In memoria di Alessandro Volta: «la fede è credibile alla ragione»
- Ultimissime
- 21 Feb 2015
Il 18 febbraio scorso anche Google ha festeggiato l’anniversario del 270 anno di nascita del celebre scienziato Alessandro Volta, universalmente noto per essere stato l’inventore della pila elettrica (e per la scoperta del metano).
Volta fu anche un uomo dalla profonda fede cattolica, addirittura la famiglia volle avviarlo al sacerdozio ma l’amicizia con il fisico e gesuita Giulio Cesare Gattoni lo indirizzò agli studi scientifici. Continuò a recarsi a messa quotidianamente e fu anche a lungo catechista presso la parrocchia di San Donnino a Como. Nelle sue lettere in particolare si rileva un’intensa vita spirituale, la recita quotidiana del rosario, gli studi biblici, teologici e apologetici.
Marito e padre di tre figli, le sue scoperte rivoluzionario in modo determinante il mondo scientifico e ci sembra inutile ricordare dettagliatamente il suo contributo. Il suo nome è inserito nel nostro dossier di citazioni dei più importanti scienziati cristiani e cattolici, a conferma dell’inesistenza di una dicotomia tra scienza e fede.
La sua persona lo dimostra: «Ho sempre tenuto e tengo per unica, vera ed infallibile questa santa religione cattolica, ringraziando senza fine il buon Dio d’avermi infusa una tal fede, in cui propongo fermamente di voler vivere e morire con viva speranza di conseguir la vita eterna. La riconosco sì per un dono di Dio, per una fede soprannaturale: non ho però tralasciato i mezzi anche umani di viepiù confermarmi in essa, e sgombrare qualunque dubbio potesse sorgere a tentarmi, studiandola attentamente ne’ suoi fondamenti; rintracciando colla lettura di molti libri sì apologetici che contrari, le ragioni pro e contro, onde emergono gli argomenti più validi, che la rendono anche alla ragione naturale credibilissima; e tale che ogni animo ben fatto non può non abbracciarla ed amarla. Possa questa protesta, ostensibile come si vuole, e a chiunque, giacché non erubesco Evangelium (io non mi vergogno del Vangelo n.d.r.) possa produrre qualche buon frutto» (citato in M. Monti, D. Vittani, A. Longatti, “Alessandro Volta. Entra in scena la luce”, Enzo Pifferi Editore 1997).
La redazione
38 commenti a In memoria di Alessandro Volta: «la fede è credibile alla ragione»
Il problema di coloro che sono fermamente convinti che scienza e fede siano incocciabili è che, per loro, i credenti sono tutti come questo tizio:
http://www.rainews.it/dl/rainews/media/Iman-smentisce-le-teorie-di-Galileo-Galilei-la-terra-ferma-non-ruota-intorno-al-sole-ecd84bf7-9541-4ae4-8b97-cf035b1f1243.html
e la cosa più ironica è che quando si mettono a fare i loro giochetti con la logica cercando di intortare gli altri (e forse anche se stessi) sono loro a comportarsi esattamente come il tizio dell’articolo che hai linkato che cerca di costruire dei ragionamenti ridicoli per legittimare le proprie tesi balzane
La Logica è la scienza dell’argomentazione: in generale è è basata su premesse/proposizioni e regole per operare con esse.
Se accetti le prime e conosci le regole é impossibile essere “intortati” o sentire “giochetti con la logica”.
I casi sono due: o NON condividi le premesse (legittimo), o NON conosci le regole; oppure ENTRAMBE le cose.
Ma i “giochetti” di cui parli tu, sono impossibili da fare.
E’ solo una tua ignoranza sull’uso dei processi logici, in senso lato.
Scusa, Riccardo, ma cosa intendi tu per ” credenti ” ?
Chiedo scusa, Roberto, non Riccardo
I giochetti invece si fanno eccome, il fatto che intortino solo chi con la logica non ha dimestichezza è un altro paio di maniche. Proprio come i giochetti che fa il tizio del video con le leggi della fisica, le sue sono affermazioni a dir poco ridicole per uno che abbia una infarinatura di fisica eppure la gente che ci casca c’è ugualmente.
Cerca di capire cosa uno intende prima di dar aria alla bocca e di offendere chi neanche conosci, ti risparmi qualche figura di …
Accidenti Lorenzo, questo tizio, stando alla notizia riportata, sta parlando ai suoi ” studenti “, il che vuol dire che costui è ” professore”… chissà il resto della classe…
Ma del resto è quanto sostiene il Corano, il che sarebbe ancora comprensibile se il suo stesore fosse Maometto o comunque un uomo, ma aihmè in questo caso lo strafalcionaro è Allah in persona ; in poche parole il dio dei musulmani, onnipotente ed onniscente, non conosce nemmeno le cose da lui create.
Visto che siamo in tema ti sottopongo un’altra “ perla “ di Allah :
Sura 6 : versetti 100 e 101 :
100 Hanno associato ad Allah i démoni , mentre è Lui che li ha creati. E Gli hanno attribuito, senza nulla sapere, figli e figlie.
Gloria a Lui: Egli è superiore a quello che Gli attribuiscono.
101 Il Creatore dei cieli e della terra! Come potrebbe avere un figlio, se non ha compagna, Lui che ha creato ogni cosa e che tutto conosce
Notare la profondità teologica di Allah: il poveretto non sa nemmeno distinguere la differenza fra figlianza carnale e figlianza spirituale dove, in quest’ ultimo caso il termine “ figlio “ è ovviamente desunto dall’ esperienza quotidiana,. Notevole , vero?
La differenza tra quello che afferma il tizio del video e “i credenti” è nel fatto che lui prova a dare una spiegazione logica/scientifica, ancorché sbagliata, conscio del fatto che ne esiste una scientifica ufficiale da smentire.
Il “credente” invece si infla in concetti metafisici e/o trascendentali, col vantaggio che essi sono in nessun modo invalidabili, contrariamente al tizio del video.
Dato che la stessa Gianotti (vedi video UCCR) afferma che la Scienza è basata sulla DIMOSTRAZIONE; quello che dici tu è quindi smentito dalla stessa Gianotti: Scienza e Fede sono conciliabili SOLO se restano su due piani separati (faccio “ricerca” e la sera prego in camera, qualsiasi dio in cui io creda)e anche questo é ribadito più volte da Gianotti (sempre da video UCCR).
Il tuo intervento è una ulteriore riprova, se ancora ve ne fosse bisogno, del dogmatismo ateo nei confronti dei cattolici: e se i credenti fossero spinti alla ricerca dalla convinzione che il creato è stato ordinato in modo da renderlo indagabile scientificamente dalla mente umana ad ulteriore lode del Creatore?
Ho idea , Roberto, che tu abbia le idee alquanto confuse riguardo al concetto di ” credenti ”
Innanzitutto non esiste per nessun cattolico alcuna ” spiegazione logica/ ufficiale” ( che significa?)da smentire,
purchè sia sostenuta da una seria e rigorosa indagine scientifica.
In secondo luogo il ” credente” non è uno sprovveduto o peggio, un imbonitore che si infili, come tu dici, in concetti metafisici e/o trascendentali ( che paroloni!) allo scopo di gettare fumo negli occhi nella piena certezza di non poter essere smentito.
Il ” credente” è una persona che si è posta delle domande, domande vecchie quanto il mondo ma che hanno sempre affascinato l’ umanità fin dai suoi albori : Da dove veniamo? qual’è l’ origine di tutto? e a queste domande ha trovato la risposta nella convinzione dell’ esistenza di un Ente trascendente creatore, convinzione rafforzata anche grazie al progresso scentifico grazie al quale abbiamo scoperto lo straordinario ordine con cui sono strutturate le leggi naturali.
Forse tu confondi il credente con il credulone: costui, tanto per fare un esempio è colui che è disposto a spiegare lo straordinario ordine delle leggi naturali con la balla degli ” universi paralleli “( circa dieci elevato alla cinquecentesima potenza…) in barba al buon Okkam ed al suo rasoio.( naturalmente il credulone è un fervente non credente).
Il credulone, tanto per fare un altro esempio è anche colui che fino a ieri era convinto che i Paesi del blocco orientale ( Albania compresa) fossero un paradiso di pace e di benessere nonostante le palesi evidenze. ( anche in questo caso il credulone era un inossidabile non creddente)
Ottima riflessione.
Disse il tizio guardandosi allo specchio…
Mi permetto di dire la mia in relazione ad alcuni interventi, poi fatene ciò che volete.
@ Roberto.
Ma la sua ‘argomentazione’, del tutto digiuna di scienza, da dove viene se non nella dogmatica fiducia sull’infallibillità del Corano? E’ proprio quel dogmatismo ideologico che lo porta a tentare argomentazioni strampalate.
@ Gladio
Però, non è così vero che per la giurisprudenza islamica il Corano sia da prendere tutto alla lettera: sì, è, per i musulmani, dettato da Dio tramite Gabriele, ma la sua letteralità sta nella Sharia ed in altri punti: tutte le situazioni spirituali sono metaforiche (le 72 uri rappresentano la pienezza del godimento dell’anima , e ‘riposarsi all’ombra del trono di Dio’, che è il massimo grado del paradiso islamico, per sapienti e profeti, è metafora della quiete e della pienezza del pensiero dell’anima quando è vicina a Dio stesso, e così molte scuole rifiutano anche le cosiddette ‘prove scientifiche’ del Corano, mentre altri ad esse molto si attaccano. Proprio i salafiti e gruppi come l’IS, rifiutando più di un millennio di scuole giuridiche, fanno un islam fai da te, e prendono per scientifiche alcune frasi del Corano che non vanno prese nemmeno quelle alla lettera, ma sono indicatrici della potenza di Allah, e probabilmente quell’imam appartiene a quel settore di islam deviato di origine saudita che oggi va per la maggiore, o che sembra rappresentare tutto l’islam.
@ Lorenzo
Per il resto, Roberto a mio parere non ha torto: lo scienziato finchè fa lo scienziato non deve mai ragionare secondo me in termini religiosi; quello può farlo una volta che, finito il lavoro, è uno come tutti.
Che poi, per un credente, la spinta iniziale verso la Scienza sia la fiducia nella ragione verso la comprensione del mondo (‘a immagine e somiglianza di Dio’), può essere verissimo, ma, appunto, è la spinta iniziale, mentre quando è in laboratorio è già ad una fase successiva e deve ragionare spiegando i fenomeni coi fenomeni.
L’idea che i fenomeni abbiano bisogno di un motore immobile, invece, esula dallo statuto epiostemologico delle scienze ma ricade nella filosofia: e questo -cioè la necessità logica del motore immobile- lo scienziato, come tutti, può benissimo dirlo, però come riflessione personale: infatti Volta quando ha detto quanto riportato nel post non stava scrivendo un trattato scientifico.
Se si ragiona in altro modo, si rischia di fare l’errore speculare dei vari Hawking e compagnia che pensano di trattare l’argomento Dio attraverso la Scienza (speculare perchè loro vorrebbero negarlo, alcuni affermarlo, che sarebbe come voler giocare a calcio su una scacchiera se mi si passa l’esempio.
Spiegamelo meglio perché non l’ho capito: come ragiona un credente che fa ricerca?
Non mi dirai che supponi usi formule devozionali invece di formule matematiche?
No, ho detto l’esatto contrario: un credente può avere come impulso iniziale (per scegliere di fare lo scienziato anzichè, chessò, il giornalaio o il benzinaio) la fiducia nella conoscibilità del mondo a causa della razionalità della creazione e dunque della sua parziale comprensibilità, ma finchè fa lo scienziato deve tenere fuori non solo le formule devozionali, ma anche la filosofia metafisica, e usare solo la matematica e gli esperimenti. Finito il suo lavoro, può fare filosofia o recitare il rosario o qualsiasi cosa gli sia spiritualmente utile, ma quando, appunto, non fa Scienza.
Mi pareva di averlo detto in modo chiaro, spero che così lo sia di più!
Lorenzo,
più che altro ti ho chiamato in causa per rispondere indirettamente a Roberto: so bene che nemmeno tu pensi che uno scienziato credente faccia i devozionali anzichè le formule matemtiche o l’esperimento, ma volevo battere e precisare che quel tuo discorso sulla fiducia nella comprensibilità del creato è a monte della scelta, non entra direttamente nel suo lavoro e così deve essere.
In questo senso, la tua risposta a Roberto, mi pareva un po’ troppo ermetica e poteva lasciare adito a dubbi, almeno per come l’ho capita io.
La Gianotti asserisce che Scienza e Fede sono su 2 piani distinti perchè perseguono obbiettivi diversi e differenti sono i metodi nel perseguirli:
«la scienza si basa sulla dimostrazione sperimentale e la religione si basa su principi completamente opposti, cioè sulla fede, tanto più benemerito chi crede senza aver visto. E la scienza non potrà mai dimostrare l’esistenza o la non esistenza di Dio».
Ma Scienza e Fede per la Gianotti sono perfettamente compatibili nella medesima persona:
la scienza è compatibile con la fede? «Assolutamente si, non ci sono contraddizioni. L’importante è lasciare i due piani separati: essere credenti o non credenti, non è la fisica che ci darà una risposta».
Hai scelto un pessimo esempio per avvalorare le tue posizioni
Mi sembra che il problema di chi scrive “dimostrazione” tutto maiuscolo e “Dio” minuscolo sia di non conoscere il significato di “dimostrazione” per la scienza.
“Una dimostrazione consiste in un ragionamento logico che fa vedere come la proprietà stessa sia conseguenza o di postulati che si sono ammessi precedentemente o di definizioni già date o di altre proprietà già dimostrate” [da “Geometria per gli Istituti Tecnici” di M. Manarini ed E. Manarini Pini – Bemporad-Marzocco – Firenze, 1963].
Una dimostrazione quindi deriva, direttamente o indirettamente, da uno o più postulati ed un postulato è una proposizione che enuncia una proprietà che si ammette senza dimostrazione. Ciò che nelle scienze esatte è chiamato postulato, nella religione è chiamato dogma.
Del resto si dice “teoria scientifica” proprio perché non si tratta di qualcosa di sicuramente vero in assoluto ma dell’ipotesi che, al momento, si adatta meglio al problema oggetto di studio e quindi una teoria scientifica può essere confermata, modificata o smentita da studi successivi.
a) “qualsiasi dio in cui si creda” si scrive in minuscolo, perchè si riferisce a una divinità in generale e non al nome proprio di un particolare dio.
b) un postulato è valido quando porta a una dimostrazione accettata, il dogma religioso invece viene accettato (obbligatoriamente oltretutto, senza cioè possibilità di appello) solo dai credenti in una determinata religione. Sono quindi due cose completamente distinte.
Scrivi come se la scienza non si basasse a sua volta su assunti non dimostrati
Se tu avessi letto il commento di Andrea prima di scrivere, eviteresti di abbaiare alla luna.
Ho letto il commento di Andrea, non vedo cosa c’entri visto che rispondevo a te. Ciò che ha scritto Andrea è corretto. Hai mai sentito parlare di assiomi in matematica? Leggiti questo e fatti una cultura dai, poi ne riparliamo 😉
Ok, proviamo le tue competenze: cosa avrei detto io di diverso da lui riguardo i postulati?
Il postulato, per definizione, viene accettato senza essere dimostrato, cosa vuol dire che porta ad una dimostrazione accertata? Viene semplicemente accettato in quanto ritenuto ragionevole dalla comunità scientifica, esattamente come un dogma che viene accettato in quanto ritenuto buono dalla comunità religiosa
Ora dimostri non solo di non aver letto il commento di Andrea ma neanche il mio. Parlare di cose di cui uno è competente, no?
A me sta benissimo ritrovarmi in una comunità che comprende santi, scienziati e premi Nobel. Se le teste migliori dell’umanità credono in Dio, posso tranquillamente crederci anch’io. Riflettendo: Stalin, Hitler, Mao Tse-Tung, Pol-Pot…non credevano in Dio, vero?
Invece sarebbe proprio vero il contrario:
http://psr.sagepub.com/content/early/2013/08/02/1088868313497266
Esattamente quello che afferma Fabrizia: vuoi forse mettere in dubbio che Stalin, Hitler, Mao Tse-Tung, Pol-Pot…, siano riusciti a fare quello che hanno fatto senza essere intelligenti?
La solita stronzata come le ricerche che, a turni alterni, “dimostrano” che la cioccolata faccia ingrassare piuttosto che non lo faccia. Quello che ha scritto Fabrizia invece è un fatto incontestabile. Ma tu continua pure a crogiolarti nelle tue convinzioni che sono l’equivalente del succhiarsi il pollice dei neonati.
Personalmente preferisco questa di ricerca perché mi fa sentire più “figo”, ma almeno ho l’intelligenza per non crederci realmente 😉
E’ senza dubbio di conforto apprendere che prestigiose Università profondono tempo, denaro e intelligenze in ricerche così proficue per il progresso dell’ umanità 🙂
Difatti questo genere di ricerche mi saltano sempre alla mente ogni volta che si sentono, spesso dagli stessi pulpiti che le divulgano, gli slogan “più soldi alla ricerca”. E se fosse di sprecarli meno invece? =)
Vediamo i vostri ragionamenti…
Lorenzo: Stalin e Mao erano persone intelligenti e quindi viene confermato il dato che i religiosi sono meno intelligenti. Grazie per l’assist, ma se vuoi fare bella figura, la prossima volta collega il cervello prima di scrivere.
Dario: dato che gli studi non sanno dire se la cioccolata fa ingrassare oppure no, allora bisogna buttare nel cesso tutte le ricerche. Ovviamente anche questa, che non è una singola ricerca ma una metanalisi su tutti gli studi svolti fino ad oggi e che quindi è sicuramente attendibile.
Gladio: le università prestigiose non dovrebbero investire tempo, denaro e intelligenza in ricerche come queste. Sorge spontanea la domanda: e se la ricerca avesse dato esiti contrari la considereresti un buon investimento?
Cari ragazzi, lasciatevelo dire, commentate solo se avete qualcosa di serio da dire, perchè altrimenti fate queste patetiche figuracce da tifo da stadio.
Sapessi le figure che stai facendo tu… 😉
Fred mi sembra che le tue argomentazioni ricadano proprio in quell’ateismo idiota e immaturo che speravamo di esserci lasciati alle spalle dopo il fallimento etico e sociale di Dawkins e Odifreddi.
E’ davvero noioso ogni volta doversi confrontare con adolescenti che giocano a fare il piccolo scienziato, accusando i suoi nemici di poca intelligenza e cercando l’agognata “confutazione” dei loro convincimenti. Spero davvero che la maggioranza dei laici si ribelli a questo ingenuo fondamentalismo e faccia sentire la sua voce matura e animata dall’incontro, lasciando la necessità di scontrarsi ai bambini del parco giochi ateo.
Piuttosto che usare l’intelligenza come l’hanno usata Stalin, Hitler, Mao e compagnia cantando, preferirei essere scemo.
Se poi a tu ammiri quelle persone, quello è affar tuo…
Peccato che Fred non dica che gli studi dimostrano proprio l’opposto: http://www.baylor.edu/mediacommunications/news.php?action=story&story=52815
E’ senza dubbio di conforto apprendere che prestigiose Università profondono tempo, denaro e intelligenze in ricerche così proficue per il progresso dell’ umanità 🙂
Ma scusa, hai mai frequentato un’università o parli solo per sentito dire? Se ci sei mai stato: ti sei mai guardato intorno oltre a passare il tempo sui libri? No, perché fai di quelle osservazioni…