Massimo Recalcati: «La liberazione sessuale? Una gabbia»

recalcati sessualita

Un commento significativo dello psicoanalista Massimo Recalcati sulla liberazione sessuale. Il punto cieco è stata la morte del desiderio, che ci ha reso più schiavi del moralismo.


 

Il sesso è l’ossessivo tema della modernità.

Anche noi cristiani cerchiamo di parlarne, offrendo su di esso uno sguardo differente.

La Chiesa, quando ne parla, trova sempre qualcuno pronto ad accusarla di sessuofobia, ma come abbiamo già ricordato, si confondee il fatto ad ogni “no” che viene detto segue sempre un “si”.

“No” alla sessualità compulsiva, egoista, occasionale, istintiva, perché diciamo “si” ad una sessualità come dono totale di sé, come promessa, come unione coniugale. E la Chiesa non dice “no” perché è pregiudizievole, ma perché sa che è un male per noi stessi usare la sessualità come oggetto, è contro la felicità dell’uomo.

Non è un caso che, come quasi sempre accade, anche la scienza medica, dica la stessa cosa: «L’idea del suicidio, sintomi depressivi e una peggiore salute mentale sono associati ai rapporti sessuali occasionali», è stato rilevato da un’indagine pubblicata su “The Journal of Sex Research”.

 

Massimo Recalcati, la liberazione sessuale ci ha ingabbiati

Recentemente lo ha riconosciuto anche il noto psicoanalista Massimo Recalcati che ha dimostrato più volte di infischiarsene di risultare politicamente scorretto nei suoi giudizi.

Recalcati ha voluto identificare il punto cieco della sessuologia, quando diventa una «pedagogia disciplinare del corpo», ovvero ossessionata dalle «capacità performative degli organi» ma che «non sfiora il problema di cosa significa desiderare. Non è ancora stata inventata la pillola capace di accendere il desiderio».

Di chi è la colpa della morte del desiderio?

Recalcati accusa la rivoluzione sessuale sessantottina, ecco le sue parole:

«Ci si potrebbe anche chiedere se la liberazione sessuale e la caduta di ogni velo sul corpo sessuale, abbiano giovato al desiderio, il quale, non dobbiamo dimenticare, si nutre sempre della distanza, della differenza, del mistero, della presenza del velo. Bisognerebbe avere il coraggio di dire che gli entusiasmi per la cosiddetta liberazione sessuale hanno generato una nuova e forse più insidiosa gabbia rispetto a quella dei moralismi di ogni genere e specie. È quella del principio di prestazione che sembra colonizzare anche il mistero del corpo erotico».

 

La liberazione sessuale ed il legame con la moralità

Quelle di Recalcati ricordano le riflessioni del celebre filosofo Roger Scruton, quando osserva che siamo vittime di «un’ideologia che vuole ricostruire la sessualità senza legami con l’ordine naturale».

Il gesto sessuale, ricorda Scruton, «è ridotto a funzione corporale emancipata dalla moralità. Abbiamo incoraggiato i figli a un interesse depersonalizzato alla sessualità».

Questa non è nient’altro che la ribellione alla visione della Chiesa sulla sessualità, cioè quando insegna che per essere realmente soddisfacente dev’essere ordinata al dono di sé, non al piacere egoistico.

Lo testimoniano tante femministe, che oggi guardano deluse al fallimento del progetto di liberare la sessualità femminile da una presunta morale bigotta, constatando rammaricate che l’unico risultato ottenuto è la «pornificazione del corpo femminile».

 

Se questi sono i frutti della rivoluzione sessuale, si dovrebbe davvero dubitare che ci abbia davvero liberato. Liberato da cosa, oltretutto? Non si sa. Forse ha emancipato molti dal legame con la moralità e, per questo, li ha resi schiavi delle loro pulsioni. Altro che liberazione…

Autore

La Redazione

142 commenti a Massimo Recalcati: «La liberazione sessuale? Una gabbia»

  • Lucilla ha detto:

    Non mi sembra che i cattolici siano dei grandi esperti di sessualità dato che per loro la sessualità ha solo scopi riproduttivi, infatti anche solo a pronunciare la parola libido, quel bellissimo desiderio voluttuoso, scappano tutti impauriti. E poi non hanno mai riflettuto sul fatto che anche le leonesse della savana scelgono i maschi con la criniera più folta o con il portamento più possente? Se questo succede in natura non significa che certi istinti siano completamente sballati per gli uomini… Il problema è semmai non farne una malattia, infatti se non bisogna ammalarsi di sesso, non bisogna neanche fare l’opposto, cioè rinunciarvi castrando i propri desisderi, che è esattamente quanto fanno i sacerdoti e le suore cattoliche.

    • Erdo ha detto:

      Giusto, Lucilla: il leone che si invaghisce di una leonessa che ha già prole le uccide tutti i cuccioli in modo di poter garantire alla propria discendenza la massima cura. «Se questo succede in natura non significa che certi istinti siano completamente sballati per gli uomini»

      Evvai con l’infanticidio allora!

      Fuor di presa per i fondelli: Lucilla, perché non ti informi prima di straparlare dicendo fesserie? Fesserie sui cattolici (che non conosci) e fesserie sull’insegnamento della Chiesa Cattolica riguardo la sessualità (che non conosci e sembri averne appreso dal giornale di Pulcinella).
      Guarda questo, per esempio: http://vimeo.com/93079367 guardalo TUTTO.

      • Lucilla ha detto:

        Veramente l’unica specie che uccide con regolarità i propri simili è quella umana, quindi tutt’al più dobbiamo imparare dalla specie animale… e poi che discorso fai? Se è evitabile sopprimere la prole si evita, questa è legge naturale e per fortuna sai bene che la specie umana non si trova solitamente davanti al dilemma di dover sopprimere un figlio per salvarne un altro, cosa che invece a volte si presenta nel mondo animale. Invece il riconoscimento visivo di un corpo equilibrato, forte e sano è sempre e comunque a favore di un miglioramento della specie, quindi è un istinto che non presenta controindicazioni particolari e quindi non ha senso castrarlo. Se poi voi cattolici foste per l’amore puro e senza speculazioni sessuali di alcun tipo vi accoppiereste brutti con belle, racchie e con corpi scultorei senza distinzione e invece così non succede. Un motivo ci sarà, non trovi?

        • EquesFidus ha detto:

          Se poi voi anticristiani studiaste le scienze naturali, forse non dovrei leggere simili bestialità: anche gli scimpanzé uccidono membri della propria specie in vere e proprie guerre fra clan, quindi ci sono animali che uccidono con regolarità i propri simili. Ora, se esistono questi esempi, tuttavia solo gli esseri umani sono in grado di farsi uccidere al posto di un altro, e non per un istinto ma per volontà propria.
          Ma poi, chi se ne frega dell’attrazione visiva? Ciò che si contesta è proprio questo ed è una verità lapalissiana, ovverosia che non basta stare con il “bel corpo”: a parte il fatto che è una visione superficiale ed avvilente, ma poi quel che conta è non solo l’aspetto di una persona ma come si sta con essa, cioè anche il suo carattere, la sua interiorità. Certo, se uno vuole il partner occasionale è un altro discorso, ma questo non è (o non dovrebbe) essere il caso di coloro che seguono la morale cristiana.

          • Lucilla ha detto:

            Chi se ne frega dell’attrazione visiva? Rispondi alla domanda ce ho fatto prima: è vero o no che anche i cattolici non si accoppiano belli con racchi e tendenzialmente cercano un equilibrio estetico dentro la coppia esattamente come fanno tutti gli altri?

            • Erdo ha detto:

              è vero nì. Solo uno sciocco si basa solo sull’aspetto estetico. Tra i cattolici, anzi, si vanno cercando anche affinità più psicologiche e culturali, oltre che l’avere propositi comuni nell’educazione della prole. Tant’è vero che sono numerose le coppie di “racchio/a” con “bello/a”. Ma che razza di epiteti vai scrivendo!? “racchi”, “belli”… fai le distinzioni di un bambino di 5 anni.

              • Lucilla ha detto:

                E chi dice che l’approccio sia “solamente” estetico? E tu forse credi che i non cattolici non cerchino affinità psicologiche o cultutrali? Ma dimmi, chi ti mette in testa certe idee?
                A scanso di equivoci, fai come me e usa un metodo scientifico, digita su Google immagini: “matrimonio chiesa” e “matrimonio comune”. Guarda gli assortimenti di coppia e vedrai come in entrambi i casi nella maggioranza delle coppie (sia tra i cattolici e non) vi sia abbastanza reciprocità estetica, quindi: i belli si accoppiano più facilmente con i belli, i meno belli con i meno belli e così si cerca anche un equilibrio nella statura, nella stazza, ecc… Questa è scienza, bello!

                • Erdo ha detto:

                  Ma dimmi, chi ti mette in testa certe idee?

                  Veramente sei stata proprio tu. È da circa 5 commenti che ripeti a ciclo continuo questa storia dell’estetica. Mi sa che hai preso qualche botta in testa.

                  Google non è uno strumento attendibile. Basta chiedersi se chi pubblica foto di matrimonio non sia poi così disinteressato…

                  Questa è scienza, bello!

                  No, spiacente, questa è cialtroneria da cafone internettiano.

    • Li ha detto:

      Credi davvero che tra i cristiani in generale siano tutti vergini? Ma in che secolo vivi, scusa?
      Il problema è che oggi se ne fa una malattia: si mette sesso in tv o al cinema, allusioni sessuali nei varietà, nei libri, nella musica. Ovunque. Nell’arte poi si mette da secoli.
      Il problema del ’68 in poi è che il sesso viene reso indigesto perchè straripante, privato troppo spesso dei connotati di reciproco scambio di sentimenti, di giochi di coppia, di complicità. Solo per renderlo qualcosa di istintivo.

      Come asex però sono d’accordo sul fatto che non bisogna ammalarsi nè di troppo sesso, ma neanche demonizzarlo privandosene totalmente evitando addirittura i contatti con i partner possibili. Questo lo fanno certi asex che hanno un’autentica avversione, odio per il sesso.

      Io sono più per il “se deve capitare, capiterà.” Ovviamente con buonsenso, e non la sveltina col primo che passa. Che è un po’ quello che si fa oggi.

      • Giorgio P. ha detto:

        E’ sotto gli occhi di tutti che la verginità non ha più alcun valore. Io però frequento questo sito cercando di capire qual è la posizione cristiana, tra le altre, anche su questa questione. Oltre al fatto che “in che secolo vivi?” mi sa molto di relativismo (vedi l’appello al buonsenso anziché a un qualche valore religioso. Dell’idea di peccato poi manco a parlarne.), a me sembrava di aver capito che la dottrina cattolica non fosse affatto questa. Ho abbandonato la Chiesa moltissimo tempo fa per via dell’ipocrisia che vi vedevo, e anche se dopo tanto girovagare (spirituale e mondano) non ho trovato nulla di meglio ora comincio di nuovo a essere confuso. Detto come va detto, faccio fatica a capire qual è la differenza tra la scopata di buon senso e la sveltina col primo che passa. Dov’è il confine? Chi lo stabilisce e come lo si misura? Se lo spirito nella Chiesa è questo sono sinceramente preoccupato di ritrovarmi in una comunità secolare i cui valori sono determinati dallo spirito dei tempi, dal secolo nel quale si vive. Così non mi sta bene.

        • Li ha detto:

          Per favore Giorgio, niente parolacce.
          Hai ragione sul fatto che il confine tra la sveltina e il coito può essere molto labile. Molto dipende anche quanto ci si abbandona ai sensi, agli istinti. Chiamali come vuoi.

          Non so quanti qui reputino la verginità come qualcosa senza valore. Per il mio modesto parere di valore ne ha eccome. Viviamo in tempi in cui per certa gente anche stuprare, uccidere, mettersi un piercing sui genitali o che ne so ha un grande valore. Vari metri per gente diversa. Temo che la misura sia diversa per ognuno di noi e a seconda dei momenti. Quello che devi chiederti è come si fa a passare dal sesso consenziente, dolce al sesso selvaggio senza trattenere le proprie voglie.

          Non credo ci sia da prendersela se dicono “in che secolo vivi”. 😀

          Possiamo parlare di buonsenso perchè qui passa anche gente che si è appunto allontanata dalla religione, o preferisci che ti citi qualcosa su Sodoma e Gomorra? Considero la castità come un dono di Dio.

          Quella che può essere davvero difficile da coltivare credo sia la castità mentale: troppe immagini, suoni e vario inneggianti al sesso che riempono le nostre giornate.

          Se non vuoi vederlo come peccato, puoi sempre considerare la castità come un allenamento per controllare i propri istinti.

          • Giorgio P. ha detto:

            No Li, non ci siamo. Il confine di cui parlo rimane oggettivo solo se risiede al di fuori dall’individuo: mi sposo, dichiaro pubblicamente il mio impegno, e nell’ambito di quel rapporto unico dono la mia verginità ed esercito la mia sessualità. Al di fuori del matrimonio il confine di cui parliamo lo pone il singolo individuo dove meglio gli pare, e comunque dentro sé stesso. Tu stessa dici che la misura è diversa per ciascuno di noi a seconda dei momenti. Semplifichiamo per favore: la dò a chi mi pare quando mi pare. Da come parli sembra che per te il peccato sia praticare il “sesso selvaggio senza trattenere le proprie voglie” (ma cosa vuol dire? Ti riferisci allo stupro?), mentre non lo sarebbe il sesso consenziente. Mai avrei pensato di sentire parole del genere qui. Invece del buonsenso o della Genesi, mi sembrerebbe più sensato citare il catechisimo; ora forse sbaglio, ma se lì c’è veramente scritto quello che dici tu allora la convivenza, il segno di degrado morale più evidente dei nostri tempi, è perfettamente legittima. A queste condizioni mi dispiace ma io non sono cattolico.

            • Li ha detto:

              scusa non sono granchè a spiegarmi.

              Tu stessa dici che la misura è diversa per ciascuno di noi a seconda dei momenti. Semplifichiamo per favore: la dò a chi mi pare quando mi pare.

              Questo pensiero non era riferito a me in particolare, ma alla situazione generale. Perchè molti non ragionano così?
              Il mio pensiero (e non mi va comunque di parlare sempre di me! 🙁 ) è che il sesso prima del matrimonio è sbagliato, ma la natura umana è quella che è, indipendentemente dalla religione.
              Ora intendo dire che se sai come controllare i tuoi istinti puoi anche arrivare al sesso dopo il matrimonio, ma non si può fare previsioni. Non posso farle neanche per me. Non so neppure se mi sposerò, se rtoverò qualcuno.

              Riguardo al sesso selvaggio…oggi come oggi avrai notato che certa gente si stanca della posizione alla missionaria, una sessualità da alcuni consierati antica. Se non la si pensasse così non esisterebbero circoli di scambisti, bdsm, zoofilia e tanto altro ancora. Per sesso selvaggio non intendo solo lo stupro e comunque a volte sono entrambi a volerlo.
              La società odierna ha a noia la sessualità considerata come dono di Dio (purtroppo! 🙁 ) e ricerca qualunque cosa. Ed ecco il filone delle 50 sfumature, melissa p. e tanto altro ancora.

              Visto che non sei cattolico ti indirizzerò comunque il mio passo preferito di S. Paolo:

              http://www.oessg-lgimt.it/OESSG/cultura/ilcombattimentospiritualeCarloMariaMartini.htm

              La castità penso sia bene viverla come rispetto di sè stessi e degli altri, perchè Dio ci ha dato questo dono grande.

              Riguardo al buonsenso intendo dire che prima di fare sesso con qualcuno, anche se non lo conosco, rifletto. Lasciarsi vincere dagli istinti è conrtoproducente. Poi succede quel che succede e a volte lo sentiamo in tv con giovani violentate e così via.

              Vivere la sessualità seguendo i dettami della Chiesa è non solo un modo di essere cristiani, ma anche una specie di disciplina: sarebbe molto facile tradire il proprio marito o la propria moglie se non ci si da’ una regolata. non credo di sbagliare dicendo che è anche un modo per insturare la fiducia reciproca. E quando quella si sgretola anche la famiglia ne fa le spese.

              Spero di essermi spiegata bene. Fammi sapere.

              • Francesca ha detto:

                Li, è giustissimo quello che hai scritto.
                Credo che a molti sfugga il nesso tra la dottrina/regola/comandamento e il percorso spirituale, percorso di vita e di fede.

                Si tratta sì di “regola esterna” ma se la applichi come tale non serve a nulla (sono i famosi “sepolcri imbiancati”) e il cattolicesimo ha la caratteristica (non altrettanto presente nel protestantesimo) di unire le due cose: Regola esteriore e Percorso interiore. La regola è traguardo di un percorso oppure “paletto” di un percorso. La Chiesa infatti riconosce come termine ultimo la Coscienza personale – laddove però il termine primo è il comandamento.
                Il collegamento tra i due è percorso di vita e percorso d’amore.

                (Il fatto oggettivo richiamato da Giorgio è effettivamente oggettivo. Ricordo comunque che però, in sede di confessione cioè quando un cattolico si confessa dal prete, il sacerdote valuta anche la soggettività: ad esempio, termine tecnico, si può trovare davanti ad “ignoranza invincibile” ed in tal caso, cioè se effettivamente l “ignorante” non ha compreso il peccato in oggetto, tecnicamente NON ha peccato. Poi però in genere una volta spiegato il peccato è chiaro anche all’ignorante. Ok questo riguarda pochi casi davvero, però fa capire la prospettiva cattolica e il significato di peccato)

              • Titti ha detto:

                Ma scusami, ma dove c’è scritto che o la posizione del missionario, o di tutto e di più? Perfino sul sito dei padri domenicani, alla domanda se il sesso orale era accettato dalla dottrina cattolica, il sacerdote che risponde, afferma di sì, purché nell’ambito di tutte quelle effusioni preliminari che portano all’atto sessuale allo scopo di un eventuale concepimento.

        • Mario ha detto:

          Il sesso per un cristiano avviene in Dio: gli sposi celebrano un rito sacramentale qnd si uniscono, lì avviene l’atto che può diventare di co-creazione di una nuova vita, dopo la Messa è l’atto più DIVINO che un uomo può compiere.
          Senza Dio all’uomo restano gli istinti..

          • Giorgio P. ha detto:

            Sì Mario, ma il commento di Li l’hai letto? Secondo lei l’atto avviene tanto al di dentro quanto al di fuori del matrimonio, “se deve capitare capiterà”. Siete sicuri di appartenere alla stessa religione? In questo stesso sito ho trovato un link al sito chastityproject, un’americanata ben fatta e con contenuti molto interessanti, mentre qui un cattolico afferma che non bisogna privarsi del sesso ed evitare i contatti con possibili partner. Frasi che a un bambino, di qualsiasi religione fosse, mi guarderei bene dal far leggere. Mettetevi d’accordo: il sesso prematrimoniale è peccato o no?

            • Eli Vance ha detto:

              Giorgio, non c’è nessun bisogno di mettersi d’accordo, nè tantomeno di fomentare divisioni o confusioni. La dottrina cattolica parla chiaro al punto 2.390 del Catechismo “l’atto sessuale deve avere posto esclusivamente nel matrimonio” cito una frase non decontestualizzata, e invito anche a leggere l’intera parte del sesto comandamento. Preciso che non viene usata la parola “convivenza” ma il sinonimo “libera unione”.

            • Dario* ha detto:

              Il problema di quando una persona esterna alla Chiesa giudica i cristiani è sempre quello di attaccarsi alle mancanze del singolo individuo e generalizzarle per tutti. I cristiani sono persone come le altre ed, in questo senso hanno dei limiti come ogni essere umano (ed ognuno ha i propri diversi da quelli degli altri).
              Quello che ha scritto Li non voleva essere un trattato sulla morale cristiana ma quello che lei personalmente giudica buon senso per una persona qualsiasi (non necessariamente cristiana). In soldoni quello che mi pare di poter estrapolare dai suoi post è che, anche se uno non fosse orientato a sposarsi, sarebbe più coerente e moralmente accettabile, umanamente parlando, che pratichi la sessualità all’interno di una relazione profonda con un’altra persona piuttosto che con chi capiti, quando capiti.
              Dopo questa premessa, come scriveva Mario, l’unico atto sessuale conforme alla morale cristiana è quello perpetrato da due persone sposate (tra loro, sempre meglio precisare =P) con rito cristiano. Oltre a ciò l’atto sessuale non deve essere necessariamente attuato a fini riproduttivi ma non deve avere preclusioni rispetto alla eventuale formazione di una nuova vita. Spero di avere condensato in poche righe cosa dica la Chiesa riguardo all’argomento, se ho scritto cose errate, imprecise o incomplete chiedo gentilmente che altri completino o correggano quanto da me affermato in questo post.

    • Paolo Viti ha detto:

      Cara Lucilla, non solo i cattolici usano i metodi naturali proprio perché la sessualità non ha come unico fine la procreazione, ma secondo gli studi più recenti hanno anche una vita sessuale più soddisfacente della sua:

      https://www.uccronline.it/2013/10/23/i-devoti-cattolici-hanno-una-vita-sessuale-piu-soddisfacente/

    • Mario ha detto:

      “scappano impauriti”???? AHahhahahahahahhah
      …grazie stasera ci voleva una bella risata 😉

      • gladio ha detto:

        Sicchè,secondo qualcuno, ai cattolici non piace la gnocca…
        Caro Mario, questi hanno portato il cervello all’ ammasso!

        Gli auguro che abbiano imparato a nuotare nelle risate per non annegarci denttro.

        P.S:Di mio ci aggiungo anche una pernacchia

  • Michele ha detto:

    Premettendo che citare i casi animali è sempre sbagliato perché fra gli animali si trovano comportanenti sessualità di ogni genere, e sceglierne uno fra tanti non può costituire un parallelismo, devo dire che la “libido” e la “lussuria” è quell’eccesso di cui tu parli alla fine del commento, non è un semplice impulso, perché dove c’è l’Amore è giusto che ci sia anche un’attrazione sessuale. Quello che noi crediamo però è che questo desiderio non abaia come unico scopo e punto di realizzazione l’atto carnale, bensì quello della procreazione, che è il vero senso che si può dare a questa unione. Nelle regole che la Chiesa da secoli ha disposto sulla procreazione, non è vietato il sesso che non può portare procreazione (quando la donna è già incinta o in fase premestruale ad esempio) perché è comunque una forma desiderosa e aperta alla vita di sesso. Dici che i cattolici secondo te non possono essere esperti a causa di questa visione, ma dipende cosa deve insegnare la sessualità secondo te. Noi la vediamo pienamente realizzata e soddisfacente solo nell’Amore, del quale il matrimonio è a sua volta la migliore espressione

    • Lucilla ha detto:

      La libido è un eccesso? E dove lo hai letto questo? Allora anche il ridere è un eccesso? E poi perchè la libido escluderebbe l’amore incondizionato verso un’altra persona? Lo sai che in psicologia si dice che “la stagnazione della libido, tanto quanto una diga che accumula potenziale senza una valvola di sfogo, può essere distruttiva per il soggetto dando luogo a nevrosi, isteria, ansia, depressione, ossessione, fobia, psicosi”? Quindi fai attenzione, se è pericolosa una libido compulsivo/ossessiva (cosa che ho chiaramente specificato prima) altrettanto pericolosa è la sua stagnazione, cioè di quella cosa che può succedere a quelli che la considerano un “eccesso” per partito preso.

      • Francesca ha detto:

        Per molte (direi tutte) discipline orientali, quindi non cattoliche, quella che tu chiami “stagnazione” è necessaria contenzione di energia vitale: in vista del sesso futuro eventuale?? No, gli orientali sono più pratici di quello che pensiamo: lo fanno in vista di allungarsi la vita 🙂 e sembra che funzioni.
        Oltre al fatto che imparando una corretta gestione degli istinti ti servirà anche in altri ambiti, fuori della camera da letto. Insomma: tanta ma tanta ma tanta soddisfazione (compresa quella in camera, dato che gestire è molto meglio che subire…proprio perché non siamo solo animali….)

        • Li ha detto:

          Oltre al fatto che imparando una corretta gestione degli istinti ti servirà anche in altri ambiti, fuori della camera da letto.

          Sono d’accordo.

        • Giuseppe ha detto:

          Non ha idea di come funzioni una prostata allora…

          • Francesca ha detto:

            Fare la pipì è fisiologico nel vero senso della parola: se non la fai puoi anche morire.
            Se non fai sesso (anche se fosse astensione completa) non muori.

            Se invece intendevi altre cose: io conoscevo un ragazzo, “ipersessuale” molto praticante, che prima dei 30 anni aveva la prostata di un ottantenne…..non so se le cose fossero collegate……

            • Giuseppe ha detto:

              Detto in soldoni, la prostata va periodicamente “svuotata” per evitare la congestione, che oltre ad esporre alle prostatiti, aumenta la probabilità di contrarre un tumore a causa dell’azione tossica del secreto sulle pareti interne. Durante l’adolescenza c’è il fenomeno delle polluzioni notturne, che con l’età va scomparendo. Quindi rimane necessario eiaculare periodicamente, indipendentemente che lo si faccia con la masturbazione o il coito. Detto in altri termine, un’astinenza prolungata è nociva per la prostata.

              • Dario* ha detto:

                Evidentemente hai una vita sessuale attiva se no sapresti che le polluzioni si attenuano con l’invecchiamento ma non scompaiono. Insomma, la prostata normalmente si svuota periodicamente anche senza contributi esterni.

                • Giuseppe ha detto:

                  Guardi, vorrei darle ragione, ma purtroppo non è così. Per il resto, può parlare con qualsiasi urologo o andrologo, e le confermerà quanto detto…

                  • Dario* ha detto:

                    Non sono mica solo io a dirlo: a questo link si può chiaramente leggere:
                    “Le polluzioni possono comunque in ogni caso presentarsi anche negli adulti nel caso di una prolungata astinenza sessuale o di una vera e propria castità.”

                    • Giuseppe ha detto:

                      Appunto, possono. Ma c’è anche uno studio epidemiologico australiano del 2003 che conferma quanto dico in merito alla connessione tra l’eiaculazione frequente e la prevenzione del cancro alla prostata…

                    • Erdo ha detto:

                      Guarda, Giuseppe, anche se fosse come dici (e ho i miei dubbi, e li ho anche sulla neutralità della ricerca che citi senza riferimenti) non è poi la fine del mondo. Il mio parroco ebbe problemi alla prostata, quando andai a trovarlo all’ospedale mi disse: «Tanto a me non serve».

                    • Erdo ha detto:

                      e comunque, so di innumerevoli anziani che sono casti e con la prostata apposto

                    • Dario* ha detto:

                      Giuseppe, casomai vale il contrario, cioè c’è gente a cui non succede ma non è la norma, prova a confrontare le risposte di questi urologi.
                      Le polluzioni da adulto non sono come quelle notturne da adolescente, prova a confrontarti con questo stralcio di risposta: “credo che Lei le polluzioni Le abbia, forse miste ad urina, forse minime e difficili da identificare”
                      Ho visto anche io alla televisione propagandata la tua tesi, specialmente su canali spazzatura come Mtv, ma la leggenda metropolitana del “se non lo fai ti viene il cancro” ma è senza fondamento al pari del suo contraltare “se lo fai diventi cieco” 😉

                  • Max ha detto:

                    Sembra, da alcuni studi scientifici, che coloro i quali non hanno eiaculazioni (perché praticano la castità o per altre ragioni) rischiano maggiormente di ammalarsi di cancro alla prostata passati i 50 anni. Allora, non sarebbe male se costoro facessero degli screening regolari passata tale soglia d’eta’.

                    Il cancro alla prostata uccide. Ma, come buona parte dei tumori, se si identifica e cura quando e’ ancora nelle prime frasi, ci sono buone possibilita’ di sbarazzarsene.

                  • Francesca ha detto:

                    Caro Giuseppe…parlando con un qualsiasi urologo, andrologo e sessuologo le diranno che tra i circoncisi (quindi tra i fedeli di religione ebraica) certe malattie, compresi i tumori di quell’area specifica, sono praticamente assenti. Dati inconfutabili.
                    Questo è dovuto alla minore proliferazione batterica, meno infiammazioni, eccetera eccetera. I dati sono sicuri, concordi e non più opinabili (come invece lo possono essere quelli sulla prostata).
                    Non mi risulta però che negli studi medici si consigli la circoncisione.
                    Eppure è eccezionalmente preventiva.

                    • Giuseppe ha detto:

                      Che vuole che le dica, milioni di anni di evoluzione hanno predisposto il corpo ad una certa funzionalità ottimale. Poi ognuno faccia quello che vuole. Per buona pace di chi tira in ballo idiozie su presunte leggende metropolitane…

                    • Dario* ha detto:

                      Io ho argomentato le mie “idiozie” ma certo che se tu conosci tanto bene i “milioni di anni di evoluzione” da saperne di più di medici che su certi argomenti hanno studiato una vita…
                      Comunque non ti preoccupare che non saresti certo tu a turbare la mia buona pace 😉

      • Laura ha detto:

        Povera Lucilla, dominata dalle sue pulsioni come quando era adolescente. 🙂

        • Lucilla ha detto:

          Io domino le mie pulsioni però non le castro, infatti posso godere pienamente e completamente della mia mia sessualità.

          • Erdo ha detto:

            Come parla chi si fa condizionare l’esistenza dal sesso o da qualsiasi altra droga: chiedete lo stesso ad un tossicodipendente, risponderà «io posso smettere quando voglio»

  • Michele ha detto:

    Intendevo libidine con libido, ho scoperto or ora che ha un significato diverso. Comunque sono dell’idea che un desiderio che se non sfogato dinventa una “stagnazione” non sia in realtà controllato, il controllarsi significa sconfiggere anche quest’ansia e ossessione.

    • Li ha detto:

      Con le compulsioni non bisogna battersi perchè possono farsi ancora più forti. Tutto sta nel desessualizzare: portare l’energia sessuale in eccesso verso altre cose magari con hobbies. In parole povere distrarsi.
      Chiaro che se siamo a livello di bramosia incontenibile non possiamo aspettarci che funzioni sempre.

  • Luca ha detto:

    Si potrebbe vedere anche così. Senza “liberazione” i sì ed i no verrebbero (venivano) vissuti come obblighi anziché come libere scelte. Senza la rivoluzione sessantottina saremmo ancora, io credo, degli esecutori ignari di ordini altrui. Oggi invece “L’obbedienza non é èiù una virtù” come giusto in quegli anni (1965) scriveva Don Lorenzo Milani ed i nostri sì come i nostri no rispecchiano la responsabilità di una scelta cosciente. Nessuna nostalgia: il ’68 ha rappresentato una grandissima occasione di crescita e maturazione per tutti, per quelli che condividevano quegli ideali come per quelli che non li condividevano. Non si può più tornare indietro e personalmente lo ricordo come un momento fondamentale di crecita.

    • Francesca ha detto:

      “Si potrebbe vedere anche così”.

      Io la vedo esattamente così. È stato un disastro, ma ce n’era bisogno.
      Male minore? Non so.

      (P.s. hai vissuto il 68? Wow!! Capelli lunghi, ecc ecc?)

    • Li ha detto:

      Non so davvero se saremmo ancora fermi lì: panta rei: tutto scorre. Una qualche rivoluzione probabilmente ci sarebbe stata lo stesso.

    • Dario* ha detto:

      Beh, in realtà anche prima del ’68 c’era la libertà di contravvenire alle regole. La vera differenza tra allora ed oggi è che oggi le regole praticamente non ci sono più

      • Luca ha detto:

        Tutto giusto quel che dite: si poteva disobbedire anche prima, ora non si sa più bene quale sia la regola o nemmeno se ci sia una regola. Che non ci sia una regola a me sembra il rischio da correre se si vuole vivere sino in fondo la libertà di cui il Signore ci ha dotato. Npn c’é più una disciplina ma tante possibili discipline interiori. Se uno la accetta é perché crede in qualcosa e se la accetta se ne assume la responsabilità piena davanti a sé stesso e davanti agli altri. Quando sento parlare le persone anziane, anche quelle cui voglio più bene, la differenza si percepisce in pieno e non so se senza il ’68 oggi saremmo quel che siamo. Ci saranno state anche tante sciocchezze e stupide cattiverie, come in tutte le rivoluzioni ma in ogni modo noi ne siamo il frutto e personalmente ne vado orgoglioso.

        • Michele ha detto:

          Non tieni conto che dopo il ’68 è nato un nuovo conformismo. Mentre prima, ad es., la norma era la “verginità” o comunque una certa ritrosia a parlare di argomenti legati alla sfera sessuale, dopo la situazione si è capovolta. Ancora più evidente lo è tra il gruppo più conformista di tutti, i giovani, dove se dici che sei casto e lo vuoi rimanere sei bollato di “sfigato”, “fuori dal mondo” e via discorrendo. Provare per credere.
          Quando tu dici che il fatto che non ci sia una regola porta a vivere la libertà sino in fondo, mi trovi completamente in disaccordo.

          1) Perché la regola cacciata dalla porta rientra dalla finestra. Diventa ciò che la coscienza individuale sente buono o giusto (“tante possibili discipline interiori”). Quindi è la volontà del soggetto che crea la regola e creandola ne è signore. Se è signore non può dunque essere sottoposto alla regola, pena cadere in un circolo vizioso.

          2) Così facendo l’etica, lungi dall’essere una piena assunzione di responsabilità, diventa nient’altro che un mero flatus vocis, modificabile a piacere dal soggetto. La vanificazione della responsabilità è inevitabile, perché essendo la volontà che crea la regola, non è vincolata e quindi non c’è realmente nulla di cui essere considerati responsabili.

          In ultima analisi direi che il ’68 è stata una risposta sbagliata (nichilismo etico diffuso, benché non sempre coerente) ad un problema vero (etica divenuta “etichetta” sociale).

        • Mario ha detto:

          “Oggi, quando i ragazzi non rispettano le regole, si stupiscono di essere puniti, PERCHE’ ABBIAMO RIMOSSO LA REGOLA, IL LIMITE, così si legittima il male, il male diventa un diritto, non un rischio, un errore. Allora la regola ci fa sentire discriminati”. Moschetti

  • Francesca ha detto:

    @LUCILLA scrive
    ” infatti se non bisogna ammalarsi di sesso, non bisogna neanche fare l’opposto, cioè rinunciarvi castrando i propri desisderi, che è esattamente quanto fanno i sacerdoti e le suore cattoliche”

    Castrando i propri desideri….. stagnazione, ecc ecc………..

    Magari potresti chiedere che cosa ne pensa delle tue idee il seguente sacerdote cattolico, qui di seguito la sua storia personale, non esattamente una storia di ehm castrato http://isoladipatmos.com/in-ricordo-di-vincenzo-maria-calvo/

    In un altro suo articolo fa un’analisi della spiritualità cattolica, non propriamente “asessuata” – concetto proveniente semmai da altri tipi di spiritualità e filosofie
    http://isoladipatmos.com/theologica-lamento-per-la-verginita-perduta/
    Ecco un breve estratto:
    “[ …] se infatti siamo arrivati — e per di più nei paesi latini del Mediterraneo — a pubblicizzare sulle diverse reti televisive il rassicurante messaggio rivolti agli uomini, ed in specie in fascia d’età giovane: «… se hai problemi di erezione non temere, parlane col tuo medico di fiducia, perché oggi la cura esiste» … evidentemente qualche cosa non ha funzionato e non sta funzionando, dopo la stagione della gloriosa liberazione sessuale degli anni Settanta, che a quanto pare, da una parte ci ha liberati dai tabù, dall’altra pare averci donato quei problemi di disfunzioni erettili e di eiaculazione precoce di cui da anni parlano con un certo allarme urologi e andrologi nei loro convegni internazionali. Problema questo che non avevano gli uomini e le donne del Medioevo, n’è prova il fatto che nell’intero arco di circa mille anni ricoperto dai diversi medioevi si è assistito alla nascita e allo sviluppo di tanti studiosi, filosofi e pensatori, ma neppure l’ombra di un Sigmund Freud è venuta alla luce, perché l’uomo del Medioevo non ne aveva bisogno, pur conoscendo da secoli sia Edipo sia Elettra, mutati in articolati “complessi” tra la fine dell’ Ottocento ed i primi tre decenni del Novecento, ad uso di una società sessualmente ormai malata che aveva bisogno di loro sia come pretesto sia come chiave di lettura psicoanalitica. […]
    Buona lettura!

    • Lucilla ha detto:

      Questo sacerdote che afferma che nel medioevo non esistevano problemi di disfunzione erettile o di eiaculazione precoce dimostra di non sapere un bel niente di sessualità, perchè già Aristotele o Ippocrate, per non parlare degli antichi cinesi o dei monaci buddisti, scrivevano di questi problemi, delle loro possibili cause e dei loro possibili rimedi. Quindi per favore, parlate pure di Santi, Madonne o quant’altro, ma astenetevi dai temi di cui palesemente non sapete niente, perchè altrimenti finite col fare figure barbine come quella del sacerdote che hai citato.

      • Francesca ha detto:

        Sì, sì vai a diglierlo. A differenza tua ha studiato e magari ti spiega due cose che ti sono sfuggite frequentando la google university.

        • Lucilla ha detto:

          E’ chiaro che ho dimostrato che la Google University l’ha frequentata lui, che evidentemente non sa perchè esistevano templi dedicati ad Afrodite e perchè gli si facevano offerte e forse non sa (o fa finta di non sapere) che dell’impotenza si parlava anche nella Bibbia. Affermare poi che è stato l’avvento della psicologia a creare i problemi di disfunzione erettile è come dire che l’oncologia è la responsabile dell’esistenza del cancro. Non ti offendere, però quel sacerdote fa un discorso che è semplicemente ridicolo.

          • Erdo ha detto:

            Lucilla, è inutile che ti giri dall’altra parte. In antichità i problemi di fertilità erano molto meno diffusi di oggi. C’erano, certo. C’era chi aveva questo problema, ma erano molti meno di quelli di oggi.
            Ci sono psicologi, poi, che invece di aiutare il paziente a migliorare, cercano solo di aiutarlo a credersi normale quando invece è fuori di testa.
            Quelli che fai sono tutti discorsi ridicoli

            • Lucilla ha detto:

              Erano meno diffusi? Puoi dimostrarlo scientificamente per favore?

              • Erdo ha detto:

                Ecco qua un bell’articolo: http://uregina.ca/~gingrich/mar1298.htm

                ora tocca a te supportare le tue affermazioni con qualcosa di concreto

                • Lucilla ha detto:

                  Buon tentativo, ma l’articolo parla di fertilità. Anche Veronesi trattò il tema e spiegò come la diminuzione di fertilità è dovuta alla diminuzione di estrogeni ed androgeni legata al cambiamento di abitudini nella vita moderna. Poi c’è l’esposizione agli agenti chimici, la sedentarietà, ecc.

                  • Erdo ha detto:

                    È evidente che non hai letto…

                    ma l’articolo parla di fertilità

                    Noi invece stiamo parlando di unicorni invece… Felice di scoprirlo così. Questa è la seconda volta che mostri un comportamento bipolare, ti consiglio una terapia, giusto per fare un pò d’ordine nei tuoi pensieri…

          • Francesca ha detto:

            OK. TU HAI DIMOSTRATO di non aver letto l’articolo (e nemmeno il breve estratto che ti avevo estrapolato: ne avrai letto 4 righe al massimo).
            Il sacerdote dice che ESISTONO ECCOME le disfunzioni erettili e i problemi sessuali. Aumentati in modo esponenziale. NON dice affatto che li ha inventati la psicologia/psicanalisi.
            Bene. Altro che google university…. anche su google bisogna leggere e tu non fai nemmeno quello. Inutile risponderti oltre.

            • Lucilla ha detto:

              Problema questo che non avevano gli uomini e le donne del Medioevo…
              Falso, come da me dimostrato

              …neppure l’ombra di un Sigmund Freud … ad uso di una società sessualmente ormai malata che aveva bisogno di loro sia come pretesto sia come chiave di lettura psicoanalitica.

              La psicoanalisi quindi ha contribuito a qanto accusa il sacerdote…

              • Erdo ha detto:

                Falso, come da me dimostrato

                Non hai portato uno straccio di prova tangibile, quindi non hai dimostrato una cippa

                • Lucilla ha detto:

                  Falso cosa? Affermare che gli uomini antichi non avevano problemi d’impotenza o di disfunzioni erettili. Questo è falso.

                  • Erdo ha detto:

                    continui a fare affermazioni senza portare prove. E comunque, il giudizio che stai tentando di falsificare non è esattamente quello che ti è stato esposto ma una tua generalizzazione/semplificazione.

  • Fabrizia ha detto:

    Quando ero adolescente e molto confusa a proposito dei messaggi che ricevevo sul sesso dalla cultura dominante ( il sesso è sano, fa bene alla salute, più se ne fa meglio si sta, non avvilirti con fesserie tipo la morale o la fedeltà o altro, siamo tutti liberi e spontanei, mi- piaci-ti-piaccio-quindi-da-me-o-da-te) , mi sono sentita molto sollevata e protetta dalla dottrina cattolica sulla sessualità. E cioè: il sesso è bello, il sesso è un meraviglioso dono di Dio, e va trattato con il dovuto rispetto, nella fedeltà e nell’apertura alla vita. Ancora oggi, non ho trovato niente di meglio. E, come donna, mi sento rispettata e valorizzata al massimo nella chiesa cattolica.

    • Laura ha detto:

      Concordo completamente, non c’è altro luogo che rispetti la donna nella sua integrità come la Chiesa cattolica.

      • Fabrizia ha detto:

        E non so se ridere o piangere quando sento tutte queste scemenze sulla Chiesa che sarebbe misogina. Davvero misogina, purtroppo, è la società odierna cosiddetta progressista. Ha creato un luna park per gli uomini a spese delle donne. E adesso si vede che ne soffrono pure gli uomini, che sono stati ridotti soltanto ai loro istinti.

        • Francesca ha detto:

          Ma lo sai/sapete che c’è anche chi contesta la Chiesa perché “obbliga” a fare sesso (matrimoniale) ?
          L’associazione che vi linko è aconfessionale, apolitica, ecc. Nella realtà per la maggioranza i partecipanti sono atei/agnostici e, da ciò che ho capito, si ritengono una costola di LGBT (a onor del vero vi partecipano anche alcuni, rari “cattolici” ma non estimatori della Chiesa)
          http://www.asexuality.org/it/index.php?sid=7c970b8d828291f1df614387334ce85c

        • Lucilla ha detto:

          Misogina non so, però a differenza di tutti gli altri stati od organizzazioni presenti in Europa, il Vaticano è l’unico posto dove le donne sono ancora escluse dai ruoli decisionali, di rappresentanza o di responsabilità.

          • Fabrizia ha detto:

            Sinceramente, cara Laura, di quei ruoli decisionali, di rappresentanza o di responsabilità lì, mi faccio un baffo.

            • Fabrizia ha detto:

              Oops, scusi, volevo dire Lucilla.

              • Lucilla ha detto:

                Ma scusa tanto, prima dite che non c’è altra istituzione che rispetti la donna come la Chiesa cattolica e poi che non v’importa che in Vaticano esista tuttora una discriminazione nei confronti delle donne? Credo non sia necessario aggiungere altro… hai spiegato perfettamente qual è la vostra maniera di ragionare.

                • Erdo ha detto:

                  Ancora fissata che rispettare la donna significhi farle fare gli stessi lavori dell’uomo?
                  E’ una cosa assurda questa. Alla donna spettano compiti e attività che per l’uomo sono impossibili e viceversa. Rispettare la donna significa darle il giusto, non ciò che non le si addice.

                  Sei un esempio lampante del lavaggio del cervello che certo femminismo produce

                  • Lucilla ha detto:

                    E quali sarebbero i lavori “impossibili” per una donna? Perchè fare il nunzio apostolico,il segretario di stato, presiedere un tribunale o un’accademia pontificia, amministrare i sacramenti o eleggere un Papa è un compito che può svolgere benissimo anche una donna…

                    • Erdo ha detto:

                      Ti sbagli. Una donna è diversa da un uomo e un uomo è diverso da una donna: hanno cervelli che funzionano in modo diverso, attitudini diverse, biologia diversa, ormoni diversi, metodo di memorizzazione degli eventi diametralmente opposto.
                      Uomo e donna non sono e non saranno mai intercambiabili.

                      La Norvegia la pensava come te e ha adottato diverse politiche in tal senso, inutile dire che ha fallito e ha dovuto fare un colossale dietro front per evitare catastrofi demografiche.
                      Vediti questo video e leggiti questo articolo

                      …e, per cortesia, non dire più castronerie

                    • Lucilla ha detto:

                      Erdo, non hai spiegato perchè in Italia una donna può essere un Ministro della Repubblica ed invece in Vaticano o in Arabia Saudita no.

                    • Erdo ha detto:

                      Non esiste un solo tipo di ministro e non è detto che una donna ministro, nell’attività che non le compete, possa risolvere i problemi come farebbero altri. Dicasi lo stesso di un ministro uomo a gestire cose che una donna farebbe con disinvoltura. Fatti i dovuti distinguo, forse un paese (uno stato) che conferisce cariche di ministro a pioggia, senza pensare a chi vanno a finire certi poteri, è, alla fine, più stolto di altri stati come Città del Vaticano.

                      Ma poi, a te che te frega di come si governa negli altri stati? Vuoi imporre la tua ideologia agli stati sovrani come sta cercando di fare l’Europa con noi, imponendoci usi e costumi che sono avulsi dalla nostra cultura?

                    • Lucilla ha detto:

                      Ahah, chiuso nell’angolo mi rispondi: “a te che te frega di come si governa negli altri stati?”
                      Ti saluto caro.

                    • Erdo ha detto:

                      Detto da una che scappa via “sei chiuso nell’angolo” fa un po’ ridere. Ciao bimba

        • Li ha detto:

          E adesso si vede che ne soffrono pure gli uomini, che sono stati ridotti soltanto ai loro istinti.

          Fosse solo di quello! Non scordate anche l’essere androgino: uomini e donne indefiniti che si perdono l’uno nel genere dell’altro anche per l’estetica, la cura del corpo e cose così.
          posso capire una donna con la barba che si radr, ma non un uomo che si depila. A meno che non abbia un problema di ipertricosi…e sarebbe comunque doloroso!

  • Francesco ha detto:

    Uno dei più famosi asini di battagli dei laicisti è:”la castità dei preti è innaturale!Un prete rimane un uomo con un istinto sessuale innato e reprimere questo istinto significa andare contro la sua natura di uomo-animale con degli istinti sessuali innati, la fede non elimina l’istinto sessuale.”
    Cari ateologi grandi esperti di sessualità, volevo semplicemente ricordarvi che fare la pipì è fisiologico nel vero senso della parola: se non la fai puoi anche morire.
    Se non fai sesso (anche se fosse astensione completa) non muori.
    Vari convegni di medicina hanno affrontato questo argomento e hanno concluso che la castità autentica non solo NON è dannosa alla salute, ma la favorisce.Non esistono ragioni fisiologiche e neppure psicologiche che giustifichino o richiedano l’attività sessuale.
    La castità,armonicamente vissuta, è lo stato normale dell’essere umano.La favoletta che la totale continenza nuoce alla salute, è assolutamente e scientificamente falsa.

    • Lucilla ha detto:

      Dillo a quei preti che hanno consumato (o regolamente consumano) atti sessuali, mi sembra di ricordare che la cifra fosse attorno al 30%. E’ evidente quindi che il problema esiste e l’impulso sessuale è una cosa assolutamente naturale e fisiologica, come il sentire sete o fame. La castità quindi non è come dici tu “lo stato normale dell’essere umano” ma una forzatura che, tengo a precisare, una persona è libera di scegliere, ma comunque è una forzatura, altrimenti sarebbe come dire che “il digiuno è lo stato normale dell’essere umano”.
      Anche tu, come il sacerdote citato da Francesca, dimostri di non avere la più pallida idea di quello che qui si sta trattanto. Ha ragione chi dice che il vostro è solo indottrinamento…

      • Li ha detto:

        Spiacente ma la castità non è una forzatura, ma una libera scelta per alcuni, uno stile di vita per altri, una parte della propria personalità. Tu non scegli forse di fare sesso con qualcuno? E’ una tua scelta. Che qualcuno sia d’accordo o no, nessuno ti sta forzando a non copulare.

      • Li ha detto:

        Riguardo l’indottrinamento direi che è proprio la sessualità odierna che lo fa: sappiamo bene dell’educazione sessuale nelle scuole ai bambini. In Germania una bambina non voleva. Non c’è andata e i genitori si sono fatti 40 gg di galera ciascuno. Se non è indottrinamento questo!

        Mettere le allusioni sessuali ovunque è un indottrinamento. Avete idea poi di quante ce ne siano negli anime giapponesi? La loro poi è anche più varia di quella occidentale.

      • Francesca ha detto:

        A questo punto….data l’altissima percentuale di furti e omicidi in certi Stati e anche in certe periferie di città italiane…. concludiamo che rubare e uccidere è NATURALE e quindi chiudiamo le carceri. Ok dai forse uccidere è troppo…. però IL FURTO non fa male a nessuno ed è diffusissimo (direi 80%) anche in alta finanza, in Borsa, ecc.
        Io il furto lo autorizzerei immediatamente: È NATURALE E NON FA MALE A NESSUNO.
        Brava Lucilla….troppo divertente 😀
        E poi gli indottrinati sono i cattolici ahah.

        • Lucilla ha detto:

          Stai comparando furti e omicidi alla naturale espressione della sessualità? Dai, puoi fare di meglio, no?

          • Francesca ha detto:

            Veramente sei tu a comparare. Se conosci i bambini, saprai che ricavano grande piacere dal rubare le caramelle e mangiarle. Mentre comprarle o riceverle normalmente risulta per loro molto meno “eccitante”. Quindi….volendo anch’io fare la psicologa da quattro soldi, direi che senza dubbio IL FURTO è una normale e naturale espressione umana, CASTRATA fin dall’infanzia.
            Altra espressione naturale castrata: farsi di dolciumi fino al coma diabetico.
            Alcuni diabetici obesi però non ci cascano e giustamente non si fanno castrare: mangiano tranquilli.

            • Lucilla ha detto:

              No cara, stai andando completamente fuori strada perchè con questi esempi confondi una cosa che è sempre sbgaliata (il furto) con una che per definizione e norma è giusta (il sesso).
              Io sono archiconvinta che la quasi totalità dei preti mantiene fede alla convinzione di non rubare ed effettivamente non ruba, invece sappiamo che ben il 30% dei preti non riesce a mantenere fede alla propria promessa di castità. Ora non mi dire che non ti fa riflettere neanche un pochino questa cosa…

              • Michele ha detto:

                Perché sempre sbagliata? Dipende dalla morale che si adotta. Per uno zingaro non è una cosa sempre sbagliata. E comunque Francesca non sta parlando di morale, ma di un istinto radicato, quasi innato, che l’educazione porta a eliminare. Sei tu che confondi il piano della rilevazione empirico-sociologica con quello della morale.

              • Francesca ha detto:

                Il furto in molti luoghi del pianeta non è affatto considerato sbagliato. E nemmeno lo stupro. Se rubi alla persona giusta e stupri la persona giusta è perfettamente naturale, lecito, anzi consigliato. In molti stati africani le donne sanno benissimo che se vengono catturate da una fazione avversa verranno stuprate (e il loro uomo/marito le ripudierà) : è un metodo di condurre la guerra e le conquiste dei terrritori normalmente accettato. Chi stupra una donna ottiene due effetti: la “converte” alla propria fazione e fa figli con sangue della propria fazione (in quanto il sangue femminile non conta).
                In breve ci sono culture in cui furto e stupro sono quotidiani. Per non parlare dell’omicidio: come saprai per molti gruppi islamici uccidere un cristiano è addirittura consigliabile in quanto è strada sicura per il paradiso. Non è solo una semplice questione di “uccidere il nemico” come noi pensiamo: è proprio un modo di rendere lode a Dio, cioè per certe persone è GIUSTO uccidere. (come sa benissimo chi vive stabilmente in certi specifici paesi islamici, dove i cristiani se non vengono uccisi è più per questioni economiche-strategiche, e non certo per giusto/naturale rispetto della vita umana)
                Quindi direi che…..considerare “giusto” o “sbagliato” non riguarda solo il sesso.
                Uccidere e rubare sta negli istinti umani quanto fare attività sessuale.

                (Sul fatto che citi che i preti riescano o non riescano a mantenere i voti, ti rispondo che non solo per i preti ma per tutti noi c’è il perdono: in confessionale si promette con ferma intenzione di non ricadere nel peccato. Se non c’è vera intenzione non si viene assolti. Ultimamente, lo saprai, i mafiosi sono praticamente scomunicati in quanto permangono nel rubare e uccidere. Per un mafioso rubare e uccidere è normalissimo, e affermano anche di essere devoti cattolici!!
                Se un prete non crede al suo voto: automaticamente non è più cattolico. Non ho detto: se pecca. Ho detto: se non crede all’ottemperanza del voto. A questo proposito ti chiederei, pur sapendo che sei disinformatissima, come mai una persona che vuole consacrarsi secondo le regole attuali della Chiesa Cattolica….non è andato a consacrarsi invece come pastore protestante, con moglie, ecc ecc?? Nessuno ti obbliga a farti prete. Né prete cattolico. Cmq ti consiglierei, ripeto, di chiedere queste info direttamente al prete che ti avevo linkato, scrivendogli sul blog. Quel sacerdote ha una ben specifica storia personale, che ha resa pubblica e che ti potrebbe chiarire molte idee)

                I tuoi discorsi, al di là del fatto religioso, mi dicono solo che:
                – la tua età non supera i 22-23 anni, più probabilmente ne hai circa 17-18.
                – hai studiato pochissimo, nel senso che se anche tu avessi una laurea sei una di quelle persone che non leggono una virgola oltre il prescritto
                – non hai mai viaggiato, presumibilmente nemmeno per turismo

                • Lucilla ha detto:

                  Francesca, ancora con i furti? La tua risposta era alla mia che criticavo chi affermava che la castità dei sacerdoti è “lo stato normale dell’essere umano”. Io facevo il paragone con il digiuno, che non può essere considerato “lo stato normale dell’essere umano” e tu te ne esci con l’esempio dei furti, una cosa che a differenza del sesso è sempre e comunque condannabile (anche in Africa). Non ti capisco…

                  Riguardo l’ultima cosa che hai scritto… non ne hai azeccata una, je suis dèsolè, lo siento mucho, para otra serà…

      • Francesco ha detto:

        L’ATTIVITÁ SESSUALE E’ FISIOLOGICAMENTE NECESSARIA?Questa tua convinzione, non ha nessun fondamento scientifico e medico, ma poggia unicamente su argomenti dedotti da esperienze soggettive elevate a norma di comportamento; in secondo luogo su un’ignoranza dei fenomeni naturali legati alla genitalità.

        • Lucilla ha detto:

          E’ fisiologicamente necessaria in quanto senza quest’istinto non ci potremmo riprodurre e per questo motivo è un istinto molto prominente e molto radicato, quasi al pari della necessità di bere o mangiare. E anche farlo al di fuori delle necessità propriamente riproduttive fa molto bene: studi scientifici di tutto rispetto hanno dimostrato che il sesso abbassa il livello di aggressività naturale che è in noi, aumenta le difese immunitarie (+30% immunoglobuline), migliora il sonno, rafforza l’apparato cardiovascolare, regolarizza il ciclo mestruale, diminuisce il rischio di tumore alla prostata e soprattutto… rende più felici, perchè il rilascio di endorfine influisce positivamente sullo stato d’animo, sull’umore e anche sull’autostima, soprattutto quando il sesso è ben fatto e vi è buona compenetrazione e complicità con il partner.

          Io ti ho elencato diversi motivi per cui una buona, sana e costante attività sessuale fa bene, ora tu sapresti indicarmi altrettanti motivi per cui invece sarebbe consigliato astenersi da questa buona, sana e continuata attività sessuale?

          • Michele ha detto:

            Se è fisiologicamente necessario, vuol dire che senza di esso l’individuo muore, cosa ovviamente smentita dalla realtà.

            • Lucilla ha detto:

              Che c’entra? Allora uno può benissimo vivere senza ridere, eppure per noi il ridere è un bisogno fisiologico. Portare quest’esempi mi sembra un’inutile arrampicata sugli specchi… Io comunque ho citato una serie di motivi medici per cui è consigliata una buona, sana e continuata attività sessuale, vediamo chi di voi mi sa portare altrettanti motivi, sempre medici, per cui andrebbe consigliata la castità, come nel caso dei sacerdoti. Perchè ti ricordo questa è la teoria che difendeva qualcuno in qualche commento più sopra.

              • Michele ha detto:

                Ridere non è una necessità né un bisogno fisiologico. Si può benissimo vivere senza ridere o senza piangere, non vedo dove stia il problema. Necessità fisiologica significa che senza una tale azione o comportamento muoio. E’ il caso del sesso? No.
                Poi, per quanto riguarda salute e castità: ora, nessun cattolico dirà che tutti devono essere casti o che la castità migliori la salute. Non perché non la migliori (non se sia così), né penso che di per sé l’attività sessuale la migliori: tu stessa hai riportato che il sesso migliora la salute se vi è una buona relazione col partner, nel caso di una prostituta o un play-boy non so quanto valga; né penso che valga per chi conduce una vita sregolata. Al massimo si può stabilire un rapporto di correlazione tra buona salute e frequenza dei rapporti sessuali: tutta da dimostrare la causalità diretta, vista che parliamo di statistica e non di un rapporto causa-effetto.
                Comunque tornando alla castità: il punto non è migliorare la salute; nessuna religione o pratica ascetica consiglia la castità per questo motivo. La si consiglia perché, come il digiuno, vuole significare un distacco dalle cose di questo mondo per volgere la propria vita verso l’Eterno.

                • EquesFidus ha detto:

                  La castità è una cosa, l’astensione dai rapporti è un’altra: la prima è richiesta a tutti i cattolici, la seconda no. Non confondiamo i piani, per favore, anche se spesso nel linguaggio comune sono spesso (ed in modo impreciso) equivalenti.

                • Lucilla ha detto:

                  Mettila come vuoi, a me una persona che s’impone di non ridere mai in vita sua si perde una cosa molto bella e anche molto sana.

                  • Lucilla ha detto:

                    Aggiungo comunque che apprezzo il tuo sforzo per dare una risposta sensata, infatti condivido l’ultima parte che hai scritto ed è infatti l’unica osservazione sensata, a differenza di chi difendeva la castità sacerdotale come “lo stato normale dell’essere umano” oppure come cosa “beneficiosa per la salute fisica”.

                  • Mario ha detto:

                    Anche chi si preclude la SANTITA’, che è la vetta della vita dell’anima che si ottiene con la castità (che non è per forza astensione), si perde una cosa molto bella e molto sana, anzi di più: si perde la vita eterna, ma questo nessun medico potrà mai dimostrartelo, lo si può solo sperimentare 😉

                  • Mario ha detto:

                    Anche chi si preclude la SANTITA’, che è la vetta della vita dell’anima che si ottiene con la castità (che non è per forza astensione), si perde una cosa molto bella e molto sana, anzi di più: si perde la vita eterna, ma questo nessun medico potrà mai dimostrartelo, lo si può solo sperimentare 😉

          • Francesca ha detto:

            E chi si astiene?
            Però magari potresti andarlo a chiedere alle migliaia di monaci buddisti – che magari sono anche più zen di noi e ti rispondono senza darti dell’ignorante in faccia 😉

            Anche il jogging…
            Anche il walking (camminata)….
            Anche la bicicletta…
            Anche le tecniche “yoga” e di respirazione…..
            La ginnastica buona, sana, costante…..
            Le tecniche di rilassamento e i massaggi….
            Il Pilates……
            La piscina…..
            La musica classica….

            Tutte queste attività aumentano notevolmente endorfine e aspettative di vita.

            Tu hai mai parlato e/o intervistato vecchiette e vecchietti ultracentenari??
            Di libertini tra gli ultracentenari nemmeno l’ombra (già morti e sepolti 30-40 anni prima).
            Anche l’alimentazione “sana, buona, costante” dà ottimi risultati: percentuali molto più alte delle tue farlocche.

            Comunque…sul “fisiologicamente necessario” ti invito anche a visitare un forum di ragazzi/e giovani, tra i 18 e i 30 anni (principalmente atei/agnostici e nel 99% dei casi decisamente anti-cattolici) e a provare ad esporre il tuo caro “fisiologicamente necessario”.
            Vedi un pò che cosa ti rispondono, sempre se non ti mandano subito a quel paese, e vedi un pò quali studi scientifici ti forniscono loro http://www.asexuality.org/it/index.php?sid=7c970b8d828291f1df614387334ce85c
            (Specifico: si tratta di anti-cattolici. Si ritengono parte di LGBT)

            Vai, vai e…..facci sapere 😀

            • Francesca ha detto:

              Sempre per Lucilla. Vedo che, nonostante l’etá media sia giovanissima, ultimamente è entrato in quel forum anche un signore di 58 anni http://www.asexuality.org/it/viewtopic.php?f=64&t=9286

              Questi ragazzi/e asex li ho conosciuti qualche tempo fa proprio mentre facevo ricerche su tematiche sessuali. Tra l’altro anch’io partecipo saltuariamente a quel forum, anche se ho avuto qualche difficoltà iniziale (ora risolta) proprio perché ero cattolica! E perché avevo letto dei loro topic terribili sui cattolici
              (per loro facciamo un pò troppo sesso e un pò troppi figli…. ma comunque non voglio generalizzare su di loro, perché ci sono là dentro persone gentilissime, direi deliziose, e ottimi moderatori/moderatrici: ho trovato degli atei lì che mi hanno difesa e incoraggiata tramite messaggi privati. Quindi anti-cattolici come ideologia ma ragazzi umanamente molto validi)

              • Lucilla ha detto:

                Guarda che io non ho mai detto che la libera scelta di non praticare sesso sia condannabile, anzi ho sempre specificato che ognuno è libero di fare ciò che vuole. Critico solo chi non vive liberamente la sessualità perchè condizionato o obbligato da una qualche religione o ideologia e soprattutto critico chi bigottamente punta il dito contro chi sa godere appieno del sesso e non prova vergogna di ciò.

                • Francesca ha detto:

                  Di nuovo non hai letto…:-|
                  In quel forum-movimento affermano che non ne hanno nessun bisogno fisiologico
                  E pertanto non lo fanno, arrivati a questa comprensione di sè stessi spesso dopo anni di sofferenza per essere stati costretti dalla mentalità corrente a farlo a colazione, pranzo e cena. Ci sono storie di alcuni giovanissimi (e meno giovani) che definirei strazianti.
                  (infatti contestano sì i cattolici, ma più ancora contestano i modelli imperanti di coppia e di sessualità onnipresente che li stressa parecchio)

                  Leggendo quelle storie e gli studi che loro presentano sulla sessualità, si comprende quantomeno che c’è una tale variabilità di “bisogni fisiologici” che definire dei criteri di “sana attività fisiologica sessuale” come fai tu…. è tutta una bufala pseudoscientifica. Ti invitavo a consultare quell’ambiente in quanto essi stessi si rifiutano di identificarsi con le posizioni cattoliche e quindi là puoi star sicura che sono laici e ateisti : E CONFUTANO LE TUE IPOTESI sul sesso come necessità fisiologica.

  • Marco ha detto:

    Scusate eh, mi permetto di segnalarvi quella che è un’esperienza personale: facendo catechismo a 14 anni le mie catechiste cercarono di spiegarci la posizione della Chiesa sul sesso prematrimoniale. Stando alle mie catechiste (laiche) la Chiesa, con la sua dottrina, non impone – nel senso peggiore del termine – la castità prematrimoniale, ma la suggerisce, la sostiene. Poi ognuno fa le sue scelte, in base a ciò che ritiene giusto. Questo non è relativismo, la Chiesa dice ciò che è giusto per lei, ma la scelta è – alla fin fine – dell’individuo. A me piacque molto questa idea della castità prematrimoniale e l’ho fatta mia. Ho poi avuto la fortuna di trovare una donna che, anche se con altre basi non proprio religiose, la pensava come me e me la sono sposata.
    La castità prematrimoniale non mi ha menomato, lo garantisco, mi ha evitato tanti ma tanti problemi, e non mi impedisce, ora, di avere una normalissima vita sessuale.
    Questo per oppormi alle tante ipotesi di “non naturalezza” o addirittura dannosità della castità. Può essere una bella scelta, consapevole e importante. Anche se capisco (perchè lo so) che non sia facile.

    • Li ha detto:

      Bravo Marco! La penso anch’io così.

    • Giorgio P. ha detto:

      Scusate, io faccio veramente fatica a seguirvi. Precedentemente è stato citato il punto 2390 del catechismo dove sta scritto che il sesso “deve” rimanere entro il matrimonio, qui invece si parla catechiste secondo le quali la chiesa “suggerisce”. Non so, forse per educazione, per cultura o non so cosa, ma io non sono abituato a ragionare in questo modo. Certo che la Chiesa afferma ciò che è giusto secondo la propria dottrina, e certo anche che ognuno fa le sue scelte liberamente; ma nel ragionamento manca la conclusione: se uno sceglie diversamente da quanto insegna la Chiesa se ne colloca automaticamente fuori o no? Il problema, a mio avviso, non sta nel fare le proprie scelte secondo ciò che si ritiene giusto (questo lo fanno tutti), ma nel rimettere il giudizio su cosa è giusto o sbagliato alla propria religione e comportarsi di conseguenza. Non devo necessariamente e sempre farmi convinto di tutto, a volte devo anche fidarmi, abbandonarmi, ammettere i miei limiti e credere che se mio padre mi ama e mi dà delle regole queste sono solo per il mio bene, anche se non le capisco o mi è duro seguirle. A questo riguardo Eli Vance citava il sesto comandamento; con la stessa logica consideriamo allora il settimo, e immaginiamo che la Chiesa non dica che è peccato rubare, semplicemente “suggerisca, sostenga” l’onestà. Non serve che ricordi cos’ha detto il papa recentemente dei politici disonesti vero? Io penso che non ci sia in realtà alcuna differenza di principio tra fornicazione e furto, ma piuttosto che la tolleranza sul sesso faccia semplicemente comodo. Dal ’68 in poi il mondo va così, se si cacciassero dalla chiesa coloro che praticano sesso fuori dal matrimonio non rimarrebbe più nessuno. Ecco perché, nonostante le vostre parole (nelle quali vedo una candida sincerità che io apprezzo molto), io continuo a sentire un insopportabile odore di ipocrisia, e mi limito a girare intorno alla chiesa senza mai entrarvi. Ho detto chiaramente ciò che penso perché non so, dopo aver già ricevuto accuse di fomentare divisioni, per quanto tempo mi sarà ancora concesso di intervenire qui.

      • Francesca ha detto:

        Giorgio ti ho risposto un pò più sopra con commento ore 19.52, vicino a quello di Li.
        Mio umile parere (non ti conosco e non posso dare giudizi sicuri al 100%) è che tu ti stia incamminando verso una visione del cristianesimo che è più vicina a posizioni protestanti. Il cattolicesimo è inquinato da queste idee (per vari motivi) e io stessa mi sono parecchio “autoanalizzata” al riguardo.
        (tra parentesi pure io sono una recente “rientrata” dopo anni di lontananza, e proprio capire il vero insegnamento e le vere posizioni della Chiesa mi ha aiutata molto nel percorso, quindi continua ad avere dubbi che va bene così. Fides et ratio. Fede e Ragione)

        Inoltre tu descrivi una “legge” religiosa un pò come se fosse una legge statale….
        Seguire una legge senza comprenderla può andar bene a livello civile (e sempre se non si tratta sotto una dittatura sanguinaria) . Mentre per entrare a pieno titolo nel cattolicesimo un ossequio alla Ragione c’è eccome. In questo senso una religione (soprattutto quella cattolica e soprattutto dopo il Vaticano II) PROPONE e non IMPONE. Se impone….il confessionale è la pena da pagare per l’infrazione.
        Se propone….il confessionale è riconciliazione e amore verso Colui che ci ha dato la Vita, riconciliazione con e tramite la Chiesa che Lui ha fondato – struttura umana per giungere al Divino.

        (Ripeto: ti dò solo un mio parere personale. Magari un buon sacerdote che abbia un pò di tempo da dedicarti sarebbe miglior scelta. Certo dovrai cercare un pò magari per trovare quello che capisca la tua specifica situazione…. insomma siamo tutti uomini, e donne, e bisogna anche cercare delle affinità intellettuali per capirsi)

        • Francesca ha detto:

          Sempre per Giorgio. Quanto ho appena detto, se noti, AUMENTA la tua responsabilità personale di fronte alle tue scelte e al peccato.
          Quindi, semmai, l’ipocrisia sta in coloro che applicano acriticamente le “regole” e pensano che sia sufficiente per proclamarsi cattolici. Non lo è. Proprio in quell’applicazione farisaica sta gran parte dell’ipocrisia che avrai respirato in ambienti cattolici. Secondo me….se vuoi essere cattolico e dare una mano a demolire l’ipocrisia di molti… scopri tu stesso PERCHÈ TU vorresti seguire Gesù.
          Dalla tua risposta potrai scoprire dove sta l’ipocrisia in te e/o negli altri.

        • Mario ha detto:

          mah… per me ha ragione Giorgio P.
          S.Agostino non dice: credi per comprendere, comprendi per credere? Non dice prima comprendi e poi credi, ma: capirai quando avrai creduto, e quando credi cerca anche di capire… Nella Bibbia credere e vera sapienza è il TIMORE DI DIO….

          • Francesca ha detto:

            Sì certo ma io facevo un discorso un pò diverso. Il percorso cristiano è una continua conversione. C’è chi crede, capisce e applica tutto in un colpo solo.
            E c’è chi, pur credendo, comprende un pò per volta…..anzi per la maggioranza, se non per la totalità è necessariamente un percorso di avvicinamento alla “perfezione” e non certo la perfezione.
            E tutto ciò vale sia per chi conosce a memoria il CCC sia per chi poco per volta si avvicina e si catechizza.

            Poi il discorso sociologico e culturale che fa Giorgio in vari commenti è pur vero, ma siccome lo usa come una scusa personale per non entrare in chiesa…il discorso non mi quadra più e perciò facevo quelle affermazioni, specifiche per lui.

      • Eli Vance ha detto:

        In un’ottica di fede anche il “suggerire” ha la stessa valenza dell’obbligo: in termini semplici se un’amato ti suggerisce una cosa che gli fa piacere non gliela faresti? La fede è innanzitutto un rapporto fra la persona e la Rivelazione cristiana nella storia, incentrata sulla figura di Gesu’, non un elenco di regole senza scopo, per cui non ci vedo niente di male nello spiegare la morale sessuale passo dopo passo, dapprima spiegando che è la castità e non il suo contrario a rendere libero l’uomo, e poi spiegare come diretta conseguenza il peccato. Dunque la visione cristiana è naturalmente quella del catechismo e non quella di una parziale e graduale percorso di catechesi. Che in questo caso non comporta il “cacciare dalla Chiesa” che ben poco ha di cristiano, ma l’esclusione dai sacramenti, eccetto ovviamente la confessione, chi è davvero fedele sceglierà la conversione.
        Ma visto che il problema di fondo sembra essere un altro un consiglio generale è evitare di guardare cosa fanno gli altri , perchè si rischia di rimanere confusi da giudizi erronei, riconoscerai certamente che entrare nella fede solo perchè la maggioranza rispetta le tue aspettative sa di “porta larga” e non invece un rapporto personale con il Vangelo e diretto con ciò che la Chiesa predica. O se proprio il confronto è necessario, e in parte lo è, guarda perlomeno chi da un esempio migliore, ragione per cui si proclamano i Santi. Penso che se il sanato avesse seguito i suoi nove compagni non sarebbe tornato indietro da Gesu’ (Lc 17,11-19)

        • Giorgio P. ha detto:

          Il tuo ragionamento mi sta bene fino a prima della rivoluzione sessuale, quando i cristiani sapevano bene che il rapporto prematrimoniale era peccato. Lo facevano uguale, ma lo sapevano. Dopo il ’68 il mondo è cambiato e il senso del peccato si è perso, non c’è più la consapevolezza di un bene o un male oggettivi perché tutto è rimesso alle circostanze, ai costumi, a un concetto pesantemente falsificato di libertà (guidato dagli idolatrati Paesi Nordici). E lo vedo ogni giorno, lo leggo negli occhi della ragazza che mi mostra emozionata la prima ecografia del feto dopo due anni di convivenza, che si sente perfettamente cristiana, senza ombra di ipocrisia. E’ questa la realtà di oggi, la vittoria del dio buonista e la sconfitta del dio buono, il non voler più declinare i valori per mezzo di regole chiare, con la conseguenza che quegli stessi valori vengono gradualmente perduti. Non è solo un problema di come il singolo si rapporta alla fede, si tratta dell’intero impianto della società che si sta volgendo in una direzione inedita, ed è la società dove dovranno vivere i nostri figli, nella quale si troveranno fianco a fianco, anche in chiesa, con i loro coetanei che della verginità hanno letto qualcosa sui libri di storia, che a partire dai quattordici anni hanno una vita sessuale piena, che convivono coi propri morosi. Insistendo troppo sul “percorso” individuale che porta alla fede ci dimentichiamo del rischio che corriamo nell’essere eccessivamente liberi, senza più una forma di educazione cristiana; ci dimentichiamo del maligno, del quale nessuno ormai parla più.

          • Eli Vance ha detto:

            Resta il fatto che un cristiano autentico è tenuto a confrontarsi con ciò che la Chiesa predica, lo stesso dovrebbe fare quella convivente e leggere come la Chiesa giudica la libera unione. Osservi giustamente che il senso del peccato sta diminuendo nella maggioranza e mi citi il 68, io osservo che nel 39 col mondo in guerra la società e il mondo era molto meno cristiano di allora e ti posso fare tanti esempi storici in cui la cosiddetta maggioranza segue la porta larga e i soliti pochi quella stretta. Diminuisce la percezione del peccato in alcuni ma il peccato resta come realtà cui dobbiamo personalmente fare i conti. Condivido quindi la necessità di una pastorale nuova, qualche segno lo sto già vedendo e il recente convegno sulla famiglia è un inizio in questa direzione, ritiro anche la precedente accusa di voler fomentare divisioni (se l’incoerenza di molti ha provocato n te confusione sulla reale posizione della Chiesa sulla convivenza non posso fartene una colpa, spero però adesso di avere chiarito questo punto), ma metto un muro sul condividere che l’uscire dalla Chiesa sia una soluzione, Gesu’ non ha fatto questo quando ha trovato gli apostoli addormentati, ma li ha dato la sveglia caso per caso, se vedo un problema educativo in parrocchia lo si fa presente al parroco, una cristiana soddisfatta della convivenza lo stesso, insomma si agisce, il nascondere la luce sotto il moggio e la tentazione di non far nulla (Mc 4, 21-25) è anch’essa provocata del maligno.

  • Lucilla ha detto:

    Se la castità non fosse una forzatura come spieghi l’alto numero di sacerdoti che continua ad avere rapporti sessuali? E mi spieghi come mai è in costante aumento il numero dei sacerdoti che dalla Germania, Irlanda, Italia, Sudamerica… chiede l’abolizione del celibato? Lo sai ad esempio che tra i sacerdoti cattolici olandesi il 72% ha dichiarato di avere “emormi difficoltà” a mantenere la castità? Lo sai poi che i “priests in love”, cioè quei sacerdoti che hanno abbandonato la carriera ecclesiastica per aver iniziato una relazione sentimentale sono ottomila in Italia e oltre cinquantamila nel mondo? Ora è chiaro che nessuno obbliga i preti a fare ciò che fanno, però l’obbligo della castità è una forzatura perchè appunto contronatura, esattamente come un digiuno forzato.

    • Lucilla ha detto:

      (era una risposta per Li)

      • Li ha detto:

        Eccomi!

        non ho dubbi che certa gente faccia fatica a mantenere la castità: come ho detto un prete è anche un essere umano. La tentazione esiste. Ho conosciuto qualche prete che ha lasciato la tonaca. Non è che comunque stessero vivendo una vita felice da laici, te lo dico. Vai a capire cosa c’è nella testa di una persona!
        Sai, ora spesso si valuta anche il prete: se uno ha problemi psicologici o che altro a volte viene “bocciato” e non può diventare prete.

        Perchè contronatura? Allora quei bonzi che affrontano periodi di castità sono forse contronatura? Sai Lucilla, quello che non capisco è perchè prendere sempre d’esempio solo i preti: viviamo in un mondo pieno di religioni, le abbiamo anche qui in Italia e atei, agnostici vari si scagliano su cosa? Ma sulla Chiesa!
        (Se le mie parole ti sembrano aggressive, scusa non volevo esserlo. 😉 )

        Se tu o altri lo vivete come forzatura allora per ora non lo puoi vedere in altro modo, altri invece vivono la castità come una sorta di crescita, di liberazione da una società sempre più ipersessualizzata.

        Che altro posso dirti? Vedi non cito spesso le Sacre Scritture o qualche altro testo perchè non ho una gran memoria, e preferisco parlare a tu per tu. Mantenendo comunque la fede.

        • Lucilla ha detto:

          Mi sembra che tu abbia travisato l’argomento: questa riflessione è partita dalla risposta che ho dato a chi affermava: La castità è lo stato normale dell’essere umano. Parole testuali. A me non interessa se qualcuno sceglie periodi di castità o anche la castità perpetua, non posso però condividere l’idea che si tratti di una cosa assolutamente naturale, perchè come per il digiuno, è comunque una forzatura che facciamo all’istinto naturale e alle esigenze fondamentali del nostro corpo.

          • Li ha detto:

            Però non puoi paragonarmi la castità al digiuno: se intendi il digiuno come cibo, di quello si muore, di astinenza sessuale no.

            Ma l’istinto naturale…se ci pensi l’istinto anche quello è diverso: c’è chi trova naturale stuprare, chi uccidere per divertimento (e si riallaccia a fini sessuali troppe volte), chi non trova nessun problema a vivere la sua vita, senza doversi preoccupare di dare sesso o no.

            E’ un obbligo se senti il forte desiderio e te lo impediscono, ma anche lì bisogna distinguere perchè se ci pensi quando si arriva ad una compulsione sessuale accade l’opposto: la forzatura è proprio quella di spingersi a fare tanto sesso. Insoma quello che accade a ninfomani, satiriaci e stupratori vari.

          • Franceschiello ha detto:

            Lucilla, il tuo errore è considerare castità e astitenza come sinonimi. Non è così, per la Chiesa non è così. Con castità si intende il corretto uso della sessualità, mentre con astinenza si intende l’astensione totale dai rapporti sessuali. Per la Chiesa anche due sposi possono essere definiti casti, e sono tali non quando si astengono dal sesso, ma quando ne fanno un uso corretto.

            • Lucilla ha detto:

              Grazie per la puntualizzazione, ma se casto seignifica “fare buon uso del sesso” allora è casto chiunque è cosciente di farne buon uso. Sono casta anch’io allora? 😉

              Altra domanda: mi raccontarono che Formigoni fece voto di castistà… Significa quindi che poteva fare sesso? Perchè io avevo capito un’altra cosa…

              • Lucilla ha detto:

                Ahah caro Franceschiello, con l’inganno potrai convincere ma servirà a poco… Sono andata a cercare il significato di castità perchè le tue parole non mi convincevano ed effettivamente ho trovato questo:

                Il voto di castità è proprio della vita religiosa e viene spesso ridotto all’obbligo dei religiosi, che lo hanno emesso, a non avere rapporti sessuali e a utilizzare queste sacre energie al servizio di Dio e degli uomini.

                …a non avere rapporti sessuali quindi, non a farne buono uso come invece hai voluto farmi credere tu.

                Ahah furbetto il mio caro Franceschiello…

                • EquesFidus ha detto:

                  Inganno dove? La castità è una cosa, l’astensione dai rapporti un’altra: il voto di castità dei religiosi comprende l’astensione dai rapporti, la vita nella castità dei laici non implica l’astenersi dai rapporti bensì dall’usare in modo ordinato (cioè in quello voluto da Dio, ovvero all’interno del matrimonio e fra un uomo ed una donna) la sessualità; qual è il problema? Il fatto che il voto di castità implichi anche l’astensione dai rapporti, non significa né che la castità si identifichi con la verginità né con la totale astinenza sessuale.

                  • Lucilla ha detto:

                    Qui si parlava espressamente di castità dei preti, quindi di astinenza.

                    • EquesFidus ha detto:

                      Purtroppo, molto spesso i termini vengono confusi, anche perché il voto di castità comprende anche l’astensione dai rapporti, cosa che, invece, non è richiesta ai laici.
                      La castità dei sacerdoti comprende anche l’astensione, poiché si intende il rinunciare qualcosa per maggior gloria di Dio; infatti, la castità sacerdotale è di una qualità diversa da quella laicale, perché introduce ad un vero e proprio sposalizio con la Chiesa. Ne è la prova che, anche all’interno dei riti della Chiesa cattolica in cui sia presente clero uxorato, spesso anche questo non si sposa, ed in ogni caso coloro che sono sposati non possono divenire vescovi: non per loro incapacità personali, bensì perché l’essere un sacerdote non è un lavoro come gli altri, bensì è una consacrazione al Signore. E il Signore non fa sconti, vuole tutto; ora, se anche il matrimonio è una vocazione (ed infatti rientra nel progetto di Dio), ed anche nel matrimonio bisogna progredire nella castità non abbandonandosi a comportamenti ed atti illeciti, così pure lo è la “verginità consacrata”, cioè l’astensione dei rapporti per Dio, cioè sempre nella castità. In questa pagina tutto ciò è spiegato molto bene. compresa la differenza tra il voto di castità in sé ed il celibato per il Regno.

                • Franceschiello ha detto:

                  sono stato io incompleto, è vero.

                  In breve, per la Chiesa, l’uso corretto della sessualità è quello che non separa mai artificialmente l’aspetto unitivo dall’aspetto procreativo.
                  Ora, la Chiesa chiede a tutti i suoi figli di essere casti.
                  Nel caso degli sposi, la castità si traduce non nell’astinenza, ma nel far andare sempre insieme aspetto unitivo e procreativo (dacché uno dei fini del matrimonio è la generazione di figli).
                  Nel caso dei religiosi, la castità si traduce praticamente nell’astinenza (dacché tra i fini della vita religiosa non c’è quello di procreare prole).

                  Possiamo dire ce l’astinenza implica la castità, ma la castità non implica necessariamente l’astinenza.

    • Max ha detto:

      Non e’ difficile credere che molti abbiano difficolta’ a vivere la castità. Sarei pero’ curioso di sapere quante persone hanno difficolta’ pure ad essere fedeli al proprio compagno/compagna di vita…

      • Li ha detto:

        Ehhh…di questi tempi è facilissimo farsi trascinare dalle tentazioni. Tanto più che prendersi e lasciarsi è diventata normalità. Il problema però è questo: voi pensate che una persona passata per molteplici partner possa eeservi fedeli per sempre? E’ più difficile. Fa più scalpore una coppia che si lascia dopo 50 anni di matrimonio. Certo non te lo aspetti!

    • Franceschiello ha detto:

      i “sacerdoti cattolici olandesi” che citi sono cattolici solo a parole, di fatto sono protestanti.
      Non voglio annoiarti parlandoti dei problemi interni alla Chiesa Cattolica, pertanto ti dico solo che il Cattolicesimo è quello che trovi leggendo il Catechismo, e se qualcuno (foss’anche sacerdote) contraddice quanto sta scritto nel Catechismo, allora professa una religione che tutto è fuorchè cattolica.

    • Franceschiello ha detto:

      Poi qui nessuno sta dicendo che la castità sia una cosa banale, facilissima da raggiungere. Lo sappiamo bene che la castità, ma in generale la virtù, è difficile da raggiungere. Ma ciò non significa che la casità sia una “forzatura”.
      Altrimenti, bisognerebbe dire che ad esempio anche l’onestà è una forzatura (perchè, diciamocelo: se non ci fossero leggi che reprimono il furto, non ci penseremmo due volte a derubare il prossimo).

    • Mario ha detto:

      …infatti un sacerdote non deve seguire le leggi naturali, ma quelle SOPRANNATURALI essendo SPOSO DI DIO. Impossibile all’uomo, ma a Dio tutto è possibile 😉

      Il PECCATO entra nella Chiesa nella vita del prete nella misura in cui ci esce Dio, perché non vivo più secondo “sovranatura”, ma secondo natura, fidandomi delle forze umane (insufficienti) anziché di quelle divine (sovrabbondanti).

  • Francesca ha detto:

    @Giuseppe (ma anche Lucilla)

    Caro Giuseppe…parlando con un qualsiasi urologo, andrologo e sessuologo le diranno anche che tra i circoncisi (quindi tra i fedeli di religione ebraica) certe malattie, compresi i tumori di quell’area specifica, sono praticamente assenti. Dati inconfutabili.
    Questo è dovuto alla minore proliferazione batterica, meno infiammazioni, eccetera eccetera. I dati sono sicuri, concordi e non più opinabili (come invece lo possono essere quelli sulla prostata).
    Non mi risulta però che negli studi medici si consigli la circoncisione.
    Eppure è eccezionalmente preventiva.

    • Lucilla ha detto:

      Francesca, dilla come vuoi ma difendere la castità sacerdotale come una cosa a beneficio della salute (cosa oltretutto smentita non solo dalla prostata ma anche dal fatto che le donne che hanno allattato al seno sono meno propense a contrarre il tumore) mi sembra una forzatura innecessaria. Io, pur non essendo religiosa e quindi poco esperta in materia, credo che i motivi siano ben’altri.

      • Francesca ha detto:

        Ma che cavolo stai dicendo?
        Se parliamo di prostata, parliamo di prostata.
        E non credo che qualcuno qui abbia sostenuto che uno si fa prete per mantenere sana la prostata 😀 😀 😀 😀 😀
        (classico argomento del catechismo della chiesa cattolica ahahah)
        Ma può essere magari che lo facciano per tale motivo i monaci buddisti….chi lo sa? ….mah….. ora mi fai venire il dubbio. Vai tu su un blog buddista e poi mi fai sapere 😀 😀
        Comunque se sei una salutista, come me: lo sai che anche stare troppo davanti al pc fa male, malissimo…. la postura, le radiazioni, ecc ecc 😀 😀
        Tu hai un motivo, laico o religioso, per farlo??
        La prostata?? 😀 😀 😀

        • Lucilla ha detto:

          Veramente c’era proprio chi diceva che l’astinenza era beneficiosa per la salute fisica, quindi va bene tutto, ma quella cosa non è scientificamente provata. I benefici di una vita sessuale sana e attiva sono stati invece dimostrati scientificamente più volte e in più aspetti.
          Questo è quanto e per me si può anche chiudere la parentesi.

          • Erdo ha detto:

            Veramente, cara Lucilla, tutte queste dimostrazioni scientifiche che il libertinaggio porti chissà quali benefici non li ho mai visti. Anzi, tra i casi di extralongevità c’è gente che ha avuto rapporti soltanto entro il matrimonio.

            Poi, boh, se non riesci ad asternerti dal sesso basta che ne prendi coscienza, invece di cercare mille scuse, tra benefici ipotetici e cattiveria presunta dei moralisti o chissà cos’altro.