincent Vega ha detto:

      Puoi giurarci Luca. Quei cani maledetti ora sono all’inferno, e puoi essere CERTO che le sofferenze delle loro vittime non sono nulla in confronto. E io godo come un riccio a sapere questo, a sapere che quei maledetti si stanno godendo il fuoco della Gehenna e le attenzioni di Astaroth, Buer, Samael e gli altri demoni dell’inferno.
      Purtroppo io sono ancora indietro su molte cose come cristiano, non riesco a non odiarli. Spero di progredire nel futuro e di avvicinarmi di più al modo di essere del Cristo e dei grandi Santi da 2000 anni a questa parte.

      • Luca ha detto:

        Come puoi godere del male di un altro ? Vuoi scendere al loro livello ?

        • Vincent Vega ha detto:

          No, semplicemente voglio che ognuno venga retribuito con giusta misura. Devo dire che mi dispiace? Se vuoi lo dico ma no sarei sincero. Stamattina sono morti altri cinque terroristi bastardi, che ora sono precipitati nel fuoco della Gehenna, devo dirti che mi dispiace? Col cavolo, godo come riccio che sta in astinenza da cinque anni! Come ti ho detto, non sono un Santo, spero di migliorare in futuro, al momento sapere che quei cani bastardi stanno avendo le amorevoli attenzioni di Satana, Astaroth, Samaele. Zabulon e compagnia bella mi riempie di contentezza.

          • Luca ha detto:

            Vincent e Lorenzo, la pensiamo davvero diversamente. Io credo che se ogni domenica ripeto di la verrà a giudicare i vivi ed i morti sia l’espressione di fede in un giudice che é unico per tutti. Penso anche che la fede non ci autorizzi a sentirci detentori della Verità, al massimo ci obbliga ad essere testimoni, ruolo che eseguiamo più o meno bene. Penso infine che l’unica testimonianza concreta che possiamo sia quella della Carità, e questo ci riconduce al tema del dialogo. Esistono i musulmani disposti al dialogo? Temo che le semplificazioni di un giornalismo votato al sensazionalismo ce li nasconda, facendo oggettivamente il gioco dei violenti. Purtuttavia
            http://www.corrieredellacalabria.it/index.php/societ%C3%A0/item/40191-a-polistena-il-dialogo-tra-islam-e-occidente?jjj=1447859339441
            http://video.repubblica.it/dossier/parigi-sotto-attacco/strage-di-parigi-in-calabria-cristiani-e-musulmani-pregano-insieme-a-scuola/218831/218031

            • Vincent Vega ha detto:

              Ma i musulmani disposti al dialogo ben vengano, Dio li benedica se sono sinceri, ma qui che c’entra? Parliamo di assassini a sangue freddo, gente crudele e disposta a tutto. La zizzania va estirpata e bruciata, punto.
              Certo, Dio è un giudice per tutti, e mi auguro che chi ha fatto porcate immonde in questa vita sfuggendo alla giustizia umana paghi le conseguenze dall’altra parte, mi sembra anche normale.
              Altra cosa: se i cristiani non sono detentori della Verità chi lo è? Nessuno? In tal caso la rivelazione di Cristo sarebbe stata inutile, e questo è una bestemmia.
              Occhio Luca, bontà si, buonismo no. Se un serpente cerca di mordermi io lo schiaccio, non mi faccio avvelenare “perché si”.

        • Vincent Vega ha detto:

          Ripeto, che non dovrei, ma adesso è così per me, e a pensare ai supplizi ETERNI che si stanno godendo non posso fare a meno che provare un senso di euforia. Almeno apprezza la mia sincerità, anche perché so che questo mio non è un modo di pensare giusto, spero che il Cristo mi aiuti a diventare un cristiano migliore.

          • lorenzo ha detto:

            E se per caso Dio stesso avesse voluto ottenebrare le menti dei terroristi per farli diventare strumenti dei suoi reconditi disegni?
            La dottrina cattolica condanna il peccato ma affida alla Misericordia del Padre tutti, senza eccezione alcuna, i nostri fratelli.

            • Vincent Vega ha detto:

              @Lorenzo

              Non ne ho idea, ripeto e’ anche possibile, teoricamente, che gente come Nerone, Hitler, Himmler, Stalin, e compagnia bella si siano salvati, non metto limiti alla Misericordia di Dio o ad eventuali pentimenti sinceri in punto di morte, ma da lì ad auspicare una cosa del genere, dal mio punto di vista, ce ne passa.
              Comunque io ho fiducia nella giustizia di Dio, dove non arriva quella umana arriva la Sua, fortunatamente. E se leggi il libro dell’Apocalisse e’ pesante per i malvagi, malvagi tra i quali le bestie sottoumane dell’Isis (specifico che mi rivolgo all’isis, non a tutti i musulmani) possono essere annoverate a pieno diritto.
              Oggi ho visto un’intervista di miliziani dell’Isis che esultavano per la morte degli infedeli e chiedevano ad Allah che li ammettesse in Paradiso come martiri, pensa un po’.

            • Vincent Vega ha detto:

              Poi se conosci Natuzza Evolo (che deve essere beatificata) vedrai che basta molto meno di ciò che hanno fatto quelli dell’Isis per dannarsi http://concristopietrevive.forumfree.it/?t=52788116
              Oh poi ripeto di nuovo: teoricamente e’ possibile che si siano salvati, ma da lì ad augararsi un’eventualità del genere….. 😉

          • Francesca ha detto:

            @Vincent
            Se non erano consapevoli, cioè se erano stati plagiati, se le loro menti erano offuscate…probabilmente stanno in purgatorio.
            Sì, Vincent, diventa migliore al più presto , che così non va bene!! 🙂

            • Vincent Vega ha detto:

              Può anche essere che si siano salvati, non ne ho idea. Saranno anche stati plagiati ma, dal mio punto di vista, a meno che non fossero incapaci di intendere e di volere sono pienamente responsabili di ciò che hanno fatto.
              Poi per quello che ne sono e’ anche possibile che Hitler si sia salvato, di certo, sinceramente, non è una cosa che auspico. 🙂

  • Mattia ha detto:

    I seguaci antiBergoglio sono peggio dei Testimoni di Geova. E ho detto tutto…

  • Leonardo ha detto:

    Luca la lettera di Antoine é meravigliosa! Grazie!! Tra le varie letture ho trovato interessante ed equilibrato un articolo di Massimo Introvigne che ha partecipato anche ad un convegno intitolato provocatoriamente “condannati al dialogo” si perché il punto é che non vi è alternativa!! Segue link ad altro articolo di Introvigne (notate anche i 3 buoni motivi della Santa Sede) :

  • Mattia ha detto:

    Ritengo invece, nella prospettiva del dialogo, fare presente il discorso che ha fatto il presidente egiaziano Al Sisi il 1 gennaio all’Università di Al Azhar del Cairo: “È possibile che la nostra dottrina debba fare di tutta la umma (la comunità dei fedeli) una sorgente di ansietà, pericolo, uccisioni e distruzione per il resto del mondo? (…) Il corpo di testi e di idee che abbiamo sacralizzato è in antagonismo con tutto il mondo (…) è possibile che 1,6 miliardi di persone vogliano, per potere esse stesse vivere, uccidere il resto degli abitanti del mondo?». E infine: «Abbiamo bisogno di una rivoluzione religiosa».

    • Leonardo ha detto:

      A me pare che l’atteggiamento di Antoine Leiris e quello che il presidente egiaziano Al Sisi ha detto siano perfettamente complementari!! 😉

      • Mattia ha detto:

        Giusto, il problema è che la posiizone di Al Sisi è minoritaria. Lui comanda in Egitto, ma solo grazie ad un colpo di stato perché le precedenti elezioni le hanno vinte i Fratelli Musulmani di Morsi i quali hanno dichiarato che la sharia deve essere la fonte del diritto

  • Licurgo ha detto:

    Andrebbe aggiungo che l’iperindividualismo edonista e consumista si abbina ad un continuo taglio dello stato sociale.
    Per cui, se le prime generazioni credevano nell’occidente, non nel senso dei valori di democrazia e laicità chè alle classi povere è sempre più interessato il binomio pane e lavoro, ma nell’idea di lavorare per garantire un futuro da pensionati a se stessi e qualche risparmio ai propri figli, oggi la macelleria sociale tocca le ultime generazioni che si trovano spaesate e senza prospettive concrete.
    A quel punto diventa facile abboccare alle chimere, come la riproduzione dell’islam nell’epoca dell’espansione, perchè, come tutte le mitizzate età dell’oro, propone uno schema alternativo, semplificato e falso quanto si vuole, ma suggestivo; e, parlando delle prospettive concrete, sembra che l’IS offra un buon reddito ai suoi affiliati e una buona pensione ai congiunti dei kamikaze quando sono essi stessi d’accordo con l’IS.

    A proposito. Ben trovati tutti, mi fa piacere trovarvi.

  • Danka ha detto:

    da notare i commenti degli utenti dell’U.A.A.R …..
    http://www.uaar.it/news/2015/11/14/terrorismo-gli-apologeti-della-religione/

    • Vincent Vega ha detto:

      L’unione amebe amorfe rincoglionite?? 😀 😀 😀
      Poveri anime morte..

      • Vincent Vega ha detto:

        PoverE, no poveri.
        Devo usare la versione mobile in questo sito, perché l’altra mi fa vedere tutto piccolo.

  • Vincent Vega ha detto:

    http://pellegrininellaverita.com/2015/11/18/la-chiesa-la-colonna-della-verita-prefazione-alla-pubblicazione-e-due-righe-su-parigi/

    “Se non si inizia a interpretare il Corano e se non si assume la questione ermeneutica seriamente, gli “ortodossi” rimarrebbero i terroristi … e il problema non è marginale o facile: il corano – come afferma la credenza musulmana – è parola di Dio senza intermediazione umana (a differenza della Bibbia che è parola di Dio in parola umana). Questo significa che essa non può (non poteva) essere influenzata dal contesto temporale e dall’umanità dell’autore umano, e questo significa che essa non può essere revocata con l’interpretazione. Inoltre, la dottrina di “An-naskh” (النسخ), grazie alla quale alcuni versetti venivano superati da altri successivi, non ci è d’aiuto in questo contesto, perché i versetti successivi sono proprio quelli più feroci e che incitano all’annientamento dei miscredenti (noi).
    Si aggiunge un ultimo fatto. Per i musulmani, Muhammad è الإنسان الكامل, l’uomo perfetto. E loro hanno per Muhammad una venerazione ammirevole. Ora, Muhammad stesso ha esteso la fede islamica con la spada, Muhammad stesso ha comandato la guerra santa الجهاد. Al-Bukhari riporta di lui: “Sappiate che il Paradiso è all’ombra delle spade”. e Muhammad, come riportano diverse hadith afferma di essere stato comandato così: “Mi è stato comandato di combattere contro i popoli fino a che testimonieranno che non c’è altro dio che Allah, che Maometto è il messaggero di Allah”.”

    • Vincent Vega ha detto:

      Per i vari profeti del volemose bene, il problema vero e grande (che non so come verrà superato) e’ questo:

      il corano – come afferma la credenza musulmana – è parola di Dio senza intermediazione umana (a differenza della Bibbia che è parola di Dio in parola umana). Questo significa che essa non può (non poteva) essere influenzata dal contesto temporale e dall’umanità dell’autore umano, e questo significa che essa non può essere revocata con l’interpretazione”

      • Sebastiano ha detto:

        Vincent, è un’estrapolazione tua (non credo) o è una citazione specifica? In tal caso, qual è la fonte?