La soluzione per fermare la violenza sulle donne? Il matrimonio

MatrimonioMigliaia di ragazze e donne vengono ogni anno abusate, aggredite o violentate. Questo chiarisce ovviamente che alcuni uomini rappresentano una vera e propria minaccia per il benessere fisico e psichico delle donne e delle ragazze.

Ma, hanno spiegato sul “Washington Post” il prof. W. Bradford Wilcox, professore associato di sociologia presso l’Università della Virginia, e Robin Fretwell Wilson, prof.ssa di diritto alla Washington and Lee University, il dibattito pubblico su questo non tiene conto che «tanti altri uomini sono più propensi a proteggere le donne, direttamente e indirettamente, dalla minaccia della violenza maschile: sono i padri biologici sposati. La linea di fondo è questa: le donne sposate sono notevolmente più sicure rispetto alle loro coetanee non sposate, e le ragazze/bambine che vivono in una casa con un padre sposato hanno nettamente meno probabilità di essere vittime di abusi o aggressioni rispetto alle ragazze/bambine che vivono senza il loro padre».

Entrando nel merito dei dati scientifici, lo studio più completo sugli abusi sessuali verso ragazze e bambine (e ragazzi) mostra infatti che esse hanno maggiori probabilità di essere vittime di abusi quando non vivono in casa con il padre sposato. Ma c’è di più: le ragazze hanno significativamente più probabilità di essere vittime di abusi quando vivono in un nucleo familiare in cui è presente un convivente della madre. In effetti, il rapporto osserva che «solo lo 0,7 per 1.000 dei bambini che vivono con due genitori biologici sposati sono sessualmente abusati, rispetto al 12,1 per 1.000 dei bambini che vivono con un solo genitore e un partner non sposato». I risultati di questo studio, commentano gli studiosi, «sono coerenti con la ricerca accademica» (si veda qui e qui, per esempio) la quale «indica che “le ragazze vittime hanno maggiori probabilità di aver vissuto senza i loro padri naturali”» (e lo stesso dicono gli studi per i bambini maschi).

bambine abusate

Per quanto riguarda le donne adulte, la situazione è ancora più chiara: gli studi mostrano che le donne sposate hanno meno probabilità di essere vittime del partner e di essere vittime di crimini violenti in generale. Nel complesso, una ricerca del Dipartimento di Giustizia americano ha rilevato che le donne non sposate hanno quasi quattro volte più probabilità di essere vittime di crimini violenti rispetto alle donne sposate.

donne abusate

Come spiegare allora questi dati? I due studiosi affermano: «per le ragazze, la ricerca ci dice che il matrimonio offre una certa stabilità e i padri biologici sposati hanno maggiori probabilità di essere attenti e impegnati verso i loro figli perché sono coinvolti in una relazione duratura. Invece, i maschi non imparentati hanno meno probabilità di avere un’interazione permanente con i bambini della famiglia». Più in generale, il «sostegno emotivo e la supervisione» che i padri biologici sposati forniscono ai loro figli «possono limitare la loro vulnerabilità a i potenziali predatori», come ha affermato David Finkelhor, direttore della University of New Hampshire Crimes Against Children Research Center.

Per le donne, la spiegazione degli scienziati sociali è che «il matrimonio sembra invitare gli uomini a comportarsi meglio. Ecco perché gli uomini tendono a stabilizzarsi dopo il matrimonio, ad essere più attenti alle aspettative di amici e parenti, ad essere più fedeli, e più impegnati con le loro partners, tutti fattori che riducono al minimo il rischio di violenza. Inoltre, le donne sposate hanno più probabilità di vivere in quartieri più sicuri, avere un partner che le protegge fisicamente e -per ovvie ragioni- trascorrono meno tempo in ambienti che aumentano il rischio di stupro, rapina e aggressioni».

Certo, esistono tantissime violenze all’interno di matrimoni e delle famiglie. Ma gli studi, anche quelli contenuti nel nostro apposito dossier, dimostrano inequivocabilmente che «i padri sposati sono molto meno propensi a ricorrere alla violenza rispetto agli uomini che non sono legati dal matrimonio o dal rapporto biologico con una figlia».

La redazione

Condividi su:
  • Aggiungi su Facebook
  • Aggiungi su Twitter
  • Aggiungi su Windows Live
  • Aggiungi su MySpace

33 commenti a La soluzione per fermare la violenza sulle donne? Il matrimonio

« nascondi i commenti

  1. Li ha detto

    Effettivamente quello che non si dice mai è quanti bambini abusati sono figli di genitori biologici e sposati e quanti no. Si tende a prendere la cifra e farne il totale, mettendo così in cattiva luce il matrimonio.

    Riguardo la violenza sulle donne, mi sapete dire quanti tra questi sono oltre non essere sposati, famiglie islamiche o europee che vogliono provare l’ebbrezza del maschio nero e troppo spesso finiscono con il musulmano di turno?

    Già il maschio europeo odierno ha un sacro terrore di restare solo e reagisce con cieca gelosia ( non lo dico con concezione femminista, ma costatazione sociologica).

  2. Giuseppe ha detto

    La soluzione alla violenza sulle donne è l’educazione, poi, chi vuole, può anche sposarsi…

    • Laura ha detto in risposta a Giuseppe

      Potrebbe anche essere. Eppure tanti violentatori hanno ricevuto un’educazione. I dati sembrano dire un’altra cosa: violenta di meno chi è sposato e vengono spiegati i motivi.

    • Giampiero M. ha detto in risposta a Giuseppe

      Concordo, voler difendere l’idea del matrimonio per evitare casi di abusi è un’idea che lascia lo spazio che trova, poi è lapalissiano affermare che una donna con un uomo al fianco sarà maggiormente protetta da aggressioni, furti o molestie.
      In ogni caso i paesi che hanno arginato il problema lo hanno fatto attraverso campagne di educazione ed usando i giusti deterrenti, come ad esempio l’applicazione del braccialetto elettronico ai molestatori, che da l’allarme quando questo si sta avvicinando troppo alla vittima.

      • Giuseppe ha detto in risposta a Giampiero M.

        Comunque penso anch’io che il matrimonio, o in generale il rapporto di coppia, sia un elemento di stabilità sociale. I miei amici trentenni single sembrano alla deriva… 🙂

      • Li ha detto in risposta a Giampiero M.

        Scusa ma l’Italia non ha soldi per i braccialetti elettronici, solo per pagare i terroristi con squallidi riscatti o per comprare F25 dagli americani.

        E comunque chi si occuperebbe di star dietro a controllare i tizi con il braccialetto elettronico? Se fosse un’idea utile qui da noi, funzionerebbe.

  3. nicola ha detto

    il problema di trattare questi dati, è che le statistiche vengono compilate in base alle denunce effettuate dalle vittime… e credo che per una donna arrivare a denunciare il proprio marito sia un percorso oltre che difficile anche rischioso… quindi, perdonate, ma questo articolo, come quello del WP, non regge assolutamente…

    • Li ha detto in risposta a nicola

      E’ vero che alcune si basano su denunce fatte da donne piene di terrore che riescono dopo anni, ma pensa anche che altre sono quanto resta di donne uccise perchè segnalare alla polizia o ai carabinieri che vivi una situazione con il partner o il marito violenta non basta: se lo stalker o il marito ti uccide prima non potrai denunciare nulla. Ci saranno solo persone che ricorderanno come la figlia aveva segnalato tutto, e nessuno aveva agito.

  4. Matteo ha detto

    Statistica completamente inutile. Nel caso degli abusi sui minori, dato che questi avvengono principalmente all’interno delle mura domestiche, è chiaro che ci sono più possibilità che l’abusatore sia il padrastro, che per forze di cose è biologoicamente più distaccato dal bambino, e non il padre naturale. Ma è ancora più probabile che l’abusatore sia lo zio o il cognato. Spero che non si voglia fare passare il messaggio: sposatevi perchè così proteggete la vostra famiglia, oppure: non risposatevi perchè mettete in pericolo i vostri figli, anche perchè sarebbe come consigliare: non fate entrare zii e cognati nelle vostre case perchè potrebbero abusare dei vostri figli. Semplicemente ridicolo appunto.

    • Menelik ha detto in risposta a Matteo

      …tra le mura domestiche si, ma in famiglie balorde o “strane” o che comunque presentano una qualche anormalità che pare sfuggire di vista ad una analisi superficiale.
      La maggior parte delle famiglie che non vivano situazioni particolari, è estranea a questo genere di crimini.
      Non che non ce ne siano, ma sono sporadici.
      Fino a prova contraria, il disagio sociale è un retroterra assai fertile per questo tipo di abusi.
      Nelle famiglie che non si versano in stato di disagio, questi sciagurati eventi sono rari.
      Poi c’è qualcosa che non mi torna: a dar retta ad alcune classifiche, i mariti sarebbero i più accaniti stupratori e contenderebbero ai preti il primato degli stupri pedofili (omopedofili, maschio-maschio per l’esattezza).
      I mariti hanno le mogli, si o no?
      E la moglie non gliela darebbe mai, che sentono l’impellente necessità di sessualità non consenziente? Mah….
      I single, invece, non avendo moglie e concentrando la maggior parte dell’attività sessuale a fine mese (guarda caso proprio i giorni seguenti San Paganino) e tra uno stipendio e l’altro se la cavano con siti porno a pagamento, sarebbero tutti santi ed innocenti per quel che riguarda gli stupri.
      Mah…qui c’è qualcosa che non mi torna.

      • Matteo ha detto in risposta a Menelik

        Tutti gli esperti concordano che una grande parte degli abusi sui minori avvengono all’interno di famiglie con un discreto livello economico e socialmente strutturate, s’è infatti parlato molto di “malattia del ceto borghese”. La tua analisi è quindi completamente sballata.

        • FREEZER75 ha detto in risposta a Matteo

          Questa frase”tutti gli esperti concordano” troppo generica.. quali esperti? che studi? che periodi?

          Lei dovrebbe fare meno proclami assoluti, anche perchè a differenza di Menelik non è stato in grado di argomentare la sua tesi

        • Menelik ha detto in risposta a Matteo

          Hai mai sentito parlare di famiglie benestanti, dove gira il grano e moralmente sono allo sbando anche se i soldi camuffano l’aspetto esteriore, famiglie dove i primi assenti sono i genitori, e i figli crescono deresponsabilizzati con ampia disponibilità di denaro?
          I drammi sociali di solito si realizzano nelle banlieues e nei quartieri bene.
          Il cristianesimo è un freno a tutto ciò.
          Basta relazionare la diffusione della droga e il modello sociale italiano degli anni 70.

    • Li ha detto in risposta a Matteo

      Non sempre avvengono tra le mura domestiche. quanti bambini sono venduti come schiavi sessuali nel mondo? Può darsi che in certi casi il primo ad abusarne sia un parente o il convivente, perchè ne spezzi la volontà ma non sempre.
      Tempo fa poi avevo letto un articolo di come si dicesse che molti dei video pedofili che circolano sulla rete provengano da paesi dell’est.

      Vi consiglio di dare un’oochiata a questo sito:

      http://www.associazionemeter.org/

      E c’è pure il vademecum per non incappare nelle trappole di internet:

      http://www.associazionemeter.org/index.php/laboratori/riga-su-internet/185-in-riga-su-internet/884-regolamento-per-un-buon-utilizzo-dei-dispositivi-elettronici

  5. beppino ha detto

    Sposarsi (e rimanere sposati) alla lunga é la scelta di vita più indicata in termini di “sicurezza” della coppia (sia per la sicurezza “interna” che quella “esterna” al matrimonio). E questo per vari motivi, non ultimo il fatto che ci vuole (oltre che amore) molta convinzione nei valori in cui si crede e soprattutto molta più “fatica” nel continuare a “mantenere” questi valori validi dopo ogni quotidiana ricorrente “messa in discussione” degli stessi (soprattutto nei primi anni); si sa che quando le cose sono acquisite con “fatica” sono anche quelle che fruttano di più in termini di qualità della vita (nel caso specifico sia per la donna che per l’uomo).

  6. Matteo ha detto

    Se sposarsi è alla lunga é la scelta più indicata in termini di sicurezza “interna”, allora la gente non si separerebbe, perchè sarebbe come dire che prendere la bicicletta è la scelta più sicura per non cadere, quando invece si sa che una volta in bicicletta ci sono anche diverse possibilità di perdere l’equilibrio.

    • Mandi ha detto in risposta a Matteo

      Prendere la bicicletta piuttosto che l’auto però è indubbiamente salutare alla lunga, eppure pochi fanno la fatica di farlo. Come vedi il tuo esempio non c’entra assolutamente nulla.

  7. Dario* ha detto

    Dire che c’è una correlazione tra due cose non implica che da una derivi l’altra.
    Io trovo che una famiglia basata su di un uomo ed una donna che si uniscono in matrimonio in pianta stabile denoti che:
    – se si prendono questo impegno siano più maturi della media
    – se riescono a mantenerlo nel tempo siano più equilibrati della media
    Di conseguenza, dei figli cresciuti da genitori più equilibrati e maturi della media hanno una maggiore probabilità di essere a loro volta più maturi ed equilibrati. Questo secondo me è il motivo per cui i summenzionati figli e la summenzionata moglie si prestino meno della media a situazioni di pericolo. Non vedo invece tutta questa correlazione tra il fatto che uno sia padre biologico in un rapporto stabile con la madre con il più o meno alto grado di protettività verso i suoi cari. Per come la vedo io, se una donna si trova nel posto sbagliato, nel momento sbagliato, con la persona sbagliata, verrà abusata a prescindere da chi sia suo padre o suo marito

    • Dario* ha detto in risposta a Dario*

      In definitiva, per debellare la violenza sulle donne io consiglierei alle donne due cose:
      – siate donne serie
      – frequentate uomini seri
      (beninteso che non mi riferisco a gente che non ride =P )

  8. cinzia pantera ha detto

    L’educazione aiuta certamente x debellare la violenza

    • Li ha detto in risposta a cinzia pantera

      Si può venire da una famiglia che ti offre una buona educazione, ma se crescendo ti allontani da sani principi morali e diventi un vero bastardo figlio di p… allora c’è poco da fare. I saldi principi debbono essere mantenuti.

      • Dario* ha detto in risposta a Li

        Certo, succede anche questo ed anche l’opposto (cioè che persone che non hanno ricevuto sani principi da fanciulli li adottino comunque da adulti), però mediamente è più probabile che abbia sani principi uno che ha ricevuto una buona educazione (n.b. che con buona educazione intendo in senso morale, non nel senso di conoscere l’etichetta) rispetto ad uno che non l’ha ricevuta

  9. Francesca ha detto

    Mah….
    Io sono per il matrimonio. Cattolico. Però credo che questi studi siano sempre poco approfonditi sui “perché”. Se la statistica fornisce dati certi, non altrettanto certi sono i motivi per i quali succede o non succede un evento.
    Ad esempio io sono personalmente convinta che (ancora oggi, ahimè) le donne sposate e i bambini in matrimonio stabile subiscano (davvero) meno violenze per un motivo antichissimo, maschilistico, patriarcale: sono “merce” di qualcun altro e quel qualcun altro solitamente è ben presente alla mente dell’eventuale aggressore.
    Quindi, se essere sposate per noi donne significa meno probabilità di violenza, ciò non significa affatto avere la garanzia di un matrimonio dove si venga amate e rispettate: e infatti vediamo bene lo sfascio sociale che c’è oggi, in quanto per CREDERE ai valori di amore e rispetto NON è sufficiente il matrimonio, e nemmeno il matrimonio celebrato in chiesa “esternamente”.

    (Se poi consideriamo il mondo musulmano, probabilmente le donne musulmane sposate avranno percentuali bassissime di violenze esterne – però non si può dire che siano rispettate all’interno del matrimonio. Quindi anche lì il matrimonio non garantisce meno violenza, ma solo meno violenza “di un certo tipo”)

    Ancora una volta….credo che solo la conversione personale ai valori del vangelo determini “meno violenza”. Solo da lì passa un cambiamento anche sociale. Mentre una struttura (matrimoniale) presa in assoluto come valore di riferimento….penso che non determini meno violenza.
    Mi spiace, in questo caso non concordo con le tesi di chi ha scritto l’articolo.

  10. ratioman ha detto

    1) Penso anche io che una donna sposata trovi maggiori difficoltà a denunciare il proprio marito; mi impegno a cercare dati per dimostrare questa mia tesi.
    2) Nell’articolo non mi pare si faccia riferimento alla diminuzione dei numeri di matrimoni in Italia. Se il numero di persone sposate diminuisce, il minor numero di violenze tra coppie sposate è da correlarsi, almeno in parte, alla diminuzione in assoluto delle coppie sposate. Mi spiego con un esempio: non sarebbe difficile dimostrare che il numero di violenze nelle coppie che non utilizzano il cellulare è molto piccolo, ma da questo non si può dedurre che non utilizzare il cellulare sia un disincentivo alla violenza.

    • Davide B. ha detto in risposta a ratioman

      Sciocchino, non sai che quest’articolo serve per dimostrare che le coppie sposate sono più felici e più sicure di quelle non sposate? Tu potrai postare anche cento commenti dimostrando il contrario ma ci sarà sempre qualcuno che posterà il link dell’articolo stesso per suffragare l’idea che i cattolici fanno bene a difendere l’idea del matrimonio. Questo è l’indottrinamento e tu non potrai fare nulla per evitarlo, anche se gli dimostrerai “razionalmente” che la loro tesi fa acqua da tutte le parti.

    • FREEZER75 ha detto in risposta a ratioman

      1) Senza generalizzare, Menelik ha fornito una buona spiegazione a questa possibile difficoltà di denunciare il proprio marito nel post del: 20 gennaio 2015 alle 17:42
      2)L’articolo in questione non fa riferimento alla diminuzione dei matrimoni in italia infatti è uno studio USA. Quanto al suoesempio/spiegazione spero proprio stia scherzando….

  11. Engy ha detto

    associare la violenza sulle donne al matrimonio o alla convivenza mi pare proprio una boiata.
    Tra l’altro, di quale matrimonio si vuol parlare …?
    Non sapendo leggere i link in inglese, comunque ho letto invece questo che, a occhio e croce, direi che è molto più condivisibile:
    http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/11/25/violenza-sulle-donne-i-sintomi-dimostrare-molestie-strazio/1232347/

« nascondi i commenti