La conversione dell’astrofisica Salviander: «ho percepito un ordine nell’Universo»

ordine universoHa fatto il giro di molti siti web internazionali la testimonianza della dott.ssa Sarah Salviander, ricercatrice presso il Dipartimento di Astronomia dell’Università del Texas e docente di Astrofisica presso la Southwestern University. La storia della sua conversione è davvero incredibile, originatasi dai suoi studi scientifici e dalla morte della figlia. Vale la pena prendersi cinque minuti per leggere le sue parole.

«Sono nata negli Stati Uniti, ma cresciuta in Canada», ha scritto la scienziata riassumendo quanto ha raccontato nel periodo pasquale in una chiesa di Austin (Texas) dove era stata invitata. «I miei genitori erano atei anche se preferivano definirsi “agnostici”, sono stati gentili, amorevoli e morali, ma la religione non ha giocato alcun ruolo nella mia infanzia».

«Il Canada era già un paese post-cristiano», ha proseguito, «col senno di poi è incredibile come per i primi 25 anni della mia vita ho incontrato solo tre persone che si sono identificate come cristiane. La mia visione del cristianesimo era fortemente negativa, guardando indietro ho capito che era dovuto all’assorbimento inconscio della generale ostilità verso il cristianesimo comune in Canada e in Europa. Non conoscevo nulla del cristianesimo ma pensavo che rendeva le persone deboli e sciocche, filosoficamente banale».

A venticinque anni la Salviander, che allora abbracciava la filosofia razionalista del filosofo Ayn Rand, si è trasferita negli Stati Uniti per frequentare l’università: «Mi sono iscritta al programma di fisica presso la Eastern Oregon University percependo subito l’aridità e la sterilità dell’oggettivismo razionalista, incapace di rispondere alle grandi domande: qual è lo scopo della vita? Da dove veniamo? Perché siamo qui? Cosa succede quando moriamo? Mi sono anche accorta che soffriva di una coerenza interna: tutta l’attenzione è rivolta alla verità oggettiva ma mancava una fonte per quella verità. E, tutti concentrarti a godersi la vita, gli oggettivisti razionalisti non sembravano provare alcuna gioia. Al contrario, erano rabbiosamente preoccupati di rimanere indipendenti da qualsiasi pressione esterna».

L’attenzione è stata così completamente rivolta agli studi di fisica e matematica, «sono entrata nei club universitari, cominciai a fare amicizia, e, per la prima volta nella mia vita, ho incontrando i cristiani. Non erano come i razionalisti: erano gioiosi, contenti e intelligenti, molto intelligenti. Sono rimasta stupita di scoprire che i miei professori di fisica, che ammiravo, erano cristiani. Il loro esempio personale ha cominciato ad avere una certa influenza su di me, ritrovandomi sempre meno ostile al cristianesimo. In estate, dopo il mio secondo anno, ho partecipato a uno stage di ricerca presso l’Università della California aderendo ad un gruppo del Center for Astrophysics and Space Sciences impegnato nello studiare le prove del Big bang. Sembrava incredibile trovare la risposta alla domanda sulla nascita dell’Universo, mi ha fatto pensare all’osservazione di Einstein che la cosa più incomprensibile sul mondo è che è comprensibile. Ho cominciato a percepire un ordine sottostante all’universo. Senza saperlo, stavo risvegliando in me quello che il Salmo 19 dice chiaramente: “I cieli narrano la gloria di Dio; il firmamento annunzia l’opera delle sue mani”».

Dopo questa intuizione la sua ragione si progressivamente trasformata in un’apertura al Mistero, «ho iniziato a rendermi conto che il concetto di Dio e della religione non erano così filosoficamente banale come avevo pensato. Durante il mio ultimo anno ho incontrato uno studente di informatica finlandese. Un uomo di forza, onore e profonda integrità che come me era cresciuto come ateo in un paese laico, ma aveva abbracciato Gesù Cristo come suo personale Salvatore a vent’anni attraverso un’intensa esperienza personale. Ci siamo innamorati e sposati. In qualche modo, anche se non ero religiosa, ero confortata nel sposare un uomo cristiano. Mi sono laureata in fisica e matematica in quell’anno e in autunno ho iniziato ad insegnare Astrofisica presso l’Università del Texas a Austin».

Il penultimo passaggio del suo percorso è stato l’incontro, anch’esso casuale, con un libro scritto da Gerald Schroeder, The Science of God. «Sono stata incuriosita dal titolo, ma qualcos’altro mi ha spinto a leggerlo, forse la nostalgia per una connessione più profonda con Dio. Tutto quello che so è che quello che ho letto ha cambiato la mia vita per sempre. Il dottor Schroeder è un fisico del MIT e un teologo, mi resi conto che incredibilmente la Bibbia e la scienza sono completamente d’accordo. Ho letto anche i Vangeli e ho trovato la persona di Gesù Cristo estremamente convincente, mi sentivo come Einstein quando disse di essere “affascinato dalla figura luminosa del Nazareno”. Eppure, nonostante avessi riconosciuto la verità e fossi intellettualmente sicura, non ero ancora convinta nel mio cuore».

L’approdo al cristianesimo è avvenuto solamente due anni fa attraverso un drammatico evento: «mi è stato diagnosticato il cancro, non molto tempo dopo mio ​​marito si è ammalato di meningite ed encefalite, guarendo per fortuna soltanto tempo dopo. La nostra bambina aveva circa sei mesi e abbiamo scoperto che soffriva trisomia 18, un’anomalia cromosomica fatale. Ellinor è morta poco tempo dopo. E’ stata la perdita più devastante della nostra vita, mi ha colto la disperazione fino a quando ho lucidamente avuto una visione della nostra bambina tra le braccia amorevoli del suo Padre celeste: solo allora ho trovato la pace. Pensai che, dopo tutte queste prove, io e mio marito non eravamo solo più uniti ma anche più vicini a Dio. La mia fede era reale. Io non so come avrei fatto di fronte a tali prove se fossi rimasta atea. Quando si hanno venti anni si è in buona salute, c’è la famiglia intorno e ci si sente immortali. Ma arriva un momento in cui la sensazione di immortalità svanisce e si è costretti a confrontarsi con l’inevitabilità del proprio annientamento e di quello dei propri cari».

Nella conclusione la dott.ssa Salviander ha spiegato i motivi della sua testimonianza pubblica: «Amo la mia carriera di astrofisico. Non riesco a pensare a nient’altro di meglio che studiare il funzionamento dell’universo e mi rendo conto ora che l’attrazione che ho sempre avuto verso lo spazio altro non era che un desiderio intenso di una connessione con Dio. Non dimenticherò mai quando uno studente, poco tempo dopo la mia conversione, si è avvicinato chiedendomi se era possibile essere uno scienziato e credere in Dio. Gli ho detto di si, naturalmente. L’ho visto visibilmente sollevato e mi ha riferito che un altro professore gli aveva invece risposto negativamente. Mi sono chiesta quanto altri giovani erano alle prese con domande simili, così ho deciso di aiutare coloro che stanno lottando con il dubbio. So che sarà una strada difficile da percorrere, ma il significato del sacrificio di Gesù non lascia dubbi su quello che devo fare».

La redazione

59 commenti a La conversione dell’astrofisica Salviander: «ho percepito un ordine nell’Universo»

  • Max ha detto:

    Si’, ma eviterei di usare siti come quello di sixdayscience.com… vorrebbero che si interpretassero i 6 giorni della Creazione in senso letterale. Il che e’ una stupidaggine.

    • Massimiliano 1989 A.D ha detto:

      Ok Max, ma fondamentalmente la cosa importante, nella fattispecie, e’ la conversione dell’astrofisica… Non credo che la notizia sia inventata.

      • Max ha detto:

        Caro Massimiliano, purtroppo i nostri avversari non sono stupidi; sono pronti a rinfacciarci la qualunque. Occorre essere puri come agnelli e furbi come serpenti.

        Se dai un’occhiata a quel sito sembra che Sarah Salviander abbia scritto piu’ di un articolo.

    • Massimiliano 1989 A.D ha detto:

      Comunque mi sia concesso di dire che il sito non propone il creazionismo della terra giovane (ovvero la toeria che l’universo avrebbe 6000 anni, ovviamente ridicola ed improponibile)..

      Posto qua un trafiletto

      Gen. 1:1] In the beginning God created heaven and earth.1
      The ancient Hebrew language had only about 3,000 words and did not have a word for ‘universe’ so it used the phrase ‘heaven and earth’ instead. Big bang cosmology says the universe had a definite beginning from nothing. In other words, it came about through an act of creation. Science can’t tell us if the cause of the creation of the universe was conscious (God) or unconscious (super-nature).
      [Gen. 1:2] The earth was without form …
      Just after the creation of the universe, there were none of the cosmic structures we see today. There was no Earth just after the big bang.
      … and empty, …
      There was no matter at this time.
      … with darkness on the face of the depths, …
      Light was trapped by free electrons in the universe at this time.
      … but God’s spirit moved on the water’s surface.
      Current scientific theory says that something called ‘inflation’ happened that is currently not understood in terms of the laws of physics. It was a one-time event, consistent with what Christians call a miracle or divine intervention. It is interesting that both physics and the Bible say that something unique happened at this point in the development of our world.
      [Gen. 1:3] God said, ‘There shall be light,’ and light came into existence.
      Up until this point photons of light have been trapped by repeated collisions with free electrons. Once the universe is cool enough to allow electrons to combine with atomic nuclei to form neutral atoms, photons become free to roam the universe.
      [Gen. 1:4] God divided between the light and the darkness.
      The Bible is saying that ‘darkness’ is a thing in and of itself. Modern astrophysics now agrees that darkness is more than just shadows or the absence of light. Modern physics is struggling to understand this with concepts such as dark matter and dark energy.
      [Gen. 1:6] God said, ‘There shall be a sky in the middle of the water, and it shall divide between water and water.’
      There is evidence that our universe may have been formed by the interplay of two fluids — something called quarks and what we think of as ‘empty’ space. For example, the December 2005 issue of Scientific American includes an article, “An Echo of Black Holes,” by Theodore A. Jacobson and Renaud Parentani, that hypothesized that spacetime is in some ways like a material fluid. Another article from the May 2006 issue, “The First Few Microseconds” by Michael Riordan and William A. Zajc, explains how the “quark soup” that came into existence at this stage of the universe acted like a perfect fluid.
      In regard to Gen. 1:6, Maimonides explains, “It has been declared by our Sages that the portion above the firmament is only water in name, not in reality … the account of the firmament, with that which is above it and is called water, is as you see, of a very mysterious character.” The problem once again is that ancient Hebrew had a relatively small number of words. Because it had no word for ‘fluid,’ the word ‘water’ was used instead. This did not prevent ancient and medieval scholars of the ancient Hebrew from gaining important scientific insights by carefully reading Genesis. Refer to Maimonides’ The Guide for the Perplexed, Chapter XXX for a truly thought-provoking and scientifically-compatible explanation of this passage.

      [Gen. 1:7-8] God [thus] made the sky, and it separated the water below the sky from the water above the sky. It remained that way. God named the sky ‘Heaven.’
      Galaxies comprised of stars, including the Sun, were formed.
      [Gen. 1:9] God said, ‘The waters under the heaven shall be gathered to one place, and dry land shall be seen.’
      The Earth was formed and continents appeared through the process of plate tectonics.
      [Gen. 1:10] God named the dry land ‘Earth,’ and the gatherings of water, He named ‘Seas.’
      The oceans formed around the continents.
      [Gen. 1:11] God said, ‘The earth shall send forth vegetation.‘
      The first life on Earth was vegetation, and it appeared right after the oceans formed.
      ‘… plants and fruit trees that produce their own kinds of fruits with seeds shall be on the earth.’
      Plants with seeds and fruit came later, after the first primitive one-celled vegetation.
      [Gen. 1:14] God said, ‘There shall be lights in the heavenly sky to divide between day and night.’
      Plants changed the atmosphere of the Earth so that it became transparent.
      [Gen. 1:15] ‘They shall be lights in the heavenly sky, to shine on the earth.’
      Enough (unscattered) light was eventually able to reach the surface of the Earth to allow the Sun, Moon, and stars to become visible.
      [Gen. 1:20] God said, ‘The water shall teem with swarms of living creatures.’
      Animal life appeared first in the oceans in an amazing and scientifically unexplained abundance during the Cambrian explosion (also called the ‘biological big bang’).
      ‘Flying creatures shall fly over the land, on the face of the heavenly sky.’
      Insects, including winged insects, appeared next.
      [Gen. 1:21] God [thus] created the great sea monsters, …
      The Hebrew words “gadolim taninim” translated here as “great sea monsters” has also been translated as whales, crocodiles, serpents, and dragons. Without doubt the word “gadolim” means “great” or “large,” but over the centuries, people translated the difficult word “taninim” in terms of their own experience. That’s why the King James Bible, translated by a person from a sea-faring nation, translated it as “whales.” In his book, The Science of God, Dr. Gerald Schroeder argues that the correct translation of the ancient Hebrew word “taninim” is “reptiles.” Therefore this passage could be translated as, “So God created the great reptiles.” Those would be the dinosaurs.
      … along with every particular species of living thing that crawls, with which the waters teem, …
      New forms of animals appeared, that developed the ability to crawl and walk on land.
      … and every particular species of winged flying creature.
      Winged dinosaurs and eventually birds appear.
      [Gen. 1:22] God blessed them, saying, ‘Be fruitful and become many, and fill the waters of the sea.’
      Millions of species of animal life eventually appear.
      ‘Let the flying creatures multiply on the land.’
      A number of species of animals develop the ability to fly in different ways, including bats, which are flying mammals.
      [Gen. 1:24] God said, ‘The earth shall bring forth particular species of living creatures, particular species of livestock, land animals, and beasts of the earth.’
      Mammals appear which eventually become of special interest and use to humans.
      [Gen. 1:26] God said, ‘Let us make man in our image and likeness.’
      The physical ancestors of humans appear in the form of smart animals (hominids).
      [Gen. 1:27] God [thus] created man with His image. In the image of God, He created him, …
      At some point, humans acquired the mysterious quality of consciousness.
      [Gen. 1:28] God said to them, ‘Be fertile and become many. Fill the land and conquer it. Dominate the fish of the sea, the birds of the sky, and every beast that walks the land.
      Humans come to dominate the Earth in ways no other life form has.
      First, it is important to note that no statement in Genesis 1 that could be related to science has been deliberately left out of the list. In other words, nothing contrary to science has been dishonestly excluded. Only the references to the six days in which these things occurred have been left out, because this is the subject of another essay. Next, it is important to understand that each of these statements is, as indicated above, entirely compatible with our current understanding of the origins and development of the universe. And, lastly, the steps in the development of our universe as listed in Genesis are in the correct scientific order.

      Before we begin to address the ultimate question of how someone could know all of this so long before modern science discovered it, let’s consider something simpler. Think about just the mathematical probability aspects of the last statement: Genesis 1 lists twenty-six significant steps in the development of the world in the correct order. To understand what this means, consider the following exercise in probability. Imagine that you were to take twenty-six uniform strips of paper, number them 1 through 26, place them face down on a table, mix them up, and then attempt to turn them over in the right order. Your chances of doing so would be one out of 26!. The number 26! is read as 26 factorial and simply means 26 x 25 x 24 x … x 3 x 2 x 1 . Written out in normal decimal form, the chances are

      1 out of 403,291,461,126,605,700,000,000,000.

      Read in English, the probability of turning all of the slips over in the right order by sheer luck would be

      1 out of 403 septillion, 291 sextillion, 461 quintillion, 126 quadrillion, 605 trillion, 7 billion.

      The odds against it are truly astronomical. The number 26!­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­ is more than the highest estimates of the number of stars in the universe. But even stated this way, the number is very difficult to grasp.

      We can gain a little better understanding of how greatly the laws of probability were stacked against the author of Genesis by imagining a lottery being held in your state each month in which exactly two million tickets are always sold. The chances of any ticket winning the big prize would be 1 out of 2,000,000. These extremely poor odds are such that no practical person would be foolish enough to count on it in order to provide for his or her family’s future. The odds of a person buying one ticket each month and winning the lottery four months in a row is about twenty-five times better than the odds of Genesis getting these 26 steps correct by chance.

      If a person won the lottery just two months in a row, the authorities would undoubtedly launch an investigation, because they would be certain that some form of cheating had occurred. There can be no doubt that some kind of scientific ‘cheating’ took place in the writing of Genesis. Christians call it divine inspiration.

      But now let’s consider more fully what Genesis accomplished. Imagine now that the author of Genesis must not only turn over the 26 slips of paper in the correct order, but as he does so, he must also write down on each paper what happened at that particular stage. All of this had to be accomplished about 30 centuries before science formulated the scientific history of our world. As unimaginably small as the probability of just listing the steps in the right order is, the chances of someone in ancient times guessing what these steps were is so much smaller that it is effectively zero. Genesis could not have been a lucky guess. Sam Harris is wrong about the Bible.

      This does not scientifically prove that the Bible is true; but it is significant evidence that Genesis 1 is completely compatible with modern science. It would be fair for Christians to say that it is remarkably compatible. Christians who have conceded that Genesis 1 is not literally true are therefore wrong to do so. They must take the time to read Genesis more carefully (and free of preconceptions), review the current state of physics and biology, and reassess their faith. Those Christians who maintained their faith and fought back against people like Sam Harris by denying much of what science has learned are also wrong. They can be admired for keeping their faith in scripture in the face of atheist attacks, but their Young-Earth Creationism is scripturally incorrect and scientifically unnecessary. What every Christian must understand is that Genesis 1 is arguably the most remarkable scientific document ever written.

  • Massimiliano 1989 A.D ha detto:

    Quando si hanno venti anni si è in buona salute, c’è la famiglia intorno e ci si sente immortali. Ma arriva un momento in cui la sensazione di immortalità svanisce e si è costretti a confrontarsi con l’inevitabilità del proprio annientamento e di quello dei propri cari».

    È proprio così. È un sempliciotto chi pensa che il benessere e l’istruzione potranno decretare la fine del cristianesimo.. Non sarà mai così, semplicemente perché non c’è benessere o potere che tenga di fronte all’oscuro signora, che tu sia Nerone o la zia Cesira.. E la morte e’ di per se la negazione totale di qualunque senso: a che pro creare qualcosa, essere onesti, imboccare la via stretta, se tanto devo fare la fine di un gatto asfaltato in autostrada e assistere alla distruzione, all’annichilimento, delle persone amate?

    Ma sopratutto, quale pazzo desidererebbe affezionarsi a qualcuno o creare del legami pensando sinceramente che verranno inghiottiti dal nulla? Sarebbe deleterio in questo caso, perfino l’attaccamento verso la propria madre andrebbe rifuggito il più possibile, perché sarebbe solo fonte di sofferenza.La cosa buffa è che ho fatto un percorso inverso rispetto a molti altri, ho sempre avuto una mente razionalista e analitica fin da piccolo, talmente razionalista che, purtroppo, la morte ha cominciato ad angosciarmi (o meglio, ho preso coscienza della mortalità che attende tutti gli esseri umani, nessuno escluso) quando avevo solo 3 anni ma il mio cuore mi ha sempre detto qual’era la verità.. Purtroppo, proprio a causa della mente razionalista che ho sempre avuto, ho dovuto cercare prove “tangibili” cne confermassero il Mio Credo, e grazie a Dio sono arrivate, io Signore ha esaudito le mie preghiere.

    Ringraziamo Nostro Signore che ha sconfitto la morte per tutti noi con il Suo sangue… Senza il Suo sacrificio non ci sarebbe stato il nulla, per gli esseri umani, ma la perdizione eterna.
    E un grazie ancora alla redazione per i suoi preziosi articoli, state facendo davvero un gran lavoro.

    Dal libro dell’Apocalisse, un passo che riassume la mia vita di fede è quella di molti altri.

    Tu dici: «Sono ricco, mi sono arricchito; non ho bisogno di nulla», ma non sai di essere un infelice, un miserabile, un povero, cieco e nudo. Ti consiglio di comperare da me oro purificato dal fuoco per diventare ricco, vesti bianche per coprirti e nascondere la vergognosa tua nudità e collirio per ungerti gli occhi e ricuperare la vista. Io tutti quelli che amo li rimprovero e li castigo. Mostrati dunque zelante e ravvediti. Ecco, sto alla porta e busso. Se qualcuno ascolta la mia voce e mi apre la porta, io verrò da lui, cenerò con lui ed egli con me”.

    Sia lodato Gesu Cristo, mia solida roccia.

    • Michele Venturini ha detto:

      Caro Massimiliano, mi ritrovo molto nelle tue parole… Con la differenza di non aver ancora trovato la prova, o la “Prova”, e la conseguente Pace. Quanto mi piacerebbe poter conoscere il tuo cammino, e la prova a cui tu fai riferimento!

      • Massimiliano 1989 A.D ha detto:

        Non so se sia un cammino che ti piacerebbe o converrebbe intraprendere.

        Chi lotta con i mostri deve guardarsi di non diventare, così facendo, un mostro. E se tu scruterai a lungo in un abisso, anche l’abisso scruterà dentro di te. (Friedrich Nietzsche)

  • Meister Eckhart ha detto:

    Segnalo una svista dell’autore: Ayn Rand era una donna (quarto paragrafo).

    Andando sul contenuto: l’oggettivismo razionalista è quanto di peggio il pensiero filosofico sia stato in grado di produrre. E, come la Salviander giustamente osserva, è una concezione davvero triste del mondo, dal mio punto di vista.

  • Dario* ha detto:

    Onestamente devo dire che, per quanto mi riguarda, la sua testimonianza era cominciata bene salvo poi terminare in modo piuttosto deludente. Insomma, ok le premesse ed alcuni ragionamenti, ma quando mi vieni a giustificare la fede solamente perché attraversi un momento doloroso e per una presunta visione…
    Se ha trovato la fede buon per lei, ma se non fossi credente una testimonianza del genere mi allontanerebbe dalla fede ancor di più. Della serie, una testimonianza così sembra la conferma di tutti i più stupidi luoghi comuni di chi avversa il cristianesimo: “Dio sarebbe un’entità immaginaria creata dalla mente umana come placebo contro il dolore”, “i credenti sono semplicemente gente facilmente suggestionabile”, “fede = superstizione”, “quando avrò anche io una visione allora magari crederò”, ecc.
    Magari sarò io ma, senza polemica, preferisco ben altro genere di testimonianza

    • Max ha detto:

      Sono d’accordo con Dario*. Vedi la mia seconda risposta piu’ sopra.

    • muggeridge ha detto:

      Io invece penso che quando inizi a credere o ad aprirti verso la religione e poi ti capitano delle disgrazie è più facile abbandonare tutto e ritornare a non credere, perché si finisce dritti nel “mistero del male”, perché c’è il male, se Dio ci vuole bene ? Ad esempio conosco una fedele anziana che subisce la sofferenza di venire presa in giro dai suoi stessi figli che le rinfacciano che le sue preghiere non sono riuscite ad evitarle di diventare vedova…lei persevera, ma deve essere insopportabile avere il dolore per la perdita di una persona cara e le prese in giro dei tuoi stessi figli per la tua fede che sarebbe “evidentemente” inutile e fondata sul nulla, ai loro occhi. A che prova tremenda l’ha sottoposta Dio !Volendo sdrammatizzare, senza tirare in ballo il solito Giobbe, viene in mente la simpatica interiezione di Santa Teresa d’Avila dopo che era rimasta bloccata in un suo trasferimento a causa di un incidente alla carovana su cui viaggiava: “Signore so che tu doni queste cose ai tuoi amici, per questo ne hai così pochi !”

      • Dario* ha detto:

        Io penso che la fede non dovrebbe mai fondarsi su una situazione contingente, positiva o negativa che sia, altrimenti quando questa cambia (ed in questa vita c’è ben poco che rimane stabile), crolla inevitabilmente tutto. Tra l’altro, ma magari è solo una mia impressione, si rischia di pensare che la fede sia solo una cosa per sfortunati e derelitti, che quando tutto va bene della fede non ci sia bisogno.
        Comunque sia, ribadisco che sono contento per lei, è solo che per come era partita mi ero fatto delle aspettative forse un po’ troppo alte su come avrebbe proseguito col discorso e quando poi ha tirato in ballo una visione come causa della sua conversione sono rimasto piuttosto deluso, tutto qui

        • Massimiliano 1989 A.D ha detto:

          Comunque sia, ribadisco che sono contento per lei, è solo che per come era partita mi ero fatto delle aspettative forse un po’ troppo alte su come avrebbe proseguito col discorso e quando poi ha tirato in ballo una visione come causa della sua conversione sono rimasto piuttosto deluso, tutto qui

          Se è per questo anche la Fede di San Paolo e’ motivata da una visione, come sappiamo bene tutti. Non è che la fede sia qualcosa solo per sfortunati o derelitti, semplicemente, molte persone; quando tutto va bene, hanno abbastanza “divertissement” per poter evitare di pensare e fare i conti col senso della vita e col perché delle cose… Non è la fede ad essere per derelitti e disgraziati, e’ che molte persone vivono, de facto, come fossero immortali fino a quando non succede qualcosa che obbliga a fare i conti con l’impermanzenza del tutto.

          C’è chi reagisce concludendo che DIO non esiste, come Primo Levi, c’è chi invece proprio nel dolore trova il Cristo. Poi c’è chi la trova nel modo in cui l’ho trovata io.. Non sempre la fede può essere trovata solo tramite la ragione, a volte serve qualcosa di più, e il qualcosa in più puo arrivare proprio da una delle cosiddette “situazioni contingenti”.

          • Dario* ha detto:

            La fede di S.Paolo è cominciata con un incontro, non una visione. Le visioni le hanno (diciamo pretendono di averle) i medium, le persone psicologicamente labili (sia pure una situazione temporanea), ecc.
            Quello che intendo dire comunque non è che a lei non possa essere realmente apparso Gesù (anche se da come se ne parla nell’articolo la cosa resta fumosa ed ambigua, potrebbe benissimo rientrare nel campo dell’autosuggestione). La questione è che un’esperienza del genere, anche se magari autentica, non è (per quanto mi riguarda) di nessun aiuto per chi legge, non in questi termini, anzi può essere controproducente per i motivi che ho scritto sopra. Qualche possibile obiezione che potrei aggiungere alla lista sarebbe “perché a lei un segno ed agli altri no?” (sempre ammesso che di segno possa parlare), “ho fatto sogni anche più strani”, “ho avuto esperienze anche più curiose”, ecc.
            In generale una testimonianza è utile agli altri non perché racconta una storia ma perché da ragioni per credere. Personalmente mi è molto più utile una testimonianza di qualcuno che non afferma fatti soprannaturali ma che la manifesta con il cambiamento della propria vita, l’avvenimento di un incontro. Di gente che racconta fatti più o meno inspiegabili (e questo non è neppure particolarmente inspiegabile) è pieno il mondo ed i più sono frottole. Ciò che rende credibile S.Paolo è come ha vissuto la propria vita dal momento in cui ha incontrato Dio in poi, è come è morto, questa è la sua vera testimonianza.

            • Massimiliano 1989 A.D ha detto:

              Ciò che rende credibile S.Paolo è come ha vissuto la propria vita dal momento in cui ha incontrato Dio in poi, è come è morto, questa è la sua vera testimonianza.

              Si è quello che dico sempre anch’io, ma appunto il suo cambiamento avvenne tramite un evento sovrannaturale. Poi è chiaro che cio che lo ha reso credibile sia stato il suo comportamento successivo, una fede che si è spinta fino alle estreme conseguenze del martirio. Giustificare il comportamento di San Paolo e’ uno degli scogli peggiori su cui si infrangono le invettive degli atei.

              Per quanto riguarda l’astrofisica dell’articolo non possiamo sapere come siano andate realmente le cose, ovviamente. Ma la domanda “perché a Lei un segno e ad altri no” la si può rigirare a chiunque e per qualunque fatto, dai tre pastorelli di Fatima fino a Padre Pio, che aveva un rapporto diretto con il suo angelo custode, con Gesù e la Madonna.
              Se desse dei segni a tuti non ci sarebbero atei o persone che credono in fedi sbagliate, ma, secondo la mia esperienza personale, a chi ha bisogno di segni e cerca il Signore, Lui non si fa attendere.

        • muggeridge ha detto:

          Non si è trattato di una conversione istantanea, ma di un percorso che lì ha avuto una momento significativo. Per me, cattolico, credo che questo percorso per la ricercatrice non sia concluso, perché non ho evidenza che sia diventata cattolica. Le vie per arrivare al Signore sono infinite e ogni motivo è valido per convergere verso di Lui, non esiste una fede “superiore” a un’altra, almeno a noi non è dato giudicare in questo modo. Il Signore sa quello che è più opportuno per ognuno di noi e non è particolarmente ben disposto verso “i sapienti e gli intelligenti” che spesso, quando alla fine si dovessero convertire, hanno una fede astratta, “nobile e disinteressata” solo ai nostri occhi, ma che magari si contrappone con orgoglio e quindi in modo peccaminoso, alla fede dei semplici, quelli a cui sono bastati dei motivi banali per arrivare a Dio.

          • Dario* ha detto:

            Ma guarda che io non contesto per niente la sua conversione o come sia avvenuta (le vie di Dio sono infinite ed imperscrutabili), soltanto dico che non la trovo molto significativa per essere additata ad esempio e che anzi, potrebbe rivelarsi controproducente in quest’ottica. In realtà comunque non è neppure questo ciò che intendevo inizialmente, ciò che dicevo è semplicemente io a leggerla sono rimasto un po’ deluso, dopo l’introduzione mi aspettavo di meglio. Tutto qui

            • Dario* ha detto:

              Tanto per essere un po’ più concreto, linko testimonianza in cui mi sono imbattuto che trovo estremamente più interessante sotto molteplici punti di vista: http://www.beliefnet.com/News/Science-Religion/2005/08/Breaking-The-Science-Atheism-Bond.aspx?p=1

              • muggeridge ha detto:

                A me pare una conversione “cervellotica”, tutta di testa, capisco che qui possa essere ritenuta la conversione “modello”, ma personalmente sono di altro tipo le conversioni che ho trovato più interessanti, diciamo che, restando tra gli uomini di scienza e di alta razionalità, il modello che più mi convince è quello di Pascal, che però si esprime in questi termini nel momento decisivo (memoriale trovato al momento della morte):

                L’anno di grazia 1654

                Lunedì 23 novembre, giorno di S.Clemente, papa e martire, e di altri del martirologio.
                Vigilia di S.Crisogono martire e di altri.
                Dalle ore dieci e mezzo circa di sera fino a mezzanotte e trenta circa.

                Fuoco

                “Dio d’Abramo, Dio d’Isacco, Dio di Giacobbe”
                non dei filosofi e dei dotti.
                Certezza. Certezza. Sentimento. Gioia. Pace.
                Dio di Gesù Cristo
                Deum meum et Deum vestrum.
                “Il tuo Dio sarà il mio Dio”.
                Oblio del mondo e di tutto fuorché di Dio.
                Egli non si trova che per le vie insegnate dal Vangelo.
                Grandezza dell’anima umana.
                “Padre giusto, il mondo non ti ha conosciuto, ma io ti ho conosciuto”.
                Gioia, gioia, gioia, lacrime di gioia.
                Io me n’ero separato.
                Dereliquerunt me fontem aquae vivae
                “Mio Dio, mi abbandonerai?”.
                Che io non ne sia separato in eterno.
                “La vita eterna è questa: che conoscano te, solo vero Dio, e colui che hai mandato, Gesù Cristo”:
                Gesù Cristo!
                Gesù Cristo!
                Io me n’ero separato. Io l’ho fuggito, rinnegato, crocifisso.
                Che non ne sia mai più separato.
                Egli non si conserva che per le vie insegnate dal Vangelo.
                Rinuncia totale e dolce.
                Sottomissione totale a Gesù Cristo e al mio direttore.
                Eternamente in gioia per un giorno di esercizio sulla terra.
                Non obliviscar sermones tuos. Amen.

                • Dario* ha detto:

                  Mai detto di volerla elevare a “conversione modello”, è semplicemente la descrizione di una conversione in cui mi sono imbattuto oggi per caso. L’ho messa lì in contrapposizione a quella di cui si parlava solo perché almeno c’è un po’ di carne al fuoco, al contrario di quella dell’articolo. Il focus del discorso non è su una cronaca di un evento che, nel concreto, risulta indifferente a tutti meno a chi lo ha vissuto. Piuttosto il focus è posto (anche se non sempre chiaramente o efficacemente) su come la conversione abbia cambiato la vita e la prospettiva di chi l’ha vissuta, contiene spunti di riflessione sul modo di ragionare precedente e successivo alla conversione, argomenti sul perché e sul come l’ateismo non sia per niente razionale, ecc. Tutta una serie di cose che possono essere di qualche giovamento, di aiuto o almeno una provocazione per chi legge e non un sterile resoconto di una sequenza di fatti senza neppure accennare a cosa questi fatti abbiano poi portato nel concreto.
                  In soldoni, la Salviander dice che prima era atea e perché, che poi si è un po’ liberata di questa concezione (in buona misura come conseguenza di un innamoramento con un cristiano) perché ci sono risposte (come al dolore) che questa non è in grado di fornire, che ha avuto una visione e che adesso è cristiana. Non dice né che cosa abbia comportato l’essere divenuta cristiana, né perché adesso si consideri nel giusto mentre prima non lo fosse, né se questo le abbia dato qualche risposta in più, ecc. Dice solo che essere cristiano non è incompatibile con l’essere scienziato senza peraltro argomentare l’affermazione. Insomma, per come la vedo io manca proprio il nocciolo di ciò che dovrebbe essere una testimonianza: il rendere ragione della speranza, l’argomentare di come la vita cambi, il dare ragione del senso che l’esistenza guadagna, ecc.
                  Insomma, se da non cristiano leggessi una testimonianza del genere probabilmente reagirei con un “e allora?”, un “chi se ne frega!”, un “buon per lei ma cos’ha a che fare con me tutto questo discorso?”, un “in base a cosa la vita che ha avuto poi sarebbe migliore di quella che aveva prima?” o chissà che altro.

                  Non credo che si possa prendere una conversione “a modello”, ciascuno ha la propria vita ed il proprio modo di essere e Dio raggiunge ciascuno in modo diverso e personale, ma se non si da testimonianza di come la vita cambi nell’incontro con Dio non si rende certo la cosa appetibile a chi non sa di cosa si parli. Se proprio dovessi parlare di conversione penso che citerei S.Agostino, ciò che hai citato tu può anche rendere poeticamente l’idea a chi abbia già avuto un’esperienza di fede ma risultano frasi sconnesse per il tizio qualunque. Io per lo meno la vedo così

                • Massimiliano 1989 A.D ha detto:

                  A me pare una conversione “cervellotica”, tutta di testa

                  In effetti spesso e’ proprio questo il problema, perché ci si dimentica delle parole del grande San Paolo, che DIO l’abbia in gloria

                  Noi predichiamo Cristo crocifisso, scandalo per i Giudei, stoltezza per i pagani; 24 ma per coloro che sono chiamati, sia Giudei che Greci, predichiamo Cristo potenza di Dio e sapienza di Dio.

                  Poi continua con parole illuminanti

                  Perché ciò che è stoltezza di Dio è più sapiente degli uomini, e ciò che è debolezza di Dio è più forte degli uomini.

                  È forse razionale credere in un uomo nato da una vergine, che camminava sulle acque, resuscitava i morti, resuscitò Egli stesso, che è Dio uno e trino vero DIO e vero uomo?
                  No, non è razionale, eppure noi ci crediamo perché ci fidiamo di coloro che sono morti per tramandare la Verità, e sopratutto perché Lo abbiamo incontrato concretamente nella nostra vita,
                  Il Buddismo e’ una fede molto più “razionale” del cristianesimo. Cionondimeno non è la Verità. La Verità e’ proprio quell’assurdità controintuitiva del Verbo che si fa carne, di Dio che si fa carne e che non viene nel mondo manifestandosi subito per ciò che è, ma nasce in uno sperduto borgo della Galilea, e muore nell’infamia di una morte riservata ai peggiori malfattori. E quando risorse non andò a prendersi la rivincita con i suoi carnefici, non obbligò il mondo intero a venerarLo, ma apparve a coloro che Lo avevano amato per dare loro nuova forza (infatti dopo la sua morte gli apostoli erano sconfortati e atterriti, cominciavano persino a mettere in dubbio la loro stessa fede).

                  Quanta differenza con i fasulli dei pagani e i loro capricci.

                  • Massimiliano 1989 A.D ha detto:

                    Dannazione, ho fatto casino il quote. La mia intenzione era mettere sotto quote solo le due citazioni di San Paolo, e invece ho messo in quote tutto.

                • Dario* ha detto:

                  La testa è un dono di Dio e come tale non è affatto in conflitto con la fede

                  • Dario* ha detto:

                    Anche questo post era in risposta a Massimiliano, mi sa che tra me ed il browser abbiamo fatto un po’ di casino coi link “Rispondi”

                  • muggeridge ha detto:

                    Sì, mi è noto che il fideismo è condannato quanto il razionalismo nel cattolicesimo (e dove sennò ? Solo il cattolicesimo tiene insieme gli opposti…). Non vorrei ricadere nel giudizio personale della “corretta conversione”, non avevo capito, Dario, che la conversione da te riportata era stata trovata in rete in giornata, per questo pensavo fosse un “modello”. Comunque Pascal è Pascal, voglio dire, quelle parole, che ai non credenti possono dire poco, sono solo la dimostrazione di Dio che irrompe nella sua vita, ma è la sua vita che fa da testimonianza a favore della sua scelta di credere. Parliamo pertanto dell’evento “clou” delle rispettive conversioni, per la Salviander pare sia stato un lutto, per l’altro ricercatore, solo un lungo ragionamento.
                    Quello che sappiamo della Salviander è peraltro dovuto a chi ha scritto l’articolo, ma non mi pare che l’avvicinamento alla fede sia avvenuto a causa del fidanzato finlandese, bensì sia iniziato prima, all’università conoscendo uomini di scienza credenti (di cui prima ne escludeva l’esistenza).
                    Per me la conversione più irresistibile, significativa e convincente di un contemporaneo resta quella di André Frossard. E’ vero che la causa di questa conversione istantanea è una rarissima teofania, ma è proprio una cosa del genere a poter sconvolgere chi non crede, sopratutto considerando il comportamento dello stesso Frossard prima e dopo quegli attimi in cui ha avuto il privilegio di avere una rivelazione personale dell’Assoluto.
                    Anche Frossard perse un figlio dopo la sua conversione e ne ha scritto definendo questo lutto il dolore più grande che un essere umano possa provare. Tornando alla Salviander pertanto ritengo che sia più solida una fede basata su un evento triste che una basata su degli eventi gioiosi inaspettati. A questo proposito Frossard dice che al suo “Natale” (la conversione) aveva fatto seguito, anni dopo, la sua “Passione” (il lutto per la morte di un figlio).

                    • Dario* ha detto:

                      Non mi fraintendere, io provo una grande ammirazione per Pascal, dicevo solo che per uno che già abbia avuto un’esperienza di fede il brano da te citato è una bellissima testimonianza ma non so onestamente quanto arriverebbe a qualcuno che non ne abbia avuto esperienza in quanto non è molto esplicativa in termini prettamente umani.
                      Per il resto, ribadisco, non ho mai voluto entrare nel merito della conversione della Salviander, ho anche scritto che ciascuno di noi arriva (o non arriva) alla fede per una strada propria e personale e non mi permetterei mai di giudicarle o confrontarle. Quello che intendevo è che la testimonianza a mio avviso è incompleta e mi lascia un po’ il sapore dell’inconcludenza non tanto per come sia avvenuta ma per come è stata esposta, è un po’ come se sia stata trascurata la parte migliore. Spero di essermi spiegato meglio questa volta 🙂

                      P.S. Il mio “La testa è un dono di Dio e come tale non è affatto in conflitto con la fede” era in risposta al “A me pare una conversione “cervellotica”, tutta di testa” di Massimiliano

                    • Dario* ha detto:

                      P.P.S. No, come non detto, pensavo di rispondere a Massimiliano ed invece rispondevo alla tua frase estrapolata dal contesto contenuta nel post di Massimiliano, ho fatto un po’ di confusione, oggi mi sa che non è giornata, scusatemi entrambi 😉

                    • Massimiliano 1989 A.D ha detto:

                      Per me la conversione più irresistibile, significativa e convincente di un contemporaneo resta quella di André Frossard”.

                      È vero, straordinaria: se non ricordo male (ora non ho il tempo di fare ricerche sul web, quindi correggimi se sbaglio) senti, in una Chiesa, il sussurro delle parole “vita spirituale”, ed uscì dalla medesima Chiesa dicendo ad un suo amico che lo aspettava fuori “sono cattolico, apostolico, romano. DIO esiste ed è tutto vero”.

                      Esperienza straordinaria senza dubbio, anche qui (come in tutte o quasi le rivelazioni divine, eccetto casi come le apparizioni di Fatima o Medjugorie, dove ovviamente per i veggenti la rivelazione e’ stata oggettiva, palese ed innegabile) si ripropone la scelta del chiaroscuro da parte del Creatore, che si rivela con dolcezza, non imponendo la Sua esistenza in maniera inconfutabile alla ragione. Anche il profeta Isaia lo chiamava “Deus absconditus”, DIO nascosto.

                      In ogni caso, ritengo che se il buon Dio concedesse una grazia simile a razionalisti materialisti come Odifreddi, Hawking (spero che Hawking non si offenda, mi rendo conto che paragonarlo al matematico inesistente sia come paragonare la cioccolata alla m@@@a, intendo rimarcare l’affinita’ di entrambi al pensiero materialistico), Dawkins, questi interpreterebbero l’avvenimento come un banale “calo di zuccheri” e magari inizierebbero a dubitare della loro stessa sanita’ mentale (e nel caso del matematico inesistente potremmo dire “meglio tardi che mai!!” 😀 😀 😀 )

                      Chi ha il cuore chiuso verso il Creatore non Lo riconoscera’ in ogni caso…

                • Dario* ha detto:

                  per Massimiliano (visto che non ti posso più rispondere sotto l’altro articolo):

                  Certamente, ma talvolta i demoni possono essere obbligati a dire la verità in nome di Dio.

                  Certo, talvolta, e tu come distingui il “talvolta” dalle altre volte? Non si può basare nulla sulle affermazioni di chi è menzognero per natura! A me risulta che tra le raccomandazioni che vengono fatte a chi assiste ad un esorcismo ci siano anche quelle di non dare retta a ciò che viene pronunciato ed in nessun caso mettersi a dialogare con il maligno perché la sua intelligenza annichilisce la nostra e se gli si da retta ci può rigirare come un calzino a suo piacimento. Gli esorcisti seri ci vanno cauti e di certo non si mettono a scherzare con cose del genere. Questo non vuol dire che si debba avere paura del diavolo se ci si affida a Dio, ma neppure che ci si possa permettere la sicumera di scherzare con lui come si farebbe con un coniglietto

                  Se ti ricordi ho più volte consigliato agli scettici di chiedere di assistervi, vedrebbero che fine farebbe il loro materialismo.. A mio avviso non farebbe male nemmeno a molti preti, visto che alcuni di loro negano l’esistenza del demonio.

                  Certo che mi ricordo e sono anche dell’idea che probabilmente hai sbagliato a farlo perché assistere ad un esorcismo non è cosa certamente da consigliare a chi abbia la fede debole o chi non ce l’abbia affatto. Non è come andare al cinema o al luna park

                  Per quanto riguarda il caso in oggetto non posso sapere come andarono le cose in realtà.

                  Appunto, quindi perché parli di cose che non conosci?

                  In genere le rivelazioni del demonio vengono prese con le pinze, la cosa fondamentale e’ farsi dire il loro nome, e questo può avvenire solo in nome di Dio, per Suo volere.
                  La possessione ad opera dei demoni maggiori, come Memnoch, Azazel, Asmodeo, Astaroth, Baal e altri sono rare, in genere avvengono ad opera di demoni minori.

                  Anche tutte queste faccende del farsi dire il nome e di coltivare tutta questa curiosità per le cose preternaturali è una pratica che ti sconsiglio vivamente perché il confine con la superstizione e con l’occultismo è davvero sfumato. Sono lande in cui sarebbe bene non addentrarsi mai se non strettamente necessario ed, in quest’ultimo caso, cosa da farsi con estrema prudenza. I diavoli non sono pokemon!

                  • Massimiliano 1989 A.D ha detto:

                    Dario, ma infatti mi riferivo al fatto che è l’esorcista che può costringere il demonio a dire la Verità in nome di Dio, non certo i fedeli che assistono in preghiera! Farsi dire il nome dell’entita’ e’ una delle tappe fondamentali per la liberazione del posseduto, che può (purtroppo) richiedere anche mesi o anni talvolta, ma di certo non spetta al fedele tale compito, ne tantomeno può rivolgersi all’entità. Mi sa che su questo ci siamo fraintesi 🙂 .
                    Io venni a contatto con quel mondo inizialmente per motivi personali, ma devo dire che sono state esperienze illuminanti dal punto di vista della fede, ecco perché le ho consigliate ad esempio a Federico, un agnostico che frequenta Uccr e che è in cerca della fede, che ha bisogno di “segni”. Mi ha detto che lo farà, staremo a vedere..

                    Il sonetto su Maria l’ho postato perché l’ho trovato sul web e mi è piaciuto, indipendentemente dalla sua origine. Poi non so se sia stato davvero “preparatorio” alla proclamazione del dogma dell’immacolata concezione, ma l’ho trovato bello ( oh, de gustibus 🙂 ).

                    Ecco, ci tenevo a chiarire in particolare i primi punti perché ho l’impressione di essere stato frainteso, e su queste cose drammaticamente serie e fonte di sofferenza per molte persone e’ bene essere chiari. 🙂

                    Ad maiora Dario.

                    • muggeridge ha detto:

                      Rispondo qui alla questione di Frossard. Quando si convertì era un ventenne, giovane giornalista, figlio del ministro del governo del Fronte Popolare di Leon Blum, socialista, ma suo padre era del partito comunista. Lui era ateo educato ai corsi di ateismo e di origine ebrea. Finì in quella chiesa di Parigi per cercare un suo collega che aveva accompagnato sin lì per una piccola commissione e che doveva aspettare al di fuori della chiesa. Vedendo che tardava lo andò a cercare in chiesa e trovò…Dio. Prima di entrare in quella chiesa aveva in mente solo l’appuntamento galante con una coetanea tedesca che avrebbe avuto in serata e che saltò a conversione avvenuta.La sua conversione fece anche un po’ di scalpore perché si pensò a un complotto cattolico contro il primo governo socialista della storia in Francia, ma nessuno nel dopoguerra se ne ricordava. Frossard dopo le vicissitudini della guerra che lo videro anche in un certo senso protagonista, tornò a far parlare di sé come giornalista e saggista, ma tornò sulla sua conversione solo nel 1969 con il libro “Dio esiste, io l’ho incontrato”, cui seguirono diversi altri libri non tutti sulla fede. Divenne accademico di Francia nel 1987 e morì nel 1995.
                      Un cambiamento così radicale in pochi istanti, non è spiegabile, in questo caso non valgono le solite obiezioni di chi non vuole credere che tirano in ballo la suggestione o fumosi motivi neurofisiologici. Anche in questo caso comunque Dio ha scelto una certa sobrietà per rivelarsi agli uomini, non ha puntato su un completo sconosciuto la cui improvvisa conversione sarebbe stata subito annoverata tra le molte cose strane che avvengono nel mondo, non ha però neanche puntato su un personaggio molto noto, magari un potente, un capo di Stato o un leader ideologico, la cui conversione avrebbe finito per diventare storica, ma ha puntato su una persona che si sarebbe in seguito distinta nel campo dell’informazione e avrebbe potuto comunicare e testimoniare al meglio i valori cristiani, per proporli e non per imporli. Anche in questo caso resta quindi quel minimo di chiaroscuro necessario per le questioni di fede (del credere o meno), se non altro perché, non trovandosi nei libri di storia, di solito se ne viene al corrente solo quando c’è già una ricerca attiva di Dio, un’attività che procede dal cuore anche se poi, per ragionarci sopra in modo corretto, è necessaria pure la testa.

      • Massimiliano 1989 A.D ha detto:

        Ad esempio conosco una fedele anziana che subisce la sofferenza di venire presa in giro dai suoi stessi figli che le rinfacciano che le sue preghiere non sono riuscite ad evitarle di diventare vedova…lei persevera, ma deve essere insopportabile avere il dolore per la perdita di una persona cara e le prese in giro dei tuoi stessi figli per la tua fede che sarebbe “evidentemente” inutile e fondata sul nulla, ai loro occhi. A che prova tremenda l’ha sottoposta Dio!

        Non solo, considera anche che quel l’anziana deve temere per i propri figli, che non sono certo in una situazione positiva per quanto riguarda la salvezza dell’anima. E deve essere un pensiero straziante per un genitore, il timore che i propri figli possano dannarsi.

    • ACQUARIUS ha detto:

      Da non credente,concordo con te. Riguardo invece Alister McGrath e qui ribadisco il mio non essere credente,lo considero un grande pensatore cristiano e consiglio a tutti, credenti e non, di leggere ciò che scrive.Purtroppo non ho ancora avuto modo di leggere invece il suo libro “l’illusione di dawkins”.Sicuramente si tratta di una lettura molto interessante ed ho tutta intenzione di comprarlo. Leggere Alister McGrath credo che possa aiutare alcuni credenti a maturare una fede lontana dal folklorismo e aiutare atei o agnostici a prendere le distanze da un tipo di approccio scientista che è tanto ridicolo se non peggio quanto lo sono le credenze dei pentecostali americani.

      • Dario* ha detto:

        Io sono dell’idea che, come forse scrivi anche tu, non si possa né prescindere dal ragionamento razionale (neanche in campo di fede) né pretendere che la ragione umana possa rispondere esaustivamente a tutto (penso che chiunque sano di mente abbia avuto esperienza dei propri limiti nel corso della propria vita). Ad un estremo si ha la superstizione e non più la fede, mentre dall’altro si ha l’assolutizzazione della propria superbia, entrambe influenze che non possono portare a niente di buono

        • ACQUARIUS ha detto:

          Si più o meno voglio dire questo.Anche se io più che un discorso di superbia, ne farei un discorso di confusione e ignoranza.

  • beppino ha detto:

    Certo che la dottoressa non si lascia pestare i piedi (–> vedi).

    • beppino ha detto:

      Mi riferisco al suo post del 27 di maggio…

      • Dario* ha detto:

        Prima ho avuto modo di leggere un po’ di ciò che scrive e devo dire che dimostra di avere una bella testa

  • Annalisa ha detto:

    “… Il mio cuore mi ha sempre detto qual’era la verità.. Purtroppo, proprio a causa della mente razionalista che ho sempre avuto, ho dovuto cercare prove “tangibili” cne confermassero il Mio Credo, e grazie a Dio sono arrivate, io Signore ha esaudito le mie preghiere.”
    È bello scoprire che altri hanno avuto la mia stessa esperienza! È proprio vero che il Signore fa di tutto per attirarci a sè… Crediamo di essere noi a scoprire Lui e invece è Lui che ci marca stretto finché ci accorgiamo che era sempre stato lì ad aspettarci pazientemente. Che bello.

    • Annalisa ha detto:

      Doveva essere in risposta al post di Massimiliano 1989 A.D., ma ho sbagliato e l’ho scritto qui. Sorry.

      • Massimiliano 1989 A.D ha detto:

        Quando ho scritto che talvolta il Signore sceglie proprio il male per attrarre chi lo cerca a Se, non intendevo un male generico, come può essere una malattia o la korte di un proprio caro, intendevo IL male, Satana e gli angeli caduti.

        Ne ho già parlato in altri topics, ciò che mi tolse ogni dubbio sulla veridicita’ del mio percorso di fede fu precisamente la constatazione empirica dell’esistenza dei demoni che, per ovvi motivi, e’ essa stesa prova dell’esistenza di Dio. È iniziato tutto quando, per motivi personali, mi ritrovai coinvolto negli esorcismi, a causa della possessione di una persona a me cara (ora liberata). È incredibile che ci siano persino dei preti che dubitano dell’esistenza dei demoni come entità’ personali, forse farebbe bene a questi vedere qualche vero posseduto per schiarirsi le idee..
        Forse non conoscono bene la Bibbia, che è piena di riferimenti agli angeli.

        Successivamente, per ringraziare il Signore, decidetti di continuare ad assistere in preghiera l’esorcista (quasi ogni esorcista ha un gruppo di fedeli che lo aiutano in preghiera durante i riti di liberazione) ma poi lasciai perdere perché la cosa era diventata difficile a livello emotivo. Recentemente ho fatto un voto a San Michele Arcangelo e ho ripreso.
        Recentemente, tra l’altro, ad un ragazzo agnositco che frequenta questo forum con il nome di Federico, che diceva di aver bisogno di vedere il sovrannaturale per sconfiggere il suo scetticismo, ho consigliato proprio di fare questa esperienza, che per molti aspetti può essere davvero “illuminante”.
        Questo è il topic dove ne avevamo parlato https://www.uccronline.it/2015/05/24/la-testimonianza-di-denzel-washington-quel-che-ho-avuto-lo-devo-a-dio/

        Proprio perché anche io una volta volevo delle “prove”, avevo bisogno di qualcosa che zittisse il mio razionalismo un volta per tutte, e il Signore ha fatto in modo che arrivassero. Come dicevo, le sue vie non sono le nostre vie, e i Suoi pensieri non sono i nostri pensieri, tant’è che nel mio caso utilizzò proprio il demonio per portarmi da Lui. È la sua peculiarita’, trarre il bene anche dal male: come nel caso della caduta dopo il peccato primario, riscattata dal sangue dell’Agnello di Dio che porterà i salvati a una condizione di maggior Gloria di quella precedente. Non so se lo sai, ma la caduta dei nostri progenitori viene chiamata culpa felix, ovvero colpa felice, proprio per questa ragione.

        Sant’Agostino diceva

        Nulla si oppone al fatto che la natura umana sia stata destinata ad un fine più alto dopo il peccato. Dio permette, infatti, che ci siano i mali per trarre da essi un bene più grande. Da qui il detto di san Paolo: “Laddove è abbondato il peccato, ha sovrabbondato la grazia” (Romani 5, 20). Perciò nella benedizione del cero pasquale si dice: “O felice colpa, che ha meritato un tale e così grande Redentore!” »

        • Annalisa ha detto:

          Caro Massimiliano, per me il Male ( non il male, proprio il Male) ha definito il Bene. Non solo. Ora so anche che la Verità corrisponde esattamente a quello che dice la Chiesa cattolica da secoli. Mi piacerebbe potermi dilungare, ma qui proprio non è possibile. Saluti, Massimiliano!

          • Massimiliano 1989 A.D ha detto:

            Caro Massimiliano, per me il Male ( non il male, proprio il Male) ha definito il Bene.

            Come è successo a me.. Comunque si, qui non è possibile parlarne nei dovuti modi 😉 .

          • Massimiliano 1989 A.D ha detto:

            Questa risposta di Annalisa (se l’ho interpretata correttamente) e’ anche una risposta illuminante al discorso di Dario 😉 .

    • Massimiliano 1989 A.D ha detto:

      Si è vero Annalisa. Diciamo che si fa trovare da chi Lo cerca e magari non Lo ha ancora trovato. Ma rispetta anche la libertà di chi Lo rifiuta: molti atei non Lo cercano, non chiedono e non ottengono.

      • Massimiliano 1989 A.D ha detto:

        Talvolta sceglie proprio il male per attirare chi Lo cerca a se, come è successo con me. È impossibile capire fino in fondo i Suoi disegni, diciamo che io cercavo qualcosa che “violentasse” e umiliasse la mia ragione, in modo da poter finalmente avere le conferme che cercavo, e Lui ha fatto in modo che ciò succedesse. Il modo l’ha scelto Lui, ripeto è impossibile comprendere il Suo disegno fino in fondo, come ci ricorda anche il profeta Isaia (che DIO l’abbia in gloria) in questo bellissimo passo:

        Cercate il Signore, mentre si fa trovare,invocatelo, mentre è vicino. L’empio abbandoni la sua via e l’uomo iniquo i suoi pensieri; ritorni al Signore che avrà misericordia di lui e al nostro Dio che largamente perdona. Perché i miei pensieri non sono i vostri pensieri, le vostre vie non sono le mie vie – oracolo del Signore. Quanto il cielo sovrasta la terra, tanto le mie vie sovrastano le vostre vie, i miei pensieri sovrastano i vostri pensieri. Come infatti la pioggia e la neve scendono dal cielo e non vi ritornano senza avere irrigato la terra, senza averla fecondata e fatta germogliare, perché dia il seme al seminatore e pane da mangiare, così sarà della parola uscita dalla mia bocca: non ritornerà a me senza effetto, senza aver operato ciò che desidero
        e senza aver compiuto ciò per cui l’ho mandata

        • Annalisa ha detto:

          Mi ritrovo in pieno nelle tue parole! Dopo anni di tira e molla, dall’indifferenza all’agnosticismo all’ateismo e poi a una fede tiepida, poi ancora l’indifferenza, ecco finalmente l’evidenza. Inequivocabile, chiara e distinta. Come dire: sono sempre stato qui, come hai fatto a non vedermi?

          • Massimiliano 1989 A.D ha detto:

            Pura curiosità, ovviamente non sei obbligata a rispondere ne voglio metterti in imbarazzo: ti è successo qualcosa di particolare oppure si tratta di un’evidenza interiore, del cuore?
            Entrambi sono modi che il Signore sceglie per attirare a Se i suoi figli, l’evidenza esteriore di miracoli fatti sovrannaturali oppure l’evidenza del sentire interiore, non per questo meno vero.

            Con me ha scelto la prima via perché sono “de coccio” e la mia ragione mi impediva di lasciarmi andare. 😀
            Con te invece?

            • Annalisa ha detto:

              L’uno e l’altro, Massimiliano. L’esperienza interiore, che si rinnova tutti i giorni è la conseguenza di “qualcosa di particolare” che mi ha rivoltato come un calzin e ha fatto di me un’altra persona. Ma del resto Lui fa nuove tutte le cose… 🙂

              • Massimiliano 1989 A.D ha detto:

                Sono felicissimo per te 🙂 .
                Rimani salda nella fede e affidati alla nostra mamma celeste e a Gesù, non ti tradiscono mai.

  • Giallo ha detto:

    Invidia! Io sono ancora in sala di attesa….sigh.

    • Leggi il Vangelo e invoca lo Spirito Santo con umile sincerità, non si farà attendere una “brezza leggera”.

      “Ed ecco che il Signore passò. Ci fu un vento impetuoso e gagliardo, da spaccare i monti e spezzare le rocce davanti al Signore, ma il Signore non era nel vento. Dopo il vento un terremoto, ma il Signore non era nel terremoto. Dopo il terremoto un fuoco, ma il Signore non era nel fuoco. Dopo il fuoco, il sussurro di una brezza leggera. Come l’udì Elia si coprì il volto con il mantello. Uscì e si fermò all’ingresso della caverna. Ed ecco venne a lui una voce che gli diceva: che cosa fai qui Elia?” (1Re 19,11-13)

  • “…tutti concentrarti a godersi la vita, gli oggettivisti razionalisti non sembravano provare alcuna gioia. Erano rabbiosamente preoccupati di rimanere indipendenti da qualsiasi pressione esterna».”

    Una ottima descrizione dell’inferno.

    • Dario* ha detto:

      Con forse la differenza che all’inferno mi sa che non ci sarà neppure la minima consolazione data dall’illusione di essere intenti a godersi la vita

  • alice ha detto:

    Papa Francesco MITICO!!!
    Stiamo facendo il conto alla rovescia per fare festa! Ottobre sará il mese delle novitá! E gia previsto che il sinodo cambiera per sempre le cose.
    Quel stupido sesto comandamento se ne andrá a farsi un bagno lontano dalla Terra!!!
    Evviva la liberta!!!!!!!!!!