Lo psicologo Guido Crocetti: «i bambini esigono padre e madre»

I bambini vogliono la coppia«Da trent’anni lavoro sui disagi psichici dei bambini e do voce ai loro bisogni». A parlare è un celebre psicologo italiano, il dott. Guido Crocetti, professore di Psicologia clinica presso “La Sapienza” di Roma e direttore del Centro italiano di Psicoterapia psicoanalitica per l’Infanzia e l’Adolescenza.

«I bambini vogliono la coppia», ha affermato il dott. Crocetti, «la esigono imprescindibilmente, e la vogliono insieme, unita. Imperativo categorico è che sia formata da un padre e una madre: è questa la garanzia di cui hanno bisogno per esistere. Poi i bambini sopravvivono sempre, anche alle guerre, alle carestie, agli abusi e alle violenze, ma questo – appunto – è sopravvivere, non vivere nel pieno dei loro diritti. Posso citare almeno un secolo di studi internazionali che lo dimostrano». Le parole sono tratte da un’intervista del 2013 rilasciata ad “Avvenire” che ci è stata recentemente segnalata e, nonostante sia passato diverso tempo, abbiamo deciso comunque di parlarne.

«Oggi viviamo in una cultura che tende ad azzerare sempre più le diversità, persino quelle biologiche, fisiche, incontestabili. L’essere maschio e femmina non è un’invenzione, parte da un dato biologico, e come tale va anzi valorizzato», ha affermato il docente, autore anche del libro “I bambini vogliono la coppia. Per una genitorialità responsabile” (Elledici 2012).

La nostra identità non è un’invenzione, lo sa bene oggi Matthew Attonley, un uomo che , dopo aver cambiato chirurgicamente sesso per tentare di diventare donna, ha chiesto al servizio sanitario di riportarlo indietro.  «Mi sento come se stessi vivendo una bugia», ha affermato. «Ho sempre desiderato essere una donna, ma nessuna operazione chirurgia mi può dare un vero corpo femminile. Mi sono reso conto che sarebbe stato più facile smettere di combattere il mio modo di guardarmi e accettare che sono nato naturalmente e fisicamente come uomo». 

Il dott. Crocetti ha proseguito: «La nostra cultura da ambivalente – basata sul binomio maschile/femminile – sta diventando ambigua, a tutti i livelli: nelle relazioni uomo/donna, ma anche padre/madre e figli. Questa continua ambiguità confonde i ruoli, le funzioni, i codici comportamentali, gettando nel caos soprattutto i più fragili, quei bambini che invece chiedono, vogliono, esigono un papà e una mamma, ognuno dei due con un suo ruolo e le sue proprie funzioni».

Eppure tanti fingono che l’ovvio non esista, ma «tutte le combinazioni sono a misura delle esigenze più o meno sane, più o meno perverse, degli adulti, che accomodano la realtà del minore alle proprie aspettative narcisistiche. O recuperiamo regole e limiti strettamente correlati ai valori, o la psicopatologia infantile avrà sempre più piccoli pazienti da curare».

13 commenti a Lo psicologo Guido Crocetti: «i bambini esigono padre e madre»

  • FREEZER75 ha detto:

    Il pensiero del Dottor Guidetti esprime semplicemente ciò che più naturale non potrebbe essere, la famiglia composta da madre padre e figli

  • Emanuele ha detto:

    …strano che questo prof. sia ancora a piede libero e non arrestato dalla psicopolizia (leggasi ordine professionale, colleghi professori, giornalisti progressisti, conduttori tv, etc.) per essere rieducato per il suo bene…. Deve infatti liberarsi da quei retaggi omofobi, bigotti, clericali, oscurantisti che lo frenano ed aprirsi gayamente al progresso ed alla vera Scienza… E se i fatti smentiscono le idee, allora peggio per i fatti!

    • Marco S. ha detto:

      E a quello ritengo serva la legge sull’omofobia !

      Parlando di strategia navale, l’ammiraglio tedesco Ruge scriveva che i campi minati cambiano la geografia marittima dei continenti poiche’, limitando la navigazione a poche rotte obbligate di sicurezza, e’ come se facessero sorgere dal nulla stretti, choke points, isole o, addirittura, masse continentali.

      Ecco, mi pare si voglia fare qualcosa di analogo con la geografia della nostra realta’, seminando campi minati giuridici per riplasmarne la morfologia.

  • Giacomo ha detto:

    Chi ha esperienze lavorative nel settore, sa benissimo che i danni arrecati ai figli dai genitori divorziati sono incalcolabili, chi lo nega è in malafede o è un mistificatore.
    Questo professore dice il vero, il vero che è in questo caso frutto di un semplice ragionamento logico, sostenuto dall’esperienza. Quella descritta è la realtà.
    Si accusa spesso il cristianesimo di mancata aderenza alla realtà. Non fidatevi. Non credete che la realtà sia rivendicare il diritto ad ogni libertà. Ha fatto più danni il divorzio, di quanti ne avrebbe fatti il non divorzio.
    Dunque siate dentro la realtà, e testimoniate in essa il Cristo.
    Perché la realtà è parente della verità.
    Pace e Bene

    • Marco S. ha detto:

      Obbedisco 🙂 !!!

    • Emanuele ha detto:

      Caro Giacomo,

      hai perfettamente ragione: quello che manca è l’adesione alla realtà. Il discorso si potrebbe estendere su molti campi oltre il divorzio: aborto, teorie gender, matrimonio omosessuale, libertà sessuale, femminismo, etc.

      Eppure questa adesione resta molto difficile anche per persone di buona cultura…

  • Annalisa ha detto:

    Io so solo che tutti, tutti i bambini, quando apprendono che i genitori si stanno separando, piangono, smettono di impegnarsi a scuola e vivono un incredibile disagio. Poi, è vero, riprendono a vivere, ma disorientati e invidiosi (si, invidiosi) dei loro compagni con mamma e papà uniti. E incredibile dover dire certe cose così banali.

  • alcinoo ha detto:

    affidarsi alle narrazioni psicoanalitiche è come affidarsi a chi offre “protezione”
    è come spiegare la moltiplicazione dei pani e dei pesci come inaudito atto di generosità collettiva
    come affermare la resurrezione come sopravvivenza spirituale della religione dell’amore nei cuori dei futuri discepoli del nuovo credo

  • Max ha detto:

    Ed intanto il referendum in Slovacchia, per mettere un veto nella costituzione sui “matrimoni” gay, e’ fallita per un basso afflusso alle urne. E tra l’altro, le associazioni LGBT avevano proposto di non andare al referendum per farlo fallire.

    Non so se e’ esattamente la stessa cosa, ma nel 2006 il referendum sulla legge 40 falli’ anche grazie alla CEI che propose questo metodo di non andare al voto. Allora le associazioni del “libero pensiero” parlarono di “pericolo di teocrazia” in Italia e che comunque era scorretto procedere cosi’.

    • Dario* ha detto:

      Già, perché ovviamente se lo fanno loro non è nulla più che l’esercizio di un diritto mentre se lo fanno i cristiani è la dimostrazione che sono degli orchi oscurantisti, scorretti, incivili ed anti-democratici…