Il bimbo malato di tumore con il sogno di celebrare la Messa
- Ultimissime
- 19 Mar 2015
Rafael Freitas è un bambino brasiliano di tre anni che ama “celebrare” quotidianamente la Santa Messa e che un giorno vorrebbe diventare, perché no, Papa. Purtroppo questa sua particolare devozione non è l’unica cosa che lo sottrae alla normalità di un bambino della sua età. Al piccolo Rafael è stata infatti diagnosticata una forma aggressiva di tumore.
La storia di devozione alla Messa di Rafael inizia quando, ad appena un anno, a malapena in grado di camminare, il bambino incominciò ad identificarsi ed imitare il sacerdote nelle varie occasioni in cui la famiglia Freitas partecipava alla celebrazione della Messa. «Quando il sacerdote alzava il calice, Rafael alzava la sua piccola ciotola», ha dichiarato il padre, Randersson Freitas alla CNA/EWTN News. Nel 2014, la terribile scoperta: i dottori diagnosticano al piccolo un tumore in fase avanzata che attacca le ossa e il sistema nervoso.
Iniziati i cicli di chemioterapia a marzo dello stesso anno, i dottori si sono subito dimostrati scettici di un possibile recupero. Rafael, affatto scoraggiato, ha continuato a “celebrare” Messa, chiedendo anche un quantomeno originale dono al sacerdote della Cappella ospedaliera: il piccolo piattino dorato che viene usato per tenere l’Ostia. Colpito da tale richiesta, il cappellano non solo ha esaudito il suo insolito desiderio ma gli ha regalato una piccola tunica ed una stola ad hoc. Il «regalo migliore» che suo figlio potesse ricevere, ha dichiarato il padre di Rafael. Da quel giorno, il bambino non ha fatto che aumentare le sue “celebrazioni”, che sono finite anche su Youtube, raccogliendo migliaia di visualizzazioni.
Contro apparentemente ogni possibilità e contro l’iniziale opinione dei dottori, quando già era stato spostato nell’ala ospedaliera per i malati terminali, grazie a tutti i trattamenti medici messi in campo e alle preghiere della famiglia e degli amici, è iniziata la ripresa di Rafael. Sebbene adesso anche i dottori nutrono della speranza che Rafael possa vincere la battaglia contro il cancro, come Davide contro Golia, la situazione è ancora -e forse più che mai- delicata. «Chiediamo a tutti i vescovi, sacerdoti, religiosi, laici e famiglie di pregare per Rafael», ha concluso il padre, «sappiamo che la guarigione di Rafael è nelle mani di Dio e speriamo in un miracolo».
La redazione
10 commenti a Il bimbo malato di tumore con il sogno di celebrare la Messa
C’è da dire che è questo bambino è stato fortunato nascere in una famiglia molto devota, pensate che se la famiglia fosse stata atea e il suo sogno quello di fare il benzinaio e non il prete avrebbe molto meno possibilità di salvarsi dal cancro.
Quante sciocchezze in questa frase…
Se il bimbo guarirà saremo sicuramenti contenti per lui ma il punto importante è che questo piccolo sta esprimendo la sua fanciullezza e la sua libertà di essere bimbo “imitando il sacerdote” e cosi è contento e se anche non dovesse farcela avrà vissuto quel poco con gioia
Io credo, ma trovo il tuo intervento di una pochezza e ignoranza abissale.
“…che la guarigione di Rafael è nelle mani di Dio e speriamo in un miracolo…”. E perchè Dio non dovrebbe volere la guarigione di questo sortunato bambino?
http://homoaequalis.blogspot.it/
Tre anni?
Un bambino di tre anni che vuol diventare prete?
Perche’?
C’e’ chi, a tre anni, da maschio, vuole deventare femmina, e, tra voi laicisti, c’e’ chi lo asseconda…
Perché no? Ho capito che sei una comunista (per cui la condizione naturale dell’uomo è l’ateismo) in guerra aperta con UCCR (come si evince dal tuo blog, e ciò dimostra la bontà del primo), ma la realtà difficilmente si piega all’ideologia.
Si può essere visceralmente anticomunisti ed essere atei. Io vorrei solo mettere in guardia da vocazioni troppo premature. a mio avviso per poter accedere al sacerdozio, una scelta evidentemente impegnativa, è necessaria una maturità ben superiore rispetto a quella prevista per l’accesso al seminario.
Nonostante io sia laico ma abbia a cuore questo blog e non ami molto (anzi, per niente) l’ateismo militante, in questo caso sono d’accordo con la tua analisi.