Voltaire, il padre legittimo dell’intolleranza
- Ultimissime
- 09 Mar 2015
Eugenio Scalfari e Michela Marzano si sono lanciati recentemente in un’apologia di François-Marie Arouet (1694–1778), più noto come Voltaire, il primo presentandolo fra i massimi «campioni di libertà», la seconda sottolineando come costui, nella sua opera, faccia «non solo l’elogio della ragione, ma anche della dolcezza» (La Repubblica, 19/1/2015, p.47).
Peccato che entrambi, forse abbagliati dall’entusiasmo, abbiano omesso ai loro lettori dettagli, se così si può dire, che se non demoliscono quanto meno ridimensionano la statura del loro amato filosofo. Tanto per cominciare, avrebbero potuto spiegare che l’Autore del celebre Traité sur la tolérance (1763), contrariamente a quanto i più pensano, non disse mai quel «non condivido le tue idee, ma mi batterò fino alla morte affinché tu possa esprimerle», frase che invece dobbiamo alla scrittrice britannica Evelyn Beatrice Hall (1868–1956).
La sua stessa esistenza non fu così esemplare come uno, leggendo Scalfari e Marzano, si immaginerebbe: Voltaire amava il gioco d’azzardo, lucrosi affari fra i quali il prestito (a tassi stellari) e investimenti in azioni nella Compagnia delle Indie, che si occupava di compravendita di schiavi. Nulla di che stupirsi: il Nostro detestava gli zingari – «un ammasso disprezzabile di gente sconosciuta» – gli ebrei – «non crederemmo che un popolo tanto abominevole abbia potuto esistere sulla terra» – e, soprattutto, gli uomini di colore, che considerava null’altro che animali: «L’uomo nero è un animale che ha lana sulla testa, cammina su due zampe, è quasi tanto pratico quanto una scimmia, è meno forte che gli altri animali della sua taglia, possiede un poco più di idee ed è dotato di maggior facilità di espressione» (Trattato di Metafisica, 1978, p. 63).
Tutto questo suonerà probabilmente nuovo, forse incredibile, per i lettori di Repubblica. Ma è la pura realtà storica, come gli studiosi sanno bene, a partire da Carlo Ginzburg, il quale, pur sottolineando che Voltaire «non aderì mai pienamente al razzismo in senso stretto», ammette senza mezzi termini, fra le altre cose, come costui fosse «senza dubbio un razzista in senso lato» (Il filo e le tracce, Feltrinelli 2006, p.123). Si dice questo, si badi, non già per ridimensionare, anzi per esaltare il valore della tolleranza. Che, proprio perché importante ai fini della convivenza civile, meriterebbe testimoni, ecco, un tantino più credibili di quello che Scalfari e Marzano con troppa superficialità osannano nella segreta speranza che in nessuno dei loro lettori si accenda mai la curiosità di andare a verificare l’effettiva fondatezza storica dei loro sperticati ed incauti elogi.
82 commenti a Voltaire, il padre legittimo dell’intolleranza
L’indubbia ed inarrivabile maestria con la quale i laicisti rigirano le frittate è la più grande loro qualità.
e perchè tacere del fatto che secondo la sua “tolleranza” era legittimo calunniare o fare molto peggio pur di far prevalere la propria idea?
Voltaire era sicuramente un genio ma decisamente indifendibile per quanto riguarda l’etica che propugnava.
Voltaire razzista? Ma per favore! A meno che per razzista non si intenda chi ironicamente prende in giro ogni fanatismo e settarismo. Allora … Pienamente d’accordo: Voltaire era un grande razzista, che con l’arma che i fanatici più temono- l’ironia- sferzava colpi severi su tutti. Senza distinzione di età sesso e religione
Cara Giovanna, una persona che fa soldi vendendo schiavi secondo te come la pensa a proposito delle razze?
E’ vero. Voltaire non fu illuminato a tal punto da opporsi ad una prassi all’epoca consolidata e benedetta dalla chiesa cattolica e protestante. Un piccolo neo in un mare di genialità ed ironia.
si si, continua tenere gli occhi chiusi, le mani sulle orecchie e a fare “la la la la” per non accettare la realtà.
E magari Voltaire leggilo, così scopri come la pensava realmente.
Forse “la la la” lo farà tua zia. Circa Voltaire… Io ho letto tutto il dizionario. E l’ho trovato splendido.
Bene, leggiamo cosa dice il dizionario e l’enciclopedia Treccani: “Al pari di Hume, anche Rousseau e Voltaire sostennero l’intrinseca inferiorità dei ‘negri’ rispetto agli europei. Voltaire espresse giudizi improntati prevalentemente al rifiuto e al disprezzo degli ebrei, considerati incalliti seguaci di superstizioni medievali”.
http://www.treccani.it/enciclopedia/razzismo_%28Enciclopedia_delle_scienze_sociali%29/
Giovanna ritiene splendido disprezzare gli ebrei e proclamare l’inferiorità dei neri. L’unica spiegazione è che lei stessa sia razzista e antisemita.
Conclusione ovvia ed arguta. Bravissima!!!!!
Beh non era difficile capirlo, lo hai detto tu che è splendido quel che scrive il dizionario su Voltaire! Ora dovresti passare a legittimare e giustificare i crimini del tuo fratello di religione Joseph Stalin.
quanta ironia in Voltaire!
gli “ebrei sono un popolo ignorante e barbaro, che unisce da molto tempo la piu’ sordida avarizia (…) al piu’ tenace odio per tutti i popoli che li tollerano e li arrichiscono”, o “Voi dite che le vostre madri non si sono mai accoppiate con dei caproni e i vostri padri con delle capre. Ma ditemi un po’, come mai siete l’unico popolo della terra al quale la legge abbia imposto un simile divieto?”
http://archiviostorico.corriere.it/1997/dicembre/09/VOLTAIRE_OVVERO_TOLLERANZA_FERMATA_GHETTO_co_0_9712099939.shtml
Bolle e atti papali contro la schiavitù:
– Sicut Dudum del 1435 di papa Eugenio IV
– Veritas Ipsa del 1537 di papa Paolo III
– Commissum Nobis del 1639 di papa Urbano VIII
– Immensa Pastorum del 1741 di papa Benedetto XIV
– In Supremo Apostolatus del 1839 di papa Gregorio XVI
Come vedi la Chiesa è arrivata alla condanna della schiavitù molto prima che ci arrivassero gli illuministi, dopodiché è vero che molti cristiani (laici e non) hanno fatto orecchie da mercante, ma questa è una responsabilità dei singoli.
Ma sì, che sarà mai “un piccolo neo” come questo?
Magari la pensano così anche le donne e gli uomini
schiavizzati grazie -anche- ai soldi di Voltaire.
Post patetico.
Patetica sarà tua sorella. Nessuno ha detto che Voltaire fosse perfetto, ma da qui a definirlo padre dell’intolleranza … Ce ne vuole.
Nessuno l’ha definito padre dell’intolleranza, l’intolleranza lo precede, è stato solo un’intollerante come tanti
(senza apostrofo)
Nessuno lo ha definito padre dell’intolleranza? Ma … Hai letto il titolo o scrivi senza leggere?
Però giovanna lei ha iniziato la discussione con ‘Voltaire razzista? Ma per favore!” e non con “Voltaire padre dell’intolleranza? Ma per favore!” quindi si decida grazie.
Gentile Domenico, credo la mia posizione sia chiara. Non devo aggiungere altro
In realtà c’è una bella differenza tra le due posizioni perché che sia stato razzista è evidente dai suoi scritti mentre che sia il padre dell’intolleranza credo sia palese che sia solo di un’iperbole del titolo dell’articolo
Ammetto la mia svista, comunque sia i titoli sono sempre ad effetto, se hai mai letto un giornale lo saprai meglio di me (non che io approvi questo modo di fare ma in fin dei conti è, de facto, la prassi)
Ce ne vuole pure a definirlo ‘padre della tolleranza’ o in questo caso ti va bene?
Così giusto per capire la tua posizione.
E’ patetico legittimare il razzismo di Voltaire, anzi è complicità. Cara giovanna, ti sei scoperta troppo presto.
Grande argomentazione, brava. D’altronde difendere l’aver definito “un piccolo neo”
l’osceno razzismo del signor Voltaire, non è facile, comprendo.
Giovanna legittima e giustifica il razzismo di Voltaire? Tra razzisti ci si intende e ci si difende 🙂
Dissento sul fatto che la schiavitu’ fosse benedetta dalla Chiesa Cattolica.
Ma sai almeno cosa pensava Voltaire dei neri e degli ebrei?
citando wikipedia: Emblematici, tra i passi di certa attribuzione, alcune tesi del Trattato di Metafisica (1734)[208], in cui chiaramente esprime la sua tesi sull’inferiorità della razza “negra”, che avrebbe avuto origine da amplessi tra uomini e scimmie
e ancora: afferma anche l’inferiorità degli africani rispetto a scimmie, leoni, elefanti
per non parlare dell’amabile: “Giudei”: Voi non troverete in essi che un popolo ignorante e barbaro, che raggiunse dopo lungo tempo la più sordida avarizia e la più detestabile superstizione e il più invincibile odio per tutti i popoli che li tollerano e li arricchiscono. Ma non per questo bisogna mandarli al rogo
Ti riferisci al Voltare che scrisse: “La maggior parte dei negri e tutti i cafri sono sprofondati nella stessa stupidità… e vi marciranno per molto tempo” (Philosophie de l’histoire) e “A questo principio la natura ha subordinato i diversi gradi dell’indole dei popoli a quei caratteri che vediamo mutare così di rado. Questo è il motivo per cui i negri sono schiavi degli altri uomini” (Essai sur le moeurs);
o a quello che alcuni anni prima della morte, parlando sempre della razza africana, scrisse: “A questa gente diciamo che sono uomini come noi, SALVATI DAL SANGUE DI UN DIO MORTO PR LORO, e poi li mettiamo a lavorare come bestie da soma: vengono nutriti peggio; se vogliono scappare, gli si taglia una gamba,
Morte 1778
Per Lèon Poliakov, il grande storico dell’antisemitismo, è un “mistero” il fatto che “Voltaire resti nel ricordo degli uomini come il principale apostolo della tolleranza, a dispetto del suo razzismo. Nessuno come lui ha tanto diffuso e ampliato le aberrazioni della nuova età della “scienza””.
Il suo “dizionario filosofico” è ancora considerato da molti una sorta di Bibbia dell’umanità “liberata dall’oscurantismo cristiano”.
Ebbene su 118 “voci” del dizionario, 30 attaccano gli ebrei, definiti “popolo ignorante e barbaro; che unisce la più sordida avarizia alla più detestabile superstizione e all’odio incrollabile per tutti i popoli che li tollerano e li fanno arricchire”
Anzi, quello giudeo è per Voltaire “Il più abominevole popolo del mondo”.
Dopo aver così strapazzato gli ebrei, il nostro campione se la prende con i negri.
Dapprima li vede come appena un poco sopra le scimmie. Poi, procedendo nella sua nobile “meditazione”, finisce col convincersi che i negri sono “animali”, “specie mostruose nate da abominevoli amori” tra donne e scimmie. In un’altra opera, il “Saggio sui costumi”, “I negri sono, per natura, gli schiavi degli altri uomini”.
Coerente con le sue vedute, Voltaire investì parte del suo cospicuo patrimonio in una compagnia di navigazione che esercitava il trasporto di schiavi neri verso le Americhe.
Anche uno studioso insospettabile come Alfonso di Nola ha chiamato gli atteggiamenti del nostro una “ossessione, quasi un delirio antigiudaico”.
Il farneticare Volterriano contro gli “animali” neri deriva dalla sua polemica anticristiana.
Aveva scritto di Gesù Cristo: “schiacciate l’infame!”. Ma rifiutare la fede cristiana significa anche rifiutare che tutti siamo discendenti di Adamo, figli dello stesso Padre e, dunque, fratelli, tutti, neri compresi.
La scuola italiana, prima di indicare Voltaire come un modello, dovrebbe informarsi meglio.
Ringraziando Dio, noi cattolici abbiamo altri modelli.
qualcuno mi spiega la differenza tra ‘razzista in senso stretto’ e ‘razzista in senso lato’?
A me sembra tanto un artifizio letterario per poter dire che era razzista (che, date le frasi più volte citate, non può che essere un dato di fatto inoppugnabile) cercando di non inimicarsi troppo i suoi idolatranti sostenitori o per non vedersi costretti a rinnegare il proprio eroe
Da quel che avevo letto di Ginzburg mi pare dicesse: “razzismo in senso lato” ammette esistenza di razze inferiori e superiori, “razzismo in senso stretto” è convinto che questa differenza non potrà mai colmarsi. Per Ginzburg Voltaire aderì al primo, ma non al secondo, anche se ammette che nei confronti dei neri pare essere andato molto vicino ad un “razzimo in senso stretto”. Poi secondo altri storici invece Voltaire fu proprio, utilizzando la concenzione di Ginzburg, un razzista in senso stretto.
ma Ginzburg parlava delle opinioni di Voltaire su chi? su i neri o sugli ebrei?
Mi pare che parlasse sulle razze in generale
è un modo per dire “…si era razzista, forse, ma poi lui era Voltaire… cioè, insomma, ci siamo capiti..” strizzatina d’occhio.
@ domenico:
la differenza e che il secondo è solo un compagno che sbaglia 🙂
Certo che bisogna essere ignoranti forti ed avere dei forti pregiudizi ideologici per scrivere un articolo del genere. A quando un articolo sul razzismo dei vari sommi pontefici?
è evidente che non ti sei preso la briga di leggere i commenti precedenti ma neanche Voltaire.
Impossibile, nel mentre Voltaire teorizzava che i neri derivassero da una unione tra uomini e scimmie (sarà anche questo secondo Ginzburg ‘razzismo in senso lato’?), i pontefici elevavano agli altari santi neri. E se non lo sai, i santi sono modelli esemplari per tutti i fedeli cattolici.
Hai ragione, “bisogna essere ignoranti forti ed avere dei forti pregiudizi ideologici per scrivere” un commento del genere.
A mia conoscenza l’unica teoria che si avvicina ad una teoria strettamente razziale nel mondo cattolico riguarda la ‘limpieza de sangre’ rispetto ai marranos e ai moriscos, che inizia nel ‘400 e arriva in Spagna sino al ‘600.
Tuttavia, a quel che so, non esistono pronunciamenti magisteriali per questa teoria, che comunque riguardava anche la legge civile e su base privatistica, e dunque essa non è nel corpus cattolico e oggi può essere tranquillamente rigettata da qualsiasi cattolico come errata ed ingiusta.
Se con gli ebrei il cattolicesimo ebbe rapporti molto difficile anche per ‘rivalità religiose’ millenarie, con i neri fu invece sempre lontana dal razzismo, soprattutto nei Papi, appunto.
Il mondo dei fanatici dell’illuminismo, a quel che noto quando mi confronto, fa molta più fatica morale a riconoscere in Voltaire un padre del moderno razzismo biologico
Niccolò V emise tre bolle contro le leggi sulla limpieza de sangre. Perfino il ‘famigerato’ Torquemada insieme a tanti religiosi e vescovi le condannò ma contro il governo spagnolo e gli aristocratici che volevano difendere le loro prerogative non ci fu niente da fare. La Chiesa cattolica spagnola era indipendente da Roma essendo le nomine fatte dal governo.
Splendido esempio dei danni che creano le chiese indipendenti da Roma che per qualcuno sarebbero invece segno di progresso e modernità.
Grazie della delucidazione.
questa è la posizione ufficiale della Chiesa sui convertiti come stabilito da un concilio:
” Et parce que par la grâce du baptême, ils deviennent concitoyens des saints et gens de la maison de Dieu et qu’il y a beaucoup plus de mérite à renaître par l’esprit qu’à naître par la chair, nous statuons par cet édit que les convertis jouissent des privilèges, libertés et immunités dans les villes et les endroits où ils renaissent par le baptême ; privilèges que les autres obtiennent seulement grâce à la naissance et à la filiation.”
http://www.cn-telma.fr/relmin/extrait30392/
Trovi che l’articolo racconti falsità? Dimostralo e confutalo.
Che Voltaire abbia direttamente commerciato in schiavi (come leggevo in un commento ma non nell’articolo) a quel che so è una leggenda storica.
Che fosse un precursore del del razzismo biologico moderno è indubitabile: nel Trattato di Metafisica c’è la teoria della diversità razziale dei neri e della loro inferiorità biologico/intellettiva e della legittimazione della loro schiavitù, in quanto esseri al confine tra l’umano e l’animale.
Il bestiario contro zingari ed ebrei non assurge invece alla teoria razziale vera e propria, ma è puro e semplice odio culturale ed umano, vergognoso quanto si vuole soprattutto in un personaggio reputato tanto ‘tollerante’, ma non segna uno scarto di novità teorica.
sì ok, noi siamo persone serie e distinguiamo tra il commercio diretto e il fare profitti con la Compagnia delle Indie il cui traffico di schiavi era ben noto a tutti.
Diciamo però che se invece di Voltaire si fosse trattato di un ecclesiastico molti di quelli che difendono Voltaire questa distinzione non la farebbero.
Visto e considerato che, se sono vere le notizie di questo articolo, Voltaire non era affatto una persona definibile “tollerante”, la domanda è: perchè alcuni intellettuali, anche ai giorni nostri, lo celebrano così tanto, fino quasi a divinizzarlo?
Se un qualche cardinale del ‘700, avesse detto: “L’uomo nero è un animale che ha lana sulla testa, cammina su due zampe, è quasi tanto pratico quanto una scimmia, è meno forte che gli altri animali della sua taglia, possiede un poco più di idee ed è dotato di maggior facilità di espressione”, ci sarebbe stata la stessa “sbadataggine” nel descrivere il personaggio storico? Non solo, mi domando anche se di fronte ad un prete tanto intollerante, si sarebbe riusciti ad andar oltre l’idea sbagliata dell’ecclesiastico, valutando e raccontando anche altri aspetti/pensieri magari positivi del personaggio stesso?? Oppure lo si sarebbe bollato senza se e senza ma?
Mi viene un “sospetto”, per un attimo voglio pensar male, non è che per caso è l’ennesimo round fra credenti e “anti-credenti” (definiteli pure meglio a seconda del contesto storico), quindi una parte descrive i propri paladini sempre incorruttibili e senza macchia a prescindere?
Di fronte alle cose vergognose scritte dal signor Arouet
non dovrebbe essere difficile ammettere che si tratta,
appunto, di squallido razzismo.
Pare invece che la cosa stimoli in alcuni l’arte
dell’arrampicarsi sugli specchi pur di difendere l’indifendibile.
Bah.
Vedo che la poca conoscenza storica vi porta a interpretare i fatti a vostro piacimento, ad esempio nessuno di voi sembra aver letto il Candido (lettura da scuole superiori, quindi non vi sarebbe dovuta mancare…) dove il protagonista solidarizza con lo schiavo, denunciando gli eccessi e la crudeltà dello schiavismo. Anche il suo approccio razzista alla razza nera non deriva da altro che quella era l’opinione comune di tanti scienziati dell’epoca secondo cui la razza africana sarebbe nata da amplessi tra l’uomo e la scimmia. Stranamente non avete però detto che Voltaire condannava e riteneva anormale l’omosessualità, ma di questo vi siete sicuramente dimenticati perchè sicuramente d’accordo con lui.
Se aveste un minimo di cultura sapreste che nel Commentaire sur l’Esprit des lois condannò apertamente la tratta di schiavi ed elogiò Montesquieu per fare altrettanto, ma soprattutto… se aveste studiato un pochino, sapreste che la storia che Voltaire avesse investito i suoi capitali in imprese schiaviste e colonialiste è un’enorme bufala messa in giro dai clericalisti anti-illuministi nel secolo scorso.
Studiate dunque e quando avrete fatto bene i vostri compiti vi spiegherò pure perchè il riconoscimento dei diritti civili (abolizione pena morte, uguaglianza sociale, uguaglianza di genere, diritti del lavoro…) come oggi sono universalmente intesi, provengono da quella società civile che nacque nel senso dell’Illuminismo e non dalla Chiesa, che anzi attuò de vero e proprio freno nell’attuazione di queste nuove conquiste sociali.
Caro Willie, con piacere noto che le tue competenze sono il copia&incolla da Wikipedia italiana. Non ti senti ridicolo a consigliare gli altri di studiare e poi copiare&incollare da Wikipedia? Come si evince il tuo trattato su Voltaire è praticamente stato tratto da Wikipedia tale e quale, il tuo studiare equivale ad usare il click del mouse: http://it.wikipedia.org/wiki/Voltaire#Sullo_schiavismo
Ovviamente Wikipedia non è attendibile, tanto che le fonti che cita sono inconsultabili e fortemente complottiste. Non a caso la versione inglese dedicata a Voltaire ribadisce il suo razzismo, l’inferiorità dei neri e la tratta degli schiavi, segnalando che la lettera di Voltaire contro la tratta degli schiavi è una bufala (leggi le note) http://en.wikipedia.org/wiki/Voltaire#Views_on_race_and_slavery
L’Enciclopedia Treccani fa lo stesso: http://www.treccani.it/enciclopedia/razzismo_%28Enciclopedia_delle_scienze_sociali%29/
Dopo questa gaffe è evidente come tu non sia una persona attendibile, né tanto meno colta, intellettualmente onesta e intellettualmente portata per confronti come questi. Di conseguenza hai autoconfutato le tue affermazioni finali, dato che provengono da una persona che ha dimostrato di non aver studiato, di copiare&incollare da altre fonti violando il copyright e non verificando la bibliografia citata. Un buco nell’acqua, peggiore di quello di giovanna qui sopra che ha definito “splendido” il razzismo del noto padre dell’intolleranza.
Panthom
Veramente Wiki in inglese dice il contrario di quello che affermi riguardo la lettera di Voltaire. Nota 124: “A letter attributed to Voltaire, praising the slave trade, has been challenged as a possible forgery.”
Si è vero, grazie. Ma questo non cambia nulla, anche la Shoah è contestata come un possibile falso e questo ovviamente non dimostra nulla.
Hai anche qualcosa da dire sul resto che dice Wikipedia e, sopratutto l’Enciclopedia Treccani, sul razzismo di Voltaire? Oppure la pensi come i negazionisti e i giustificatori di Voltaire qui sopra?
Panthom
Sinceramente su Voltaire non ho un’opinione ben definita. A parte Candido e Micromega letti tanti anni fa non ho altre personali conoscenze dirette dei suoi scritti. Ad ogni modo non credo che i virgolettati fatti nell’articolo siano falsi anche se da qui a dire che Voltaire sia il padre dell’intolleranza ce ne corre.
Ho solo fatto notare un errore riguardo le tue affermazioni.
Ma dovrebbe almeno essere chiaro che i Papi erano contro la schiavitù secoli prima di Voltaire e degli Illuministi.
Fabrizia
Ti do ragione e torto.
Certo ci sono bolle come quella di Paolo III del 1537 ed altre.
Però c’è anche questa: http://it.wikipedia.org/wiki/Romanus_Pontifex oppure la Instructio di Pio IX del 1866.
Sulla seconda c’è disacccordo sui termini latini “servitudo” che sarebbe stato tradotto male in “schiavitù”. Ma se la stessa parla di “poter vendere” credo che ci siano pochi dubbi. Un servo che io sappia non si vende. Uno schiavo sì.
Illuministi o papi sempre uomini sono.
Oddio ‘possible’ in campo storiografico non significa nulla. Una lettera o è falsa o è vera. Comunque questa è questione secondaria. Il suo investimento nella Compagnia delle Indie è accertato. E la Compagnia aveva metà dei profitti dagli schiavi e in una lettera (vera) Voltaire si dice molto soddisfatto dei suoi dividendi.
Sono andato a leggermi cosa dice WP Italia sulla questione. Pensate che citano un libro che dice esattamente il contrario di quello che scrivono che è poi è quello che sto dicendo io.
WP asserisce “non investì mai i suoi capitali in imprese schiavistiche o colonialiste, limitandosi ad essere l’armatore o il finanziatore di navi commerciali in America del Sud.[216][217]”.
Il libro nota 217 è Christopher L. Miller, The French Atlantic Triangle. Literature and Culture of the Slave Trade, Duke University Press (2008), p. 428.
Secondo il libro la lettera con lo schiavista sarebbe falsa ma il suo investimento nella Compagnia è vero;la Compagnia trattava schiavi e Voltaire non poteva non saperlo. http://tinyurl.com/kbg5bbc
Che cosa hanno capito quelli di WP è un mistero.
Il problema è che poi quello che scrive WP ce lo propongono qui come la verità storica contro le menzogne.
Domenico, invece il ‘possibile’ esiste in Storia: ove non vi è certezza documentaristica ci si affida all’ipotesi occamiana della teoria più semplice e lineare, che non è certezza (come invece ad esempio lo è la concordanza di fonti indipendenti e coeve) ma ha gradi di probabilità.
E’ lo stesso discorso per cui tu, per me giustamente, dici che Voltaire non poteva non sapere: non abbiamo la granitica certezza in senso storico, ma l’ipotesi contraria (cioè che fosse all’oscuro) è molto molto molto improbabile, almeno per i livelli di modesta competenza con cui avevao a suo tempo studiato la vicenda dei vari carteggi.
In generale, valuto un personaggio storico per il contributo che ha dato, sapendo bene che le culture al tempo erano diverse, e non esistono completi santi o completi “cattivi”, secondo la nostra personale morale. Scrivo solo per sottolineare che il giochino “sentite che cosa ha detto questa persona” è molto pericoloso e sicuramente un’arma a doppio taglio. Da papi a santi, a famosi uomini religiosi, se ne troverebbero veramente tante!
D’accordo e sicuro che lei faccia la stessa considerazione su articoli o blog che fanno ciò con papi, santi e famosi uomini religiosi.
Non è così, Umberto. Si può non essere “completi santi” eppure non c’è bisogno di denigrare ebrei e neri come fece Voltaire. Parliamo pure anche di santi, papi e famosi uomini religiosi e giudichiamoli per quanto hanno fatto e detto contestualizzando il periodo storico. Di chi ti vuoi occupare per primo?
Personalmente trovo deplorevole questo modo di confrontarsi con la storia e se questo è il procedere non si può evitare di porsi queste semplici domande:
Chi istituì i ghetti ebrei? Fu un papa.
Quale fu l’ultimo stato europeo ad abolire la pena di morte? Fu il Vaticano.
Qual è l’unico stato occidentale che nega alle donne il diritto di voto e non permette loro di accedere alle stesse cariche degli uomini? Il Vaticano.
Chi appose la sua firma al documento che che difendeva la «sanità della razza», affermando che le «ibride unioni» andavano impedite «per i saggi motivi igienico-sociali intesi dallo Stato», cioè «la sconvenienza di un coniugio fra un bianco e un negro», e «le accresciute deficienze morali nel carattere della prole nascitura»? Fu un papa.
Prima di cercare la pagliuzza nell’occhio del vicino io comincerei con il rimuovere l’enorme trave che incombe nel proprio occhio, così… giusto per essere un pochino credibili…
Buona serata a tutti.
Senta Lombardi la patria di Voltaire ha abolito la pena di morte nel 1981 e ci sono molti altri paesi che l’hanno fatto anche più tardi.
Il fatto che lei afferma una cosa confutabile da un ragazzino delle elementari, mi porta a non perdere tempo sulle altre questioni da lei sollevate.
Per curiosità ho fatto una ricerca da studente delle elementari consultando Wikipedia. Ci sono 36 paesi europei che hanno abolito la pena di morte dopo il Vaticano e ben 44 se si considera la pena di morte in tempo di guerra.
La pena di morte nel codice penale militare in Italia è stata soppressa con la legge n. 589 del 13 ottobre 1994 ma fino al 2007 la Costituzione diceva “Non è ammessa la pena di morte, se non nei casi previsti dalle leggi militari di guerra.”, quindi la cosa non era perfettamente limpida. Ammetto di aver preso le date da Internet ma quando ho fatto il servizio militare si parlava ancora di potenziale pena di morte quindi sono piuttosto certo della cosa.
Per quanto riguarda lo Stato del Vaticano, wikipedia riporta testualmente “La pena di morte nella Città del Vaticano è stata legale dal 1929 al 1969, prevista in caso di tentato omicidio del papa. Venne rimossa dalla Legge fondamentale solo il 12 febbraio 2001, su iniziativa di Papa Giovanni Paolo II”. In compenso, guarda un po’, il 13 maggio 1981 c’è stato un attentato alla vita del Papa di allora ma l’attentatore non è stato mica condannato a morte per questo, anzi qualche anno dopo è stata rimossa la pena capitale che evidentemente era un refuso rimasto lì solo perché nessuno lo considerava più.
Se sono tutti qui i tuoi argomenti…
Avvertiamo che l’utente Andrea Lombardi è sempre l’utente Willie (e vari altri nomignoli), come molti hanno giustamente ipotizzato siamo sempre di fronte alla stessa persona che commenta con più nickname per creare artificialmente una base di consenso ai suoi ragionamenti, autoconvincendosi che così possano acquisire qualche chance maggiore di convincimento.
Buono a sapersi,in questo caso consigliamo al poveretto una visita psichiatrica.
facciamo i puntigliosi:
“Chi istituì i ghetti? Il Vaticano” Il primo ghetto nacque a Venezia, non nello Stato Vaticano.
“Quale fu l’ultimo stato europeo ad abolire la pena di morte? Fu il Vaticano”. Lo Stato della Chiesa fu cancellato nel 1870 e dopo questo ci sono stati nel Novecente Fascismo, Nazismo e Comunismo.
“Quale l’unico stato europeo che nega il diritto di voto alle donne?” Scusa, ma paragonare uno stato di un chilometro quadrato, popolato per la maggior parte da ecclessiastici, ad una nazione come Francia, Germania e Italia non è molto sensato.
“Chi appose la firma al documento della razza?” Non ho ben presente, ma penso si tratti di un osservazione fatta ai tempi della Guerra d’Etiopia, cmq ignorare le lotte che la Chiesa fece al razzismo (basta pensare all’enciclica “Mit Brenneder Sorge”) non è certo un buon modo per fare storia.
Il punto dell’articolo che penso voglia dire è che chi dipinge Voltaire come un “Apostolo della tolleranza” per via della sua polemica contro la Chiesa Cattolica, e più in generale le religioni, spesso chiude gli occhi di fronte agli aspetti tuttaltro che edificanti sul personaggio come il suo razzismo nei confronti degli ebrei e dei neri, arrivando anche al punto, come si è visto nei commenti, di negare l’evidenza.
Buona serata anche a te.
Hai ragione, il Consiglio dei Pregadi veneziani, che pur sempre erano cattolici, istituì il ghetto nel 1516, quasi quarant’anni prima dello Stato Pontificio. Quindi il Papa è libero da ogni colpa.
La pena di morte venne abolita definitivamente dal Vaticano nel 2001 ed anche se lo avesse fatto prima, l’enorme controsenso con i suoi principi comunque rimane.
Ok, gli stati piccoli possono legittimamente discriminare le donne, ora chiamo Ban Ki-moon all’Onu e gli dico di correggere la Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo.
Non hai ben presente? Come te chi ha scritto l’articolo e tanti tra quelli che hanno commentato, forse meno tempo su internet e più tempo sui libri non vi verrebbe male.
Come ben potrai notare, il problema non è esaltare innecessariamente l’illuminismo ma il volerlo a tutti i costi demonizzare, come purtroppo fanno i settori reazionari e ultracattolici e lasciati dire che attaccare Voltaire su queste cose è come voler dipingere Martin Luter King come un ipocrita perchè sculacciava i propri figli o perchè lasciava la moglie a casa mentre lui andava in giro a fare comizi. Vi lascio quindi a scrivere la storia secondo i vostri personali gusti, io preferisco dedicare il mio tempo ad attività più intelligenti e costruttive.
“La pena di morte venne abolita definitivamente dal Vaticano nel 2001”. Ah, si adesso il Vaticano fucilava o incarceva gli oppositori politici fino al 2001. Hai presente il ragionamento che fai tu? Mi sembri quelli che fanno discorsi tipo “il Vaticano è una dittatura perché il papa è capo di stato non eletto”. E’ inutile leggere libri se poi si fa ragionamenti simili, ma dai….
Un’altra cosa: “il problema non è esaltare innecessariamente l’illuminismo ma il volerlo a tutti i costi demonizzare”. Ti darei anche ragione su questo punto, se non fosse che dalle argomentazioni che hai fatto, mi pare che tu non abbia avuto problemi a demonizzare la Chiesa Cattolica tirando persino fuori la storia che lo Stato Vaticano violerebbe i diritti umani…
Se vogliamo mettere i puntini sulle i, in Italia la pena di morte è stata cancellata dalla costituzione solo il 2 ottobre 2007, per maggiori dettagli leggi il mio post poco sopra (9 marzo 2015 alle 21:19). Se vuoi qualche dato più certo della mia parola controlla tu stesso a questa pagina o fatti le tue ricerche
Lombardi, non so lei ma se io leggessi un articolo che esalta MLK come bravo marito ed esempio da seguire qualcosa ce l’avrei da ridire avendo letto le sue biografie.
Se uno scrive del MLK alla marcia di Selma allora introdurre l’argomento familiare diventa pretestuoso. Se uno esalta la tolleranza e l’apertura mentale di Voltaire allora questo articolo fa delle giuste precisazioni. Capito la differenza?
Guardi a dover chiamare Ban Ki-moon per correggere la Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo dovremmo essere noi visto le dicriminazioni ed eccidi di cristiani che ci sono in mezzo mondo.
La questione sul voto è francamente ridicola perchè il Vaticano non ha elezioni e i suoi cittadini, maschi e femmine, non votano alcunchè. L’elezione del Pontefice è fatto da cardinali e lamentarsi che sono solo uomini è come lamentarsi che l’elezione di una madre superiore è fatta solo da donne!
Ottima dissertazione: hai vinto un rotolo di carta igienica!
io parlerei di stile voltaireano o semplicemente di stile rumordano
Onestamente non mi aspettavo che potesse nascere una discussione simile: che Voltaire fosse stato razzista e antisemita è una cosa ormai risaputa da decenni, che della gente si infastidisca perché lo si ricordi non riesco a comprenderlo..
E’ vero che Voltaire nel commentario a Montesquieu si disse contrario alla schiavitù, ma mantenne sempre il suo razzismo biologico.
Sul Candido, la figura del servitore è sempre subordinata a Candido, è il simpatico ‘inferiore’, un po’ come Venerdì di Crusoe, per cui per me in quell’opera si sente eccome il razzismo di fondo.
Se anche la Chiesa è stata contro gli ebrei, sentire tanti epiteti disgustosi (e io sono di origine ebraica) da uno che è considerato ovunque e si considerava un fautore dell’uguaglianza è disgustosamente ipocrita.
E’ vero che bisogna prendere il buono dei pensatori, ma il razzismo nel pensiero liberale non è un accidente, è ciò che ne ha permesso il colonialismo che ha alimentato quello stesso sistema: Malcolm X ha scritto cose molto interessanti relativamente a ciò.
Voltaire seguiva la scienza di allora che era razzista? Ma quel razzismo aveva un fine immediatamente politico, ovvero l’imperialismo e Voltaire era parecchio accondiscendente con la Corona inglese dove se ne stava bello al sicuro, e dunque legittimare il razzismo era legittimare il colonialismo.
Insomma, che in voltaire si mantenga, spesso in forme più rancorose e virulente l’antisemitismo e che egli sia uno dei fondatori del razzismo biologico verso i neri sembra indubitabile.
“il razzismo nel pensiero liberale non è un accidente”:
parole sante, Licurgo.
@ Giovanna
“Ecrasez l’infame”, cioè: schiaccia l’ infame , cioè la Chiesa Cattolica ( era il motto del tuo eroe ) un capolavoro di democrazia e di tolleranza.
“Ecrasez Giovanna”: Giò… come ti sentiresti?